martedì 9 aprile 2019

A ritmo serrato le giovani sentinelle proseguono la loro marcia della legalità e della cittadinanza


Martedì 26 Marzo altri tre appuntamenti fra Toscana e Sicilia: a Montemurlo (PO), a Siracusa e ad Augusta.

A Montemurlo (PO) nella sala Banti si sono ritrovati bambini e le bambine della scuola primaria A. Manzi con le loro maestre Lucia Lasagni e Francesca Antonaci e i più grandi della secondaria con le insegnanti Elena Romanelli, Vinciprova, Rosi, Tomasello, Piccioli e Bartali, nostre compagne di viaggio sin dagli esordi. 

Ad accoglierli l’assessora Rossella De Masi che ha ringraziato giovani e Fondazione per l’impegno e  la passione con cui proseguono in questo lavoro silenzioso e quotidiano di sollecitare giovanissimi e scolari alle virtù civiche, alle responsabilità del vivere in comune, alla fatica di formare uomini e donne attenti.

La Fondazione ha ricordato al gruppo di genitori intervenuto quali sono le linee di questo percorso, gli intendimenti ereditati da Antonino Caponnetto di sollecitare giovani e giovanissimi a prendersi cura delle propri città e dei luoghi che frequentano, di essere custodi dei beni comuni, di fare esperienza, attraverso questo percorso e i suoi passaggi, della cittadinanza, perché in questo modo è possibile costruire un sistema di valori e di principi che impediscono alle organizzazioni criminali di attecchire, alla corruzione di insinuarsi nella nostra vita.

Ad esordire sono stati i bambini e le bambine della primaria Alberto Manzi. La nostra scuola com'è e come la vorremmo il titolo dato al loro lavoro. La scuola è il luogo dove trascorrono molto tempo e per questo propongono alcuni cambiamenti, piccoli e grandi, per renderla più accogliente e confortevole: il posto delle cartelle, l'orto, la palestra, la sala multimediale, computer funzionanti e postazioni per tutti, la biblioteca con tanti libri messi in ordine. Inoltre l’aula è piccola per la propria  classe e i banchi sono grandi e qualcuno rotto. Ci vorrebbero degli armadietti dove custodire oltre a  zaini e cartelle anche le scarpe della palestra.

Occorre ripensare gli spazi a scuola, funzionali alle nuove modalità didattiche con banchi nuovi per lavori in gruppo cooperativo, hanno sottolineato anche le maestre prima di dare la parola ai più grandi della secondaria.

E la ricchezza dei contributi dei giovanissimi della media ha riempito il pomeriggio di discussioni e di riflessioni, di sollecitazioni e di suggerimenti. Intanto abbiamo visto il video di quelli della 3E, in gita a Wangen, dove vi è una scuola gemellata con la loro, e per questo impossibilitati ad essere presenti, che hanno illustrato con interviste alcuni aspetti della Agenda 2030 che ha obiettivi relativi all’ambiente e alla città sostenibile.

E La città sostenibile è stato il tema approfondito dalle cinque classi che hanno partecipato al lavoro, lo hanno esaminato da diversi punti di vista: quello degli obiettivi dell’ONU per intervenire efficacemente sulle questioni dell’ambiente e con questo sguardo hanno cercato di individuare quali interventi per il loro comune: innanzitutto la Rocca, luogo di importanza storica dove di sono delle zone in cui sono abbandonati i rifiuti. Per questo hanno prodotto cartelloni e foto da far vedere a cittadini di Montemurlo per sensibilizzarli ai problemi, magari organizzando una serata in qualche luogo pubblico. Hanno poi proposto una giornata delle pulizie alla Rocca.

Hanno poi posto il problema delle piste ciclabili per muoversi in sicurezza e in libertà, per raggiungere la scuola, rilevando che non collegano parti importanti di Montemurlo.
Ancora il tema dei rifiuti, come ridurli, riciclarli, riusarli, ripararli, e delle aree verdi, con un esame delle condizioni di alcuni spazi nel comune. Infine le smart cities con l’indicazione di criteri per definirle.

