venerdì 5 aprile 2019

Ancora tre appuntamenti fra la Toscana e la Sicilia con le giovani sentinelle


Cascina (PI) la Fondazione ha vissuto un pomeriggio entusiasmante con i ragazzi e le ragazze, grandi e piccoli, di tre istituti cittadini: l’ISIS Antonio Pesenti, la scuola media inferiore dell’Istituto comprensivo Fabrizio De Andrè di San Frediano a Settimo, e quelli della primaria Don Gnocchi di S. Lorenzo alle Corti che fa parte dell’Istituto comprensivo Paolo Borsellino.

Ad accogliere tutte e tutti nel teatro di Cascina l’assessore comunale all'Istruzione e alla Cultura, Leonardo Cosentini, che per l'occasione indossava la fascia tricolore che non è certo una formalità ma è segno della presenza del "governo" locale, espressione della struttura democratica nella quale abbiamo la fortuna di vivere e che rende evidente a giovani e giovanissimi l'importanza del loro lavoro nel confronto con chi ha il governo della cosa pubblica.

Accompagnati dal professor Fernando Mellea, a prendere la parola per primi, gli studenti delle 3 classi del Pesenti che hanno aperto il loro lavoro con una citazione di Antonino Caponnetto, proiettata sul grande schermo del teatro, che invita i giovani a godersi la vita battendosi anche per la giustizia e la legalità.

I ragazzi hanno tenuto una vera e propria conferenza sulla storia delle migrazioni e sui flussi migratori approfondendo i vari aspetti tra le classi seconda, terza e quarta.

Inizia la terza. I ragazzi hanno affrontato argomenti scottanti come la tratta degli esseri umani partendo però dal passato quando a migrare eravamo noi italiani. L'Italia ha conosciuto le migrazioni nel primo e secondo dopoguerra e poi le migrazioni interne mosse da motivazioni economiche, per sfuggire alla povertà, ai disastri naturali. Le grandi migrazioni del passato erano finalizzate anche a trovare nuove terre, a passare dalle campagne alle città e viceversa, ma anche alla scoperta di nuovi territori.

Le ricerca ha evidenziato come dallo scorso anno il flusso migratorio verso l'Italia sia drasticamente diminuito così come gli sbarchi. Sono state proiettate delle video interviste a due migranti che hanno raccontato la loro storia, il loro viaggio e anche un brano del recente discorso del Presidente della Repubblica Mattarella a Cassino, quando ha ricordato come un ragazzino africano, partendo per cercare fortuna verso l'Europa, si fosse fatto cucire nei vestiti la pagella scolastica come fosse un passaporto di merito negli studi da mostrare a destinazione, che non ha mai raggiunto finendo la sua breve vita in modo tragico, in fondo allo stretto di Sicilia.

Gli studenti della classe quarta hanno approfondito la questione della tratta degli esseri umani. Una pratica criminale che contrasta pesantemente con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

La tratta è finalizzata alla riduzione in schiavitù, che viene organizzata tramite ogni sorta di pratica illegale, come per esempio, l'utilizzo di passaporti falsi e, quando le vittime sono donne, si traduce quasi inevitabilmente in avvio forzato alla prostituzione.

I ragazzi di quarta hanno affrontato il problema dal punto di vista giuridico citando la Costituzione che afferma come siamo tutti uguali con gli stessi diritti, come affermato anche dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo che sancisce i diritti inalienabili di ogni essere umano con i suoi articoli che condannano la tratta e la riduzione in schiavitù, così come la tortura e tutte le pratiche crudeli e degradanti.

Gli studenti del Pesenti si propongono di replicare tutta la conferenza, della quale abbiamo dato solo una sintesi, portandola in giro per illustrarla a altri studenti in altre classi inferiori della loro scuola.

Sono intervenuti poi i più giovani del comprensivo De André con le loro insegnanti Gabriella Gerardi, Delphine Caracciolo, Anna Maria Maurizio, che hanno proiettato il loro video La scuola che vorrei, efficace e divertente come solo i ragazzi sanno fare.
Presenti in forze, i ragazzini, hanno sfilato in corteo sul palco del teatro con tantissimi cartelli che riportavano le loro richieste, accompagnati dal sempre impressionante brano The Wall dei Pink Floyd. Uno spettacolo.

Con piglio deciso, tre classi di prima e una di seconda "media", hanno chiesto che siano risolte una serie di necessità relative alla loro scuola, come degli orti per attività di scienze, una aula all'aperto dove poter studiare e fare lezione nella bella stagione.

Per ultimi i più piccoli che, al solito, sono quelli che emozionano di più.

