lunedì 21 gennaio 2013

PROGETTO SENTINELLE 2013 INCONTRO CASCINA E PORTOFERRAIO

Venerdì 11 gennaio a Cascina, nell'ambito delle attività del Comune a favore della cultura della legalità, doppio appuntamento: prima un incontro-dibattito alle 17.30, presso la Città del Teatro, poi, alle ore 21.00, lo spettacolo Per non morire di mafia, tratto dal libro omonimo di Pietro Grasso, con Sebastiano Lo Monaco. Cittadini, giovani e studenti delle scuole, hanno ascoltato con attenzione Maria Fedele Grasso, responsabile del Piano nazionale Più scuola meno mafia del MIUR; Alessio Antonelli, sindaco di Cascina; Francesca Balestri dell'Ufficio Scolastico Regionale; Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico; Sebastiano Lo Monaco attore, Alessio Pizzech regista dello spettacolo e Giovanni Pasqualetti, funzionario della Regione Toscana. Tantissimi giovani delle associazioni antimafia e gli studenti del progetto Sentinelle hanno offerto, con i loro racconti, uno spaccato importante di quanto sia decisivo, nella loro formazione, la partecipazione a percorsi di educazione alla legalità che, dopo quattro anni, produce la maturità mostrata che ha entusiasmato il pubblico presente. Questo elemento ha voluto sottolineare Maria Fedele Grasso, con il soffermarsi su quanto siano decisive la formazione e l'acquisizione degli strumenti necessari a comprendere il mondo, azioni per le quali è fondamentale il ruolo della scuola, luogo di apprendimento per eccellenza alla convivenza civile e, dunque, luogo dove si costruisce una trama di regole e di costumi morali in grado di contrastare e sconfiggere corruzione e criminalità organizzata. Ha invitato studenti e studentesse a proseguire in questo loro cammino di crescita ed impegno che ne fa delle autentiche sentinelle del territorio in cui vivono, proprio nella stessa direzione indicata dal progetto Giovani sentinelle che lei ha seguito fin dall'inizio. La proiezione del film prodotto dal Ministero dell'Istruzione che racconta de La nave della legalità, cui partecipano migliaia di giovani che hanno fatto esperienza in tantissimi percorsi di formazione alla legalità, è servita a rimarcare quanto sia importante l'investimento nell'istruzione e nella cultura delle regole. Siamo orgogliosi di essere in sintonia con il piano “Più scuola meno mafia” e la Fondazione vuole essere soggetto attivo di questo percorso perché significa più formazione quale antidoto efficace alla mafia. Siamo altresì contenti del bellissimo intervento di Alessio Antonelli, sindaco di Cascina, che con parole accorate, riprendendo una proposta della Fondazione, ha fatto appello a tutte le Istituzioni locali a costituire delle reti di scambio di informazioni per individuare i tentativi di infiltrazione mafiosa sui propri territori. Proprio queste riflessioni ci spronano a proseguire con sempre maggiore impegno. Le stesse istituzioni locali sollecitate dai giovani hanno cominciato ad elaborare strumenti nuovi, per contrastare la penetrazione mafiosa nei territori, e forme di collaborazione fra soggetti diversi con il compito di monitorare attività ed appalti pubblici, accesso alle prestazioni e trasparenza amministrativa, tutti processi ai quali la fondazione Caponnetto ha dato sempre pieno rilievo e sostegno in occasioni pubbliche e con proposte puntuali. Fa ben sperare che fra le amministrazioni locali si diffondano queste buone esperienze. Francesca Balestri dell'Ufficio scolastico regionale ha ribadito il valore della cultura e l'esperienza della solidarietà, come nel caso delle migliaia di giovani impegnati sui campi di lavoro delle terre confiscate alla mafia, nel consolidare l'opposizione alla criminalità organizzata. Lunedì 14 gennaio a Portoferraio, replica dello spettacolo Per non morire di mafia. Ospiti dell'Amministrazione comunale, in un teatro stipato dagli studenti delle scuole superiori, li abbiamo incontrato in due distinti appuntamenti per poter soddisfare le richieste e la partecipazione di tutti. Con la Fondazione, oltre a me anche Renato Scalia, consigliere e già funzionario della DIA, mentre ospite e testimone d'eccezione è stato Angelo Corbo, uomo della scorta di Giovanni Falcone, scampato all'attentato di Capaci. Questa accoglienza calorosa allo spettacolo teatrale e alla Fondazione fa molto piacere perché testimonia una nuova attenzione dopo le vicende giudiziarie relative alla scoperta di una presenza mafiosa sull'isola. Sette anni fa alle sollecitazioni e agli allarmi della Fondazione si rispose con alzate di spalle e sottovalutazioni. Lo stesso procuratore Grasso invitato ad un dibattito trovò la sala vuota! Oggi, la partecipazione e l'interesse di tanti giovani fanno ben sperare e rafforzano l'auspicio che, dall'anno prossimo, le scuole di Portoferraio aderiscano al progetto Giovani sentinelle, proprio con l'intento di irrobustire fra gli studenti il protagonismo civile, una consapevolezza critica dei rischi delle infiltrazioni mafiose e una robusta etica pubblica per contrastarle. Editore Domenico Bilotta Consigliere e Responsabile Nazionale Scuola www.antoninocaponnetto.it tutor@igiovanisentinelledellalegalita.com domenico.bilotta55@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.