sabato 9 aprile 2016

Incontro con le giovani sentinelle di Santa Giustina in Colle (PD)

Incontro con le giovani sentinelle di Santa Giustina in Colle (PD)
Giovedì 31 marzo ultimo appuntamento dei secondi incontri con le istituzioni locali.
La sala consiliare del Comune di Santa Giustina in Colle ci ha accolto con, in evidenza, una pesante stele in legno pregiato, opera dello scultore Colombo Tollardo, testimone dell’eccidio terribile che i nazisti in fuga perpetrarono nella cittadina rurale il 27 aprile 1945, su cui è posta la scritta: Dibattersi fra brandelli di realtà a ricerca della verità. 
Ad accogliere i ragazzi della scuola secondaria di primo grado J.F. Kennedy guidati dalla vicaria, Mimma Bumbaca, dagli insegnanti Paola Geremia, Federico Marchetto, Rosa Palmesano e Sabrina Cadolin, il sindaco Paolo Gallo e l’assessora Franca Mencato. Nel suo saluto il Sindaco ha detto «che è un giorno importante per tutti noi, più che per i ragazzi stessi, perché sarà interessante ascoltarli», confermando così il suo auspicio espresso fin dal primo contatto avuto con lui che le giovani sentinelle mettessero radici a Santa Giustina. Il dirigente scolastico, Marcello Costa, ha espresso il suo entusiasmo per la scuola che si è aperta a lavorare sul territorio. È proprio sul territorio che vanno trasferite le competenze acquisite a scuola: sono le competenze in chiave sociale, la capacità della scuola di formare dei bravi cittadini; ha augurato infine ai ragazzi di lavorare in questo modo anche in futuro.
Al folto gruppo di genitori presenti la Fondazione ha illustrato il progetto e le sue finalità chiedendo di ascoltare i propri ragazzi per conoscere i loro lavori, quello che la scuola fa con l’aiuto quotidiano degli insegnanti e che gli stessi genitori ignorano spesso.
Davide, Aurora, Anna, Piergiulio, Valentina, Sofia, Stefania, Angelica della II B hanno esordito leggendo, a nome di tutti i loro compagni, quanto hanno sperimentato in questi mesi di lavoro. Grazie al loro impegno si sono sentiti membri consapevoli e attivi della loro comunità, responsabili del bene comune. Ragazzi e ragazze hanno preso sul serio l’invito della Fondazione di essere sentinelle della legalità e si sono chiesti: «Cosa potrebbe risultare più utile per il BENE COMUNE a Santa Giustina in Colle?». Ragazzi e ragazze hanno incontrato delle difficoltà nella scelta, ma hanno imparato a praticare la democrazia: ad ascoltare, ad accettare l’opinione della maggioranza, a scegliere insieme. Hanno pensato ad un auditorium utile a realizzare una serie di attività che già fanno, sia pure con mille difficoltà in palestra. Così però, oltre a privare le altre scuole delle ore di educazione fisica, sono a disagio, per l’acustica, nella recitazione, nell'allestire la scenografia in quanto visivamente si perdono molti effetti.
Hanno pensato anche a un capannone abbandonato che il Comune potrebbe trasformare allo scopo.
A turno hanno ricordato le varie attività che svolgono durante l’anno come la mostra del libro, allestita ogni Natale, a cui partecipano anche i più piccoli della primaria, iniziativa che richiama molte persone dai paesi limitrofi. Il progettoL’incontro con l’autore su tematiche legate al programma di storia: la Giornata della memoria, le lezioni sulla sicurezza con la Polizia stradale, le rappresentazioni teatrali, i saggi musicali con tutti i genitori.
Oltre a ospitare queste attività, l’auditorium potrebbe favorire anche nuove proposte. I ragazzi ricordano i disagi di essere soli quando invece vorrebbero stare insieme in un luogo di ritrovo per ragazzi, considerato che alla loro età non si assumono più baby sitter e che i genitori lavorano, quindi restano soli 4 ore al giorno per 204 giorni di scuola, senza contare le vacanze estive, per un totale di oltre 800 ore solo nei giorni di scuola; un luogo per fare le ricerche e studiare; dove poter proiettare qualche buon film; dove suonare o ascoltare musica; uno spazio in cui esporre i lavori di arte. Quest’anno i ragazzi hanno aderito al concorso della scuola L’albero che non c’è. Non sapendo dove esporre i duecento alberi, li hanno messi in corridoio, stretto e disagevole per i visitatori; un luogo di inclusione di persone con disabilità o di stranieri, affinché non rimangano isolati.
Poi hanno preso la parola quelli della II D con Noemi, Mattia, Michele, Giulia, mentre Edoardo al computer era impegnato a far scorrere le slide preparate per illustrare le tredici sale del nuovo auditorium: biblioteca, spaziosa e con tanti libri, sala computer, con wi-fi e programmi, sala riunioni, sala cinema, multifunzionale anche per spettacoli teatrali. Con ricchezza di disegni e planimetrie hanno previsto i servizi, bagni al primo e al secondo piano, sala giochi, bar per il cinema, ristoro, dove si può mangiare in compagnia. Spogliatoio per i dipendenti o i volontari che vi prestano servizio, uno sgabuzzino.
La II A ha arricchito il progetto presentando con immagini tridimensionali il nuovo auditorium. Irene, Anna e Ilaria hanno fatto notare lo studio e la scelta dei materiali e delle attrezzature, come le poltroncine rosse con il tavolino, luci a led o soffuse, un videoproiettore con tela a muro, oppure una LIM collegata ad Internet, una cattedra con un profilo rosso che richiami il colore delle poltroncine, due pareti grigie e due color crema, piastrelle quadrate grigie. Infine hanno presentato anche un plastico in cartone.