I bambini della primaria Don Gnocchi, con le loro maestre Irene Internicola, Erica De Lorenzo, Elisa Scarpellini, Milva Bernini e Maria Rosaria Magri hanno presentato un lavoro contro il bullismo dall'efficacissimo slogan Svita il Bullone. Oltre 40 bambini sul palco fanno un effetto notevole con il loro appello ai compagni: Svitare i bulloni!

Grazie a delle slide hanno spiegato come siano stati vittime di bullismo tantissimi che poi hanno avuto una vita soddisfacente e in molti casi sono divenuti anche famosi e rispettati, tra cantanti e attori. I bambini hanno lanciato un accorato appello a tutti i loro coetanei a reagire ai bulli, non isolandosi ma chiedendo subito aiuto a insegnanti e genitori senza vergogna. Hanno spiegato come il bullismo sia un fenomeno diffuso da affrontare insieme e arrivare a "svitare i bulloni". Il bullo esercita il potere fisico o morale ma spesso lo fa perché il primo a avere seri problemi è proprio lui.

Infine ha preso la parola l'assessore Cosentini, che ha ringraziato i ragazzi e poi ha ricordato di essere nato e vissuto sempre a Cascina e di avere presente vari dei problemi esposti dai ragazzi, conoscendo bene le varie situazioni.

A proposito dell'emigrazione ha raccontato di un suo viaggio a New York durante il quale ha visitato Ellis Island, l'isola dove arrivavano i migranti italiani in cerca di fortuna, che venivano trattati spesso malamente.

L'assessore ha ricordato come le scuole del Comune di Cascina siano 27 e come ci sia l'intenzione di dare a tutte spazi esterni ben gestiti e con giochi inclusivi. Ci vorrà un poco di pazienza ma l'assessore è fiducioso e cita anche l'intenzione di creare degli orti da far gestire insieme da bambini e nonni anche nelle scuole elementari.

Non sapevamo quanto fosse rinomata la fama di Cascina per la lavorazione di alta qualità del legno e Cosentini ci ha ricordato come gli arredi del Quirinale siano stati lavorati proprio dagli artigiani di Cascina. Così spera di trovarne uno che possa realizzare una struttura per una classe all'aperto in legno. Così come si penserà a come trovare un forno per lavori in ceramica.

Tante opere di piccola ma importante manutenzione restano da realizzare e sono state evidenziate dai ragazzi, come la palestra della scuola nella frazione San Lorenzo che è decisamente malmessa.

L'assessore si è speso per le due ore con i ragazzi mostrando interesse sincero e la Fondazione è certa che vi saranno sviluppi positivi.

In Sicilia a scendere in campo per primi nella mattinata, sono le giovani sentinelle di Ragusa dell'Istituto comprensivo Salvatore Quasimodo per confrontarsi con la propria amministrazione sul tema: Educazione alla cittadinanza vista con gli occhi dei ragazzi - campagna pubblicitaria di sensibilizzazione Pubblicità Progresso. Il Teatro Comunale Marcello Perracchio si è riempito con gli oltre 250 ragazzi e ragazze, ma hanno dovuto attendere un'ora l'arrivo del loro sindaco, Giuseppe Cassì. La Fondazione sempre puntuale, nonostante i doppi e tripli incontri giornalieri, non è stata avvisata del ritardo, ha chiesto scusa ai ragazzi, ma tale comportamento ha negato loro di ascoltare la testimonianza di Angelo Corbo.

Dopo il saluto del Sindaco, ha preso la parola il Dirigente scolastico, Leonardo Licata, che si è complimentato con i suoi studenti e studentesse per l'impegno e la passione che hanno dimostrato con il loro lavoro. Sotto la regia di Andrea Cicero, insegnante referente del progetto e col sostegno di molti suoi colleghi, i giovani hanno iniziato con un filmato, poi sono seguite delle slide ma anche cartelloni dove hanno evidenziato le problematiche della propria città. Ancora una volta è emerso come i giovani sono preoccupati riguardo l'ambiente, chiedono al mondo degli adulti di intervenire fin da subito a cambiare i propri comportamenti per evitare conseguenze terribili per l’intero genere umano. Divisi per gruppi hanno affrontato la questione dell'energia alternative come pannelli fotovoltaici, solari ed eoliche. Costruire con nuove metodologie, recuperare edifici e spazi già esistenti per evitare archeologie industriali, hanno preso da esempio la scuola Bruno Munari che è stata recuperata da una vecchia masseria abbandonata, con sistemi ecosostenibili, prendendo in considerazione il recupero delle acque piovane, pannelli fotovoltaici e altre tecniche facendo di questo luogo esempio da sostenere ed espandere. 
 
