giovedì 29 marzo 2018

Giovani sentinelle fra Padova e Cadoneghe


Dal Polesine a Padova per nuovi appuntamenti con le giovani sentinelle della legalità.

Giovedì 22 marzo ragazze e ragazzi della classe II H dell'Istituto Tecnico indirizzo Chimica, materiali e biotecnologie Pietro Scalcerle, insieme alla loro insegnante di diritto, Mila Tellatin - referente per il progetto - e ai professori Giancarlo Benucci, Elisabetta Lorenzoni, Rosetta Curti, Maria Giovanna Barone e al Dirigente scolastico, Giancarlo Pretto, sono stati accolti nella bella sala Anziani di Palazzo Moroni dall'assessora Marta Nalin, con delega alle Politiche sociali e dal consigliere comunale Simone Pillitteri.
Con noi ad assistere alla presentazione le referenti della Fondazione Caponnetto Lidia Pege e Licia Serpico, il professor Marco Mascia, Direttore del Centro per i diritti umani dell’Università di Padova e un gruppo numeroso di genitori.

Nel suo saluto introduttivo Marta Nalin ha voluto rimarcare l’importanza e il valore di questi percorsi formativi perché con tali esperienze si arricchisce il bagaglio culturale di studenti e studentesse tenendo fede al dettato costituzionale della formazione del cittadino e contribuendo al sedimentarsi di principi e valori della Carta nei comportamenti quotidiani sia all’interno della scuola sia nell’esperienza quotidiana di cittadino e cittadina. E con l’impegno ad ascoltare i giovani e ad essere interlocutrice loro ha lasciato la parola alla fondazione.

Le giovani sentinelle sono ragazzi e ragazze che accettano la sfida lanciata in origine da Antonino Caponnetto nell’ultima parte della sua vita, e ripresa dalla Fondazione a lui intitolata, che chiede ai giovani di fare un’esperienza di cittadinanza attiva con lo studio e l’approfondimento di un tema, prima, e la discussione pubblica con chi ha il governo locale, poi, per far pratica di cosa sia occuparsi del bene comune e adottare comportamenti corretti e responsabili e condividere valori civici. In questo modo la Fondazione Caponnetto ha introdotto il folto gruppo di genitori presenti in sala al senso del percorso proposto a studenti e studentesse dello Scalcerle, percorso che si struttura lungo l’intero anno scolastico, e non è un solo evento, e che nel suo snodarsi accoglie i contributi più vari da esperti e testimoni, da associazioni e da cittadini e genitori.

Dopo averne discusso in classe ragazze e ragazzi hanno scelto di occuparsi di violenza di genere. L’argomento è scottante, come la cronaca quotidiana non manca mai di ricordarci, e studentesse e studenti in più scuole fra quelle che partecipano al progetto lo hanno indicato e lo hanno approfondito, sia pure con modalità e strumenti del tutto differenti. E quelli scelti dai giovani dello Scalcerle hanno una propria originalità. Intanto il loro percorso si è arricchito fra il primo e il secondo appuntamento di due incontri significativi: il primo all’Università di Padova, ospiti del Centro di Ateneo per i Diritti umani diretto dal prof. Mascia che si è soffermato sul tema della violenza di genere e della tratta dei minori; il secondo con la dottoressa Brunello, magistrato che ha approfondito il tema della violenza sulle donne, della pena, della giustizia e della legalità. Poi con cura hanno offerto sollecitazioni puntuali, articolate e piene di stimoli, indagando i fenomeni della prostituzione con un’intervista ad una vittima della tratta degli esseri umani, sezionando comportamenti quotidiani e abitudini, mettendo sul tavolo una serie di questioni su cui amministratori e amministratrici, cittadini e cittadine sono chiamati a riflettere, invitando ciascuno e ciascuna a guardare dentro di sé per trarre i lati migliori, ad esprimere solidarietà e provare sentimenti di empatia. 

Alla ricchezza dei contributi che hanno esposto divisi in gruppi si è aggiunta la previsione di ulteriori ricerche, interviste e indagini, ma anche la speranza della creazione di uno spazio giovanile in cui confrontarsi con altri studenti, per dare un senso compiuto al proprio lavoro e individuare direzioni di sviluppo. I loro esaustivi interventi si sono conclusi con la lettura di alcune poesie che hanno restituito il senso di una ricchezza interiore e di un’esplorazione di linguaggi per parlare di vicende terribili e piene di violenza.

