giovedì 18 aprile 2019

Con Messina, Tremestieri e Acireale si concludono i secondi incontri delle giovani sentinelle in terra di Sicilia


Venerdi 29 marzo si sono tenuti gli ultimi tre incontri con gli amministratori locali delle giovani sentinelle siciliane.

In mattinata, a Messina, ad essere protagonisti nel bell'Istituto Cristo Re, sono studenti e studentesse dell'Istituto comprensivo Gravitelli Paino. La referente, Agata Bonfiglio, la Dirigente scolastica, Concetta Quattrocchi, la Vicaria e il gruppo di insegnanti della primaria Cristo Re, della secondaria Annibale Maria di Francia e della Mario Passamonte. 
Il tema scelto da giovani e giovanissimi e condiviso: Un Mondo senza barriere. 
 
Come per Castelvetrano e in tanti istituti d'Italia la scuola mette insieme Arte, Musica, Teatro, Cultura e ne fa bellezza, amore. Oggi è una giornata speciale, si vede, si sente! Bambini e bambine e ragazzi e ragazze appena più grandi sono pronti, salgono sul palco: sono loro gli attori a rappresentare il meglio del nostro Paese. Mettono in scena quello che la scuola ha loro insegnato. 
 
Tanti cartelloni colorati, tante le frasi, tanti muri da abbattere. Non armano la gente per sentirsi sicuri, una citazione lo dichiara: Distruggendo quei muri, ci sentiremo più sicuri; Piccoli gesti che fanno accoglienza; Costruiamo un Mondo di rispetto, legalità, integrazione, giustizia.

Una frase di Martin Luter King: Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.

Un'altra di Nelson Mandela: La pace è un sogno, può diventare realtà... Ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare.

Contro il bullismo, il loro diniego lo hanno fatto attraverso il ballo e una canzone rap, e ancora… poesie, testimonianze. 
 
Tutto era perfetto ma ... a Messina i ciuchi hanno parlato ma i cavalli razza non c'erano! 
Viene in mente l'incontro alla Sapienza di Roma con Paolo Borsellino: arriva il ministro di turno che voleva parlare per primo perché aveva un altro impegno! Dopo il suo intervento, sta per andare via quando Paolo Borsellino prende il microfono e dice: «ora che i cavalli di razza hanno parlato, parliamo noi ciuchi!». Il ministro si girò, capì di aver sbagliato, si sedette e ascoltò gli oratori.

A Messina il Comune non c'era! L'assessore all’Istruzione, Roberto Trimarchi, non c'era. È arrivato 10 minuti prima della conclusione! Per un saluto!

Non sono valse le numerose email, le ripetute telefonate con il suo Ufficio e direttamente con lui, già da ottobre con l’invio del progetto, le linee guida, i protocolli d'Intesa MIUR e ANCI, l'intento di avvicinare i giovani alle Istituzioni, di ospitare i propri giovani cittadini e confrontarsi attraverso il dialogo sui temi che stanno a cuore ai giovani. Niente!

Prima la proposta di ospitare in una delle sale del Palacultura i propri giovani, gratuitamente la mattina a pagamento nel pomeriggio, come se la cittadinanza e la democrazia avessero un tariffario. Poi, nonostante l'assessore fosse a conoscenza che tutor del progetto è la Fondazione, che i rapporti con le istituzioni li tiene la Fondazione, abbiamo appreso che Roberto Trimarchi ha contattato la scuola perché la stessa si impegnasse a ricercare una sala per l’incontro. Visto l’impegno e la passione che la scuola e i ragazzi e le ragazze avevano mostrato nello studio, nell’approfondimento e nella definizione delle loro proposte avevamo messo da parte ogni rimostranza e ogni contrarietà per il comportamento dell’assessore con la speranza che questo secondo incontro avrebbe favorito il confronto e il dialogo. 

