giovedì 25 aprile 2019

Dalla Sicilia, risalendo lo Stivale, le sentinelle approdano nuovamente in Veneto per gli ultimi incontri con gli amministratori

Martedì 2 aprile due appuntamenti con le giovani sentinelle del Polesine. 

Il primo a Porto Tolle dove ragazze e ragazzi dell'Istituto comprensivo, due classi della primaria di Ca’ Tiepolo, e una della media inferiore Ca’ Tiepolo con le  insegnanti Silvia Vendemmiati e Luana Milan, e quelli di una classe dell'Istituto Cristoforo Colombo con Vincenzo Boscolo, loro insegnante e vicario della scuola, ma anche referente della Fondazione per il Basso Polesine si sono ritrovati nella bella sala consiliare, un tempo fortino dell'Impero austro-ungarico, accolti dal sindaco, Roberto Pizzoli, e dalla consigliera Giorgia Marchesini. Poco più tardi ci ha raggiunto l'assessore Raffaele Crepaldi che ha la delega all’Urbanistica e che è poi stato interlocutore dei giovani per l’intero pomeriggio.
Prima di andare via per un impegno istituzionale il sindaco ha salutato i giovani e i giovanissimi che hanno partecipato al lavoro rapporto, ribadendo l’importanza di buoni rapporti di collaborazione con la scuola e di essere pienamente disponibile al dialogo e al confronto.

Vincenzo Boscolo ha salutato i giovani e il gruppo di genitori che hanno partecipato all’incontro e ha ringraziato la Fondazione per questo percorso di cittadinanza che si ripropone ad ogni nuovo anno scolastico, sollecitando ragazzi e ragazze ad essere cittadini responsabili.

La Fondazione ha ricordato innanzitutto il senso del progetto delle giovani sentinelle, che è un’eredità che ci ha lasciato Antonino Caponnetto, frutto della sua scelta di essere testimone di quanto accaduto nel nostro Paese con le terribili stragi del 1992. Per dieci anni e fino alla sua morte ha incontrato ragazzi e ragazze sollecitandoli alla cultura della legalità e alle virtù civiche e la Fondazione ha ripreso questo compito trasformandolo in un vero e proprio percorso educativo. Grazie ad esso si promuove il protagonismo giovanile e i giovani fanno esperienza di cittadinanza confrontandosi e dialogando con chi ha il governo della cosa pubblica a livello locale.

Per primi hanno preso la parola i più grandi dell’istituto Colombo. Hanno lavorato sulla memoria perché vogliono intitolare un’aula laboratorio della loro scuola ad Antonio Montinaro, uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone, vittima anche lui a Capaci. Per questa ragione hanno preparato un breve video che ricorda Antonio Montinaro. Questo della memoria è un altro dei territori da esplorare in profondità e da curare nell’ambito delle giovani sentinelle perché la memoria svolge un ruolo fondamentale nel definire un orizzonte condiviso di valori proprio perché abbiamo vicende condivise. E quest’anno in alcune scuole abbiamo favorito questi progetti.

Quelli della scuola media hanno invece lavorato al tema Le barriere architettoniche una definizione. Con un bel power point, a turno, hanno introdotto la legge 236 del 1989 che disciplina la materia, hanno parlato di accessibilità, visitabilità e adattabilità, termini connessi al diritto di chi è diversamente abile ad essere uguale agli altri, giusto l’articolo 3 della Costituzione che hanno richiamato. Ancora hanno parlato di Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) e hanno concluso con l’intenzione di collaborare con gli amministratori per porre all’attenzione le situazioni che impediscono le libertà e i movimenti di chiunque abbia abilità differenti.

Ultimi a prendere la parola i piccoli delle due classi quinte della scuola primaria che con il titolo Alberi sul mare hanno affrontato la questione della legalità e della disobbedienza. Disobbedienti per il bene comune è uno dei passaggi chiave del loro lavoro con cui hanno voluto richiamare l’attenzione su un aspetto molto particolare: vi sono coloro che denunciano irregolarità, abusi, illegalità correndo dei gravi rischi. Nel nostro Paese per molto tempo è mancata una legge che tutelasse chi denunciava, solo dal 2017 abbiamo una legge – la 179 del 30 novembre - sul whistleblowing, termine che non ha un corrispondente nella nostra lingua ma che indica chi denuncia illeciti e corruzione nella pubblica amministrazione e per questo ha bisogno di particolare protezione. Prendendo esempio da chi ha avuto il coraggio di dire NO in particolari situazioni di pericolo per uomini e donne, queste giovanissime sentinelle ci hanno richiamato al dovere di denunciare e di non chiudere , la bocca, gli occhi e gli orecchi, di non voltarci dall’altra parte, come ha fatto Andrea Franzoso che ha raccontato la sua vicenda nel bel libro Il disobbediente, che hanno letto a scuola.