Marta Nalin e Simone Pillitteri hanno offerto alcune prime indicazioni utili per un’interlocuzione con i giovani. L’assessora ha illustrato il panorama delle azioni e delle strutture presenti nel territorio cittadino che intervengono quotidianamente per far fronte all’emergenza delle violenze: dal Centro antiviolenza ai luoghi di rifugio per chi ha subito violenze o abusi, dal centro per uomini maltrattanti al progetto NaVe (Network antitratta Veneto), tutti soggetti e istituzioni con i quali i giovani possono stabilire un’interlocuzione, ai quali si aggiungono associazioni e gruppi di volontariato che lavorano sul tema, cui ha fatto riferimento il consigliere Pillitteri nel suo intervento completando così per studenti e studentesse un’ampia platea di interlocutori.
Il prof. Marco Mascia ha sottolineato la necessità di un investimento strutturale di lungo periodo sulla questione della violenza di genere e ribadito il proposito di una più stretta collaborazione fra la scuola e l’università, e l’ateneo padovano è molto attivo nella promozione dei diritti umani grazie anche alla collaborazione con altre università europee e non solo, in modo da dare un forte impulso alla riflessione e alla ricerca che trovano sbocco nel coraggio di ciascuno e ciascuna di manifestare e vivere principi e ideali coerenti con i diritti umani.
Giancarlo Pretto ha ringraziato la fondazione per l’opportunità offerta con il percorso e i giovani per la serietà e l’impegno con cui hanno interpretato questo loro percorso di formazione alla cittadinanza e ha voluto aggiungere un ulteriore elemento di riflessione sul tema del linguaggio quotidiano che spesso è monco nell’indicare la parte femminile dell’universo, alimentando in questo modo una sorta di censura verso l’altra metà del cielo.
L’epilogo di questo bel pomeriggio è stato sorprendentemente piacevole. Siamo grati ad Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, per averci guidato a scoprire, per chi non lo conoscesse, e a rivedere, per gli altri, il bellissimo e vasto Palazzo della Ragione innalzato nel Duecento; antico luogo nato con lo scopo precipuo di riordinare i mercati e offrire una sede all’amministrazione della giustizia. Uno sguardo ci cade sull’affresco posizionato sulla parete settentrionale del Palazzo che rappresenta il segno della Bilancia: in questo domicilio Venere, simbolo dell’amore terreno, è raffigurata come una giovane donna con i fianchi cinti da un drappo bianco che si guarda allo specchio. Il suo influsso ci pare ricopra tutto quell’eterno femminino e ci trae ancora più in alto...

Il secondo appuntamento è a Cadoneghe

Nella sala consiliare del Comune ad accogliere le Giovani sentinelle della legalità della Scuola secondaria di I grado Don Lorenzo Milani è il sindaco Michele Schiavo insieme alle assessore all’Istruzione, Paola Venturato, e ai Servizi sociali, Augusta Parizzi, i consiglieri Enrico Scacco e Renza Mavolo. Segnale importante per i propri giovani cittadini che conoscono l’impegno del proprio Comune in tema di legalità e di memoria: una scuola è dedicata proprio a Falcone e Borsellino e innumerevoli sono le iniziative di impegno civile.

La Fondazione insieme ai suoi referenti Andrea Sarno e Francesca Vian che hanno seguito i ragazzi nel primo incontro, si rivolge proprio al folto gruppo di genitori presenti e illustra l’articolazione del progetto e le tappe che vedranno ancora protagonisti i loro figli.
Subito dopo a fare da regia sono le insegnanti, Silvia Rossi e Dafne Rizza e la loro referente, Paola Norbiato. Quest’ultima ricorda che nella scuola è condiviso l’I care di don Milani e il farsi dunque carico dell’impegno per l’educazione alla cittadinanza.

Il loro tema è: Inquinamento in città, in particolare nella zona della scuola. Ragazzi e ragazze si sono divisi in due gruppi, uno ha intervistato i genitori, mentre l’altro è uscito per le strade della cittadina per intervistare i passanti.
Con slide e grafici hanno presentato, in piccoli gruppi per essere tutti protagonisti, il loro lavoro. Il dato più interessante è che tutti i genitori sostengono di spegnere il motore dell’auto quando portano i figli a scuola, durante la sosta all’ingresso dell’edificio, ma le fotografie scattate dai ragazzi e le testimonianze dicono il contrario. Più dell’85% dei ragazzi camminano fra i motori accesi, quando arrivano a scuola. I genitori non sono dunque nemmeno consapevoli del loro potenziale inquinante; probabilmente distratti, non pensano di avere il motore acceso. I ragazzi hanno deciso di intervenire ognuno con i propri genitori ad educarli  facendo notare la mattina di spegnere il motore. Emerge anche il paradosso che in estate e in inverno la temperatura non varia nelle case, tra termosifoni e condizionatori. Anche qui i ragazzi prendono l’impegno di risparmiare energia.

