martedì 31 maggio 2016

Incontro regionale delle giovani sentinelle siciliane


Incontro regionale delle giovani sentinelle siciliane
Giovedì 26 maggio nello splendido giardino ornitologico di Palazzo d’Orleans, ospiti della Regione Siciliana, una delegazione di 400 studenti provenienti da Corleone, Castelvetrano e Capaci hanno concluso il loro percorso di Cittadinanza e Costituzione, disciplina quando mai importante in questo momento di incertezze che il nostro Paese sta vivendo.
Lo scorso anno ha preso il via il progetto I giovani sentinelle della legalità per volere delle scuole di Corleone, abbandonate a se stesse o tutt'al più luoghi per la passerella del politico di turno.

Dopo aver scelto il tema della mafia, essersi confrontati con l’Amministrazione chiedendo come mai un bene sequestrato non fosse stato assegnato e che addirittura in una parte  vivesse ancora la famiglia mafiosa, i più piccoli della primaria e della media inferiore hanno chiesto un impegno per la riqualificazione dell’area industriale, mentre i più grandi del Professionale per l'Agricoltura si sono occupati di valorizzazione economica e sociale del territorio e dell’esperienza dell’associazione Fior di Corleone, in particolare la multifunzionalità in agricoltura: fattorie didattiche, musei, beni architettonici, mentre quelli dell’Alberghiero di valorizzazione dei piatti tipici del territorio. A marzo per la prima volta i giovani delle scuole hanno riempito la sala del Consiglio comunale di Corleone, e hanno cantato due canzoni contro la mafia dopo averle scritte e musicate. In quella occasione avevamo invitato stampa e televisioni regionali e nazionali ma nessuna testata ha dedicato una sola immagine né una sola parola nel raccontare lo spirito e la consapevolezza di ragazzi e ragazze.

Cosa possiamo dire oggi di una televisione pubblica come la Rai che lancia le memorie domestiche di un mafioso, figlio di un mafioso stragista e, a cascata, altre emittenti private si sono fiondate a Corleone a registrare voci e immagini di parenti e amici di mafiosi?

Non bisogna demordere e abbiamo il dovere di continuare in nome di Antonino Caponnetto: «la mafia teme più la scuola che la giustizia» rammentava sempre nonno Nino e noi siamo convinti che il percorso è iniziato e le sue parole profetiche ci accompagneranno e saranno di buon auspicio.

Con analogo auspicio hanno voluto iniziare la giornata del 26 i giovani dell’Istituto professionale per l'Agricoltura di Corleone interpretando Terra, un tributo al volontariato e ai tanti ragazzi e ragazze che, da ogni parte d’Italia, hanno portato solidarietà alle cooperative che lavorano nelle terre confiscate.

Ha poi preso la parola Giusy Badalamenti dell’Ufficio di Gabinetto del vice Presidente della Regione che ha illustrato lo Statuto della Regione autonoma e, poi, ne fatto omaggio a studenti e studentesse.

Salvatore Calleri, presidente della nostra Fondazione e membro dell’Ufficio di Presidenza della Regione Siciliana, ha porto il saluto di Saro Crocetta impegnato a Roma. Con noi anche Fulvio e Francesco Alfano figli del giornalista ucciso dalla mafia Beppe Alfano.

Pippo Cipriani, esponente dell’Associazione Fior di Corleone ed ex sindaco di Corleone che nel suo mandato ha consegnato per la prima volta dei beni sequestrati a Corleone alla Cooperativa Lavoro e non Solo ha voluto ricordare, insieme a noi, la strage di Capaci e quella di via dei Georgofili a Firenze. Ha rimarcato come la mafia impoverisce e non da lavoro ma lo toglie e ha denunciato le navi di grano canadese e ucraino che arrivano nei nostri porti. Come mai arrivano? Sicuramente per fare saccheggio del duro lavoro dei contadini siciliani. Chi le fa arrivare? Sicuramente speculatori e intermediari probabilmente in accordo con i mafiosi. Ha parlato dei prodotti locali e di come l’Associazione ha pagato i prodotti ai contadini ad un prezzo equo senza la speculazione mafiosa.

Ragazzi e ragazze dell’Istituito Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente con il loro insegnante Pasquale Ragusa hanno raccontato le vicende delle cooperative e della filiera economica del pomodoro. Questi insegnanti sono lo Stato Italiano che sa stare a testa alta e con la schiena dritta.  A loro la grande responsabilità di educare e formare una nuova gioventù che faccia dell'onestà l'obiettivo principale di una comunità locale che non sponsorizza i prodotti, ma sostiene i prodotti di quelle terre, frutto della fatica dignitosa e libera e segno di riscatto.

Ha proseguito la Scuola secondaria di primo grado G. Vasi con il tema Conoscersi per conoscere: in cammino contro tutte le mafie. Con loro il Dirigente scolastico Vincenzo Di Salvo che ha ricordato come una scuola non può reggere se non ha un adeguato supporto finanziario.

Poi è toccato alla Direzione Didattica statale Finocchiaro Aprile con Il cibo nel tempo e nello spazio a Corleone, il chicco di Tumminia. Hanno studiato i prodotti e la loro storia avviando una filiera corta ricca di Salute e di Onestà.

Grazie all'esempio di questi ragazzi e ragazze abbiamo deciso di proseguire con maggiore impegno e abbiamo ampliato la platea delle scuole che hanno partecipato al progetto 2015-2016. Abbiamo dovuto però limitare fortemente le richieste per gli esigui finanziamenti ricevuti.

Gli studenti e le studentesse della Direzione Didattica Alcide De Gasperi di Capaci hanno affrontato il tema: Beni comuni e riqualificazione della Villa comunale principessa Matilde di Savoia. Ad accompagnare i ragazzi Maria Follone, Antonietta Pernicone, Anna Provenza, Liboria Cutina e Maria Mazza che ha portato i saluti del Dirigente scolastico Vito Cudia. Con i propri giovani cittadini il sindaco, Sebastiano Napoli, e l’assessore all’Istruzione, Erasmo Napoli. Novecento ragazzi e oltre cento genitori all’incontro di marzo si sono schierati in difesa dei beni comuni.
La Direzione Didattica 2° circolo Ruggero Settimo ha proposto il tema Il randagismo e il degrado ambientale nel territorio comunale. Non era presente l’Amministrazione di Castelvetrano, ma in prima fila c’era il nostro referente di Castelvetrano Pasquale Calamia e il Dirigente scolastico, Giuseppe Ancona, orgoglioso dei suoi ragazzi e delle sue insegnanti rappresentate dalle referenti Anna Maria La Rocca ed Elisa Cangemi. Anche loro in difesa del proprio territorio contro il degrado. Giovani cittadini in difesa del bello e che pensano a rendere migliore il luogo dove vivono sono il segno migliore di come combattere la mafia e la cattiva politica.
Oggi avremmo dovuto discutere con chi ha il governo della Regione che, però, ha mancato all’appuntamento. Questo comportamento è stato certamente deludente per i giovani ma il ricevimento di una loro delegazione negli uffici di Presidenza, grazie all’intervento di esponenti del consiglio di Presidenza, del Cerimoniale e della Segreteria ha consentito alla delegazione di presentare le mozioni da consegnare al Presidente della Regione. Ecco in sintesi i temi che hanno posto all'attenzione:

1-      Per sostenere e dare voce ai lavori e alle proposte dei giovani corleonesi che sono schierati contro la mafia va incoraggiato e crediamo che sia importante la diffusione delle canzoni da loro scritte e interpretate, per questo auspichiamo che la Regione siciliana finanzi il progetto di produrre il CD.

2-     La questione dei beni confiscati è di estrema attualità per le vicende anche giudiziarie in cui sono coinvolti coloro che dovrebbero sorvegliare l'applicazione della legge, per il numero dei beni oggetto dei provvedimenti giudiziari e per la rilevanza della scelta nel loro utilizzo. In questo senso ha particolare rilievo la riforma della norma che li disciplina. Noi crediamo che la Regione siciliana debba seguire con attenzione la discussione della legge e valorizzare le esperienze positive della sua applicazione. In questo senso è importante il sostegno dei prodotti di cooperative e forme associative che esplicitamente e con le pratiche quotidiane si oppongono alla mafia e ridanno dignità al lavoro e ai lavoratori nel più pieno spirito della Costituzione repubblicana.

