venerdì 29 marzo 2019

Giovani sentinelle fra la Sicilia e il Veneto



Giovedì 21 marzo dall'entroterra di Palermo, con i borghi di Giuliana e Contessa Entellina, il ponte della legalità si congiunge con le giovani sentinelle di Mira (VE) a San Giovanni Lupatoto (VR). Da nord a sud voglia di essere protagonisti del loro futuro.

I due piccoli comuni della valle del Belice, insieme con quello di Chiusa Sclafani, dove l'incontro si è tenuto mercoledì 20, sono sede di tre plessi di un unico comprensivo, il G. Reina, ma i ragazzi e le ragazze hanno deciso di condividere anche un unico tema: Ci vivo… Non me ne vado!

Giovani, formazione, territorio, lavoro. Il loro tentativo è di mettersi insieme, gridare il loro disagio, pensare ad un futuro lavoro per non essere costretti a lasciare un prossimo domani la loro terra. Nella loro giovane età non vogliono arrendersi, sono coscienti di essere nel giusto, è ben scolpito anche nella nostra Carta costituzionale che è un loro diritto, e i ragazzi del plesso di Giuliana, come quelli di Chiusa Sclafani prima e quelli di Contessa Entellina dopo, lo evidenziano bene nel loro filmato. Storia, Arte, Cultura fanno parte di questi luoghi. 

Qui nel passato si andava a teatro, si coltivavano le arti e le scienze, si praticavano i commerci e si tessevano rapporti con le altre culture del Mediterraneo! Da altre parti si davano clavate in testa! Irrompe in chiave moderna l'antica Questione meridionale!

Proseguono nel presentare i loro prodotti, le bellezze naturalistiche, luoghi che potrebbero diventare mete di turismo, ma la realtà è ben diversa: d'inverno rimangono isolati perché le strade più che strade sono sentieri e mulattiere tracciate dai loro avi. Non è populismo dire che qui il TAV sa di marziani. Non è la mafia a renderli schiavi, la mafia è l'avvoltoio, i cadaveri sono l'esito di processi i cui responsabili sono altri!


Nel bel castello di Giuliana le giovani sentinelle del piccolo borgo sono pronte al loro confronto, guidati dal paziente impegno della dirigente scolastica, Francesca Cusumano e dalla referente, Antonella Campisi, che condividono con noi questi due giorni di cittadinanza nei loro plessi. Ragazzi e ragazze hanno preparato per oggi 21 Marzo, giornata in memoria delle vittime di mafia, l'elenco dei 1.012 nomi scritti su dei fogli posti per terra formando una lunga fila che va dall'ingresso fino in fondo, davanti al tavolo degli oratori. I giovanissimi ricevono il saluto del sindaco, Francesco Scarpinato, che deve lasciare la sala perché impegnato per motivi istituzionali, e hanno come interlocutori l’assessora all'Istruzione, Ilaria Candiloro, il vice sindaco, Pietro Quartoraro, e il responsabile dei beni culturali Piero Altamore. Come per i loro coetanei di Chiusa, presentano il loro filmato fatto insieme a compagni e compagne di tutti i plessi, mentre nel loro intervento pongono l'attenzione sulla realtà di Giuliana.

Pietro Quartoraro, prendendo la parola si complimenta con i suoi giovani cittadini. Rivolgendosi ai presenti e ad Angelo Corbo, ricorda quando da giovane studente seppe dalla televisione della strage di Capaci, poi entrando nel merito delle problematiche poste dai ragazzi riconosce e lamenta la conseguente fuga dei giovani da queste realtà ma aggiunge che non possono farcela da soli.

Conclude l'incontro Angelo e il suo intervento annichilisce tutti, racconta la sua storia di giovane palermitano, vissuto in un quartiere ad alta intensità mafiosa, la sua scelta di fare l'agente di scorta a Giovanni Falcone, suo condottiero, colui che con la sua lotta poteva portare dignità ai siciliani e al Paese intero, ma tradito da una parte dello Stato colluso.

Il tempo di spostarci e siamo a Contessa Entellina dove è presente una piccola comunità greco-albanese. Ad essere padrona di casa è la dirigente scolastica con il suo esercito di insegnanti e la referente Antonella Campisi in quanto, per motivi di spazio, l'amministrazione non può ospitare i giovani. Presente il sindaco, Leonardo Spera, che saluta la sua comunità e con attenzione segue gli interventi dei ragazzi. Segue il confronto poi nel suo intervento fa conoscere le tante iniziative che il Comune fa per attrarre il turismo ma anche per mantenere viva le tradizioni e i valori di questa comunità.