Hanno posto allo studio una smart city, città del futuro che tenga presente come creare le infrastrutture, i trasporti, il capitale umano e sociale, una gestione sapiente delle risorse naturali. Si sono poi calati nella realtà e da provetti giornalisti hanno fotografato la città evidenziando le sue criticità come l'immondizia, il degrado, l'inciviltà, un cartello realizzato dai ragazzi racchiude una triste realtà: «fa che l'immondizia non prenda il nostro posto». Altri ancora contenevano frasi che richiamavano alla responsabilità e che faranno parte della pubblicità progresso che i ragazzi vogliono proporre al Comune per sensibilizzare la cittadinanza.
Un altro gruppo si è occupato della villetta a Zancle, bene comune da recuperare dove fa da padrone il degrado: cancellata piena di ruggine, vegetazione più da giungla che da luogo di ritrovo, giochi con evidenti segni di decadenza. Fra le proposte vi è anche la questione dei parcheggi intorno alla scuola dove dilaga la sosta selvaggia ed infine la ristrutturazione della loro palestra chiusa da anni. Nel prendere la parola il sindaco ha condiviso con i giovani il giudizio di inciviltà di taluni cittadini. In merito alla raccolta differenziata ha dichiarato che il 75% della popolazione la fa, ma non vi è stato comunque nessun segnale riguardo l'abbandono dei rifiuti. Tante le proposte riguardo un edificio nel centro della città non da abbattere ma da recuperare affinché divenga la sede del tribunale della città. Quanto alla fruizione della villetta Zancle, su cui si sono concentrati un gruppo richiedendo che sia spazio di aggregazione, ha invece spostato l’attenzione sul parco della vallata di Santa Domenica. Infine ha dichiarato che i lavori della palestra della scuola termineranno a breve. 

Nel pomeriggio siamo stati a Modica, dove ad attenderci erano ragazzi e ragazze della Scuola media statale Giovanni XXIII con la loro insegnante referente, Daniele Denaro, insieme a tanti suoi colleghi. Nell'Auditorium Pietro Floridia molti genitori e 200 giovani pronti ad esporre agli amministratori il loro tema: Dalle dipendenze nocive... alle dipendenze positive: io scelgo. Il recupero dei luoghi dello spaccio - la villetta del quartiere Sacro Cuore.
Presente l'assessore alla Cultura, Maria Monasteri, che ha salutato giovani e adulti elogiando il progetto e l'impegno di studenti e studentesse. Dividendosi in gruppi hanno preso la parola a turno e, grazie ad alcune slide hanno esposto il tema delle dipendenze: droga, alcol, fumo e uso e abuso di internet. Dopo il primo incontro previsto dal progetto, per approfondire meglio le tossicodipendenze, i ragazzi hanno incontrato la Polizia di Stato che ha presentato loro una nuova Applicazione You Pol per combattere e prevenire il fenomeno bullismo e la droga. Sono passati poi all'analisi degli effetti collaterali dove hanno messo in rilievo che anche il consumo occasionale può portare alla morte. Altri gruppi  hanno detto No alla droga opponendo con degli slogan i valori della cultura, delle passioni, dello sport, dello stare insieme nell'amicizia. Con un questionario somministrato in forma anonima a 150 coetanei sono passati allo studio della dipendenza da fumo: i dati riprodotti con dei grafici serviranno, insieme a dei bellissimi slogan da loro realizzati, a programmare una campagna di sensibilizzazione. Anche un filmato da loro prodotto servirà ad affrontare e prevenire il fenomeno dell’alcol soprattutto nei giovani. 
 
A conclusione rivolgendosi all'assessore Monasteri e agli adulti presenti, hanno presentato: Il giardino che vorrei. Il loro sogno, per meglio dire bi-sogno, mette a nudo le responsabilità degli adulti, che non hanno preso in considerazione la necessità di spazi aggregativi, hanno cementificato il territorio e i pochi luoghi di ritrovo sono in condizione di abbandono lasciando bambini, giovani e anziani a chiedersi dove stare insieme. Senza strutture ludiche e spazi verdi come contrastare le dipendenze?

Nel prendere la parola l’assessore alla Cultura, si è impegnata a porre la questione con l’ufficio manutenzioni del Comune per una prima pulizia e potatura della villetta. Negli occhi dei ragazzi segnali di soddisfazione, di gioia, sentirsi protagonisti.

Nel chiudere questo report ci è giunto un messaggio dall’insegnante di Licata che ci comunica che  sindaco e assessori hanno invitato le giovani sentinelle dell'Istituto comprensivo G. Marconi ad un consiglio per avviare un percorso in merito alle migliorie di Villa Elena.


Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Claudio Gherardini

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