sabato 9 giugno 2018

Incontro regionale delle giovani sentinelle siciliane







Mercoledì 16 Maggio nell'Aula magna dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale Don Sturzo di Bagheria si sono dati appuntamento per il loro incontro regionale le sentinelle siciliane dell'Istituto Tecnico Don Sturzo con il tema: affinché il sogno ... diventi cantiere - adottiamo la nostra scuola, libertà e partecipazione;

La Direzione Didattica 2° Circolo Ruggero Settimo di Castelvetrano con il loro tema: il paese che vorrei, tutela del patrimonio artistico- culturale e l'Istituto Comprensivo G. Vasi di Corleone dove la Primaria ha affrontato il tema sulla viabilità e illuminazione mentre la Secondaria uno Studio sulle vittime di mafia e le donne ribelli contro la mafia dal titolo la libertà ci rende liberi (studio su articoli di giornali).
 
Assente La Direzione Didattica Alcide De Gasperi di Capaci che abbiamo incontrato prima a scuola e poi nel secondo incontro con l'Amministrazione dove si sono occupati del Recupero del lungomare di Capaci. In quella occasione avevamo parlato della bella esperienza e del coinvolgimento di 900 ragazzi in difesa di un bene comune come la Villa comunale rinata a nuovo splendore e di come quest'anno i 900 ragazzi si sono ridotti a 60 in difesa del lungomare della loro città. 

Avevamo sollevato il dubbio di come si può contrastare il degrado di un giardino comunale se a difenderlo sono un esiguo numero di bambini che dopo l'atto mafioso che ha trucidato 8 tartarughe e oltre 200 pesci vietando di fatto di usufruire di un bene comune. Oggi alla risposta mafiosa si è aggiunto la delusione d genitori e insegnanti che in consiglio hanno votato vietando di fatto  ai bambini di partecipare al confronto con senatrici e deputate presenti al terzo appuntamento regionale. 

 
Ma le sorprese per i giovani cittadini non finiscono qui, come anticipato nei report precedenti, l’incontro si doveva tenere in una delle sale della Regione Siciliana ma, il presidente Nello Musumeci, nonostante i contatti con la propria segreteria particolare e con l'ufficio del Cerimoniale, non ci sono state risposte se non il silenzio!

Un ringraziamento va invece al Dirigente Vito Cudia per l'ospitalità che ha dato alle scuole partecipanti al progetto dando un segnale e di come la scuola, tempio della formazione, assolve al compito di formare i giovani alla cittadinanza e al rispetto della nostra Carta Costituzionale.

Presenti Pasquale Calamia e Giusi Badalamenti referenti della Fondazione per Trapani e Palermo.
Ad accettare l'invito fatto recapitare ad esponenti politici sono state la Senatrice Cinzia Leone e le deputate Vittoria Casa e Caterina Levatini.

Ad aprire la mattinata con un video clip sono stati i ragazzi del Don Sturzo con una canzone da loro composta dal titolo Oltre il silenzio che mette in evidenza la loro voglia di non tacere, di essere protagonisti attraverso la partecipazione, la solidarietà e fare gruppo, stare insieme.

Hanno aperto i lavori i ragazzi di Castelvetrano sulla difesa dei beni architettonici e artistici del loro territorio. Non hanno deluso le aspettative dimostrando ancora una volta  la scuola e i tanti insegnanti coraggiosi sa coniugare Cultura, Storia e Memoria. Sono le stesse armi che possono dare speranza di una sconfitta della mafia. Abbiamo ricordato la frase di Antonino Caponnetto: la mafia teme più la scuola della stessa giustizia. Aiutati da un breve filmato hanno ripercorso il lavoro di un intero anno scolastico utilizzando i vari linguaggi, dal teatro, alla danza regalando emozioni ai presenti.

È stata la volta della Primaria e Secondaria di Corleone, anche loro si sono presi cura del loro territorio ricordando di come la mafia e cattiva politica incidono sul degrado e lo sviluppo della propria città. Hanno ricordato di come Corleone sia passata dopo alcuni anni di solidarietà e di attenzione, ai riflettori spenti mentre i media li hanno accesi su come i mafiosi vivono o scrivono libri.

Ancora una volta interviene la scuola e l'esercito delle insegnanti partigiane dei valori a fare storia, a far conoscere i tanti personaggi che hanno dato lustro a Corleone e che hanno lottato fino allo stremo contro la cancrena mafia.

Infine i ragazzi più grandi dell'Istituto Tecnico che dal sogno o, a dirla meglio dal bisogno,  di avere una scuola più adeguata alle loro esigenze, di studio e di aggregazione, hanno presentato disegni, bozze e rendering da far invidia ai più blasonati studi di architettura. Il sogno di una copertura esterna alla scuola per uno spazio per far rivivere l'agorà dello stare insieme, costruire idee e progetti per un convivere civile.

A sorpresa, un filmato con la testimonianza di Flavia, vittima di bullismo che ha vinto la sua battaglia grazie alla scuola, ai suoi insegnanti, il dirigente e soprattutto i suoi compagni che non l’hanno lasciata sola rafforzando in lei il coraggio di reagire ed oggi Flavia mette a disposizione la sua esperienza per aiutare gli altri.