La Fondazione in tutti i suoi interventi siciliani ha ricordato le opportunità che il percorso formativo offre ai ragazzi nei vari incontri con momenti di confronto e di dibattito, di proposta e di condivisione, ma è importante anche per le Amministrazioni questa attenzione e questo ascolto per cogliere proposte e richieste sui temi scelti dai giovani cittadini e di condividerne il percorso con Province Regioni e Governo. Perchè di risposte in molti incontri non ce ne sono state. Con queste sollecitazioni ci siamo dati appuntamento per martedì 7 Maggio per l'appuntamento provinciale.


In Veneto gli altri due appuntamenti della giornata: a Mira (VE) e San Giovanni Lupatoto (VR).

A Mira ragazzi e ragazze dei due plessi, Galilei di Gambarare e Leopardi di Mira, hanno accolto nell’auditorium di quest’ultima scuola il sindaco, Marco Dori, per questo secondo appuntamento delle Giovani sentinelle. Studenti e studentesse delle sei classi terze erano troppi per la sala consiliare e per questa ragione abbiamo tenuto l'incontro a scuola.

Nell'introdurre i lavori abbiamo voluto ricordare Antonino Caponnetto che ha avuto il merito di istruire il primo grande processo contro la mafia e che ci ha lasciato in eredità il compito di promuovere percorsi educativi di cittadinanza con l'obiettivo di formare cittadini attenti e responsabili. Nella ricorrenza della memoria delle vittime di mafia abbiamo voluto sottolineare alcune vicende di giovanissimi assassinati da mafiosi: Graziella Campagna, Claudio Domino, Giuseppe Di Matteo per ricordare che le cosche uccidono senza alcun riguardo grandi e piccoli, innocenti o meno per perseguire i propri obiettivi.

E nel suo saluto anche Marco Dori ha sottolineato l'importanza della memoria, senza la quale non può esserci una comunità coesa e che condivide valori e fini.

Poi, a turno e con molta diligenza, hanno preso la parola ragazze e ragazzi sotto la guida attenta di Stefano Corrà, l'insegnante referente che ha coordinato i lavori insieme a colleghi e colleghe.

Ambiente e sicurezza il tema scelto ad unificare i diversi contributi che hanno spaziato dalle tecnologie per salvaguardare l'ambiente, come un'applicazione per segnalare abusi e problemi, ai luoghi abbandonati e malmessi, dagli spazi comuni che hanno bisogno di manutenzione all'illuminazione pubblica, dai luoghi da salvaguardare come le ville al forte Poerio da riscoprire e trasformare in luogo per mille sperimentazioni ai giardini pubblici, dai parcheggi rosa alla fermata dell'autobus e alle barriere architettoniche. In breve il tema sicurezza declinato con l'esigenza di ricostruire condizioni di vivibilità e benessere.

E Marco Dori non si è sottratto al confronto e alle puntualizzazioni. Innanzitutto richiamando tutti alla responsabilità nei comportamenti quotidiani, nei piccoli gesti che aiutano, come nel caso del risparmio energetico e nella gestione dei rifiuti che non dovrebbero essere abbandonati. Ha poi ricordato una serie di misure già attive: l'applicazione per segnalare abusi e problemi esiste, anche se poco usata, e il Comune intende rilanciare lo strumento dell'Art bonus che consentirebbe di aver finanziamenti da soggetti privati per il recupero del patrimonio artistico. Ha condiviso la proposta di pulire i parchi e lanciato quella del cinema all'aperto da portare in diverse parti del comune. 

Proprio il suo invito alla responsabilità costituisce un buon inizio per una collaborazione più stretta fra i giovani e l'amministrazione e questo aspetto abbiamo sottolineato come qualificante del nostro percorso educativo, sollecitando i giovanissimi a non rinunciare alla possibilità di proseguire il confronto.

Beppe Vitale è stato agente di scorta di Antonino Caponnetto e, nell'ultima parte dell'incontro, ha raccontato la sua esperienza con toni calorosi ed emozionanti. Il silenzio che ha accolto le sue parole commosse nel ricordare Antonino Caponnetto e i tanti uomini che hanno compiuto e compiono il proprio dovere è stato il miglior segno di quanto ragazzi e ragazze hanno apprezzato la sua testimonianza.

