giovedì 10 dicembre 2009

Il progetto

I giovani sentinelle della legalità
La conoscenza del territorio quale strumento per un nuovo protagonismo dei giovani nel solco della legalità

Ogni anno oltre cinquecento ragazzi e ragazze provenienti dalla Toscana partecipano ai campi di lavoro sulle terre confiscate alla mafia. Alla fine di questa loro splendida esperienza, pieni di entusiasmo e ricchi di passione civile, ritornano a casa, ma si scontrano con la difficoltà di proseguire nel loro impegno civile. Spesso mancano le strutture adeguate perché il mondo degli adulti ha dato spazio ad altre priorità economiche, negando ai giovani ogni protagonismo nella vita politica e civile. Altre volte sono negate loro le opportunità di partecipare e crescere nella comunità lasciando il segno distintivo delle proprie capacità.
L'esclusione dei giovani dal protagonismo civile e politico è un gravissimo errore che la nostra società, sempre più spesso, commette senza valutare la conseguenza di recidere il legame fra i cittadini e fra le giovani generazioni, negandosi così ogni idea di futuro e sancendo la propria morte naturale.
Questa premessa ci induce a riflettere e ad elaborare un progetto grazie al quale i giovani si sentano finalmente membri consapevoli e attivi della propria comunità, responsabili dei beni comuni e difensori del territorio urbano e sociale in cui vivono.
Più in particolare, i giovani che tornano dai campi di lavoro sulle terre confiscate alla mafia possono essere i tutor di studenti e studentesse delle scuole superiori che intendono avvicinarsi all'impegno civile e sociale. Insieme, e con la partecipazione di esperti, possono elaborare dei progetti di conoscenza, monitoraggio e salvaguardia del territorio in cui vivono.
Tutte queste attività hanno l'obiettivo di far maturare da un lato la consapevolezza del territorio in cui si vive quale bene comune e, dall'altro, offrire ai giovani l'opportunità di un nuovo protagonismo che irrompe nella società civile e politica per offrire le loro competenze, le sollecitazioni, i bisogni, il disegno di una comunità di cui sono membri a pieno titolo.

Espressione dei bisogni
I giovani vivono in una condizione di esclusione ed estraneità che è frutto di una crescita sociale distorta, i cui responsabili sono gli adulti. Il prolungarsi dell’adolescenza, le difficoltà talvolta insormontabili a costruire un proprio progetto di vita: lavoro non garantito, carenza di investimenti nella scuola e nella formazione, difficoltà ad avere un’abitazione propria, disconoscimento del principio del merito, sono caratteristiche oramai riconosciute del disagio giovanile. Ne consegue la marginalizzazione dei giovani, conseguenza che stride con la loro voglia di impegnarsi e partecipare alle attività in tutti gli ambiti della vita pubblica.
Anche se l’esperienza di volontariato sulle terre confiscate alla mafia sono un esempio tangibile di una lunga tradizione di solidarietà propria della Toscana, alla fine, non hanno l’opportunità di far germogliare quei valori che hanno maturato.
Ragazzi e ragazze, pur essendo protagonisti con il loro impegno civile e pur dimostrando capacità e potenzialità, restano sempre ai limiti dell'agire perché portatori di bisogni ed esigenze incomprimibili entro gli schemi degli adulti: esigenze di libertà, di rigore, di legalità, di attenzione ai vincoli per l'ambiente, di passione culturale, di rapporti solidali. Queste esigenze si scontrano con il deterioramento dei rapporti civili in un momento di grave crisi morale ed economica.
Questa esperienza costituisce un modello generale per tutti i giovani, anche per quelli che frequentano gli istituti superiori o l’università e sono impegnati in produzioni artistiche, nel fare musica, in attività culturali o teatrali, nella difesa dell’ambiente naturale e del proprio territorio dall’inquinamento o da mire speculative, o di beni comuni come l’acqua.

La Fondazione i partner e i destinatari finali
La Fondazione Antonino Caponnetto da anni incontra giovani che frequentano scuole di ogni grado e ha verificato che i ragazzi non comunicano più con il mondo degli adulti perché hanno sperimentato come già dagli stessi genitori non vengono ascoltati. Hanno visto inoltre come la società li ha ingannati sistematicamente non rispettando nessun impegno nei loro confronti.
Da ricerche e indagini emerge quanto nella società contemporanea sia diffusa la corruzione, le raccomandazioni o le connivenze politico-criminali.
Nel comportamento giovanile vi è un distacco marcato dalla politica intesa come attività quasi privata per il perseguimento dei fini personali.
Assistiamo a trasformazioni del tessuto urbano al di fuori da ogni controllo perché sempre più manca una discussione pubblica sull’uso e la difesa del territorio.

