venerdì 23 maggio 2014

Martedì 20 maggio le Giovani sentinelle si ritrovano ad Arezzo

Martedì 20 maggio le Giovani sentinelle si ritrovano ad Arezzo nella bellissima Sala dei Grandi, ospiti dell'Amministrazione provinciale con la vice presidente, Mirella Ricci, e di Martina Carnesciali, intervenuta a far le veci di Francesco Romizi, assessore comunale alla Legalità, che non ha potuto prender parte all'incontro. Come già lo scorso anno, con l'obiettivo di allargare in modo sia pure indiretto a tutto l'istituto il progetto, sono stati i rappresentanti delle classi terze quarte e quinte che sono intervenuti ai lavori, occupando tutti gli scanni disponibili della Sala, attenti e silenziosi, incuriositi dalle sollecitazioni giunte dalla Fondazione che ha aperto l'incontro. Questa edizione ha messo ancora più in rilievo le preoccupazioni dei giovani in relazione alla convivenza civile, ne sono testimonianza i diversi progetti sul razzismo, percepito come estraneo al proprio modo di vedere le cose, perché molti compagni e compagne di scuola provengono da paesi lontani o hanno genitori extracomunitari, tema di cui si erano occupati negli anni scorsi i loro compagni più grandi. Quest'anno, dopo averne discusso, hanno scelto di occuparsi del bullismo omofobico, tema che appare per la prima volta fra quelli di interesse fra i giovani, ma che segnala la preoccupazione di ragazzi e ragazze in relazione al rispetto delle scelte e all'integrità di ciascuno e ciascuna. Per approfondire la questione hanno chiesto aiuto a Fabio De Pasquale, educatore, che si occupa da tempo di temi quali il bullismo, e hanno contattato l'associazione Il rifugio di Francesco, guidata da Renata Ludovici, madre di Francesco Scerbo, vittima di bullismo. Con Fabio Pasquale hanno lavorato e approfondito il tema per costruire un modello per la prevenzione degli atti di bullismo soprattutto nelle prime classi degli istituti superiori, segno di un'attenzione anche a creare un clima favorevole e di accoglienza a scuola quale presupposto per vivere meglio fuori di essa. È necessario che ognuno cominci a fare la sua parte, prenda su si sé un pezzo di responsabilità, se vogliamo che a prevalere sia il rispetto per l'altro e la sua integrità, quali che siano le scelte e gli orientamenti. L'appello è rivolto soprattutto ai cittadini, perché è compito loro tenere viva l'attenzione e soprattutto sollecitare chi non si schiera, come ha pure ricordato Renata Ludovici nell'intervista che hanno fatto vedere Per comprendere meglio tutti gli aspetti della questione hanno somministrato un questionario a 740 studenti e adulti per indagare conoscenze e pregiudizi e, incrociando le risposte, hanno scoperto, con non poca sorpresa, come fra ragazzi e ragazze siano più forti alcuni preconcetti. Nell'approfondire il tema, è nata la collaborazione con Stefano Silvestri, regista, che ha avuto come esito la sceneggiatura e il montaggio di ben quattro video, proiettati alla fine della presentazione, sui luoghi comuni, sull'intolleranza e sul bullismo. Non conta lo stato civile ma cosa c'è nel cuore - diceva don Andrea Gallo – e mai asserzione fu più profetica per ricordare quanto siano decisivi i sentimenti nelle relazioni umane, e con le parole di don Andrea hanno camminato i giovani lungo i sentieri difficoltosi del bullismo e dell'omofobia per costruire comportamenti e modi di sentire differenti. Lo hanno fatto con grande passione, la stessa che anima i loro insegnanti, Agostino Fabbri e Daria Meazzini, i Grandi di questi nostri tempi, e il Dirigente scolastico, professor Luciano Tagliaferri che non ha mai saltato un appuntamento, segno di estrema attenzione alla scuola e ai percorsi degli studenti, che, intervenuto, ha voluto sottolineare ancora una volta quanto sia essenziale questa educazione alla cittadinanza responsabile. Mirella Ricci ha preso la parola per sottolineare il valore di questo percorso nel segno delle regole e dei valori contro l'omologazione dei comportamenti. In chiusura la fondazione ha sottolineato quanto una discussione così stimolante, un progetto ricco di spunti e riflessioni, i video e la passione degli interventi sono il miglior viatico per immaginare una scuola migliore e cittadini liberi e consapevoli. Con questo patrimonio parteciperemo alla Nave della legalità, in partenza per Palermo e, in piazza Magione, nel cuore della Kalsa dove sono cresciuti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, venerdì 23 racconteremo delle Giovani sentinelle, piccolo seme gettato cinque anni fa e che è ora una pianta giovane e robusta. Sergio Tamborrino Responsabile Progetto Scuola Toscana Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

mercoledì 21 maggio 2014

appuntamento con le Giovani sentinelle a Firenze

Lunedì 19 maggio l'appuntamento con le Giovani sentinelle è a Firenze, con le scuole della città e quelle del Comune di Bagno a Ripoli. Nella bella sala Luca Giordano ad attendere studenti e studentesse è l'assessore provinciale all'Istruzione, Giovanni Di Fede, poi raggiunto dal sindaco di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini. La Fondazione ha introdotto il dibattito sottolineando la ricchezza delle proposte emerse anche in questa edizione del progetto: l'attenzione agli spazi urbani e in particolare quelli per i giovani, spazi liberi dalla necessità del consumo, dove svolgere attività e iniziative in prima persona; strettamente connesso quello degli spazi a scuola e le attività laboratoriali; il tema del razzismo che è emerso con forza anche con l'uso del linguaggio teatrale. Ha poi accennato all'importanza di un confronto con gli amministratori, palestra di partecipazione e democrazia, che ha dato dei risultati significativi. Ad esordire i più giovani dell'Istituto comprensivo intitolato ad Antonino Caponnetto di Bagno a Ripoli. Teatriamo, il titolo del progetto, indica la passione di questi giovanissimi per la scena e la recitazione, attività alla quale si dedicano incoraggiati dai propri insegnanti. Ragazzi e ragazze avevano posto con convinzione la questione di uno spazio per l'attività teatrale, e per questo motivo hanno riproposto il video, sceneggiato e interpretato da loro con la guida dei propri docenti, in cui hanno posto il tema dei finanziamenti senza dover ricorrere a show televisivi o ad altro per raccogliere i fondi necessari. Il loro ragionamento si è arricchito delle sollecitazioni avute in occasione del secondo appuntamento, in particolare per quanto riguardo l'utilizzo di spazi già esistenti e la ricerca di finanziamenti. Poi è toccato all'altra scuola di Bagno a Ripoli: il Liceo Volta Gobetti. Nel loro caso il tema scelto riguarda il razzismo, scelta, come abbiamo già sottolineato, di tanti istituti, quest'anno, sollecitati da episodi in cui sono stati coinvolti alcuni dei loro compagni e compagne. Hanno voluto scandagliare i sentimenti e le opinioni di studenti e studentesse e, per questo motivo, hanno coinvolto ben otto classi della propria scuola somministrando loro un questionario. Hanno poi ripreso un loro vecchio progetto, relativo alla cattiva abitudine di viaggiare in autobus senza pagare il biglietto. Segno di attenzione al tema del rispetto delle regole e di comportamenti civici corretti e responsabili, la campagna di promozione dei ragazzi e delle ragazze ha registrato scarsissimo ascolto da chi amministra la società del trasporto pubblico, ATAF, ormai privatizzata. Tutti noi, ragazzi e Fondazione, ci saremmo aspettati maggiore attenzione alla proposta dei giovani, invece la nuova proprietà di ATAF ha fatto intendere di essere interessata alla proposta dietro compenso, come se i ragazzi che vogliono promuovere una maggiore sensibilità all'acquisto del biglietto con una cartellonistica prodotta da loro stessero occupando gli spazi pubblicitari dei mezzi di trasporto proponendo una pubblicità privata! La Fondazione si impegna nel prossimo anno a tenere viva l’attenzione di questo paradosso. In ultimo, hanno preso la parola le giovani sentinelle fiorentine del Liceo Rodolico, che si sono occupate di riqualifica di alcune aree cittadine e, in particolare, delle Cascine. Abbiamo potuto rivedere le immagini del degrado e abbiamo ascoltato le loro proposte in merito ad un'incisiva azione di contrasto, ad una opera di sensibilizzazione in merito a questo enorme polmone vere nella nostra città, patrimonio collettivo da conservare e custodire con cura. I ragazzi insieme alla Fondazione ed insegnanti sono stati ospiti di Canale 10 emittente locale attenta alle sollecitazioni di queste problematiche. Giovanni Di Fede ha preso la parola per offrire alcune riflessioni. Ha voluto spezzare una lancia a favore delle amministrazioni pubbliche che hanno tutti gli strumenti per avere piena cognizione della dimensione dei problemi, non ne sono all'oscuro o li sottovalutano, piuttosto chi governa la cosa pubblica deve scegliere, avere delle priorità nei propri interventi, decidere il prima e il dopo dove utilizzare le scorse risorse. Né è una panacea il ricorso ai privati, cui spesso ci si appella come se fosse risolutivo, perché ai privati interessa perseguire altri obiettivi e il lor contributo non è così disinteressato come si vorrebbe farlo apparire. Il declino della coscienza civica è frutto di questa distrazione collettiva cui hanno contribuito i cittadini, talvolta abbagliati da false mode o ammaliati dal linguaggio e dai miti televisivi. Ha voluto ribadire il forte impegno della scuola contro il razzismo, perché è a scuola che si forma la coscienza civile del cittadino. Quanto alle istituzioni comunali e provinciali esse sono fortemente impegnate a trasmettere un patrimonio di valori, come è accaduto nl caso dei viaggi della memoria cui hanno partecipato gli studenti di alcuni istituti di Firenze e provincia. Ha concluso Luciano Bartolini che ha voluto ritornare sulla questione de finanziamenti e sulle difficoltà delle amministrazioni locali ad intervenire, nonostante il loro impegno ad amministrare con oculatezza le risorse pubbliche. In relazione alle richieste dei giovanissimi dell'Istituto comprensivo ha prospettato la possibilità di realizzare uno spazio polivalente nella struttura che ospiterà uffici e laboratori dell'Azienda sanitaria locale nel comune di Bagno a Ripoli, proprio vicino alla scuola. Con questa buona notizia ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale di ottobre. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

