Lunedì 1 aprile appuntamento con le giovani sentinelle dell’Istituto comprensivo Vanni di Viterbo.
Studenti e studentesse delle classi seconde con la referente del progetto, Patrizia Gianolio, le altre sue colleghe, Monia Carloni, Cinzia Citro, Annunziata Bartoccini, Sandra Moscatelli e Simonetta Angeli, e la dirigente scolastica, Fiorella Crocoli, sono stati accolti dal sindaco, Giovanni Arena, e dall’assessore all’Istruzione, Elpidio Micci, nella bella sala consiliare dalle pareti affrescate.
Nel suo saluto ai giovani e al gruppo di genitori che ha partecipato all’incontro il sindaco ha ringraziato i giovani per l’impegno e la cura mostrata nei propri lavori, come era testimoniato dai cartelloni che hanno installato nelle prime file di sedie della sala, e ha ricordato loro quanto sia importante conoscere diritti e doveri per i cittadini e che questo sia compito della scuola.
Analogamente si è espresso l’assessore Micci nel suo brevissimo saluto.
La fondazione ha voluto ricordare l’impegno di Antonino Caponnetto, prima quello professionale con il maxi processo alla mafia poi quello dell’ultima parte della sua vita a testimoniare il lavoro dei magistrati e a sollecitare giovani e adulti alla cultura delle regole e alla responsabilità civica.
Da quell’impegno che la fondazione ha ereditato ha origine questo nostro percorso delle giovani sentinelle, percorso che intende favorire il protagonismo giovanile grazie al quale studenti e studentesse sperimentano cosa è la cittadinanza attiva e responsabile con l’occuparsi, studiando e approfondendo, lavorando insieme guidati dalle proprie insegnanti ed elaborando proposte, individuando temi di rilevanza pubblica e assumendo impegni.
Il lavoro di ragazzi e ragazze ha bisogno di interlocuzione e confronto, di ascolto e proposta, di sollecitazioni e suggerimenti. A questo compito sono attesi sindaci e assessori ai quali chiediamo di accogliere i giovani e dibattere con loro.
Ragazzi e ragazze divisi in gruppi hanno preso subito la parola per illustrare tutto il lavoro svolto a scuola: rispetto dell’ambiente in cui vivono, per questo chiedono di fare la raccolta differenziata a scuola, e questa richiesta analoga a quella in tante altre scuole è la migliore testimonianza di quanto siano attenti e responsabili. Altri hanno posto l’attenzione sugli spazi a scuola: la palestra è talvolta impraticabile per il formarsi della condensa; mancano le prese per la classe digitale; sarebbero necessari degli armadietti nuovi dove riporre i propri materiali: libri, quaderni; vorrebbero avere felpe e magliette con il nome della scuola a sottolineare un senso di appartenenza; sarebbe necessario recuperare l’anfiteatro, uno spazio per tanti usi; amerebbero fare lezione all’aperto nella bella stagione e in laboratorio perché sarebbe più interessante; delle classi avrebbero bisogno di essere ristrutturate e ci sarebbe bisogno di un bagno nuovo per le ragazze.
In breve non solo un elenco di richieste e necessità, ma un percorso ragionato di interventi, alcuni che non necessitano impiego di risorse, altre delle risorse limitate. Tale percorso ragionato è un’idea di scuola con gli occhi dei suoi abitanti e alle proposte dei giovani ha risposto l’assessore Micci.
Li ha ringraziati del lavoro svolto e ha riconosciuto che alcune delle proposte fatte dai ragazzi e dalle ragazze hanno ragioni valide che richiedono però la ricerca di risorse. Il bagno per le ragazze è una necessità e si potrà lavorare soltanto durante l’estate quando la scuola è chiusa. Si è però impegnato a d intervenire per alcune delle proposte, ricordando che alcune, come la raccolta differenziata, sono parte del programma dell’amministrazione, e ha dato appuntamento ai giovani di rivedersi per poter continuare il dialogo.
E il dialogo è stato uno degli aspetti sottolineati dalla dirigente scolastica nei suoi interventi, in apertura e chiusura dell’incontro, apprezzando l’impegno di ragazzi e ragazze.
In chiusura la fondazione ha tenuto a ribadire che il progetto prosegue con il terzo appuntamento in maggio e ha ringraziato tutti per il confronto e per la bella esperienza auspicando che il filo del discorso avviato prosegua e dia buoni frutti.
Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini
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