Fra i passanti, i ragazzi si sentono dire dal 93% degli intervistati che il traffico davanti alla scuola è troppo intenso.
Oltre all’impegno di tutti per il risparmio energetico, gli studenti propongono al sindaco dei cartelloni di pubblicità progresso lungo le strade, in modo da insegnare ai cittadini il comportamento ambientale virtuoso. Da parte loro invece si impegneranno a sensibilizzare ed estendere il tema ai 470 studenti che frequentano la Don Milani.
Tutto il loro lavoro è stato inserito in una piattaforma e hanno chiesto all’Amministrazione di collegarlo al sito del Comune.

La dirigente scolastica, Annelise Squizzato, orgogliosa di giovanissimi e insegnanti, ribadisce che la terra non è fragile di suo, ma che è proprio l’Homo sapiens che rischia di annientarla.
Il sindaco, altrettanto orgoglioso, lascia la fascia tricolore sul tavolo, dicendo che – oggi pomeriggio – la fascia è idealmente indossata dai ragazzi, che stanno esercitando la cittadinanza attiva. Accetta l’idea dei cartelloni, ricorda il divieto per le auto in tutti i plessi scolastici tranne la Don Milani, intorno alla quale il traffico è ancora molto intenso.

L’assessore Paola Venturato, disponibile sempre con i ragazzi e con tutti, invita gli studenti al Consiglio comunale, in modo da illustrare a ciascuno dei componenti le loro idee, e da poter rendere operativi i loro progetti.
Conclude a sorpresa Angelo Corbo, agente di scorta del giudice Falcone, sopravvissuto alla strage di Capaci. Si complimenta con i ragazzi per il bel lavoro svolto e il loro impegno in tema di ambiente. Poi si rivolge ad una bambina di origini palermitane intervenuta prima che aveva asserito di aver conosciuto attraverso il primo incontro del progetto che cos’è la mafia e delle cose terribili accadute a Palermo ed aveva espresso la propria vergogna. Angelo l’ha invitata ad essere orgogliosa della sua città e di tutti quelli che combattono il cancro mafia, ha ricordato poi che aver lasciato solo Falcone fino al suo estremo sacrificio ha consentito oggi alla mafia di radicarsi bene in Italia e anche in Veneto.  Ha invitato i ragazzi a identificare i comportamenti mafiosi e li ha esortati a stare lontano da tutte le proposte di denaro facile che in futuro essi potranno ricevere.

Tante le domande che i ragazzi hanno continuato a fare ad Angelo: le risposte e la sua testimonianza hanno restituito emozioni ma anche voglia di continuare.

Con giovani e docenti delle scuole padovane l’appuntamento è per il prossimo 18 maggio ospiti, ci auguriamo, della Regione Veneto e dei suoi amministratori.


La Fondazione Veneto

lunedì 26 marzo 2018

Giovani sentinelle fra Verona e Padova: un'altra intensa giornata

Mercoledì 21 marzo di mattina appuntamento con Angelo Corbo a Legnago. 

Trecento ragazzi e ragazze degli istituti superiori cittadini Minghetti, Silva Ricci e Medici lo hanno accolto nel cinema teatro Salus per ascoltare la sua testimonianza in ricordo delle vittime di mafia. 

Angelo ha raccontato la sua vicenda, ne ha ripreso i temi principali, soffermandosi sui ricordi e sui nodi di quella storia terribile. In tanti si sono fermati a chiedere, ad esporre i propri punti di vista, ad esprimere solidarietà e lui con la consueta pazienza ha risposto sottolineando i punti critici e raccontando le emozioni e l’appuntamento si è protratto per tutta la mattinata. Ad accompagnarci in questo primo incontro l'Auser Veneto, nostra partner nella regione, e il Sindacato Pensionati Italiani Cgil, organizzatore dell’evento e nostro compagno di viaggio e di condivisione di ideali.

Questo straordinario tessuto di partecipazione civica ci riempie di speranza e argina incertezze e sbandamenti, errori e assenze delle istituzioni nella fatica quotidiana a favore della legalità e nel contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione.


