venerdì 31 maggio 2013
progetto Friuli incontro a casa rosa delle delizie
PROGETTO FRIULI: incontro finale a Casarsa delle Delizie
Martedì 28 maggio si è concluso, con il terzo incontro il progetto Giovani sentinelle a Casarsa della Delizia in Friuli.
Ad accogliere giovani e giovanissimi delle scuole elementari e media inferiore del capoluogo e di San Giovanni la sindaca, Lavinia Clarotto, e l'assessore all'Istruzione, Fernando Agrusti. Nel teatro intitolato a Pierpaolo Pasolini, gremito da ragazzi e ragazze accompagnati dai propri docenti è stato il Dirigente scolastico, prof. Danilo Buccaro, ad introdurre i lavori ringraziando la Fondazione Caponnetto per aver proposto il progetto, facendo l’esempio di un ponte di pietra dove ogni singolo pezzo, tagliato e squadrato contribuisce con le sue forme a mantenere il ponte stesso intatto e solido consentendo il passaggio ai viandanti così il nostro progetto di formazione consente il transito sulla via della legalità e della cultura delle regole. E questa metafora rende bene il senso della nostra proposta di favorire l'ingresso dei giovani cittadini nell'agone politico.
A rompere il ghiaccio sono stati i più giovani, quelli della primaria delle sedi di Casarsa e di San Giovanni. Hanno lavorato con le insegnanti approfondendo il significato d essere giovani sentinelle e osservando intorno a loro hanno posto l'accento sulla questione dei rifiuti che finiscono nei cestini sbagliati o, addirittura, fuori, hanno notato la scarsezza di cestini e hanno deciso di richiederne di nuovi . Ma hanno pure dichiarato che sarà proprio impegno quello di fare attenzione in prima persona e di sollecitare i compagni a fare altrettanto. Inoltre, avranno il compito di essere più attenti nel mantenere puliti gli spazi scolastici modificando i propri comportamenti e riserveranno particolare attenzione alle manifestazioni quotidiane, anche quelle piccole, hanno affrontato il tema del bullismo difendendo i compagni e le compagne vittime e scoraggiando bulli e bulle. Hanno concluso il loro intervento intonando filastrocche che hanno preparato per l'occasione sui temi della legalità.
I compagni più grandi della scuola media sono intervenuti dopo con slide e interviste per richiedere maggiore attenzione al decoro urbano, riproponendosi, anche loro, di essere accorti nei comportamenti quotidiani.
Hanno preparato un video, raccogliendo materiali d'archivio, per ricordare la strage di Capaci e hanno proposto un tributo agli agenti di scorta.
Questo piccolo lavoro è stato un degno dono ad Angelo Corbo, agente di scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci. E Angelo, nel silenzio del teatro, ha raccontato la sua vicenda umana e professionale. Ha ricordato le sue origini in un quartiere degradato di Palermo dove la linea di confine fra la legalità e l'illegalità è sottile e talvolta è difficile per chi vive in queste realtà fare la scelta giusta, perché i richiami della criminalità e le avances del guadagno facile più forti del canto delle sirene di Ulisse. Angelo ha confessato che si è ritrovato, da agente, ad intervenire in situazioni in cui erano coinvolti uomini che lui conosceva sin da piccolo, o a riconoscere sui tavoli degli obitori vittime delle guerre di mafia. Angelo ha scelto di stare dalla parte della legge grazie agli insegnamenti ricevuti a scuola e dai propri genitori, confermando quanto sia importante l'impegno degli adulti a trasmettere valori e comportamenti.
Dopo questo suo racconto che ha emozionato tutti, ha risposto con grande disponibilità a tutte le domande dei giovani ascoltatori.
Lavinia Clarotto e Fernando Agrusti hanno ringraziato la Fondazione per aver offerto questa opportunità ai propri giovani cittadini e hanno dichiarato di voler proseguire anche il prossimo anno con questa esperienza.
La Fondazione ha concluso apprezzando il buon lavoro svolto e ringraziando gli insegnanti che continuano a lavorare in modo encomiabile nonostante sia cresciuta nel paese una campagna diffamatoria nei loro confronti, campagna costruita a tavolino nel tentativo palese di ridimensionare la scuola pubblica, vero luogo di formazione del cittadino e strumento di quella uguaglianza sancita dall'articolo 3 della nostra Costituzione.
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giovedì 23 maggio 2013
INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA PROVINCIA DI SIENA
INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA PROVINCIA DI SIENA
Nella bella Sala del Consiglio provinciale in Palazzo del governo, martedì 21 maggio si è tenuto il terzo incontro in terra di Siena. Simonetta Pellegrini, assessore provinciale all'Istruzione, e l'omologa del Comune di Poggibonsi, Serena Cortecci, hanno accolto le classi terze della media inferiore Leonardo da Vinci di Poggibonsi.
Composti e attenti, ragazzi e ragazze hanno occupato ogni posto. Simonetta Pellegrini ha salutato i giovani raccontando brevemente la storia dell'edificio che ospita l'amministrazione, dalle sue origini quattrocentesche per volontà della famiglia Petrucci, al dominio fiorentino con i Medici e i granduchi. Oggi ospita, oltre al Consiglio provinciale, anche la Prefettura.