domenica 18 maggio 2014

Le Giovani sentinelle sbarcano all'isola d'Elba

Le Giovani sentinelle sbarcano all'isola d'Elba giovedì 15 maggio. Nella sala De Laugier di Portoferraio si sono ritrovati studenti e studentesse delle scuole medie inferiori Pascoli - le classi seconde A, B, C, D, E - e superiori - le classi terza SAB dell'Istituto Brignetti e la classe seconda B del Liceo Foresi - con l'assessora comunale all'Istruzione, Jessika Muti, e l'omologa della Provincia di Livorno, Catalina Schezzini, che ha la delega per le isole, per confrontarsi sui temi scelti dai giovani per questo primo anno di esperienza del progetto. Siamo grati all'amministrazione comunale di Portoferraio che ha sposato il progetto e, nel saluto di apertura, Jessika Muti ha ringraziato studenti e insegnanti per la bella esperienza di questo percorso di formazione a cui si legano altre iniziative dell'amministrazione, tutte intorno al tema della legalità e al rispetto delle regole. Poi è toccato alla Fondazione introdurre i lavori e lo ha fatto ricordando quanto sia importante l'attenzione dei media al progetto - all'incontro è presente TeleElba che lo ha ripreso per intero - e quella delle istituzioni, perché il contributo di ciascuno è necessario alla crescita culturale e civile di studenti e studentesse. I contributi dei giovani sono via via divenuti di grande rilievo e attenti alle emergenze delle comunità in cui vivono, ragazzi e ragazze sono caparbi e tenaci nel non arretrare dinanzi alle difficoltà e alle resistenze che si trovano davanti, lasciano intravedere competenza e passione, intransigenza e nettezza delle posizioni. I primi a rompere il ghiaccio sono stati quelli del Brignetti, Alessia e Francesca, che hanno illustrato il progetto Isola d'Elba: dipendenze? No, grazie relativo alle diverse forme di dipendenza, da droghe, alcol, gioco, mettendone in evidenza i gravi rischi della salute, dipendenze che spesso sono il risultato di una condizione difficile, per le scarse relazioni fra i giovani fuori dall'orario scolastico, perché tutti gli istituti superiori sono a Portoferraio e studenti e studentesse provengono da tutta l'isola, ma non hanno l'opportunità di muoversi nel pomeriggio per i scarsi collegamenti fra i comuni. Loro si impegnano molto nel contrasto alle dipendenze anche partecipando ai progetti come Guida sicura, Camper di notte e altre iniziative analoghe. Sono poi intervenuti i più giovani della scuola media Pascoli. Dalla mafia all'istruzione, il titolo del loro progetto che è frutto di una settimana di studio e ricerche per mettere in chiaro quanto sia importante lo studio, l'apprendimento, la conoscenza e il possesso di strumenti intellettuali per comprendere modi di pensare e di agire delle organizzazioni criminali. Altre due classi hanno invece posto l'attenzione su Il centro giovani che vorrei, uno spazio dove intraprendere attività e trascorrere il tempo con gli amici, libero dalle necessità del consumo, dove poter svolgere delle attività gratuite. Per meglio definire la proposta hanno elaborato un questionario da somministrare a compagni e compagne, facendolo subito con i presenti nella sala, per sondare le diverse esigenze. Le rimanenti due classi hanno invece proposto un video per ricordare quanto vorrebbero vedere e non vedere a Portoferraio. Pur nella apparente diversità delle tre proposte, traspare in modo netto la preoccupazione di questi giovani per gli spazi intorno a loro e quelli a loro riservati, dove trascorrere il tempo libero e fare delle attività, spazi la cui esistenza nega in radice ogni forma di comportamento e compromissione con la cultura mafiosa, spazi dove mettere a valore gli insegnamenti e le sollecitazioni della scuola. Hanno chiuso quelli del Liceo Foresi che hanno proposto la lettera scritta alle istituzioni locali per avere informazioni e per poter esprimere le proprie valutazioni, conoscendo i progetti, relativamente alla nuova sede del Liceo. Questa esigenza di poter dire la propria è molto sentita fra gli studenti e la presenza delle due amministrazioni, comunale e provinciale, ha permesso un dialogo e un confronto aperto, con l'impegno dell'assessora Schezzini di ulteriori appuntamenti per informare e fornire documenti ai giovani. La Fondazione apprezza questi comportamenti degli amministratori e giudica positivamente che un edificio come una caserma, chiusa da tempo sia riaperta e ospiti una scuola. Si augura che questo esempio sia il primo di analoghi, laddove il patrimonio pubblico dispone di edifici liberi, ampi e adatti per ospitare scuole o cose pubbliche senza dover ricorrere a onerosi affitti che assorbono risorse pubbliche senza soddisfare appieno le esigenze dei cittadini. Catalina Schezzini ha espresso apprezzamento per le proposte dei giovani e ha ricordato l'immagine di Antonino Caponnetto dopo la strage di Capaci che, prostrato dal dolore, mise a disposizione dello Stato la sua propria vita, quale esempio di cosa sia servire lo Stato. Ha partecipato al Vertice antimafia immediatamente successivo alla morte del giudice con il bellissimo intervento di Oscar Luigi Scalfaro sulla Costituzione e alla intitolazione delle strade di Pianosa alle vittime di mafia. La scuola è luogo non solo della conoscenza, ma anche luogo per apprendere a prendersi cura di ciò che appartiene a tutti e i lavori dei giovani elbani sono una testimonianza preziosa in questo senso. Il loro impegno non dovrebbe essere disperso ma conservato con attenzione. Jessica Muti ha ricordato di quando era studentessa e del senso di frustrazione provato dinanzi al rigetto delle richieste sue e dei propri compagni, provando un senso di sollievo nel constatare il clima favorevole di confronto e discussione, un contatto quotidiano che è proseguito in queste settimane e che lascia ben sperare in futuro. Di questa collaborazione è testimonianza anche la premiazione dei lavori presentati per il bando una produzione letteraria avente come tema la legalità, premio che ha avuto il contributo dell'agenzia Unipol dell'isola d'Elba. La Fondazione ha chiuso leggendo alcune lettere di ragazzi e ragazze sulla scuola che vogliono, lettere non banali né semplici, ma ricche di grandi sentimenti e di valori. Una bella giornata di confronto, di dibattito e di condivisione, che lascia ben sperare e che costituisce un ottimo esempio di quanto intendiamo noi con percorso di formazione. Con i giovani elbani ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale di ottobre. Ida Goglia Referente per l'Elba della Fondazione Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

sabato 17 maggio 2014

Pistoia!

