Mercoledì 9 marzo l’appuntamento delle giovani sentinelle è a Massa con ragazze e ragazzi del Liceo Montessori Repetti di Carrara.
Erano attesi pure i più giovani della scuola media Taliercio che non hanno però partecipato a questo incontro conclusivo nella sala consiliare della Provincia di Massa dove, ad attendere ragazze e ragazzi, vi era il presidente del Consiglio comunale di Carrara, Michele Palma, e il vicario del Prefetto, dott. Giuseppe La Rosa.
Mercoledì ricorreva il quarantennale delle morti di Aldo Moro e di Peppino Impastato e, per questa ragione, prima di introdurre i lavori veri e propri abbiamo voluto ricordare le loro vicende tragiche, vittime della violenza terroristica, l'uno, e mafiosa, l'altro, accomunati dall'essere stati uccisi tutti e due nella mattinata del 9 maggio. Come per altri fatti della nostra storia le due vicende presentano ancora lati oscuri e controversi e rimane viva e forte l’esigenza non tanto di ottenere giustizia quanto di individuare la verità, esigenza che interessa l’intera società italiana, come ha sottolineato Giovanni Moro, ultimogenito del presidente della Democrazia Cristiana.
Per il nostro percorso che ha preso il via dal racconto dell’impegno di Antonino Caponnetto e della sua lotta contro la mafia le due vicende non possono passare sotto silenzio perché hanno avuto enormi effetti sulle vicende successive del nostro Paese e sulle trame di poteri oscuri e incontrollabili.
Nell’introdurre i lavori veri e propri la Fondazione ha posto accanto due vicende differenti sotto molti aspetti: le scuole di Capaci e quelle di Carrara: nel comune siciliano lo scorso anno sono stati in novecento scolari e scolare a partecipare al percorso educativo che hanno ripulito la villa comunale e ne sono divenuti custodi.
Qualche settimana fa alcuni vandali hanno ucciso una decina di tartarughe in modo orribile e hanno sottratto una gran quantità di pesci dalla vasca, oltre ad arrecare danni a piante e arredi.
Quest’anno a partecipare al progetto solo quattro classi. Analogamente a Carrara, alla grande partecipazione dell’anno passato ha fatto seguito una molto esigua di quest’anno. Occorre chiedersi perché accade tutto ciò e di chi è la responsabilità maggiore: a ragazze e ragazzi spesso manca l’interlocuzione politica, non ci sono risposte, ma dobbiamo essere esigenti e richiamare genitori e cittadini al compimento del proprio dovere, a non girarsi dall’altra parte, a non cedere alla delusione ma anche alle facili demagogie.
Dentro questo contesto acquista valore il percorso proposto a studenti e studentesse, l’invito a non cedere alla disperazione e alla disillusione. Per questo abbiamo ricordato a tutti l’appuntamento della Conferenza finale in ottobre quando i giovani potranno interloquire con i parlamentari.
A partecipare al progetto sono classi di due indirizzi differenti dell’Istituto: quelli del Liceo linguistico hanno scelto di occuparsi del La nostra scuola nel parco perché vorrebbero che fosse recuperato lo spazio di villa Giampaoli, nel retro della scuola, che versa in condizioni di degrado. Si sono chiesti, i giovani, come riutilizzare questo patrimonio anche a fini didattici, riprendendo le previsioni del Piano strutturale del 1997 con le indicazioni strategiche per la difesa del territorio, e hanno indicato alcuni progetti didattici che potranno essere realizzati nel parco stesso indicandoli su una pianta dell'area.
Quelli dell’indirizzo linguistico hanno individuato l’area di villa Ceci con particolare attenzione agli usi e alle destinazioni.
Altri hanno invece soffermato la propria attenzione sulla Caravella ricostruendo le vicende di quella area e hanno prodotto un bel cortometraggio per proporre possibili usi dello spazio, come valorizzare il territorio recuperando l'area per attività utili alla crescita: parco giochi, pista di pattinaggio a rotelle, fattoria didattica.
Come già per l’anno passato a Carrara si continua a porre l’attenzione sulla questione degli spazi, di contenitori o luoghi di valore storico abbandonati o in stato di degrado e non mancano le proposte di un loro utilizzo, muovendosi lungo ipotesi di beni comuni che dovrebbero soddisfare esigenze e necessità di un pubblico vasto.
Alla questione dei beni comuni si è rifatto il dottor La Rosa che ha apprezzato l’impegno e la serietà di studenti e studentesse, come già aveva fato lo scorso anno, nel porre attenzione a tali beni da valorizzare, rispettare e tutelare e alla loro gestione. Ha sollecitato tutti ad evitare facili alibi come quello di dare la colpa sempre agli altri, mentre è necessaria la partecipazione attiva di tutti quanti, consapevoli del proprio ruolo di cittadini e del rispetto delle regole, in assenza delle quali cresce il degrado.
E l’impegno della Fondazione è meritorio anche in relazione al richiamare l’attenzione su beni di così alto valore.
Michele Palma ha ringraziato tutti per l’impegno e la serietà mostrate che confermano il ruolo della scuola pubblica come luogo di incontro di ragazzi e ragazze di diversa estrazione in tanti sensi, dove è possibile lavorare per cambiare. Ha poi aggiunto alcune informazioni, come ad esempio che l’area Ceci è privata, per avere piena contezza di quali interventi sono possibili.
E questa disponibilità al dialogo e al confronto è l’esito migliore di questi incontri, perché ai giovani è riconosciuto il pieno titolo ad esercitare la cittadinanza. Con questi auspici ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale di ottobre.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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