3-     La Fondazione ritiene che per alcuni tipi di beni confiscati sia pure importante un coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, in particolare gli istituti professionali che formano all’accoglienza e alla ristorazione o quelli agrari per la rivalorizzazione dei prodotti locali, in modo che il recupero di tali beni costituisca occasione di nuova occupazione per i giovani.

4-     Le giovani sentinelle sottolineano il valore delle richieste di nuovi spazi di aggregazione e di socialità come forme di contrasto alla devianza che, in terra di Sicilia, significa anche prossimità alla criminalità mafiosa. Spazi che, sempre in terra di Sicilia, possono essere alcuni dei beni sottratti ai mafiosi e spazi da riqualificare e salvaguardare perché, come insegnano tante esperienze, la bellezza dei luoghi è un deterrente contro ogni forma di degrado e uno stimolo alla cura per tutti i cittadini.

5-     In conclusione, dalla nostra esperienza sia in Sicilia, sia nel resto del Paese, traiamo molti argomenti per conservare e incrementare forme di sostegno ad esperienze di promozione del protagonismo giovanile o di Cittadinanza attiva. Le esperienze positive, anche solo quelle degli ultimi due anni, ci rafforzano nel respingere ogni pretesa di chiudere i rubinetti e ci confermano nella convinzione che il compito della politica è quello di scegliere più che distribuire in maniera indiscriminata dissipando ricchezze e aspettative.

Negli ultimi tempi, è tornata di moda la polemica sui professionisti dell'antimafia. Nel famoso articolo di Leonardo Sciascia, pubblicato sul Corriere della Sera il 10 gennaio 1987, si citava Paolo Borsellino e lo stesso giudice, ricordando Giovanni Falcone qualche settimana dopo la morte, diceva:  «... forse cominciò a morire l'anno prima: quando Sciascia sul Corriere bollò me come professionista dell'antimafia.»  (Palermo, 26 giugno 1992).

La Fondazione nasce e ha alle spalle una storia: quella di Caponnetto intransigente e inflessibile che esortava tutti a fare pulizia ognuno nei propri ranghi, senza dare voce a veleni e a chi, con leggerezza, da spazio alla mafia e alla politica corrotta.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

mercoledì 18 maggio 2016

Incontro con le giovani sentinelle di Poggibonsi (SI)


Incontro con le giovani sentinelle di Poggibonsi (SI)

L'ultimo appuntamento con le giovani sentinelle di Toscana è a Poggibonsi, nella accogliente sala Accabi Burresi, venerdì 13 maggio. Ragazze e ragazzi dell'Istituto comprensivo 1, quelli della sede centrale Marmocchi e quelli della succursale di Staggia si sono ritrovati, composti e preparati, con le loro insegnanti, ad occupare tutti i posti disponibili, accolti per la seconda volta dall'assessora comunale alle Politiche educative, Susanna Salvadori in quanto la Provincia di Siena non dispone di spazi sufficientemente ampi per ospitare cento studenti.

La Dirigente scolastica, Manuela Becattelli,  ha salutato giovani, Fondazione e Amministrazione e ha annunciato che il lavoro di studenti e studentesse sarà oggetto di confronto con chi ha il governo della cosa pubblica perché diventi patrimonio di tutti e sia sottoposto alla riflessione e all'approfondimento.

E il confronto e la discussione sono stati confermati da Susanna Salvadori nel suo saluto introduttivo ai giovanissimi ai quali ha espresso tutta la disponibilità sua e dell'amministrazione ad analizzare e andare a fondo, in questo percorso di educazione alla cittadinanza, facendo conoscere e illustrare che cosa fa l'amministrazione e come funziona, quali procedure seguire e come si giunge ad una decisione finale.

La Fondazione ha introdotto i lavori apprezzando la compostezza e la puntualità è ricordato la responsabilità di ciascuno di noi nel formare i cittadini e le cittadine. In questo senso va intesa la scelta di incontrare le diverse amministrazioni, al di là delle competenze, perché serve a far conoscere le diverse istituzioni, i rispettivi compiti e il contributo che ciascuno può dare alla formazione dei cittadini.

Hanno preso la parola per primi quelli della scuola Marmocchi che hanno approfondito la questione dell'area degradata di fronte alla scuola primaria Calamandrei.

Le immagini che hanno raccolto e le informazioni che hanno tratto dal racconto di Sergio Gambassi, uno degli abitanti della via dove è ubicata la scuola e memoria storica del luogo, hanno consentito di ricostruire le vicende dello spazio abbandonato e di sollecitare interventi urgenti per contrastare il degrado di quel pezzo di archeologia industriale così intriso di rischi per l’ambiente e per la salute.

Susanna Salvadori ha innanzitutto annunciato che la scuola Calamandrei avrà presto una nuova sede, mentre per l'area in questione ha ricordato che ci sarà l'incontro con i giovani del Marmocchi per approfondire tutta la questione, cominciando a conoscere più da vicino gli strumenti dell'amministrazione e come vengono prese le decisioni.

Poi hanno preso la parola studenti e studentesse di Staggia i cui compagni più grandi avevano posto la questione di un altro edificio in condizioni di degrado nell'abitato di Staggia. Quest'anno hanno voluto restringere la loro proposta ad alcune situazioni con l'intento di ridare slancio al luogo dove vivono. All'accesso della scuola manca una passarella che eviterebbe a ragazzi e ragazze di insudiciare il pavimento della scuola nei giorni di pioggia; hanno proseguito con la pista ciclabile che collega Poggibonsi a Staggia, non ancora completata e che obbliga in alcuni tratti a percorre la provinciale che è molto stretta; infine hanno lanciato il tema di un fontanello dell'acqua o, per meglio dire, di una casetta dell'acqua. A questo proposito hanno elaborato graficamente tre modelli affidando la scelta ad un referendum fra la popolazione e, infine, per dare maggiore forza al loro ragionamento, hanno calcolato quanta plastica e quanti rifiuti  in meno sarebbero prodotti con la realizzazione della casetta.

La pista ciclabile è uno dei progetti in cantiere dell'amministrazione – ha confermato Susanna Salvadori – e quello che collega Poggibonsi e Staggia è un pezzo del più ampio che collegherà Poggibonsi a Montalcino. E anche il fontanello dell'acqua è una delle proposte allo studio degli uffici tecnici. Il vialetto all'ingresso della scuola è un tema di interesse e va inserito nel discorso più generale delle priorità dell'amministrazione, su cui ci sarà da riflettere in occasione dell'incontro con i giovani.

Salvatore Marti, architetto invitato dalla Fondazione per approfondire la questione delle aree abbandonate e del loro recupero, ha offerto un contributo sul tema e sul degrado, invitando i giovani a riflettere e a fare molta attenzione sulle problematiche connesse: i rischi dell'inquinamento, la presenza di amianto e di metalli nel terreno sono comunque pericoli che crescono con il procrastinarsi di una situazione di grave disagio come quelle di parti del territorio urbano che sono in condizioni di abbandono. In tali situazioni è importante l'opera di sorveglianza dell'amministrazione pubblica che ha il compito di monitorare i rischi. Susanna Salvadori ha confermato quali azioni ha promosso l'ente locale. Salvatore Marti ha aggiunto che analisi dei rischi e monitoraggio non devono procedere a lungo nel tempo ma serve la riflessione e la discussione per pianificare le attività di recupero e di valorizzazione di luoghi e spazi dove, un tempo, si lavorava e si produceva, in modo da restituire alla collettività un idea di bellezza e significanza dei luoghi che sia anch’essa contrasto all’illegalità e al degrado.