E Rossella De Masi non si è sottratta al confronto. Ha proposto alcune riflessioni sui comportamenti dei cittadini e delle cittadine che abbandonano i rifiuti o non rispettano alcune norme del vivere in comune sollecitando le giovani sentinelle a considerare questo aspetto del problema. Ha concordato sulla giornata delle pulizie da tenere entro la fine dell’anno scolastico e sulla serata di sensibilizzazione dei cittadini e delle cittadine di Montemurlo a cura dei giovanissimi. Si è dilungata sulle piste ciclabili, offrendo soluzioni e riflessioni per la loro realizzazione, non nascondendo le difficoltà tecniche nel realizzarle in alcune zone.

Quanto si può fare dipende da quanto ciascuno può fare, richiamando così ognuno alla responsabilità. Così per ridurre i rifiuti occorre non farli, il comportamento dei singoli è un segnale per l’intera comunità e quanto hanno prodotto studenti e studentesse può favorire processi virtuosi. Non bisogna credere che controlli e telecamere risolvano ogni problema, mentre occorre modificare abitudini e comportamenti. L’amministrazione prepara una trasformazione della piazza antistante la sala Banti e intende pianificare degli interventi in materia di edilizia scolastica in modo da far fronte alla crescita demografica di quella fascia di età. Per questo concorda che gli uffici tecnici del Comune dovrebbero ascoltare insegnanti e maestre prima di intraprendere le progettazioni per tenere conto delle modificate esigenze e delle trasformazioni didattiche intervenute nella scuola.
Il confronto è stato bello e lungo e si è concluso con l’impegno a proseguire lo scambio e la collaborazione.

In Sicilia a fare da staffetta per primi sono le giovani sentinelle di Siracusa. Una giornata intensa attende i tre istituti della città che si confrontano fra loro e con la propria amministrazione comunale. Nella Sala Convegni dell’Urban Center a fare gli onori di casa è il sindaco, Francesco Italia che, da primo cittadino, vuol dare un primo segnale arrivando in anticipo per accogliere i giovani e prepararsi al confronto. Dopo il saluto del sindaco e la presentazione della Fondazione, a scendere in campo sono i ragazzi e le ragazze della scuola media Leonardo da Vinci del 3° Istituto comprensivo Santa Lucia: La violenza sulle donne e sui minori il tema da loro scelto e approfondito.
Col sostegno dei loro insegnanti, Luca Ambrosio, Maria Giuseppina Ricupero e Paola Mangione ragazzi e ragazze, usando la tecnica delle ombre cinesi, miscelata al teatro delle marionette hanno realizzato un simpatico filmato dove mettono in evidenza le contraddizioni e i paradossi di un modello di uomo padre padrone dove per lui, i valori della famiglia sono costituiti da una bella casa, moglie devota e servizievole, figli educati ad obbedire. A coronare la sua cornice anche un cane che sa fare la guardia e un'auto di grossa cilindrata. Il filmato continua con le voci fuori campo dei ragazzi nei vari ruoli che mettono alla luce un focolare domestico, luogo di violenze verbali e fisiche, a conclusione le marionette in coro gridano: basta alla violenza, sì al rispetto e all'affermazione dei propri diritti.

È stata poi la volta del 14° Istituto comprensivo Karol Wojtyla, accompagnati dalla loro insegnante, Tina Sitera i giovani si sono posti la questione dell'abbandono dei nonni e del loro coinvolgimento. Con le note della canzone di Francesco Guccini, Il vecchio e il bambino alcune di loro hanno danzato mentre altre leggevano alcuni loro scritti dove hanno messo in mostra quell’anello mancante che c’è fra i nonni e i bambini e che sono i genitori! Hanno continuato: «Quando i nonni sono a disposizione ci avvaliamo del loro aiuto. Mentre quando si ammalano oppure non possono dare un aiuto fisico, li trattiamo con indifferenza, non facendoli sentire importanti all’interno della famiglia».

