lunedì 26 dicembre 2011

PROGETTO BAGNO A RIPOLI INCONTRO CON L'ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONINO CAPONNETTO


PROGETTO BAGNO A RIPOLI

INCONTRO CON L'ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONINO CAPONNETTO



Martedì 20 dicembre ha preso il via, per l’anno scolastico 2011-2012, il progetto Legalità con le scuole di Bagno a Ripoli, frutto dell’accordo fra l’Amministrazione comunale, il Corpo dei Vigili urbani e la Fondazione.

Al progetto non partecipano, da quest’anno, i due istituti superiori della città, perché sono fra le scuole pilota di quello regionale I giovani sentinelle della legalità, che abbiamo già incontrato lo scorso giovedì 10 novembre.

Per questo motivo al progetto Legalità avrebbero dovuto partecipare solo le scuole primarie e secondarie di primo grado. Dopo la bella esperienza dello scorso anno, in cui più soggetti, il Comune, il Corpo dei vigili, la Fondazione e il giornale Metropoli, hanno collaborato per testimoniare il valore del rispetto delle regole, i ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme con i propri insegnanti e tutti sono stati ospitati nella Sala del Consiglio comunale, in giugno, per esporre i risultati dei loro lavori, attendavamo segnali incoraggianti dal punto di vista del coinvolgimento delle scuole, rassicurati dagli stessi insegnanti che ci sollecitavano a proseguire con maggiore incisività quest’anno. Invece solo una scuola secondaria di primo grado aderisce al progetto: l’Istituto comprensivo Antonino Caponnetto. Sembra di essere di colpo tornati indietro a tre o quattro anni fa, quando non era possibile stabilire rapporti solidi e duraturi con le istituzioni scolastiche. Dirigenti e insegnanti cambiano sede con frequenza e in questo modo viene meno quella continuità didattica essenziale per un’azione educativa efficace da parte della scuola.

Questa situazione è diffusa in tutto il Paese e lo si riscontra anche con il progetto Sentinelle. Vi è un vero e proprio paradosso: la nostra scuola funziona grazie al lavoro prezioso di numerosissimi precari, senza i quali classi e interi istituti non potrebbero neppure aprire le proprie porte. Eppure nella scuola vi è un gran numero di cattedre senza un titolare e, mentre tutti si stracciano le vesti per il lavoro che manca, il paradosso cresce e si alimenta. Allora è urgente che gli amministratori locali facciano sentire la propria voce sia presso l’Ufficio scolastico regionale, sia nei confronti del Parlamento, sia nei confronti dei partiti politici, chiedendo di inserire nei propri programmi la questione della scuola. Se ritengono ingiusto questo stato di cose, chiedano con forza che ogni cattedra abbia un titolare in modo che il funzionamento della scuola sia pienamente efficiente ed efficace e che, per conseguenza, il diritto all’istruzione e alla formazione dei propri cittadini, secondo quanto prescrive la Costituzione, trovi piena attuazione.

La Fondazione proseguirà nel suo lavoro, convinta che questo impegno, apparentemente poco produttivo per il fatto di dover ricominciare ogni volta daccapo, abbia l’effetto di scuotere chi dichiara di volere dei cambiamenti mentre, in realtà, trascina dietro di sé gli stessi problemi senza risolverli. Ad avvalorare le nostre convinzioni quanto accaduto nell’Istituto Caponnetto: ragazzi e ragazze attenti e preparati hanno seguito e partecipato attivamente al dibattito perché in questa scuola le insegnanti e il vice preside sono presenti e gli stessi degli scorsi anni e sono impegnati da tempo con progetti di lunga durata.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola



Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze

Tel. e fax 055 691048 cell. 333 4875190

domenico.bilotta55@gmail.com

scuola@antoninocaponnetto.it

http://www.antoninocaponnetto.it






Martedì 20 dicembre ha preso il via, per l’anno scolastico 2011-2012, il progetto Legalità con le scuole di Bagno a Ripoli, frutto dell’accordo fra l’Amministrazione comunale, il Corpo dei Vigili urbani e la Fondazione.

Al progetto non partecipano, da quest’anno, i due istituti superiori della città, perché sono fra le scuole pilota di quello regionale I giovani sentinelle della legalità, che abbiamo già incontrato lo scorso giovedì 10 novembre.

Per questo motivo al progetto Legalità avrebbero dovuto partecipare solo le scuole primarie e secondarie di primo grado. Dopo la bella esperienza dello scorso anno, in cui più soggetti, il Comune, il Corpo dei vigili, la Fondazione e il giornale Metropoli, hanno collaborato per testimoniare il valore del rispetto delle regole, i ragazzi e le ragazze hanno lavorato insieme con i propri insegnanti e tutti sono stati ospitati nella Sala del Consiglio comunale, in giugno, per esporre i risultati dei loro lavori, attendavamo segnali incoraggianti dal punto di vista del coinvolgimento delle scuole, rassicurati dagli stessi insegnanti che ci sollecitavano a proseguire con maggiore incisività quest’anno. Invece solo una scuola secondaria di primo grado aderisce al progetto: l’Istituto comprensivo Antonino Caponnetto. Sembra di essere di colpo tornati indietro a tre o quattro anni fa, quando non era possibile stabilire rapporti solidi e duraturi con le istituzioni scolastiche. Dirigenti e insegnanti cambiano sede con frequenza e in questo modo viene meno quella continuità didattica essenziale per un’azione educativa efficace da parte della scuola.

Questa situazione è diffusa in tutto il Paese e lo si riscontra anche con il progetto Sentinelle. Vi è un vero e proprio paradosso: la nostra scuola funziona grazie al lavoro prezioso di numerosissimi precari, senza i quali classi e interi istituti non potrebbero neppure aprire le proprie porte. Eppure nella scuola vi è un gran numero di cattedre senza un titolare e, mentre tutti si stracciano le vesti per il lavoro che manca, il paradosso cresce e si alimenta. Allora è urgente che gli amministratori locali facciano sentire la propria voce sia presso l’Ufficio scolastico regionale, sia nei confronti del Parlamento, sia nei confronti dei partiti politici, chiedendo di inserire nei propri programmi la questione della scuola. Se ritengono ingiusto questo stato di cose, chiedano con forza che ogni cattedra abbia un titolare in modo che il funzionamento della scuola sia pienamente efficiente ed efficace e che, per conseguenza, il diritto all’istruzione e alla formazione dei propri cittadini, secondo quanto prescrive la Costituzione, trovi piena attuazione.

La Fondazione proseguirà nel suo lavoro, convinta che questo impegno, apparentemente poco produttivo per il fatto di dover ricominciare ogni volta daccapo, abbia l’effetto di scuotere chi dichiara di volere dei cambiamenti mentre, in realtà, trascina dietro di sé gli stessi problemi senza risolverli. Ad avvalorare le nostre convinzioni quanto accaduto nell’Istituto Caponnetto: ragazzi e ragazze attenti e preparati hanno seguito e partecipato attivamente al dibattito perché in questa scuola le insegnanti e il vice preside sono presenti e gli stessi degli scorsi anni e sono impegnati da tempo con progetti di lunga durata.



Editore Domenico Bilotta

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