Nel pomeriggio appuntamento ad Abano Terme, in una delle sale affrescate di Villa Bassi Rathgeb dall'impianto cinquecentesco rimaneggiato nel XVII secolo, ragazzi e le ragazze della classe 2H dell'IPSSAR Pietro d'Abano, con le loro insegnanti, Alessandra Bernardi ed Elisa Pedrina, e quelli della 4A dell'Istituto di Istruzione Superiore Leon Battista Alberti con la docente Alida Raverenna, sono stati accolti dal sindaco Federico Barbierato e dall'assessora Cristina Pollazzi, che ha le deleghe all’Istruzione e alla Cultura. A loro si è aggiunto più tardi il vice sindaco Francesco Pozza.


Nei saluti iniziali il sindaco ha posto l'attenzione sui pericoli in cui versa anche il territorio aponense, perché la criminalità organizzata assume forme sempre più silenziose e subdole e per questo occorre essere costantemente vigili. Ha ricordato la giornata dedicata a tutte le vittime di mafia, ha affermato che senza memoria non c'è futuro, gli eventi servono a tutti per capire e riflettere su una giornata così importante, ma ha aggiunto che serve partire già da domani, quando le piazze si svuoteranno, quando affronteremo il nostro quotidiano nel rispetto delle regole del vivere civile, facendo la nostra parte di cittadini consapevoli, imparando a non girarci mai dall'altra parte dinanzi alle illegalità o ai cattivi comportamenti; e proprio lì, nella scuola, si apprendono le buone prassi per divenire bravi cittadini.


La Fondazione ha ricordato che l'obiettivo del progetto e anche della giornata è fare esperienza di cittadinanza attiva e tanto più convinto e accogliente sarà l'ascolto e il confronto, tanto più forte  sarà la fiducia dei giovani nei confronti delle Istituzioni per divenire a loro volta difensori dei beni comuni.
Hanno preso la parola per primi i giovani dell'Istituto Alberghiero. Hanno ringraziato la Fondazione per aver dato loro l'opportunità di divenire protagonisti del loro territorio e, per affrontare il tema Hotel chiusi in zona termale e prevenzione interessi illeciti, hanno voluto accendere i riflettori sulla struttura alberghiera dell'albergo Salvagnini Bernerhof, una struttura di grandi dimensioni, definito un fantasma nel centro storico di Abano Terme. Le loro fonti sono state le interviste agli ex dipendenti, articoli di quotidiani e notizie tratte dai social media. Hanno realizzato una presentazione multimediale, curando anche un video, per documentare non solo il degrado in cui è stata lasciata la struttura e i pericoli incombenti, ma hanno saputo spiegare che proprio per l'architettura e la ubicazione, potrebbero essere molteplici le soluzioni da adottare: adibirlo a centro per anziani o a centro culturale per i giovani, ovvero riportare l'albergo agli antichi splendori. Tanti sono stati gli interventi dei ragazzi, ciascuno ha avuto un ruolo nell'esposizione del lavoro: hanno sottolineato la necessità di vigilare sulla provenienza di capitali eventualmente investiti per l'acquisto e per la ristrutturazione del bene e hanno assicurato l'impegno dell'intera classe nel continuare a vigilare sulla vicenda e sulle scelte che l'amministrazione deciderà di compiere in futuro.

Poi è stata la volta degli studenti e delle studentesse dell'Istituto Alberti con il tema Inquinamento ed eco-legalità. Hanno effettuato un'attenta e corposa ricerca sulle ecomafie e lo smaltimento illecito dei rifiuti, soffermandosi anche sulla grave emergenza nazionale in cui versano alcune aree della Campania, indicate dalle cronache come Terra dei fuochi. Hanno fatto riferimento anche ai dati drammatici sviluppati dal rapporto Ecomafie già nel 2015 da Legambiente, in cui erano documentati i reati accertati per un giro d'affari di 22 miliardi di euro. 

Con immagini e parole hanno descritto i danni per la salute e l'ambiente, per soffermarsi sulla etichettatura degli alimenti e sulle sanzioni previste per le aziende che non rispettano alcuni obblighi informativi, misure queste introdotte nel decreto legislativo n. 43 del settembre 2017 e ponendo anche domande circa l'efficacia di una sanzione amministrativa in caso di violazioni, senza quindi la delineazione di una ipotesi di reato penale. Hanno espresso infine il desiderio che l'amministrazione comunale operi in direzione di uno sviluppo sostenibile attraverso la cosiddetta green economy, concludendo con un consiglio di buone prassi, da estendere anche ad altre città venete, per coinvolgere i cittadini a compiere sempre azioni etiche ed utili.