La Fondazione ha ringraziato l'assessore Pellegrini per questa sua apertura e disponibilità, per consentire ai giovani di conoscere l'istituzione provinciale e dialogare con loro, dando così esempio di cosa sia partecipazione ed esercizio della politica, cioè di occuparsi dei problemi di tutti. Ci piace rimarcare questo comportamento dialogante perché è la migliore dimostrazione del vero spirito del progetto, di favorire il confronto fra cittadini e amministratori, di partecipare alla fatica quotidiana della scuola, vero motore del progresso civile e culturale del Paese, di contribuire alla crescita dei nostri giovani cittadini.
La provincia rischia l'abolizione perché un luogo comune radicato e non privo di ambiguità dichiara che così si potranno operare dei risparmi, ma dimentica di indicare chi ne assumerà le competenze (scuole superiori, strade, ambiente, trasporti, ecc.) e, soprattutto, come saranno affrontati tutti i problemi a scala più grande di quella comunale che fino ad oggi sono in capo alla provincia e chi saranno gli interlocutori dei cittadini per tali problemi. Non vorremmo che la soluzione sia quella di tirare fuori dal cilindro nuove ipotesi di privatizzazione con servizi a costi più elevati e di qualità più scadente!
Con i giovani di Poggibonsi torna la questione degli spazi. Sembra quasi che vi sia un accordo segreto fra ragazzi e ragazze delle scuole di Toscana nell'intestardirsi a porre questo tema con insistenza e senza arretrare.
A nome delle classi terze A e G, Daniela, Allegra, Alessandro, Camilla e Sofia hanno preso la parola per illustrare la loro proposta di avere maggiori spazi per gli adolescenti senza invadere quelle dei bambini più piccoli o degli anziani. Dopo tante riflessioni hanno scritto e girato un piccolo video e realizzato un plastico con l'aiuto dei propri insegnanti per illustrare meglio la loro situazione. Hanno poi individuato un'area della città dove realizzare questo spazio attrezzato con impianti sportivi e giochi. Sono attenti ai costi e alla gestione e manutenzione degli impianti, lontani dagli stereotipi dei giovani superficiali e menefreghisti e chiedono attenzione e confronto alla politica. L'opportunità offerta dal progetto Giovani sentinelle di elaborare un vera e propria proposta è molto ghiotta e non se la sono fatta sfuggire, offrendo un esempio di buona politica con il sollevare un problema della cui soluzione beneficeranno i loro fratelli e le loro sorelle più piccole.
Serena Cortecci ha apprezzato il contributo dei giovani e le loro sollecitazioni che nascono in questo percorso di formazione degli studenti e il progetto dei giovani assume ancora maggiore rilievo se inserito all'interno delle manifestazioni di commemorazione della strage di Capaci. In particolare, la proposta di uno spazio per gli adolescenti richiede risorse e tempi per la sua realizzazione, ma è molto apprezzabile l'attenzione di ragazzi ai tempi della cura, della manutenzione, della gestione, attenzione particolarmente significativa perché indizio della maturazione dei giovani.
Simonetta Pellegrini ha ringraziato la Fondazione per l'opportunità concessa ai giovani di Poggibonsi di elaborare la proposta di uno spazio per adolescenti. Tale progetto fa parte di quel patrimonio pubblico di idee che servono a costruire un Paese migliore. Con ciò si rafforza quella convinzione di uscire fuori dalla scuola di cui abbiamo fatto esperienza a Pistoia, a Pisa , ad Arezzo, a Grosseto e mantengono vivo lo spirito del progetto.
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mercoledì 22 maggio 2013
INCONTRO CON LE SCUOLE FIORENTINE
INCONTRO CON LE SCUOLE FIORENTINE
Lunedì 20 maggio nella splendida Sala Luca Giordano del Palazzo Medici Riccardi che ospita la Provincia di Firenze, ragazzi e ragazze di tre scuole fiorentine sono stati accolti da Antonella Coniglio, assessore provinciale alle Politiche sociali e alla Legalità, dall'assessore comunale alle Politiche educative di Bagno a Ripoli, Rita Guidetti e dal presidente del Consiglio comunale di Tavarnelle Val di Pesa, Giuseppe Guttadauro.
Antonella Coniglio ha salutato giovanissimi e giovanissime ricordando la storia dell'edificio dove si svolge l'incontro e il valore dei beni culturali che la nostra Costituzione tutela, edificio da salvaguardare perché patrimonio di tutti e come tale richiede l'impegno di ciascuno e ciascuna a proteggerlo, conservarlo per le generazioni future.
La Fondazione ha lodato l'impegno di queste giovani sentinelle, il loro entusiasmo nel partecipare, lo stesso entusiasmo che percepiva Antonino Caponnetto quando incontrava studenti e studentesse e da loro riceveva sollecitazioni e nuovo vigore a proseguire nel suo impegno. Questo terzo incontro ha un suo particolare significato perché mette in contatto giovani di realtà differenti, sia pure vicine, che possono condividere esperienze e percorsi diversi, e li fa confrontare oltre che con quelli comunali anche con gli amministratori provinciali che, pur non avendo competenze specifiche con le scuole primarie e secondarie inferiori, contribuiscono pure loro al percorso di formazione con suggerimenti, sollecitazioni e scambi di idee. Inoltre a Firenze, abbiamo promosso il progetto fra scolari e scolare di alcune scuole primarie, convinti che l’educazione alla legalità è un sentiero da percorrere fin dalla tenera età e questa prima esperienza ci conforta per l’impegno e la passione profusa da insegnanti e scolari.