Anche a Poggibonsi la Fondazione ha riproposto la mozione per il contrasto della criminalità, all'evasione fiscale e alla corruzione quali leve per recuperare risorse per il rilancio del Paese, ma anche strumenti indispensabili per riaffermare la cultura della legalità. E con queste ultime notazioni ci siamo dati appuntamento per la Conferenza finale del prossimo 21 ottobre.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 12 maggio 2016

Terzo incontro con le giovani sentinelle di Massa

Terzo incontro con le giovani sentinelle di Massa

Giovedì 12 maggio appuntamento con le giovani sentinelle a Massa. Ragazze e ragazzi di Aulla si sono svegliati presto per essere in tempo nella sala della Resistenza della Provincia, ma intorno alle 9.30 gli studenti e studentesse erano ancora nelle loro aule ad attendere i pulmini impegnati prima nel loro servizio di accompagnare i più piccoli a scuola e quindi sono arrivati alle 10.20,  ad accoglierli il consigliere comunale di Aulla e provinciale Juri Gorlandi, l'assessora comunale di Aulla alla Pubblica Istruzione, Angela Simonelli e Arturo Demetrio, consigliere del Sindaco.

Sin dagli esordi del progetto la Fondazione ha ripetuto ostinatamente l'invito ad amministratori e amministratrici ad accogliere e a sostenere i propri cittadini e cittadine in questo percorso di educazione alla cittadinanza e quest'anno, a differenza di quello passato, la Provincia di Massa ha aperto le sue porte e accolto i giovani per discutere e confrontarsi. Molte istituzioni locali e altri amministratori hanno avuto comportamenti analoghi: dibattiti e faccia a faccia ricchi e intriganti, stimolanti e soddisfacenti; uomini e donne del governo delle città e delle province che partecipano e accolgono. Ma accanto a questi esempi abbiamo fatto esperienza di situazioni imbarazzanti: si è fatta strada in modo preoccupante la pratica di taluni amministratori di esercitare pressioni su dirigenti scolastici compiacenti per convincerli a rinunciare a partecipare al progetto o come per la Regione Veneto che non ospita i suoi giovani cittadini. Altre volte non riusciamo a tenere gli incontri in sale istituzionali perché non ve ne sono sufficientemente ampie da accogliere  un centinaio di ragazze e ragazzi, come se la democrazia avesse la piccola taglia e non quelle più ampie della partecipazione.

Appena giunti i nostri eroi e le nostre eroine della scuola media di Aulla con le proprie insegnanti hanno chiesto scusa del ritardo ma la Fondazione ha ritenuto dare loro subito la parola per illustrare il loro progetto a dimostrazione che non sono loro a doversi scusare ma essere noi adulti a scusarci di ritardi più importanti e quindi è nostro dovere ascoltarli e sostenerli. L'anno passato avevano posto con forza il problema della loro scuola che è ancora ospitata in dei container e il loro video aveva suscitato ammirazione anche alla Conferenza finale di ottobre. Quest'anno hanno puntato l'attenzione sulla questione di uno spazio per i giovani, non uno spazio qualunque, non uno per lo studio, c'è la biblioteca, ma per il tempo libero e per ritrovarsi. Lo hanno fatto con nuove immagini ma anche con uno strumento "vecchio" come il cartellone per raccontare di se stessi e della loro vita, delle loro aspettative e delle opportunità che mancano.

Hanno ricordato che il centro sportivo di Quercia è in condizioni di degrado e i cittadini e le cittadine di Aulla non hanno la possibilità di praticare sport, mentre l'unico luogo di ritrovo per i ragazzi e le ragazze sono la chiesa, il campo da calcio o il greto del fiume. Hanno ripreso la denuncia dei loro compagni più grandi relativa alla situazione difficile che vivono a scuola: questi giovanissimi di terza hanno trascorso l'intero ciclo scolastico nei container. Rispetto all'anno passato hanno riconosciuto alcuni piccoli interventi: condizionatori nelle aule per le giornate più calde, una pensilina per ripararsi nelle giornate di pioggia, infine un nuovo container che hanno deciso di rendere vivace colorandolo all'esterno per esprimere il loro stato d'animo. Per realizzare il loro progetto hanno utilizzato il denaro ricevuto in premio da un concorso cui hanno partecipato studenti e studentesse delle due classi. Alle figure colorate di K. Haring hanno aggiunto i volti di ragazzi e ragazze per ricordare che le mille differenze sono una ricchezza e sono tutte unite nel richiedere il rispetto dei loro diritti. Colorare gli esterni del container ci ha riportato alla memoria l’usanza dei tempi bui (ma anche di recente) di coprire le “vergogne” di statue e opere d’arte.

Quella di avere luoghi dove poter stare insieme, fuori dai circuiti del consumo, è il segno tangibile di una esigenza diffusa fra adolescenti – lo abbiamo ripetuto in tante occasioni –e rimanda alla questione più generale del tempo per studiare e per costruire relazioni, per lo svago e per le attività.

Ragazzi e ragazze hanno trascorso interi cicli scolastici in dei container e questo fatto costituisce una macchia per il nostro Paese perché i diritti di questi giovani sono stati lesi in maniera grave è venuta meno la politica con la P maiuscola, ma le responsabilità sono anche degli adulti, disattenti e superficiali, che restano in silenzio dinanzi ai diritti violati. Occorre che la voce dei cittadini e delle cittadine torni a farsi sentire in modo chiaro e deciso, a cominciare dai genitori.

Juri Gorlandi ha ricordato l'impegno del Comune di Aulla a far fronte alle emergenze seguite all'alluvione del 25 ottobre 2011, alle mille difficoltà di individuare le aree per la ricostruzione.

Angela Simonelli ha puntualizzato che vi sono stati ulteriori ritardi legati alla bonifica delle aree dove sorge la nuova scuola primaria che aprirà le sue porte con il prossimo anno scolastico, mentre la media avrà bisogno di tempi più lunghi e ha voluto ricordare che il territorio comunale è saturo e non vi sono spazi liberi.

Ai disastri provocati dall'alluvione si sono aggiunte problematiche contingenti relative agli impianti sportivi che hanno chiuso i battenti.

Arturo Demetrio consigliere del sindaco ha voluto ringraziare la Fondazione per aver posto l'accento al tema della legalità e ha invitato i ragazzi e le ragazze ad una attenzione maggiore e ad un impegno di studio per avere una consapevolezza più viva dei rischi dell'infiltrazione criminale. Ha rammentato la vicenda di Sottorivazzo, uno dei centri abitati del comune di Aulla, un luogo emblematico della speculazione edilizia dove è stato inaugurato un piccolo spazio a Giovanni Falcone: un campo di calcetto, un orto botanico della legalità con la piantumazione di alberi a ricordo delle vittime di mafia.

La Fondazione ha ripetuto la sollecitazione a non restare in silenzio e ha invitato ragazze e ragazzi ad essere presenti alla Conferenza finale del 21 ottobre, ha richiesto che le due assemblee, comunali e provinciali, si pronuncino sulla mozione per il contrasto della criminalità, dell'evasione fiscale e della corruzione da cui attingere risorse per il rilancio del Paese e il consigliere Gorlandi e l'assessora Simonelli hanno assunto l'impegno di sollecitare le proprie amministrazioni a sottoscriverla.

Milene Mucci, referente della Fondazione a Massa, ha concluso la mattinata ricordando alcuni discorsi di Antonino Caponnetto, sempre così attuali e incisivi.

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Responsabile Nazionale Progetto Scuola


Incontro con le sentinelle pisane

Incontro con le sentinelle pisane

Mercoledì 11 maggio appuntamento a Pisa come le giovani sentinelle, quelle dell'Isis A. Pesenti di Cascina mentre i più giovani della scuola primaria sempre di Cascina e i liceali di Volterra non hanno potuto intervenire e di questo ce ne rammarichiamo perché è mancato il confronto fra esperienze differenti che sono un elemento di arricchimento del progetto.

Ad accoglierli, come già lo scorso anno, Francesca Brogi, consigliera provinciale e sindaco di Ponsacco, che ha rinnovato l'apprezzamento ai ragazzi e alle ragazze per l'impegno con cui perseguono gli obiettivi che si sono posti all'inizio dell'anno scolastico e che nel perseguirlo fanno esperienza di cosa sia la cittadinanza attiva e responsabile, di quella cittadinanza che ha a cuore la cura dei beni che appartengono a tutti e che richiede partecipazione attenta, informata.

