sabato 26 ottobre 2019

Conferenza finale progetto Sentinelle Sicilia


Lunedì 21 ottobre lo splendido teatro Politeama di Palermo ha accolto le delegazioni delle numerose scuole siciliane che hanno partecipato al percorso delle Giovani sentinelle nell’anno scolastico 2018-2019. Ragazzi e ragazze anche dalle province più lontane si sono svegliati presto (molti anche alle 4 del mattino!), per essere a Palermo in orario per questo appuntamento conclusivo che, come nella tradizione del progetto, darà anche il via alla nuova edizione.
A porgere il saluto della Regione Siciliana Giancarlo Armao, vicepresidente, che ha ringraziato gli insegnanti per il loro lavoro così importante di guidare ragazzi e ragazze, dalle prime classi fino al termine degli studi superiori, a divenire cittadini attenti e responsabili. In questo loro compito i docenti hanno quali stelle polari i valori “scolpiti” nella nostra Carta costituzionale, valori da preservare costantemente per reggere la vita civile della comunità cui apparteniamo. L’impegno di chi amministra e governa la cosa pubblica è di lasciare un tale patrimonio che costituisca dei punti di riferimento solidi per la vita associata e per il rispetto dei diritti di ciascuno.
La Fondazione ha aperto i lavori veri e propri con il ricordo di Antonino Caponnetto, del suo apostolato civico a favore della legalità e della cittadinanza che costituisce il lontano esordio delle giovani sentinelle. Quella intuizione del giudice di incontrare giovani e giovanissimi nelle scuole ha costituito il primo nucleo del nostro progetto che ha avuto sviluppi ed esiti importanti.
Il video che riassume i lavori dell’intero anno scolastico ha ricordato a tutti gli intervenuti, giovani e docenti, esponenti politici e amministratori, i temi di cui si sono occupati ragazzi e ragazze, le urgenze che hanno prima approfondito a scuola e poi posto all’attenzione di sindaci e assessori, negli incontri di marzo, e che hanno condiviso e scambiato fra di loro e con i Consorzi dei Comuni di molte province negli appuntamenti di maggio. 
Abbiamo poi introdotto il Botta e risposta ricordando la vicenda incredibile delle polemiche suscitate dalle parole di un amministratore di una discarica siciliana, il quale ha affermato che è disdicevole usare bambini, che lamentano il loro diritto alla salute, e ha scritto ai dirigenti scolastici degli istituti che «qualsiasi coinvolgimento delle istituzioni scolastiche che dovesse concorrere alla commissione di illeciti civili e penali nei confronti della società verrà perseguito nei termini di legge». La scuola media è una delle nostre compagne di viaggio nel percorso di cittadinanza e abbiamo voluto rammentare che i diritti di libertà di parola e di giudizio non possono essere negati ai cittadini e alle cittadine, sia pure minori, che esprimono preoccupazioni e critiche. Sorprendono i toni soprattutto in relazione a quanto dispone l’articolo 32 della nostra Costituzione e la tutela della salute dovrebbe essere in cima ai pensieri di ogni cittadino e cittadina.  
Ha preso per primo la parola Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione, che ha ribadito la volontà e la disponibilità al confronto e al dialogo con i giovani della Regione Siciliana, ricordando che l’impegno suo, della giunta e del presidente Musumeci è quello di valorizzare i momenti e le opportunità anche extracurriculari a favore della legalità e la cittadinanza. Ha riconosciuto che le urgenze dell’insediamento hanno distratto dal dare puntuale risposta alle richieste di incontro dei giovani lo scorso anno e la scelta di accoglierli nel teatro Politeama è segno di attenzione e la Fondazione e le Giovani sentinelle hanno apprezzato questa disponibilità a fare del teatro Politeama lo spazio della Conferenza finale anche in futuro. Coerenti con il nostro impegno abbiamo continuato a bussare alla porta senza pregiudizi e nel pieno rispetto delle regole e delle buone prassi, siamo lieti di avere visto soddisfatte le nostre ragioni, che sono poi quelle di ogni cittadino e cittadina: il diritto all’ascolto e all’interlocuzione.
Barbara Floridia, senatrice della Repubblica, ha dichiarato di essere in buona sintonia con la platea per essere stata fino al suo impegno parlamentare un’insegnante, e ha ricordato che ha avuto bisogno di un periodo di apprendistato per esercitare il proprio mandato parlamentare.
Piero Grasso è un amico della Fondazione, è stato ospite e interlocutore delle giovani sentinelle in Toscana quando era Procuratore nazionale antimafia, ha voluto sollecitare politiche di sostegno ai giovani per il loro impiego in modo da sottrarli alla precarietà e ai rischi e ricatti anche delle organizzazioni criminali.
Poi sono stati ragazzi e ragazze, grandi e piccoli, con le domande preparate e scritte sui foglietti ad incalzare gli esponenti politici, spaziando dalle questioni relative all’ambiente, un tema di grande interesse come abbiamo constatato non solo nelle altre Conferenze di quest’anno ma anche nella decennale esperienza delle Giovani sentinelle, agli spazi, sia a scuola sia in città.