I sentimenti che ha suscitato sono stata la migliore chiusura di un bella mattinata. Con tutte e tutti l'appuntamento è a Venezia il prossimo mercoledì 15 maggio.



Nella sala consiliare del Comune di San Giovanni Lupatoto le giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo 1 sono state accolte dall'assessora Debora Lerin, che ha la delega all'Istruzione, e dal collega di Giunta, Maurizio Simonato, che ha quella al Sociale e alla Sicurezza. Hanno salutato ragazzi e ragazze e li hanno lodati per l'impegno con il quale hanno affrontato il percorso educativo alla cittadinanza, ringraziando la fondazione per l'opportunità offerta con la propria proposta. Hanno poi sottolineato la straordinaria coincidenza dell'incontro con la ricorrenza della memoria delle vittime di mafia. Hanno poi sottolineato il tema delle regole e del rispetto di esse quale strumento per una buona convivenza.

La fondazione ha voluto ricordare l'impegno di Antonino Caponnetto, sia quello professionale di giudice che ha istruito il primo grande processo alla mafia sia quello di testimone del suo tempo, di colui che ha scelto di raccontare le vicende di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E la fondazione, che ha raccolto la sua eredità, prosegue con il progetto delle giovani sentinelle a raccontare e a sollecitare, a proporre e a rilanciare i temi della legalità e della cittadinanza.

Con la guida di Filippo Miraglia, l'insegnante referente che con la sua collega guida ragazzi e ragazze in questo percorso, i giovanissimi hanno preso la parola per raccontare della propria scuola, confermando quel dato di attenzione e di cura della scuola di cui siamo testimoni noi in questi anni, il luogo in cui giovani e giovanissimi trascorrono molto tempo e scoprono le regole della convivenza e la dimensione civica. Quelli del comprensivo hanno introdotto il proprio lavoro con le riflessioni sulla legalità e su come il rispetto delle regole diviene pratica quotidiana e tratto significativo del nostro comportamento. Per questo hanno sollecitato interventi per migliorare la scuola, abbattere le barriere architettoniche e la questione dei graffiti, la raccolta differenziata a scuola. In breve alcuni interventi che riqualificherebbero la scuola, rendendola ancora più gradevole e ospitale.
Debora Lerin ha voluto riassumere le scelte dell'amministrazione e, in particolare, quella di cominciare dall'altra scuola media l'opera di rimessa a nuovo. Ha sottolineato le difficoltà nell'intervenire per le caratteristiche strutturali dell'edificio, ma ha comunque ribadito l'impegno suo e di tutta l'amministrazione nel risolvere le questioni che gli studenti e le studentesse hanno sottolineato. Un primo passo è l'adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche. L'obiettivo è poi quello di approvare un progetto definitivo entro la fine della consiliatura che impegni anche il prossimo Consiglio. 

Ha poi informato i giovani che è allo studio del Consiglio il nuovo regolamento sulla street art che definirà con maggiore precisione il tipo di interventi ammessi e i luoghi deputati. La fondazione ha invitato l'assessora ad ascoltare e accogliere alcune delle esigenze espresse dai giovanissimi, dando un segnale di attenzione alle sollecitazioni che giungono dalla società civile.  

Maurizio Simionato si è soffermato sui temi della sicurezza e ha illustrato alcune delle misure che l'amministrazione intende adottare per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini.

Come a Mira, Beppe Vitale ha raccontato in chiusura un pezzo della vicenda di Antonino Caponnetto e della propria esperienza di investigatore contro la mafia. E di nuovo le sue parole hanno suscitato emozione e grande interesse, lasciandoci alla fine arricchiti dai comportamenti e dalle scelte di uomini e donne che hanno compiuto il proprio dovere.

Il tempo è trascorso in fretta e il Consiglio comunale previsto alla fine dell'incontro ci ha fatto chiudere senza poter fare nemmeno un minuto di ritardo, soddisfatti di questa ulteriore coincidenza: parlare di temi che riguardano tutti in contesti diversi ma comunque significativi.

Con tutti l'appuntamento è al prossimo martedì 14 maggio. 


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

lunedì 25 marzo 2019

Quattro appuntamenti fra Toscana e Sicilia


Martedì 20 Marzo quattro appuntamenti delle giovani sentinelle: uno a Prato in Toscana e tre incontri in Sicilia a Corleone, Bagheria e Chiusa Sclafani.