In relazione al progetto sono nettamente distinti i destinatari finali: i ragazzi che fanno volontariato nelle terre confiscate alla mafia e numerosi giovani che frequentano gli istituti superiori di alcune scuole pilota di tutte le province toscane; dai destinatari intermedi che sono una pluralità di soggetti.
In particolare, per la sua realizzazione, il progetto prevede la partecipazione e il coinvolgimento delle scuole: il ruolo degli insegnanti è insostituibile nel guidare i ragazzi nell’acquisire le competenze necessarie in ordine ai beni comuni.
Il ruolo degli enti locali è altrettanto decisivo nel caratterizzare la propria politica come prossima alle tematiche giovanili, nel rendere disponibili gli spazi per le attività e nel favorire le indicazioni che provengono dai giovani.
Le Camere del Lavoro nell’aderire al progetto dichiarano di essere disponibili ad aprire le proprie strutture per le attività dei giovani, a fornire ogni consulenza necessaria in tema di aggiornamento e di formazione e lavoro.
Le diverse associazioni possono offrire ulteriori spazi per attività culturali, teatrali, musicali e costituire un primo luogo di incontri fra giovani e il mondo degli adulti.

Obiettivi generali
L'obiettivo generale è di mettere a frutto questa consapevolezza del valore e delle potenzialità di questo mondo giovanile. In altre parole, attraverso questo progetto, i giovani acquisiscono uno spazio di visibilità e di ascolto e una capacità moltiplicativa di coinvolgimento di altri ragazzi, oltre a maturare la coscienza del territorio in cui vivono come bene di tutti e quindi da difendere. Infatti il progetto proseguirà negli anni futuri con la partecipazione di sempre nuove scuole e con l'intento di rinsaldare il nuovo protagonismo giovanile e di non tradire la fiducia da loro riposta nella Fondazione e nelle associazioni impegnate in questo progetto.
La visibilità e l’ascolto sono un ponte verso il mondo degli adulti in modo da stabilire una interlocuzione anche grazie al coinvolgimento per empatia di altri ragazzi. A questo proposito occorre sottolineare l’importanza dei nuovi strumenti di comunicazione, nel nostro caso la creazione di una rete telematica di collegamento, di discussione, di elaborazione e di alleanza fra i giovani. Si costituirebbe in questo modo una massa critica capace di determinare diversamente le scelte operate dal mondo adulto e correggere la politica. Maturare la coscienza del territorio in cui vivono come bene di tutti significa incidere sulle politiche di trasformazione del tessuto urbano con una diversa scala di priorità fra le quali la legalità e la sicurezza.

Obiettivi specifici
Per ogni scuola coinvolta nel progetto ci sarà una località che verrà adottata e avremo, per quel territorio, una sorta di lente per mettere sotto osservazioni alcuni dei caratteri del vivere bene di una comunità cittadina.
Il gruppo comincerà a conoscere la propria città in tutti i suoi aspetti: ambientale, culturale, sociale ed economica. L'osservazione, lo studio e la conoscenza avranno come effetto la definizione da parte dei giovani di una sorta di agenda delle criticità locali: degrado ambientale, tessuto urbano, assenza di politica e spazi culturali, mancanza di trasparenza amministrativa, tentativi di infiltrazione della criminalità. Con questa agenda è possibile avviare due operazioni: aprire una interlocuzione con l'Amministrazione pubblica e gli altri enti per interventi di risanamento, sistemazione e progettazione partecipata. In secondo luogo si istituzionalizza, anche se non in modo formale, una collaborazione fra gli enti locali e le giovani generazioni sulle città di domani, sancendo quindi l'ingresso dei giovani nei meccanismi decisionale.

