mercoledì 28 novembre 2018

Dalla Sicilia al Cadore passando per la Toscana

Lunedì 26 novembre altri 2 incontri: in Toscana ad Arezzo al liceo Artistico Piero della Francesca dove ci attendono, insieme ai ragazzi e alle ragazze, Daria Meazzini ed Agostino Fabbri, insegnanti e compagni di viaggio sin dall’inizio del nostro progetto. 

Le due classi sono ben determinate a seguire l’esempio di compagni e compagne più grandi che hanno partecipato negli anni passati, proponendo percorsi e sperimentando la cittadinanza attiva  e responsabile su temi di grande rilievo, come ha ricordato in apertura Agostino Fabbri. 

E la Fondazione è stata ben lieta di introdurre  i giovani alla conoscenza della vicenda di Antonino Caponnetto e del pool antimafia, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Grazie al ricordo di questi uomini abbiamo affrontato la questione della mafia, la sua capacità di organizzare traffici illeciti e le complicità, talvolta involontarie, di uomini e donne che si voltano dall’altra parte o non sono capaci di cogliere i rischi delle infiltrazioni mafiose. 

Tali comportamenti mascherano profitti cospicui per le organizzazioni criminali che non sono evidenti ad un primo esame e il nostro compito è quello di mettere in evidenza tutte le conseguenze e mostrare questi interessi in gioco nei traffici illeciti, mettendo l’accento sui tanti rischi che derivano dal prevalere di comportamenti illegali, rischi per la salute, come nel caso dei traffici di rifiuti, o rischi per la democrazia e la libertà, come nel caso del riciclaggio del denaro sporco. 

La conversazione e lo scambio si sono protratti per le due ore dell’incontro e, alla fine, dopo aver lanciato la sfida delle giovani sentinelle, ci siamo dati appuntamento per il prossimo mercoledì 13 marzo 2019, quando i giovani saranno ospiti e si confronteranno con gli amministratori locali di Arezzo.

Il secondo appuntamento della giornata si è tenuto a Santo Stefano di Cadore (BL) all’IIS E. Fermi con due classi, una seconda e una quarta, insieme all’insegnante Antonio Iannuzzi e una sua collega che seguiranno il percorso formativo di Cittadinanza e Costituzione. È difficile parlare di mafia qui dopo i disastri dei giorni scorsi e di cui se ne vedono le ferite per raggiungere il paese. Il nostro augurio però è che siano i ragazzi e le ragazze presenti con il loro protagonismo a sradicare le cattive radici per far germogliare i semi di una cittadinanza attiva in difesa dei valori costituzionali e della legalità. Ragazzi e ragazze incuriositi hanno seguito il video sulla vita di Antonino Caponnetto e sugli attentati a Falcone e Borsellino, abbiamo ripercorso quel pezzo di storia italiana cercando di spiegare come sia necessario e importante fare memoria storica.

Nonostante dagli anni Ottanta la mafia sia presente in Veneto insieme a quella autoctona del gruppo di Felice Maniero, per i cittadini e per i giovani la mafia non viene percepita e la sentono come un fenomeno lontano. Alla domanda però se c’è la droga, la prostituzione e il gioco d’azzardo sul territorio e da chi secondo loro viene gestita, cala il silenzio e nasce la riflessione! Gli esempi di come vengono investiti gli illeciti e la presenza di 317 beni confiscati sul loro territorio non lascia dubbio. 

Abbiamo parlato di riciclaggio e di come la mafia penetra nell’economia sana del Paese e ne ostacola lo sviluppo e sottrae risorse per il futuro dei giovani. Insieme alle aziende in odore di mafia vi sono quelle tante, anche in Veneto, che hanno spostato legalmente denari e produzione all’estero, nonostante la nostra Carta Costituzionale richiami tutti a contribuire al benessere del proprio Paese, sollecitazione rimasta però sulla carta! 

Abbiamo invitato giovani e adulti ad essere cittadini attenti e responsabili nei territori dove vivono, non solo riguardo la criminalità organizzata ma anche relativamente alla corruzione e all’illegalità in genere, di essere sentinelle in difesa del proprio futuro.

Il filmato e le proposte dei tanti ragazzi e ragazze che si sono messi in gioco a livello nazionale ha fatto cadere le ultime barriere causate dalla sfiducia e, anche con loro, ci siamo dati appuntamento per lunedì 11 marzo al confronto con le proprie istituzioni locali.

Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

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