sabato 25 ottobre 2014

Givani sentinelle a Firenze

Venerdì 24 ottobre ben quattro appuntamenti con le Giovani sentinelle a Firenze. Alle 8.30 primo appuntamento con scolari e scolare della scuola elementare dell'Istituto comprensivo di Calenzano. In località Carraia ci attendono bambini e bambine di tre quinte classi attentissimi e curiosi, perché conoscono già Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La loro insegnante, Grazia Biagiotti, ha partecipato al nostro aggiornamento dello scorso aprile e ha anticipato il lavoro con i propri scolari che, quando siamo arrivati, erano già pronti con le domande. Con lei altre due insegnanti che seguiranno il progetto, Alessandra Liverini e Maria Maddalena Lenglet. E le due ore sono volate via con uno scambio serrato e senza respiro, e con il dispiacere di non aver esaurito tutte le domande. Per la Fondazione oggi è motivo di orgoglio in quanto, per la prima volta anche alcuni ragazzi e ragazze, Irene, Gaia, Sofia, Gemma, Marì, Serena e Ruggero che, dopo l'esperienza di lavoro volontario sulle terre confiscate alla mafia a Corleone, hanno deciso di dare continuità al loro impegno anche collaborando con la Fondazione al progetto raccontando della propria esperienza, inoltre cureranno un sito sui beni confiscati che presenteremo il 28 alla Conferenza finale. Con gli scolari e scolare di Calenzano ci siamo dati appuntamento per mercoledì 11 marzo. Poi, alle 11.00 siamo stati ospiti all'ISIS Leonardo da Vinci, dove ben cinque classi seconde e terze ci hanno accolto nella bella Aula magna della scuola. Con loro abbiamo ricordato la vicenda di Antonino Caponnetto e quanto accaduto a Firenze più di vent'anni, nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, in via dei Georgofili, e abbiamo introdotto il tema dei beni confiscati e quello del denaro sporco, con particolare attenzione al riciclaggio che si realizza introducendo, in modo del tutto legale, banconote in alcune slot machine che restituiscono dei tagliandi come se si fosse vinto al gioco. Tutto ciò allo scopo di sottolineare quanto la criminalità mafiosa sia vicina a noi. Come già a Lucca abbiamo informato i giovani di questo ulteriore arricchimento del progetto relativo ai beni confiscati alla mafia. A Firenze ve ne sono ben sette, ma son in pochi ad averne conoscenza e ad essere consapevoli della gravità della presenza economica delle organizzazioni criminali in città. Ai ragazzi e alle ragazze abbiamo proposto di occuparsene, scegliendone uno e studiandolo, ricostruendone le vicende per cercare di capire le modalità con cui la mafia o la camorra sceglie di penetrare nel tessuto economico di una città. Ha suscitato curiosità e interesse questa nostra sollecitazione, come pure il racconto delle ragazze che sono state volontarie sulle terre confiscate alla mafia a Corleone. Con noi anche Maurizio Poggi che ha invitato i giovani del Leonardo da Vinci a partecipare la prossima estate, mentre nella scuola una classe sarà a Corleone in primavera e dormiranno a Casa Caponnetto. Un altro gruppo della Fondazione, alle 8.30 era ospite dell'Istituto comprensivo Piero della Francesca. Una classe terza con la propria insegnante, Germana Pro, e il professor Barbagallo ci ha accolto in un aula multimediale e ha seguito con attenzione la proiezione del video e poi l'illustrazione del progetto e la proposta di occuparsi di un tema per loro particolarmente urgente da analizzare, studiare e approfondire, oggetto poi di un confronto con gli amministratori cittadini. Molte domande e richieste di chiarimenti, mentre grande interesse ha suscitato la testimonianza di Gemma e Mari, le due giovani volontarie sulle terre confiscate che hanno raccontato la loro esperienza, le motivazioni della loro scelta, come sono state accolte a Corleone e come sia cambiata la città siciliana grazie anche alla loro presenza. Particolarmente significativi anche i ricordi e la testimonianza di Dario, nipote di Antonino Caponnetto, che hanno colpito molto ragazzi e ragazze. Alle 11.00 siamo stati accolti dai giovani del Liceo Rodolico. Due classi seconde che avevano già partecipato lo scorso anno e una classe prima dopo aver visto il video e ascoltato la proposta a proseguire nell'impegno delle Giovani sentinelle hanno ascoltato con molto interesse prima il racconto di Serena e Ruggero, giovani volontari a Corleone, e poi Maurizio Pascucci, Responsabile beni confiscati della Fondazione. Le sue analisi puntigliose della questione hanno offerto molti spunti di riflessione e le domande si sono fatte incalzanti e serrate. I giovani hanno lamentato la scarsa attenzione prestata loro dalle istituzioni locali lo scorso anno e l'assenza di una qualsiasi risposta ai temi sollevati. La Fondazione ha ribadito quanto sia importante l'educazione alla cittadinanza grazie alla discussione e al confronto, li ha invitati a non desistere a non arretrare di fronte alle difficoltà e, certamente, la bella esperienza di volontariato aiuta a comprendere meglio di tante parole quanto sia decisiva la tenacia e la perseveranza, il non arretrare dinanzi alle difficoltà. La Fondazione non desiste dall'invito a chi governa la città dal confronto con i propri cittadini e lo farà anche il prossimo mercoledì 12 marzo quando studenti e studentesse fiorentine saranno ospiti degli amministratori in Palazzo Vecchio.

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