Metodologie di intervento
Per la prima parte del progetto, ci sono due scuole pilota in ciascuna provincia della Toscana fra quelle che collaborano, con progetti didattici di educazione alla legalità, con la Fondazione Antonino Caponnetto.
In ogni scuola si individuerà una o più classi, all'interno della quale uno o più studenti responsabili avrà il compito di coordinamento.
Un primo incontro con la Fondazione Caponnetto e i partner del progetto, al quale saranno invitati gli enti locali, servirà ad introdurre il progetto.
Le singole classi, a loro volta suddivise in piccoli gruppi avvieranno una attività di ricerca sul territorio fatta di osservazione e di produzione di materiale audiovisivo, oltre alla ricerca di archivio di documenti e testimonianze.
Il materiale così raccolto sarà catalogato e organizzato in un'agenda delle priorità dal punto di vista giovanile: spazi e politica culturale, una città amica dei ragazzi e delle ragazze, degrado ambientale e dei beni culturali, trasparenza amministrativa, secondo una griglia concettuale comune approntata nel corso dei primi incontri.
Alcuni gruppi collaboreranno con i partner del progetto per individuare le macroemergenze: la lotta alla criminalità, il lavoro nero, la salute, per definire un quadro d'insieme e del territorio in cui vivono. Naturalmente l'attività di questi piccoli gruppi è di denuncia e non di controllo sul campo.
L'insieme dei dati, delle esperienze e delle proposte di ogni parte della Toscana saranno messe in rete attraverso un sito web che avrà la funzione di aggiornamento, scambio e di archivio dati per gli enti locali e per la Fondazione che si occupa da anni di monitoraggio della presenza criminale in Toscana, oltre ad essere tramite con le istituzioni regionali e statali per quanto riguarda la condizione giovanile. Sarà utile anche il blog come luogo di confronto e discussione tra ragazzi di realtà diverse.
A far da cornice concettuale saranno gli insegnamenti del giudice Antonino Caponnetto attraverso l’illustrazione puntuale del suo impegno professionale e sociale.
Per tutte queste attività e per favorire lo scambio di esperienze, conoscenze e competenze con altri giovani, sono previste gite e visite scolastiche a Corleone. Nell’ambito dei beni confiscati alla mafia e assegnati alla Cooperativa Lavoro e Non Solo, si darà spazio alla cultura giovanile di produzione e realizzazione di arti visive: pittura, scultura, manufatti, grafica, per trasformare i beni confiscati alla mafia, curando e migliorando l’aspetto estetico di immobili, annessi e laboratori sottratti dalla Stato alla criminalità organizzata. In questo modo si rimarcherà, grazie all’arte, sul piano simbolico il valore dell’impegno giovanile a trasformare il mondo circostante nel segno della legalità e dei valori civili.
I destinatari dell'intervento sono i ragazzi e le ragazze delle scuole toscane e i giovani che hanno fatto esperienza sulle terre confiscate alla mafia per un numero complessivo di 500.
La fascia di età è quella dai 14 ai 20 anni.


Attività e realizzazione
In relazione agli obiettivi definiti prima, le attività che li realizzano, sia quelli generali sia gli specifici, sono nettamente distinte da quelle che attuano funzioni. Queste ultime sono senza dubbio l'educazione alla legalità e il funzionamento e l'aggiornamento del sito web. La loro è una funzione di cornice entro la quale perseguire gli obiettivi definiti. La prima costituisce, per la sua natura, il punti di riferimento per la gerarchia dei valori. Essa è la trama alla cui maglia agganciare le azioni che compiamo quotidianamente dando loro un senso.
Il sito web è lo strumento che supera le distanze: spaziali e culturali, mette in relazione persone distanti e diverse e offre l’opportunità di scambi di idee, di esperienze, favorendo un continuo arricchimento per le singole scuole.
Gli obiettivi perseguiti dallo svolgimento del progetto sono molteplici: la conoscenza del proprio ambiente naturale e urbano che si raggiunge grazie all'osservazione, allo studio, allo scambio di informazioni e di punti di vista, fino alla padronanza di strumenti concettuali per la realizzazione di una vera e propria agenda delle criticità e dei bisogni della comunità in cui si vive.
Ultimo, ma più importante, è l’interlocuzione con la pubblica amministrazione, le associazioni e le altre espressioni della società civile nel discutere e nell’assumere un punto di vista giovanile sui problemi della comunità.


Definizione del rapporto
Le attività si caratterizzano per la loro parziale sovrapposizione e per il susseguirsi di momenti specifici, due caratteristiche che definiscono il rapporto fra gli obiettivi e le attività in modo del tutto singolare.
La parziale sovrapposizione significa il riconoscimento dei tempi differenti per avviare il progetto nelle singole scuole. Senza questo elemento non è possibile pensare ad un lavoro che abbia il respiro regionale, che coinvolga ragazzi che vivono in contesti differenti sotto tanti aspetti: città/provincia, i diversi tipi di scuola e le età. Il riconoscimento di questa flessibilità significa pure dare l'opportunità a tutti di muoversi secondo le esigenze della propria scuola.
Il susseguirsi di momenti diversi, indica come il progetto sia costruito in modo da procedere per gradi o, meglio, per grandi temi. Ciascuno di questi temi è costituito da una pluralità di compiti che si svolgono a livelli sempre più complessi. In questo modo è evidente come sia importante aver definito esattamente ogni passaggio in tutti i suoi dettagli e nella definizione degli obiettivi.
In altri termini, ciascun grado o grande tema racchiude un obiettivo specifico, si può
intendere come una vera e propria attività autonoma e, tuttavia, nel loro comporsi consente di chiudere il mosaico del progetto stesso.
Sullo sfondo, l'educazione alla legalità e il sito web, attività fra di loro diversissime, costituiscono il “rumore di fondo” che fa assumere al progetto stesso il suo aspetto peculiare: la legalità è il valore da acquisire e intorno al quale costruire l'avvenire di tutti; il web è lo strumento di collegamento per superare le distanze spaziali e culturali.