In questi anni, superate le titubanze iniziali, è cresciuto il numero degli amministratori disponibili al confronto e al dibattito. Se all'inizio erano appena il 40% a partecipare agli incontri, la schiera è divenuta via via più fitta prima al 60 ed ora l’80% degli amministratori che sono parte attiva del percorso di formazione delle Giovani sentinelle. Un buon segnale, senza dubbio, merito della tenacia della Fondazione a sollecitare chi ha il governo locale della cosa pubblica. Ma anche il riconoscimento che il progetto riguarda la formazione dei cittadini e non la rivendicazione di qualcosa. Aver compreso questo aspetto consente un deciso passo in avanti: da più parti, quest'anno siamo invitati a socializzare con un pubblico più vasto di cittadini gli importanti contributi prodotti nelle scuole, mentre d'altro lato si consolida l'attitudine al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise.
Spiace constatare che talvolta ad alcuni amministratori sfugga la limpidezza delle convinzioni e dei comportamenti della Fondazione, scambiata per un improbabile sindacato di cittadini scontenti. Ma non desistiamo, coerenti con l’insegnamento di nonno Nino continueremo a sollecitare quelle amministrazioni più riluttanti, continueremo ad invitare assessori e consiglieri, sindaci e presidenti dei consigli comunali e provinciali agli incontri sapendo distinguere l’arte della politica al puzzo del compromesso!
È toccato a Tommaso, scolaro della scuola Baracca di Firenze, insieme con Riccardo e tutti i compagni e le compagne rompere il ghiaccio. Hanno letto in coro l'articolo 2 della nostra Costituzione, hanno deciso di studiare i diritti e, nel far questo, hanno incontrato i doveri, a cominciare dal "lavare il bicchiere", esemplificazione dell'impegno quotidiano ad essere cittadini responsabili e attivi.
Un secondo gruppo ha voluto sottolineare la questione della tutela dei beni artistici e ambientali, come sancisce l'articolo 9 della Carta, poi quelli della 5B hanno esposto due articoli della nostra Costituzione, il 33 e il 34, e scelta non poteva essere più puntuale, mentre quelli della 5A hanno invece recitato una filastrocca sulla scuola libera, aperta a tutti.
Il discorso dei diritti, della salvaguardia dei beni ambientali è proprio della scuola libera e non è separato dalla ricerca documentaria che bambini e bambine hanno condotto nella propria scuola, producendo dei bellissimi cartelloni molto colorati e molto precisi sulle condizioni dell'edificio scolastico che hanno illustrato nel corso del secondo incontro di mercoledì 20 marzo. In quell’occasione abbiamo fotografato i cartelloni e abbiamo consegnato un DVD all'amministrazione comunale affinché ne fosse informata. In questo terzo incontro abbiamo sollecitato bambini e bambine a riproporre le loro osservazioni, le loro richieste di piccoli interventi migliorativi. Ester ha esordito ricordando il problema del cancello in cui si inciampa, poi hanno ricordato la questione dello spazio nel giardino che si riempie di pozzanghere quando piove richiedendo che una parte sia destinata ad orto, il grande portone che deve rimanere aperto durante l’inverno disperdendo calore, i giochi. Hanno ricordato la visita del sindaco e rinnovato l'appello ad intervenire. Peccato che solo l’Amministrazione di Firenze non era presente. Torniamo a ribadire che il percorso di formazione alla cittadinanza richiede la presenza di un amministratore che si confronti con i propri cittadini, che ascolti e dia risposte e che non confonda il confronto con una qualsiasi vertenze privata! Come pure ripetiamo che le amministrazioni sono organismi di più persone ciascuna delle quali in grado di essere presente ed ascoltare le sollecitazioni dei propri cittadini.
A ragazzi abbiamo rivolto la richiesta di prendersi cura del giardino della scuola, un altro dei compiti del "lavare il bicchiere", uno dei primi passi per occuparsi della città in cui si vive. Analogo impegno richiediamo a chi ha il governo delle città e del Paese intero.
L'esempio di questi bambini e bambine è particolarmente significativo per la loro età, ci ricorda ancora una volta il valore e il lavoro quotidiano delle insegnanti e della scuola pubblica, perché sollecita ciascuno e ciascuna alla responsabilità.
Hanno poi preso la parola i giovani di Bagno a Ripoli dell'Istituto comprensivo intitolato al giudice padre del pool antimafia. Di nuovo, la scuola è stato il punto di partenza delle loro riflessioni per giungere, poi, alla questione del verde pubblico. Il video che hanno prodotto è frutto delle loro abilità nello scegliere immagini e musiche. Il rispetto delle regole riguarda gesti quotidiani che compiamo a scuola e fuori di essa che richiedono l'impegno di ciascuno a dare il proprio contributo, così hanno deciso, armati di guanti, spugne e stracci di ripulire la propria scuola.
Forti del confronto avuto in marzo, nella Sala del Consiglio comunale, sollecitati dalla Fondazione, dalla Polizia municipale e dai loro insegnanti hanno dato seguito al proprio lavoro mettendosi in gioco. Questa scelta che hanno documentato e illustrato è un segnale chiaro di cosa intendiamo con protagonismo e di come l'apertura e il confronto offrano soluzioni e dischiudono nuovi percorsi.
A questo proposito ci piace ricordare che, nel proporre il progetto delle Giovani sentinelle a Padova, città dove la Fondazione è stata invitata, abbiamo appreso della costituzione di un comitato di genitori che ha deciso di partecipare ad un'esperienza di educazione alla legalità con la Fondazione. Rammentiamo questa proposta perché l'esempio dei ragazzi e delle ragazze è contagioso e risveglia dal torpore anche gli adulti che, qualche volta, dimenticano con facilità i propri doveri educativi.