E hanno aggiunto: «abbandonarli in una casa di riposo, dove non si possono trovare a loro agio e dove possono cadere in uno stato di depressione, in solitudine, senza che ricevano mai una telefonata o un semplice messaggio».
Fra le loro proposte al sindaco è di coinvolgere i nonni nelle attività sociali. Dedicare luoghi di ritrovo e nel caso non siano in grado di fare attività garantire loro assistenza. Chiedono che anche a scuola siano invitati a parlare della loro esperienza o insegnare i mestieri di una volta. Infine coinvolgerli nel curare con i ragazzi gli orti botanici.

A conclusione sono intervenuti i più grandi del Liceo scientifico e delle Scienze Umane E. Corbino con il loro tema: Le dipendenze in genere e il traffico illecito mafioso.
Seguiti dalle loro insegnanti, Paola Moscato e Stefania Montalto, il loro studio si è incentrato sulle dipendenze dalla droga, la ludopatia e l’alcolismo. Nella società odierna appare evidente che spesso tali azioni illegali si basano sulla naturale tendenza dell’uomo alla dipendenza, hanno affermato i giovani, questi comparti non sono quindi esclusivamente proprietà delle organizzazioni criminali, ma anche di privati corrotti o addirittura Stati che alimentano le organizzazioni criminali. 

Sono poi passati ad analizzare le conseguenze fisiche e mentali delle varie dipendenze ed infine hanno presentato un loro manifesto di pubblicità progresso contro l’alcol dal titolo eloquente: Hai una sola vita, non rischiare il game over.
Ha preso la parola il sindaco, Francesco Italia che ha preso appunti per tutta la mattinata sulle proposte dei giovani. Si è complimentato con loro rendendosi disponibile ad una collaborazione più stretta. Ha ricordato che sin dal suo insediamento ha promosso iniziative riguardo il femminicidio, è stato aperto un  centro per le donne. Un’altra campagna di sensibilizzazione è partita sul diritto dei bambini con Siracusa città educativa. Ha informato che è già esistente un centro per anziani dove si può imparare l’utilizzo del computer, si gioca a carte e in alcuni giorni della settimana si balla in quanto è un desiderio molto sentito da chi frequenta il centro. È d’accordo riguardo una maggiore conoscenza e informazione nell’incentivare il telefono d'argento ma anche ad un coordinamento che abbia come fine un miglioramento nella vita sociale della comunità soprattutto nelle fasce deboli.

Ha preso infine la parola Angelo Corbo e il suo racconto è stato accolto dal silenzio partecipe di ragazze e ragazzi, pronti a cogliere ogni sfumatura e ogni dettaglio, le ragioni che lo portarono a diventare un poliziotto e come ha fatto a superare la difficile prova di Capaci, fino al suo impegno nelle scuole. Ha incitato i giovani ad essere orgogliosi di essere siciliani e le sue parole ci hanno accompagnato sin verso l’uscita creando un clima conclusivo fatto di grande soddisfazione e di speranza, quello di aver messo un primo puzzle ad un disegno da costruire tutti insieme.

Nel pomeriggio la staffetta passa al IV Istituto comprensivo Domenico Costa di Augusta.
Nel Salone di rappresentanza del Palazzo comunale è il Dirigente scolastico, Michele Accolla, a fornire e a preparare le tecnologie per poter esporre il lavoro dei ragazzi con un power point.  L’Amministrazione lo aveva dimenticato, nonostante la nostra consueta richiesta di una sala dotata di computer e proiettore per poter vedere video ma anche power point!

Fiduciosi anche dal titolo del tema: Piccoli passi per grandi progressi, voglia di essere ascoltati: spazi di aggregazione, di ascolto, di ritrovo. La mancanza della palestra... proposto dai ragazzi, abbiamo lasciato cadere ogni disappunto.
Con ragazzi e ragazze e la loro insegnante Marinella Scalia abbiamo atteso l’arrivo del sindaco, Maria Concetta Di Pietro, e dell’assessore alla Cultura e allo Sport, Giuseppina Sirena.