La Fondazione ha introdotto i lavori facendo il punto della situazione. Ha osservato la partecipazione di amministratori e amministratrici al dibattito e al confronto con i propri giovani in alcuni casi, e di questo ha manifestato la propria soddisfazione, ma ha ribadito pure che vi sono segnali preoccupanti di chiusura, di negazione del confronto, di incapacità ad ospitare i propri cittadini e le proprie cittadine per la discussione pubblica. In questa situazione vi sono delle responsabilità anche da parte dei cittadini che non sono attenti e solleciti ad incalzare chi ha il governo della cosa pubblica ad essere coerente con il proprio mandato da assolvere con dignità ed onore e ad essere modello di riferimento per i propri cittadini e cittadine.

Le difficoltà di questi anni e l'esperienza maturata ci inducono a modificare la struttura del progetto, a privilegiare il confronto fra esperienze per elaborare strumenti di lavoro per l'approfondimento di temi e per definire modelli di comportamento e abiti morali negli spazi pubblici.

La Conferenza finale del 21 ottobre avrà una struttura differente dagli anni passati e non avremo più una nuova esposizione di progetti che saranno raccolti in un video iniziale che da conto della pluralità dei temi affrontati, ma poi saranno studenti e studentesse a chiedere a parlamentari ed esperti, sui temi di loro interesse, quali misure intenderanno votare, quali provvedimenti ritengono necessari e urgenti, quali strategie scegliere per perseguire gli obiettivi di legalità e di trasparenza nelle scelte, di democrazia e di partecipazione.

Hanno preso la parola poi ragazzi e ragazze di Cascina che si sono occupati di beni confiscati. Hanno approfondito la questione ricercando i numeri, soffermandosi su alcuni degli aspetti più significativi della normativa in vigore e riflettendo anche sulle ipotesi di modifica allo studio del Senato. Hanno poi ricordato il caso dell'edicola di Pisa, bene anch'esso confiscato alla mafia e restituito ad un uso sociale con l'assegnazione ad una cooperativa. Hanno aggiunto quanto sia rilevante, nel contrastare le infiltrazioni, intervenire oculatamente sulle gare di appalto privilegiando non l'offerta economicamente più bassa ma quella più economicamente vantaggiosa. Hanno concluso contestando la falsa apparenza di una grande distanza della questione dei beni confiscati  dalla nostra vita quotidiana, mentre in verità è così vicina come testimoniano il numero di quelli sottratti ai malavitosi in Toscana.

Spiace, in questo contesto non aver potuto ascoltare la voce di studenti e studentesse di Volterra, anch'essi intenti ad approfondire la questione dei beni confiscati e, più in particolare, quello di Rosignano, come avevano annunciato nel corso del secondo appuntamento in marzo, ma la difficoltà di raggiungere Pisa con i mezzi pubblici ha impedito questo importante confronto.

Fernando Mellea, docente dell'Isis Pesenti e assessore comunale a Cascina, ha voluto sottolineare che alcuni dei giovani che hanno lavorato al progetto sono della prima classe superiore e l'insieme delle esperienze che hanno vissuto nel definire il proprio progetto è stato particolarmente significativo: Conferenza, visite e in ultimo la partecipazione al viaggio di istruzione a Corleone dove hanno potuto toccare con mano alcuni degli aspetti di una realtà mafiosa così vicina e presente nella vita quotidiana dei cittadini e, insieme, le strategie di resistenza e di contrasto di chi combatte la mafia con le armi della legalità e della buona politica.

Francesca Brogi ha illustrato la scelta del comune di cui è sindaca che ha firmato un protocollo con le categorie economiche stabilendo che il criterio centrale delle gare d'appalto sia quello della offerta economicamente più vantaggiosa. Un segnale importante e un'indicazione particolarmente significativa per i cittadini perché questa scelta dell'amministrazione costituisce un modello di riferimento. È necessario che i cittadini facciano anche la loro parte e che un tessuto civile cresca e si irrobustisca per essere forte e resistente ad ogni tentazione, ma il contributo di tanti giovani di buona volontà è un ottimo auspicio e un buon inizio per questo compito.

Lo scambio interessante e vivo ha divorato il nostro tempo e soddisfatti di questa bella discussione ci siamo dati appuntamento al 21 ottobre.


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Responsabile Nazionale Progetto Scuola


Incontro con le sentinelle pratesi

Incontro con le sentinelle pratesi

Martedì 10 maggio le giovani sentinelle sono giunte a Prato nella bella sala del Consiglio provinciale. Ad accogliere ragazze e ragazzi dell'Istituto comprensivo di Montemurlo è la consigliera provinciale Paola Passi e l'assessora all'Istruzione del comune di Montemurlo, Rossella De Masi.

Introducendo l'incontro la Fondazione ha sottolineato che questo terzo appuntamento permette a ragazzi e ragazze di conoscere la Provincia, qual è il suo ruolo, anche se la trasformazione in ente di secondo livello ha reso questa istituzione ancora più distante dai cittadini, con effetti disastrosi sul piano della partecipazione e sulla qualità della democrazia. E il tema della partecipazione è particolarmente sensibile per la Fondazione perché, dove è diffusa, sono i cittadini stessi ad essere i custodi migliori dei beni che appartengono a tutti. Inoltre è indice di una cittadinanza attiva responsabile e attenta al rispetto delle leggi. Una delle ragioni per la modifica della Provincia in ente di secondo livello, con i membri scelti da un ristretto elettorato  di amministratori comunali che assumono il doppio compito di far parte di due assemblee, è il risparmio dei costi della politica e ciò ha consentito di riproporre la mozione per il contrasto della criminalità mafiosa, della corruzione e dell'evasione fiscale per recuperare risorse da investire nel Paese, divenendo così lo strumento per una diversa politica.

Paola Passi consigliera comunale e provinciale a Prato ha salutato studenti e studentesse anche a nome del presidente Matteo Biffoni e si è impegnata ad essere portavoce di questa esperienza presso il Consiglio provinciale

Le classi che hanno partecipato al progetto hanno distribuito i compiti in modo da guardare al tema da punti di vista differenti: così i più giovani hanno studiato e approfondito il tema scoprendo le vittime della mafia, i bambini e le donne in particolare, per sfatare il mito di una mafia attenta a donne e minori. Altri hanno fermato la propria attenzione sugli eroi antimafia e hanno condotto un piccolo sondaggio per conoscere quanto sanno gli adulti di tali uomini e donne, scoprendo, con non poca sorpresa, che ci sono molte persone che non conoscono Falcone e Borsellino; altri ancora hanno suggerito luoghi di Montemurlo da intitolare a che è stato vittima di mafia, come ad esempio la palestra alle due sorelle Nencioni, morte nel terribile attentato di via dei Georgofili. Infine, i più grandi si sono chiesti che cosa possono fare nel loro piccolo e hanno individuato alcuni spazi da recuperare all'uso e all'accoglienza dei giovani.

Rossella De Masi ha accolto le sollecitazioni riservandosi di sollecitare un pronunciamento degli organi amministrativi in merito alle intitolazioni e, per quanto riguarda gli spazi, ha proposto un maggiore coinvolgimento di tutti gli adolescenti come è accaduto per un altro spazio. Ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per questo percorso di educazione alla legalità perché questi ragazzi e ragazze divengono consapevoli dei beni e di come conservarli. In questo modo i giovani scoprono il tema della partecipazione e quanto sia centrale in una democrazia, mentre agendola si rivitalizza il ruolo del governo delle comunità locali.

Gli insegnanti che li accompagnavano hanno rilanciato il tema del Consiglio comunale dei ragazzi, suscitando interesse e attenzione, e hanno annunciato che il lavoro intrapreso avrà un seguito l'anno prossimo ancora più intrigante e vicino alla vita quotidiana.

Questa modalità di programmare il lavoro è motivo di grande soddisfazione per la Fondazione che ha rilanciato il tema della mozione e Rossella De Masi si impegna ad illustrarla in Giunta.

Con questa buona notizia e dandoci appuntamento al prossimo 21 ottobre per la Conferenza finale abbiamo concluso questo piacevolissimo incontro.

