giovedì 17 aprile 2014

Formazione Insegnanti Progetto Sentinelle

Mercoledì 9, giovedì 10 e venerdì 11 ha preso il via la proposta di formazione degli insegnanti al progetto I giovani sentinelle della legalità. Ospiti dell'educandato di Santissima Annunziata di Firenze, dell'Aula magna del Liceo Ulisse Dini di Pisa e di quella dell'Istituto Tecnico Sallustio Bandini di Siena, i cui Dirigenti scolastici ringraziamo per la loro accoglienza e disponibilità, circa 180 docenti referenti dell'educazione alla legalità degli istituti di tutta la Toscana hanno accettato la sfida della Fondazione ed hanno ascoltato e discusso con noi il progetto che, da cinque anni, nella nostra regione, ha coinvolto scuole di ogni ordine e grado e più di 6.000 studenti e studentesse, a cui sono da aggiungere quelli delle altre regioni d'Italia, più di 10.000. Il progetto ha ricevuto l'apprezzamento del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ringraziamo per i giudizi lusinghieri e per l'incitamento a continuare, come pure siamo molto grati alla dottoressa Giovanna Boda, Direttore generale per lo Studente, l'Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione nel Dipartimento per l'Istruzione, che ha condiviso lo spirito del progetto sin dal primo incontro che abbiamo avuto con lei. Questa tre giorni costituisce il primo appuntamento per la formazione a tutti gli insegnanti referenti di Educazione alla legalità. Dopo la Toscana, nel prossimo anno scolastico toccherà alle altre regioni. A coordinare i tre incontri è stata Francesca Balestri dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana, dove ha fra i suoi compiti quello di essere referente per i temi dell'educazione alla legalità, che ha guidato il lavoro e ha sollecitato la discussione sul tema della Cittadinanza e Costituzione, disciplina che attraversa i campi del sapere e che costituisce la cornice entro cui collocare il progetto delle Giovani sentinelle e, per la quale, chiediamo da tempo una sua più puntuale precisazione nei curricula scolastici. Ringraziamo pure i dirigenti degli Uffici scolastici provinciali che sono intervenuti e hanno seguito i lavori. Ai docenti di tutte le province della Toscana abbiamo esposto nei dettagli l'articolazione del progetto, i tre incontri e la Conferenza finale, abbiamo fatto vedere il video che racconta le scelte di Antonino Caponnetto, abbiamo illustrato brevemente la sua esperienza professionale e di impegno civile.
Con l'ausilio di slide ci siamo soffermati sui singoli passaggi del progetto e, in particolare, sugli obiettivi: promuovere il protagonismo dei giovani, la formazione del cittadino e la tavola dei valori condivisa contro il degrado e per la riabilitazione della politica come cura della propria comunità in cui si vive, il rispetto delle leggi. In tutto questo enorme lavoro abbiamo voluto sottolineare l'importanza fondamentale dell'opera degli insegnanti, nuovi partigiani della resistenza dei valori, come ci ricordava sempre Antonino Caponnetto, che guidano i giovani nel difficile percorso di essere cittadini attivi e responsabili, docenti che sono gli artefici degli esiti lusinghieri del progetto stesso. Nel corso di questi anni la struttura del progetto si è arricchita. Una significativa variazione delle opportunità del progetto ci viene dalla proposta, a cura di Maurizio Pascucci, di inserire il tema dei beni confiscati alle mafie, tema di cui si occupa all'interno della Fondazione, chiedendo alle scuole di adottare un bene, studiandone tutta la vicenda dal sequestro alla confisca, approfondendone le possibilità di riutilizzo, fino a giungere ad una discussione pubblica per l'affidamento. Il progetto Giovani sentinelle ha goduto di esigui finanziamenti pubblici in massima parte, mentre risorse minori sono giunte da piccoli finanziamenti di fondazioni bancarie. Noi siamo sempre stati attenti alle origini delle nostre risorse e siamo convinti della necessità di risorse pubbliche, come segnale di attenzione da parte di chi ci governa, ma abbiamo maturato la convinzione che per tutti i progetti di formazione relativi all'educazione alla legalità si debbano ricercare risorse fra quelle sottratte per via giudiziale alle mafie e alla grande criminalità organizzata come indicazione della volontà politica di restituire ai cittadini e alle comunità quanto loro tolto con l'attività illegale. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