Mercoledì 14 maggio le Giovani sentinelle sono a Pistoia, nella bella sala Nardi del palazzo che ospita l'amministrazione provinciale. Ad accogliere studenti e studentesse del Liceo artistico Petrocchi della città, dell'ITC Capitini di Agliana e dell'Istituto comprensivo di Monsummano, l'assessore provinciale all'Istruzione, Paolo Magnanensi, e il suo collega con delega al Patrimonio immobiliare, Mauro Mari. La Fondazione ha introdotto i lavori facendo appello alla buona politica quale strumento per costruire una società dove partecipazione, responsabilità, rispetto delle regole sono parole condivise, valori di riferimento. Grazie all'impegno delle Giovani sentinelle questi valori sono all'origine di tanti buoni lavori, di tante proposte, di tanti progetti che, con molta attenzione, possono costituire un insieme di contributi significativi per il governo del Paese, significativi perché frutto di un lavoro fatto nella scuola, con la partecipazione e il confronto con cittadini e amministratori locali. Dopo la Marcia della legalità e della memoria che si è svolta a Pistoia venerdì 9 maggio, la Fondazione parteciperà anche al viaggio della Nave della legalità previsto dal 22 al 24 maggio e, in in tale occasione, presenterà il progetto Giovani sentinelle. Ad esordire con il proprio progetto sono stati i più giovani dell'Istituto comprensivo Antonino Caponnetto di Monsummano. Alice e i suoi compagni e compagne hanno deciso di approfondire e ampliare il proprio orizzonte dagli spazi verdi in città, al giardino astronomico nella scuola fino al Padule di Fucecchio. Grazie alla passione e all'impegno costante delle proprie insegnanti, hanno scelto di occuparsi di questa area umida che si trova, in parte, anche nel territorio comunale di Monsummano e hanno raccolto informazioni, immagini che hanno inserendole in un video per informare sui rischi che corre l'area, soprattutto per mano dell'uomo che talvolta la utilizza come scarico, fuori dalle norme, di attività industriali, mentre per le sue peculiarità l'area dovrebbe essere rigorosamente salvaguardata a garanzia della enorme biodiversità. Il Padule, inoltre, è luogo della memoria perché teatro di un eccidio nazista nell'agosto del 1944 che provocò la morte di 174 uomini, donne e bambini. Ancora una volta i ragazzi richiamano gli adulti a mettere in pratica quegli eventi fatti in questi giorni sul territorio e non lasciare che sia solo una "passarella" i buoni propositi: legalità e memoria. Poi è toccato ai giovani del Capitini che hanno scelto come tema il razzismo o, per dirla con loro, di etnofobia, la paura del diverso, perché non si può parlare sensatamente di razze, come ci insegnano gli studi scientifici. Meglio porre l'accento sulla paura del diverso, paura difficile da comprendere e definire, e per questo hanno preparato un questionario che hanno somministrato ai propri compagni. I dati raccolti sono molto utili per capire quanti stereotipi e quanti tranelli si nascondono nella nostra vita quotidiana e nei modi di pensare più comune, come hanno rilevato i giovani, e aiutano a capire in quale direzione muoversi per provare a rimuoverli, per favorire un clima più accogliente, per “coltivare” sentimenti di rispetto. Infine hanno preso la parola i giovani del Liceo artistico Petrocchi, anzi, più che le parole, a esprimere il loro punto di vista a proposito degli spazi è il video che hanno realizzato con la consueta perizia e raffinatezza. Le immagini sono più eloquenti di qualsiasi discorso e ragionamento perché il tema in questione è vecchio e arcinoto: la scuola non ha spazi sufficienti per ospitare tutti gli studenti che la frequentano. Chiedono semplicemente di avere delle risposte chiare e definitive. E certamente l'appuntamento delle Giovani sentinelle ha costituito un'occasione per chiarire i punti controversi e prospettare delle soluzioni. Infatti la presenza dell'assessore Mari, che ha la delega al patrimonio edilizio, è stata fortemente voluta per chiarire i termini della questione. Concorda, l'assessore, sulla insostenibilità della sistemazione attuale del Liceo che ha ben otto sedi, sottolinea che vi sono oneri per la stessa Provincia come il pagamento per affitti di alcuni locali che ospitano poche classi, mentre sempre la Provincia ha la disponibilità di uno spazio con 15 o 16 classi di proprietà. Le parole di Mauro Mari danno il via ad un intenso scambio fra studenti, il proprio insegnante e gli amministratori, molto ricco e articolato, con dati e in cui ciascuno ha potuto esprimere il proprio punto di vista argomentandolo. Ci auguriamo che l'esempio della caserma che ospiterà le scuole elbane a Portoferraio possa essere di riferimento anche per la caserma, più volte richiesta dai ragazzi del Petrocchi, adiacente alla propria scuola ma per la Fondazione è stato molto soddisfacente constatare come le sue previsioni e le sue sollecitazioni a cittadini e amministratori al confronto pubblico e franco quale premessa per coinvolgere i cittadini nel governo della cosa pubblica si siano rivelate giuste perché, alla fine, segnali incoraggianti di accordo sembrano prevalere anche in vista dell'incontro programmato, per il giorno dopo a scuola, con genitori e alunni. Aggiungiamo che la discussione ha pure messo in rilievo che nelle discussioni pubbliche non vi è sempre una parte buona (la stessa, cioè gli studenti e i cittadini) e una cattiva (la stessa, cioè chi governa la cosa pubblica), quanto piuttosto che la discussione e il confronto è un'arte faticosa che richiede molta umiltà e pazienza e spirito di collaborazione. Proprio questi aspetti ha voluto sottolineare il professor Ivano Paci, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, sponsor del progetto, ospite dell'incontro, che ha apprezzato il dibattito vivace e la intraprendenza dei giovani insieme alla disponibilità delle amministrazioni locali, riconoscendo al progetto quel valore formativo alla cittadinanza. E crediamo che questa piccola prova sia stata ben accetta anche dagli altri studenti e studentesse quale esempio per i propri percorsi e per i propri progetti. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

venerdì 16 maggio 2014

Giovani sentinelle a Lucca.

