giovedì 20 dicembre 2012

Incontri a Volterra e Arezzo

Lunedì 3 dicembre, nell'aula magna del Liceo Carducci di Volterra, tre classi terze, una del Liceo classico, una dello scientifico e una del pedagogico, e una quarta dello Statale d'Arte ci hanno accolto per questo loro secondo anno del progetto delle giovani sentinelle. La scelta dei docenti proff. Bestini, Genuini e Chelli di coinvolgere i diversi indirizzi dell'Istituto a significare una partecipazione corale e intriga l'opportunità che studenti e studentesse di sezioni così differenti lavorino gomito a gomito per un progetto di protagonismo giovanile. «A tutti noi, attenti e incuriositi dal filmato che racconta la vicenda del giudice antimafia, è stato chiesto di collaborare al fine di trovare insieme un tema da discutere, arricchire e argomentare, così da riuscire, con il sostegno della Fondazione stessa, a dare vita ad un'iniziativa concreta per noi giovani: che sia uno spazio da condividere, adibito alla socializzazione ed allo scambio di idee, o una qualsiasi altra forma volta alla rivalutazione del “cittadino”. Qual è il nesso fra la Fondazione ed il progetto? Proprio come Antonino Caponnetto stesso disse: “La Mafia non si combatte soltanto tramite la Polizia, ma partendo da dove si educano i ragazzi: dalle scuole”. E noi aggiungiamo: dalla comunità, dall'essere cittadini corretti. La mattina ha preso forma anche attraverso la sintesi breve quanto esemplare dell'operato di Caponnetto dopo la morte del magistrato Chinnici. Quando Caponnetto si sposta da Firenze a Palermo, i suoi interventi risultano sostanziali per combattere la malavita siciliana: egli istituisce infatti il primo POOL antimafia della storia, di cui fanno parte quattro giudici. Una collaborazione di giudici che riesce ad arrestare, nel 1984 con il Blitz di San Michele, 366 mafiosi, una cifra sorprendente. Ancora più spaventoso ed esorbitante è però il maxi processo che prende il via nel 1986 nel corso del quale 476 imputati sono esaminati e condannati. Nel 1987, dopo 349 udienze, 1414 interrogatori, sono comminati 19 ergastoli. Concludendo in questo modo il suo lavoro, Caponnetto lascia Palermo, ma al suo posto giunge Antonino Meli. Il POOL è azzerato, Falcone andrà a Roma ed a Marsala verrà mandato Borsellino. Nel 1992 il principio di una tragedia: il 23 di maggio Falcone viene ucciso nella strage di Capaci con 1000 kg di tritolo. Il 19 luglio viene ucciso anche Borsellino nella strage di via d'Amelio, mentre andava a trovare sua madre. Da lì il dovere morale di Antonino Caponnetto di andare nelle scuole per “battere un colpo”, e la mattina del 3 dicembre anche noi eravamo lì per questo... per il progetto formazione, che prosegue ormai da anni». Sergio Tamborrino Responsabile Regionale Scuola
Incontro con il Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo Giovedì 6 Dicembre, decimo anniversario della morte di Antonino Caponnetto, la Fondazione ha incontrato i rappresentanti delle classi terze, quarte e quinte del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo. La scelta dei docenti, Agostino Fabbri e Daria Meazzini, è quella di un maggiore impegno dei giovani e di una loro più incisiva azione di coinvolgimento dei propri compagni e compagne. Chi ha partecipato all'incontro deve essere portavoce e deve sollecitare gli atri e le altre al protagonismo civile nel segno della legalità, della partecipazione e della promozione della cittadinanza attiva. «L'incontro si è aperto con un'interessante illustrazione del fenomeno mafioso in Italia. La discussione si è incentrata in particolar modo sull’attività del fondatore del Pool antimafia, Antonino Caponnetto, nato in Sicilia nel 1920 e poi presto trasferitosi in Toscana. Il giudice comincia la sua carriera in magistratura nel 1954 lavorando prima a Prato e poi a Firenze. Alla fine del 1983 si trasferisce a Palermo per sostituire Rocco Chinnici, Consigliere Istruttore presso il Tribunale, assassinato dalla mafia nel luglio dello stesso anno. Qui costituisce il famoso Pool antimafia, una vera e propria novità dal punto di vista formale e sostanziale, di cui fanno parte anche Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il lavoro del pool porta come risultato il famoso maxi processo di Palermo che porta alla ‘sbarra’ più di 400 persone per reati legati alla criminalità organizzata. Dei 475 imputati - presenti e non - 360 sono condannati. 2665 anni di condanne al carcere sono divisi fra i colpevoli, non includendo gli ergastoli comminati ai diciannove boss di punta della mafia e ai killer. Caponnetto lascia l’incarico nel 1988 e se ne torna nella sua Firenze, dove aveva lasciato la moglie e tre figli. Confida che a sostituirlo il Consiglio Superiore della Magistratura scelga Giovanni Falcone. Si sbaglia perché a Palermo andrà Antonino Meli. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino moriranno per mano della mafia tra la primavera e l'estate del 1992, rispettivamente il 23 Maggio e il 19 Luglio. Incontrare i giovani nelle scuole e parlare con loro di legalità, di impegno civile, di responsabilità, favorire un loro nuovo protagonismo, diffondere una cultura dei diritti contro l'arroganza, la prevaricazione e la criminalità: questo è stato l’impegno che Antonino Caponnetto ha perseguito con straordinaria tenacia fino alla sua morte, convinto di rafforzare la difesa della democrazia e della cultura del diritto a cominciare dai ragazzi, da quelli che saranno i cittadini di domani, nella speranza che crescano con i valori della nostra Costituzione. Sergio Tamborrino ha poi sottolineato come, da qualche anno a questa parte, la Mafia sia riuscita ad espandersi non solo nel sud dell'Italia ma anche al nord, attraverso attività di riciclaggio e numerose altre attività illegali. Gli alunni presenti sono intervenuti con diverse domande per capire meglio il fenomeno mafioso in Italia e conoscere come vengono contrastati certi fenomeni anche nel resto d’Europa. Proprio a questo riguardo, è stata accolta con interesse la proposta di vedere il film di Claudio Cupellini Una vita tranquilla con Toni Servillo che costituirà oggetto di dibattito nel prossimo incontro con la Fondazione fissato per l’8 marzo. Lo scopo del progetto sarà quello di individuare una emergenza del territorio rispetto alla quale gli studenti dovranno proporre soluzioni oggetto di confronto con le Istituzioni locali». Ci siamo dati appuntamento per venerdì 8 Marzo 2013. Sergio Tamborrino Responsabile Regionale Scuola

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