In mattinata sono i più piccoli della scuola primaria del comprensivo G. Vasi di Corleone a riempire l'aula consiliare Bernardino Verro. Ad accoglierli il presidente del Consiglio, Pio Siragusa, e l’assessore all'Istruzione e alla Legalità, Walter Rà.

Il tema scelto da bambini e bambine è stato: La difesa e la salvaguardia del verde, armati di un bel book in cartoncino, disegnato da loro e da foto storiche raccolte dagli archivi, hanno esposto il loro lavoro riguardante l'antica villa comunale.

Frutto del paziente lavoro svolto in questi mesi con le loro insegnanti, Lucia Di Fulco, Ivana Di Cristina e Rosalia Monasseri, ne hanno tracciato la storia dagli anni 30 dello scorso secolo, al 2000: la sua trasformazione nel tempo, la presenza di statue e lapidi dei suoi personaggi celebri e le sue bellezze. Oggi è in declino, le palme sono attaccate dal punteruolo rosso, insetto che le porta a seccare, i vialetti non sono sicuri, le panchine sono rotte. In un altro cartellone, dal titolo Interventi e suggerimenti, hanno inserito le loro proposte. Hanno disegnato le aiuole, altre piante, le panchine nuove e le fontane, senza tralasciare lo spazio giochi.

Ha preso la parola Pio Siragusa che li ha informati dello studio di un regolamento chiamato patti di collaborazione o patto di amicizia che prevede il coinvolgimento degli anziani e dei cittadini a collaborare con il Comune in forma gratuita per la vigilanza o cura delle piante. Nel rivolgersi a bambini e bambine Walter Rà ha sottolineato che il suo ruolo con delega alla legalità non è solo lotta alla mafia ma anche la lotta quotidiana al rispetto delle regole. Ha voluto rievocare anche lui un po’ di storia sulla villa, quando non era al centro del paese in quanto il borgo era piccolo e la villa era un bosco chiamata la selva la cui cura era affidata al vicino convento,  gli alberi erano platani e solo più tardi furono piantate le palme. Vi è oggi allo studio la piantumazione di platani nella villa e il rifacimento del piazzale Leoluca Pollora che servirà da parcheggio per l'ospedale e le scuole. Nel programma è inserita anche la villa. Ha concluso con l'impegno di fare sua la proposta di migliorare i giochi per i bambini.

La Fondazione ha proposto l'idea, suggerita dai ragazzi di Cicciano (NA) e di altre scuole, per la piantumazione di alberi mangia veleni anche in previsione dell'alto tasso di inquinamento che le auto possono causare nel parcheggiare. Abbiamo parlato anche dell'esempio dei bambini di Castelvetrano che hanno presentato al Prefetto le loro idee degli anni precedenti con un patto di corresponsabilità. Con l’accogliere da parte dell'amministrazione di Corleone alcuni suggerimenti dei propri giovanissimi cittadini, questi ultimi hanno ritrovato coraggio e spunto per ripresentare anche loro i lavori dello scorso anno che lamentavano la presenza di buche per le strade e la scarsa illuminazione delle stesse, oltre alle perdite di acqua lungo alcune con il pericolo di nuovi smottamenti per il paese. 

Nel suo intervento Angelo Corbo ha ringraziato bambini e bambine che hanno dimostrato, nelle loro azioni di volersi prendere cura del proprio paese, cosa vuol essere cittadini attivi, vera speranza di un cambiamento per Corleone che non deve essere ricordata per aver dato i natali a mafiosi. Ha ricordato loro di continuare a vigilare affinché le promesse vengono realizzate.

Come tanti menestrelli ci mettiamo in viaggio per ascoltare e narrare altre storie, in nuovi luoghi, buoni propositi di ragazzi e ragazze che con il loro esercito di insegnanti vogliono essere i custodi dei valori. Nella sala consiliare del comune di Chiusa Sclafani sono le sentinelle dell'Istituto comprensivo G. Reina ad essere protagonisti della serata. 

L'Istituto comprende oltre quello di Chiusa altri due plessi che si trovano in due comuni differenti: Giuliana e Contessa Entellina che incontreremo domani. Il tema è comune per tutti: Ci vivo… Non me ne vado!. Giovani, formazione, territorio, lavoro. Presente il sindaco Francesco Di Giorgio, l'assessore Agata Milazzo, la dirigente scolastico, Francesca Cusumano e a sostenere e incoraggiare i suoi ragazzi in questa prima esperienza di percorso alla cittadinanza, l’insegnante Antonella Campisi.