Infine i giovani di Tavarnelle. Una delegazione di studenti e studentesse delle classi terze della scuola media inferiore del comprensivo Don Milani hanno preso la parola per raccontare il proprio progetto. Anche loro, con un video, hanno voluto proporre alcune modifiche agli spazi scolastici. Non solo, hanno illustrato alcuni loro suggerimenti per rendere gli ambienti più confortevoli e prevedere nuovi spazi per fare lezione. Hanno esposto queste loro idee al Consiglio comunale in un incontro tenutosi lo scorso 23 marzo e le riproporranno al Consiglio comunale dei ragazzi di prossima costituzione.
Rita Guidetti ha esordito esortando ragazzi e ragazze al coraggio di far valere il rispetto della legge e questo compito che la Fondazione Caponnetto sollecita è uno degli impegni propri che la scuola assolve. Lo assolve in una situazione finanziaria difficile per il nostro Paese, stretto tra tagli e scarsità di risorse. Si è impegnata a portare i contributi dei giovani in Consiglio comunale, il lavoro fatto e l'impegno che si sono presi, in modo da offrire loro voce e opportunità di ascolto.
Giuseppe Guttadauro ha ringraziato la Fondazione per il lavoro svolto e ha lodato i giovani di Tavarnelle per il loro impegno, la loro maturità nell'individuare alcune delle emergenze sul territorio. Ha ricordato che il sindaco di Tavarnelle, in occasione del secondo incontro tenutosi nella Sala comunale ha preso degli impegni e tocca ora alle giovani sentinelle sollecitarlo.
Nel parlare delle proposte della propria scuola, una scolara ci ha detto: «Ci basta poco» e in queste tre semplici parole c'è la richiesta di essere riconosciuti cittadini e cittadine. È sufficiente che vi siano opportunità per discutere e confrontarsi, è sufficiente riconoscersi come soggetti attivi e attenti al bene comune, disposti alle proprie responsabilità e a ricercare delle soluzioni condivise. Ci basta poco per un Paese migliore.
A tutti abbiamo dato appuntamento alla Conferenza finale del 4 ottobre a Firenze.
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mercoledì 15 maggio 2013
INCONTRO CON I GIOVANI DELLA PROVINCIA DI AREZZO
INCONTRO CON I GIOVANI DELLA PROVINCIA DI AREZZO
Nella splendida Sala dei Grandi del palazzo della Provincia ragazzi e ragazze del Liceo Artistico Piero della Francesca hanno animato questo terzo incontro ad Arezzo. Accolti dalla vicepresidente Mariella Ricci, che segue da sempre il percorso di questi giovani, silenziosi e composti hanno presentato il proprio progetto agli amministratori locali - presenti insieme con Mariella Ricci gli assessori comunali alla Legalità, Francesco Romizi, e all'Istruzione, Barbara Bennati.
In apertura la Fondazione ha voluto ringraziare Agostino Fabbri e Daria Meazzini, il Dirigente scolastico Luciano Tagliaferri, infaticabili ed encomiabili, che guidano studenti e studentesse con grande passione e competenza e da quattro anni sono nostri compagni nell'avventura delle Giovani sentinelle. Ad Arezzo lo spirito del progetto è vivo e radicato perché la collaborazione con l' Arci, nostra partner, più in particolare con Elisa Viti, è efficace e produttiva e offre ai giovani opportunità nuove e interessanti.
Grazie ai lavori dei giovani, alla ricchezza dei dati raccolti e alla varietà delle proposte, il progetto suscita l'interesse di amministratori e scuole, ampliando così il proprio orizzonte. Sfogliando i volumi che raccolgono i lavori da più parti d'Italia abbiamo ricevuto inviti ad avviarlo in altre province del Paese e, dal prossimo anno, le Giovani sentinelle saranno pure nel Veneto, in Friuli e nel Lazio.
L'incisività e le competenze dei giovani sono state le migliori credenziali per la continuità del progetto che prosegue l'anno prossimo, ma che ha bisogno di sostegni finanziari per i quali rinnoviamo il nostro appello agli amministratori locali a ricercare micro finanziamenti insieme a noi sollecitando l'intervento di fondazioni bancarie o altri sponsor.
Poi è toccato ai giovani del Liceo Artistico. Dopo aver individuato un tema scottante, l'uso delle droghe, certamente controverso e spigoloso, hanno elaborato un questionario per conoscere il fenomeno. Sottoposte a circa 800 giovani provenienti dalle vallate intorno alla città, le domande servono a conoscere vari aspetti del fenomeno: età a cui si comincia, tipo di droghe che si assumono, occasioni, frequenza. Ma l'insieme delle risposte getta uno squarcio sulla percezione del fenomeno che hanno studenti e studentesse con un'importante prospettiva: quella dei pari.
Alla fine si coglie la complessità del fenomeno che impedisce ai ragazzi del Liceo facili soluzioni o suggerimenti stereotipati e obbliga all'approfondimento delle soluzioni grazie al confronto e alla ricerca di percorsi nuovi.
In questo senso hanno dato vita al Tavolo della legalità cui hanno invitato soggetti diversi: forze dell'ordine, operatori, esperti, la comunità di recupero Orizzonti e, in particolare hanno promosso un confronto con due giovani della stessa che con la tecnica delle interviste doppie mette ben in rilievo punti di vista, impressioni e convinzioni.
