mercoledì 15 maggio 2013

INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA PROVINCIA DI PISA

INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA PROVINCIA DI PISA Martedì14 maggio terzo incontro a Pisa. Nell'Auditorium della Provincia studenti e studentesse del Liceo Carducci di Volterra con le insegnanti Chelli e Pistolesi, e dell'ISIS Pesenti di Cascina con il professor Mellea sono stati accolti dall'assessora provinciale all'Istruzione, Miriam Celoni, amministratrice attenta e da sempre presente agli incontri del progetto, che ha salutato i giovani apprezzandone la tenacia e il desiderio di partecipazione. La richiesta forte di protagonismo lascia ben sperare per la nostra democrazia: una attenzione diffusa ai grandi temi del nostro tempo, l'assunzione di responsabilità da parte di ciascuno e di ciascuna sono segni di una trasformazione profonda nella cultura del nostro Paese. Di tutto ciò sono testimonianza i lavori dei tantissimi giovani del progetto Giovani sentinelle. La Fondazione ha ribadito ancora una volta quanto sia importante il protagonismo dei cittadini, la difesa e la valorizzazione delle istituzioni democratiche, perché solo così è possibile consolidare la partecipazione, apprezzare il contributo di ciascuno nella soluzione dei problemi. D'altro canto è sempre più necessario che la politica faccia la sua parte con i buoni esempi e con il confronto serrato con i propri cittadini. I progetti delle due scuole nella loro diversità offrono esempi di cosa sia occuparsi delle comunità in cui si vive: la questione del gioco d'azzardo e gli spazi per la democrazia e la partecipazione. Hanno rotto il ghiaccio quelli di Volterra che hanno scelto un tema per loro molto significativo: l'assenza di uno spazio sufficientemente ampio da ospitare le assemblee degli studenti. Fino ad oggi si svolgono in modo separato, un gruppo nelle prima parte della mattinata, l'altro nella seconda, determinando divisioni e incomprensioni, oltre ad un dialogo frammentario, se non proprio assente. A sorprendere è la “ragionevolezza” di questi giovani che hanno ricercato uno spazio disponibile, fra quelli liberi e inutilizzati, di proprietà comunale, che possa essere recuperato con una spesa contenuta e che sia disponibile a tutti, anche per gli altri istituti scolastici. Da Volterra ci giunge una piccola lezione di educazione civica: dei giovani sono attenti alla questione della democrazia e della partecipazione, ne hanno discusso insieme e, nel senso migliore della politica, hanno individuato una soluzione, una soluzione che non soddisfa solo il loro bisogno, ma quello di tutti. Poi è toccato ai ragazzi e alle ragazze di Cascina, che hanno ripreso il lavoro dei propri compagni dello scorso anno, variando il punto di vista e approfondendo altri aspetti. È sufficiente uscire di casa ed entrare in un bar a bere qualcosa per venire in contatto con il gioco d'azzardo, che è divenuta una vera e propria emergenza sociale: uomini e donne, per lo più di condizioni economiche disagiate, le loro famiglie sono risucchiate in questo gorgo che non lascia molto scampo quando il gioco si trasforma in vera e propria patologia. La pubblicità del gioco d'azzardo è talvolta pervasiva, e particolarmente significativa è quella televisiva. Ma anche quando si accende il computer e ci si collega ad internet spesso, nella navigazione, appaiono inviti a giocare, senza riguardo per l'utente che potrebbe essere un minorenne. Quali misure per contrastare questa diffusione che sembra inarrestabile? Innanzitutto – suggeriscono i giovani di Cascina - organizzare incontri con gli ex giocatori, il cui racconto della discesa nell'inferno può essere molto più istruttivo di tanti appelli; distribuire materiale informativo a scuola, fra i giovani, anch'essi vittime della diffusione della “febbre”; infine costruire una mappa dei luoghi del gioco d'azzardo avviando una campagna a favore dei locali liberi da esso. Hanno preparato una prima mappa dei luoghi del gioco d'azzardo nei comuni da cui provengono studenti e studentesse del loro istituto, sottolineando la vicinanza di scuole o di spazi frequentati da loro, e vogliono diffonderla insieme al suggerimento che ragazzi e ragazze delle altre scuole pilota facciano altrettanto nei comuni in cui vivono. Fernando Mellea, insegnante e assessore alla legalità di Cascina, ha ricordato quanto sia grave il problema del gioco d'azzardo perché tocca le fasce più deboli della popolazione e tocca sempre più i giovani, per cui questo lavoro degli studenti è tanto più meritorio e ha bisogno di allargarsi a gruppi più ampi di cittadini. Per questo avrà il sostegno dell'amministrazione comunale. Riccardo Leonetti, giovane consigliere comunale a Volterra, è intervenuto perché l'assessore Lilia Silvi era impossibilitata a farlo: La sua presenza è particolarmente apprezzabile perché conferma un invito che la Fondazione ha rivolto costantemente alle amministrazioni locali: è importante che si stabilisca e si prosegua un confronto anche con l'intervento di assessori o consiglieri diversi. Apprezziamo l'amministrazione comunale di Volterra per aver voluto rispondere alle sollecitazioni dei propri giovani cittadini. Riccardo Leonetti ha elogiato la concretezza e la responsabilità dei giovani nella scelta di un tema così significativo e nell'indicare una soluzione efficace e ha annunciato tutta la disponibilità dell'amministrazione locale a definire ogni dettaglio per l'utilizzo della palestra Sannino, luogo che ospita le attività dell'altro istituto superiore della città. Miriam Celoni ha lodato la qualità dei lavori e ha rilanciato la proposta di costituire una rete fra le scuole, non solo quelle pilota del progetto, per far partecipi altri istituti dei progetti e delle proposte che sono state fin qui elaborate. Questa ricchezza deve essere socializzata e “messa a frutto” in modo da coinvolgere gruppi più consistenti di giovani. Da parte sua ha dichiarato l'impegno del suo assessorato a garantire un coordinamento fra le scuole. Ha ringraziato la Fondazione per la determinazione e la tenacia con cui assolve al compito che ha ricevuto in eredità da Antonino Caponnetto, la diffusione della cultura della legalità, anche in un momento di grande difficoltà per la scarsezza delle risorse finanziarie. Ha ricordato quanto sia importante e decisiva la scelta delle amministrazioni di sostenere questo percorso di formazione ricercando risorse fra quelle magre delle amministrazioni locali o sollecitando l'intervento di fondazioni bancarie a piccoli finanziamenti al progetto. La Fondazione ha assicurato che la ricchezza dei progetti non sarà dispersa e concorda con l'apertura verso l'esterno, una sorta di restituzione della scuola alla collettività di quanto è stato prodotto fra le mura scolastiche e nel confronto con chi governa la cosa pubblica. Editore Domenico Bilotta Responsabile Nazionale Progetto Scuola www.antoninocaponnetto.it tutor@igiovanisentinelledellalegalita.com domenico.bilotta55@gmail.com

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