Martedì 13 maggio appuntamento con le Giovani sentinelle a Lucca. Quest'anno sono ben tre gli istituti della provincia che partecipano al progetto. Di ciò la Fondazione è ben contenta oltre a ringraziare l'assessore provinciale all'Istruzione, Mario Regoli, sempre presente e disponibile, che ha sollecitato le scuole del territorio lucchese a partecipare al percorso di formazione alla cittadinanza, e che ha accolto ragazzi e ragazze, nella bellissima sala Maria Luisa del palazzo Ducale insieme con il suo omologo del Comune di Viareggio, Glauco Dal Pino, e Matteo Garzella, presidente del Consiglio comunale di Lucca. In apertura Mario Regoli ha salutato i giovani, soddisfatto della partecipazione delle tre scuole, a riprova di una attenzione alle tematiche della cittadinanza attiva e responsabile da parte delle scuole, e ha ribadito di condividere i tre nodi: la lotta alla corruzione, quella all'evasione fiscale, e alla criminalità mafiosa e organizzata che la Fondazione ha indicato quale efficace fonte di risorse finanziarie per ristabilire nel Paese una situazione economica più favorevole e una condizione minima di equità nel contribuire al benessere di tutti. La Fondazione ha introdotto i lavori apprezzando questo ampliamento della platea dei partecipanti che consente di avere un orizzonte più largo di idee e proposte, di essere presenti in tanti comuni e città per occuparsi dei problemi che toccano i cittadini ogni giorno, di favorire il protagonismo dei giovani quali attori per costruire comunità vive e attente al benessere comune e al rispetto delle regole. Per questo è necessario, essenziale il confronto, la discussione anche aspra per far emergere i punti di vista diversi con chi ha il governo della cosa pubblica e questa nostra convinzione è la ragione per cui, con tenacia e caparbietà, rincorriamo anche i più riottosi fra gli amministratori chiedendo loro di prestare ascolto e attenzione ai propri cittadini. E, analogamente, apprezziamo quelli che discuto anche se esprimono convinzioni diverse. Ad esordire sono stati i giovani dell'ISI Simoni di Castelnuovo Garfagnana che hanno scelto quale tema del loro progetto l'edificio un tempo Tessitura Valserchio. Dopo la chiusura per l'edificio si è prospettata la trasformazione in modo da prevedere nell'area una pluralità di funzioni: abitative, commerciali, culturali, di servizio. Dopo un primo progetto che modificava l'area della ex tessitura Valserchio sono intervenute delle modifiche al progetto originario dell'edificio che doveva inserirsi nel contesto urbano e ambientale attraverso una serie di prescrizioni e prevedendo alcuni usi ben precisi degli spazi. Poi i lavori sono stati interrotti e, nell'incontro di marzo, erano stati chiariti alcuni punti importanti: il bene posto sotto sequestro dall'Autorità giudiziaria al momento è indisponibile ad ogni intervento senza la soluzione della vertenza giudiziaria. Proprio per questo motivo e anche in considerazione della situazione di degrado, che hanno documentato con una serie di slide, gli studenti hanno sottolineato come un passaggio decisivo sia quello di una maggiore sensibilità e attenzione da parte di cittadini, che sono molto critici anche perché giudicano l'edificio fuori luogo rispetto al contesto urbanistico. Il pregio del lavoro dei giovani di Castelnuovo è anche quello di aver posto all'attenzione un problema della comunità in cui vivono, di interpretare e dare voce alle preoccupazione dei cittadini, ma a Lucca non erano presenti gli amministratori del Comune per proseguire nel confronto e sollecitare impegni più precisi e puntuali, così l'occasione è andata persa. Hanno poi preso la parola quelli dell'Istituto professionale Marconi di Viareggio, interpreti di un lavoro teatrale sul tema dell'immigrazione, ideato e scritto dalle loro insegnanti. Il lavoro – abbiamo visto solo un breve estratto - è già stato presentato al teatro Jenco di Viareggio e mira a mettere ben in evidenza i tanti pregiudizi che ci sono intorno ai migranti, come hanno sottolineato Edoardo, Katia ed Emanuele che lo hanno introdotto. Infatti, significativamente, hanno letto un brano di un avviso comparso negli Stati Uniti nel 1912 relativo ai migranti italiani in quel Paese, che potrebbe ritrovarsi in qualche giornale di cento anni dopo, nel nostro Paese, in relazione ai migranti che vengono dall'Africa o dall'Asia. Il tema dei migranti nasce pure dall'osservazione di tanti loro compagni e compagne di scuola che giungono da Paesi lontano, o sono nati da genitori stranieri in Italia e che devono affrontare mille difficoltà. Proprio in relazione a questi problemi hanno lanciato la proposta di abrogare il reato di clandestinità, reato però trasformato in illecito amministrativo dalla Camera lo scorso 2 aprile, e hanno ribadito le richieste di facilitatori linguistici, la promozione di occasioni di conoscenza, di scambio e di convivialità con le comunità che invitato e le amministrazioni a sostenere le iniziative proprio per rimettere al centro questi uomini e donne che vengono da Paesi diversi. Glauco Del Pino ha ribadito alcuni impegni dell'amministrazione comunale di Viareggio relativamente alla formazione di un albo delle collaboratrici e dei collaboratori familiari, per i quali il Comune pensa di offrire un minimo di formazione, poi la concessione della cittadinanza civica , forma simbolica per riconoscere, a chi è nato nel nostro Paese da genitori stranieri, la cittadinanza italiana. Per accogliere sono necessari dei finanziamenti e sul tema si è soffermato Mario Regoli, ricordando che la Provincia partecipa al progetto di accogliere i rifugiati politici, inoltre vi è un tavolo coordinato dalla prefettura per vagliare i progetti da presentare al Ministero e anche questo può costituire una opportunità per la ricerca di finanziamenti su progetti specifici. Quanto ai collaboratori familiari, la Toscana ha una legge per far emergere tutto il lavoro in nero e dare formazione e inserire in un albo che dia garanzia. In breve tutti strumenti da esperire fino in fondo. Dalla pluralità delle proposte è partito Matteo Garzella per interrogarsi e interrogare tutti su come riportare dentro al processo decisionale le proposte dei cittadini, quali luoghi e quali occasioni per un confronto, tenendo bene a mente che, alla fine, ogni amministratore deve prendere una decisione. Fa piacere questa disponibilità e questa attenzione al confronto, allora si può cominciare da quanto hanno proposto i ragazzi e le ragazze dell'ISI Pertini di Lucca in relazione al tema Ladri di biciclette che Guido Lucrezia e Rebecca hanno illustrato con l'ausilio di slide, con le interviste a cittadini e compagni e, soprattutto, con il questionario somministrato ai propri compagni dal quale, però, emerge il dato preoccupante di quanti sono coloro che preferiscono risolvere il problema da soli, non avendo fiducia nella giustizia. Per tamponare propongono ai proprietari di biciclette di far marcare il telaio con un identificativo numerico, operazione offerta dall'amministrazione comunale, e predisporre dei luoghi custoditi. Il tema ha suscitato un vivace scambio di opinioni, riproponendo la questione di quanta fiducia abbiamo nella giustizia, ma piace constatare come questi ragazzi abbiano posto al centro della discussione un tema che tocca la comunità lucchese sollecitandola ad interrogarsi. L'ora tarda ha purtroppo posto fine ad un incontro interessante e ricco di spunti. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

mercoledì 14 maggio 2014

Sentinelle a Grosseto!

