Come già negli anni scorsi, nel bel teatro Verdi di Firenze dal caldo e imponente fascino, venerdì 11 ottobre si sono ritrovati ragazzi e ragazze per la Conferenza finale delle Giovani sentinelle 2018-2019.
Con studenti e studentesse della Toscana, anche una delegazione di giovani del liceo E. Medi di Cicciano, una scuola della provincia di Napoli che nello scorso anno scolastico è stata per la prima volta nostra compagna di viaggio, fermamente convinti nel proseguire l’esperienza come testimonia la sveglia alle ore 4.00 del mattino per essere presenti all’appuntamento.
Spiace al contrario l’assenza di alcune scuole. A loro vogliamo ribadire l’importanza di partecipare ad ogni incontro di quelli previsti perché, in caso contrario, viene meno lo spirito e la ratio del progetto. Ognuno degli appuntamenti ha un suo obiettivo preciso e tutti compongono il mosaico che da senso compiuto al percorso di formazione.
Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto, ha aperto la mattinata con un breve saluto riaffermando il valore del progetto che si avvia all’undicesima edizione e lo fa mostrando tutta la propria vivacità con le proposte e l’entusiasmo di ragazze e ragazzi, con i progetti ricchi di soluzioni interessanti che offrono a giovani e giovanissimi sempre nuove esperienze.
La fondazione ha introdotto i lavori veri e propri apprezzando l’impegno dei giovani e la responsabilità e la coerenza di sindaci e assessori che hanno partecipato agli appuntamenti di febbraio e marzo quando si sono confrontati e hanno dibattuto con studenti e studentesse dei temi da loro approfonditi, offrendo così una prima esperienza di discussione pubblica. Questa Conferenza finale ne costituisce un nuovo momento, avendo come interlocutori dei parlamentari ai quali offrire proposte e dai quali ricevere risposte e assunzione di impegni. Lo spettro delle questioni affrontate nel corso dell’anno è ampio come le preoccupazioni dei giovani e ci auguriamo che queste buone pratiche di discussione pubblica divengano buone abitudini di cittadinanza.
Francesca Ripert, funzionaria del Ministero dell’Istruzione ha salutato i ragazzi e le ragazze, sorpresa della ricchezza del loro lavoro e della partecipazione attenta e ricca di sollecitazioni e ha ringraziato la Fondazione per la partecipazione così numerosa di studenti e studentesse.
Vittorio Bugli, assessore regionale con delega alla legalità, interlocutore della Fondazione e dei giovani da qualche anno, ha ricordato ai giovani che in Toscana sono presenti mafia e altre organizzazioni criminali perché ce lo ricordano le inchieste della magistratura e le analisi di esperti, associazioni e gli strumenti approntati dalla Regione Toscana in collaborazione con la Scuola Normale di Pisa. L’assessore ha puntato l'attenzione sulla perdurante credenza che da noi non ci sia davvero la mafia quando, invece, la Toscana è da molto tempo terra di riciclaggio, pur non essendo propriamente terra mafiosa, ed è necessario che cresca la consapevolezza dei rischi e con essa la cultura politica e amministrativa per un contrasto efficace. È pure importante che tale consapevolezza sia diffusa fra cittadini e cittadine in modo che anche i loro comportamenti e le loro abitudini cambino per evitare che le piccole violazioni delle regole aprano le porte alle corruzione e alimentino gli appetiti delle organizzazioni criminali.
Vittorio Bugli ha annunciato che alla Regione Toscana è stato affidata dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) la tenuta di Suvignano, un tempo proprietà di Angelo Piazza che l’aveva acquisita con denaro riciclato. La Regione è impegnata a fare della tenuta un’azienda agricola dove si lavori e si produca nel rispetto delle leggi e della dignità di chi vi opera, senza che si dimentichi la vicenda giudiziaria del bene. www.regione.toscana.it/-/ suvignano-tenuta-aperta
Ha poi preso la parola Sergio Chiostri, presidente della fondazione Carlo Marchi, compagno di viaggio e sostenitore delle Giovani sentinelle. Ha ricordato l’impegno di Carlo Marchi nella diffusione del civismo, quale elemento essenziale della buona convivenza e del rispetto fra i cittadini, e il sostegno alla cultura nelle sue varie forme per dare un senso compiuto alla nostra idea di cittadinanza.
La Conferenza è entrata nel vivo con il video che ha raccolto le immagini dei progetti e ha raccontato con il linguaggio filmico il lavoro di ragazzi e ragazze, la varietà dei temi, le soluzioni proposte, le sollecitazioni, le domande, le richieste. E questo filmato così ricco è dedicato alla memoria di Ettore Nespoli, insegnante dell’interland pratese impegnato da sempre nel sociale e nel promuovere le esperienze di volontariato sulle terre confiscate alla mafia, venuto a mancare pochi giorni fa.