Le emozioni hanno coinvolto tutti compreso Deputate e senatrice, nel contempo la loro presenza ha dato credito e valore ai lavori dei ragazzi che si sono sentiti  ascoltati.

La senatrice Cinzia Leone della Commissione Cultura ha dichiarato che vi è una proposta da loro presentata affinché la disciplina Cittadinanza e Costituzione divenga materia a tutti gli effetti. Insieme alle deputate si è fatto carico di fare un'interrogazione al Presidente della Regione Siciliana sul silenzio e alla mancata ospitalità dei giovani per il terzo appuntamento. 
 
La deputata Vittoria Casa ha voluto ribadire la volontà del suo gruppo di accorciare i contatti con i propri cittadini e soprattutto con i giovani rafforzando e sostenendo i progetti di legalità percorsi da far crescere e sviluppare per irrobustire le coscienze e convivenza civica. Impegno che porterà nella sua Commissione Finanza e Tesoro.

Anche la deputata Caterina Licatini ha voluto dichiarare tutto il suo impegno a sostegno della Scuola facendo i complimenti alle insegnanti e in particolare a Vito Cudia definendolo incubatrice di talenti riferendosi ai suoi ragazzi riuscendo a mettere insieme le varie competenze e virtù  producendo un  video e una canzone mettendo in luce il disagio giovanile. Lo hanno saputo fare dimostrando di non volersi “piangere addosso” ma veicolo e  fucina di idee e di proposte.

La positività della giornata ha saputo contagiare tutti, giovani e istituzioni concludendo in una ovazione generale cantando insieme agli autori Oltre il silenzio.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 7 giugno 2018

Terzo incontro regionale con le giovani sentinelle elbane







Martedì 29 maggio si è tenuto l’ultimo degli incontri di maggio delle giovani sentinelle con gli studenti e le studentesse dell' ITCG G. Cerboni di Portoferraio. 


Con gli insegnanti Giuseppe Solaro e Giovanna Orlandi sono stati accolti, nella sala consiliare, dall’assessora all’Istruzione Adonella Anselmi che ha interloquito con loro per tutta la mattinata. Durante l’anno scolastico hanno approfondito ed elaborato una proposta di uno spazio ricreativo e di ritrovo nell’area ex Enel, oggi di proprietà della catena Eurospin per farne un centro commerciale, da realizzare anche all’interno del centro commerciale. 

Dopo l’incontro del 28 marzo scorso ragazzi e ragazze hanno coinvolto compagni e compagne della seconda classe dell’Istituto Tecnico guidati dal loro insegnante Paolo Guidotti e hanno arricchito insieme il progetto immaginando, oltre al bowling, negli spazi laterali dei tavoli da ping pong e da biliardo, il tutto libero da slot machine e giochi di azzardo.

Da decenni i giovani elbani lamentano l’assenza di spazi per loro e la richiesta è analoga a quelle di altri coetanei in tanti comuni della Toscana, del Veneto, del Lazio e della Sicilia, spazi liberi dall’obbligo del consumo, che siano aperti alla socialità, al divertimento e alla cultura, spazi sempre liberi dal gioco d’azzardo. Ma tutte queste richieste fanno fatica a trovare interlocuzione e risposte, che sono talvolta urgenti, come nel caso dei giovani elbani, perché il loro disagio aumenta soprattutto nel lungo periodo invernale quando l'Isola non offre nessuna opportunità di attività aggregativa. 

In passato vi era stata una certa attenzione alle domande poste dai giovani, merito anche di Fulvio Montauti, elbano e referente della fondazione sull’isola, morto alcuni anni fa, che si era battuto molto affinché la questione dei disagi giovanili, compresi anche quello delle difficoltà a muoversi sull’isola a causa dei trasporti pubblici carenti fossero oggetto di discussione pubblica. 

Fulvio aveva sollecitato risposte sulle questioni della convivenza civile, non solo dei giovani ma anche degli adulti, e aveva saputo coinvolgere tante scuole elbane, affinché fra i ragazzi e le ragazze crescesse la consapevolezza delle difficoltà e la necessità dell’impegno personale. Dopo di lui il compito era stato ripreso da Ida Goglia che aveva coinvolto Elba TV con il giornalista Fabio Cecchi, tanti genitori e cittadini, tanti giovani entusiasti di proporre e immaginare soluzioni. 

Ma questo patrimonio di idee, di suggerimenti e di partecipazione è andato via via depauperandosi perché è mancata l’interlocuzione e il confronto, le risorse e l’immaginazione nel ricercare soluzioni innovative. È mancata anche la tenacia di giovani e adulti nell’insistere, è rimasto il disagio e la solitudine se, ad approfondire il tema, vi sono solo due classi con insegnati coraggiosi. Vogliamo rifuggire dalle lamentele e dalle proteste sterili, dalla delusione e dalla facile demagogia. È mancata l’attenzione delle precedenti amministrazioni, ma sono stati assenti anche cittadini e cittadine quando l’area già pubblica è passata ai privati che hanno offerto alla comunità solo uno spazio verde.