Lunedì 12 maggio la sala Pegaso della Provincia di Grosseto ha ospitato il terzo degli appuntamenti con le Giovani sentinelle. Studenti e studentesse dei Licei Rosmini e Bianciardi sapientemente guidati dalle insegnanti Katia Bartali e Laura Ciampini si sono ritrovati per discutere i temi della tutela ambientale e dell’immigrazione. Assenti quelli della scuola media Ungaretti perché l’insegnante referente non ha potuto accompagnarli, né la scuola è stata in grado di sostituirla. La Fondazione ha più volte ricordato che gli insegnanti referenti di Cittadinanza e Costituzione sono i nuovi partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori e della formazione civile dei nostri ragazzi, a testimoniare che spesso questi insegnanti non sono sostenuti né dai Dirigenti né dai propri colleghi e quindi ci viene da ricordare l'ammonimento di Antonino Caponnetto: «una lunga strada ci attende dovremo percorrerla mano nella mano!» Riprendendo il lavoro svolto in anni precedenti, i ragazzi e le ragazze del Bianciardi hanno approfondito la conoscenza di Peppino Impastato, animatore di Radio Aut di Cinisi e vittima della mafia, e dopo lo studio hanno realizzato un video che gli altri compagni hanno potuto vedere e apprezzare. Sempre lo scorso anno avevano proposto all'amministrazione comunale che un giardino della città fosse intitolato a lui, come è poi accaduto nel pomeriggio. Dopo una breve introduzione della Fondazione, che ha ricordato Antonino Caponnetto, il suo impegno di magistrato e civile, la Fondazione custode del suo insegnamento e che prosegue la sua battaglia, le giovani sentinelle del Polo Bianciardi hanno illustrato il lavoro svolto quest’anno sul tema dell’immigrazione. Le classi 2B e 1C indirizzo grafico e 2A informatico hanno introdotto raccontando dei viaggi della speranza e della mafia: dal barcone, dallo scafista o dall'uomo di fiducia che, sulle coste da cui gli immigrati partono, riscuotono il denaro e controllano uomini donne e bambini che sfidano le mille insidie di questi viaggi, al viaggio scomodo e senza certezze che costa, a chi parte, mille o millecinquecento euro che finiscono nelle mani dei clan. Tanto basta alla mafia per avere il controllo dei viaggi della speranza. Funziona così il traffico dei clandestini. Il desiderio che muove i migranti è quello di venire in Europa per cercare un lavoro necessario a vivere, alla conquista di una condizione di vita almeno decente, talvolta per vivere in libertà e in democrazia, con l'augurio di ritrovare quella libertà e quella democrazia nel proprio Paese di origine. Sui gommoni imbarcano si persone istruite, spesso laureate e che parlano molte lingue. Persone che talvolta rimangono senza nome, ma è compito della società civile raccontarne la storia, conservarne la memoria, che è poi un modo di salvaguardare la loro dignità. I giovani del Bianciardi narrano quella di una giovane ragazza, Samiya Yusuf Omar, atleta somala che aveva partecipato alle olimpiadi di Pechino del 2008, naufragata a 87 miglia a sud di Lampedusa, mentre cercava di recarsi ai giochi olimpici di Londra nel 2012. Aveva compiuto 21 anni due giorni prima, in mezzo al Mediterraneo, stipata dentro un gommone assieme a una sessantina di persone. La sua storia, dicono i ragazzi, ci consegna un messaggio di solidarietà e fratellanza tra i popoli: “non la vittoria ad ogni costo, ma la partecipazione …e lo stare insieme”. Dalla voce di Anis Hassan, padre di uno studente del Bianciardi, hanno raccolto una importante testimonianza relativa alla condizione dei profughi a Grosseto e in Toscana. Hanno poi intervistato un altro genitore, Massimo Corti, che li ha invitati al rispetto dei diritti nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. È stata poi la volta di quelli del Rosmini che si sono occupati del ciclo dei rifiuti e che hanno raccontato la loro esperienza nella terra dei fuochi. Infatti hanno contattato ragazzi e ragazze di un istituto di Giugliano con i quali hanno costruito una sorta di gemellaggio e hanno visitato quella parte della Campania dove lo smaltimento illegale dei rifiuti è quotidiano. Hanno proposto il video realizzato con i ragazzi di Giugliano, che mostra il confronto delle esperienze e lo scambio di informazioni raccolte sul tema, e hanno successivamente partecipato ad un dibattito con gli esperti tra i quali Lorenzo Diana. A concludere la mattinata la testimonianza di Angelo Corbo, Ispettore Capo della Polizia di Stato e membro della scorta di Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci. Il suo intervento è toccante, la sala è ammutolita, i ragazzi ascoltano con totale attenzione e alla fine ragazzi e adulti fanno domande alle quali Angelo risponde con pazienza e molta disponibilità. I ragazzi e la Fondazione non hanno potuto avere nessun confronto con le Istituzioni, che non erano presenti. Ancora una volta i ragazzi hanno perso una occasione e non hanno avuto modo di confrontarsi e neppure poter esporre le loro proposte sia sull’immigrazione sia sui rifiuti, né trovare soluzioni o posizioni comuni. Ore 15.00 inaugurazione del parco di via Canada a Grosseto. La caparbietà degli studenti e delle studentesse del Polo Bianciardi guidati dalla loro professoressa Laura Ciampini ha vinto ogni ostacolo e, nel pomeriggio di lunedì 12 maggio 2014, è stato finalmente intitolato a Peppino Impastato il parco, come avevano chiesto da tempo, alla presenza del sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, per conservare la memoria di questo giovane uomo che ha sfidato l’omertà e la connivenza con Cosa Nostra nella sua terra d’origine, quando in certe terre dell’esistenza della mafia non si doveva parlare. Gli studenti del Polo Bianciardi hanno deciso di promuovere questa iniziativa confidando che spazi in città intitolati a vittime della possano tenere viva la memoria del loro esempio e ricordare i valori di giustizia e libertà. I ragazzi hanno allestito la scena per l’intitolazione, montato gli striscioni, sistemato le composizioni floreali: rose costruite con giornali e spruzzate di rosso, a simboleggiare le notizie, l’informazione sui fatti di sangue. Presenti oltre al Sindaco, l’assessore all’Istruzione, Giovanna Stellini, il parroco della zona, il vicepresidente della Provincia di Grosseto, Marco Sabatini, l’editore del giornale per ragazzi Dubidoo, Marco Berni, i partner del progetto, i rappresentanti della Fondazione Caponnetto e Angelo Corbo. Clicca qui per scaricare le foto Marina Biagiotti Referente Grosseto Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 3483155578 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/ Se desideri cambiare i dati del tuo profilo premi qui Se non desideri ricevere comunicazioni perchè non fai parte più del Progetto sentinelle puoi disiscriverti cliccando qui Messaggio inviato tramite VOXmail La soluzione ideale per le vostre campagne di e-mail marketing

martedì 13 maggio 2014

Sentinelle della legalità in azione a Grosseto!

Sentinelle della Legalità in Azione a Grosseto!

In marcia a Pistoia!

Venerdì 9 maggio prima edizione della Marcia della legalità e della memoria, manifestazione promossa insieme con la Fondazione, dall’Ufficio scolastico Regionale, dalle Amministrazioni comunali e provinciali di Pistoia. Significativa la data, giorno dedicato alle vittime del terrorismo, e immediato il ricordo di Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse, e di Peppino Impastato, vittima della mafia, uccisi entrambi il 9 maggio del 1978. La Marcia è l'esito del lavoro svolto in questi anni nelle scuole della Toscana dalla Fondazione con il progetto Giovani sentinelle e della collaborazione con gli amministratori di Pistoia, attenti e infaticabili nel contribuire alla formazione dei propri cittadini. Presenti istituti da più parti della regione, ad esempio un Istituto Comprensivo, quello di Orbetello dove i ragazzi si sono alzati alle 4.30 per poter partire ed essere presenti alla marcia. Ragazzi e ragazze di età diverse che hanno percorso l'intero tragitto di 5 chilometri e hanno seguito con attenzione le commemorazioni dinanzi alle diverse lapidi e stazioni previste a ricordare uomini e donne che hanno pagato con la vita gli ideali di libertà, giustizia, indipendenza e democrazia. Solo così si comprendono le fermate dinanzi agli eroi del Risorgimento e a quelli della Resistenza, i ricordi dei caduti vittime della violenza mafiosa e di quella terrorista, tutti accomunati dalla necessità di essere i nuovi “eroi civili”, coloro che hanno dato il buon esempio di cosa intendiamo per valori condivisi e convivenza civile. Un particolare grazie va alla Polizia di Stato e ai suoi campioni di scherma delle Fiamme Oro che ci hanno onorato con la loro presenza: Simone Vanni, campione olimpico Atene 2004 e del mondo 2002; Tommaso Lari, campione del mondo under 20 nel 2009; Michele Del Macchia, campione d'Italia 2013 e il Responsabile tecnico Marco Vannini. L'intendimento dei promotori è di dare continuità a questo appuntamento perché, insieme con la legalità, la memoria è l'altro corno indispensabile per costruire una identità di valori e civile per il nostro Paese in modo da contrastare in modo efficace la criminalità mafiosa. Ci auguriamo quindi che ogni scuola, non solo di Pistoia, possa studiare, approfondire e adottare un cippo della memoria della propria zona e portarlo alla marcia del prossimo anno. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

Giovedì 8 maggio inizio dei terzi incontri del progetto Giovani sentinelle in Toscana.