Cristina Pollazzi ha molto apprezzato il lavoro di entrambi gli istituti e, nel rispondere agli studenti dell'Alberghiero, ha riferito che la situazione è ancora più grave di quella che essi hanno presentato. L'idea dell'Amministrazione Comunale è di mantenere la vocazione turistica non solo dell'albergo Salvagnini ma di tutti gli edifici turistici dismessi, perché il problema grave per la città di Abano è la grande speculazione di edilizia residenziale che è stata fatta sul territorio negli ultimi anni, che ha portato la città ad avere oggi troppi appartamenti vuoti. Quindi, in nome dell'amministrazione che rappresenta, si è sentita di voler fare una promessa ai suoi giovani cittadini, porre massima attenzione non solo sulla destinazione d'uso ma anche sui possibili compratori esteri che si presenteranno a fare proposte, per questa amministrazione si tratta anche di una questione di immagine pubblica, considerato che la città di Abano risulta essere la 25^ stazione turistica d'Italia per numero di ospiti.
Riguardo la ricerca dei ragazzi dell'Istituto Alberti, l'assessore ha sottolineato di essere molto contenta della scelta di studio operata dai ragazzi, perché il Comune di Abano ha una certificazione Emas, ovvero il Sistema comunitario di EcoGestione e Audit (EMAS = Eco-Management and Audit Scheme) basato sull'adesione volontaria per le imprese e le organizzazioni che desiderano impegnarsi a valutare e migliorare la propria efficienza ambientale; ciò vuol dire che vi è una sensibilità verso l'ambiente e la sua tutela. A seguito di questa certificazione ogni anno vengono organizzati incontri informativi e formativi, in particolare rivolti agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. L’impegno resta comunque quello di ricercare fonti rinnovabili di energia in alternativa a quelle comuni. Ha informato i ragazzi circa la recente installazione di ecocompattatori, un modo simpatico di educare al riciclaggio.

Al confronto erano presenti Lidia Pege e Licia Serpico, referenti per il Veneto della fondazione Caponnetto, e Maria Gallo presidente di Auser Veneto, giunta ad Abano dopo l’impegno mattutino a Legnago per condividere questo momento di protagonismo giovanile in nome della legalità e della cittadinanza.

Un momento particolarmente intenso ed emozionante è stato l'intervento di Angelo Corbo,  sopravvissuto alla strage di Capaci e oramai amico di viaggio della Fondazione per testimoniare i valori e i principi, il ricordo dei suoi compagni e quella di Giovanni Falcone. Ha ricordato a ragazzi e ragazze che non sono solo le terre del Sud ad avere il primato di terra dei fuochi ma bisogna essere vigili perché il Veneto, come la Lombardia, la Toscana e altre regioni, devono affrontare gli stessi problemi di contrasto delle attività illegali legate al ciclo dei rifiuti, come risulta da indagini recenti. Anche nel pomeriggio Angelo non si è sottratto alle richieste dei ragazzi e delle ragazze, ha risposto loro e li ha sollecitati a proseguire nell’impegno e nella testimonianza, e il tempo è trascorso velocemente. I ricordi più vividi di quelle persone nelle parole di Angelo hanno rafforzato il pensiero in noi che esse non siano morte per ottenere fredde lapidi e targhe, ma per un sogno di democrazia e libertà che sta ad ognuno di noi adesso realizzare al meglio per onorarne la memoria.

Impariamo stando insieme a vigilare sulle azioni non ad ascoltare parole, con quelle dipingiamo solo illusioni.
L'appuntamento per il terzo incontro è per il prossimo venerdì 18 maggio, quando tutti gli studenti e le studentesse del Veneto aderenti al progetto Sentinelle della Legalità saranno accolti da amministratori e consiglieri della Regione.


Domenico Bilotta e Licia Serpico
Responsabili Nazionale e Regionale Veneto Progetto Scuola

giovedì 22 marzo 2018

Continua il protagonismo delle giovani sentinelle nel Basso Polesine

Martedì 20 marzo sono le sentinelle dell'Istituto Comprensivo di Taglio di Po a regalarci emozioni con il loro impegno, l’entusiasmo a voler divenire cittadini attivi non soltanto nel fare richieste alla propria Amministrazione ma essere propositivi e mettersi in gioco in prima persona. 

Ad accompagnarli il loro insegnante Denis Marangon, anche lui emozionato, che ci racconta come i suoi ragazzi, dopo il primo appuntamento, sono arrivati a scuola intorno a dicembre e lo hanno informato di aver fatto la scelta del loro tema da presentare oggi ai cittadini e alla propria Amministrazione: il recupero e la riqualificazione di un campetto da calcio.


