Martedì 26 Febbraio due gli appuntamenti: con le giovani sentinelle dell’Istituto Comprensivo Balducci di Fiesole e con i più grandi del Liceo Giovanni da San Giovanni di San Giovanni Valdarno, in contemporanea, a sottolineare l’importanza di una rete di scuole per la legalità e la cittadinanza.
Nell’aula magna del Liceo di San Giovanni Valdarno a fare gli onori di casa è stata la vicaria insieme alle colleghe referenti Letizia Verdi e Laura Vanni. Presente il sindaco Maurizio Viligiardi.
Appena giunti ragazze e ragazzi erano impegnati nelle prove! Armati di power point, con collegamenti in rete e grafici erano pronte ad esporre il loro tema dal titolo:
Lo spaccio di droga tra i giovanissimi in Valdarno: analisi del problema e strategie di intervento.
Divisi in gruppi hanno iniziato a presentare il tema esprimendo il loro disagio e la loro preoccupazione su come le scuole siano gli obiettivi principali degli spacciatori.
Da troppo tempo il fenomeno viene sottovalutato mentre la criminalità organizzata assolda giovani e giovanissimi a spacciare droga. A ricordarlo sono le vicende di cronaca che hanno esposto mettendo in rilievo l’arresto di un sedicenne trovato con 30 grammi di marijana o grazie a telecamere istallate per l’indagine in un istituto della città, minorenni spacciavano droga ai propri compagni nei bagni della scuola. Sono passati poi a illustrare i vari tipi di droghe, i loro effetti e la loro pericolosità, le sanzioni per chi detiene sostanze stupefacenti ed infine le domande:
Che fine fa la droga che viene sequestrata?
Da chi prendono la droga gli spacciatori?
Vi sono dati certi e oggettivi riguardo la presenza della droga sul territorio?
Vi è presenza di criminalità organizzata e mafiose?
Maurizio Viligiardi ha ringraziato la Fondazione, la scuola, ragazze e ragazzi per l’impegno su tematiche sociali che coinvolgono tutta la comunità. Non ha negato la sua preoccupazione per il fenomeno e consapevole che non vi sono isole felice immuni dalla mafia!
Il confronto è stato interessante e proficuo con il mettere in rilievo che una comunità attenta e consapevole può diventare un grande deterrente alla criminalità e alla illegalità. La scuola ha un ruolo importante affinché i giovani non siano alla mercé della criminalità e della corruzione. È importante che gli stessi giovani coinvolgano i propri genitori e insegnanti anche riguardo le denunce di tali fenomeni.
Per questo è importante maggiore consapevolezza e per questo motivo, previsto dallo stesso progetto, abbiamo proposto un nuovo appuntamento per approfondire e allargare alla cittadinanza il dibattito.
La Fondazione avrà il compito di invitare per la giornata del 10 aprile dalle 9.30 alle 11.30 relatori delle Forze dell’Ordine ed esperti per un’analisi più approfondita e un confronto fra studenti e cittadinanza.
Il sindaco Maurizio Viligiardi si è impegnato ad ospitare la mattinata in Palazzo d'Arnolfo.
Ad accogliere, a Fiesole, i giovanissimi dell'Istituto comprensivo Balducci sono stati il sindaco Anna Ravoni e gli assessori all’Istruzione, Alessandra Nencioni, e al Territorio Iacopo Zetti.
Con i più grandi della scuola media Mino da Fiesole accompagnati dalle proprie insegnanti, da alcuni anni compagne di viaggio del nostro progetto, e dal Dirigente scolastico, Stefano Pagni Fedi, avrebbero dovuto esserci anche i piccoli della primaria Luigi Casini di Pian di Mugnone, dei quali abbiamo apprezzato nel corso dell’incontro il video del proprio lavoro di questi mesi, ma che non abbiamo potuto ascoltare perché assenti. Spiace l’assenza, perché viene meno un degli elementi che caratterizza il progetto: la discussione pubblica, il momento del confronto, l’ascolto delle proprie ragioni e, insieme, bambini e bambine avrebbero potuto ascoltare le ragioni e le riflessioni degli altri, non consentendo così la partecipazione agli altri appuntamenti.