Giovedì 8 maggio inizio dei terzi incontri del progetto Giovani sentinelle in Toscana. Per primi, nella regione, ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo 1 di Poggibonsi che hanno affollato la bella sala HB Burresi del vecchio ospedale. Ad accoglierli la funzionaria del Comune dell’Ufficio Cultura e l'assessore provinciale all'Istruzione, Simonetta Pellegrini, da sempre attenta e appassionata interlocutrice dei giovani. Dopo l'introduzione della Fondazione che ha riassunto come il progetto abbia toccato nuove regioni e nuove scuole, ha illustrato questa nuova proposta agli insegnanti di essere promotori essi stessi di questo percorso e ha ribadito una volta di più la necessità che amministratori e chi ha responsabilità di governo siano attivi e partecipi al cammino di formazione dei cittadini, con la presenza, l'ascolto, la discussione ha lasciato la parola ai giovani. Hanno esordito quelli della scuola primaria Vittorio Veneto che hanno lavorato in modo molto efficace e stimolante riflettendo e discutendo sul loro tempo dopo la scuola e sulla possibilità di fruire di spazi nella scuola per attività di vario tipo. Alice e Alice della classe quinta hanno avuto il compito di illustrare la loro proposta introducendo il video che hanno preparato per parlare dell'Arte dei nonni. Hanno ripreso un tema che avevano già affrontato i propri compagni lo scorso anno, quello degli spazi verdi in città, modificandolo leggermente e approfondendolo: quello dello spazio per loro. Non vogliono essere prigionieri di internet, di telefonini e giochi nei pomeriggi senza sole, soprattutto quando non è possibile giocare fuori all'aria aperta, né vogliono impigrire o lasciarsi sedurre dall'ultimo giochino al cellulare. Ecco la proposta di laboratori in uno spazio della propria scuola, laboratori da affidare su base volontaria a persone esperte, come possono essere i propri nonni per taluni mestieri o abilità che altrimenti rischierebbero di essere perse, o a genitori. Per questo hanno bisogno di aiuto per comprare dei materiali mentre ci sono già delle persone che hanno espresso disponibilità a collaborare. Ragazzi e ragazze sono già avanti nella realizzazione di questo progetto, è necessario superare le difficoltà pratiche per le quali occorre l'intervento decisivo degli adulti. Poi è stata la volta poi dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria Marmocchi, vecchia scuola di Poggibonsi dove hanno studiato i loro genitori e nonni, intitolata ad un eroe del Risorgimento, che hanno scelto di occuparsi della loro scuola per renderla più accogliente e confortevole. Ad illustrare la proposta ci sono Giacomo, Alessandra e Keisi. Hanno raccontato di quanto già fatto, come l'aula del silenzio, spazio dedicato alla riflessione e alla lettura, e hanno messo in rilievo alcuni punti critici su cui sarebbe necessario intervenire: il cortile da trasformare in spazio per lezioni all'aperto, i termosifoni e l'impianto di riscaldamento da rendere più efficiente, e altri interventi sull'edificio per renderlo più sicuro. Consapevoli delle proprie capacità si offrono per avere una parte attiva nel progetto cura delle zone verdi, pulire e custodire arredi e spazi della scuola. Simonetta Pellegrini ha molto apprezzato le proposte dei giovani, la loro testarda passione ad occuparsi di spazi e della scuola, apprezzando gli intendimenti dei giovani nel voler custodire e conservare gli ambienti, e ha dichiarato di essere contenta di intervenire in questo progetto di educazione alla cittadinanza per il quale ringrazia il lavoro della scuola e l'impegno della Fondazione Per i laboratori dopo la scuola ritiene importante coinvolgere le associazioni del territorio, che sono tante e che offrono delle opportunità, poi invita i giovani a presentare la proposta alla nuova amministrazione comunale che sarà eletta il prossimo 25 maggio. La Dirigente scolastica, professoressa Manuela Becattelli ha apprezzato le proposte dei ragazzi e ha chiesto loro di produrre testi e disegni da proporre in occasione della festa della scuola prevista per la fine dell'anno. In chiusura, la Fondazione ha ribadito l'importanza di far uscire il progetto dalle mura della scuola, per rendere partecipi i cittadini e far conoscere la buona scuola, e ha sollecitato i ragazzi e le ragazze ad usare gli strumenti della comunicazione, cartacea e web, per coinvolgere ragazzi e ragazze degli altri istituti scolastici della città. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

Martedì 6 maggio le Giovani sentinelle risalgono il Veneto e approdano in Laguna.

Martedì 6 maggio le Giovani sentinelle risalgono il Veneto e approdano in Laguna. Eravamo ancora contenti e pieni di entusiasmo per il bell'incontro di Padova del giorno prima, segno importante dell'attenzione, fra cittadini e amministratori, per questo percorso di educazione alla cittadinanza attiva e responsabile anche in Veneto, che questi nostri sentimenti si sono repentinamente mutati in delusione appena giunti a Venezia. Come per Rovigo, nonostante i ripetuti inviti, le mail, le telefonate e le tante esortazioni a non deludere i propri giovani cittadini, gli amministratori della Provincia di Venezia hanno disertato l'incontro, oltre a non aver ritenuto importante ospitarli, confrontarsi e discutere con loro. I giovani non hanno avuto l'opportunità di essere ascoltati e, con ciò, è venuto meno l'obiettivo del progetto, quello del protagonismo giovanile e del loro ingresso nell'àgora. E il tema scelto da ragazzi e ragazze dell'Istituto Algarotti non è banale o frivolo. Tutt'altro. Il gioco d'azzardo è una piaga sociale che assume via via proporzioni inquietanti e devasta la vita di tanti uomini e donne e i ragazzi e le ragazze sarebbero stati ben lieti di conoscere e discutere l'orientamento di chi governa la cosa pubblica. Vista l'indisponibilità dell'amministrazione provinciale, l'incontro si è tenuto presso l'Aula magna della scuola. Ad introdurlo il saluto di Domenico Ticozzi, vice presidente del Consiglio comunale, unico amministratore locale presente, e quello del vicario della Dirigente scolastica. L’aula Magna gremita studenti e studentesse, erano presenti anche l’Istituto comprensivo di Viale San Marco di Mestre con la scuola primaria Tiziano Vecellio che il prossimo anno farà parte del progetto come Open day della legalità grazie al suo Dirigente prof. Davide Frisio e all’insegnante Giuliana Pezzin. Hanno iniziato i ragazzi dell’Algarotti che hanno presentato, illustrandole e commentandole, alcune slide sul tema dell'azzardo, confermando alcune nostre impressioni, che abbiamo avanzato in passato, che i giovani hanno una maggiore consapevolezza e preoccupazione del diffondersi di questa moderna patologia. Poi è intervenuto il dott. Vincenzo Roca, questore di Venezia, che ha ripreso il tema del gioco d'azzardo quale moderna malattia sociale, soffermandosi sugli aspetti meno evidenti, quelli legati alle infiltrazioni criminali e, in particolare, al riciclaggio. Ha ringraziato la scuola e la Fondazione per l'enorme impegno profuso a favore dell'educazione alla legalità e alla formazione dei cittadini. A seguire una vera e propria sorpresa: la testimonianza di Francesco Fiore, giocatore d'azzardo patologico che ha voluto raccontare il suo dramma di uomo dipendente patologico dell'azzardo, le sue vicissitudini che lo hanno condotto lungo un pian inclinato divenire via via soggetto incapace di intendere e volere che, a differenza dell'alcolista, non lascia trasparire la sua condizione di dipendenza per cui non è facile riconoscerlo. Il suo mimetizzarsi rende difficile senza dubbio che altri possano intervenire o allertare chi può farlo e lo sperpero del proprio denaro e del proprio tempo divengono i tratti caratteristici della sua vita. Francesco ha testimoniato della rovina della sua famiglia, dell'allontanamento di sua figlia che vede di rado, dell'aiuto ricevuto dal proprio padre che gli ha consentito di intraprendere un cammino di riabilitazione. Il racconto della sua discesa negli inferi dell'azzardo ha colto impressionato ragazzi e ragazze. Domenico Ticozzi ha preso la parola subito dopo e si è soffermato sul tema del gioco che da elemento di convivialità e divertimento si è trasformato profondamente in strumento che mette a repentaglio la salute e la vita delle persone. È intervenuto il dott. Giliberti dell’Ufficio scolastico provinciale che ha elogiato la Fondazione e il rapporto stretto con la scuola di tutti i soggetti per questa collaborazione, adesione importante a formare i giovani cittadini alla disciplina cittadinanza e Costituzione. A conclusione è giunto il saluto della Dirigente scolastica, professoressa Marina Perini, che ha ringraziato la Fondazione ha ricordato il percorso fatto dagli studenti che ha preso il via dall'educazione alla legalità ed è approdato alle Giovani sentinelle. Ha voluto ricordare il valore del contributo di Francesco Fiore che certamente aiuterà i giovani a capire e a discernere il gioco dalla dipendenza. In chiusura la Fondazione ha sottolineato l'impegno dei ragazzi e delle ragazze nell'affrontare un tema così difficile e si è rammaricata ancora una volta dell'occasione persa da parte degli amministratori provinciali e comunali, perché non hanno voluto e potuto prendere posizione sul tema, e ha espresso l'auspicio che siano i cittadini a sollecitarli ad essere presenti e interlocutori attivi, a dare il buon esempio e a scegliere la buona politica. Caponnetto ricordava che bisogna far politica, Politica con la “P” maiuscola, Politica dei valori, Politica dei comportamenti, e al di là dello schieramento politico deve essere prioritario il benessere dei cittadini. Ha chiuso ringraziando l'insegnante Giusi Sazio per l'impegno e la passione e come referente della Fondazione a Venezia. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/ S