Nonostante fossero alla loro prima esperienza, erano rimasti colpiti dopo l'incontro di mercoledì 2 novembre e inizialmente hanno fatto tutto da soli per poi coinvolgere, nel loro voler divenire protagonisti, scuola e insegnate. Hanno studiato, approfondito l'argomento con il sostegno e la guida della scuola e del loro insegnante facendo dell'istituto un laboratorio di idee e oggi sono seduti al tavolo pronti per il confronto.


A dare il benvenuto a ragazzi e a un folto gruppo di genitori nella sala consiliare della città la giovane assessora Veronica Pasetto che ringrazia ragazzi e cittadini e nel condividere gli obiettivi del progetto assicura l'impegno dell'Amministrazione su queste tematiche e lascia poi la parola alla Fondazione che si sofferma a illustrare ai presenti tutti gli appuntamenti del percorso che vedrà impegnati i ragazzi al confronto con altre istituzioni.
I giovanissimi con un dettagliato power point hanno esposto le loro idee relativamente al recupero della zona del parco Perla. Attualmente si presenta in condizioni di degrado, alberi spezzati e pericolanti, erba alta e suolo dissestato, pieno di foglie, rami e rifiuti in bella mostra, un cartello che ammonisce a non inquinare! Il campo da calcetto è malmesso e le sue porte sono senza rete e distrutte.


Hanno intervistato alcuni cittadini per avere la loro opinione e grazie anche a tale contributo hanno elaborato alcune proposte:
- attivare i percorsi fitness non presenti nel parco;
- sistemare il campetto da calcio a partire dal manto erboso sostituendolo eventualmente con quello sintetico in quanto nei periodi di pioggia si formano grosse pozzanghere e buche, le porte non hanno reti, infine ci sono piante urticanti. Potrebbe essere costruita una casetta con dentro dei palloni ma anche giochi per bambini con problemi fisici così tutti potrebbero usufruire di attrezzature per giocare;
- coinvolgere volontari per la pulizia del parco;
- fare un orto dove ogni bambino può piantare  e curare un seme, o coinvolgere i nonni in modo che i prodotti ricavati potranno essere donati alle famiglie più bisognose;
- installare telecamere per controllare i malintenzionati;
- creare un’area picnic e sistemare quella destinata al benessere dei cani;
- disporre delle targhette in onore del pool antimafia di Caponnetto perché attraverso un suo progetto scolastico ha fatto loro vivere questa esperienza molto significativa.


Si sono dati anche altre scadenze più a lungo termine come la sistemazione del parco piazza Taglio di Po in cui si potrebbe aggiungere nuovi giochi, la riqualificazione della fontana in piazza IV Novembre e il palazzetto dello sport PALAVIGOR.


Ancora una volta emerge il bisogno dei ragazzi e delle ragazze ed è una richiesta così assordante da lasciare stupiti che possa venir fuori in tanti comuni distanti perché ci sono spazi per bambini e anziani, ma appena si varca l’adolescenza gli spazi e il diritto al gioco sono negati. Per loro solo spazi a pagamento o cemento!

Ha ripreso la parola Veronica Pasetto per informare tutti che grazie ad un finanziamento il PalaVigor è molto più vicino ad essere a breve ristrutturato come è nelle loro aspettative e, inoltre, si è impegnata a portare in giunta le altre proposte dei ragazzi. Nel frattempo ci ha raggiunto il sindaco, Francesco Siviero, che ha ascoltato gli ultimi interventi e aggiornato dalla sua assessora ha preso la parola incoraggiando i ragazzi nel loro percorso che è fatto di piccoli passi per costruire la legalità, un futuro tutto da scrivere ma di non demordere dalle proprie idee e dai propri intendimenti.

Ha poi preso la parola Angelo Corbo che ha sollecitato il Sindaco e l’Assessora a dare piccoli segnali per incoraggiare i giovani ad essere difensori dei beni comuni anche mettendo le reti alle porte e pulire il campetto, opere che non necessitano di grandi risorse ma che, realizzate, aiutano i giovani ad avere fiducia.
Anche Maria Gallo, presidente dell'Auser Veneto, nostra partner del progetto, si è resa disponibile con la loro sede di Rovigo a sostenere i ragazzi e le ragazze nella loro formazione e farli crescere nei valori della solidarietà e del volontariato.
Una mamma anche a nome di tante altre, come accaduto a Porto Tolle, si è dichiarata concorde nel promuovere una domenica a pulire il parco coinvolgendo ragazzi e ragazze, cittadini e genitori e l’Amministrazione locale.
Anche i ragazzi di Taglio di Po si sono impegnati per l’appuntamento di maggio a predisporre con  disegni da loro ideati una campagna contro il degrado e in difesa del loro verde.