Ma così non è stato! All’arrivo dell’assessore, all’ultimo minuto, c’è stato un accenno di interruzione della proiezione del power point dei giovani per far fare il saluto e lo avremmo ascoltato se fosse stato paziente a prestare attenzione alle proposte della Fondazione, ma  il diniego da parte nostra e la richiesta di attendere l’intendimento e l’obiettivo del progetto hanno forse indispettito Roberto Trimarchi che è andato via.

Le giovani sentinelle messinesi si meritavano un finale diverso, ma il costume civico di un amministratore che si nega al confronto e alla discussione pubblica significa che abbiamo perso tutti, e non solo quell’amministratore, abbiamo perso una fetta della nostra democrazia.

La Fondazione ha ereditato dal suo fondatore l’intransigenza nei principi e nei comportamenti educati e rispettosi, ma anche il compito di non deludere le aspettative dei giovani e a non chiudere al dialogo. Per questo motivo la proposta che non siamo riusciti a fare al termine dell’incontro la riproporremo con i giovani e i giovanissimi delle tre scuole al sindaco di Messina che lo è anche della Città metropolitana che ci auguriamo ospiterà i propri giovani cittadini e offrirà loro un dialogo e un confronto aperto e trasparente in occasione del terzo appuntamento il prossimo giovedì 9 maggio. 

Sempre in mattinata, l’altro impegno a Tremestieri Etneo, altro comune nelle vicinanze del vulcano.

Anche qui contatti lunghi e ripetuti con gli uffici comunali per avere la disponibilità di una sala e la partecipazione del sindaco o di un assessore all’incontro con i giovani della scuola media inferiore Raffaello Sanzio. All’impossibilità di essere ospitati avevamo ovviato chiedendo ospitalità alla scuola. Speravamo che il sindaco Santi Rando o uno dei suoi delegati sarebbe intervenuto nonostante il silenzio in risposta ai nostri appelli. Quando siamo arrivati a scuola abbiamo trovato ragazzi e ragazze pronti con i loro fogli, le penne, le chiavi USB con i power point ma del sindaco Santi Rando e degli altri esponenti dell’amministrazione comunale nessuna traccia.

Nel corso degli anni abbiamo incontrato tanti amministratori locali, alcuni reticenti o insinceri, altri disinteressati e insofferenti, la maggioranza – fortunatamente – ha ascoltato i propri cittadini e cittadine. Non avevamo mai avuto un’esperienza come quella Tremestieri Etneo perché mancare un appuntamento con i propri cittadini e segno di mancato rispetto, non solo di cattiva educazione istituzionale. 

Se poi aggiungiamo che alla richiesta di incontro di cittadini e di cittadine non si da risposta alcuna allora il comportamento è ancora più grave: vuol dire che non vi è alcuna considerazione dei propri cittadini e cittadine, delle loro richieste, del confronto e della discussione con loro. Nonostante il disappunto ragazzi e ragazze ci hanno raccontato il loro progetto Bullismo e prevaricazione e lo hanno fatto riempiendo la sala di immagini, di parole, di testimonianze di chi è stato vittima di bullismo e ha dovuto soffrire prima di reagire e, infine, con la “terribile arma” della poesia. Sono due le scuole, in Toscana e in Sicilia che hanno fatto ricorso a questo linguaggio a testimoniare la vivacità e la ricchezza di linguaggi dei giovani, le mille risorse della scuola pubblica, il lavoro silenzioso e preziosissimo di quell’esercito di maestri e maestre che sconfiggerà la mafia, per dirla con Gesualdo Bufalino.

Dopo aver ascoltato i giovani abbiamo ribadito che non li abbandoneremo e continueremo ad esigere che gli amministratori li ascoltino e si confrontino con loro e lo faremo di nuovo in occasione del terzo appuntamento, quando saranno ospiti della Città metropolitana il prossimo 10 maggio.