Mafia dei Beni Artistici aveva una casa in Piazza Signoria a Firenze

Piazza della Signoria, Firenze. Al civico 7 vi è il palazzo Uguccioni, bell'edificio costruito a metà del Cinquecento, oggetto di un restauro conservativo concluso nel 1998, diviso in appartamenti ai piani superiori. Uno di questi appartamenti è stato confiscato a Raffaele Monticelli, trafficante d'arte e predone di reperti anche se ufficialmente maestro elementare, che lo aveva acquistato, mentre era latitante, per 250 milioni di lire, più o meno 1.000 euro a metro quadro! Se volessimo cercare una metafora più efficace della opposizione Stato mafia, avremmo difficoltà, probabilmente, a trovarne una più efficace di questa spaziale: uno di fronte all'altro il Palazzo della casa comunale di Firenze e la casa frutto dell'illegalità, come hanno accertato e sanzionato i giudici. In mezzo il silenzio. Per rompere questo silenzio la Fondazione avanza la proposta e fa richiesta all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) di avere in assegnazione l'appartamento. Da tempo la Fondazione ripete che è necessaria una svolta nei beni confiscati alla criminalità organizzata, una svolta culturale e politica. Occorre una etica pubblica che abbia nella sua tavola di valori quello del rispetto delle leggi senza se e senza ma. E rispetto delle leggi significa togliere e recuperare ad uso della collettività i beni acquisiti con denaro frutto di attività illegali. E occorre il coraggio politico di atti in questa direzione. Con il progetto I giovani sentinelle della legalità la Fondazione raggiunge giovani in tante scuole per favorirne il protagonismo e i percorsi di cittadinanza. Il progetto si è arricchito negli anni grazie alle proposte dei giovani guidati dai tanti insegnanti, veri partigiani di questa nuova resistenza: la resistenza dei valori, della legalità, nell’impegno a formare i nostri giovani cittadini. Ma il progetto si è impoverito riguardo i finanziamenti sempre più esigui e per aver perso per strada alcuni dei compagni di questa avventura. In questa primavera il progetto si arricchisce dell’esperienza e della competenza di Maurizio Pascucci, come nostro Responsabile Nazionale Beni confiscati che da sempre è stato accanto a noi. Il suo prezioso lavoro fra ragazzi e ragazze toscani e di tutte le regioni d'Italia, che hanno volontariamente lavorato sulle terre confiscate alla mafia, ha consentito di riportare al centro dell'attenzione la questione del recupero dei beni sottratti alla mafia, restituendoli alle comunità in modo che divengano occasioni di sviluppo economico e sociale nella legalità. Ed è altrettanto preziosa la sua opera in Sicilia, a Corleone, non più solo città della mafia ma anche dell'antimafia, dove Casa Caponnetto è divenuto luogo di riferimento per produttori e commercianti che lavorano nel pieno rispetto della legge e hanno bisogno di una rete per i propri prodotti, rete a cui Maurizio lavora attivamente con la costituzione dell'associazione Fior di Corleone. Per la Fondazione è motivo di onore la collaborazione di Maurizio Pascucci, ma è anche un modo per tener fede a quell'ammonimento di Antonino Caponnetto di non lasciar mai soli coloro che si battono contro la mafia. Grazie alla sua esperienza abbiamo arricchito il progetto delle Giovani sentinelle con un percorso di adozione di un bene confiscato studiandone tutta la vicenda dal sequestro alla confisca, approfondendone le possibilità di riutilizzo, fino a giungere ad una discussione pubblica per l'assegnazione. A Firenze vi sono due beni, un immobile in via Giotto, confiscato ad un usuraio, ed un immobile di pregio in piazza della Signoria, che possono essere riutilizzati. Per tutti e due la Fondazione chiede l'assegnazione in modo da trovare spazio per i suoi uffici, nel primo, e far divenire luogo di ospitalità come dimore storiche, il secondo, da cui trarre un reddito per finanziare le proprie attività di educazione alla legalità. Inoltre la Fondazione si costituirà parte civile nei processi contro le mafie in Toscana. La richiesta di assegnazione di beni e la costituzione di parte civile sono strumenti per le risorse della Fondazione, per la sua attività nelle scuole, fra i giovani, fedeli in questo all'insegnamento di Antonino Caponnetto che diceva che «la mafia teme più la scuola della giustizia», così le risorse sottratte alla mafia rendono possibili quelle attività scolastiche essenziali alla costituzione di una solida coscienza civica. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

mercoledì 2 aprile 2014

Pistoia - Piazza Duomo Marcia della Legalità e della Memoria Venerdì 9 maggio - ore 9.00 - 12.30