Anche con loro ci siamo dati appuntamento per venerdì 18 maggio a Padova, augurandoci che dopo anni di silenzio la Regione Veneto vorrà ospitarli e confrontarsi con loro, proprio come accade con quelle altre scuole che partecipano al progetto in ricordo delle vittime di mafia promosso dall’Osservatorio sulla Criminalità organizzata della Regione Veneto. Non vorremmo che si edificassero muri per dividere le scuole di serie A da quelle di serie B perché tale divisione servirebbe solo agli interessi poco trasparenti e non aiuterebbe giovani e giovanissimi a crescere nel rispetto delle regole e dei principi e valori della nostra Costituzione. Chiudiamo con un augurio di maggiore attenzione e responsabilità.

In serata alle ore 21, appuntamento ad Ariano nel Polesine, nell'immensa e gremita sala della Cultura, ospiti del Comune e della sindaca Carmen Maria Rita Mauri.

Con la testimonianza di Angelo Corbo abbiamo voluto ricordare le vittime di mafia, esercizio di memoria quotidiano grazie all'impegno di Angelo che è con noi nelle scuole e con ragazzi e ragazze, grandi e piccoli.
Un pubblico attento ha seguito il suo racconto fin nei dettagli della drammatica giornata del 23 maggio. Il silenzio partecipato ha coinvolto tutti in una emozione fortissima che ci ha fatto dimenticare il tempo trascorso prima di renderci conto che era mezzanotte!

Tre ore con la partecipazione di giovani, adulti e anziani e anche qui il prossimo anno approderanno le sentinelle e il calore della platea ci ha fatto ben sperare sui risultati che potranno scaturire


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Le giovani sentinelle nel Polesine


Lunedì 19 marzo le giovani sentinelle giungono nel basso Polesine per un doppio appuntamento. 

Purtroppo uno dei due, quello con gli studenti e le studentesse dell'ITSE Cristoforo Colombo di Porto Viro non ha avuto luogo. 

Abbiamo avuto uno scambio intenso di mail anche con posta certificata e di telefonate con gli uffici del Comune ai quali abbiamo ripetutamente illustrato ragioni e finalità del progetto, ragioni e finalità che si ritrovano anche nel  Protocollo d'intesa con ANCI, abbiamo inviato le linee guida del progetto e sottolineato il ruolo della Fondazione quale tutor dello stesso e non quello di soggetto esterno che chiede ospitalità al Comune di Porto Viro. Agli amministratori abbiamo chiesto semplicemente di ospitare i propri giovani e discutere con loro di un tema scelto dagli stessi.

Dopo i numerosi contatti telefonici il Comune ha scelto di non confrontarsi con i suoi 25 giovani cittadini sul tema Recupero dell'area di canotaggio.

Con l'intento di non deludere i ragazzi che avevano lavorato nella prima parte dell’anno, abbiamo contattato la scuola per proporre di tenere l’incontro nell’istituto, qualora il Comune avesse perseverato nel proposito di non invitare i giovani nella sala consiliare e discutere con loro, il risultato è stata una email a pochi giorni dall'incontro da parte della responsabile di sede: «Sono spiacente di comunicarvi che, per problemi organizzativi, l'Istituto Tecnico Economico di Porto Viro non è più in grado di proseguire le previste attività progettuali. Ringrazio per aver dato l'opportunità ai nostri studenti di riflettere, in modo costruttivo, sul significato di Cittadinanza consapevole e attiva».


Peccato! A perdere sono stati studenti e studentesse, la scuola ferita nei suoi principi fondamentali di educatore, noi tutti.


Di tutt'altro genere, e ne siamo fieri e appoggeremo sempre questi comportamenti, è stato l'incontro con gli amministratori di Porto Tolle. Nella sala consiliare della città ad accogliere i ragazzi dell'Istituto comprensivo Porto Tolle, della Primaria Plesso di Ca’ Tiepolo e della secondaria, il sindaco Claudio Bellan, l'assessore all'Istruzione Leonarda Ielasi, il vice sindaco Marco Mancin e il responsabile Formazione e Ambiente della Polizia municipale.
La sala piena di ragazzi pronti ad essere protagonisti, le slide, i filmati e i disegni testimoniavano il lavoro, lo studio, l'impegno, il ruolo degli insegnanti cui sta a cuore la formazione dei propri ragazzi a renderli liberi e consapevoli, e ancora una volta vogliamo ricordare le parole di nonno Nino Caponnetto sull'elogio a quegli insegnanti partigiani dei valori.
Con loro i tanti genitori e cittadini.
Ad accompagnare i ragazzi, Vincenzo Boscolo responsabile per la provincia di Rovigo della nostra Fondazione, la Dirigente scolastico Gabriella Di Mascio che ha voluto ringraziare l'Amministrazione e i suoi ragazzi, la loro insegnante referente del progetto, Maria Chiara Rondina.

