lunedì 26 dicembre 2011

PROGETTO BAGNO A RIPOLI INCONTRO CON L'ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONINO CAPONNETTO


PROGETTO BAGNO A RIPOLI

INCONTRO CON L'ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONINO CAPONNETTO



Martedì 20 dicembre ha preso il via, per l’anno scolastico 2011-2012, il progetto Legalità con le scuole di Bagno a Ripoli, frutto dell’accordo fra l’Amministrazione comunale, il Corpo dei Vigili urbani e la Fondazione.

Al progetto non partecipano, da quest’anno, i due istituti superiori della città, perché sono fra le scuole pilota di quello regionale I giovani sentinelle della legalità, che abbiamo già incontrato lo scorso giovedì 10 novembre.

Per questo motivo al progetto Legalità avrebbero dovuto partecipare solo le scuole primarie e secondarie di primo grado. Dopo la bella esperienza dello scorso anno, in cui più soggetti, il Comune, il Corpo dei vigili, la Fondazione e il giornale Metropoli, hanno collaborato per testimoniare il valore del rispetto delle regole, i ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme con i propri insegnanti e tutti sono stati ospitati nella Sala del Consiglio comunale, in giugno, per esporre i risultati dei loro lavori, attendavamo segnali incoraggianti dal punto di vista del coinvolgimento delle scuole, rassicurati dagli stessi insegnanti che ci sollecitavano a proseguire con maggiore incisività quest’anno. Invece solo una scuola secondaria di primo grado aderisce al progetto: l’Istituto comprensivo Antonino Caponnetto. Sembra di essere di colpo tornati indietro a tre o quattro anni fa, quando non era possibile stabilire rapporti solidi e duraturi con le istituzioni scolastiche. Dirigenti e insegnanti cambiano sede con frequenza e in questo modo viene meno quella continuità didattica essenziale per un’azione educativa efficace da parte della scuola.

Questa situazione è diffusa in tutto il Paese e lo si riscontra anche con il progetto Sentinelle. Vi è un vero e proprio paradosso: la nostra scuola funziona grazie al lavoro prezioso di numerosissimi precari, senza i quali classi e interi istituti non potrebbero neppure aprire le proprie porte. Eppure nella scuola vi è un gran numero di cattedre senza un titolare e, mentre tutti si stracciano le vesti per il lavoro che manca, il paradosso cresce e si alimenta. Allora è urgente che gli amministratori locali facciano sentire la propria voce sia presso l’Ufficio scolastico regionale, sia nei confronti del Parlamento, sia nei confronti dei partiti politici, chiedendo di inserire nei propri programmi la questione della scuola. Se ritengono ingiusto questo stato di cose, chiedano con forza che ogni cattedra abbia un titolare in modo che il funzionamento della scuola sia pienamente efficiente ed efficace e che, per conseguenza, il diritto all’istruzione e alla formazione dei propri cittadini, secondo quanto prescrive la Costituzione, trovi piena attuazione.

La Fondazione proseguirà nel suo lavoro, convinta che questo impegno, apparentemente poco produttivo per il fatto di dover ricominciare ogni volta daccapo, abbia l’effetto di scuotere chi dichiara di volere dei cambiamenti mentre, in realtà, trascina dietro di sé gli stessi problemi senza risolverli. Ad avvalorare le nostre convinzioni quanto accaduto nell’Istituto Caponnetto: ragazzi e ragazze attenti e preparati hanno seguito e partecipato attivamente al dibattito perché in questa scuola le insegnanti e il vice preside sono presenti e gli stessi degli scorsi anni e sono impegnati da tempo con progetti di lunga durata.



Editore Domenico Bilotta

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Martedì 20 dicembre ha preso il via, per l’anno scolastico 2011-2012, il progetto Legalità con le scuole di Bagno a Ripoli, frutto dell’accordo fra l’Amministrazione comunale, il Corpo dei Vigili urbani e la Fondazione.

Al progetto non partecipano, da quest’anno, i due istituti superiori della città, perché sono fra le scuole pilota di quello regionale I giovani sentinelle della legalità, che abbiamo già incontrato lo scorso giovedì 10 novembre.