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Responsabile Nazionale Progetto Scuola

mercoledì 11 maggio 2016

Terzo incontro con le giovani sentinelle pistoiesi

Terzo incontro con le giovani sentinelle pistoiesi

Lunedì 9 maggio appuntamento con le giovani sentinelle a Pistoia. Nella sala Nardi del Palazzo della Provincia le due assessore all'Istruzione di Agliana, Luisa Tonioni, e di Monsummano Terme, Elena Sinimberghi, hanno accolto i ragazzi e le ragazze dell'ITC Capitini di Agliana e dell'istituto comprensivo Caponnetto di Monsummano.

Nell'introdurre i lavori la Fondazione ha voluto sottolineare quanto il valore del progetto sia cresciuto grazie all'impegno della scuola, di insegnanti e studenti, e della buona politica, della disponibilità e dell'apertura che è testimoniata dalla presenza di amministratrici attente e curiose di approfondire con i propri cittadini e cittadine i temi per niente banali da loro scelti. Incoraggia a tener duro e a perseverare, a richiedere nuovamente e a sollecitare coloro che preferiscono evitare questi confronti, quelle amministrazioni che non degnano di una risposta studenti e studentesse che chiedono di essere ospitati e ascoltati.

Con questo stato d'animo ci siamo disposti ad ascoltare i giovanissimi di Monsummano che hanno preparato un bel video per illustrare il tema dell'immigrazione e dell'integrazione. Dopo l'appuntamento di marzo hanno continuato ad approfondire la questione dell'integrazione e degli strumenti per dare cittadinanza piena a compagni e compagne di scuola e non solo: mediazione culturale, corsi di lingua italiana, conoscenza delle regole. Ci hanno avvicinato i propri compagni che vengono da lontano facendoceli conoscere con alcune interviste e rivolgendo delle domande a tre genitori che vivono nel loro comune da tempo.

Dalle questioni sollevate da studenti e studentesse ha preso il via Elena Sinimberghi ricordando a tutti che il 9 maggio si celebra l'Europa e sottolineando che il modo migliore di farlo è lavorare per l'integrazione e l'accoglienza dell'altro, mettendo in campo strumenti come la mediazione culturale, lavorando nelle scuole per evitare che i nuovi cittadini restino indietro, radicando modelli di cittadinanza attiva fra i giovani anche con l'opportunità del Consiglio comunale dei ragazzi, discutendo e confrontandosi con loro.

I più grandi di Agliana hanno proposto il bel video del loro intervento di ripristino del decoro della propria aula. Nei giorni delle vacanze pasquali, a conclusione di un percorso di riflessione fra di loro e con il proprio insegnante, con l'assenso del Dirigente scolastico e il sostegno dell'assessora Tonioni, hanno ripulito e tinteggiato l'aula che li ospita quotidianamente. Con questo loro esempio di cosa significhi prendersi cura di un bene comune hanno voluto sollecitare anche i propri compagni a fare scelte analoghe nelle altre aule.

Luisa Tonioni ha ribadito tutti i suoi apprezzamenti ai giovani per questa loro scelta coraggiosa di prendersi cura della propria scuola,  La legalità non è solo quella “alta” dei grandi temi e delle scelte importanti, ma anche quella più “minuta” delle decisioni quotidiane e aver compreso questo è uno dei meriti dei ragazzi e delle ragazze del Capitini. Loro – ha puntualizzato Domenico Santagati l'insegnante che li guida – sono ad uno degli estremi: l'infinitamente piccolo, dinanzi all'altro: l'infinitamente grande dell'integrazione e dell'accoglienza dei migranti – il tema dei giovani di Monsummano – ma tutti e due aiutano con modalità diverse a costruire modelli di comportamento e  abiti morali per la cittadinanza, rilanciano la partecipazione e alimentano la democrazia e questi motivi sono più che sufficienti per apprezzarli e ringraziarli di quanto ci hanno proposto.

Grazie al loro esempio arricchiscono il senso di chi siamo, della nostra identità inclusiva che riconosce l'altro come una parte di questa identità, non separato né escluso, diverso e per questo importante e necessario. Nel chiudere questa bella mattinata, dandoci appuntamento per la Conferenza finale del progetto che sarà il 21 ottobre, dopo la domenica referendaria per approvare o bocciare le modifiche costituzionali, abbiamo rinnovato l'appello alle due amministratrici a sottoscrivere la mozione di contrasto alla mafia alla corruzione e all'evasione fiscale da cui trarre le risorse necessarie al rilancio del Paese. La loro disponibilità anche in questo caso è un bel segnale per i giovani, per il Paese e per la buona politica.


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martedì 10 maggio 2016

Terzo incontro con le giovani sentinelle fiorentine


Terzo incontro con le giovani sentinelle fiorentine

Venerdì 6 maggio è la volta dell'appuntamento  delle giovani sentinelle fiorentine. Alle 9.30 il bel teatro Goldoni è gremito di ragazzi e ragazze degli istituti comprensivi e superiori che hanno partecipato al progetto in questo anno scolastico, pronti a presentare i propri progetti, a confrontarsi e a discutere. Con loro i propri insegnanti che li hanno guidati, con pazienza e tenacia, nel lavoro quotidiano, e gli amministratori cittadini che hanno tenuto fede all'impegno preso in occasione del secondo appuntamento nelle sale comunali di seguirli e offrire il proprio contributo di dibattito anche in questa occasione.

A dare il benvenuto per la Città metropolitana, che ha aperto la platea e i palchi del teatro per accogliere studenti e studentesse in uno spazio adeguato, il consigliere Marco Semplici che ha ringraziato nel suo saluto la Fondazione e le scuole impegnate in questo importante ruolo di educazione alla legalità, di rispetto delle regole, di cura dei beni che appartengono a tutti.

Nell'introdurre i lavori la Fondazione ha ringraziato lo staff e la direzione del teatro Goldoni per l’ospitalità e il servizio di accoglienza, la Città metropolitana e il Comune di Firenze per aver accolto i giovani nel bel teatro, poi i ragazzi, le ragazze e gli insegnanti che, con il loro lavoro quotidiano, hanno riempito di contenuti la disciplina Cittadinanza e Costituzione e sono stati i veri attori e protagonisti della giornata, rilanciando progetti e proposte, pratiche laboratoriali e intuizioni da tradurre in strumenti per la convivenza civile nel segno della democrazia e della partecipazione.

Abbiamo ribadito che la scuola ha saputo cogliere pienamente l’obiettivo di formare studenti e studentesse alla cittadinanza attiva ricorrendo a strumenti e modalità efficaci e vari, mentre  è spesso venuto meno il ruolo delle istituzioni e del mondo della politica nel cogliere questo importante aspetto e con le loro assenze e il loro silenzio amministratori e parlamentari hanno lasciato trasparire messaggi di indifferenza e di superficialità. Il segnale che ci è giunto da una presenza così diffusa in questo appuntamento fiorentino è stato di ottimo auspicio per il futuro ed  costituisce un segnale che alimenta la fiducia.

Ad esordire sono stati ragazzi e ragazze del comprensivo di Lastra a Signa. Dopo aver sollevato la questione degli spazi a scuola già nello scorso anno, hanno deciso di recuperarne alcuni nel loro istituto. Con l'aiuto di insegnanti e del Dirigente scolastico, la fattiva collaborazione di genitori, cittadini e associazioni hanno ripristinato alcuni locali da destinare a laboratori, allo studio e al tempo libero. Con l'ausilio di un video hanno documentato questa intensa attività e dato il via alla scelta di quali attività ospitare in quegli spazi. Particolarmente significativa questa apertura della scuola all'esterno, alla cittadinanza, e l'interesse di cittadini e genitori al recupero e alla cura degli spazi.

Elena Scarafuggi, assessora all'Istruzione di Lastra a Signa, ha fatto i complimenti ai ragazzi e alle ragazze, orgogliosa dei giovani cittadini che hanno lavorato non solo per loro ma anche per coloro che frequenteranno la scuola in futuro. Ha apprezzato la collaborazione dei genitori, importante e fattiva, e annunciato l'apertura di questi spazi scolastici così recuperati alla cittadinanza per ospitare atelier e laboratori per il tempo libero, per lo studio e per sviluppare la creatività dei giovani.

