giovedì 30 ottobre 2014
Conferenza finale 2013-2014 nel Salone dei cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze
Martedì 28 ottobre alle 9.30 ha preso il via la Conferenza finale delle Giovani sentinelle 2013-2014. A salutare i seicento ragazzi e ragazze giunti da ogni parte della Toscana, financo dall'isola d'Elba con sveglia alle 4 del mattino come pure da Venezia e da Padova, Cristina Giachi, assessora all'Istruzione e vicesindaco di Firenze. Nel bel Salone de Cinquecento, hanno ascoltato il suo invito ad essere testardi e rigorosi nel difendere la legalità in ogni occasione e in ogni momento, una sorta di costume morale di cui ha bisogno il nostro Paese per superare le difficoltà attuali.
Come abbiamo accennato tante volte nell'ultimo anno, la platea della Conferenza è più ampia dei confini della nostra regione perché sono presenti anche giovani del Veneto che hanno partecipato al percorso di cittadinanza nella propria città e, da quest'anno, anche da loro il progetto avrà forma strutturata e una partecipazione più larga di quella dell'anno passato.
E da una frase di Antonino Caponnetto la Fondazione elogia gli insegnanti come partigiani di questa nuova Resistenza, quella dei valori e delle regole, modello di buona scuola, perché con il loro impegno quotidiano fanno vivere i principi della nostra Costituzione, quella Carta che compare nel nome di una disciplina, ma che non ha uno statuto preciso, abbandonata alle coraggiose iniziative di alcuni insegnanti che si scontrano, talvolta, con la presunzione di quel Dirigente scolastico del Veneto che ha rifiutato di voler far partecipare i propri studenti al percorso di educazione alla cittadinanza perché era già stato fatto l'anno prima. Proprio come se avesse rifiutato di far studiare la lingua italiana perché era stata oggetto di studio l'anno prima!
Con quella sua pretesa il Dirigente rende manifesta l’idea di una scuola luogo per accumulare nozioni e non luogo della formazione del cittadino.
Ricordava il giudice padre del pool antimafia che la mafia ha più paura della scuola che della stessa giustizia e - noi siamo sicuri – della scuola di quel Dirigente non avrebbe avuto paura il mafioso. Né avrebbe avuto paura la cattiva politica perché, pure quella, non desidera avere cittadini attenti e responsabili!
La buona politica invece trae insegnamenti dalle sollecitazioni e dalla interlocuzioni con i cittadini, come ci conferma Salvatore Calleri, presidente della Fondazione e assessore della Regione Sicilia con delega all'acqua, ai rifiuti, alle energie alternative e alle cave, che ha raccontato la sua esperienza di amministratore. Per lui, anche quanto è stato prodotto dalle Giovani sentinelle in questi anni è stato oggetto di riflessione e stimolo nell'articolare la nuova proposta di legge sull'acqua, bene privato in Sicilia e da sempre oggetto di ricatto mafioso nei confronti di cittadini e amministratori, proponendo la sua ripubblicizzazione, come è stato più volte sollecitato da tanti ragazzi e ragazze degli istituti toscani in questi anni.
Le proposte dei giovani sono, in verità, tante e articolate. Segnaliamo in particolare tre questioni: il gioco d'azzardo, studiato e approfondito, che sta divenendo nel silenzio, e nella connivenza, meccanismo per il riciclaggio del denaro sporco, come abbiamo più volte ricordato. In particolare i giovani di Venezia hanno ascoltato durante il nostro incontro il racconto di un giocatore affetto da ludopatia e, per questo, testimone diretto della presenza in sala giochi di uomini che giungono, di notte, in una di tali sale sempre aperte e cambiano mazzette di denaro sporco, proveniente dallo spaccio o dalla prostituzione locale, con ricevute di vincite mai avvenute.
La seconda riguarda una caserma da molti anni chiusa e vuota che viene negata per ospitare una scuola, come da tempo hanno chiesto i giovani del Liceo artistico di Pistoia, come se quel bene fosse proprietà esclusiva di un ministero e non dello Stato. Il caso è esemplificativo di un modo di agire che esclude cittadini e istituzioni dalla discussione pubblica e dalla possibilità di poter esercitare quel potere di indirizzo della politica che pure è riconosciuto dalla nostra Costituzione.