Per questo motivo al progetto Legalità avrebbero dovuto partecipare solo le scuole primarie e secondarie di primo grado. Dopo la bella esperienza dello scorso anno, in cui più soggetti, il Comune, il Corpo dei vigili, la Fondazione e il giornale Metropoli, hanno collaborato per testimoniare il valore del rispetto delle regole, i ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme con i propri insegnanti e tutti sono stati ospitati nella Sala del Consiglio comunale, in giugno, per esporre i risultati dei loro lavori, attendavamo segnali incoraggianti dal punto di vista del coinvolgimento delle scuole, rassicurati dagli stessi insegnanti che ci sollecitavano a proseguire con maggiore incisività quest’anno. Invece solo una scuola secondaria di primo grado aderisce al progetto: l’Istituto comprensivo Antonino Caponnetto. Sembra di essere di colpo tornati indietro a tre o quattro anni fa, quando non era possibile stabilire rapporti solidi e duraturi con le istituzioni scolastiche. Dirigenti e insegnanti cambiano sede con frequenza e in questo modo viene meno quella continuità didattica essenziale per un’azione educativa efficace da parte della scuola.

Questa situazione è diffusa in tutto il Paese e lo si riscontra anche con il progetto Sentinelle. Vi è un vero e proprio paradosso: la nostra scuola funziona grazie al lavoro prezioso di numerosissimi precari, senza i quali classi e interi istituti non potrebbero neppure aprire le proprie porte. Eppure nella scuola vi è un gran numero di cattedre senza un titolare e, mentre tutti si stracciano le vesti per il lavoro che manca, il paradosso cresce e si alimenta. Allora è urgente che gli amministratori locali facciano sentire la propria voce sia presso l’Ufficio scolastico regionale, sia nei confronti del Parlamento, sia nei confronti dei partiti politici, chiedendo di inserire nei propri programmi la questione della scuola. Se ritengono ingiusto questo stato di cose, chiedano con forza che ogni cattedra abbia un titolare in modo che il funzionamento della scuola sia pienamente efficiente ed efficace e che, per conseguenza, il diritto all’istruzione e alla formazione dei propri cittadini, secondo quanto prescrive la Costituzione, trovi piena attuazione.

La Fondazione proseguirà nel suo lavoro, convinta che questo impegno, apparentemente poco produttivo per il fatto di dover ricominciare ogni volta daccapo, abbia l’effetto di scuotere chi dichiara di volere dei cambiamenti mentre, in realtà, trascina dietro di sé gli stessi problemi senza risolverli. Ad avvalorare le nostre convinzioni quanto accaduto nell’Istituto Caponnetto: ragazzi e ragazze attenti e preparati hanno seguito e partecipato attivamente al dibattito perché in questa scuola le insegnanti e il vice preside sono presenti e gli stessi degli scorsi anni e sono impegnati da tempo con progetti di lunga durata.



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mercoledì 21 dicembre 2011

INCONTRO CON IL LICEO ARTISTICO CARDUCCI DI VOLTERRA


INCONTRO CON IL LICEO ARTISTICO CARDUCCI DI VOLTERRA

Lunedì 19 dicembre, penultimo incontro dei venti con le scuole pilota del progetto Giovani Sentinelle. Una nuova scuola, il Liceo Artistico Carducci di Volterra, ad attenderci nell’Aula magna, insieme ai ragazzi e ragazze, il Dirigente scolastico Luca Guerrini, gli insegnanti Alessandro Bertelli, Brunello Gensini e Patrizia Chelli. Cinque classi, circa 120 ragazzi e ragazze, hanno seguito con grande attenzione la presentazione e lo sviluppo del progetto che la Fondazione, insieme ad Arci e Cgil, nostri partner, e grazie ai finanziamenti del Cesvot e della Regione, intende proporre loro in questo anno scolastico.