Poi hanno preso la parola i giovani del Liceo Rodolico con il loro approfondimento sullo sfruttamento femminile. Ne avevamo apprezzato la particolare attenzione al tema in occasione del secondo appuntamento nel Palagio di parte guelfa in marzo, ma venerdì ha catturato le emozioni l'intervista alla prostituta che ha aperto una finestra su un mondo così distante in cui ci si imbatte percorrendo certe strade cittadine ogni sera.

Spiace l'assenza dei giovani dell'Isis Leonardo da Vinci che si erano occupati di immigrazione e mafia che hanno proseguito con i loro approfondimenti realizzando un video scritto, sceneggiato e interpretato da loro con l'aiuto dei propri insegnanti.

Andrea Vannucci, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze, ha dichiarato la propria contentezza di aver partecipato con tanti giovani ad un incontro così ricco di riflessioni e sollecitazioni, di aver ascoltato ragazzi e ragazze disponibili a mettersi in gioco. Ha ringraziato la Fondazione Caponnetto per l'impegno e la costanza, ma anche per offrire questa opportunità di discutere di legalità con le giovani generazioni. Si è dichiarato grato pure con le scuole perché con  questo percorso offrono a studenti e studentesse l'occasione di ragionare sui valori e sui principi che guideranno la loro vita. Legalità e onestà, insieme alla curiosità che scaturisce dal confronto, dalle domande, dalla partecipazione contribuiranno a costruire  un dialogo con le istituzioni e con chi ha compiti di governo della cosa pubblica arricchendo i rispettivi bagagli.

Poi è toccato ai giovani dell'istituto comprensivo Balducci di Fiesole. Il bullismo è stato il tema scelto, con particolare attenzione alla questione dei rischi della rete. Ragazzi e ragazze hanno mostrato tutta la loro abilità nell'indagare  con interviste ai propri compagni, cercando di porre in rilievo le dinamiche che si sviluppano fra il bullo e la vittima proprio per aiutare a riconoscere i segni del disagio e come intervenire con tempestività. Lo scorso anno studenti e studentesse della scuola avevano volto il loro sguardo al tema della sicurezza per raggiungere la scuola, quest'anno hanno variato il tema, ma hanno di nuovo mostrato tutta la loro attenzione al tema del benessere. Questa particolare sensibilità ha consentito a Francesco Sottili, assessore comunale ai Servizi ai cittadini, di ricordare la scelta dell'amministrazione di una interlocuzione e di un'attenzione costante  alle sollecitazioni dei giovani che arricchisce e consolida il dialogo e la fiducia reciproche.

Da due anni sono protagonisti del progetto anche i giovani del Liceo Enriquez di Castelfiorentino che si sono occupati di temi di particolare interesse nel comune in cui vivono e studiano. L'ostello restaurato, aperto e poi chiuso e la vicenda dell'ospedale cittadino con la richiesta di tenere aperti alcuni padiglioni sono state le questioni che hanno rimesso al centro della loro riflessione, mostrando un interesse da veri cittadini e una maturità nel porre l'attenzione su temi di grande rilievo. Hanno registrato la disponibilità dell'amministrazione comunale al confronto, infatti nel corso dell'ultimo anno ci sono stati più incontri con gli amministratori che lasciano ben sperare in esiti positivi e in una sempre più solida fiducia da parte di ragazzi e ragazze.  Apertura e fiducia sono state pure confermate da Francesca Giannì, assessora alla Scuola e alle Politiche giovanili, che ha confermato il suo impegno al dialogo e tenere vivo un contatto lavorando insieme sui temi degli spazi ai giovani.

Interessanti le proposte che sono giunte da Bagno a Ripoli con le due scuole che hanno aderito al progetto delle Giovani sentinelle. L'istituto comprensivo Antonino Caponnetto ha illustrato AuditoriAmo, ovvero uno spazio per attività teatrali dove poter dare vita alla passione di questi giovanissimi per la scena e la recitazione, attività alla quale si dedicano incoraggiati dai propri insegnanti. Ragazzi e ragazze hanno posto con convinzione la questione di uno spazio non solo per l'attività teatrale ma anche per altre.

I più grandi dell'Istituto Volta Gobetti hanno riproposto la questione delle discriminazioni, che avevano studiato l'anno passato, sviluppandolo e approfondendolo con un’indagine e un questionario somministrato a tutta la scuola. Non hanno dimenticato neppure il tema di cui si sono occupati ben 4 anni fa in merito alla pubblicità progresso volta a sensibilizzare coetanei e cittadini a pagare il biglietto dell'autobus: Non viaggiare sulle spalle degli altri.

Con loro Annalisa Massari, assessora all'Istruzione che ha voluto precisare, in merito alla questione dell'auditorium l’impossibilità di costruirlo nel giardino della scuola perché le normative geologiche non lo permettono, mentre i finanziamenti ricevuti servono a soddisfare appena le emergenze in altre scuole. Ha voluto ribadire però che non bisogna desistere nel richiedere e ha invitato i giovani al prossimo consiglio comunale o in uno straordinario per illustrare e confrontarsi sul loro progetto.

La legalità è un valore irrinunciabile che ha bisogno di tutto il nostro impegno e della costanza nel proporlo alle giovani generazioni. Ha infine ricordato che la collaborazione con Ataf perseguita con tenacia ha avuto come esito a breve la presenza della pubblicità disegnata dai giovani del Volta Gobetti sui veicoli pubblici del territorio comunale.

Ultimo, ma non meno importante il progetto degli studenti e delle studentesse dell'Istituto comprensivo di Pelago. Anche loro si sono occupati di cyberbullismo, a ricordare che il tema è particolarmente sentito fra gli adolescenti e suscita preoccupazione. Spesso sottovalutato per scarsa conoscenza o per pigrizia o perché sottovalutato il tema è stato esplorato dai giovani che hanno voluto porre l'accento sull'impegno di ciascuno e ciascuna e sul ruolo di familiari e educatori perché si intervenga tempestivamente. Con le loro storie con il doppio finale hanno efficacemente messo in rilievo attraverso un gioco di carte, quanto sia importante ogni piccolo accorgimento per evitare sofferenze piccole grandi.

L'assessora all'Istruzione Sonia Tanini Cosi ha innanzitutto espresso la propria contentezza per l'impegno e la serietà di studenti e studentesse, ha apprezzato molto il lavoro svolto dai giovani e la varietà degli strumenti utilizzati è indice di serietà e consapevolezza e ha ringraziato la Fondazione per l'impegno con cui segue nelle scuole questo progetto.

Nella conclusione la Fondazione ha espresso la propria gratitudine agli amministratori che sono intervenuti e hanno arricchito il confronto e la loro presenza costituisce un esempio per tutti coloro che mostrano titubanza o disinteresse e non hanno ben chiaro il senso dell'adempimento del proprio dovere, il proprio mandato, con dignità e onore, come recita un passaggio dell'articolo 54 della Costituzione.

Ha pure sollecitato nuovamente amministratori e amministratrici a sottoporre alle assemblee comunali la mozione per il contrasto di mafia, corruzione ed evasione fiscale da cui trarre le risorse per il rilancio del Paese. Le risposte positive hanno avuto l'effetto di rendere la giornata, già così intensa, ancor più significativa.

Con queste sensazioni abbiamo chiuso, stanchi e soddisfatti la bella mattinata dandoci appuntamento alla Conferenza finale del 21 ottobre.


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venerdì 6 maggio 2016

Sentinelle Terzo incontro a Lucca

Terzo incontro a Lucca

Giovedì 5 maggio appuntamento a Lucca con una platea di giovanissimi e giovanissime sentinelle della legalità che vengono dalla costa, due istituti comprensivi di Camaiore, e dall'alta valle del Serchio, il comprensivo di Minucciano e Gorfigliano.

Ad accoglierli nella bella sala Mario Tobino del palazzo della Provincia il consigliere Renato Bonturi che ha la delega alle Politiche giovanili nel Consiglio. Con lui anche Francesco Pierotti, consigliere di Minucciano. Assenti gli amministratori di Camaiore pur avendo mostrato tutta l'attenzione e la cura nel rapporto con i propri i giovani cittadini nell'incontro di marzo e per tutto l'anno passato.