La loro disamina è tanto importante perché la corruzione è la linfa delle mafie e alla fine hanno chiesto che il Comune stampasse il depliant informativo sul  whistleblowing.

Raffaele Crepaldi ha ringraziato giovani e giovanissimi dei bei lavori e la fondazione dell’opportunità offerta a studenti, studentesse, scolare e scolari. Ha condiviso il convincimento che l'abolizione delle barriere architettoniche è un tema che ci tocca tutti e l'amministrazione ha incontrato i giovanissimi a scuola per le barriere e ha proposto un questionario per fare una foto di tutte le barriere negli edifici pubblici. Le immagini offriranno indicazioni precise sulle barriere e l'impegno dell'amministrazione, che è un segnale dell’attenzione e dell’ascolto, è di risolvere una delle barriere segnalate entro il 2019.
In modo analogo vi è disponibilità per il depliant dei più piccoli.
Anche alcuni genitori presenti hanno preso la parola tenendo vivo il dibattito e il confronto sulle proposte dei giovani e rendendo il pomeriggio interessante e ricco di stimoli.
L’incontro si è concluso dandoci appuntamento per martedì 14 maggio a Rovigo.

Il secondo degli appuntamenti di questo 2 aprile a Taglio di Po.
A dare il benvenuto, nella sala consiliare della città, ai ragazzi e alle ragazze dell’Istituto comprensivo con il loro insegnante Denis Marangon e un gruppo di genitori, la giovane assessora all’Istruzione Veronica Pasetto.
L’esperienza positiva dello scorso anno, con l’entusiasmo dei giovani e la voglia di divenire cittadini attivi, mettendosi in gioco in prima persona, aveva contagiato genitori, cittadini e stampa locale. L’iniziativa aveva portato al recupero e alla riqualificazione di una parte del parco La Perla.
Quest’anno le giovani sentinelle sono ritornate all’attacco con un nuovo tema: Educare la cittadinanza al rispetto dei luoghi pubblici che i giovanissimi, con un dettagliato power point, hanno esposto alla platea. Nelle slide e nei loro interventi che si sono susseguiti vi è  tutto il loro dissenso, la loro delusione ma anche la loro forza a non mollare sugli accadimenti avvenuti al parco. Alcuni soggetti durante la notte hanno riportato il degrado: panchine rotte, giochi e attrezzi divelti, rete e distrutte, rifiuti in bella mostra.
Da una parte il bisogno dei ragazzi e delle ragazze degli spazi e del diritto al gioco negati, dall’altra chi non ha rispetto dei beni comuni.
Hanno studiato, approfondito l'argomento, si sono chiesti il perché e con il sostegno e la guida della scuola e del loro insegnante hanno capito che non basta riportare il bello, ma bisogna lavorare per la loro difesa, fare terra bruciata per tutti quelli che pensano di poter disporre a proprio piacimento, anche nel distruggere i beni della collettività. Questo è possibile solo attraverso una sensibilizzazione dei cittadini a non girarsi dall’altra parte, denunciare, difendere tutto ciò che è di tutti.
Hanno intervistato alcuni cittadini per avere la loro opinione e grazie anche a tale contributo hanno elaborato alcune proposte emerse anche lo scorso anno: installare telecamere per controllare i malintenzionati; attivare dei servizi di sorveglianza coinvolgendo gli anziani.
Ne è nato un dibattito che ha convinto tutti nel coinvolgere ancora di più la stampa affinché nasca una campagna di sensibilizzazione. 

Gli stessi ragazzi hanno proposto all’Amministrazione di essere i protagonisti di una pubblicità progresso e, nel contempo, hanno chiesto maggiori investimenti nel sistemare il campetto da calcio, coinvolgere i volontari per la pulizia del parco; far nascere un orto con la partecipazione dei nonni in modo che sia un luogo sempre più frequentato da famiglie e da tutti quelli cui sta a cuore il bene comune; creare un’area picnic.

La disponibilità dell’assessora Pasetto a portare le proposte in giunta, allargare questi intendimenti anche all’incontro di martedì 14 maggio alla presenza delle istituzioni provinciali e regionali ha convinto i ragazzi a non demordere dalle proprie idee e dai propri intendimenti. Piccoli passi per la legalità e la convivenza civile che hanno aperto la strada alla condivisione di un grande progetto.


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

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