Il dottor Zarro, medico impegnato con la comunità Nuovi Orizzonti, ha apprezzato lo sforzo dei giovani e ha aggiunto come dall'insieme dei dati si ricava l'impressione che molti dati statistici nazionali siano sottostimati e non riescano a rendere giustizia della complessità del fenomeno. A suo parere emerge un uso indiscriminato delle sostanze e una diffusione più marcata che richiede strumenti nuovi per il contrasto.
La professoressa Meazzini ha testimoniato, in chiusura, lo spiazzamento suo e del professor Fabbri quando ragazzi e ragazze hanno comunicato di aver scelto il tema. Spiazzamento perché i ragazzi hanno percepito la questione delle droghe come emergenza, sfatando tanti luoghi comuni e tante convinzioni radicate. Hanno dissimulato, all'inizio, la propria preoccupazione per non condizionare il lavoro e la loro fiducia, ma sono stati ampiamente ripagati via via che procedeva. Conferma che non vi è una “soluzione decisiva Piero della Francesca” al problema, ma l'intuizione ripresa dall'osservazione e dall'esperienza di altri di poter offrire un contributo, mettendo in atto tanti interventi piccoli ma importanti: fare informazione correttamente, lavorare in piccoli gruppi per modificare comportamenti, atteggiamenti, credenze, promuovere la partecipazione e il protagonismo.
Mariella Ricci ha apprezzato il modello di lavoro scelto dai giovani e ha ricordato che il Liceo, in questi quattro anni ha elaborato proposte di grande valore su temi molto differenti. Per questo vi è la necessità di un archivio, di un luogo della memoria cui attingere e di cui servirsi in futuro.
Con grande piacere abbiamo osservato che sono già tre le occasioni in cui giungono sollecitazioni dagli amministratori e dalle amministratrici di valorizzare le proposte uscendo fuori dai confini della scuola. Come abbiamo sostenuto più volte in passato, e qui ci fa piacere condividere questa nostra convinzione, il percorso della cittadinanza attiva approda al riconoscimento del valore e dell'irrinunciabilità del contributo di ragazzi e ragazze alla soluzione dei problemi della comunità in cui vivono. Ora occorre delineare dei percorsi per giungere a luoghi del confronto e della condivisione, a luoghi della diffusione e valorizzazione del contributo di studenti e studentesse, a luoghi delle decisioni prese insieme. Questa è la nostra prossima tappa.
Francesco Romizi, giovane assessore comunale alla Legalità che proviene dal mondo dell'associazionismo, ha apprezzato quanto hanno fatto i giovani del Liceo e ha invitato tutti alla costituzione di un tavolo cittadino riguardo le tematiche giovanili.
Anche Barbara Bennati ha rimarcato il valore del contributo dei giovani ad una comunità democratica.
Elisa Viti che segue con passione il progetto ha confermato l'impegno dell'Arci a sostenere le Giovani sentinelle.
In conclusione Mariella Ricci ha premiato con una targa che riproduce una parte dell'affresco della Sala dei Grandi gli insegnanti del Liceo, Agostino Fabbri e Daria Meazzini, contemporanei “Grandi” per la loro passione e l'impegno con cui guidano i propri studenti
Alla Fondazione Caponnetto ha offerto il volume Arte in terra di Arezzo quale tributo per l'impegno con cui assolve al compito ereditato da nonno Nino.
A tutti abbiamo dato appuntamento al 4 di ottobre alla Conferenza finale del progetto e alla nuova edizione del progetto.
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INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA PROVINCIA DI PISA
INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA PROVINCIA DI PISA
Martedì14 maggio terzo incontro a Pisa. Nell'Auditorium della Provincia studenti e studentesse del Liceo Carducci di Volterra con le insegnanti Chelli e Pistolesi, e dell'ISIS Pesenti di Cascina con il professor Mellea sono stati accolti dall'assessora provinciale all'Istruzione, Miriam Celoni, amministratrice attenta e da sempre presente agli incontri del progetto, che ha salutato i giovani apprezzandone la tenacia e il desiderio di partecipazione. La richiesta forte di protagonismo lascia ben sperare per la nostra democrazia: una attenzione diffusa ai grandi temi del nostro tempo, l'assunzione di responsabilità da parte di ciascuno e di ciascuna sono segni di una trasformazione profonda nella cultura del nostro Paese. Di tutto ciò sono testimonianza i lavori dei tantissimi giovani del progetto Giovani sentinelle.
La Fondazione ha ribadito ancora una volta quanto sia importante il protagonismo dei cittadini, la difesa e la valorizzazione delle istituzioni democratiche, perché solo così è possibile consolidare la partecipazione, apprezzare il contributo di ciascuno nella soluzione dei problemi. D'altro canto è sempre più necessario che la politica faccia la sua parte con i buoni esempi e con il confronto serrato con i propri cittadini.
I progetti delle due scuole nella loro diversità offrono esempi di cosa sia occuparsi delle comunità in cui si vive: la questione del gioco d'azzardo e gli spazi per la democrazia e la partecipazione.
Hanno rotto il ghiaccio quelli di Volterra che hanno scelto un tema per loro molto significativo: l'assenza di uno spazio sufficientemente ampio da ospitare le assemblee degli studenti. Fino ad oggi si svolgono in modo separato, un gruppo nelle prima parte della mattinata, l'altro nella seconda, determinando divisioni e incomprensioni, oltre ad un dialogo frammentario, se non proprio assente. A sorprendere è la “ragionevolezza” di questi giovani che hanno ricercato uno spazio disponibile, fra quelli liberi e inutilizzati, di proprietà comunale, che possa essere recuperato con una spesa contenuta e che sia disponibile a tutti, anche per gli altri istituti scolastici.
