lunedì 21 novembre 2011

INCONTRO CON IL CAPITINI DI AGLIANA


INCONTRO CON IL CAPITINI DI AGLIANA


Venerdì 18 novembre nell'Aula magna dell’ITC Aldo Capitini di Agliana abbiamo incontrato una classe quarta, che ha già seguito il progetto lo scorso anno, allargata ai nuovi studenti che vi fanno parte quest’anno. Ad accoglierci il Dirigente scolastico, prof. Sante Marroncini, l’insegnante Domenico Santagati e, in rappresentanza di Paolo Magnanensi, assessore provinciale all’Istruzione, Consuelo Baldi.

Fin dall’inizio il clima è stato piacevole e partecipe, i ragazzi attenti hanno ascoltato una prima testimonianza di un loro compagno, Francesco Lombardi, che ha partecipato al progetto lo scorso anno e che è stato a Corleone. Il suo racconto appassionato ha trasmesso grande interesse e curiosità nei ragazzi. Ha ricordato con calore i giorni trascorsi a Corleone tra i più importanti della sua vita, i rapporti con gli altri studenti volontari e con i soci della cooperativa: emozioni impagabili. Ci conferma che tornerà la prossima estate per due settimane come volontario con l’Arci. Di questo siamo orgogliosi, innanzi tutto per aver trasmesso la nostra passione per l’impegno civile che prosegue anche al di fuori del progetto della Fondazione; poi, perché i nostri giovani riescono a cogliere delle opportunità offerte loro da più soggetti che perseguono stesse finalità, senza gelosie ed esclusività dando così esempio ai giovani di condivisione di stessi valori.

La Fondazione ha ricordato l’importanza di ciascuno ad essere vicino alle Istituzioni quale condizione del cittadino consapevole, anche per richiamare chi ha responsabilità di governo al rispetto degli impegni e alla buona gestione dei beni di tutti. Da questi presupposti è nato un dibattito con i ragazzi in cui è stato discusso della scarsità o della mancanza di risorse, di sacrifici e di responsabilità, temi che si sono imposti alla discussione pubblica per uscire dalla crisi. Più volte la Fondazione ha ribadito che le soluzioni per superare la grave situazione in cui siamo precipitati sono quelle di combattere concretamente la mafia per far tornare nelle casse dello Stato i 200 miliardi di euro che ogni anno la mafia gestisce e ricicla, mettendo a grave rischio l’economia sana; dall’altra combattere l’evasione fiscale che ha raggiunto cifre da capogiro (145 miliardi), che sarebbero sufficienti a cambiare le sorti del nostro Paese!

È necessario che la classe politica e gli amministratori locali siano attenti ai beni comuni e alle risorse che servono per un’attenta gestione pubblica. Un esempio per tutti: di recente una multinazionale svizzera che si occupa di distribuzione di gas, di acqua ed energia elettrica ha proposto di rilevare il servizio di distribuzione in tre comuni toscani, 80.000 abitanti ciascuno in totale 240.000, e calcola che una spesa annua pro-capite di 250 euro per il gas produrrà per lei ricavi di 60 milioni, generando profitti significativi. Questo è il risultato di una privatizzazione scellerata dei servizi pubblici che garantisce ricchezze enormi da distribuire a privati, mentre gli enti locali ne sono espropriati. Una loro gestione pubblica, anche in forma consortile, può essere più efficiente e consentire un risparmio consistente alle famiglie, un’attenzione maggiore e più puntuale del servizio, rispetto dei diritti dei lavoratori, come si legge in tanti casi di comuni grandi e piccoli che si battono per ripubblicizzare l'acqua. In questi anni, sempre più spesso, gli enti locali hanno ceduto parti dei loro patrimoni o la gestione di tanti servizi per far fronte alla scarsezza di risorse trasferite dallo Stato centrale ad essi, fino a giungere a situazioni incredibili, come quella che abbiamo denunciato in occasione della Conferenza finale dello scorso 3 ottobre, quando per la proiezione del video dei lavori del progetto nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio ci sono state richieste alcune centinaia di euro per avere le riprese dalla società a cui è stato affidato l'appalto del servizio.

Le nostre osservazioni hanno provocato risentimenti anche in politici vicini alla Fondazione che hanno commentato negativamente le nostre critiche. Ma se anche chi condivide i nostri stessi valori e orientamenti ideali non vede quanto sia grave questa spoliazione dei beni di tutti, in chi dovremo sperare?

Argomenti simili ai nostri sono stati offerti anche da Fabrizio Magazzini, assessore alla Legalità di Agliana che ci ha raggiunto e che ha espresso il convincimento di dover rivedere le scelte operate in questi anni con le privatizzazioni, tanto è vero che l’Amministrazione comunale aveva incluso nello suo statuto, ancora prima del referendum, l’acqua come bene comune.

Alla fine di questo scambio ricco e significativo e dopo il saluto di Consuelo Baldi, a nome dell'assessore Magnanensi, ci siamo dati appuntamento per lunedì 5 Marzo.



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