Con l'aiuto di un power point e grazie alla collaborazione del tecnico della scuola i ragazzi hanno voluto raccontare le bellezze del loro territorio a partire dalla storia del loro patrimonio storico artistico  che hanno approfondito, in questi mesi a scuola, dividendosi in gruppi, con ricerche storiche degne di essere utilizzate dalla propria amministrazione per rilanciare, a livello turistico, l’immagine del paese. Hanno evidenziato gli aspetti positivi ma anche le emergenze a partire dalle difficoltà di fruizione dei monumenti in quanto risultano chiusi tranne nelle ore di culto. 

Sono passati allo studio dell'economia locale, l'agricoltura, le realtà produttive di rilievo: produzione di arance, pesche, ortaggi, formaggi e altri prodotti che vengono esportato in tutto l’Italia. Fauna, flora, parchi naturali che fanno di queste zone bellezze tutte da sfruttare e con essi creare possibilità di lavoro. Una slide riporta una frase: «la scuola è il passaporto del futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo». Hanno ricordato la nostra meravigliosa Carta costituzionale e i suoi articoli non applicati. 

Una mappa del nostro Paese mette in rilievo che un quinto dei comuni d'Italia è in cammino verso il nulla: ghost town (città fantasma) abbandonate e lasciate ad inselvatichire. Un gruppo di ragazzi e ragazze si sono poi avvicendate nelle richieste e nelle proposte alla propria amministrazione.

Ha preso la parola il sindaco che ha cercato di rispondere alle domande dei giovani. In merito al campo sportivo, fa sapere il sindaco, attualmente è abbandonato e recintato e gli atti vandalici hanno peggiorato il suo degrado. Il primo cittadino ha risposto che i tempi di recupero saranno lunghi in quanto i costi di spesa sono aumentati anche in base alle nuove normative di sicurezza.

A sua volta ha lamentato la carenza di aiuto da parte della Provincia riguardo la viabilità che non permette in tempi brevi di raggiungere le città principali e con conseguenze negative anche per l'economia locale. Nei periodi invernali le problematiche peggiorano o addirittura diventano drammatiche in merito alla sicurezza. A causa di frane quest'anno il paese è rimasto isolato per alcuni giorni. Agata Milazzo è intervenuta su alcune questioni relative all'ambiente: l'amministrazione si sta impegnando riguardo la raccolta degli oli esausti, sul biodistretto del cibo ed è disponibile al coinvolgimento dei ragazzi su iniziative da loro proposte.

Ha preso la parola Angelo Corbo, fino a quel momento silenzioso e senza che lo avessimo annunciato prima in quanto volevamo fare una sorpresa ai ragazzi. Ha dichiarato che pur siciliano non conosceva questo angolo della provincia di Palermo, ha elogiato i ragazzi per il bel lavoro fatto e l'amore espresso per la propria terra, questo fa di loro la speranza per il nostro Paese ma anche per chi non ha avuto il coraggio di rimanere a combattere contro la mafia e quella parte della politica corrotta.  

Abbiamo invitato l'amministrazione ad essere presente all'incontro provinciale per inoltrare insieme ai giovani cittadini un programma di viabilità che possa portare sviluppo e dignità ai cittadini che vi abitano.

Nelle stesse ore anche le sentinelle di Bagheria erano pronte al confronto con la propria amministrazione. Bambini e bambine della Direzione Didattica Statale G. Cirincione 2° Circolo guidate dalle loro insegnanti referenti, Gaetana Gallina e Vincenza Ventimiglia hanno proposto il loro tema della mattinata: Adozione del cortile della scuola Cirincione.

Con loro i più grandi dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale L. Sturzo che hanno accolto i più piccoli nella propria scuola e l'instancabile dirigente di entrambi gli istituti, Vito Cudia, a guidare i giovani. Il tema del confronto con l'amministrazione dei più grandi è: ValorizziAMO il nostro Istituto“mettiamoci in gioco".

Dobbiamo notare che ancora una volta l'Amministrazione comunale della città è stata poca attenta, distratta, a non dare un segnale di  impegno nei confronti dei propri giovani cittadini ospitandoli in una delle sale del governo della città. Disattenzione che si leggeva sin dal saluto dell'assessore all'Istruzione, Romina Aiello e della sua dichiarazione: «grazie di avermi ospitata!».

