giovedì 5 febbraio 2015
Giornata della legalità a San Giorgio a Cremano (Napoli)
Giornata della legalità a San Giorgio a Cremano (Napoli)
Alla Giornata della legalità a San Giorgio a Cremano ha partecipato anche la fondazione Caponnetto con il suo presidente, Salvatore Calleri e con il responsabile Nazionale Beni confiscati, Maurizio Pascucci.
All'incontro mattutino, nell'Aula Magna Giovanni Falcone dell'ITIS Enrico Medi, oltre 700 studenti hanno incontrato Catello Maresca, giovane magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha condotto le indagini che hanno portato all'arresto di Michele Zagaria, capo dei Casalesi.
La proiezione di un bel documentario, Vita sotto scorta di Duccio Giordano, ha aperto l'incontro, poi la parola è passata al giudice Maresca, che ha appassionato ed emozionato i giovani presenti con il racconto del suo lavoro e la testimonianza della sua determinazione a proseguire nonostante le mille difficoltà.
Ha preso la parola Salvatore Calleri che ha voluto sottolineare come sia cambiato il clima culturale grazie all'impegno di tanti magistrati e uomini delle forze dell'ordine, ma anche grazie alla determinazione di giovani e cittadini non più disponibili ai compromessi e al silenzio. Significativamente ha ricordato che, in passato, quando la polizia arrestava i camorristi la popolazione reagiva gettando dai balconi, sugli agenti, i lavandini, oggi reagisce con gli applausi!
Tante foto ricordo (farle era impossibile qualche anno fa!) hanno chiuso la mattinata.
Nel pomeriggio un'interessante tavola rotonda sul tema dell'utilizzo dei beni sequestrati e confiscati ai mafiosi con il direttore generale dell'Agenzia Beni Confiscati, prefetto Umberto Postiglione, e il capo dipartimento del Ministero Pubblica Istruzione, dottor Luciano Chiappetta.
La fondazione Caponnetto, unico soggetto della società civile presente, è intervenuta con Maurizio Pascucci che ha ricordato il valore del progetto Giovani Sentinelle della Legalità che si è arricchito, quest'anno, aprendo al tema dei beni confiscati. L'impegno di questa di ricerca-azione su tali beni è legato alla consapevolezza che, se non utilizzati, significano la sconfitta pratica dello Stato, mentre nel caso di un buono riutilizzo sociale sono esempi di uno Stato che vince sull'illegalità. Sono tante e diverse le problematiche che emergono dalla gestione dei beni confiscati e, alla Fondazione, sono ben noti grazie alla straordinaria esperienza della cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone.
Parlare agli studenti di beni confiscati può sembrare inusuale, eppure è determinante nel promuovere la conoscenza e la condivisione con le forze dell'ordine, la magistratura e con i cittadini, oltreché l'opportunità che giungano dai giovani suggerimenti e sollecitazioni sugli usi e sulle destinazioni. Insieme è possibile lavorare a ricreare un clima sereno e positivo, impedendo che prevalgano polemiche e divisioni.
In questo percorso ci troviamo di fronte resistenze e ostacoli, legati talvolta alla stessa burocrazia che diviene, anche inconsapevolmente, da strumento che regola le relazioni fra i cittadini e le leggi in strumento che frena il contrasto alla criminalità mafiosa, per questo dobbiamo convintamente rimuovere tali ostacoli.
A prevalere deve essere la nostra determinazione nella confisca dei tanti patrimoni sia immobiliari, che devono essere destinati al riutilizzo sociale, che mobiliari da impiegare nell'educazione alla legalità nelle scuole e nel sostenere la Direzione Investigativa Antimafia nelle sue indagini di contrasto ai mafiosi.
Scarica qui il video
https://www.youtube.com/watch?v=U4X_b3F1RqY
Maurizio Pascucci
Responsabile Nazionale Beni Confiscati
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