Pur nell’apparente distanza sono temi legati dalla necessità di salvaguardare il territorio nel suo senso più ampio, come lo spazio entro cui si vive nel rispetto dei limiti propri delle leggi naturali e dei diritti che ci derivano come cittadini eguali e liberi. Fra i ragazzi e le ragazze vi è piena consapevolezza dei rischi per il clima e la stessa sopravvivenza sulla Terra che quelli più grandi hanno proposto di riscrivere l’articolo 9 della Costituzione, quello che tutela i beni culturali e ambientali, con l’aggiunta di un riferimento tassativo a conservare il patrimonio del nostro pianeta alle generazioni future.
Gli spazi di cittadinanza che invocano ragazzi e ragazze sono gli stessi che si ripropongono in tante scuole di città diverse, a testimoniare un’esigenza forte e condivisa, e sono gli stessi che invoca la Fondazione nei confronti di chi governa la cosa pubblica perché accolga giovani e adulti e discuta e si confronti con loro. Ma la richiesta di studenti e studentesse ha obiettivi più larghi e non riguarda solo la democrazia e la libertà, coinvolge pure i temi del tempo libero e dello svago fuori dal consumo, il luogo dove costruire relazioni e legami. Questi spazi, in Sicilia, sono anche quelli delle ville comunali e parchi, oggetto di diversi progetti, che hanno chiamato in causa gli amministratori locali per la mancanza di manutenzione o perché chiusi e in stato di degrado. Tutti gli esponenti politici hanno concordato con la misura di allungare gli orari di apertura delle scuole, la possibilità che le stesse accolgano anche cittadini e cittadine, e questa sarebbe una prima misura di attenzione nei confronti delle numerose e ripetute richieste che abbiamo registrato in questi anni.
Disoccupazione o emigrazione? Questa alternativa è stata sollecitata dai più grandi e le risposte hanno fatto riferimento a politiche di investimenti pubblici e privati, di bandi di concorsi pubblici, di sgravi fiscali per le aziende che assumano i giovani, green new deal. Ma per contrastare la disoccupazione occorre studiare, perché non ci sono ricette miracolose, incentivare le politiche scolastiche, impiegare le risorse, è necessario l’impegno di ciascuno.
La questione dell’ergastolo ostativo tiene banco nel dibattito pubblico e ha fatto irruzione anche nella discussione fra le giovani sentinelle e Pietro Grasso si è dilungato ad illustrare le ragioni per mantenere questo strumento di contrasto. Proprio aver introdotto la questione dell’ergastolo è la miglior prova che fra i giovani è forte la consapevolezza di contrastare la mafia e questo percorso insieme a tanti altri favorisce questa consapevolezza e gli intendimenti di ragazzi e ragazze, confermando quell’intuizione di Gesualdo Bufalino secondo cui la mafia sarà sconfitta da un esercito di maestre elementari.
Sono stati i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Don Sturzo di Bagheria a chiudere questa parte della mattinata con il loro intervento musicale che ha coinvolto l’intero teatro.
Poi ha preso la parola Gianluca Calì. Le sue parole ci hanno riportato alle durezze quotidiane della mafia che minaccia, che non tollera insubordinazioni e non ammette che qualcuno si ribelli alle sue richieste. Ci vuole sottomessi e silenziosi per poter proseguire indisturbata nei suoi affari, leciti e illeciti, e se qualcuno si ribella e dice di non voler pagare il pizzo perché vuol essere libero e difendere la propria dignità, allora scattano minacce, intimidazioni, pressioni, fino agli attentati. A tutto ciò ha provato ad opporsi Gianluca Calì con le armi della denuncia, non solo penale ma anche quella pubblica raccontando e rifuggendo dal silenzio.
Le sue parole hanno alimentato la speranza e il desiderio di  resistere e di opporsi e ci hanno rafforzato nella convinzione che il prossimo ottobre 2020 dovremo preparare ben due appuntamenti per la Conferenza finale: uno a Palermo, per la Sicilia occidentale, e uno a Messina, per quella orientale, in modo da favorire la partecipazione larga, evitando levatacce. Abbiamo posto la questione dei costi degli spostamenti alla Regione Siciliana chiedendo che contribuisca in modo da consentire la presenza anche per gli istituti che hanno difficoltà. E queste due proposte abbiamo avanzato all’assessore Lagalla, rimasto fino alla conclusione. La scelta di Messina per la prossima Conferenza finale ha ragioni precise: l’amministrazione comunale e la Città metropolitana non hanno accolto ragazzi e ragazze negli appuntamenti di marzo e maggio e allora sono le giovani sentinelle delle altre città a correre in aiuto e a solidarizzare, a irrobustire le fila di chi chiede a chi governa la cosa pubblica di accogliere e discutere, di ascoltare e confrontarsi, e questa solidarietà ci auguriamo che sia contagiosa anche in tante altre città del nostro Paese. Negli anni successivi chiederemo ospitalità a Catania, sede naturale della Sicilia orientale.
Appuntamento lunedì 28 a Padova con le Giovani sentinelle del Veneto.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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