Dopo il consueto filmato che racconta delle stragi e di tanti uomini dello Stato che hanno dato la vita nella speranza di combattere definitivamente la mafia, i ragazzi hanno seguito con attenzione il racconto del pool antimafia, del maxiprocesso e delle centinaia di mafiosi finiti in carcere, sorpresi nell’apprendere che, dopo questi successi, lo Stato anziché assestare un colpo decisivo alle organizzazioni criminali consentì alle stesse di riprendersi e che costarono la morte di Falcone e Borsellino. Antonino Caponnetto fu dimenticato e ancora oggi molti ragazzi e ragazze non ne conoscono la vicenda umana e professionale.

Nel dibattito che è seguito i giovani hanno espresso la propria convinzione della pericolosità delle organizzazioni criminali e del pericolo che corre oggi il nostro Paese di non avere fra le priorità quella di combattere la mafia, o di non aggredire l’evasione fiscale, terreno fertile per le attività criminali. Sono pure consapevoli che solo il protagonismo e la partecipazione politica e sociale di ognuno di noi possono contribuire al cambiamento del nostro Paese, a partire dal rispetto delle regole e della convivenza civile. Abbiamo illustrato loro i progetti, i lavori e le proposte fatte dai loro coetanei in tante parti della nostra Toscana e ciò li ha entusiasmati ancora di più nel voler fare questo percorso comune e ci siamo dati appuntamento per il 29 Marzo.



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lunedì 19 dicembre 2011

INCONTRO CON GLI STUDENTI E LE STUDENTESSE DELL'I.T.G. TONIOLO DI MASSA

INCONTRO CON GLI STUDENTI E LE STUDENTESSE DELL'I.T.G. TONIOLO DI MASSA


L’incontro con le studentesse e gli studenti del Liceo Rossi a Massa era in programma lo scorso 29 novembre, ma la sera prima l’insegnante referente ci ha comunicato l’indisponibilità a proseguire nel percorso con la Fondazione, perché non vi erano classi disponibili! Con dispiacere ne abbiamo preso atto. Soprattutto perché con le ragazze del Liceo Rossi avevamo lavorato bene, si erano impegnate ed erano motivate e fortemente determinate a portare fino in fondo le loro proposte, come ci avevano ribadito anche nella Conferenza finale del 3 ottobre a Firenze. Per quanto ci riguarda ribadiamo di non mettere da parte quanto è stato prodotto in questi due anni e, nello spirito del progetto, sosterremo le loro richieste perché non vogliamo assolutamente tradire la loro fiducia. Ci auguriamo che le ragazze del Rossi che comunque avrebbero dovuto passare la testimonianza ad altre classi in quanto hanno gli esami, non arretrino e che non venga meno la convinzione di poter essere protagoniste nel disegno della propria città. Siamo convinti che nel percorso di quest’anno ritroveremo l’amministrazione comunale disponibile a proseguire nel confronto con loro e con i nuovi studenti e le nuove studentesse dell’ITG Toniolo che, sabato 17 dicembre, ci hanno accolto nell’Aula magna del loro istituto, scuola che parteciperà al progetto di quest’anno.

Una classe quarta e una terza con le insegnanti, Pina Biagini e Nadia Natale, hanno seguito con attenzione il video che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto e del suo pool che abbiamo proposto loro dopo aver constatato, una volta di più, che non vi è memoria storica nel nostro Paese relativamente all’opera di tanti uomini e donne che lo hanno servito con fedeltà e discrezione. Questa lacuna ci pare tanto più grave perché non è possibile immaginare un futuro per il nostro Paese senza una memoria condivisa dei valori fondanti e degli uomini che vi hanno contribuito ad essa.

Le indicazioni del giudice costituiscono il punto di partenza dell’attività della Fondazione e del progetto che abbiamo proposto agli studenti e alle studentesse, progetto che ha suscitato notevole interesse e un vivace dibattito sulla responsabilità di ciascuno di noi nel contribuire al benessere economico e civile della comunità in cui vive. Tale responsabilità ci richiama al compito di essere dei buoni cittadini responsabili, rispettosi delle regole e delle buone pratiche capaci di “trascinare” anche chi sta loro vicino.

