domenica 18 marzo 2012

INCONTRO CON GLI STUDENTI DEL PICCOLOMINI DI SIENA


INCONTRO CON GLI STUDENTI DEL PICCOLOMINI DI SIENA

Venerdì 16 marzo, ad accoglierci per il secondo appuntamento, nella bella Aula magna dell’IIS Piccolomini, c’è solo la classe seconda del Liceo delle Scienze della formazione con la propria insegnante, Alessandra Sangiovanni. Le classi del Liceo Artistico, il cui insegnante aveva manifestato l’interessa a partecipare hanno rinunciato. Tutte le ragazze e l'unico studente incuriositi hanno ascoltato la breve introduzione della Fondazione che ha voluto ricordare gli obiettivi del progetto e il suo sviluppo, ha richiesto a ciascuno responsabilità, senza la quale non è possibile fare esercizio di democrazia, sperimentare la cittadinanza attiva.

La classe ha scelto come tema la violenza sulle donne, tema straordinariamente interessante e nuovo per il nostro progetto, che ci ha piacevolmente sorpresi perché abbiamo toccato con mano quanto i giovani siano attenti e per niente superficiali, come a volte vengono rappresentati dai media. È stato sufficiente prendere il via con le prime domande che la discussione è stata subito vivace. Tante idee e suggerimenti, farraginosi e non collegati che necessitano di essere elaborate e fatte conoscere ai propri compagni e compagne della scuola. Dopo aver invitato tutti a definire uno schema di presentazione ci siamo dati appuntamento al pomeriggio.

Alle 17 con qualche ritardo, nella bella sala Patrizi del Comune di Siena, un gruppo numeroso di ragazze con la loro insegnante si sono ritrovate con l’assessore all’Istruzione del Comune, Silvia Lazzeroni, e della Provincia, Simonetta Pellegrini e Luciano Binarelli della Cgil, nostra partner, per discutere e confrontarsi sul tema da loro scelto.

La Fondazione ha ricordato cosa fanno gli altri studenti e studentesse della Toscana che aderiscono al progetto e ha poi lasciato la parola alle ragazze. Con l’aiuto di alcuni cartelloni hanno provato a “raccontare” le forme della violenza, come sia necessario riconoscerle per meglio contrastarle e ridurle, dell'importanza dei centri antiviolenza, con uno dei quali, Donna chiama donna che opera in città, hanno avuto un incontro. Tali centri sono uno strumento indispensabile da potenziare e per questo hanno bisogno di risorse, come pensano le ragazze. Ma un altro intervento che le giovani ritengono di grande valore è quello di prevedere luoghi di ascolto con personale qualificato a scuola per poter “catturare” le situazioni di violenza che non riesce ad emergere anche in contesti familiari.

Silvia Lazzeroni ha molto apprezzato il lavoro delle studentesse e si è dichiarata anche lei felicemente sorpresa del tema scelto, soprattutto perché fatta da giovanissime. Si augura che la collaborazione e il confronto appena avviato prosegua e diventi occasione di crescita comune per il suo valore sia politico sia culturale.

Ha voluto ricordare che il Consiglio comunale di Siena ha votato una mozione per una moratoria nella pubblicità di un’immagine degradante e lesiva della dignità della donna.

Simonetta Pellegrini, da sempre presente agli incontri del progetto, testimonia con i suoi omologhi Pistoia e Lucca, il riconoscimento e il valore del confronto con i propri giovani cittadini. Ha elogiato le studentesse per aver scelto questo tema particolarmente significativo, si è dichiarata ben contenta di collaborare con loro, offrendo alcuni volumi che raccolgono dati e analisi del problema in Toscana e nella provincia di Siena prodotti dalle Istituzioni locali, sancendo così la bontà della scelta di comunicare in anticipo agli amministratori i temi scelti, in modo da giungere al confronto conoscendo di cosa si discuterà. Ha ricordato che nella provincia vi sono ben tre centri contro la violenza ed è attivo un tavolo interistituzionale per discutere e ricercare soluzioni e definire modalità di intervento. In breve una rete di soggetti con i quali le ragazze possono avere aiuto e scambiare idee e valutazioni.

Luciano Binarelli della Cgil, nostro partner, ha ringraziato le ragazze per avergli offerto l’opportunità di prender parte ad un incontro così interessante. Si è augurato che il loro lavoro sia in grado di produrre degli effetti su ciò che pensano i propri compagni e compagne del tema della violenza. Si impegnato infine a promuovere un’ampia partecipazione di adulti ai prossimi incontri.



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