Pasquale Calamia nostro referente per Trapani e Palermo ha dato la parola a Vito Cudia e agli insegnanti per introdurre le proposte dei giovani in merito al loro bene comune: la scuola. Sono seguite le testimonianza attraverso interviste. Poi i giovani hanno cantato l'inno regionale da loro composto, che è stato fatto proprio da tutte le scuole siciliane che partecipano al progetto e che canteranno insieme ad ottobre alla Conferenza finale: Oltre il silenzio. Contro la mafia, contro la corruzione, contro il degrado, contro chi avvelena questa terra, contro chi non permette ai giovani di avere un lavoro, LORO NON VOGLIONO STARE IN SILENZIO!

È seguito il video dal titolo: Il nostro sogno che racconta come, mettendosi in gioco in prima persona, vogliono la loro scuola messa in sicurezza di alcune parti strutturali, ma anche la loro idea di una piazza coperta antistante l’ingresso dell’istituto in modo che divenga il cuore pulsante di ogni attività della scuola.

Hanno preso la parola i ragazzi delle classi quinte che hanno deciso, dopo essersi confrontati a lungo, di adottare il cortile della scuola allo scopo di studiarlo e migliorarlo. Hanno analizzato le sue condizioni e sono giunti alla conclusione che, con un po’ di impegno e collaborando in prima persona possono renderlo agibile e fruibile per tutti. Hanno provveduto a pulire le aiuole e tutti gli angoli del cortile; curato il giardino piantando delle erbe aromatiche e togliendo le erbacce; stanno provvedendo a preparare dei contenitori dove poter riporre i rifiuti.

Sono passati poi, armati di disegni, a proporre all'amministrazione di intervenire su: panchine dove potersi sedere, conversare, studiare; la realizzazione di una fontanella che possa servire anche per annaffiare le piante; il posizionamento di lampioncini che illuminino il cortile nelle ore pomeridiane e serali. I giovani hanno fatto notare che partecipando ai corsi pomeridiani escono da scuola col buio e non riescono a vedere dove mettere i piedi! Importante è una recinzione da collocare sui muretti più alti che circondano il cortile per prevenire intrusioni e atti vandalici; un altro bisogno trascurato dagli adulti è l'area giochi posta nel cortile. Psicologi e pedagogisti fanno capire che il gioco è tra le attività ritenute fondamentali per il corretto sviluppo delle abilità cognitive e per questo motivo ragazzi e ragazze hanno sommerso di domande i presenti: «perché i nostri insegnanti si ostinino a vietarci di utilizzare i giochi?». Noi giriamo la domanda a voi: «Perché non li possiamo usare?». Continuano rivolgendosi all'Amministrazione: «Possiamo sperare di riuscire a recuperare questa preziosa risorsa?». Inoltre chiedono di usufruire della casa dell'ex custode come laboratorio scientifico e biblioteca dal momento che hanno tanto materiale a disposizione ma non hanno spazi dove poterlo collocare.

Anche i rappresentanti di istituto hanno chiesto all'assessore la possibilità di realizzare dei murales nella scuola e rifare il prospetto esterno. Ma giovani e insegnanti hanno fatto notare la necessità urgente per la messa in sicurezza della copertura della scuola.

L’amministrazione ha preso l’impegno che porrà in atto tutte le iniziative possibili per la messa in sicurezza. La Fondazione ha sollecitato ragazzi, insegnanti e, genitori non presenti, a vigilare affinché dalle promesse si passi ai fatti. Aggiungiamo un suggerimento fatto da nonno Nino Caponnetto: «ragazzi il futuro è nelle vostre mani ma state attenti e vigili perché qualcuno ve lo può scippare». Con questi intendimenti ci siamo dati appuntamento per il 7 maggio ospiti della Città Metropolitana alla quale i più grandi esporranno le loro proposte essendo l'ente competente del loro Istituto, senza dimenticare che il terzo incontro serve anche ai giovani di ogni scuola a illustrare il proprio percorso, i risultati, i metodi a compagni e compagne delle altre scuole e a conoscere problematiche, soluzioni, sollecitazioni delle altre scuole.