Dallo scambio vivace e ricco sono emerse alcune prime proposte da definire meglio nei loro prossimi incontri con le insegnanti e tutto lascia sperare che quando ci ritroveremo sabato 24 marzo 2012 ne verrà fuori un dibattito interessante.

Invitiamo fin d’ora l’Amministrazione comunale ad ospitare l’incontro pomeridiano.



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giovedì 15 dicembre 2011

INCONTRO CON IL PESENTI DI CASCINA


INCONTRO CON IL PESENTI DI CASCINA


Martedì 13 dicembre, nuovo appuntamento a Cascina. Una nuova classe seconda dell’ITC Antonio Pesenti, silenziosa ed attenta ha inizialmente seguito il video sul Giudice antimafia. Con loro Lorenzo Bartalini e Matteo Fabiani, i due compagni di quarta che hanno già partecipato lo scorso anno sia al progetto sentinelle sia al viaggio a Corleone. Con il racconto della loro esperienza hanno passato idealmente il testimone alla nuova classe. Le immagini hanno risposto ad alcune delle loro curiosità, ma si è reso necessario l’approfondimento di altri aspetti dell’evoluzione della mafia e delle connivenze affaristiche, sottolineando quanto sia importante spezzare i legami fra criminalità e politica, e di tenere ben distinti i comportamenti mafiosi dal rispetto rigoroso delle regole.

La cultura della legalità è l’antidoto individuato da Antonino Caponnetto per combattere la mafia, ma abbiamo bisogno di comportamenti responsabili da parte dei cittadini e di chi amministra la cosa pubblica e, in questo senso, apprezziamo la presenza di Miriam Celoni, assessora all’Istruzione della provincia di Pisa, sin da questo primo incontro di presentazione del progetto. Negli ultimi tempi ci sono segnali di sottovalutazione di quanto sia grave il problema delle connivenze politico mafiose e della capacità delle organizzazioni criminali di infiltrarsi nell’economia legale: si ridimensiona l’apparato investigativo, in particolare la DIA (Direzione investigativa antimafia), con il rischio di liquidare la struttura ideata da Giovanni Falcone, mettendo una volta di più in evidenza la scarsa volontà politica di combattere la mafia; il silenzio sui, e l’abbandono dei beni confiscati alla mafia, ha come conseguenza il loro deterioramento facendoci correre il pericolo che prevalga l’ipotesi di venderli, per far cassa, ed in quel caso sarà la mafia stessa attraverso prestanome, a riprenderseli, rendendoci tutti complici!

Come da progetto li abbiamo invitati ad individuare un tema a loro vicino, di approfondirlo e ricercarne soluzioni, lavorando con i propri insegnanti, a ribadire la centralità della scuola pubblica, luogo di formazione dei cittadini.

L’ITC di Cascina, al pari di altre della Toscana, si è rivelata in questi tre anni vera scuola pilota, capace di intendere il senso profondo del progetto, tanto è vero che alcuni suoi studenti che vi hanno partecipato negli anni scorsi, si impegnano ad aiutare i propri compagni, anche fuori dalla scuola, per portare all’attenzione della cittadinanza i temi sollevati dai giovani e le soluzioni da loro proposte.

Proprio per favorire una più diffusa coscienza civica, una maggiore attenzione alle regole e per contrastare il degrado, per prendersi cura del territorio in cui vivono.

Con loro ci rivedremo martedì 27 Marzo.



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domenica 11 dicembre 2011

INCONTRO CON I RAGAZZI DELL'ISTITUTO PROFESSIONALE LEONARDO DA VINCI DI FIRENZE


INCONTRO CON I RAGAZZI DELL'ISTITUTO PROFESSIONALE LEONARDO DA VINCI


Come avevamo già annunciato, una nuova scuola fiorentina, l'Istituto professionale Leonardo da Vinci ha aderito al progetto e venerdì 9 dicembre gli studenti della seconda con la loro insegnante Franca Abazia ci accolgono a ranghi ridotti perché la metà della classe è a letto per l’influenza. Un valore aggiunto della partecipazione del Leonardo da Vinci è il coinvolgimento dell’Associazione “I ragazzi della Leonardo onlus” con il suo presidente prof. Stefani Cabassi. L’Associazione è nata per riunire ex docenti e studenti dell’Istituto e con essa quest’anno stiamo programmando alcune iniziative all’interno dello stesso Istituto.