Da Volterra ci giunge una piccola lezione di educazione civica: dei giovani sono attenti alla questione della democrazia e della partecipazione, ne hanno discusso insieme e, nel senso migliore della politica, hanno individuato una soluzione, una soluzione che non soddisfa solo il loro bisogno, ma quello di tutti.
Poi è toccato ai ragazzi e alle ragazze di Cascina, che hanno ripreso il lavoro dei propri compagni dello scorso anno, variando il punto di vista e approfondendo altri aspetti. È sufficiente uscire di casa ed entrare in un bar a bere qualcosa per venire in contatto con il gioco d'azzardo, che è divenuta una vera e propria emergenza sociale: uomini e donne, per lo più di condizioni economiche disagiate, le loro famiglie sono risucchiate in questo gorgo che non lascia molto scampo quando il gioco si trasforma in vera e propria patologia.
La pubblicità del gioco d'azzardo è talvolta pervasiva, e particolarmente significativa è quella televisiva. Ma anche quando si accende il computer e ci si collega ad internet spesso, nella navigazione, appaiono inviti a giocare, senza riguardo per l'utente che potrebbe essere un minorenne. Quali misure per contrastare questa diffusione che sembra inarrestabile? Innanzitutto – suggeriscono i giovani di Cascina - organizzare incontri con gli ex giocatori, il cui racconto della discesa nell'inferno può essere molto più istruttivo di tanti appelli; distribuire materiale informativo a scuola, fra i giovani, anch'essi vittime della diffusione della “febbre”; infine costruire una mappa dei luoghi del gioco d'azzardo avviando una campagna a favore dei locali liberi da esso.
Hanno preparato una prima mappa dei luoghi del gioco d'azzardo nei comuni da cui provengono studenti e studentesse del loro istituto, sottolineando la vicinanza di scuole o di spazi frequentati da loro, e vogliono diffonderla insieme al suggerimento che ragazzi e ragazze delle altre scuole pilota facciano altrettanto nei comuni in cui vivono.
Fernando Mellea, insegnante e assessore alla legalità di Cascina, ha ricordato quanto sia grave il problema del gioco d'azzardo perché tocca le fasce più deboli della popolazione e tocca sempre più i giovani, per cui questo lavoro degli studenti è tanto più meritorio e ha bisogno di allargarsi a gruppi più ampi di cittadini. Per questo avrà il sostegno dell'amministrazione comunale.
Riccardo Leonetti, giovane consigliere comunale a Volterra, è intervenuto perché l'assessore Lilia Silvi era impossibilitata a farlo: La sua presenza è particolarmente apprezzabile perché conferma un invito che la Fondazione ha rivolto costantemente alle amministrazioni locali: è importante che si stabilisca e si prosegua un confronto anche con l'intervento di assessori o consiglieri diversi. Apprezziamo l'amministrazione comunale di Volterra per aver voluto rispondere alle sollecitazioni dei propri giovani cittadini. Riccardo Leonetti ha elogiato la concretezza e la responsabilità dei giovani nella scelta di un tema così significativo e nell'indicare una soluzione efficace e ha annunciato tutta la disponibilità dell'amministrazione locale a definire ogni dettaglio per l'utilizzo della palestra Sannino, luogo che ospita le attività dell'altro istituto superiore della città.
Miriam Celoni ha lodato la qualità dei lavori e ha rilanciato la proposta di costituire una rete fra le scuole, non solo quelle pilota del progetto, per far partecipi altri istituti dei progetti e delle proposte che sono state fin qui elaborate. Questa ricchezza deve essere socializzata e “messa a frutto” in modo da coinvolgere gruppi più consistenti di giovani. Da parte sua ha dichiarato l'impegno del suo assessorato a garantire un coordinamento fra le scuole.
Ha ringraziato la Fondazione per la determinazione e la tenacia con cui assolve al compito che ha ricevuto in eredità da Antonino Caponnetto, la diffusione della cultura della legalità, anche in un momento di grande difficoltà per la scarsezza delle risorse finanziarie. Ha ricordato quanto sia importante e decisiva la scelta delle amministrazioni di sostenere questo percorso di formazione ricercando risorse fra quelle magre delle amministrazioni locali o sollecitando l'intervento di fondazioni bancarie a piccoli finanziamenti al progetto.
La Fondazione ha assicurato che la ricchezza dei progetti non sarà dispersa e concorda con l'apertura verso l'esterno, una sorta di restituzione della scuola alla collettività di quanto è stato prodotto fra le mura scolastiche e nel confronto con chi governa la cosa pubblica.
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martedì 14 maggio 2013
Terzo incontro a Grosseto progetto sentinelle
Terzo incontro a Grosseto progetto sentinelle
Venerdì 10 maggio alle 9.30 nella sala Pegaso della Provincia di Grosseto, ospiti degli amministratori della città maremmana, si è tenuto il terzo incontro del progetto I giovani sentinelle della legalità. Gli studenti e le studentesse dell’istituto Rosmini e del Polo Bianciardi, come di consueto guidati sapientemente dalle rispettive insegnanti, Marilena Simoncelli e Laura Ciampini, e accompagnati, i secondi, questa volta, dal prof. Maurizio Ruffini sono stati accolti dal vicepresidente della Provincia di Grosseto, Marco Sabatini, dall'assessore all'Istruzione del Comune di Grosseto, Luca Ceccarelli.