A questi ragazzi smarriti, delusi, combattuti se mettersi in gioco - ma non conoscono quali strade percorrere - oppure abbandonare - e fuggire se ne avranno l’opportunità - la fondazione suggerisce l’obbligo morale di non desistere, l’esigenza di essere ancora più intransigenti, proprio come ci ricordava sempre Antonino Caponnetto, e ai ragazzi e alle ragazze abbiamo ricordato gli esempi di tanti coetanei e coetanee che hanno scelto con tenacia di non arretrare e la loro costanza è stata premiata. Abbiamo chiesto ai giovani di preparare un articolo che racconti tutta la vicenda e illustri le proprie proposte e mandarlo ai giornali online, a Elbanews.it, Teletirrenoelba. Abbiamo poi chiesto all'assessora Anselmi di aiutare i giovani nel fissare un appuntamento con l'architetto dell'Ufficio tecnico, incontro più volte richiesto dalla scuola, in modo da avere informazioni e dettagli sul progetto della nuova proprietà Eurospin  e sondare la disponibilità per lo spazio immaginato dai ragazzi e dalle ragazze del Cerboni. vedere se vi è un interesse al progetto bowling. 
 
E abbiamo lanciato la sfida ai ragazzi, oramai adulti, di condividere la proposta avanzata dai ragazzi e dalle ragazze di Castelvetrano e Corleone: all’appuntamento elettorale per le amministrative del prossimo anno sostenere le liste che avranno nel proprio programma l'impegno per i temi e i progetti elaborati da loro e chiedere ai propri genitori di fare altrettanto, poi essere vigili e attenti affinché quell'impegno venga mantenuto. 
Nel breve tempo prima degli esami hanno deciso di fare partecipi delle proposte i compagni e le compagne più piccoli che rimarranno il prossimo anno affinché le loro idee non scivolino nell'oblio come è già accaduto.

La fondazione ritornerà a settembre al Cerboni per presentare il progetto a tutti gli insegnanti e alla Dirigente per far sì che gli insegnanti Solaro e Orlando non siano soli e, soprattutto, si dia seguito a quella trasversalità che la disciplina Cittadinanza e Costituzione esige.

Abbiamo chiuso l'incontro quando una delegazione di giovani, i due insegnanti e l'assessora Anselmi sono stati invitati nell'Ufficio tecnico per il fatidico appuntamento con l'architetto. 


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

domenica 3 giugno 2018

23 maggio Arezzo Insieme per non dimenticare








«È finito tutto!» l’esclamazione di Antonino Caponnetto alla morte di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta con la quale confessava tutta la sua impotenza e la sua disperazione ebbe un’eco fortissimo e una durata brevissima. 

A far cessare quel senso di impotenza e di disperazione furono ragazze e ragazzi, davanti al tribunale di Palermo, riuniti per il funerale di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta. 

Il loro appello: «Caponnetto non ci lasciare, chi ci difende ora?» scosse Antonino Caponnetto che – come avrebbe dichiarato qualche tempo dopo – tornò subito sui suoi passi e promise solennemente, nell’orazione laica pronunciata al funerale di Paolo Borsellino, che non avrebbe mai lasciato soli Giovanni, Paolo e gli agenti della scorta, avrebbe raccontato delle loro vicende, avrebbe testimoniato del loro impegno e dei valori cui erano fedeli, fino a quando le sue forze lo avrebbero sorretto.
 
E Antonino Caponnetto mantenne la sua promessa girando in lungo e in largo l'Italia, raccontando le vicende umane e professionali dei due giudici, l’impegno contro la mafia e contro ogni ingiustizia sociale. Dopo la sua morte la Fondazione a lui dedicata onora quel suo giuramento solenne dando seguito al compito che si era proposto, senza arretrare, denunciando ipocrisie e falsi impegni, quegli stessi atteggiamenti che portarono all’isolamento di Giovanni e Paolo.

Insieme per non dimenticare 365 giorni all'anno!

Lo dobbiamo a loro e a tutti i martiri vittime di mafia. Vogliamo ricordare pure chi è sopravvissuto come Giovanni Paparcuri, autista del giudice Chinnici, Angelo Corbo, Gaspare Cervello, Paolo Capuzza, agenti di scorta, e Giuseppe Costanza, autista di Giovanni Falcone, Antonino Vullo, agente di scorta di Paolo Borsellino, o tanti altri dimenticati dallo Stato. Molti di loro non riescono ad incontrare i figli dei loro colleghi morti,  vivono con i rimorsi e i sensi di colpa per essere sopravvissuti.

Insieme per non dimenticare, loro lo praticano. Giovanni Paparcuri, dopo essere stato autista del giudice Rocco Chinnici e aver collaborato come esperto informatico è stato collocato in pensione come semplice commesso, da pensionato ha voluto raccogliere i ricordi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino trasformando le due stanze dei magistrati in un museo all'interno del tribunale di Palermo che accoglie migliaia di giovani. 

Angelo Corbo è stato dimenticato dallo Stato anche nei momenti di più acuta sofferenza per i ricordi della vicenda di cui è stato vittima. Angelo e Giuseppe Costanza e tanti altri offrono le proprie testimonianze nelle scuole, aprendo quotidianamente la loro ferita e suturandola magicamente con la propria narrazione, con la condivisione, con le emozioni che suscitano.