Completamente differente il clima dell’appuntamento pomeridiano ad Acireale, quando ragazzi e ragazze dell'Istituto comprensivo Galileo Galilei, insieme a loro Dirigente scolastico, Orazio Barbagallo e alla referente, Giuseppa Santangelo  con i suoi colleghi sono stati accolti nell'antisala consiliare del Palazzo di Città a dall'assessora Palmira Fraschilla. Il tema scelto dai giovani  La nostra scuola dal quartiere a polo scolastico e la sicurezza.

Dopo il saluto del sindaco, Stefano Alì, che ha dovuto lasciare l’incontro per un altro impegno, la Fondazione ha introdotto i lavori veri e propri ricordando Antonino Caponnetto e la sua opera di magistrato prima e poi di testimone a favore della cultura delle regole e della cittadinanza. Quel suo lascito è passato alla Fondazione che prosegue l’impegno del giudice con questo progetto e sollecita ragazzi e ragazze al protagonismo e con esso ad essere cittadini attivi e responsabili, attenti e pieni di cura per le proprie città, per i luoghi dove vivono, per le questioni che riguardano tutti.

Poi Marta ha aperto le danze ricordando la propria città di Acireale, poi il proprio quartiere e via via tutte gli edifici importanti e la crescita demografica. Il quartiere è divenuto il polo scolastico della città e la loro scuola si affaccia sulla piazza. La palestra non è ancora agibile e il polo scolastico ha un numero alto di studenti e, all’ingresso e all’uscita, il traffico è caotico. In breve la situazione stradale e la sicurezza richiedono un incontro con i Vigili urbani per conoscere le regole, per muoversi in sicurezza. Le regole sono da coltivare ogni giorno e si può parlare di legalità anche con la lingua della poesia. Hanno proseguito soffermandosi sulla città del carnevale che potrebbe essere migliorata, aperta tutto l'anno, e hanno rievocato la figura di Giovanni Coco, carrista, e con lui la necessità di valorizzare il lavoro dei carristi e una poesia ai carri ha chiuso la presentazione.

I bambini e le bambine con i loro cartelloni coloratissimi che hanno sostenuto a turno per tutta la durata dell’incontro ha richiesto una maggiore manutenzione della scuola: porte, vetrate; e una più puntuale presenza delle istituzioni con un presidio dei Vigili urbani, hanno sottolineato i problemi della viabilità: rotatoria, parcheggi, le buche stradali. Hanno ripreso il tema del carnevale con la proposta di un museo dei carristi con laboratori della cartapesta che costituirebbero un'opportunità per loro.

Ma io che cosa posso fare? - si sono chiesti e hanno proposto di coinvolgere nonni e genitori in questo percorso, piccoli cambiamenti che possono diventare  motore per modificare comportamenti e abitudini.

Palmira Fraschilla ha riconosciuto che le richieste sono legittime ma non hanno sempre risposte. 
 
L'illegalità è diffusa ma spesso gli adulti non sono un buon esempio. È allora necessaria un'opera di integrazione, chiedendo aiuto ai cittadini, ma l’amministrazione è pienamente disponibile al confronto e alla discussione. Dobbiamo serrare le fila di questa alleanza perché l’illegalità si ciba di indifferenza, della paura e dell’isolamento dei cittadini e delle istituzioni. Ci sono tanti esempi di inciviltà da contrastare con l'esempio  e il rispetto producendo un nuovo circolo virtuoso.

Angelo Corbo, in silenzio fino alla fine, ha raccontato brevemente la sua vicenda di agente di scorta e ha ricordato la sua esperienza di studente che lo ha indirizzato sulla via giusta.
E le sue parole sull’importanza della scuola, sugli insegnanti sono state le migliori per chiudere il pomeriggio e la serie di incontri con studenti e studentesse di tante scuole di Sicilia.
Con quelli di Acireale l’appuntamento è per il prossimo 10 maggio.


Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Christian Petrina

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