Come in ogni nuova scuola, abbiamo proposto ai ragazzi il video che racconta la vita di Antonino Caponnetto e loro, in religioso silenzio, hanno seguito la narrazione. Il primo passo di questo nostro progetto è sempre quello di ricostruire la memoria storica, elemento indispensabile per avere piena consapevolezza delle origini della condizione attuale del nostro Paese e di come vanno suddivise le responsabilità fra cittadini e chi ha governato la cosa pubblica. Una memoria condivisa ci consente di proporre percorsi educativi nel pieno rispetto delle regole, dell’importanza della scuola quale luogo esclusivo della formazione del cittadino e spazio dove esercitare il proprio protagonismo. Lo scambio vivace che è scaturito dall’illustrazione dei tanti progetti elaborati dalle altre scuole è stato proficuo e ci riempie di aspettative per il prossimo incontro del 23 marzo 2012.



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PISTOIA INAUGURAZIONE GIARDINO ANTONINO CAPONNETTO




PISTOIA INAUGURAZIONE GIARDINO ANTONINO CAPONNETTO


Martedì 6 dicembre, a Pistoia, è stato inaugurato un giardino intitolato ad Antonino Caponnetto e, per la prima volta, è stato assegnato il premio intitolato allo stesso giudice padre del pool antimafia. La fondazione Raggio di Luce, il Centro don Milani, l’Arci e il Comune di Pistoia hanno promosso gli incontri e le manifestazioni dell’intera giornata per ricordare il giudice nell’anniversario della sua morte.

In mattinata, nella bellissima e gremitissima Sala Maggiore del Palazzo comunale, ospiti dell'amministrazione civica, dopo il saluto del sindaco di Pistoia, Renzo Berti e gli interventi del Prefetto dott. Mauro Lubatti, del Questore dott. Maurizio Manzo, dell’avvocaessa Cecilia Turco presidente della Fondazione per la Formazione forense, Maurizio Pascucci e Federico Tasselli dell’Arci, Mario Giarrusso e Domenico Bilotta della Fondazione Caponnetto ha presso la parola Piero Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, a ricordare Antonino Caponnetto ad una platea attentissima di studenti e studentesse degli istituti Medi della città. A loro Piero Grasso ha voluto sottolineare le capacità professionali e le qualità umane del giudice antimafia, invitando tutti a seguirne l'esempio.

A mezzogiorno si è svolta la cerimonia di intitolazione vera e propria nel giardino di via Lunga. A scoprire la targa Elisabetta Baldi Caponnetto, vedova del giudice, insieme al Sindaco, a Piero Grasso, a Pier Luigi Vigna e al magistrato di Cassazione Luigi Marini.

Antonino Caponnetto, siciliano di nascita ma pistoiese di adozione era giunto nella città all'età di tre anni e vi era rimasto fino a circa trenta, quando era passato prima alla Pretura di Prato e poi alla Procura di Firenze. L'amministrazione comunale di Pistoia ha finalmente dedicato uno spazio, in questo caso un bel giardino, al ricordo del giudice. L'intitolazione del giardino è un atto particolarmente significativo perché serve a conservare la memoria dei giusti e lo stesso Antonino Caponnetto, negli ultimi anni della sua vita, sollecitava spesso le amministrazioni comunali a intitolare luoghi pubblici, scuole, impianti sportivi alle vittime della mafia per non dimenticare.

Nel pomeriggio, sempre nella affollata Sala Maggiore, presenti autorità civili e militari ed esponenti politici, l’assessore provinciale all’Istruzione Paolo Magnanensi, Massimo Toschi amico di lunga data del giudice, ha avuto luogo la consegna del premio intitolato ad Antonino Caponnetto istituito dalla Fondazione Raggio di Luce e dal suo presidente Paolo Carrara. Sono stati premiati Pier Luigi Vigna, magistrato e già Procuratore Nazionale Antimafia, che prosegue il suo impegno civile, collaborando anche con la Fondazione Caponnetto, e il professor Salvatore Rizzo, esempio di virtù civica e della migliore scuola pubblica del nostro Paese, che insegna ai propri studenti il valore e il rispetto delle leggi in terra di ndrangheta a Tropea.