INCONTRO CON LE GIOVANI SENTINELLE DEL POLESINE

INCONTRO CON LE GIOVANI SENTINELLE DEL POLESINE Venerdì 2 maggio anteprima del terzo appuntamento del progetto Giovani sentinelle 2013-2014. A rompere il ghiaccio sono stati i giovanissimi del Polesine che, pur non prendendo formalmente parte all'edizione di quest'anno, hanno fatto esperienza di cosa sia il percorso di formazione e saranno con noi dal prossimo anno scolastico. L'incontro con la scuola secondaria di I grado e poi con quella primaria di Rosolina (RO), che dal prossimo anno animeranno l'open day della legalità in questo comune del Polesine, è stato molto interessante e, alla fine, vi è stata la cerimonia di intitolazione dell'atrio della scuola primaria a Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Presenti nonna Betta Caponnetto, sempre lieta di incontrare ragazzi e ragazze che vogliono tenere vivo il ricordo di suo marito, e Angelo Corbo, ispettore di Polizia, scampato all'attentato di Capaci. Sabato 3, l'avvio vero e proprio del terzo appuntamento a Porto Tolle con i giovani dell'Istituto comprensivo e i più grandi dell'IIS Cristoforo Colombo, ospiti per la seconda volta dell'Amministrazione comunale. Purtroppo l'incontro che i giovani dovevano avere con la propria Amministrazione provinciale nonostante i ripetuti contatti sia con l'assessore all'Istruzione Leonardo Raito, sia con la presidente Tiziana Michela Virgili non ha avuto esito positivo, questi amministratori non hanno ritenuto incontrare né a marzo e neppure ospitare oggi i propri giovani cittadini. Riteniamo grave questa scelta soprattutto in un momento così confuso di chi governa la cosa pubblica e non vogliamo credere che sia una deliberata scelta politica di sfuggire al confronto, alla discussione, all'esercizio della democrazia, all'opportunità di essere un modello di buona politica per tanti giovani che presto si affacceranno nell'àgora cittadino. Ci auguriamo quindi di ritrovare chi governerà la provincia di Rovigo al prossimo appuntamento. Le giovani sentinelle di Porto Tolle e la Fondazione non demorderanno certi della capacità di essere convincenti, come è accaduto nel corso di queste edizioni del progetto con le istituzioni locali che hanno via via scoperto un clima favorevole allo scambio e al confronto e hanno partecipato sempre più numerose agli incontri. Dopo il saluto del sindaco Claudio Bellan, che ringraziamo per aver accolto i suoi cittadini e aver discusso con loro di temi particolarmente significativi che li ha ricevuti e li ha salutati con un breve intervento di apertura, studenti e studentesse hanno interloquito con l'assessore Leonarda Ielasi che ha la delega alla scuola. Dopo il primo cittadino hanno aperto i lavori quelli della 2 e 3 A dell'Istituto comprensivo illustrando il proprio tema relativo alla questione dei rifiuti e della raccolta differenziata. Hanno raccolto le informazioni necessarie sul servizio, si sono documentati e hanno approfondito i temi del riciclo, del riutilizzo e del riuso e hanno elaborato ben due questionari da somministrare ai propri coetanei e ai cittadini di Porto Tolle con l'obiettivo di testare quanto sia approfondita la conoscenza della questione e di rilevare gli elementi critici da cui partire per nuove e incisive proposte. Poi è stata la volta di quelli del Colombo, che avevano disertato l'appuntamento pomeridiano di marzo. In Polesine si è ripetuto quanto accaduto qualche anno fa ad Agliana: all'assenza seguì l'impegno instancabile e fortemente motivato di ragazzi e ragazze che sollecitarono i propri compagni alla responsabilità. E così sabato nella sala comunale erano presenti i più convinti, decisi a dare un buon esempio ai propri coetanei. Come ad Agliana il nostro auspicio è quello di veder crescere nel tempo la partecipazione e la sollecitudine ad essere cittadini attivi e responsabili, che hanno a cuore le sorti della propria comunità e che siano pungolo anche per tutti gli altri cittadini, talvolta distratti e silenti dinanzi alle “questioni gravi” dei nostri tempi. Questo loro impegno richiama alla mente Antonino Caponnetto e quella sua convinzione che la mafia teme più la scuola che la stessa giustizia oggi aggiungerebbe che anche la cattiva politica teme la scuola. La scelta di far partecipare differenti ragazzi, i più motivati, di diverse classi è stata degli insegnanti e noi concordiamo nella convinzione che saranno in grado di “tirare dalla loro parte”gli altri. Si sono occupati di femminicidio, con l'ausilio di slide hanno illustrato la grave questione, che ha assunto rilevanza drammatica negli ultimi tempi nel nostro Paese. Impressionano i numeri raccolti dai giovani, messi uno accanto all'altro, a segnalare una situazione drammatica di violenza esercitata fra le mura domestiche, da persone vicine alla vittima, spesso dopo poco che si è interrotta una relazione. Da questi due lavori accurati ha preso il via Leonarda Ielasi, che ha elogiato i ragazzi per la passione dimostrata e si è dichiarata disponibile a proseguire in questo confronto, confermando l'impegno dell'amministrazione riguardo la formazione dei cittadini, l'attenzione alla salvaguardia del territorio dove vivono, del rispetto delle regole. Più specificamente occorre un grande cambiamento culturale, la diffusione delle buone regole in tutti i settori, siano per fare una buona differenziata sia per rispettare le donne, contro la violenza. Ha manifestato disponibilità a coinvolgere sempre di più i giovani, non solo ascoltandoli ma discutendo con loro il merito dei problemi, veri e propri consulenti degli assessorati, intendimento che ci ha fatto piacere udire perché è da tempo uno dei cavalli di battaglia della Fondazione. Per concludere ringraziamo il professor Vincenzo Boscolo nostro referente per il Polesine. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/ S

Lunedì 5 maggio 2014 le giovani sentinelle approdano a Padova.