Ha proseguito la II C per illustrare la gestione dell’auditorium: Moktar, Cesare, Francesco e Andrea con la loro classe hanno previsto anche chi lavorerà per costruire il futuro auditorium chiedendo all’Amministrazione che siano imprese e professionisti del territorio.
Anche per il personale: un portiere, un giardiniere, un addetto alle pulizie, un bibliotecario, un tecnico informatico, un responsabile della gestione degli eventi. Anche il personale deve essere scelto con criteri relativi ai titoli di studio e preferendo chi è senza lavoro nel proprio comune.
Altre mansioni saranno svolte da volontari: la cura del verde, l’organizzazione di eventi, l’organizzazione di attività pomeridiane, l’aiuto nei compiti per casa, i corsi di italiano per stranieri.
Vi saranno convenzioni con le associazioni: la cittadinanza sarà coinvolta il più possibile nella gestione del bene comune.
Ha ripreso la parola la II A per concludere e far notare agli adulti presenti che con i propri insegnanti hanno pensato il luogo anche come elemento di prevenzione della devianza giovanile; un posto sicuro e controllato per evitare che ragazzi e ragazze si ritrovino in posti come il bar per bere e darsi al gioco d'azzardo, o frequentino cattive compagnie o compiano atti vandalici.
Franca Mengato si è complimentata con i ragazzi che hanno proposto un progetto quasi esecutivo, e ha richiamato il dovere da parte degli adulti di ascoltarli. Il sindaco ha apprezzato l’argomento affrontato in tutti i suoi risvolti. Il capannone cui hanno fatto cenno i ragazzi è già oggetto di studio del Comune, progettazione che in parte li riguarda. Essi potranno interagire direttamente in questo disegno quando faranno il Consiglio dei ragazzi. Inoltre si pensa anche a un nuovo plesso scolastico, oggetto del programma di mandato dell’Amministrazione per il quale serviranno circa cinque anni di lavoro, due dei quali restano ancora prima di concludere l'attuale consiliatura. La partecipazione è solo all’inizio e ha invitato i ragazzi a non perdersi d’animo, a non pensare che i loro progetti siano irrealizzabili.
Il consigliere di opposizione, Lucia Basso, è intervenuta ricordando che i ragazzi non vogliono un’aggiustatina a progetti che già ci sono, non vogliono nemmeno scuole nuove, chiedono invece occhiali nuovi per guardare la realtà e i bisogni dei ragazzi. Il luogo pensato dagli studenti è uno spazio di cultura, di aggregazione, di socializzazione, di prevenzione della devianza, serve a costruire insieme cittadini attivi. Il Comune fa parte degli undici comuni del Camposampierese che  hanno costruito insieme la pista ciclabile Ostiglia con finanziamento europeo. Ora stanno ottenendo la banda larga. Propone quindi che l’idea di reperire i finanziamenti dell’auditorium possa essere estesa anche agli altri Comuni.
La presidente del Consiglio d’Istituto, Arianna Calzavara, ha affermato che chiederà che il progetto della fondazione Caponnetto venga proposto per i prossimi tre anni e che venga esteso anche alla scuola primaria, poi rivolgendosi all’Amministrazione ha chiesto di non sottovalutare la proposta dei ragazzi. Il sindaco ha affermato che è una buona idea ma che ha bisogno di tempo, che questa non è una conclusione, ma un avvio di collaborazione, che vi sarà attenzione per la proposta e ha invitato i ragazzi a essere cittadini attivi per la comunità.
La consigliera Ornella De Santi ha chiesto ai genitori di sostenere i propri ragazzi, di incoraggiarli a credere nei loro sogni e nelle loro aspettative, di fare gruppo sia tra genitori, sia tra ragazzi.
Mimma Bumbaca ha ribadito di aver aderito al progetto perché crede fortemente nella formazione  grazie alla quale si afferma e consolida la democrazia e la legalità nel nostro Paese, e spera che in futuro i giovani possano fare meglio di quanto abbiano fatto gli adulti.
Enzo Ceccato, carabiniere, emozionato per questa esperienza nella scuola del comune dove vive tanto auspicata anche da lui, ha voluto precisare che vi sono tanti suoi colleghi delle Forze dell'ordine che collaborano alle iniziative della fondazione Caponnetto e toccano con mano l’illegalità, per questo ha invitato i ragazzi di non farsi mai condizionare dal denaro facile, mentre ogni conquista richiede fatica e sudore. Ha concluso esortando i giovani con un groppo alla gola: Siete l’avvenire! Siete! Esistete!
Non potevamo chiudere meglio questi appuntamenti con il piccolo miracolo di cui siamo stati testimoni: di rado si vede maggioranza e opposizione collaborare e dare esempio ai ragazzi di vera democrazia per il bene comune.
I nostri report sono spesso stati lunghi, ma abbiamo voluto sempre far toccare con mano a chi ci legge le emozioni e le azioni di tante belle realtà che hanno prevalso su quelle negative e, speriamo, fatto anche riflettere qualcuno da che parte stare!


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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