Poi ci sono tanti uomini e donne di buona volontà. Non eroi, pensatori e sognatori che non amano i compromessi, che provano emozioni. Questi uomini e donne hanno riempito, il 23 maggio, le piazze del nostro Paese ed hanno risposto a Palermo. Nel nostro piccolo lo abbiamo fatto ad Arezzo, a Porto Tolle, a Bagheria.

Abbiamo dato voce ai ragazzi e alle ragazze di Paolo, Giovanni e nonno Nino Caponetto affinché le loro idee continuino a camminare sulle gambe di tanti giovani accompagnati da un esercito di insegnanti partigiani di valori.
Nel teatro Tenda di Arezzo gentilmente concesso dal Comune abbiamo accolto la proposta del Ministero dell’Istruzione e della Direzione Generale per lo Studente, nella persona di Giovanna Boda, abbiamo aderito alla chiamata di Insieme per non dimenticare e malgrado le difficoltà dei tempi ristretti, risolte dall'esercito di uomini e donne di buona volontà, ragazzi e ragazze hanno risposto con entusiasmo. 

Dopo il filmato che ricordava i terribili momenti delle stragi e le testimonianze di Giovanni e Paolo recuperate nell'archivio Rai, altre immagini hanno documentato la risposta della società civile con le esperienze ripetute negli anni della Nave della legalità.  

A dare il benvenuto il vicepresidente del Consiglio comunale, Angelo Rossi, che ha ringraziato i giovani e la Fondazione per l’impegno a tenere viva la memoria del 23 maggio e per la tenacia a sostenere questi percorsi educativi alla cittadinanza e a favore della cultura della legalità. Hanno poi preso la parola il presidente della Consulta degli studenti della Toscana e quelli della Consulta di Arezzo accompagnati da Antonella Bianchi dell'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.

A dare il via ai lavori veri e propri sono stati i giovani del Liceo Artistico Piero della Francesca, sempre attenti alle tematiche del disagio giovanile. Negli anni hanno affrontato le questioni del bullismo, delle dipendenze da alcol, della cura e della conservazione dei beni architettonici. Quest’anno si sono occupati di sostanze stupefacenti con approfondimenti e testimonianze tratte dalle interviste fatte dopo una visita alla comunità di San Patrignano e lette con bella voce da Grazia Nazzaro. Hanno realizzato un questionario somministrato ad oltre 1000 giovani e adulti e concluso con interventi da parte del Sert di Arezzo e di altri esperti. Tutto il lavoro ha avuto la guida dei loro insostituibili insegnanti, Agostino Fabbri e Daria Meazzini, e il sostegno del loro dirigente scolastico, Luciano Tagliaferri. 

Hanno poi preso la parola i coetanei del plesso di Anghiari dello stesso Istituto che hanno messo al centro del loro lavoro il tema del rispetto dell'ambiente, in particolare la cura e la conservazione del loro borgo medievale. Hanno disegnato alcuni modelli di cestini da collocare all'interno del centro storico che hanno proposto all’amministrazione comunale e quello scelto sarà presto collocato nel centro del comune, come ha confermato il sindaco, Alessandro Polcri, e l'assessore alle Politiche sociali, Valentina Zoi che hanno accolto le proposte dei giovani e le hanno proposte in Giunta e nel Consiglio. Non poteva esserci esempio migliore per definire lo spirito e l'obiettivo del progetto I giovani sentinelle della legalità, di giovani che si prendono cura dei beni comuni e di istituzioni locali vicine ai propri cittadini favorendo la loro partecipazione e dando ascolto alle esigenze e alle sollecitazioni di cittadini e cittadine.

Anche i più piccoli del comprensivo Dovizi di Bibbiena con la loro insegnate Vanda Mancini e con il presidente del Consiglio comunale Francesco Frenos hanno offerto un bell’esempio di cura della propria scuola. Come è già accaduto a Bagno a Ripoli, Agliana, Monsummano e in tante altre scuole dove si denunciava spesso il degrado dell’edificio scolastico, i giovanissimi di Bibbiena hanno coinvolto genitori, nonni, artigiani chiedendo loro aiuto per ripulire e rendere più bella la propria scuola, trovando ascolto nell’amministrazione locale con risultati buoni.
I compagni e le compagne più grandi dell’Istituto Enrico Fermi sempre di Bibbiena hanno affrontato il tema della vendita degli alcolici ai minori. Hanno studiato le normative che la regolano e hanno proposto alla propria Amministrazione maggiori controlli, aggiungendo il proprio impegno in una campagna di sensibilizzazione sul territorio.

Ad approfondire meglio il tema sull'alcol è stato molto utile l'intervento di Valentino Patussi, Direttore del Centro Alcologico di Firenze. Il suo racconto informato e stimolante è il contributo che la Fondazione offre alle scuole che vogliono l’approfondimento di un esperto, l’analisi di chi è impegnato in prima persona, la riflessione di chi si occupa professionalmente di una determinata questione. Le parole e le sollecitazioni di Valentino Patussi sono il frutto della condivisione di idee e valori della Fondazione e dell'Associazione Generazioni Contatti. Con il suo presidente, Matteo Lucherini, con Valentino Patussi e con Bruno Lo Cicero, esperto in Comunicazione, abbiamo avviato la collaborazione con l’incontro di Firenze del 2 maggio con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sugli stili di vita, allargando la riflessione a tutti gli aspetti, non solo quelli strettamente legati alla salute ma anche ai temi più generali della cittadinanza e del rispetto di regole e di uomini e donne.
A ravvivare la mattinata ci ha raggiunto con un po’ di ritardo Alessandro Greco, conduttore Rai della trasmissione Zero e lode. Il suo contributo e la sua professionalità hanno allietato la platea chiamando i ragazzi sul palco e intervistandoli.