Lunedì 5 maggio 2014 le giovani sentinelle approdano a Padova. Accolti da Enrico Pavanetto, Assessore alla Sicurezza, Immigrazione, Volontariato Associazionismo e Polizia Provinciale e dal Comandante della Polizia provinciale di Padova Cino Cecchini, le giovani sentinelle di Selvazzano Dentro entrano per la prima volta nella storica sala consiliare di Palazzo santo Stefano. Ad accompagnarli il sindaco di Selvazzano Dentro Enoch Soranzo, gli assessori Giovanna Rossi e Bruno Saponaro e il Presidente della Giunta Comunale Bruno Natale. Dopo i saluti degli amministratori, ha aperto i lavori il nostro referente Nazionale Scuola Domenico Bilotta che ha ringraziato l’Amministrazione di Selvazzano per l’attenzione che ha avuto nei confronti dei ragazzi e per aver creduto sin da subito in questo progetto, tanto da coinvolgere due istituti compresivi e un liceo del suo territorio. Riguardo la Provincia la Fondazione aveva per tutto l’anno interpellato l’assessorato alla Pubblica Istruzione ma non abbiamo mai avuto riscontro, un plauso va quindi all’assessore Pavanetto che con grande sensibilità ha voluto presenziare all’incontro con i ragazzi, portando i saluti della Provincia, un grazie va anche al suo infaticabile collaboratore Antonello Bertin. Confidiamo che il prossimo anno anche la Regione Veneto dia un segno tangibile di condivisione e apprezzamento per il lavoro svolto dai nostri ragazzi. Abbiamo esposto così i risultati ottenuti in Veneto con il progetto, non senza rammaricarci per l’assenza di alcuni Amministratori sordi al richiamo dei giovani e attenti cittadini e abbiamo ricordato il rigore morale al quale si aggrappava e spronava i ragazzi il giudice Antonino Caponnetto. È toccato ai ragazzi e alle ragazze di 1F e 1E della scuola Secondaria di primo grado di Caselle, accompagnati dalle insegnanti Ricoveri, Crisci e Schiavo, aprire i lavori di questa giornata. Ha preso la parola Riccardo che ha ringraziato la Fondazione e gli amministratori a nome dei suoi compagni per aver avuto la possibilità di avere un ruolo di cittadini attivi all’interno della comunità. Riccardo ha ripreso il tema della sistemazione di piazza Carlo Leoni e ha introdotto un nuovo video, stavolta con impostazioni di tipo giornalistico. Abbiamo notato con vivo interesse il montaggio e la cura da vero TG d’inchiesta montato totalmente dal “reporter” Pietro di 1^F. Poi è stato presentato un meraviglioso plastico realizzato dagli studenti e introdotto da Daniela e Chiara, sono seguite le proposte che vanno dalla pulizia della fontana e della piazza, all’installazione o sostituzione dei lampioni poco luminosi, alla realizzazione di segnalibri, volantini e adesivi (totalmente disegnati dagli studenti) da distribuire ai commercianti della zona e alla comunità di Caselle, affinché aderiscano tutti al progetto Sentinelle della legalità e diventino tutor affinché la piazza diventi luogo di aggregazione giovanile. Sorrisi di compiacimento sono apparsi sui volti dei nostri amministratori alla visione della breve fiction realizzata con gli attori principianti Matteo, Alessia, Simone e Marcello della 1^E, che hanno impersonificato i bulli di quartiere e “graffitari” intenti a deturpare il patrimonio di piazza Leoni. Hanno così rappresentato una criminalità predatoria, fatta di soggetti travisati, che per eludere il controllo delle autorità arrivano a sfidarle nonostante i sistemi di videosorveglianza installati. I messaggi moderni che abbiamo ricevuto da questi nostri ragazzi sono anche il segno di una civiltà in continua espansione mediatica e questo è motivo di spunto per la Fondazione per individuare prossimamente, insieme agli insegnanti, percorsi in tema di comunicazione ed immagine. A seguire hanno preso la parola gli studenti di 2A B e C della Scuola secondaria di Primo grado “M. Cesarotti” di Selvazzano Dentro, coordinati dal vicario del Dirigente Scolastico Giuliana Coletta, accompagnati e stimolati dai loro insegnanti Matteo Doria, Paola Brusamolin, Vindigni Matilde e Bollacasa Lodovico, hanno sviluppato diverse idee per migliorare la fruizione del Parco pubblico di via Veneto, suggerendo agli amministratori presenti una serie di proposte. Tra queste, oltre all’idea di valorizzare lo spazio verde attraverso momenti di festa, attività ludiche, è stata immediatamente accettata dall’amministrazione comunale di Selvazzano di intitolare il Parco alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. A questo incontro la scuola ha deciso di far partecipare tutte le classi seconde e l’idea ha ottenuto risultati eccellenti, perché anche quegli studenti che hanno mostrato poco interesse, all’uscita dalla sala, hanno commentato positivamente l’incontro, chiedendo agli insegnanti se fosse stato possibile partecipare per il prossimo anno scolastico. Hanno aperto i lavori Vittoria e Cecilia di 2A con le loro premesse e l’espressione dei loro bisogni. A seguire abbiamo ascoltato Alessio, Francesco, Luca, Tommaso e Giorgia e Alessia, confrontarsi come veri conferenzieri con le Autorità presenti. Sedersi sui rostri della politica per un giorno, ed avere la possibilità di dialogare con i propri amministratori, li ha fatti sentire consapevoli di poter esercitare democraticamente il loro diritto di cittadini in uno stato di legalità. Per la Fondazione è stato oltremodo un valore aggiunto poter avere tra i protagonisti di questo progetto il giovane Marco, il quale, da studente speciale, ha voluto rappresentare il suo “sentire” attraverso disegni e grafici che appaiono come di mani esperte e che la Fondazione ha proposto di rendere pubblici. E’ stato infine il Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei di Selvazzano a completare la scaletta degli interventi; accompagnati dagli insegnanti Aliberti e Roverato i ragazzi delle classi terze hanno presentato il loro lavoro al quale hanno dato come incipit la domanda “È possibile conciliare sicurezza e solidarietà?” Dopo essersi divisi in quattro gruppi di ricerca, ognuno ha sviluppato un tema: La legislazione sull'immigrazione; Le cause dell'immigrazione; Come risponde la società al fenomeno; Il problema della sicurezza nel nostro territorio. Hanno posto domande acute e mature, partendo da una bellissima riflessione sull’integrazione sociale di uno tra i sociologi italiani più autorevoli, Luciano Gallino. Educati, critici e protagonisti attivi del loro territorio, hanno saputo utilizzare un approccio scientifico alla loro ricerca sul campo, partendo dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ma affrontando anche il tema della sicurezza urbana nella prospettiva del paradigma dei diritti umani; hanno analizzato i provvedimenti del Governo nell’interpretazione dei principi costituzionali, hanno richiesto alle varie associazioni presenti sul territorio, attraverso vere e proprie interviste, di conoscere le buone prassi di inclusione realizzate a livello locale. Hanno intervistato alcuni soggetti di etnie diverse presenti sul nostro territorio, chiedendo direttamente agli interessati se avessero mai subito discriminazioni di tipo razziale e se potevano ritenersi sufficientemente soddisfatti del processo di integrazione multiculturale. Ma soprattutto hanno fatto proposte per migliorare l’integrazione e l’accoglienza degli immigrati a partire dallo loro scuola! Due proposte in particolare sono parse particolarmente interessanti: quella di promuovere all' interno della scuola giornate dedicate al tema dell'integrazione, nelle quali ogni famiglia (degli alunni della scuola) porti: libri, costumi e oggetti tipici della propria cultura e l’altra che prevede l’affiancamento di uno studente bilingue che accolga e segua il nuovo studente immigrato, per facilitare l'integrazione e l'apprendimento. Interessante e particolarmente animato è stato il dibattito che ha visto coinvolti tutti gli amministratori e in particolare l’assessore Enrico Pavanetto e il Comandante della polizia Provinciale Cino Cecchini. Hanno ribadito il sistema degli interventi operati in Veneto soprattutto nel lavoro di rete multi agenzia, pur ammettendo che è possibile migliorarlo. Il Comandante Cecchini ha introdotto qualche caso pratico che l’aveva visto protagonista e questo ha suscitato un notevole interesse per i ragazzi. In particolare la riflessione che ha posto è stata rivolta alle attività istituzionali degli operatori di Polizia: impegnati quotidianamente nella garanzia di equilibrio tra l’esercizio delle libertà religiose e il rispetto dei principi costituzionali, anche attraverso il monitoraggio delle differenti realtà di matrice religiosa presenti nella città di Padova e talvolta alle nette contraddizioni di queste con il nostro Diritto; un pensiero è stato rivolto ad esempio ai casi di infibulazione spacciati per rito religioso. Vorrei poter ricordare i nomi di tutti gli studenti intervenuti e di coloro che si sono prodigati nella realizzazione di ogni lavoro; lo faccio ricordandone solo alcuni per ricordarli tutti: Shirin e Jugerta e Daniele e Matteo, perché sappiamo che ciascuno di essi ha partecipato come se si trovasse in un vero laboratorio di cittadinanza plurale. È stato l’assessore Pavanetto che nei saluti di commiato ha affidato alla responsabile dell’uffico Stampa della Provincia il compito di illustrare i meravigliosi affreschi della sala consiliare e di portare a conoscenza dei giovani ospiti una parte del patrimonio storico culturale della città di Padova, invitando gli insegnanti e i ragazzi a una nuova visita presso il Palazzo Santo Stefano. Possiamo concludere affermando che da parte degli studenti partecipanti al progetto Sentinelle della Legalità, l’ampia conoscenza del territorio circostante, la corretta interlocuzione con le amministrazioni pubbliche, le Autorità locali e l’osservazione critica di aspetti del vivere civile che possono essere modificati partendo proprio dai luoghi a loro più prossimi, è ora patrimonio condiviso e realizzabile anche dai più piccoli cittadini di Selvazzano Dentro. Vi lascio così con il pensiero di Antonino Caponnetto, con il suo incitamento a credere che l’avvenire è nelle mani dei giovani. Si, perché la storia è dei giovani. Ma di coloro i quali saranno consapevoli che la vita impone regole e talvolta sacrifici; dei giovani che si preoccuperanno di creare quei luoghi ideali in cui il loro entusiasmo positivo, la loro intelligenza, la loro onestà, la loro solidarietà e accoglienza, possano trovare la più perfetta e fruttuosa realizzazione. Insieme dunque per promuovere un’autentica educazione civica quale via prioritaria per la costruzione di città sempre più sicure, gentili e conviviali. Licia Serpico Referente per il Veneto