INVITO alla Marcia della Memoria e della Legalità La Fondazione Caponnetto invita studenti e studentesse, cittadini e cittadine alla Marcia che si terrà a Pistoia. L’iniziativa, grazie al Protocollo d’Intesa con il MIUR e l’Ufficio Scolastico Regionale Toscana, è frutto della collaborazione con la provincia di Pistoia e con l’amministrazione comunale della città e vuole testimoniare il ricordo degli eventi tragici del 1992 e, insieme con la memoria delle donne e degli uomini giusti che hanno combattuto la mafia, promuovere un rinnovato impegno e una forte coscienza civile per contrastare la criminalità organizzata e favorire la cultura della legalità. La Fondazione tiene fede, fin dalla sua costituzione, al principio di coinvolgere una pluralità di soggetti - istituzionali, associativi e non – per testimoniare e promuovere i principi e i valori che la caratterizzano e sono ragione della sua esistenza, mentre bandisce ogni forma di esclusività e primazia. Il progetto Giovani sentinelle della legalità è un ottimo esempio da questo punto di vista e la Marcia della legalità ha il carattere di essere perfettamente coerente con questo nostro impegno e con il lavoro svolto nelle scuole pilota in questi anni. Vi è un secondo aspetto che intendiamo sottolineare, in questo fedeli all’insegnamento di An- tonino Caponnetto. Negli ultimi dieci anni della sua vita, dopo gli attentati di Capaci e di via D’Amelio, il giudice ha tenuto sempre insieme due bandiere: la legalità e i principi costituzionali, le regole e la difesa rigorosa e ferma della Costituzione nata dalla guerra di Resistenza. La difesa della legalità è sempre la difesa di questo nostro ordinamento nato dalla guerra partigiana e in- sieme la consapevolezza che queste regole, che i nostri genitori e nonni ci hanno lasciato, sono conquiste da difendere e preservare con cura, dei beni preziosi che si possono pure perdere se non vi è attenzione e sollecitudine a conservarli. Queste due precisazioni sono essenziali per meglio intendere i caratteri di questa Marcia. La manifestazione si svolgerà nella mattinata di venerdì 9 maggio, e la data rimanda ai giorni terribili del maggio 1992, e prevede la partenza da piazza Duomo. Il percorso si snoderà lungo il centro storico e le zone ad esso limitrofe, toccando alcuni luoghi significativi per quanto concerne la memoria della città. Infatti la marcia sosterà in alcune stazioni dove lapidi e altro ricordano al- cuni partigiani. In questi luoghi abbiamo previsto che ci siano letture affidate a ragazzi e ragazze e testimonianze di partigiani e personaggi dello sport e dello spettacolo. In questo modo vogliamo legare l’Italia che vorremmo, quella che combatte la mafia perché ha individuato in essa i rischi della dissoluzione dello stare insieme secondo le regole e i valori costituzionali, e le sue origini. E questo legame serve a tenere ferma la memoria e costruire una identità, a ribadire i principi che riteniamo irrinunciabili al vivere insieme. Forti di questi intendimenti vogliamo invitare studenti e studentesse delle scuole di Toscana a partecipare e a marciare con noi. Il nostro invito è rivolto innanzitutto alle Giovani sentinelle della legalità che, in questi anni, hanno con slancio partecipato al progetto di educazione alla le- galità, e tutti i ragazzi e le ragazze che hanno generosamente prestato la propria opera nei campi di lavoro sulle terre confiscate alla mafia. Parteciperanno all’evento personaggi dello Sport e dello spettacolo. Con noi ci sarà anche l’associazione Testa di Alckol e altre associazioni. Presenterà Valerio Cataldi, giornalista RAI2 Pistoia - Piazza Duomo Marcia della Legalità e della Memoria Venerdì 9 maggio - ore 9.00 - 12.30