È seguito il dibattito al quale hanno partecipato oltre nuovamente a Piero Grasso, Elisabetta Caponnetto, Mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, Luigi Marini, Chiara Innocenti, assessore provinciale alla Cultura, Salvatore Calleri della Fondazione Caponnetto, Alessandra Pastore di Libera, Mauro Matteucci del Centro Studi don Milani.

Nelle sue conclusioni, Paolo Carrara, presidente della Fondazione Raggio di Luce ha dato appuntamento a tutti al 6 Dicembre 2012 chiedendo all’Ente locale che questa data divenga un appuntamento fisso nel futuro.



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INCONTRO CON GLI STUDENTI DI SIENA


INCONTRO CON GLI STUDENTI DI SIENA

Mercoledì 7 dicembre, a Siena, siamo stati accolti nella bella Aula magna dalle ragazze e dal ragazzo della seconda A del Liceo della formazione dell’IIS Piccolomini, con le loro insegnanti Patrizia Quadarti e Alessandra Sangiovanni. Nel corso dell’incontro si sono aggiunte anche delle ragazze di quinta che avevano partecipato lo scorso anno al progetto. Ci ha raggiunto anche il Prof. Giuseppe Amato, che ha manifestato la volontà di far partecipare anche tre classi del Liceo artistico Duccio da Buoninsegna.

Attentissimi al racconto della vicenda umana e professionale del giudice antimafia, vinto l’iniziale riserbo i giovani hanno incominciato a porre domande e richiedere sempre nuove informazioni. Ad incuriosirli la questione dei beni sottratti alla mafia, molte volte abbandonati e non riutilizzati per scopi sociali, e spesso, a ragione dei gravi problemi di bilancio, con gli Enti locali fortemente tentati di rivenderli, correndo il rischio che siano gli stessi mafiosi, magari con l’aiuto di prestanome, a riacquistarli. Questa enorme ricchezza si somma alle risorse sottratte illegalmente alla collettività con l’evasione fiscale, risorse che potrebbero essere recuperate con un incisivo contrasto, se solo vi fosse una volontà decisa in tal senso, permettendo al nostro Paese di averne la disponibilità per costruire un efficace modello di Stato sociale, senza dover ricorrere a tagli e riduzioni che hanno messo in gravi difficoltà anche la nostra scuola pubblica.

La Fondazione ha raccolto l’eredità di Antonino Caponnetto con la ferma intenzione di favorire il protagonismo dei giovani ed il progetto I giovani sentinelle della legalità ha proprio questo obiettivo. Ai nuovi studenti abbiamo chiesto di individuare un tema per loro particolarmente significativo e, insieme con i propri insegnanti, cominciare a studiare e ricercare delle soluzioni, individuando anche tutti i passaggi per giungervi.

La Fondazione si impegna a sollecitare le amministrazioni locali ad essere presenti, disponibili al dialogo ed al confronto, e ci auguriamo di averli con noi il prossimo 16 Marzo 2012 per il secondo incontro.



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giovedì 8 dicembre 2011

INCONTRO CON IL LICEO ARTISTICO PIERO DELLA FRANCESCA DI AREZZO


INCONTRO CON IL LICEO ARTISTICO PIERO DELLA FRANCESCA


Oggi lunedì 5 dicembre la Fondazione è stata accolta calorosamente degli insegnanti del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo, Daria Meazzini ed Agostino Fabbri, veri motori del progetto. Torniamo sempre con molto piacere in questo istituto, per i rapporti ormai familiare istauratisi tra di noi.

Il Prof. Fabbri ha aperto i lavori presentando le due nuove classi, una seconda ed una terza, ed ha ricordato l’importanza dell’impegno comune a perseguire fini sociali cari alla collettività, e ci onora sottolineando che è una grande soddisfazione collaborare con la Fondazione. Rammenta che questa è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, quella di poter diventare gli “attori principali” che col loro contributo si fanno interlocutori, “portatori di valori autentici”, tra Pubblica Amministrazione e quei giovani capaci di proporre e risolvere problemi ben più grandi di loro.