Ha aperto i lavori il sindaco dei ragazzi, Francesco Negri. Nel suo intervento è racchiuso il senso del progetto e dell'essere accanto alla scuola: «Ringrazio la preside che ci invita a credere in queste cose per dare valore anche al nostro essere a scuola - grazie all'amministrazione Comunale che ci aiuta a capire che questa è la nostra casa - si fatica a parlare di legalità, in quanto questa parola è diventata spesso una bandiera da sventolare nelle occasioni più svariate e forse anche a vantaggio personale. La legalità non è l'obiettivo, è un prerequisito. Il vero obiettivo è la giustizia e questa si raggiunge rispettando le regole, che devono essere uguali per tutti».

I bambini della primaria con i loro disegni coloratissimi hanno esposto il loro tema: Voglia di migliorare è lo slogan della loro proposta: valorizzare l'argine con panchine e lampioni, maggiore sicurezza stradale ed educazione stradale, concludono nel loro breve filmato che nulla è perfetto che tutto si può migliorare con la raccolta differenziata.

Prendono poi la parola i ragazzi e le ragazze della secondaria. Grazie alle slide hanno illustrato la stesura di un questionario che racchiude il tema dello scorso anno insieme a quello di quest'anno, ma hanno voluto anche schierarsi e prendere delle posizioni in merito ad un atto di bullismo su un anziano, in provincia di Pistoia, aggredito e poi filmato da alcuni bulli. Hanno detto no al bullismo e attraverso il questionario si apprestano a mettere in cantiere, come sta accadendo con altre sentinelle d'Italia, una campagna di sensibilizzazione; hanno voluto analizzare il significato del termine mafia con riferimento agli atteggiamenti mafiosi; infine hanno ripresentato la questione del degrado ambientale in alcune zone come in località Scardovari.

Il sindaco Bellan ha ringraziato i ragazzi che sono pungolo di una comunità che vuole crescere. Ha confermato il suo impegno nei confronti della scuola attraverso incontri con esperti, iniziative con la cittadinanza come quella recente per pulire alcune zone del territorio comunale. Hanno ristrutturato alcuni impianti ma molto ci sarà da fare se vi sarà più partecipazione dei cittadini. Anche l'assessore Ielasi ha voluto ribadire l'impegno dell'Amministrazione e la sua riguardo ad un maggiore investimento di formazione a scuola. Il responsabile della Polizia municipale ha confermato questo impegno attraverso l'educazione stradale a scuola o quello più ampio sul rispetto delle regole.

La Fondazione ha lanciato la proposta della cartellonistica fatta dai ragazzi per una campagna di sensibilizzazione sia sul bullismo sia riguardo l'ambiente e si è resa disponibile a lanciare l'iniziativa il 18 maggio nella giornata del terzo incontro regionale e di essere accanto ai ragazzi, ai cittadini e all’amministrazione di Porto Tolle nella giornata del 19 maggio per l'installazione dei cartelli nella località di Scardovari.
Angelo Corbo ha ringraziato i ragazzi e le ragazze che hanno dimostrato nelle loro azioni cosa vuol dire una vera democrazia, essere cittadini attivi, vera speranza di un cambiamento.
L'entusiasmo, le emozioni hanno animato ancora la serata e non sono mancate le proposte dei genitori, a nome di tutti una madre ha proposto di presentare il progetto insieme alle iniziative alla festa di chiusura dell'anno scolastico.
Mi auguro che questo report faccia riflettere l'amministrazione di Porto Viro insieme alla responsabile di sede dell'ITSE Cristoforo Colombo, ma anche ai tanti citati dal giovane piccolo sindaco dei ragazzi, La Fondazione sarà pronta a riprendere il cammino della speranza.
La Fondazione vuole ringraziare l'associazione Auser Veneto e la sua presidente, Maria Gallo, per aver contribuito con un finanziamento al progetto.
Maria Gallo e l’Auser ci accompagneranno in molte iniziative comuni nel Veneto nel nome di quei valori tanto cari ad Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Con la loro scelta mostrano dove schierarsi e in questo caso, ancora una volta, sono i nonni che si fanno carico di investire ed essere accanto ai propri nipoti, contribuendo con l’esempio alla loro formazione e ribaltando nel contempo i fumosi spot della rottamazione.


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino
Responsabili Nazionale e Regionale Progetto Scuola