I giovani dell'Istituto Professionale per l'Agricoltura di Firenze hanno presentato un bellissimo cortometraggio dal titolo I like you sul tema del contrasto al cyberbullismo e i coetanei dell'Istituto Professionale Leonardo da Vinci di Firenze un docu-film dal titolo Uomini e no, storie di ordinario razzismo. Soluzioni di ordinaria umanità. Splendide testimonianze di una scuola e di insegnanti cui sta a cuore la formazione dei propri allievi e allieve. Il nostro dispiacere più grande è di aver potuto vedere solo una parte piccola di entrambi, ma quanto abbiamo potuto vedere è stato molto bello ed emozionante. Abbiamo proposto alle scuole presenti e all'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana di promuovere insieme la visione di questi filmati nelle scuole che affronteranno queste tematiche e, in generale, favorire la migliore diffusione di video e altri lavori in modo che le buone pratiche migrino con facilità da una scuola all’altra.

Spiace che dopo il bell’intervento di Bruno Lo Cicero che ha guidato ragazze ragazzi a scoprire i meccanismi della comunicazione in alcune delle sue pieghe più significative non vi sia stato tempo per le testimonianza delle altre scuole: Galileo Galilei di Arezzo, l'Istituto Professionale Margheritone di Arezzo, Liceo scientifico Enriques di Castelfiorentino e l’Istituto Pesenti di Cascina, scuola pilota del progetto. Ci conforta l'esempio del Convitto Nazionale Cicognini di Prato che ha spontaneamente rinunciato a parlare perché entusiasti degli interventi che hanno ascoltato per comprendere meglio tutto il percorso formativo.

E ci confortano la maturità e l’altruismo di studenti e studentesse che hanno esortato a desistere dall'intervento fuori luogo il proprio insegnante che protestava perché i giovani non avevano potuto prendere la parola, mentre i ragazzi e le ragazze si dichiaravano soddisfatti perché alcuni degli interventi che avevano affrontato lo stesso loro tema aveva offerto loro spunti e riflessioni, consentendogli di vedere la questione da un'altra angolazione.
Non potevamo chiudere meglio una giornata così ricca di emozioni e di riflessioni. Avremo ancora tanti ostacoli, ipocrisie, apparenze, lungo questo nostro cammino, ma con Antonino Caponnetto possiamo dire: «le battaglie in cui si crede non sono mai perse». 

Al lavoro quindi per unire uomini e donne di buona volontà.

Clicca sul link di sotto e scarica il filmato

sabato 2 giugno 2018

Incontro Regionale per le sentinelle viterbese

Lunedì 21 maggio terzo appuntamento con le Giovani sentinelle del Viterbese. 


Nella sala del monastero di San Vincenzo a Bassano Romano, gli studenti e le studentesse del Liceo delle scienze umane Buratti e i coetanei e le coetanee del Liceo Meucci di Ronciglione si sono ritrovati con la Fondazione, per illustrare gli uni agli altri i propri progetti e per ricordare le vittime di mafia.


Le giovani sentinelle promuovono il protagonismo civile di ragazzi e ragazze con l’intento di formarli alla cittadinanza e al rispetto delle regole, ma hanno anche il compito di tenere viva la memoria dei fatti e quella degli uomini e delle donne che hanno compiuto il proprio dovere fino in fondo. Per questa ragione, nell’imminenza delle celebrazioni del 23 maggio, ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci, abbiamo ricordato i fatti con la lettura di alcuni brani di Angelo Corbo che ha rievocato quella terribile vicenda nel suo volume La strage di Capaci.


Non è casuale la scelta: Angelo è da tempo nostro compagno di viaggio e racconta a giovani e adulti quella vicenda e il suo tormento, sollecita l’impegno e l’attenzione di ciascuno e ciascuna, la responsabilità e il non voltarsi dall’altra parte di cittadini e cittadine quali antidoti al crescere della presenza mafiosa nell’economia e nella vita di tutti i giorni. Ma le sue parole ci sono servite anche per altro: ricostruisce puntigliosamente gli eventi di quel 23 maggio perché siano fissati con esattezza tutti i dettagli e tale ostinata rievocazione serve affinché siano stabilite le responsabilità di ciascuno, non solo quelle penali, il cui accertamento è compito dei giudici, ma anche quelle morali e politiche. È una questione di grande valore che rinvia al capitolo più generale della condivisione di una memoria presupposto di quella dei valori e dei principi grazie alla quale definire comportamenti civici e principi di convivenza.