Come di consuetudine con le classi nuove, ci presentiamo proiettando il video sulla vita del Giudice Caponnetto ed illustrando quella che è l’eredità dal padre del pool che la Fondazione ha il compito di trasmettere.

Abbiamo ricordato il particolare valore dell’esperienza di Arezzo perché è caratterizzata dalla collaborazione e dall’impegno di soggetti diversi, nel più autentico spirito del progetto: la scuola coi suoi insegnanti ed il suo preside Luciano Tagliaferri, sempre attenti alla crescita civile delle propri ragazze e ragazzi; il corpo dei Vigili Urbani e le forze di Polizia; gli amministratori Comunali e Provinciali. La loro collaborazione ha permesso la realizzazione da parte di writers di opere in alcuni spazi loro riservati, opere autorizzate da una delibera del Consiglio comunale intesa a contrastare il degrado urbano.

All’incontro ha preso parte Luciana Tartaglia, responsabile della CGIL di Arezzo, che ha condiviso le proposte emerse dal dibattito.

Ha preso la parola Giulia Tofarelli che in giugno ha partecipato all’esperienza di Corleone. Ancora oggi dalle sue parole traspaiono il coraggio e la forza che ha colto nelle tante persone, giovani e meno giovani, che hanno fatto di Corleone, un tempo in mano alla mafia, città simbolo dell’antimafia. Va ricordato il costante impegno dell’Arci e della CGIL, impegno che Giulia ha potuto toccare con mano.

Ci fa gradita sorpresa il Dirigente Scolastico, che ringrazia la Fondazione per il suo contributo alla crescita degli studenti. Ci informa che da questa collaborazione è scaturita la scelta dell’istituto di programmare un’ora di lezione settimanale di “Educazione alla cittadinanza e Costituzione” in ciascuna classe. Tutto ciò ci rende fieri e ci sprona a sollecitare scelte conseguenti anche negli altri istituti aderenti al Progetto. Inoltre la Fondazione si impegna a farsi portavoce di questa idea presso il Ministero dell’Istruzione, forte del Protocollo di Intesa con lo stesso, e forte delle dichiarazioni del nuovo ministro prof. Profumo relative all’importanza della diffusione dei valori della legalità nella scuola.

Ci siamo dati appuntamento per il giorno giovedì 8 Marzo.



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domenica 4 dicembre 2011

INCONTRO CON IL COPERNICO DI PRATO


INCONTRO CON IL COPERNICO DI PRATO

Sabato 3 dicembre di nuovo a Prato: questa volta ad accoglierci per la prima volta ragazzi e ragazze della classe seconda del Liceo Copernico nell’Aula magna intitolata ai giudici Falcone e Borsellino. Insieme a loro le insegnanti, Angela Pagnanelli e Daniela Spata, che seguiranno il progetto con i giovani e che hanno già lavorato in classe con loro raccontando sia la vicenda del giudice padre del pool antimafia, sia illustrando l’obiettivo del progetto. Da qui ha preso il via la Fondazione per chiarire che cosa significa l’infiltrazione mafiosa che si insinua nelle pieghe dell’economia pulita di tante regioni d’Italia per riciclare il denaro proveniente dalle attività illecite.

A favorire l’infiltrazione mafiosa è quella parte del nostro Paese disponibile a fare affari con la mafia, quella parte che non bada alle regole della nostra convivenza e che, allegramente, evade il fisco e le regole elementari di sicurezza sul lavoro. Quella parte che chiude un occhio, se non tutti e due, sulle pratiche illecite per smaltire i rifiuti, o inquina l’ambiente. Quella parte che tollera la diffusione del gioco d’azzardo o dell’abuso di alcol e droghe. Per contrastare la mafia e questa zona grigia di connivenza è necessario l’impegno di tutti, a cominciare dagli studenti e delle studentesse, dai tanti disponibili a lavorare sodo per far emergere il Paese migliore.