In ultimo, ragazzi e ragazze di Bagno a Ripoli hanno riproposto il tema del contrasto a chi viaggia senza pagare il biglietto sull'autobus grazie ad una pubblicità progresso. La loro sollecitazione si trascina da tempo e ha messo in luce un aspetto dell'essere cittadini denso di insegnamenti. Con i ragazzi e le ragazze abbiamo avuto un primo incontro cui hanno partecipato il Comune di Bagno a Ripoli, la Provincia di Firenze e la stessa ATAF, tutti disponibili a far partire il progetto. La campagna non è mai partita e, quest’anno, i giovani del Gobetti e Volta hanno sollecitato a mantenere la promessa. Ad un secondo appuntamento con l’ATAF hanno ricevuto come risposta dalla stessa una richiesta di denaro come se i giovani fossero un'azienda che acquista spazi pubblicitari sugli autobus! Il paradosso della vicenda è un’azienda prima pubblica e poi privata che nel rincorrere il profitto ad ogni costo dimentica il valore del richiamo della responsabilità civica fatta dai giovani cittadini.
Noi crediamo che le istituzioni coinvolte di tutto l’hinderland a cui giunge questo report e questo nostro appello, e che purtroppo erano assenti martedì mattina, debbano rispondere con i fatti e dare una dimostrazione di credibilità! Con i giovani del Gobetti e Volta restiamo in attesa di una soluzione.
Delle altre due questioni invece discuteremo il prossimo 18 dicembre quando una delegazione di tutte le scuole che hanno partecipato al progetto 2013-2014 sarà ricevuta prima dal ministro Giannini, poi dai presidenti di Camera e Senato e insieme a loro incontreremo alcuni parlamentari per sottoporre i temi che hanno affrontato e offrire Idee e proposte della Scuola italiana, il volume che le raccoglie in modo sistematico.
Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, non ha partecipato alla Conferenza, ma ha promesso di ricevere questi giovani con i loro insegnanti, modello della buona scuola, pochi giorni prima di Natale.
In sua vece è intervenuta Rosa De Pasquale, direttrice dell'Ufficio scolastico regionale, che ha ringraziato la Fondazione perché promuove la cultura della legalità e le buone pratiche. Si è poi soffermata sull'insegnamento di Antonino Caponnetto, in particolare insistendo su quanto sia necessario essere conseguenti nel tradurre i propri principi in azione.
Delle tante proposte che sono state avanzate dai giovani vi è stata poca discussione, perché poche le amministrazioni presenti: solo i Comuni di Firenze, Cascina e Monsummano, le Province di Arezzo e Pistoia. Difficile discutere e confrontarsi a singhiozzo, ne va della credibilità delle istituzioni e della fiducia dei cittadini in esse, in particolar modo quando è necessario affrontare temi così complessi e densi di implicazioni.
Interlocuzione è venuta dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che ha voluto sottolineare quanto sia importante ciascun progetto perché arricchisce le nostre conoscenze e gli strumenti di cui disponiamo per intervenire e risolvere i problemi del nostro tempo. In questo senso ha ricordato come presso la Regione Toscana si sono costituiti due tavoli di lavoro: uno sulla legalità e l’altro sui beni confiscati alle organizzazioni criminali con lo scopo di studiarne i possibili usi. L'entusiasmo dei giovani non è venuto meno perché, anzi, si è rafforzato con lo scambio di esperienze e con l'arricchimento del nuovo progetto che ha preso il via il 20 ottobre. La questione dei beni confiscati e l'opportunità di usare il linguaggio dei fumetti a Lucca, le testimonianze dei giovani volontari sulle terre confiscate e la collaborazione con altri soggetti sono tutti elementi che contribuiscono a dare nuovo slancio e nuovo vigore al lavoro dei tanti giovani e giovanissimi impegnati quest'anno nel percorso di cittadinanza con la Fondazione.
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