Accanto alla strage di Capaci abbiamo ricordato altre due vicende emblematiche che abbiamo ricordato in questo mese di maggio: quarant’anni fa, la mattina del 9, furono ritrovati il cadavere di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate rosse, e i resti di Peppino Impastato, vittima della barbarie mafiosa. Anche in questi casi abbiamo bisogno di sgomberare le ombre che velano la verità compiuta, conoscere se vi furono connivenze e complicità da parte di uomini delle istituzioni e i motivi di tali connivenze perché, anche in questi casi, abbiamo bisogno di una verità condivisa.


Poi hanno preso la parola i giovani. Ad esordire quelli di Bassano che si sono spartiti i compiti fra le diverse classi: una ha fatto un piccolo sondaggio nella comunità locale e hanno rilevato il problema dei rifiuti come uno dei più sentiti, mettendo in rilievo che vi è in taluni casi poca informazione sulle modalità del riciclo anche se non mancano giudizi positivi sulla raccolta e sul buon funzionamento dell'isola ecologica. Altri hanno approfondito in modo dettagliato il riciclaggio di vetro e plastica, sottolineando l’importanza di un corretto comportamento nel dividere i rifiuti e nel collocarli nel contenitore giusto.


Studenti e studentesse di Ronciglione hanno illustrato ai compagni e alle compagne la storia e le condizioni del lago di Vico, luogo di straordinaria bellezza il cui ecosistema deve essere protetto e salvaguardato per permettere alle generazioni future di poterlo ammirare e ci hanno rammentato l’importanza della cura per i beni che appartengono a tutti.


Valentina Zibellini, assessora all’Istruzione di Bassano Romano che ci ha raggiunto dopo l’inizio dei lavori insieme al sindaco, Emanuele Maggi, ha apprezzato la fatica dei giovani e li ha incoraggiati a proseguire, ribadendo la disponibilità a dare seguito all’impegno, assunto lo scorso anno con gli studenti e le studentesse di Bassano, della pubblicazione del calendario con tutte le informazioni relative alla differenziazione dei rifiuti.


Questa disponibilità fa piacere ed è altamente apprezzabile perché segno di attenzione e di apertura alla cittadinanza attiva e noi ci auguriamo che i giovani del Liceo Buratti la accolgano e diano seguito ai loro propositi.


Ha emozionato in chiusura Il suono della pioggia con il suono ritmato delle mani e dei piedi, che le ragazze e i ragazzi di Ronciglione avevano proposto in apertura del loro intervento e che hanno riproposto alla fine coinvolgendo compagni e compagne di Bassano.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

venerdì 1 giugno 2018

Incontro Regionale Veneto






Io avrò cura di te è il titolo scelto per l’appuntamento regionale delle Giovani sentinelle del Veneto tenutosi venerdì 18 maggio. Ilaria e Giulia dell'istituto Scalcerle di Padova, autrici del manifesto dell’incontro, hanno illustrato brevemente il significato delle immagini che bene rappresentano il senso della  Conferenza per la quale ragazze e ragazzi di alcuni istituti del Veneto si sono ritrovati a Padova, nel teatro del Centro della Opera della Provvidenza di sant’Antonio, per illustrare i propri progetti, confrontarsi con chi ha il governo della cosa pubblica, scambiare esperienze e pratiche, percorsi e idee con compagni e compagne di altre scuole. Ad accoglierli i responsabili del Centro, l’assessora all’Istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Bruno Pigozzo, il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, amministratori locali: l’assessore di Venezia Giorgio D’Este, la collega di Cadoneghe, Paola Venturato, la consigliera comunale di Abano Terme, Lidia Pege.

Un ringraziamento speciale ai rappresentanti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri intervenuti, in particolare siamo grati ad agenti e Dirigenti della Polizia che hanno allestito nello spazio del Centro una mostra delle auto di servizio d’Epoca che hanno allietato l’interruzione della nostra Conferenza e la mattinata degli ospiti del Centro.

Nel saluto ai presenti don Roberto Bevilacqua e suor Paola hanno raccontato la vicenda della struttura dell’Opera della Provvidenza di Sant'Antonio che ha origini negli anni Cinquanta del Novecento, con una foto e un video. 

Hanno posto l’accento sulla solidarietà che è principio di condivisone con chi ha più bisogno e più difficoltà e che sottolinea l’impegno di chi aiuta, sostiene, cammina insieme con ed è partecipe delle vicende dell’altro.

Ma la solidarietà non è solo valore riconducibile alla sfera religiosa, è anche laico, come ha ricordato il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, valore iscritto fra i principi fondamentali della nostra Carta che richiede l’adempimento del dovere inderogabile alla solidarietà. Nel rivolgersi a giovani e giovanissimi intervenuti e dichiarandosi lieto di condividere riflessioni e pensieri con loro, ha sottolineato quanto sia importante lavorare con i ragazzi e le ragazze perché il rapporto quotidiano con loro accresce il senso di responsabilità, educa a non girarsi dall’altra parte, alimenta il senso di indignazione, favorendo così la prevenzione dei fenomeni di criminalità e di corruzione.