Seppur consci di averne più volte sottolineata l’importanza, torniamo a ribadire ad istituzioni, collaboratori e partner, che l’intendimento del progetto deve essere quello di favorire l’impegno ed il protagonismo dei ragazzi, chiedendo loro di occuparsi di un problema particolarmente significativo e di analizzarlo ed individuarne delle soluzioni. Un aiuto può venire dando uno sguardo veloce ai lavori dei propri compagni raccolti nel volume Idee e proposte dei giovani toscani. Non importa che una questione sia già stata affrontata da altri, il valore è nell’individuare soluzioni nuove ed originali ed indicare percorsi.

Con loro ci siamo dati appuntamento per lunedì 12 marzo 2012, e chiediamo fin d’ora al comune di Prato la disponibilità ad ospitarlo nella stessa serata e ad intervenire. Per questo prima delle vacanze di Natale, dopo la serie dei primi incontri, invieremo il calendario dei secondi incontri, e contatteremo telefonicamente gli amministratori comunali.



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giovedì 1 dicembre 2011

INCONTRO CON IL BUONTALENTI DI LIVORNO


INCONTRO CON IL BUONTALENTI DI LIVORNO

Mercoledì 30 novembre: incontro a Livorno con le ragazze ed i ragazzi di seconda e di quarta dell’IITG Bontalenti che ci accolgono con la loro insegnante, Serena Bellucci, nella loro aula. Sono incuriositi dal volume dei progetti dello scorso anno e dalle foto del loro lavoro.

E proprio dalla curiosità per i progetti dei giovani ha preso il via l’incontro. Con il passare degli anni i temi e le proposte si sono affinati e concentrati sulle grandi questioni del vivere comune, ed i ragazzi hanno dato prova di grande maturità e di consapevolezza delle emergenze del nostro Paese. Ricordare quanto hanno proposto studenti e studentesse della Toscana in questi due anni è uno stimolo nel proseguire e rinnova la fiducia nelle capacità dei giovani di immaginare un Paese più giusto e migliore. E di ciò abbiamo testimonianza ad ogni nuovo incontro di quest’anno.

Alle nostre sollecitazioni hanno risposto con interesse ragazze e ragazzi delle due classi; quelli di quarta hanno posto l’esigenza di potersi collegare al proprio progetto di trasformare l’attuale porto in uno ecologicamente sostenibile. Questo loro suggerimento così intrigante è stato subito accolto dalla Fondazione, ed ha dato spinta ad un vivace dibattito nel corso del quale sono state fatte ulteriori proposte.

Ci sembra, ed è una bella scoperta, che il nostro intendimento originario, quello di far lavorare scuole diverse per valorizzare il protagonismo dei giovani e farli divenire interlocutori indispensabili di chi amministra la cosa pubblica, sia stato trasmesso quasi naturalmente ai progetti ed idee della singola scuola, progetti ed idee che ne escono rafforzati e resi più complessi e completi.

Gli studenti di seconda, affascinati dall’esperienza dello scorso anno ed incoraggiati dai loro compagni più grandi, hanno posto l’esigenza di mettere in gioco quanto studiano a scuola e di approfondire qualche tema che abbia attinenza con la bioedilizia. In modo molto accorato hanno lamentato l’assenza degli amministratori della Provincia di Livorno, che hanno mancato tutti gli appuntamenti dei due anni passati. Abbiamo ricordato che la nostra insistenza a richiedere comportamenti responsabili da parte degli amministratori, ha avuto lo scorso anno scolastico come risultato positivo la presenza di oltre il 70% delle istituzioni locali. Pertanto siamo certi che l’esempio di questi convinca quelli della provincia di Livorno ad una maggiore attenzione e partecipazione; per ciò li invitiamo fin da ora ad inserire in agenda e ad essere presenti all’incontro del 6 marzo, quando gli studenti dell’ITG ospiti del Comune incontreranno cittadini, amministratori, ed i nostri partner. A questi ultimi chiediamo la più ampia pubblicità all’evento per favorire una diffusa partecipazione.



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