Le giovani sentinelle di Prato: tecnologie per giardini pubblici e attenzione al WEB
Il secondo incontro a Prato con i giovanissimi degli istituti Cicognini e Cironi, e i più grandi del Dagomari si è svolto nel convitto nazionale statale "Francesco Cicognini”, fondato nel 1865 nel centro della città. Una struttura imponente di architettura affascinante dove vengono in mente romanzi di De Amicis ma anche Hogwarts, il collegio magico di Harry Potter.
Nei corridoi, al nostro arrivo, folle di studenti di tutte le età e di tante nazionalità che abitano le austere aule e refettori e molti di loro, provenienti anche da nazioni lontane, vivono proprio nel convitto che li ospita completamente. 
Il Cicognini è leggendario e non manca di mantenere le promesse a chi arriva davanti alla facciata immensa e imponente. Gli studenti e le studentesse che hanno partecipato al progetto li troviamo infatti nel bellissimo e affascinante teatro della struttura, dove certamente appariva e studiava anche uno dei celebri iscritti, Gabriele D’Annunzio.
Le tre scuole erano rappresentate in gran numero e la platea dell’austero teatro era completa. Ma il fascino del passato non ha certo influenzato gli studenti che hanno presentato lavori e progetti di urgente attualità e anche rivolti al futuro.
Hanno iniziato quelli del Cicognini, classi prime, seconde e terze, accompagnati dal professor Alessandro Chianese,  che hanno affrontato un tema a dir poco scottante e fortemente attuale: la conoscenza della Costituzione della Repubblica Italiana e quanto sia poi realmente attuato della legge fondamento del nostro Stato.
I ragazzi hanno effettuato un sondaggio tra i compagni più giovani chiedendo anche semplicemente se si sapesse cosa sia la Costituzione e se si conoscesse almeno qualche articolo di essa. Ma i risultati sono stati poco consolanti.
A fronte della dichiarata ignoranza, i ragazzini intervistati hanno espresso il desiderio di saperne di più sulla Costituzione e su questo l’assessora Ciambellotti è intervenuta ricordando come dal ministero siano state emesse a suo tempo direttive precise su come collegare ogni materia insegnata alla conoscenza e alla Educazione civica che ovviamente comprende per prima la conoscenza della nostra Carta Costituzionale.
I ragazzi del Cicognini hanno evidenziato come invece manchi un insegnamento su questa legge pilastro del nostro vivere anche a fronte del fatto che viene considerata la più bella del mondo ma, nonostante questo, pochi la conoscono.
Mariagrazia Ciambellotti, che è assessore all’Istruzione, ha ricordato come il lavoro sulla Costituzione coinvolga tutte le istituzioni, e ha invitato i ragazzi ad assistere al lavoro che si svolge nella sala consiliare del Comune, che è la stanza più importante per il governo della città, e si è ripromessa di incontrare ragazzi e ragazze per illustrare cosa si fa nella “stanza di tutti”, e non di qualcuno, in particolare per scoprire che lavorano il sindaco, gli assessori, i consiglieri. 
Poi hanno preso la parola i ragazzi del Cironi, classi 3 A, 3 D, 3 H, 3 G, seguiti dai loro insegnanti Martina Cavaciocchi, Francesca Noci, Antonella Pasquarè. Roberta Turchi e Elena Ferretti, che hanno parlato con le immagini del video da loro realizzato.
Occhi aperti è il titolo del lavoro 
Il lavoro è centrato su due giardini pubblici, quello di via Firenze e il giardino della Repubblica.
I ragazzi hanno effettuato una ricerca sul posto e documentato le problematiche principali. In particolare hanno auspicato la riqualificazione del giardino in via Firenze, buio e nascosto nelle ore serali, pericoloso per un giovane.
Il giardino è spazio sporco e abbandonato, poco raccomandabile la frequentazione notturna, i giochi per bambini sono danneggiati. Visto che i bar sono frequentati da adulti non sempre simpatici, hanno pensato a un chioschetto per l'estate assieme a riparazioni varie e riattivazioni, certi che con le modifiche sarà possibile contribuire a fermare il degrado.
Sui giardini della Repubblica, il secondo luogo da salvaguardare, si sono realizzate interviste a cittadini e cittadine, dalle quali è emersa una lista di interventi urgenti e i ragazzi hanno pensato di suggerire la figura di un volontario per curi e controlli l’area grazie anche alla auspicata collaborazione fra cittadini e istituzioni.
Giustamente i ragazzi hanno posto in modo prioritario l’esigenza della “bellezza” di un luogo dove si deve stare bene e che non può essere grigio e triste, ma il giardino ideale, pulito con giochi ben tenuti senza troppi divieti, colorato e dotato di illuminazione giusta evitando lampioni stradali ma utilizzando fonti di luce creative e allegre come lampioni a forma di fiori, come esistono ad esempio in giardini israeliani.
Interviste a giovani e adulti hanno evidenziato l’esigenza di una maggiore sicurezza specie notturna di questi giardini e ancora una volta la scarsa illuminazione. Problema che abbiamo sentito ripetuto praticamente in tutte le scuole dove ci si è occupati di spazi pubblici.
"Dateci la possibilità di alzare gli occhi al cielo e di vederlo pulito" ecco la conclusione del lavoro dei ragazzi del Cironi.
Mariagrazia Ciambellotti è intervenuta ripetutamente senza retorica o formalismi, spiegando alcuni problemi. La scuola dell'infanzia che occupa con il suo cantiere larga parte dei giardini è una scuola nuova che occuperà una parte del parco, ma in quella scuola ci saranno nuove sezioni e quindi accoglierà più bambini. Il parco sarà parzialmente sacrificato ma l’asilo avrà una caratteristica speciale: fra aula e aula ci sarà uno spazio aperto dove ogni classe potrà coltivare un orto!