Dopo i saluti da parte dell’Amministrazione e la presentazione della Fondazione, ragazzi e ragazze, parlando a braccio e con  proprietà di linguaggio, hanno voluto sfatare gli stereotipi che li vuole con lo smartphone e chiusi nelle proprie camere.

Dividendosi in gruppi alcune ragazze hanno voluto definire il concetto di legalità, di come si concretizza attraverso leggi che stabiliscono e garantiscono l'ordine sociale, o i valori che influenzano la vita di ogni individuo e le relazioni personali. Infine la scuola che educa alla legalità, combattendo ogni forma di sopruso e facendo vivere le leggi come opportunità e non come limiti.

Hanno ripreso una famosa frase di Antonino Caponnetto: «La mafia teme più la scuola della giustizia. L’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa».

Coscienti, come cittadini attivi destinatari di diritti, servizi, prestazioni e informazioni che non sempre tale riconoscimento si acquisisce d’ufficio, ma in molti casi nel nostro Paese va preteso e spesso va rivendicato, sono passati quindi alla politica dei piccoli passi, di non tutto e subito, ma attraverso il confronto crescere, programmare, costruire. Si sono chiesti cosa serve loro per il loro benessere e la risposta da nord a sud è sempre identica: gli spazi! Spazi aggregativi per eventi culturali, musicali, teatrali, sportivi. La voglia di stare insieme. Fanno notare che ad Augusta non c’è un cinema, un teatro. Neppure nel periodo estivo possono fruire dei giardini pubblici perché sporchi e mal ridotti. Il loro sogno? Avere una palestra! I lavori avevano avuto inizio negli anni ’90, oggi è inserita nell’anagrafe della Regione fra le opere incompiute, pubblicata dal Dipartimento tecnico regionale. Ragazzi e ragazze  del Domenico Costa dimostrano di prendere sul serio il loro progetto e hanno studiato, approfondito, si sono informati di come il MIUR  offre dei finanziamenti alle varie regioni, 44 milioni e 250 mila.  Nel caso della Sicilia il finanziamento è di 4,6 milioni di euro.
In una slide si sono chiesti di chi è la colpa? Ma sanno già la risposta, inserita nella successiva slide: 
la catena di corresponsabilità è troppo lunga e articolata per venirne a capo in maniera chiara.
Il ministero dell’Istruzione ha le mani legate, perchè quando stanzia i fondi per le strutture scolastiche affida alle Regioni il compito di stabilire le priorità. Se arrivano segnalazioni di casi particolarmente critici da parte dei dirigenti scolastici o di gruppi di famiglie, il Miur può sollecitare interventi ma poi su come spendere le risorse l’ultima parola spetta per legge a sindaci e presidenti di Provincie.

Ha preso la parola il sindaco Maria Concetta Di Pietro, ma il suo intervento si è fermato al termine Legalità. Comprendiamo che non è facile gestire un comune sciolto per mafia dove tante ombre sono ancora presenti, ma non troviamo giusto negare alla scuola, ai giovani delle risposte. Iniziare un percorso di riqualificazione partendo anche da piccoli segnali. Non è servito neppure la proposta  per nuovi sviluppi quando il confronto si estenderà a Provincia, Regione e Governo nazionale.

Ha preso la parola Michele Accolla che pur assumendosi qualche colpa del passato, ma come uomo di scuola, proprio come per tutti quelli che vogliono bene alla propria città, ha dichiarato che l’immobilismo rischia di fare ancora più male e ha citato la novella, che condividiamo, di Ernesto Rossi: un bambino che credeva di fare il bene d'un pesce rosso lo tirava fuori dalla vasca per asciugarlo col fazzoletto fino a che a furia di tirarlo fuori il pesce morì!


Domenico Bilotta, Elena Giampapa, Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini

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