mercoledì 4 aprile 2012

LETTERA DEL VICE PRESIDENTE DEL SENATO VANNINO CHITI

LETTERA DEL VICE PRESIDENTE DEL SENATO VANNINO CHITI



Cari ragazzi, care ragazze e Istituzioni,

ricevo e inoltro con grande piacere la bellissima lettera, riportata sotto, che il Vice Presidente del Senato ci ha inviato confermandoci nell’impegno che abbiamo assunto con voi e dando maggiore forza, riconoscendo e autorevolezza ai vostri sforzi e alle vostre proposte.

Ci auguriamo di incontralo il prossimo 3 maggio in Senato in occasione della premiazione del progetto e poi alla Conferenza finale di Ottobre del progetto Giovani sentinelle della legalità 2011-2012.

Io, il Presidente, Nonna Betta e tutta la Fondazione ci associamo nell’augurarvi Buona Pasqua.



Editore Domenico Bilotta
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Roma, 4 aprile 2012







Care ragazze e cari ragazzi,

ho ricevuto la lettera nella quale si descrive il progetto che avete portato avanti insieme al vostro insegnante sul tema della privatizzazione dell'acqua.

È molto bello che in una società come la nostra, in cui troppi giovani manifestano indifferenza verso la politica e la società, abbiate sentito la necessità di impegnarvi sulle orme tracciate dal giudice Antonino Caponnetto al cui pensiero si ispira l'attività della Fondazione.

Caponnetto sapeva che senza la formazione e il lavoro dei giovani, il Paese non avrebbe potuto avere un futuro degno. Per questo andava continuamente nelle scuole e parlava con ragazzi come voi.

Voglio ricordare la frase che lui pronunciava nei suoi incontri con gli studenti: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi! L’avvenire è nelle vostre mani. Ricordatelo sempre!".

Questa frase è stata per molti, anche qui in Toscana, la spinta al cambiamento, alla responsabilità e alla partecipazione.

Il tema dell'acqua, del quale vi siete occupati, è una questione cruciale. L'acqua è di tutti, è essenziale e insostituibile. Per questo è un bene pubblico – insieme con le infrastrutture ad essa collegate – e deve essere garantito universalmente, con adeguati livelli di qualità e nel rispetto della sostenibilità ambientale, così da assicurarne l'utilizzo come risorsa a chi verrà dopo di noi.

L'acqua non è disponibile in quantità illimitata, per questo è indispensabile preservarla e si deve razionalizzare la sua gestione attraverso la cura del territorio, l'eliminazione degli sprechi e dell'utilizzo inappropriato. La dispersione di acqua in Italia è a livelli inaccettabili: questo testimonia quanto il sistema nel suo complesso sia stato trascurato e abbia bisogno di investimenti.

Gli obiettivi indispensabili per garantire un servizio equo, solidale, sostenibile e accessibile a tutti non sono raggiungibili con una privatizzazione che espropria i comuni di ogni potere decisionale. Si tratta della negazione di un servizio per molti cittadini.

Anche la gestione pubblica ha prodotto disservizi, sprechi e un eccesso di costi. Ma occorre lavorare consentendo di scegliere la gestione migliore, non imponendo lo spostamento obbligatorio verso il privato.

Su un bene primario come l'acqua non si possono operare risparmi ai danni dei cittadini e lo Stato non può delegare la responsabilità perché è suo dovere garantire un servizio sicuro, affidabile e disponibile per tutti.

Del resto già oggi, e ancor più domani, la disponibilità dell'acqua per tutti i popoli è messa a rischio: su di essa possono scatenarsi conflitti e nuove guerre. È un bene troppo prezioso e vitale per regalarlo al dominio di poteri privati.

Il vostro lavoro contiene proposte concrete e suggerimenti, ai Comuni, alle Regioni, al governo nazionale. È così che ci si assume la responsabilità di essere "sentinelle del proprio territorio". Noi come istituzioni – ma anche le associazioni, le organizzazioni sindacali – abbiamo il dovere di accompagnarvi, con la consapevolezza che ciascuno deve dare il buon esempio ed essere riferimento di valori e comportamenti giusti, comportamenti che non possono essere delegati ad altri, ma di cui ciascuno deve sentirsi responsabile in prima persona, per costruire una comunità fondata sui principi della nostra Costituzione.

Perché come disse Giovanni Falcone: "Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini".

Vi faccio un grande in bocca al lupo e Vi invio i miei più cari saluti e cari auguri di Buona Pasqua.
Vannino Chiti







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