giovedì 28 febbraio 2019

Secondo incontro con le giovani sentinelle fiorentine







Mercoledì 27 febbraio nuovo appuntamento con le giovani sentinelle fiorentine. Studenti e studentesse degli Istituti comprensivi Compagni-Carducci e Beato Angelico e del Liceo Rodolico. hanno affollato la sala Ketty La Rocca nel complesso delle Murate accolti dalla vicesindaca e assessora all'Istruzione Cristina Giachi. Con i giovani le proprie insegnanti e anche alcuni genitori.

Nell'introdurre i lavori la Fondazione ha voluto ricordare quanto sia importante che amministratori e amministratrici accolgano i cittadini e le cittadine nelle sale dei palazzi comunali perché quegli spazi sono deputati al confronto e al dibattito sulle scelte che riguardano tutti i cittadini e, come tali,  non escludono alcuno dal partecipare e dal prendere la parola né nessuno può utilizzare gli aggettivi mio o nostro in riferimento agli spazi.

Il dibattito e il confronto prevedono che gli interlocutori siano di fronte, a parlare e ad ascoltare; a sostenere tesi e controbattere; a fare proposte e accogliere suggerimenti, osservazioni, critiche, nel pieno rispetto dell’altro e senza prevaricare.

Ci siamo proposti questo obiettivo avendo il ruolo di tutor del progetto, di colui che introduce il dibattito, guida il confronto e lo modera, richiama chi interviene alle proprie responsabilità e a dare il buon esempio.

Agli incontri chiediamo che partecipino i genitori perché sappiano cosa si fa a scuola e perché divengano anche loro interlocutori dei giovani e dei giovanissimi nel faticoso compito di formare il cittadino.

Cristina Giachi ha salutato ragazzi e ragazze che partecipano al percorso delle Giovani sentinelle e ha apprezzato il loro impegno nello studiare e approfondire, nell’elaborare delle proposte e questa loro fatica, la perseveranza, la testardaggine sono le migliori qualità per il compito di cittadino responsabile, di chi partecipa, si esprime, sceglie quando si deve risolvere un problema che riguarda la collettività o si deve prendere una decisione. 

Ma la partecipazione richiede anche delle regole e che siano rispettate, perché le norme sono la garanzia che ciascuno abbia gli stessi diritti e le stesse opportunità e governano il dialogo e il confronto.

Poi hanno preso la parola i giovani o, meglio, i  giovanissimi del Beato Angelico. Combattiamo l'inciviltà in città e nel quartiere il loro tema che hanno documentato con immagini riprese da loro stessi del loro quartiere, dei giardini di via Allori, dove si ritrovano nel tempo libero.

Nella città hanno osservato l’abbandono dei rifiuti, i cumuli di mozziconi, i graffiti, le auto parcheggiate sui marciapiedi o negli spazi riservati ai disabili. I giardini di via Allori sono una delle poche aree verdi del quartiere e il pavimento avrebbe bisogno di manutenzione, ci sono graffiti o, meglio, scritte offensive e volgari, i giochi sono rovinati in alcuni casi e nello spazio dove sono collocati ci dormono delle persone. L'area cani dovrebbe essere curata invece sporca e malmessa.

Sarebbe necessaria la raccolta differenziata dei rifiuti e interventi di ripristino e maggiori controlli.

Lo spirito del progetto è quello di far crescere dei buoni cittadini e delle cittadine, quindi dobbiamo chiederci cosa possiamo fare noi, ciascuno di noi di fronte a queste situazioni di degrado, a cominciare facendo attenzione a chi è responsabile del degrado denunciandolo e senza girarsi dall’altra parte, ha osservato la Fondazione.

Le tre classi seconde dell’Istituto comprensivo Compagni Carducci, intervenute subito dopo, hanno preso il via dalle parole di Antonino Caponnetto, dalla sua proposta di rispetto delle leggi e del prossimo senza chiedere nulla in cambio. Non ci faremo fregare il futuro è stato il tema scelto e anche loro si sono occupati di rifiuti e hanno realizzato un bel video, immaginando un telegiornale con notizie in tre momenti storici differenti per poter mettere in evidenza come le buone pratiche del riciclo dei rifiuti possono avere degli effetti benefici  sull’ambiente e sul benessere di tutti. Un’altra parte del lavoro è stata dedicata al gioco d’azzardo, un tema che ritorna e preoccupa giovani e giovanissimi perché vedono l’azzardo come una minaccia al benessere e temono che sia compromesso il gioco in generale, quella modalità che serve per conoscere e comprendere, sviluppare la propria personalità, per costruire relazioni. Occorre essere molto attenti ai danni dei videogiochi e, abbiamo aggiunto noi, sono necessarie strategie per limitare l’azzardo.

Infine hanno preso la parola i più grandi del Liceo Rodolico, tre classi di prima è una di seconda. Anche loro posto attenzione alle situazioni di degrado nel quartiere e alle forme piccole di degrado. Ad emblema hanno raccontato la vicenda di un camper abbandonato in un terreno da più di dieci anni che rovina il paesaggio urbano nelle vicinanze della scuola. Hanno approfondito la questione dei rifiuti e del degrado in genere con interviste a cittadini e cittadine, si sono soffermarti sulla condizione delle aree verdi, sottolineando anche il buono stato di alcune che sono luogo di incontro di giovani e adulti.

Nel suo intervento Cristina Giachi ha voluto sottolineare che alcuni dei problemi sollevati sono riconducibili a condotte individuali poco rispettose delle regole della convivenza, si pensi ad esempio alla questione del camper abbandonato e, in genere all’abbandono dei rifiuti, e tali comportamenti se corretti arrecherebbero benefici alla collettività. Non sempre sono necessari i controlli, occorre intervenire sul piano educativo e avere in prima persona comportamenti esemplari.

I progetti e la discussione vivace e interessante ha protratto l’incontro ben oltre quanto avevamo previsto e ragazzi e ragazze sono rimasti seduti in sala per poter esporre il proprio punto di vista e ascoltare le repliche, offrendoci un bell’esempio di cittadinanza. Siamo convinti che ve ne saranno altri nella prosecuzione degli incontri.

Per un proficuo lavoro chiediamo che ciascuna scuola contenga i tempi di esposizione del progetto entro i 20 minuti nel caso di tre scuole, tempi maggiori sono possibili nel caso di due o una sola scuola, in modo da avere sufficiente spazio da dedicare al dibattito. I giovani e agli insegnanti chiediamo inoltre una attenzione più marcata alla questione di quanto può essere fatto da ognuno di noi come tratto caratteristico del farsi cittadino.

Con giovani e giovanissimi delle scuole della città metropolitana di Firenze ci rivedremo il prossimo maggio, in data da definire appena la Regione Toscana ci indicherà la disponibilità del teatro.


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

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