La Fondazione ha voluto sottolineare quanto sia importante l'esempio di questi amministratori ad essere interlocutori attenti e disponibili per ridare piena credibilità alla politica e rilanciare la partecipazione quale elemento qualificante della democrazia. Il percorso intrapreso nella propria scuola e poi negli appuntamenti nelle sale comunali ha l'obiettivo di far crescere l'interesse e la passione dei giovani alla cura della propria città e dei luoghi che abitano come la scuola, degli spazi comuni e dei beni che appartengono a tutti, al senso di responsabilità.

Assenti i giovanissimi della primaria di Gorfigliano, impossibilitati a raggiungere Lucca in tempo utile, che si sono occupati di come mantenere in ordine e accogliente la propria scuola e che hanno scritto un messaggio molto bello a chi ha partecipato all'appuntamento nella sala Mario Tobino, ad esordire sono stati i ragazzi e le ragazze della media di Minucciano. Ordinati e disciplinati hanno illustrato il lavoro su cui sono stati impegnati nel corso dell'anno scolastico che ha riguardato la scuola che frequentano e il parco dove giocano.

Insieme ai genitori hanno imbiancato le aule che li accolgono ogni giorno scegliendo un colore diverso per ciascuna. L'aiuto di un'associazione di alpini ha consentito il recupero delle panchine del parco in cattivo stato per gli agenti atmosferici. Il maggiore coinvolgimento di adulti è un segnale interessante della capacità dei ragazzi e delle ragazze di coinvolgere i cittadini e le cittadine, e hanno proseguito analizzando nel dettaglio quanto fatto e quanto ancora da fare: le biblioteche di classe e quella della scuola, i distributori di bevande e la scelta delle merende preparate a casa, la lapide di Aldo Casotti, giovanissimo partigiano, e il libro che racconta la sua vicenda. Hanno poi rilanciato la questione della raccolta differenziata dei rifiuti a scuola. La determinazione di questi giovani fa ben sperare nella realizzazione dei loro desideri e nel preservare i beni che appartengono a tutti dall'incuria e dell'abbandono, mentre lasciano intravedere un deciso senso di responsabilità.

Poi la parola è passata a studenti e studentesse dell'Istituto comprensivo di Camaiore 1. Anche loro hanno scelto di occuparsi della propria scuola e questa coincidenza di due istituti che hanno scelto lo stesso tema indica una maturità e una consapevolezza non indifferente e una sensibilità a questioni di grande rilievo.

La scuola e le sue condizioni è tema che ricorre con notevole frequenza, in particolare fra gli adolescenti della secondaria di primo grado, perché luogo abitato per molta parte della giornata e dove costruire relazioni e legami forti e nuovi. Proprio per questa sua importanza richiede a ciascuno e ciascuna di schierarsi, proprio come Aldo Casotti, il giovane partigiano che ha combattuto per la libertà e la democrazia, nel conservarlo e nel richiedere tutte le risorse necessarie alla loro manutenzione e a renderle accoglienti. Proprio per questo la Fondazione ha richiamato nuovamente la necessità che amministratori e amministratrici scelgano di condividere la mozione per un contrasto della corruzione, dell'evasione fiscale e della criminalità mafiosa e da lì raccogliere risorse nuove e cospicue per un rilancio degli investimenti per l'istruzione e per le politiche sociali.

Poi hanno preso la parola i giovani dell'altro Istituto comprensivo di Camaiore che hanno scelto come argomento del loro lavoro il bullismo. E Smonta il bullo è il titolo e il logo del proprio progetto. Il loro è stato un approccio singolare, apparentemente pieno di nostalgia ma con l'intento di voler sottolineare il ruolo della famiglia e degli adulti nel processo educativo, nel trasmettere i valori e i principi. Hanno poi posto l'accento sul valore della scuola come luogo per creare e consolidare rapporti e legami, crescere e maturare.

Renato Bonturi ha seguito con attenzione i lavori ma poi ha dovuto lasciare la sala non senza aver affidato ad un funzionario il compito di continuare a seguire i lavori e informarlo degli sviluppi.

Ha preso la parola Francesco Pierotti consigliere comunale di Minucciano che ha porto i saluti del sindaco e ha ringraziato la Provincia che ospita e interloquisce, la Fondazione per l'impegno e il Parco delle Apuane per il notevole aiuto offerto ai giovani e alla comunità di Minucciano.

In conclusione la Fondazione ha voluto riprendere il tema degli impegni assunti da studenti e studentesse perché li ritiene un elemento importante per la crescita civile del Paese e per irrobustire la cultura della legalità e, proprio all'ultimo tuffo, Rachele ha voluto farci un bel regalo: ha chiesto di poter prendere la parola e con molta semplicità ha dichiarato facendosi portavoce di tutti i compagni: noi ci prendiamo l'impegno.

Non possono esserci parole migliori per sigillare un patto.


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giovedì 5 maggio 2016

Sentinelle Terzo incontro a Grosseto

Terzo incontro a Grosseto

Martedì 4 maggio è una sola classe ad attenderci a Grosseto per questo terzo appuntamento. Attenti e appassionati i ragazzi e le ragazze della sezione grafica del Polo Bianciardi hanno accolto nel loro istituto la Fondazione e Luca Ceccarelli, assessore comunale al Demanio.

Ma non sono soli - ha ribadito la fondazione Caponnetto nell'introdurre l'incontro - perché hanno tanti compagni e compagne in tante scuole della Toscana, del Veneto, della Sicilia e di tante altre parti d'Italia che condividono lo stesso percorso di educazione alla cittadinanza e alla legalità.

La scuola è il luogo della formazione per eccellenza del cittadino e anche i ragazzi e le ragazze di questa parte della Toscana hanno voluto mostrare, grazie al lavoro di quest'anno, come si giunge ad essere attivi e consapevoli, responsabili di sé e attenti alle vicende degli altri. Hanno incontrato nel corso dell'anno i responsabili di Amnesty e hanno concentrato la loro attenzione sulla vicenda dei 43 ragazzi e ragazze messicani scomparsi nell'ottobre del 2014 ad Ayotzinapa e mai più ritornati a casa.

Hanno raccontato in un video prodotto da loro i fatti e grazie a Skype hanno potuto, con l'aiuto della propria insegnante e di Amnesty, contattare e conoscere i familiari, ascoltare le loro parole e condividere il loro dolore.

Da questa esperienza è nata la mozione che hanno scritto e proposto a Luca Ceccarelli. In essa  si chiede che siano accertate le responsabilità e si perseguano i responsabili e si attivino tutte le misure per esigere giustizia da parte delle autorità messicane. L'assessore ha in primo luogo offerto ai giovani alcuni chiarimenti essenziali. Innanzitutto la mozione dovrà essere presentata al nuovo Consiglio dopo le lezioni del prossimo 6 giugno e la mozione, per essere presentata, deve avere una forma precisa: un atto con cui si impegna il sindaco a richiedere tutti gli interventi necessari perché si faccia piena luce sulla vicenda. Insediato il nuovo Consiglio e data una veste formale alla richiesta i giovani potranno chiedere ad uno dei consiglieri e consigliere eletti di presentarla prima di una seduta per essere discussa e messa ai voti. Sarà importante essere presenti in tanti al momento della discussione e riprendere, in questo modo, la buona abitudine alla partecipazione. Le precisazioni sono state essenziali e ad esse abbiamo aggiunto la sollecitazione ad usare gli strumenti di comunicazione nuovi per far conoscere la vicenda e fare pressione perché l'attenzione non si abbassi proprio come è stato fatto e si continua a fare nel caso di Giulio Regeni.

Ma vi è un altro impegno da assolvere: sollevare l'attenzione sul caso nel corso della Conferenza finale di ottobre. In quella occasione una platea più vasta e motivata sul piano dei diritti e della legalità può riprendere la proposta dei giovani di Grosseto e promuoverla in altri territori, nei propri contatti sui social network. In verità gli studenti e le studentesse del Polo Bianciardi hanno già sperimentato questa diffusione nel corso di un incontro con coetanei e coetanee di due istituti pisani nello scorso mese di marzo e questa prima esperienza fa ben sperare negli sviluppi della campagna di informazione.