E questo primo scambio ha dato il via ai lavori con l’introduzione della Fondazione che ha ringraziato studenti e studentesse, insegnanti e dirigenti scolastici, amministratori locali e regionali, le Forze dell’ordine. Un ringraziamento particolare è dovuto a Bruno Pigozzo, incontrato per la prima volta in occasione del secondo incontro a Venezia con studenti e studentesse della città lo scorso 23 marzo, che ha accolto allora con interesse la nostra proposta e ha tenuto fede all’impegno di essere con i giovani anche il 18 maggio. Per la prima volta abbiamo avuto come interlocutrice Elena Donazzan e la caparbietà dei giovani e della Fondazione ad insistere affinché intervenisse è stata premiata.

Il progetto ha origini lontane nelle intuizioni di Antonino Caponnetto che decise di incontrare studenti e studentesse dopo  le stragi di Capaci e di via D’Amelio e sollecitarli a battere un colpo e a farlo fino a scuotere cittadini e istituzioni. Le Giovani sentinelle sono attive in Veneto da cinque anni e hanno mostrato sempre una grande capacità di coinvolgere nuovi istituti, di raggiungere località e scuole diverse, merito di giovani e insegnanti che hanno accettato la sfida lanciata dalla Fondazione ad essere protagonisti attivi nel luogo dove vivono. 

Spiace l'assenza di alcuni istituti che pure hanno seguito con interesse il percorso proposto dalla Fondazione sin dall'inizio, accogliendola  nelle proprie aule, ascoltando il racconto della vicenda di Antonino Caponnetto e accettando la sfida ad essere cittadini attivi e responsabili. Abbiamo con loro fatto esperienza del confronto con amministratori e cittadini in marzo e, giunti al terzo appuntamento, stride la loro assenza con la logica di questo progetto che vuole favorire il protagonismo ed avere un carattere di impegno duraturo lungo l'intero anno scolastico e non essere un semplice evento.

Come abbiamo già sottolineato, la continuità richiesta lungo l’intero anno scolastico ha la funzione di dare senso all’impegno costante del cittadino e della cittadina, promuovere l’abito civico dell’attenzione e della responsabilità e offrire occasioni diverse di confronto ed esperienze di dibattito e di riflessione. Continueremo a sollecitare questi comportamenti proprio come richiamiamo a comportamenti responsabili chi ha il governo della cosa pubblica, affinché sia interlocutore per ragazzi e ragazze.

Sono stati questi stessi intendimenti a muoverci in questi cinque anni nel richiedere attenzione e interlocuzione alla Regione Veneto, che pure ha finanziato una delle edizioni del progetto, riconoscendone così il valore. Elena Donazzan ha apprezzato l’impegno della Fondazione ma ha voluto ricordare che sono molte le iniziative che si tengono nelle scuole del Veneto, ci sono quotidianamente momenti di riflessione e di approfondimento che mostrano l’attenzione della Regione Veneto alle questioni della legalità. La Fondazione non ha messo in discussione l’impegno dell’istituzione regionale, ma ha solo sottolineato il silenzio lungo quattro anni, un silenzio fatto di mancate risposte ad inviti, mail e telefonate. Se serviva a giustificare i silenzi e le assenze del passato la risposta dell’assessora Donazzan è insufficiente. Tuttavia crediamo importante sottolineare la presenza e la disponibilità al dialogo di quest’anno e siamo certi che a questo primo appuntamento altri ne seguiranno nella condivisione del compito di formare i cittadini al rispetto delle regole e alla responsabilità.

Tale compito è urgente perché i fenomeni del riciclaggio di denaro e di inquinamento della economia sono vicini, come ci ha ricordato nel passato, in un incontro con le scuole di Venezia, quel cittadino vittima della ludopatia, testimone del riciclaggio di denaro di provenienza illecita in una sala da gioco d’azzardo.

Ad esordire sono stati i giovanissimi di Cadoneghe dell'istituto comprensivo che hanno presentato il loro lavoro sull'inquinamento con un video che racconta l'inquinamento dovuto al traffico automobilistico: le immagini e le interviste ai genitori documentano l'inquinamento che compromette la salute e la situazione davanti alla scuola nelle ore di punta richiede un cambio di abitudini e nuovi comportamenti che privilegiano l’andare a scuola a piedi, in bici, con i mezzi pubblici. Hanno pensato ad una gara fra le classi a chi percorre più km a piedi per raggiungere la scuola, hanno sollecitato l’amministrazione alla chiusura delle strade nelle ore di punta e a installare cartelli stradali e pubblicitari per incentivare buone pratiche e comportamenti virtuosi.

Paola Venturato assessora comunale ha ricordato ai ragazzi e alle ragazze l’invito in un prossimo Consiglio comunale e l'impegno dell’amministrazione a realizzare alcuni dei cartelli da mettere in alcuni luoghi del comune.
Hanno poi preso la parola i coetanei e le coetanee di Taglio di Po che hanno proposto il recupero di un campetto di calcio, proposta che si inserisce in una riflessione più generale relativa ai beni pubblici che devono essere salvaguardati con il concorso dei cittadini e per questo hanno dato appuntamento il 26  maggio a compagni di scuola e adulti per ripulire il parco Perla, facendo appello alla responsabilità di ciascuno e ciascuna, senza immaginare divieti, con dei cartelli da installare in alcune zone precise.

