«La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda e vi infonda l’impulso della ricerca e un amore ardente per la verità», così Plutarco di Cheronea ne L’arte di ascoltare (80/90 d.C.), e con questo augurio abbiamo dato il via all’appuntamento del 29 gennaio 2018 con le giovani sentinelle di Cadoneghe, ragazze e ragazzi delle classi IB, IE e II A dell'Istituto Don Milani.
Quella di Cadoneghe è l’ultima delle scuole che si è aggiunta al progetto della Fondazione Caponnetto in questo anno scolastico 2017-2018. Avevamo bisogno di infiammare gli animi di questi ragazzi, di spingerli a lavorare alacremente in vista del secondo incontro del percorso di educazione alla cittadinanza quando i giovani saranno ospiti dell’amministrazione comunale il prossimo 22 marzo.
Con i nostri collaboratori Francesca Vian, Lidia Pege, Grazia Rizzato, Micaela Grasso, direttrice del Festival Nazionale Teatro per ragazzi, abbiamo cercato di "appassionare" i nostri giovani studenti ai temi che erano cari a Nonno Nino, di trasmettere loro fiducia e rassicurarli che in questo percorso saremo loro accanto sempre. La Fondazione Antonino Caponnetto è impegnata, sin dalla sua costituzione nel 2003, nella diffusione della cultura della legalità, raccogliendo l’eredità del giudice che aveva dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita a testimoniare l’impegno e i valori di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ad accoglierci nell’aula magna dell’Istituto c’erano le loro insegnanti, accompagnate dalla referente, Paola Norbiato, e dalla vicaria Cristina Zamboni. Ci ha fatto particolarmente piacere vedere che anche l’assessora all’Istruzione e alla cultura di Cadoneghe, Paola Venturato, ha voluto essere presente per portare il saluto dell’amministrazione comunale e ha confermato che il prossimo 22 marzo ragazzi e ragazze, insieme ai loro genitori, saranno accolti dall’amministrazione che attende le proposte dei propri giovani cittadini.
Dopo aver visto un breve filmato sulla vita del giudice Caponnetto, studenti e studentesse sono stati invitati dalla nostra referente Francesca Vian, a esprimersi, permettendo loro di prendere subito l’iniziativa di scrivere su un post-it eventuali disagi o problematiche che stavano vivendo e che sentivano “vicine”. Francesca li ha sollecitati a essere attivi, a mostrare i propri interessi, a dare il proprio contributo per la scelta di un unico e condiviso obiettivo per rendere i loro spazi “un posto migliore”.
Li abbiamo informati circa gli obiettivi da raggiungere in questo cammino; di quanto sarà importante la ricchezza del nostro progetto, che parte già da questo primo processo di confronto, indipendentemente dalla realizzazione del progetto stesso. Importante saranno gli incontri all’interno dei gruppi di lavoro, perché quest’avventura parte da qui: dalla diversità culturale e sociale in gruppo composto sia da classi prime che seconde, da ragazzi e ragazze, alcuni con famiglie di origine proveniente da altri paesi. Comunicare, raccogliere informazioni, stare insieme, esprimersi, usare l’immaginazione, sviluppare la creatività, essere coinvolti, impegnati e attivi come un buon cittadino deve essere. È l’eredità più bella lasciataci dal giudice Caponnetto.
Licia Serpico
Referente Progetto Scuola Veneto
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