Risultati attesi
Dalla particolare architettura del progetto crediamo che un primo risultato sia la partecipazione dei ragazzi delle scuole alle attività programmate nel corso dell’anno scolastico e la partecipazione di alcuni di essi al viaggio a Corleone, dove è possibile fare esperienza di cosa vuol dire riconquistare la legalità in terra di mafia. In secondo luogo, ci attendiamo che alla fine dell’anno, dopo il lavoro comune, nelle scuole resti traccia marcata dell’esperienza fatta: per i ragazzi che, nell’anno successivo, continueranno il progetto già avviato; per gli stessi ragazzi che avranno acquisito conoscenze e competenze per monitorare il proprio territorio in materia di legalità. Quest’ultimo è il risultato decisivo del valore del progetto: aver preparato dei giovani alla partecipazione alla vita politica e sociale della propria città e averne fatto dei cittadini consapevoli, cioè maturi e consapevoli che possano riconquistare il senso della politica nel suo valore più autentico.

Piano di valutazione
All'inizio, prima di avviare il progetto, occorre definire con chiarezza la condizione di tanti giovani esclusi dal discorso pubblico, il loro disagio a non poter incidere sui modi in cui si articola il dibattito politico nella propria comunità, l'impossibilità a intervenire sulla scelta di valori, priorità, interessi rappresentati ed esclusi, sulla capacità di immaginare il futuro, sulla possibilità di agire. Parimenti è necessario delineare i caratteri della propria realtà urbana o, meglio, di quella parte del proprio ambiente urbano che è stato assunto quale orizzonte della propria azione pubblica.
La definizione di questi due piani è la condizione necessaria per valutare significativamente il progetto stesso nel suo svolgimento ed aver cognizione del suo dipanarsi.
Nel corso dell'anno in cui i ragazzi e le ragazze coinvolte lavorano secondo quanto previsto si devono preparare degli strumenti di verifica per accertarci di come, quando e in che misura le condizioni indicate sopra crescono e si radicano all'interno del discorso pubblico e all'interno dell'ambiente urbano. Un indicatore sono le risposte alle sollecitazioni di ragazzi e ragazze. Le reazioni dei cittadini alle
iniziative, la diffusione degli argomenti utilizzati nell'analisi, l'impegno condiviso all'interno del proprio gruppo sono gli indicatori intermedi del progetto.
Alla fine prevediamo due livelli di valutazione: uno territoriale fatto con le scuole pilota, con i giovani coinvolti, con gli enti locali e con i cittadini. In questo contesto sarà necessario verificare il valore dell’agenda del territorio che i ragazzi avranno redatto sulle emergenze e sulle ricchezze del proprio ambiente. Inoltre considereremo quale impatto ha sulla cittadinanza questo protagonismo giovanile, relativamente alle loro capacità, responsabilità e credibilità, tutti valori importanti per divenire attori della crescita della propria comunità. L’altro livello è più istituzionale e ha una dimensione regionale. Esso serve per coinvolgere tutte le realtà che partecipano al progetto. Il seminario finale, infatti, è da intendersi non come una sorta di “brindisi di festa di fine anno”, ma come momento di analisi critica dell’esperienza fatta e ha il compito di tracciare il lavoro futuro anche incrementando il numero delle scuole e delle comunità coinvolte.


Comunicazione, informazione ed evento finale
In ogni singola città coinvolta è necessario informare la stampa e le televisioni, anche nazionale, durante le fasi del progetto. L'invito sarà esteso anche a RAI Educational che ha già seguito la Fondazione nel progetto legalità con i giovani. importante l'informazione presso i cittadini che saranno invitati a partecipare agli incontri aperti a tutti.
Alla fine gli stessi risultati saranno divulgati attraverso i media e saranno raccolti in un testo finale a stampa.
A conclusione del progetto è previsto lo svolgimento di un seminario di riflessione sui risultati conseguiti e che sarà la base del progetto dell'anno successivo.

Fondazione Antonino Caponnetto
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Progetto Scuola
Cell. 3334875190
domenico.bilotta55@gmal.com
tutor@igiovanisentinelledellalegalita.org