lunedì 29 ottobre 2018

Conferenza finale e apertura lavori 2018_2019 Giovani sentinelle della legalità





Lunedì 15 ottobre il teatro Verdi Firenze ha accolto una delegazione dei tanti studenti e studentesse, grandi e piccoli, che hanno partecipato nell'anno scolastico 2017-2018 al percorso di educazione alla legalità e alla cittadinanza delle Giovani sentinelle della legalità. Come già negli anni passati a salutare giovani e giovanissimi è stato Salvatore Calleri, presidente della fondazione Caponnetto, che li ha ringraziati dell’impegno e della passione con la quale ripropongono da nove anni i temi della legalità e della cittadinanza, declinandoli in vari modi, quali strumenti di opposizione e di contrasto alla mafia.

Ha poi preso la parola la dottoressa Maria Costanza Cipullo, funzionaria del Ministero dell’Istruzione che ha portato i saluti del Direzione generale dello Studente Giovanna Boda, che ha ringraziato la Fondazione per l’enorme lavoro svolto con cura e dedizione, ha ringraziato studenti e studentesse per l’impegno e la passione con cui hanno affrontato le questioni della cittadinanza e per la varietà dei temi esaminati.

Da qualche anno l’incontro conclusivo ha una fisionomia nuova, non legata ai singoli progetti che studenti e studentesse illustrano nel corso del secondo e del terzo appuntamento. 

Come abbiamo già ricordato proviamo a sperimentare il protagonismo giovanile ad un livello più alto, chiedendo a studenti e studentesse di interloquire con deputati e senatori su temi legati ai propri progetti ma da un punto di vista più generale. 

Quest’anno ben cinque parlamentari: Vittoria Casa, Lucia Ciampi, Rosa Maria Di Giorgi, Mario Giarrusso e Gabriele Toccafondi, hanno discusso e hanno risposto alle poche sollecitazioni di ragazzi e ragazze. 

Solo alla fine alcuni studenti e studentesse hanno sollevato la questione degli spazi insufficienti a scuola, in particolare mettendo in rilievo la questione delle caserme dismesse anche da molto tempo. Già in passato il tema era stato posto da altre scuole e sarebbe stato interessante sollecitare i parlamentari ad intraprendere iniziative su questo problema che lascia molto perplessi giovani e cittadini anche per lo “spreco” di risorse e per la mancata chiarezza della norma che assegna tali caserme al Ministero della Difesa pur essendo state realizzate con i contributi di tutti i cittadini.


L’ora tarda ha costretto tutti ad interrompere il Botta e risposta e a chiudere la Conferenza dandoci appuntamento con la nuova edizione delle Giovani sentinelle che prenderà il via alla fine di ottobre. Per offrire il giusto tempo al Botta e risposta è nostro intendimento, dal prossimo anno, di aprire la Conferenza, dopo i saluti iniziali, con lo scambio fra i giovani e i parlamentari, riservando intermezzi ai diversi linguaggi e approfondimenti per parlare di legalità e cittadinanza.

Il tema della educazione alla legalità rinvia a quello più generale dell’educazione civica e dello studio della Costituzione, questioni che hanno ripreso vigore con le diverse proposte di legge per introdurle nuovamente nei curricula scolastici. Apprezzamenti sono stati espressi per l’uso di  linguaggi diversi, come nel caso della canzone Oltre il silenzio, scritta e interpretata da uno studente di Bagheria. Infine particolare rilievo è stato dato alla questione del gioco d’azzardo, questione che ricorre nei lavori e nelle preoccupazioni dei giovani.

La mattinata si era aperta con il video che riassumeva i temi dei progetti di quest’anno e, nella sua introduzione, la Fondazione aveva ribadito la ricchezza di argomenti e soluzioni e l’interesse e la passione dei giovani in questa loro esperienza di cittadinanza. Siamo convinti che l’interlocuzione con sindaci e assessori lascia intuire una maggiore attenzione da parte di chi ha il governo della cosa pubblica e questa indicazione incoraggia nel proseguire e ad insistere affinché si affermi un costume pubblico responsabile e rispettoso.

Per la parte di approfondimenti, studenti e studentesse hanno ascoltato la testimonianza di Angelo Corbo, nostro compagno di viaggio, che ha offerto alcune riflessioni relative alla lotta alla mafia,  chiedendosi poi, in modo incalzante, quali iniziative si intraprendono, quali politiche si mettono in campo. I suoi dubbi sono legati anche alla scarsa attenzione alla memoria degli uomini giusti che si sono battuti contro la mafia, mentre è necessario tenere vivo il ricordo, essere coerenti nei comportamenti quotidiani. Contrastare efficacemente la criminalità serve per dare credibilità allo stato e fiducia ai cittadini, condizioni queste ultime per il costituirsi di un abito civico condiviso e diffuso.

Paolo Borrometi giornalista, più volte minacciato dalla mafia e per questo sottoposto a protezione, ha voluto ricordare la recente sentenza relativa al processo per la trattativa fra lo Stato e la mafia. Grazie allo straordinario impegno dei magistrati e, in particolare, di Nino Di Matteo abbiamo conosciuto una verità scomoda, una verità che fa male. Si è chiesto retoricamente se il Paese vuole conoscere la verità e ha voluto soffermarsi sul silenzio di chi non si schiera.

Alla ricchezza delle riflessioni ha corrisposto un corposo intermezzo, prova tangibile che si possono sperimentare modalità diverse per dire no alla mafia, per riaffermare il primato della legalità e i diritti di cittadinanza.

La compagnia di teatro civile Mimesis ha offerto un pezzo tratto dallo spettacolo Il potere dei senza potere. Hanno raccontato la vicenda di Antonino De Masi, cittadino testardo ed esemplare che si oppone alla ndrangheta perché vuole vivere e lavorare da uomo libero, senza essere costretto a pagare il pizzo o a cedere la propria attività alle cosche.

Sempre il teatro, ma questa volta a Roma, propone spettacoli a tema sulla legalità con la programmazione della Sala Umberto, come ci ha ricordato Livia Lombardi che ne è la curatrice.

Abbiamo poi ascoltato il gruppo Sentiero 103 che ha interpretato un brano musicale che denuncia il femminicidio, tema che ritroviamo in alcuni dei percorsi di studenti e studentesse, a segnalare dolore e inquietudine
Maria Cristina di Montemayor ha infine presentato la rivista MCM – La Storia delle Cose, giornale per i ragazzi della scuola media che ospiterà anche interventi della fondazione Caponnetto.

Questa pluralità dei compagni di viaggio lascia ben sperare, offre tante opportunità e questa rete di relazioni contribuisce ad allargare la schiera di chi si oppone alla mafia, consente di parlare linguaggi diversi e raggiungere uomini e donne differenti nell’intento comune di una cittadinanza attiva e responsabile.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

mercoledì 3 ottobre 2018