Poi ha preso il via il Botta e risposta. Luca Migliorino, Giovanni Donzelli, parlamentari, e Gabriele Bianchi, consigliere regionale, hanno risposto alle domande e alle sollecitazioni di ragazzi e ragazze, hanno dialogato con loro rifuggendo i toni propagandistici e assicurando degli impegni in Parlamento in occasione della discussione del Documento Economico e Finanziario.
Gli edifici scolastici, quelli vecchi e bisognosi di interventi, ma anche quelli con pochi spazi per accogliere studenti e studentesse, le annotazioni dei ragazzi e delle ragazze di avere degli ambienti gradevoli dove studiare, la scuola aperta nel pomeriggio per consentire di fare le mille attività di studio sono state le prime domande che sono state ripetute da grandi e piccoli e i parlamentari hanno concordato sulla necessità di incentivare le risorse, richiedendolo già nella prossima legge di bilancio. Abbiamo ripreso la vecchia questione delle caserme dismesse e dei tanti spazi che sono chiusi, che potrebbero soddisfare tante esigenze, e le urgenze di tanti istituti scolastici costretti ad avere come sedi degli edifici in affitto da privati, mentre accanto vi sono delle caserme chiuse. Lo avevano posto per primi gli studenti del Liceo Petrocchi di Pistoia una decina di anni fa, lo avevano ripreso quelli del Liceo di Sesto Fiorentino l’anno passato, ma la questione rimane lì, irrisolta.
E legate a questa prima questione ve ne sono altre due, molto affini: gli spazi in città, grandi e piccole, luoghi di ritrovo e per il tempo libero, da un lato, e luoghi per l’esercizio della cittadinanza, tema quest’ultimo che la Fondazione ha messo da tempo al centro dell’attenzione per la mancanza degli spazi per la democrazia, gli spazi della discussione e del dibattito che dovrebbero essere disponibili e gratuiti per poter esercitare il diritto di contare, di avere voce in capitolo.
Lo scambio è stato vivace prima di passare ad altri temi, in particolare quelli legati all’ambiente e ai rifiuti che hanno conquistato le prime pagine di giornali e Tv negli ultimi mesi. Se si scorrono i volumi Idee e proposte dei giovani, a cominciare dalla prima del 2009, si scopre che ragazzi e ragazze ne parlano con dovizia di particolari e cognizione di causa da tempo, nel disinteresse di media e giornali che pure abbiamo invitato in questi anni, e le loro proposte hanno ripetuto con i parlamentari: modificare le modalità di calcolo della tassa, maggiore attenzione alle società che gestiscono la raccolta.
Attenzione anche ai nuovi temi che hanno occupato la ribalta negli ultimi tempi: il dark and deep web, oggetto di un bel lavoro dei giovani di Prato, lo studio dell’Educazione civica e del diritto nella scuola superiore, la questione della guerra e dei diritti umani, la disabilità. Pur nella loro apparente distanza ci restituiscono l’immagine di ragazzi e ragazze vivi e interessati, attenti e partecipi.
Claudia D'Agnone e Alessio Forlani hanno poi proposto il brano musicale Sentiero 103 che racconta le violenze di genere, altra questione che via via viene riproposta in tante scuole.
Gianluca Calì, imprenditore Libero, come ama definirsi, ha poi raccontato la sua vicenda di uomo che ha detto NO alla mafia che gli ha chiesto il pizzo e che non sopporta la sua attività commerciale in piena libertà e legalità senza alcun cedimento alle pressioni e alle minacce mafiose. Da qualche tempo frequenta le scuole per raccontare la sua “sfida” e diffondere il suo messaggio di resistenza e di speranza di poter battere la mafia. Gianluca ha conosciuto, giovanissimo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e nel 1992, dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, ha promesso a se stesso di non assoggettarsi mai ai ricatti mafiosi e di vivere nel rispetto della legge.
Maurizio Pascucci, responsabile Beni confiscati della Fondazione ha chiuso la mattinata con la sua testimonianza di attivista in Sicilia, a Corleone.
Lunedì 21 nuovo appuntamento con la Conferenza finale delle Giovani sentinelle siciliane a Palermo, nel bel teatro Politeama.
Una settimana dopo, lunedì 28, saremo a Padova con i giovani del Veneto ospitati nell’auditorium dell’Istituto Modigliani, a ricordare che la scuola accoglie, è luogo della formazione e della discussione pubblica, del confronto e del dibattito, anche a chi lo ha dimenticato, o non lo ha mai saputo.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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