Il sindaco Anna Ravoni ha introdotto i lavori salutando giovanissimi e genitori presenti in un bel gruppo vivace e attento. Ha ringraziato studenti e studentesse per l’impegno profuso, per le sollecitazioni offerte, e poi la fondazione Caponnetto per aver offerto l’opportunità di questo percorso e ha ricordato l’importanza del rispetto delle regole e i rischi delle infiltrazioni mafiose anche nella nostra regione che mettono a rischio la convivenza civile.
La Fondazione ha ripreso i temi del progetto per illustrarli ai genitori e ai nonni intervenuti, mettendo in rilievo alcuni aspetti significativi: questo percorso di formazione che offre un’esperienza di cittadinanza con il dibattito pubblico costituisce una sorta di accesso all’agora e fa dei ragazzi e delle ragazze dei cittadini veri e propri, consentendo loro di esprimersi e di prendere posizione su temi rilevanti, di confrontarsi e di scoprire come funziona una democrazia. In questo senso si deve intendere questo secondo appuntamento con i giovani di Fiesole e con i loro amministratori.
Sindaco e assessori ospitano i cittadini in una sala del palazzo comunale, nel luogo dove si prendono le decisioni e si governa la città, discutono con cittadini e cittadine, ascoltano e replicano. Abbiamo voluto ribadire questi aspetti perché, a differenza di quanto accaduto a Fiesole dove in questi anni abbiamo avuto interlocutori attenti e ci sono state aperte le porte delle sale, vi sono ancora città, poche per fortuna, dove amministratori e amministratrici oppongono resistenza ad incontrare i giovani o adducono come ragione per non farlo la mancanza di spazi sufficientemente ampi per gli incontri. Come se questa fosse una ragione e non un espediente per non fare!
Poi hanno preso la parola ragazzi e ragazze. Che cosa sono le regole, a cosa servono è stato lo spunto per dare il via al proprio lavoro. Hanno letto è studiato i primi dodici articoli della nostra Costituzione e poi la Carta dei diritti del bambino e dalle loro riflessioni è scaturita una Costituzione della classe, alcuni principi generali del comportamento a scuola. La riflessione sul diritto al gioco, al riposo e al divertimento dei bambini è stato il tratto che ha unito il proprio lavoro alla proposta di recupero del campino, lo spazio all’esterno della scuola per giocare, incontrarsi, fare sport. Hanno ereditato la proposta dai compagni più grandi, ormai alle scuole superiori, che avevano sollecitato l’amministrazione comunale.
Iacopo Zetti è intervenuto per aggiornarli sui tempi di intervento e per annunciare l’iniziativa pubblica alla quale saranno invitati anche studenti e studentesse per l’avvio dei lavori di recupero.
Alessandra Nencioni ha ricordato brevemente le vicende per il recupero del campino e poi ha invitato i giovanissimi a riflettere sulla cura e la conservazione di questo bene che appartiene a tutti. Occorre un impegno di ciascuno affinché il campino sia mantenuto agibile e funzionante e sollecitato ragazze e ragazzi ad essere responsabili. Anche la fondazione ha voluto rimarcare questo aspetto della responsabilità individuale e ha sollecitato i giovanissimi ad essere attivi nel prendersi cura di quel bene, senza fare appello solo a strumenti di controllo come le telecamere, accettando la sfida della cittadinanza, di essere anche loro stessi i custodi del campino.
Stefano Pagni Fedi li ha ringraziati del bel lavoro fatto, dell’impegno con cui hanno prodotto cartelli, immagini e principi. In particolare ha sottolineato lo sforzo della riflessione, di pensare prima come costruire lo spazio del gioco e del divertimento.
Alcuni interventi brevi ma stringenti di genitori hanno sottolineato il lavoro delle insegnanti e della scuola, riconoscendo quel ruolo di formazione del cittadino cui abbiamo spesso fatto cenno e allo scambio finale hanno partecipato un po’ tutti gli attori che hanno così reso il pomeriggio denso e interessante.
Con giovani e giovanissimi delle scuole della città metropolitana di Firenze ci rivedremo il prossimo maggio in data da definire appena la Regione Toscana ci indicherà la disponibilità del teatro.
Domenico Bilotta, Sergio Tamborrinio e Claudio Gherardini
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