Con ragazzi e ragazze ci dovrà essere il loro istituto, a sostenerli e incoraggiarli in questo percorso alla cittadinanza, visto che mancano all’appuntamento da alcuni anni e noi siamo certi che chi lo dirige non vorrà far mancare aiuto e incoraggiamento, né frapporrà ostacoli alla presenza a Firenze in occasione della Conferenza finale del progetto prevista per il 14 ottobre prossimo.

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mercoledì 4 maggio 2016

Incontri finali, si parte da Arezzo

Arezzo apre i lavori dei terzi incontri

Le giovani sentinelle di Arezzo del Liceo Piero della Francesca e del comprensivo Dovizi di Bibbiena hanno dato il via al terzo degli appuntamenti del progetto 2015-2016 nella bellissima Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo. Ad accoglierli la vicepresidente della Provincia, Eleonora Ducci, il presidente del Consiglio comunale di Bibbiena e consigliere provinciale, Francesco Frenos,  mentre per il Comune di Arezzo non è intervenuto alcun amministratore.

Nell'introdurre l'incontro, proprio l'assenza ha costituito motivo di riflessione della Fondazione che ha voluto rimarcare, da un lato, lo straordinario impegno della scuola, di insegnanti, studenti e studentesse nel tenere alto il valore dell'educazione alla legalità e alla cittadinanza quali percorsi per formare cittadini attivi e responsabili, mentre ad alcuni amministratori e amministratrici sembrano sfuggire le ragioni stesse della convivenza civile, del rapporto corretto con i propri cittadini, dell'ascolto e del confronto. Nella nostra esperienza di quest'anno dobbiamo constatare il comportamento della Regione Veneto che non ritiene fra i suoi doveri quello di incontrare i propri giovani e discutere con loro e, per lunghi tratti, non si preoccupa nemmeno di rispondere alle semplici richieste di ragazzi e ragazze di essere accolti in qualche sala per un confronto.

Sono anche questi comportamenti a suggerirci di operare alcuni mutamenti nel progetto con il prossimo anno scolastico, quando nel terzo appuntamento le scuole avranno l'opportunità di confrontarsi fra di loro, di scambiarsi esperienze e sollecitazioni, percorsi e suggerimenti.

Ma avrà un carattere differente la stessa conferenza finale di ottobre, con una struttura più snella e interessante, ricca di domande agli interlocutori politici, deputati e senatori, con interventi di esperti  su temi particolarmente significativi, e intermezzi musicali e teatrali.

A salutare studenti e studentesse e ringraziare le scuole e gli insegnanti per la loro dedizione e passione è stata Eleonora Ducci che ha voluto lasciare tutto il tempo alle parole dei giovani.

Hanno esordito i giovanissimi di Bibbiena: due di loro membri del Consiglio comunale dei ragazzi, hanno illustrato la situazione all'interno della scuola: banchi rotti, muri sporchi e scrostati, finestre  senza tende che impediscono di vedere la lavagna multimediale, porte rotte, niente attaccapanni in alcune aule. Pur riconoscendo lo sforzo e l'impegno dell'amministrazione comunale di rendere sicura la scuola e dopo i lavori eseguiti nei mesi passati, hanno dovuto riconoscere che vi sono anche delle responsabilità di ragazzi e ragazze per alcune delle situazioni di degrado che hanno osservato e documentato nelle loro classi e negli spazi comuni. Lo scorso 30 aprile sono stati invitati nel Consiglio comunale e hanno potuto descrivere, in quella occasione, disagi e disfunzioni, documentando l'incontro con un video hanno avanzato proposte e, soprattutto, assunto un compito degno del massimo rispetto: quello di prendersi cura della propria scuola. Sono consapevoli dell'obbligo assunto ma sono determinati a portarlo a compimento e ad essere costanti nell'aver e cura anche per i compagni e le compagne che verranno dopo.

Hanno sollecitato infine l'amministrazione a dotare la scuola di contenitori per la raccolta differenziata, sottolineando una volta di più attenzione e cura per il luogo che abitano durante l'anno scolastico, e a ripristinare l'aula di tecnica che non ha uno spazio degno ed è priva di strumenti e banchi.

Il confronto con gli amministratori di Bibbiena costituisce un bel segnale di incoraggiamento per i giovani del luogo e per tutti gli altri perché mostra che il confronto è possibile. Mette pure in rilievo, il confronto, la questione delle risorse che mancano o che sono insufficienti ad una qualsiasi programmazione. Per questo motivo la Fondazione ha ripreso in mano, illustrandola, la Mozione preparata lo scorso anno in occasione della Conferenza finale. L'impegno che si assume con essa è quello di sollecitare in tutte le sedi istituzionali una decisa volontà politica di contrasto alla criminalità, alla corruzione e alla evasione fiscale che nascondono e sottraggono ingenti risorse destinate alla collettività. Sottrarsi all'appello è come voltarsi dall'altra parte e per questo motivo le parole della Fondazione sono state pressanti e non equivoche e con esse l'appello alle amministrazioni locali ad assumersi questa responsabilità.

Poi hanno preso la parola i più grandi di Arezzo che hanno scelto quest'anno di occuparsi di gioco d'azzardo, vera e propria emergenza nazionale che preoccupa i giovani perché fa capolino, in modo significativo fra ragazzi e ragazze, questo demone che succhia risorse e intelligenza, passione e speranze.

Come già in anni passati, a confermarci del valore di ragazzi, ragazze e insegnanti, hanno deciso di far uso dello strumento del sondaggio per avvicinarsi al tema e cercare di scoprire i lati oscuri dell'azzardo. Prima hanno studiato la relazione del Ministero della Salute sul tema, hanno approfondito i dati che certificano il raddoppio delle richieste di aiuto al Sert. Il sondaggio ha riguardato più di mille studenti, in maggioranza ragazze, di età compresa fra i 14 e i 18 anni, e ha ricercato nelle pieghe più nascoste per scoprire dove e come si gioca, quali sono gli azzardi preferiti, quanto si spende e da dove vengono quei denari, ha messo in evidenza la pericolosità del gioco e le seduzioni del guadagno facile, la solitudine dei giocatori e il consumo di droghe associato al gioco. In breve dall'illustrazione abbiamo ricavato una quantità impressionante di dati con i quali è possibile elaborare analisi e prospettare delle strategie di uscita. Insieme a tutti questi dati occorre ricordare tre elementi di valore del lavoro. Innanzitutto hanno fornito strumenti matematici che dovrebbero, da soli, scoraggiare il gioco e ridimensionare fortemente le aspettative di vincita. Poi, e questo incoraggia molto per il grande senso civico, la proposta di peer education sul tema: studenti e studentesse del Piero della Francesca si offrono ai propri coetanei e coetanee per approfondire temi e concetti dell'azzardo. In ultimo il legame con SlotMob, associazione che cresce sul territorio nazionale e propone incisive sollecitazioni sul tema. Sabato 7 maggio in alcune piazze italiane premieranno alcuni esercizi commerciali che hanno rinunciato ad ogni slotmachine, videogioco o altra forma di azzardo e ad Arezzo si ritroveranno al bar Primavera in via del Trionfo 71. Sempre con SlotMob prevedono di lavorare per elaborare una mappa dei locali liberi dell'azzardo e, in questo, si legano all'analogo impegno dei giovani di Cascina, di Venezia e di tante altre scuole che lo hanno fatto, nel proprio comune e in quelli vicini, tre anni fa.

La testimonianza di Beppe Vitale, capo scorta di Antonino Caponnetto, con il suo ricordo intenso ed emozionato del giudice che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a parlare di legalità a studenti e studentesse, ha arricchito ulteriormente la mattinata e le poche parole di Francesco Frenos, intervenuto sul finire, che ha confessato tutto il suo piacere per una sala che ospita il Consiglio provinciale di 13 membri e, oggi, piena di ragazzi e ragazze che hanno discusso con passione e competenza.

Non c’era modo migliore di concludere l'incontro dove i ragazzi e ragazze hanno regalato emozioni e fiducia che un mondo migliore è possibile, ripagandoci di tutte le amarezze dei giorni scorsi a rincorrere alcuni amministratori e il loro modo di intendere la democrazia.

Sono stati loro, i giovani a incoraggiare noi adulti e mi auguro, che i molti,  non vorranno ancora una volta deluderli con il proprio silenzio.

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