Riguardo alle proposte per l’adeguamento del giardino di via Firenze l’assessora accoglie la proposta e si impegna a parlarne con l'assessore competente.
Per ultimo sono arrivati gli studenti del Dagomari, di terza e quarta, accompagnati dal prof. Funzi e dalla collega Donatella Tripicchio. 

I due insegnanti, per loro stessa ammissione, non sapevano assolutamente niente dell’argomento che i loro studenti volevano affrontare e avevano anche qualche perplessità su affrontare il DARK e DEEP WEB.

Gli studenti hanno scelto e centrato totalmente il campo di battaglia globale tra potenze e popoli, tra democrazie e dittature, che si sta combattendo al punto che per alcuni la terza guerra mondiale è in corso proprio nel DARK WEB.

“La rete DARK e DEEP rappresenta l’80% del web. In pratica noi normalmente utilizziamo solo il 20 per cento della rete” e già troviamo di tutto.

Per descrivere il Deep and Dark web si pensi agli iceberg. Quello che emerge è quello che tutti vediamo.
Il Dark web è la parte inaccessibile dove si trovano una serie di traffici illeciti e c'è il mercato illegale armi, tanto per fare un esempio. Altri tre settori per il dark web: pornografia infantile, acquisto di documenti illegali, un portale per contattare dei killer professionisti e tutto si può pagare grazie al bitcoin, moneta virtuale più nota ma non certo l’unica. Monete delle quali non è possibile rintracciare il proprietario.

Quali le possibili soluzioni? Come ci difendiamo dal dark web? I ragazzi del Dagomari si pongono giuste domande dalle risposte in larga parte irrisolte.

Bisogna anche tenere presente che il Dark Web è stato ideato non certo come mercato planetario per i peggiori criminali ma come rete protetta per garantire lo scambio anonimo di dati e altro. Non sfugge ai ragazzi che si tratta di un sistema a “doppia lama”, infatti in molti Paesi dove non esiste la libertà, i dissidenti e i resistenti utilizzano proprio il Dark Web per organizzarsi. Anche se fosse possibile neutralizzarlo, questo farebbe il gioco di potenze reali o virtuali che lavorano assiduamente per debellare qualsiasi libertà di pensiero.

Mariagrazia Ciambellotti ha lanciato a questo punto un appello accorato alle coscienze dei ragazzi, unica barriera certa contro le illegalità. Le prospettive inquietanti e la possibilità di divenire criminali con facilità, impongono la necessità della formazione ad una coscienza e ad un sentimento di legalità. Seguire la propria coscienza, che sa chiaramente dove sta il bene e dove sta il male, e scegliere sempre sono la forma di garanzia più efficace contro il dilagare del crimine.

La Fondazione ha ricordato come ci siano persone che vivono nascoste non perché criminali ma perché hanno avuto il coraggio di rinunciare a essere complici di criminali, come è accaduto ad esempio a tanti testimoni di giustizia, vite rovinate ma coscienze alte e pure per tutti noi. E con i moniti a scegliere secondo coscienza ci siamo dati appuntamento al prossimo incontro del 3 maggio.




Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino, Claudio Gheradini e Pasquale Calamia