Hanno poi ricordato la condizione di degrado del Palavigor che necessita di lavori e hanno concluso con un appello al senso civico.
Le parole e gli intendimenti di questi ragazzi e ragazze hanno consentito una piccola riflessione sulla vicenda di Porto Viro dove l’Amministrazione non ha ospitato nella Sala del Consiglio i propri giovani cittadini per un confronto. Oppure a Porto Tolle, compagno di viaggio in questo percorso di cittadinanza, studenti e studentesse avevano preparato dei cartelli per denunciare comportamenti scorretti e veri e propri abusi di chi abbandona rifiuti in certe zone della città e avevano invitato la Fondazione per la posa di questi cartelli che richiamano alla responsabilità chi compie quelle azioni. Dopo tanto lavoro non è stato possibile dare seguito ai propositi perché la scuola e il Consiglio d’Istituto ha bocciato l’incontro regionale non supportando quegli insegnanti coraggiosi che quotidianamente sono con i propri ragazzi nel loro cammino per essere cittadini attivi.

Gli studenti e le studentesse del Liceo scientifico Bruno di Mestre hanno riproposto la questione di alcuni parchi e alcuni forti di Venezia, luoghi suggestivi e di interesse storico, frequentati da giovani e adulti. Hanno approfondito il tema con incontri con esponenti delle Forze dell'ordine e di un'associazione e con un questionario ai propri compagni. Hanno denunciato le condizioni di sicurezza precarie in uno e le attività di spaccio, richiedendo un maggiore controllo. La presenza di un comitato spontaneo di cittadini garantisce una migliore sicurezza e questo tema dei comitati dei cittadini è stato ripreso dall’assessore comunale D'Este che ha ribadito l’importanza di conoscere il proprio territorio e le relative problematiche per poter intervenire. Ha voluto aggiungere una distinzione fra sicurezza e percezione della sicurezza che viene dal degrado e dal bombardamento mediatico, invitando i giovani ad essere attenti ad evitare questi equivoci.

I coetanei e le coetanee dell'istituto Pietro d'Abano di Abano Terme hanno scelto di occuparsi di alberghi chiusi nel loro comune che suscitano appetiti speculativi, mettendo la lente di ingrandimento sullo hotel Salvagnini Bernerhof. L’edificio in condizioni di degrado sorge nella zona centrale della città ed è oggetto di attenzioni affaristiche. Ragazzi e ragazze hanno fatto interviste ai vecchi dipendenti, hanno letto i  giornali per ricostruire la vicenda e hanno elaborato proposte per riaprirlo o trasformarlo in un ostello. Hanno fatto appello alla vigilanza perché non sia modificata la destinazione d’uso. Il loro impegno è stato apprezzato e rimarcato da Lidia Pege, consigliera comunale, e dall’architetto Zanardo, dipendente del Comune, che ha denunciato una gara di appalto relativa ad una bonifica che ha avuto come esito l’arresto del sindaco della città. Ha concluso con un appello a favore di una legge che tuteli i dipendenti pubblici che denunciano irregolarità e abusi commessi da amministratori e colleghi di lavoro.

La sua vicenda è stata ripresa da Gianni Belloni, giornalista impegnato sui temi dell’ambiente e dei rifiuti. Ha voluto ricordare due casi emblematici: a Battaglia Terme in fabbrica abbandonata vi era un deposito di rifiuti tossici e un imprenditore che pensava di mescolarli con il bitume per il manto stradale. L’inchiesta è nata dalle denunce di cittadini che hanno osservato il via vai di camion, offrendo un buon esempio di cosa vuol dire non girarsi dall’altra parte. Molte inchieste nascono dalle iniziative e dall'attivismo, un dato importante da valorizzare che si ritrova anche nell’altro caso relativo ad una storia i fanghi da smaltire nel rovigino. Le due vicende ricordano a ciascuno e ciascuna l’alternativa fra disobbedire o essere conniventi e questa scelta non lascia spazio a compromessi o incertezze.
Ultimi i giovani dello Scalcerle. Accompagnati dalle insegnanti e dallo stesso Dirigente scolastico hanno illustrato con ricchezza di argomenti il tema della violenza di genere, definendola attraverso le immagini, soffermandosi sulle molestie, approfondendo la questione della tratta degli esseri umani, della prostituzione e dello stalking.
Tanti i temi della mattinata, intensa e appassionata, che ci richiamano a non essere indifferenti, a costruire relazioni e a condividere percorsi, come quello con Auser Veneto, nostro compagno di viaggio nella regione nei progetti di educazione alla legalità fra giovani e adulti. Maria Gallo, presidente dell’associazione, ha voluto sottolineare come la legalità debba essere vissuta ogni giorno, costituire uno stile di vita per ciascuno e ha richiamato l’esempio dei nonni che vengono in soccorso dei nipoti con le loro attività di volontariato.
L’appuntamento del 18 maggio si colloca fra gli anniversari del 9, le uccisioni di Aldo Moro e di Peppino Impastato, e del 23, la strage di Capaci. Per questo, in chiusura abbiamo voluto ricordare quelle vicende. Con tutti i loro lati oscuri ci richiamano al dovere della chiarezza e del ristabilire una verità, non solo quella giudiziaria dell’accertamento delle responsabilità e dei relativi giudizi, ma anche storica perché questo nostro paese ha sempre più bisogno di una memoria condivisa che sia un legame forte e durevole per i propri cittadini e cittadine.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola