Lunedì 27 febbraio appuntamento con le Giovani sentinelle di Calenzano. Ragazzi e ragazze della scuola media Arrigo da Settimello e della primaria Anna Frank sono stati accolti, nella bella aula magna dell'Istituto di Design, dall'assessore all'Istruzione del Comune di Calenzano, Lara Burberi.
Vi è una bel confronto fra amministrazione e giovani e giovanissimi che di anno in anno si arricchisce e si approfondisce perché scolari e scolare della primaria e studenti e studentesse delle prime classi della secondaria lavorano insieme guidati dalle proprie insegnanti e hanno trovato ascolto in chi ha il governo della cosa pubblica che ha scelto di interloquire e confrontarsi con ragazzi e ragazze. Come già negli anni passati alcuni genitori seguono con interesse discussioni e scambi di idee.
Da queste esperienze trae alimento il progetto delle Giovani sentinelle, che riceve il sostegno finanziario della Regione Toscana. E il tema delle risorse è fondamentale, come abbiamo ripetuto più volte, perché investire in educazione alla legalità e alla cittadinanza accresce la consapevolezza di quanto grandi siano invece le risorse del malaffare che seducono per la loro facilità e ci fa comprendere quanto sia decisivo il contrasto alla grande criminalità.
Lara Burberi ha salutato i giovani e i giovanissimi ringraziando la Fondazione per il lavoro svolto poi hanno esordito i più grandi della scuola media.
La partecipazione attiva di ragazzi e ragazze che non hanno voce nella propria scuola e nella comunità in cui vivono è stato il motivo per cui hanno deciso di occuparsi, quest’anno, di cittadinanza attiva, del Consiglio comunale e del Consiglio dei ragazzi.
Hanno studiato e approfondito la composizione e le competenze degli organi che amministrano le città: sindaco, giunta comunale, consiglio comunale, presidente del consiglio comunale, mettendo in evidenza competenze e compiti di ciascuno. Per quanto riguarda la scuola hanno fatto un analogo lavoro con il Consiglio d’Istituto che è l’organo di governo degli istituti scolastici.
Hanno preso poi la parola i più piccoli della primaria. Senza tentennamenti, sicuri e decisi hanno posto il problema del Consiglio dei ragazzi, luogo dove anche loro possono dire la propria sui temi di interesse generale e, soprattutto, su quelli che li riguardano da vicino. Hanno ricordato il lavoro svolto l’anno passato riguardo la propria scuola per renderla più accogliente. Il loro appello è duplice: alla politica perché trovi gli strumenti e definisca le modalità per la loro partecipazione al dibattito pubblico, per poter esprimere il proprio punto di vista; e al Consiglio d’Istituto, il luogo deputato al governo della scuola.
La loro esposizione si è conclusa con la richiesta di spazi istituzionali in cui esprimersi, luoghi del confronto e della discussione.
Lara Burberi ha accettato volentieri di parlare con loro, anche perché il tema della partecipazione oltre ad essere interessante è una delle deleghe della sua attività di amministratrice, ed ha ripreso il filo del discorso dell’anno passato. In quella occasione il confronto aveva avuto come oggetto la propria scuola, gli spazi all’esterno e quelli all’interno. La proposta avanzata da ragazzi e ragazze è senza dubbio interessante e l’amministrazione intende valorizzare la partecipazione e il contributo dei giovani. Ha ricordato che ci sono state negli anni passati le elezioni del Consiglio dei ragazzi e che è possibile riprendere quanto già realizzato, ha aggiunto che il Comune di Calenzano lavora alla revisione del proprio Statuto e del regolamento per la partecipazione e il dibattito servirà per introdurre anche questi elementi nuovi emersi nel confronto con i giovani dell’Istituto comprensivo perché la riflessione è stata ricca e stimolante e ha offerto nuovi stimoli.
Ha poi preso la parola Giuseppe Tito, dirigente scolastico dell’Istituto, che ha ringraziato la Fondazione per la testimonianza della necessità della legalità e ha confessato il proprio orgoglio per scolari e scolare della primaria che vogliono partecipare, parlare e farsi ascoltare, dire la propria. Questa esperienza aiuta in molti sensi perché valorizza l’impegno e la generosità di studenti e studentesse, il loro protagonismo e la consapevolezza di sé e del proprio ruolo nella città in cui si vive.
La partecipazione e il servizio per gli altri sono due tratti da valorizzare appieno, segni distintivi di cosa deve essere la scuola, luogo di formazione del cittadino, e in questi primi incontri del 2017 abbiamo apprezzato molto la partecipazione di tanti dirigenti scolastici, un elemento nuovo rispetto agli anni passati dove abbiamo dovuto affrontare situazioni incresciose di taluni incapaci di resistere alle pressioni di assessori e sindaci in difficoltà nel discutere con i propri cittadini, che invitavano a rinunciare alla partecipazione al progetto delle Giovani sentinelle.
In modo analogo il dialogo franco, l’esposizione dei punti di vista e le scelte operate dalle amministrazioni possono essere oggetto di discussione e alimentare un clima favorevole, un senso condiviso della democrazia, sperimentare percorsi e luoghi per la partecipazione.
Noi ci auguriamo che quanto provato a Calenzano cresca, sia un riferimento per tante altre situazioni dove giovani e giovanissimi richiedono spazi e ascolto, convincano anche gli amministratori più scettici ad aprire le porte non solo metaforicamente a questa ventata di protagonismo.
Anche con ragazzi e ragazze di Calenzano l’appuntamento sarà il prossimo 8 maggio.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
martedì 28 febbraio 2017
lunedì 27 febbraio 2017
Incontro con le giovani sentinelle fiorentine
Venerdì 24 febbraio l’appuntamento delle Giovani sentinelle è con gli studenti e le studentesse di tre istituti fiorentini. Nella sala Ketty La Rocca del complesso delle Murate ragazze e ragazzi con le proprie insegnanti si sono ritrovati per confrontarsi e discutere con gli amministratori cittadini. Ad accoglierli l'assessore allo Sport Andrea Vannucci.
Nel suo saluto iniziale ha sottolineato quanto sia importante esserci, segno di attenzione per la comunità in cui si vive e consapevolezza di quanto sia importante il proprio contributo, ma è importante esserci nel segno della legalità perché le regole costituiscono uno dei primi tratti distintivi del formarsi di una collettività che condivide certi fini e vuol perseguirli insieme, nel rispetto di ciascuno.
Nell’introdurre i lavori la Fondazione ha voluto ricordare quanto sia importante questo secondo appuntamento perché si anima la trama del dialogo e del confronto, della discussione e dei punti di vista anche differenti su cui operare delle scelte. Per tutto ciò – concorda con Andrea Vannucci – abbiamo bisogno di regole, la democrazia stessa ha bisogno di regole e abbiamo bisogno di risorse per far funzionare la democrazia e il Paese.
Sul tema delle risorse ci siamo soffermati ripetutamente in questi primi incontri per contrastare le facili illusioni che sia possibile promuovere il protagonismo giovanile e la formazione di costumi civici e l’adozione di comportamenti coerenti con i valori di legalità e con quelli espressi nella Carta costituzionale. Proseguiremo in questa nostra battaglia di denuncia e terremo ferma la nostra convinzione che ci sarà bisogno di finanziamenti, quelli oculati e non a pioggia a far contenti tutti, e sarà necessario il contributo di tanti a liberare il Paese dalla criminalità mafiosa e dalla corruzione, dall’evasione fiscale e dal disinteresse connivente.
Ad esordire sono stati i giovani del Liceo Rodolico con le diverse classi che hanno aderito al progetto, tutte impegnate a declinare in modo differente il tema comune scelto: la tutela ambientale, con particolare attenzione ai fiumi, grandi e piccoli. Fare attenzione ai corsi d’acqua significa occuparsi di dissesto idrogeologico e delle aree che sono interessate, ricercarne le cause spesso dovute all'intervento umano. La questione dell’ambiente ha impegnato studenti e studentesse dell’istituto anche negli anni passati, ma quest’anno ci hanno offerto un lavoro strutturato di analisi e di raccolta di dati e testimonianze sui corsi d’acqua a Firenze e nei dintorni. Dall’Arno alla Pesa, dalla Greve a qualche altro minore hanno messo in rilievo alcune criticità su alcuni tratti, spesso quelli più familiari e più noti a chi ha fatto l’indagine. Con le immagini e i dati, con le interviste e le ricerche hanno potuto documentare alcuni aspetti del degrado e dei rischi connessi al proliferare delle alghe e alla distruzione della fauna dovute agli scarichi che sono causa dell’inquinamento in tutti i corsi d’acqua. Non hanno mancato di soffermarsi sulla vicenda del Lungarno Torrigiani con il cedimento di una parte della spalletta e del manto stradale. Hanno concluso ponendo retoricamente la domanda se non è possibile immaginare che l’Arno sia una risorsa.
Una studentessa dell’Istituto Leonardo da Vinci ha invece informato la platea che la sua scuola ha avviato una riflessione sul tema del rapporto fra organizzazioni criminali e terrorismo di matrice religiosa. Insieme ai propri compagni e compagne studiano per approfondire il tema e si sono riservati di condividere il proprio lavoro in occasione del terzo incontro. Dispiace che la sua comunicazione sia stata così stringata da non offrire in quel momento nessun elemento per il confronto con l’amministrazione comunale.
Hanno poi preso la parola i più giovani dell’Istituto comprensivo Poliziano. Ragazze e ragazzi hanno scelto come tema di occuparsi del quartiere in cui vivono, soffermandosi in particolare sugli aspetti della sicurezza stradale e dell’illuminazione degli spazi pubblici e delle strade che, mancando genera quel senso di insicurezza e di paura nei cittadini. Hanno fatto una ricognizione in alcune strade e piazze del quartiere per documentare i disagi e le mancanze. Hanno avanzato la proposta del poliziotto di quartiere che può controllare un determinato territorio e intervenire rapidamente.
Andrea Vannucci ha preso la parola subito dopo per rispondere a tutte le sollecitazioni. Ha premesso il proprio apprezzamento del lavoro dei giovani, coerente con la massima kennedyiana: “Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.
Il presidente degli Stati Uniti voleva, con le sue parole, rimettere al centro la questione della responsabilità individuale, fondamentale per far funzionare correttamente la filiera dei rifiuti, ma essenziale anche nell’esercizio di controllo dell’adempimento del proprio dovere da parte di tutti, singoli cittadini e poteri pubblici. Ha ricordato una serie di lavori già eseguiti, il collettore in riva sinistra, o in fase di esecuzione, quello in riva destra, in tema di scarico dei rifiuti in Arno.
Anche nel Quartiere 5, dove ha sede la scuola Poliziano e vivono i giovani che hanno aderito al progetto, il comportamento dei cittadini è veramente importante per intervenire tempestivamente. Sul tema della sicurezza ha ribadito quanto siano efficaci immediatamente alcune misure minime: intervenire sull’illuminazione pubblica, anche cambiando le lampadine sostituendole con quelle a led più efficaci, rivitalizzare i luoghi con attività economiche e sazi di incontro, la cui assenza è stata pure sottolineata velocemente da ragazzi e ragazze. Solo alla fine è possibile porre la questione del poliziotto di quartiere, senza dimenticare che una misura di questo tipo implica notevoli difficoltà per i diversi poteri pubblici cui fanno capo le forze dell’ordine e che richiedono che della misura siano investiti poteri più alti del Comune.
Nel chiudere l’incontro la Fondazione ha invitato l’amministrazione comunale a confrontarsi con i giovani prevedendo un appuntamento dedicato a scuola e a studenti e studentesse di coinvolgere maggiormente genitori e cittadini infine ha ribadito l’importanza di attività e di spazi ricreativi quali strumenti efficaci per la sicurezza di strade e di piazze. Ha chiuso ringraziando Andrea Vannucci e i ragazzi per il confronto, e ha dato appuntamento a tutti a lunedì 8 maggio per l’incontro con tutte le scuole fiorentine.
Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Laura Giolli
Nel suo saluto iniziale ha sottolineato quanto sia importante esserci, segno di attenzione per la comunità in cui si vive e consapevolezza di quanto sia importante il proprio contributo, ma è importante esserci nel segno della legalità perché le regole costituiscono uno dei primi tratti distintivi del formarsi di una collettività che condivide certi fini e vuol perseguirli insieme, nel rispetto di ciascuno.
Nell’introdurre i lavori la Fondazione ha voluto ricordare quanto sia importante questo secondo appuntamento perché si anima la trama del dialogo e del confronto, della discussione e dei punti di vista anche differenti su cui operare delle scelte. Per tutto ciò – concorda con Andrea Vannucci – abbiamo bisogno di regole, la democrazia stessa ha bisogno di regole e abbiamo bisogno di risorse per far funzionare la democrazia e il Paese.
Sul tema delle risorse ci siamo soffermati ripetutamente in questi primi incontri per contrastare le facili illusioni che sia possibile promuovere il protagonismo giovanile e la formazione di costumi civici e l’adozione di comportamenti coerenti con i valori di legalità e con quelli espressi nella Carta costituzionale. Proseguiremo in questa nostra battaglia di denuncia e terremo ferma la nostra convinzione che ci sarà bisogno di finanziamenti, quelli oculati e non a pioggia a far contenti tutti, e sarà necessario il contributo di tanti a liberare il Paese dalla criminalità mafiosa e dalla corruzione, dall’evasione fiscale e dal disinteresse connivente.
Ad esordire sono stati i giovani del Liceo Rodolico con le diverse classi che hanno aderito al progetto, tutte impegnate a declinare in modo differente il tema comune scelto: la tutela ambientale, con particolare attenzione ai fiumi, grandi e piccoli. Fare attenzione ai corsi d’acqua significa occuparsi di dissesto idrogeologico e delle aree che sono interessate, ricercarne le cause spesso dovute all'intervento umano. La questione dell’ambiente ha impegnato studenti e studentesse dell’istituto anche negli anni passati, ma quest’anno ci hanno offerto un lavoro strutturato di analisi e di raccolta di dati e testimonianze sui corsi d’acqua a Firenze e nei dintorni. Dall’Arno alla Pesa, dalla Greve a qualche altro minore hanno messo in rilievo alcune criticità su alcuni tratti, spesso quelli più familiari e più noti a chi ha fatto l’indagine. Con le immagini e i dati, con le interviste e le ricerche hanno potuto documentare alcuni aspetti del degrado e dei rischi connessi al proliferare delle alghe e alla distruzione della fauna dovute agli scarichi che sono causa dell’inquinamento in tutti i corsi d’acqua. Non hanno mancato di soffermarsi sulla vicenda del Lungarno Torrigiani con il cedimento di una parte della spalletta e del manto stradale. Hanno concluso ponendo retoricamente la domanda se non è possibile immaginare che l’Arno sia una risorsa.
Una studentessa dell’Istituto Leonardo da Vinci ha invece informato la platea che la sua scuola ha avviato una riflessione sul tema del rapporto fra organizzazioni criminali e terrorismo di matrice religiosa. Insieme ai propri compagni e compagne studiano per approfondire il tema e si sono riservati di condividere il proprio lavoro in occasione del terzo incontro. Dispiace che la sua comunicazione sia stata così stringata da non offrire in quel momento nessun elemento per il confronto con l’amministrazione comunale.
Hanno poi preso la parola i più giovani dell’Istituto comprensivo Poliziano. Ragazze e ragazzi hanno scelto come tema di occuparsi del quartiere in cui vivono, soffermandosi in particolare sugli aspetti della sicurezza stradale e dell’illuminazione degli spazi pubblici e delle strade che, mancando genera quel senso di insicurezza e di paura nei cittadini. Hanno fatto una ricognizione in alcune strade e piazze del quartiere per documentare i disagi e le mancanze. Hanno avanzato la proposta del poliziotto di quartiere che può controllare un determinato territorio e intervenire rapidamente.
Andrea Vannucci ha preso la parola subito dopo per rispondere a tutte le sollecitazioni. Ha premesso il proprio apprezzamento del lavoro dei giovani, coerente con la massima kennedyiana: “Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.
Il presidente degli Stati Uniti voleva, con le sue parole, rimettere al centro la questione della responsabilità individuale, fondamentale per far funzionare correttamente la filiera dei rifiuti, ma essenziale anche nell’esercizio di controllo dell’adempimento del proprio dovere da parte di tutti, singoli cittadini e poteri pubblici. Ha ricordato una serie di lavori già eseguiti, il collettore in riva sinistra, o in fase di esecuzione, quello in riva destra, in tema di scarico dei rifiuti in Arno.
Anche nel Quartiere 5, dove ha sede la scuola Poliziano e vivono i giovani che hanno aderito al progetto, il comportamento dei cittadini è veramente importante per intervenire tempestivamente. Sul tema della sicurezza ha ribadito quanto siano efficaci immediatamente alcune misure minime: intervenire sull’illuminazione pubblica, anche cambiando le lampadine sostituendole con quelle a led più efficaci, rivitalizzare i luoghi con attività economiche e sazi di incontro, la cui assenza è stata pure sottolineata velocemente da ragazzi e ragazze. Solo alla fine è possibile porre la questione del poliziotto di quartiere, senza dimenticare che una misura di questo tipo implica notevoli difficoltà per i diversi poteri pubblici cui fanno capo le forze dell’ordine e che richiedono che della misura siano investiti poteri più alti del Comune.
Nel chiudere l’incontro la Fondazione ha invitato l’amministrazione comunale a confrontarsi con i giovani prevedendo un appuntamento dedicato a scuola e a studenti e studentesse di coinvolgere maggiormente genitori e cittadini infine ha ribadito l’importanza di attività e di spazi ricreativi quali strumenti efficaci per la sicurezza di strade e di piazze. Ha chiuso ringraziando Andrea Vannucci e i ragazzi per il confronto, e ha dato appuntamento a tutti a lunedì 8 maggio per l’incontro con tutte le scuole fiorentine.
Domenico Bilotta, Sergio Tamborrino e Laura Giolli
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venerdì 24 febbraio 2017
Incontro con le giovani sentinelle di Pelago (FI)
Giovedì 23 marzo è la volta delle giovani sentinelle del comprensivo di Pelago. Ragazzi e ragazze sono arrivati molto prima nella sala consiliare del loro Comune per provare le modalità con cui esporranno il proprio progetto. Seguiti con attenzione dalle proprie insegnanti, vogliono essere preparati al confronto con l’amministrazione locale e con genitori e cittadini. Ad accoglierli l’assessore alla Cultura Bernardo Fallani che segue da sempre il progetto.
Alle 16.30 la sala è piena e ancora una volta, come a Bagno a Ripoli e Fiesole, la presenza dei genitori è numerosa e attenta per tutto l’incontro.
Bernardo Fallani ha dato il benvenuto e ha ringraziato i giovani incitandoli a proseguire perché - osserva - in questi anni le giovani sentinelle di Pelago hanno fatto la differenza, grazie al progetto, alla scuola, alle loro insegnanti, e la loro partecipazione e il loro impegno sono più convinti e consapevoli tanto da risultare vincitori del bando alla festa della Toscana che la nostra Regione celebra, dal 2000, ogni anno il 30 novembre, ricordando il bando con cui il granduca Pietro Leopoldo di Lorena abolì, primo capo di stato, la pena di morte nel 1786.
La Fondazione ha voluto anch’essa ringraziare la scuola e i ragazzi e le ragazze per aver coinvolto i propri genitori nel loro percorso di educazione e la loro presenza così numerosa è un buon segnale perché indica la condivisione dell’obiettivo formativo con la scuola. Dopo aver illustrato nei dettagli il progetto che al secondo appuntamento prevede il confronto con le amministrazioni locali e, in maggio, quello più ampio fra diverse scuole di ogni provincia con chi ha il governo della cosa pubblica in Toscana.
L’esperienza delle Giovani sentinelle è utile anche agli adulti perché li obbliga alla riflessione relativamente alla loro partecipazione alle questioni pubbliche, quelle che riguardano tutti nei luoghi in cui si vive.
Hanno poi preso la parola studenti e studentesse che hanno scelto come titolo del loro progetto Questa scuola è la mia scuola, tema che ricorre con frequenza anche quest’anno. La scuola è luogo da vivere pienamente, uno spazio accogliente, da rendere gradevole e che i ragazzi e le ragazze vorrebbero sentire come casa propria. Incoraggia ascoltare con quanta passione e vivacità ne parlano i giovani, la consapevolezza che la propria scuola sia qualcosa di più del luogo dove trascorrere una parte della giornata fra compiti e interrogazioni, fra letture ed esercizi. A riempire quel di più sono loro, dodicenni-quattordicenni, che hanno riscoperto questo luogo della socialità e della gratuità, lo spazio per progettare e per fare, per coltivare passioni e soddisfare le curiosità, per camminare insieme ai propri pari. Per rendere gradevole e accogliente lo spazio hanno preso l’impegno di ripulirlo con l’aiuto dei genitori e invieranno presto a Bernardo Fallani una bozza più articolata del loro progetto in modo da definire più dettagliatamente interventi e compiti. L’assessore ha assicurato una pronta risposta.
Questo loro entusiasmo ha contagiato i genitori, innanzitutto quelli del Consiglio d’Istituto, che hanno deciso di promuovere alcune iniziative, e il presidente, Francesco Maione è intervenuto per illustrare la prima iniziativa: hanno donato alla scuola proiettore, schermo e impianto audio che hanno collocato nell’atrio dell’edificio per consentire la visione dei film del cineforum che vogliono realizzare. In questo loro impegno ha contribuito anche l’amministrazione comunale che aveva promosso il tema del volontariato e del contributo attivo e solidale di ciascun cittadino e ciascuna cittadina mediante la costituzione di un vero e proprio albo comunale del volontariato, strumento giuridicamente importante anche per gli aspetti assicurativi dell’intervento di cittadini e cittadine. Come si può facilmente intuire sono tutte tessere, piccole o grandi non importa, che compongono il mosaico della cittadinanza.
Un tale mosaico ha un ruolo importante nel far crescere il senso dell’appartenenza ad una comunità e, con esso, l’idea del prendersi cura di ciò che appartiene a tutti, tutti elementi che formano quella sorta di anticorpo civico alla malapianta dell’illegalità e della criminalità.
Il clima di grande partecipazione, il bell’esempio di giovani e adulti hanno fatto passare velocemente le due ore dell’appuntamento e anche con i giovani e gli amministratori di Pelago ci siamo dati appuntamento al prossimo 8 maggio.
La fondazione proseguirà con gli altri incontri nei prossimi giorni, incoraggiata da queste bellissime e molto partecipate esperienze e soddisfatta dei buoni rapporti con chi governa la Regione Toscana, sensibile ai temi della legalità e lungimirante nel destinare risorse ai temi della cultura della legalità. In modo analogo, quest’anno, abbiamo risorse per lavorare con le scuole del Veneto, mentre in altre regioni terremo fede all’impegno ereditato da Antonino Caponnetto e proseguiremo con gli incontri fino a completare il progetto. Ricercheremo altre fonti di finanziamento e restiamo fiduciosi che vi sia maggiore attenzione da parte di chi decide se assegnare o meno le risorse di fronte a queste belle esperienze a alla vivacità e al protagonismo di così tanti ragazzi e ragazze.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Alle 16.30 la sala è piena e ancora una volta, come a Bagno a Ripoli e Fiesole, la presenza dei genitori è numerosa e attenta per tutto l’incontro.
Bernardo Fallani ha dato il benvenuto e ha ringraziato i giovani incitandoli a proseguire perché - osserva - in questi anni le giovani sentinelle di Pelago hanno fatto la differenza, grazie al progetto, alla scuola, alle loro insegnanti, e la loro partecipazione e il loro impegno sono più convinti e consapevoli tanto da risultare vincitori del bando alla festa della Toscana che la nostra Regione celebra, dal 2000, ogni anno il 30 novembre, ricordando il bando con cui il granduca Pietro Leopoldo di Lorena abolì, primo capo di stato, la pena di morte nel 1786.
La Fondazione ha voluto anch’essa ringraziare la scuola e i ragazzi e le ragazze per aver coinvolto i propri genitori nel loro percorso di educazione e la loro presenza così numerosa è un buon segnale perché indica la condivisione dell’obiettivo formativo con la scuola. Dopo aver illustrato nei dettagli il progetto che al secondo appuntamento prevede il confronto con le amministrazioni locali e, in maggio, quello più ampio fra diverse scuole di ogni provincia con chi ha il governo della cosa pubblica in Toscana.
L’esperienza delle Giovani sentinelle è utile anche agli adulti perché li obbliga alla riflessione relativamente alla loro partecipazione alle questioni pubbliche, quelle che riguardano tutti nei luoghi in cui si vive.
Hanno poi preso la parola studenti e studentesse che hanno scelto come titolo del loro progetto Questa scuola è la mia scuola, tema che ricorre con frequenza anche quest’anno. La scuola è luogo da vivere pienamente, uno spazio accogliente, da rendere gradevole e che i ragazzi e le ragazze vorrebbero sentire come casa propria. Incoraggia ascoltare con quanta passione e vivacità ne parlano i giovani, la consapevolezza che la propria scuola sia qualcosa di più del luogo dove trascorrere una parte della giornata fra compiti e interrogazioni, fra letture ed esercizi. A riempire quel di più sono loro, dodicenni-quattordicenni, che hanno riscoperto questo luogo della socialità e della gratuità, lo spazio per progettare e per fare, per coltivare passioni e soddisfare le curiosità, per camminare insieme ai propri pari. Per rendere gradevole e accogliente lo spazio hanno preso l’impegno di ripulirlo con l’aiuto dei genitori e invieranno presto a Bernardo Fallani una bozza più articolata del loro progetto in modo da definire più dettagliatamente interventi e compiti. L’assessore ha assicurato una pronta risposta.
Questo loro entusiasmo ha contagiato i genitori, innanzitutto quelli del Consiglio d’Istituto, che hanno deciso di promuovere alcune iniziative, e il presidente, Francesco Maione è intervenuto per illustrare la prima iniziativa: hanno donato alla scuola proiettore, schermo e impianto audio che hanno collocato nell’atrio dell’edificio per consentire la visione dei film del cineforum che vogliono realizzare. In questo loro impegno ha contribuito anche l’amministrazione comunale che aveva promosso il tema del volontariato e del contributo attivo e solidale di ciascun cittadino e ciascuna cittadina mediante la costituzione di un vero e proprio albo comunale del volontariato, strumento giuridicamente importante anche per gli aspetti assicurativi dell’intervento di cittadini e cittadine. Come si può facilmente intuire sono tutte tessere, piccole o grandi non importa, che compongono il mosaico della cittadinanza.
Un tale mosaico ha un ruolo importante nel far crescere il senso dell’appartenenza ad una comunità e, con esso, l’idea del prendersi cura di ciò che appartiene a tutti, tutti elementi che formano quella sorta di anticorpo civico alla malapianta dell’illegalità e della criminalità.
Il clima di grande partecipazione, il bell’esempio di giovani e adulti hanno fatto passare velocemente le due ore dell’appuntamento e anche con i giovani e gli amministratori di Pelago ci siamo dati appuntamento al prossimo 8 maggio.
La fondazione proseguirà con gli altri incontri nei prossimi giorni, incoraggiata da queste bellissime e molto partecipate esperienze e soddisfatta dei buoni rapporti con chi governa la Regione Toscana, sensibile ai temi della legalità e lungimirante nel destinare risorse ai temi della cultura della legalità. In modo analogo, quest’anno, abbiamo risorse per lavorare con le scuole del Veneto, mentre in altre regioni terremo fede all’impegno ereditato da Antonino Caponnetto e proseguiremo con gli incontri fino a completare il progetto. Ricercheremo altre fonti di finanziamento e restiamo fiduciosi che vi sia maggiore attenzione da parte di chi decide se assegnare o meno le risorse di fronte a queste belle esperienze a alla vivacità e al protagonismo di così tanti ragazzi e ragazze.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
giovedì 23 febbraio 2017
Secondo apputamento a Fiesole
Mercoledì 22 febbraio secondo appuntamento con le Giovani sentinelle dell’Istituto comprensivo Balducci di Fiesole. Nella Sala del Basolato ragazze e ragazzi con le proprie insegnanti sono stati accolti dagli assessori all’Istruzione, Alessandra Nencioni, e ai Lavori pubblici, Iacopo Zetti.
Dopo i saluti degli amministratori la Fondazione li ha ringraziati per la loro disponibilità e l’attenzione per i loro cittadini più giovani e ha introdotto l’incontro con l’illustrazione del progetto a beneficio del folto pubblico di genitori che ha occupato ogni posto della sala. Ha ricordato come esso sia un percorso di educazione alla legalità e alla cittadinanza che vuole sollecitare comportamenti responsabili e attenti fra i giovani; stimolare il loro protagonismo nelle comunità in cui vivono; invitarli a prendersi cura dell’ambiente in cui vivono, dei beni che appartengono a tutti, degli altri. In questa accezione il progetto è coerente con Cittadinanza e Costituzione, disciplina fantasma, senza registro e orario, dai contorni indefiniti, di cui abbiamo bisogno per irrobustire il senso civico, la consapevolezza dei diritti e la chiarezza dei doveri. La Fondazione non smetterà di fare appello a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della scuola perché nelle classi si parli di regole e di Costituzione, di cittadinanza e di comportamenti giusti e sarà accanto agli insegnanti, i nuovi partigiani dei valori come li definiva Antonino Caponnetto, in questo loro compito molto importante di formare i cittadini e le cittadine.
Il secondo appuntamento è luogo del confronto e della discussione con chi ha il governo della cosa pubblica, ma è di rilievo la presenza di tanti genitori che possono scoprire quanto si fa a scuola e offrire un proprio contributo con suggerimenti e sollecitazioni, ma anche con domande e richieste di chiarimenti.
Hanno preso poi la parola studenti e studentesse che hanno raccontato la storia della loro scuola cominciando da chi l’ha progettata, l’architetto Giovanni Michelucci, mettendo in rilievo la sua idea originaria e le modifiche intervenute.
L’intento di questi giovani è di sollecitare alcuni interventi per rendere ancora più accogliente l’edificio, gli spazi che abitano quotidianamente, i luoghi cari della loro adolescenza. Hanno espresso alcuni loro desideri, quasi ritmando i loro interventi che si sono susseguiti, ma senza toni rivendicativi, più semplicemente ricordando che si può rendere la scuola più gradevole. In un contesto del genere è sembrato più importante il percorso della cittadinanza consapevole delle richieste stesse che mirano ad un restyling dell’edificio e degli spazi attorno.
Alessandra Nencioni ha apprezzato il contributo di ragazze e ragazzi e ha introdotto il tema della partecipazione, ricordando che il Comune di Fiesole ha un regolamento per la cittadinanza attiva che favorisce la partecipazione e il contributo di ciascuno. Il suo appello ha fatto piacere ai giovanissimi che saranno interessati ad una interlocuzione con chi ha il governo della cosa pubblica. Iacopo Zetti che ha la delega ai lavori pubblici ha lodato studenti e studentesse per aver approfondito la conoscenza di Giovanni Michelucci e ha osservato che lo spirito con cui hanno lavorato i giovani è quello dello stesso Michelucci. Alcune dei loro suggerimenti possono essere realizzati perché non richiedono particolari risorse ed ha mostrato molto interesse per gli interventi che richiedono un contributo fattivo anche dei ragazzi e delle ragazze. Ha dichiarato tutta la sua disponibilità a proseguire e a lavorare insieme, preannunciando l’imminente apertura di una parte del giardino della villa che ospita la fondazione intitolata al grande architetto.
Come già a Bagno a Ripoli, anche l’amministrazione comunale di Fiesole ha manifestato l’interesse per la mozione che richiede una serrata lotta alla mafia, alla corruzione e all’evasione fiscale quali strumenti per reperire le risorse necessarie agli interventi pubblici in questo nostro Paese. Presto sarà presentata in Consiglio comunale e alla fondazione piace questa disponibilità a camminare insieme sulla via della legalità.
Con i giovani di Fiesole ci rivedremo il prossimo 8 maggio insieme con gli studenti e le studentesse delle altre scuole fiorentine.
Editore Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino
mercoledì 22 febbraio 2017
Secondo incontro a Bagno a Ripoli (FI)
Martedì 21 febbraio hanno preso il via gli appuntamenti del progetto delle Giovani sentinelle per la Toscana: studenti e studentesse delle scuole che vi prendono parte incontreranno amministratori e amministratrici nelle sale consiliari. In quella di Bagno a Ripoli intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il sindaco, Alessandro Casini, gli assessori all'Istruzione, Annalisa Massari, e alle Politiche giovanili, Enrico Minelli, hanno salutato ragazzi e ragazze dei due istituti: il Comprensivo Caponnetto e i più grandi del Liceo Volta Gobetti, presenti con i propri insegnanti che, con passione, li guidano in questo percorso ad essere cittadini attivi e responsabili.
Alessandro Casini ha voluto ringraziare la Fondazione per il suo impegno e ha poi esortato i giovani ad essere rispettosi delle regole, ovunque e in ogni occasione, per irrobustire un costume che contribuisce a formare uomini e donne attenti ai beni che appartengono a tutti e ad averne cura. La partecipazione di questi studenti e studentesse a questa esperienza di cittadinanza e di buona politica costituisce un buon segnale da incoraggiare e sostenere.
La fondazione Caponnetto ha sottolineato quanto sia importante rimettere al centro Cittadinanza e Costituzione, disciplina orfana di registro, orario e insegnante ma non per questo meno importante, perché è luogo dove agire progetti e percorsi per la formazione del cittadino. Ha ricordato l’appello del giudice padre del pool antimafia a proposito degli insegnanti, i partigiani dei valori, che dobbiamo sostenere per la loro preziosa opera. Come abbiamo già comunicato, ci troviamo in una situazione intollerabile riguardo i finanziamenti dopo che il Ministero dell’Istruzione ha escluso dalla graduatoria del bando relativo all’anno scolastico 2016-2017 la rete di scuole che avevano la fondazione come partner, ma abbiamo dalla nostra parte degli insegnanti coraggiosi, le amministrazioni disponibili e aperte che accolgono e discutono: per tutte queste ragioni non desisteremo e non scoraggeremo ragazzi e ragazze che sono la speranza del futuro. Proseguiremo nel nostro impegno di dar conto e di diffondere le diverse esperienze che giungono da tante parti d'Italia, facendole conoscere e favorendone lo scambio.
Ad aprire le danze sono stati i più giovani dell’Istituto comprensivo, sicuri e disinvolti hanno introdotto il loro Decalogo dello star bene a scuola. Ragazze e ragazzi della 3A, 3F e della 1C hanno messo al centro della loro riflessione la questione di come si sta nel luogo dove trascorrono così tanto tempo. Hanno elaborato un questionario che hanno proposto ai propri compagni e compagne e dalle risposte hanno tratto indicazioni utili.
Dotare di arredi ogni classe, attrezzare uno spazio esterno, imbiancare le aule, riparare gli infissi e avere le attrezzature sportive sono tutte richieste corredate dal loro impegno a custodire e prendersi cura, come hanno già fatto i loro compagni negli anni passati ripulendo banchi e imbiancando la propria aula. Vi sono poi le riflessioni relative allo spazio della scuola per il quale hanno contattato la facoltà di Architettura dell’Università di Firenze per avere consigli, suggerimenti e proposte di cui discutere in un prossimo appuntamento. Poi vi è l’idea di produrre un video delle buone pratiche con tutti i loro proponimenti relativi alla condotta quotidiana: rispetto degli ambienti e dei propri compagni e compagne.
Al sindaco e agli amministratori hanno richiesto di poter incontrare alcuni artigiani per poter scambiare informazioni e conoscere tutto ciò che è utile in tema di infissi, porte e arredi.
Annalisa Massari ha dato alcune prime risposte: innanzitutto l’amministrazione ha previsto alcuni incontri con gli artigiani, poi ha comunicato che il Comune di Bagno a Ripoli partecipa al bando sulla Povertà educativa per il quale prevede la realizzazione di una rete in alcuni luoghi di incontro dei giovani.
Enrico Minelli ha sottolineato, apprezzandola, la maggiore consapevolezza che studenti e studentesse esprimono relativamente ai problemi cui si trovano di fronte quotidianamente: il rispetto nei confronti del prossimo, l'aiuto reciproco e il rispetto dell'ambiente che ci sta intorno, che sono tutti temi eminentemente politici, della buona politica, e sono tutti segni di quello spirito critico presupposto per essere dei buoni cittadini, rispetto ai quali vi è la necessità di approfondire, riflettere.
Ha proseguito con una riflessione sugli spazi, tema quanto mai presente - aggiunge la Fondazione, forte dell’esperienza maturata in questi anni in tante scuole, dove la questione è stata sollevata con straordinaria ricorrenza – nel confronto con i giovani. La scelta della edilizia scolastica da parte dell'amministrazione comunale con interventi e investimenti è innegabile ma ha ribadito le difficoltà relative alla esiguità delle risorse, per le quali il Comune partecipa ai vari bandi, come quello di mettere in sicurezza dal punto di vista antisismico la scuola Redi, mentre più complicata è la questione relativa all’auditorium della stessa scuola, proposta già avanzata negli anni passati, per il quale è impegnato nella ricerca di una soluzione nel pieno rispetto delle regole.
Ha confessato che vi è una difficoltà nell’indicare dei tempi di intervento, come hanno richiesto i giovani, perché non vi sono certezze nel rispetto delle scadenze per ragioni indipendenti dalla volontà dall’amministrazione
Hanno poi preso la parola quelli del Volta Gobetti che, ostinatamente e testardamente, hanno riproposto il vecchio tema della loro campagna di pubblicità e progresso di pagare il biglietto sui mezzi pubblici. Questo loro comportamento è analogo a quello di tante altre scuole che non retrocedono dall’impegno di veder realizzate le proprie proposte. Il confronto con ATAF dopo il cambio della gestione è stato molto difficile e frammentario, ma si augurano di vedere prendere corpo la campagna pubblicitaria prima della fine del loro corso di studi. Hanno voluto offrire una piccola appendice al loro lavoro con una riflessione sull’inquinamento ambientale e la necessità di incoraggiare l’uso del mezzo pubblico a discapito di quello privato. Per essere più convincenti hanno prodotto alcune slide con i dati dell’Ente europeo per l’ambiente che testimoniano la gravità dell’inquinamento e i rischi gravissimi per la salute.
Annalisa Massari ha riassunto la vicenda dei rapporti con ATAF mettendo in rilievo le difficoltà e le lentezze, ma augurandosi che all’inizio del prossimo anno scolastico possa finalmente vedere la luce la proposta originale e degna di rilievo dei giovani del Volta Gobetti.
Enrico Minelli ha apprezzato l’integrazione relativa all’incentivo dei mezzi pubblici e ricordato l’impegno dell’amministrazione nella realizzazione di piste pedociclabili.
In tutti i ragionamenti, come è spesso accaduto in tanti altri incontri, ha aleggiato il tema delle risorse, scarse e sovente in ritardo, e ci ha fatto piacere l’impegno assunto da Francesco Conti, presidente del Consiglio comunale di Bagno a Ripoli di riprendere e proporre all’approvazione del Consiglio comunale la mozione della fondazione relativa ad una serrata lotta all’evasione fiscale, alla corruzione e alla mafia per recuperare risorse sottratte illegalmente alla collettività e ridare speranza al nostro Paese.
Con questo impegno abbiamo chiuso l’incontro dandoci appuntamento a lunedì 8 maggio insieme con le altre scuole del territorio fiorentino per un nuovo confronto con chi ha il governo della cosa pubblica in Toscana e per uno scambio fra giovani provenienti da realtà differenti.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
Alessandro Casini ha voluto ringraziare la Fondazione per il suo impegno e ha poi esortato i giovani ad essere rispettosi delle regole, ovunque e in ogni occasione, per irrobustire un costume che contribuisce a formare uomini e donne attenti ai beni che appartengono a tutti e ad averne cura. La partecipazione di questi studenti e studentesse a questa esperienza di cittadinanza e di buona politica costituisce un buon segnale da incoraggiare e sostenere.
La fondazione Caponnetto ha sottolineato quanto sia importante rimettere al centro Cittadinanza e Costituzione, disciplina orfana di registro, orario e insegnante ma non per questo meno importante, perché è luogo dove agire progetti e percorsi per la formazione del cittadino. Ha ricordato l’appello del giudice padre del pool antimafia a proposito degli insegnanti, i partigiani dei valori, che dobbiamo sostenere per la loro preziosa opera. Come abbiamo già comunicato, ci troviamo in una situazione intollerabile riguardo i finanziamenti dopo che il Ministero dell’Istruzione ha escluso dalla graduatoria del bando relativo all’anno scolastico 2016-2017 la rete di scuole che avevano la fondazione come partner, ma abbiamo dalla nostra parte degli insegnanti coraggiosi, le amministrazioni disponibili e aperte che accolgono e discutono: per tutte queste ragioni non desisteremo e non scoraggeremo ragazzi e ragazze che sono la speranza del futuro. Proseguiremo nel nostro impegno di dar conto e di diffondere le diverse esperienze che giungono da tante parti d'Italia, facendole conoscere e favorendone lo scambio.
Ad aprire le danze sono stati i più giovani dell’Istituto comprensivo, sicuri e disinvolti hanno introdotto il loro Decalogo dello star bene a scuola. Ragazze e ragazzi della 3A, 3F e della 1C hanno messo al centro della loro riflessione la questione di come si sta nel luogo dove trascorrono così tanto tempo. Hanno elaborato un questionario che hanno proposto ai propri compagni e compagne e dalle risposte hanno tratto indicazioni utili.
Dotare di arredi ogni classe, attrezzare uno spazio esterno, imbiancare le aule, riparare gli infissi e avere le attrezzature sportive sono tutte richieste corredate dal loro impegno a custodire e prendersi cura, come hanno già fatto i loro compagni negli anni passati ripulendo banchi e imbiancando la propria aula. Vi sono poi le riflessioni relative allo spazio della scuola per il quale hanno contattato la facoltà di Architettura dell’Università di Firenze per avere consigli, suggerimenti e proposte di cui discutere in un prossimo appuntamento. Poi vi è l’idea di produrre un video delle buone pratiche con tutti i loro proponimenti relativi alla condotta quotidiana: rispetto degli ambienti e dei propri compagni e compagne.
Al sindaco e agli amministratori hanno richiesto di poter incontrare alcuni artigiani per poter scambiare informazioni e conoscere tutto ciò che è utile in tema di infissi, porte e arredi.
Annalisa Massari ha dato alcune prime risposte: innanzitutto l’amministrazione ha previsto alcuni incontri con gli artigiani, poi ha comunicato che il Comune di Bagno a Ripoli partecipa al bando sulla Povertà educativa per il quale prevede la realizzazione di una rete in alcuni luoghi di incontro dei giovani.
Enrico Minelli ha sottolineato, apprezzandola, la maggiore consapevolezza che studenti e studentesse esprimono relativamente ai problemi cui si trovano di fronte quotidianamente: il rispetto nei confronti del prossimo, l'aiuto reciproco e il rispetto dell'ambiente che ci sta intorno, che sono tutti temi eminentemente politici, della buona politica, e sono tutti segni di quello spirito critico presupposto per essere dei buoni cittadini, rispetto ai quali vi è la necessità di approfondire, riflettere.
Ha proseguito con una riflessione sugli spazi, tema quanto mai presente - aggiunge la Fondazione, forte dell’esperienza maturata in questi anni in tante scuole, dove la questione è stata sollevata con straordinaria ricorrenza – nel confronto con i giovani. La scelta della edilizia scolastica da parte dell'amministrazione comunale con interventi e investimenti è innegabile ma ha ribadito le difficoltà relative alla esiguità delle risorse, per le quali il Comune partecipa ai vari bandi, come quello di mettere in sicurezza dal punto di vista antisismico la scuola Redi, mentre più complicata è la questione relativa all’auditorium della stessa scuola, proposta già avanzata negli anni passati, per il quale è impegnato nella ricerca di una soluzione nel pieno rispetto delle regole.
Ha confessato che vi è una difficoltà nell’indicare dei tempi di intervento, come hanno richiesto i giovani, perché non vi sono certezze nel rispetto delle scadenze per ragioni indipendenti dalla volontà dall’amministrazione
Hanno poi preso la parola quelli del Volta Gobetti che, ostinatamente e testardamente, hanno riproposto il vecchio tema della loro campagna di pubblicità e progresso di pagare il biglietto sui mezzi pubblici. Questo loro comportamento è analogo a quello di tante altre scuole che non retrocedono dall’impegno di veder realizzate le proprie proposte. Il confronto con ATAF dopo il cambio della gestione è stato molto difficile e frammentario, ma si augurano di vedere prendere corpo la campagna pubblicitaria prima della fine del loro corso di studi. Hanno voluto offrire una piccola appendice al loro lavoro con una riflessione sull’inquinamento ambientale e la necessità di incoraggiare l’uso del mezzo pubblico a discapito di quello privato. Per essere più convincenti hanno prodotto alcune slide con i dati dell’Ente europeo per l’ambiente che testimoniano la gravità dell’inquinamento e i rischi gravissimi per la salute.
Annalisa Massari ha riassunto la vicenda dei rapporti con ATAF mettendo in rilievo le difficoltà e le lentezze, ma augurandosi che all’inizio del prossimo anno scolastico possa finalmente vedere la luce la proposta originale e degna di rilievo dei giovani del Volta Gobetti.
Enrico Minelli ha apprezzato l’integrazione relativa all’incentivo dei mezzi pubblici e ricordato l’impegno dell’amministrazione nella realizzazione di piste pedociclabili.
In tutti i ragionamenti, come è spesso accaduto in tanti altri incontri, ha aleggiato il tema delle risorse, scarse e sovente in ritardo, e ci ha fatto piacere l’impegno assunto da Francesco Conti, presidente del Consiglio comunale di Bagno a Ripoli di riprendere e proporre all’approvazione del Consiglio comunale la mozione della fondazione relativa ad una serrata lotta all’evasione fiscale, alla corruzione e alla mafia per recuperare risorse sottratte illegalmente alla collettività e ridare speranza al nostro Paese.
Con questo impegno abbiamo chiuso l’incontro dandoci appuntamento a lunedì 8 maggio insieme con le altre scuole del territorio fiorentino per un nuovo confronto con chi ha il governo della cosa pubblica in Toscana e per uno scambio fra giovani provenienti da realtà differenti.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
venerdì 10 febbraio 2017
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