Con loro la Fondazione, attiva nella provincia con Marina Biagiotti, e l'editore di Dubidoo.it, Marco Berni, che segue con passione e competenza il progetto e che ha aperto le porte del giornale ai giovani della scuola nelle vesti di collaboratori.
Autentici protagonisti del progetto per il territorio della provincia di Grosseto, questi ragazzi e ragazze sono ormai impegnati da tempo sui temi della legalità e trasmettono questa loro passione a compagni e compagne delle scuole inferiori. La Fondazione ha voluto mettere in rilievo questo aspetto peculiare a testimoniare un tratto significativo del progetto: collegare ragazzi e ragazze di età e scuole diverse dentro la trama della legalità.
Hanno aperto l'incontro quelli del polo Bianciardi. Negli anni passati si sono occupati di legalità nella pratica sportiva, prendendo spunto dai casi delle scommesse illecite che hanno coinvolto anche atleti della locale squadra di calcio. E hanno continuato a monitorare il fenomeno, seguendo la cronaca sia sulla carta stampata che in rete e divenendo dei veri e propri esperti della questione. Coerentemente con il loro impegno a favore della legalità avevano richiesto di intitolare strade e luoghi pubblici a uomini e donne che si sono distinti nel contrastare la mafia. E nel corso dell'incontro hanno annunciato che il Comune di Grosseto intitolerà a Peppino Impastato il parco cittadino di via Canada.
È toccato poi a quelli del Rosmini. Da tempo costituiscono la redazione della legalità e collaborano con Dubidoo.it, per non smentirsi hanno raccontato dell'emozione nell'incontrare Elisabetta Caponnetto, intervenuta a Grosseto qualche settimana fa, e hanno annunciato il programma dell'open day della legalità previsto per il prossimo 23 maggio. Data significativa per un evento importante: rendere partecipi ragazzi e ragazze delle scuole medie Ungaretti, Pascoli e Dante Alighieri dei percorsi di formazione alla legalità all'interno della propria scuola. In questo intendimento possiamo intravedere tanti buoni semi della scuola migliore: ragazzi e ragazze che sono le migliori testimonianze della bontà della scuola: la bontà della scuola che si misura sulla condivisione di grandi valori e di principi; un percorso di formazione alla fine del quale si consegna il testimone ad altri.
Con l'auspicio che questa pratica si sedimenti nella scuola abbiamo invitato i ragazzi e le ragazze ad essere sempre più incisivi nella loro attività di giornalisti e a ricercare nuove opportunità e nuovi strumenti per dare concretezza al proprio impegno.
Luca Ceccarelli ha apprezzato l'impegno dei giovani, sottolineando i valori della responsabilità e dell'impegno quotidiano per costruire e rendere sempre più solida la casa comune, compito quotidiano di ogni cittadino. Marco Sabatini ha voluto rimarcare quanto sia importante per tali compiti l'esercizio del voto e l'informazione trasparente in modo che ciascuno sappia individuare l'amministratore onesto e garante del bene pubblico.
Nel concludere l'incontro, la Fondazione ha ricordato che il progetto delle Olimpiadi della legalità promosso dai giovani del Rosmini ha avuto un ottimo risultato: l'assessore allo Sport del Comune di Padova lo ha scoperto sul nostro sito e, riconoscendone il valore, ha deciso di adottarlo nella propria città. Da ciò nascerà uno scambio fra la scuola di Grosseto e alcune del Veneto, scambio di informazioni e confronto via Skype grazie anche al progetto che sarà attivo anche in Veneto. Proprio in virtù di esso ci sarà un gemellaggio fra le scuole proprio sui temi della legalità e della cultura delle regole.
Un altro bel risultato del lavoro di diffusione di buoni esempi e buone pratiche.
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mercoledì 8 maggio 2013
Terzo incontro con le scuole della provincia di Pistoia
Nella sala Nardi del bel palazzo della Provincia di Pistoia, martedì 7 maggio ha avuto inizio il primo degli incontri conclusivi del progetto con le scuole pistoiesi. Ragazze e ragazzi del Liceo Petrocchi, dell'Istituto Capitini di Agliana e del comprensivo Caponnetto di Monsummano sono stati accolti dall'assessore provinciale all'Istruzione, Paolo Magnanensi. Presenti Fabrizio Magazzini, assessore alla Legalità di Agliana, Fabrizio Del Mastio, presidente del Consiglio comunale di Monsummano ed Elena Becheri, assessore all'Istruzione del comune di Pistoia. La presenza di tutti gli amministratori è un eccellente segnale, e ci auguriamo di auspicio anche per gli altri incontri. Per tutti gli studenti e studentesse è indice dell'attenzione nei loro confronti oltre che delle opportunità di confronto e di dialogo.
Ai giovani stipati nella sala, nell'introdurre i lavori abbiamo ricordato Marcello Michelotti, docente della scuola di Monsummano e grande amico della Fondazione che ci ha lasciato alcune settimane fa. Difficile racchiudere in poche parole la figura e le grandi doti di Marcello, ma per tenere vivo il suo esempio la Fondazione insieme con l'assessore Magnanensi lancia la proposta di intitolare il Giardino della pace, nello spazio antistante la scuola, giardino a cui il professor Michelotti ha dato un contributo fondamentale per la sua realizzazione, dedicandolo alla pace in coerenza con i suoi ideali di contrarietà ad ogni forma di violenza.
A rompere il ghiaccio sono stati proprio i sui giovani, quelli dell'Istituto comprensivo Caponnetto. Con non poca emozione hanno illustrato, guidati dalla prof.ssa Benedetta Bartolomucce, il proprio lavoro sugli spazi verdi di Monsummano, tema che ha preso il via dalla fatica quotidiana in classe di educazione alla legalità. A tale fatica ha contribuito lo stesso Marcello Michelotti, che lo scorso anno ha guidato il gruppo dei giovani che hanno prodotto le mattonelle del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Dentro la cornice delle regole, le ragazze e i ragazzi hanno introdotto il tema delle aree verdi, spazi che appartengono a tutti e dei quali ciascuno e ciascuna deve prendersi cura; spazi di socialità per grandi e piccoli, oggetto talvolta di vandalismo. Questi studenti propongono al comune di Monsummano di riqualificare le aree, di arredarle, di piantare alberi, realizzare impianti sportivi. Loro si propongono di fare da portavoce nei confronti dei loro compagni di altre scuole e dei cittadini.
Un secondo power point è servito ad illustrare la proposta di adottare uno spazio da curare ed essere autentici cittadini che hanno a cuore le sorti della comunità in cui vivono. Ogni classe dovrebbe adottarne uno e prevedere un tempo all'interno della scuola per la cura degli spazi verdi. Questa proposta la sottoporranno al nascente Consiglio comunale dei ragazzi.
La questione delle aree verdi ritorna con insistenza nelle diverse scuole pilota del progetto, segno di una difficoltà, l’assenza di spazi per loro che i giovani fanno emergere con forza, e indica un mutamento profondo nella mentalità di questi ragazzi. Ora occorre un passo avanti: prendersi cura del bene di tutti è la nuova sfida che la Fondazione rilancia ai ragazzi e alle ragazze, ai quali chiede di allungare il passo, di essere decisi e intransigenti, di non derogare dalle regole e di essere pienamente responsabili dei beni di tutti.
Studenti e studentesse del Liceo Petrocchi con la guida dei propri insegnanti, Sorrentino e Degli Innocenti, hanno fornito la dimostrazione di come fare una pubblicità progresso senza budget stratosferici e testimonial di grido. Per la visione cliccare la barra di seguito:
http://www.dipleedizioni.it/scambio/Birre.mov
Lo spot pubblicitario contro l'abuso di alcol è una testimonianza meravigliosa della bontà della scuola pubblica che insegna ad apprendere i linguaggi e le tecniche, ad utilizzarli e a fare delle cose splendide, ma anche del grande e straordinario impegno degli insegnanti.
I giovani del Capitini di Agliana proseguono il lavoro già iniziato lo scorso anno sul tema dei rifiuti. Per recuperarli è necessario differenziarli e allo scopo è fondamentale il contribuito di ciascuno. Senza di esso ogni strategia è destinata al fallimento. E il contributo richiama la responsabilità di ciascuno a fare la sua parte. Hanno studiato come funziona la raccolta nei comuni virtuosi e hanno elaborato un progetto con delle prescrizioni precise alla fine delle quali vi è un risparmio nella tariffa pagata. Insieme alle procedure per la raccolta, sono importanti alcuni suggerimenti per ridurre la produzione dei rifiuti, che è poi la vera sfida da affrontare.
Un questionario rivolto ai propri compagni è servito a testare le conoscenze e a sollecitare ognuno a riflettere sulle proprie azioni quotidiane.
Hanno concluso con alcune interviste a cittadini e commercianti di Agliana che hanno fornito le prime riflessioni e…le proteste per l'aumento delle tariffe.
Hanno preso la parola gli amministratori.
Paolo Magnanensi ha apprezzato il coinvolgimento nel progetto anche dei ragazzi e delle ragazze della scuola media inferiore. Ha ricordato come in tutti i lavori si sottolinei la questione della responsabilità di ciascuno, l'impegno in prima persona, segno di un mutamento nella mentalità che dovrà essere rafforzato e consolidato. Ritiene pure significativo il ripetersi dei temi fra giovani di scuole diverse, segno del maturare della coscienza civile fra di loro.
Elena Becheri ha esordito, rispondendo ad una sollecitazione della Fondazione che riprendeva la battaglia avviata dopo il referendum del giugno 2011, confermando l’impegno preso a ripubblicizzare l’acqua. Ha ricordato Agnese Borsellino che ci ha lasciato ieri.
Fabrizio Del Mastio ha apprezzato questo ruolo di sentinelle che i giovani assumono in questo progetto. Ha ricordato il percorso avviato nel comune di Monsummano del Consiglio comunale dei ragazzi, che diverrà il luogo dove le proposte dei giovani e dei giovanissimi possono trovare lo spazio per essere raccolte, discusse e accolte. Anche lui ha voluto sottolineare il tema della responsabilità di ciascuno e dell'impegno, senza rincorrere facili suggestioni legate al controllo operato dalle forze dell'ordine.
Fabrizio Magazzini infine ha voluto sottolineare il valore delle proposte dei ragazzi, richiedendo ai giovani i dati da loro prodotti quale contributo significativo per la discussione e la soluzione di un problema nella comunità di Agliana.
Abbiamo concluso i lavori invitando l’assessore Magnanensi e il Presidente del Consiglio comunale Fabrizio Del Mastio alla festa della Scuola che si terrà il prossimo 8 giugno festa presso l’Istituto Caponnetto di Monsummano nel corso della quale si intitolerà il laboratorio di ceramica a Marcello Michelotti a seguito della delibera del Consiglio d’Istituto.
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