Venerdì 10 aprile appuntamento con le Giovani sentinelle di Montemurlo.
Ragazze ragazzi dell'Istituto comprensivo Salvemini La Pira si sono ritrovate con la Fondazione nella sala Banti accolti dal sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini, e dall'assessora all'Istruzione, Rossella De Masi Insieme ai giovani un gruppo di genitori.
Il sindaco ha porto il saluto dell'amministrazione e ringraziato la Fondazione per il suo impegno a favore dell'educazione alle regole, ha salutato la folta platea ricordando come il tema della legalità sia complesso e riguardi ogni singolo cittadino che nei comportamenti quotidiani deve impegnarsi in prima persona al rispetto di norme e leggi senza il quale non è possibile la democrazia, convinzioni che sono state ribadite nel breve saluto di Rossella De Masi. L'augurio di buon lavoro è stato espresso pure dal Dirigente scolastico dell'Istituto.
Nell'introdurre i lavori veri e propri la Fondazione ha illustrato l'articolazione del progetto e ha voluto soffermarsi su quanto sia importante questo percorso di educazione alla cittadinanza che promuove il protagonismo giovanile, offrendo a ragazzi e ragazze l'opportunità di essere soggetti attivi nelle comunità in cui vivono, favorendo l'esercizio del dialogo e del confronto con chi governa la cosa pubblica per avere esperienza diretta della cittadinanza attiva.
Poi hanno preso la parola i giovani. La scuola secondaria Salvemini La Pira ha aderito al progetto con sei classi che hanno lavorato insieme su alcune parole chiave della legalità, ogni classe secondo le proprie potenzialità ed i propri interessi, intitolando questo percorso I nostri cento passi verso la legalità.
La terza D ha presentato Gli uomini dell’onore e del disonore, affrontando la mitologia che aleggia intorno alla mafia ed al concetto di “uomo d’onore”. Onore significa comportarsi secondo onestà, essere rispettabili, avere rispetto per sé stessi e per gli altri, essere coerenti, rispettare le regole. Falcone, Borsellino, Boris Giuliano, Peppino Impastato sono l’esempio degli uomini d’onore.
Al contrario, gli uomini del disonore sono quelli che non rispettano il prossimo, sono convinti di avere solo diritti ma non doveri, mirano ad esercitare un controllo sulle altre persone e non contribuiscono allo sviluppo della società. Totò Riina è il simbolo dell’uomo del disonore.
I ragazzi rilevano come spesso nelle fiction televisive gli uomini d’onore vengono descritti come persone dedite alla violenza ma con un personale senso delle regole, però questa è una visione semplicistica che non corrisponde alla realtà.
I ragazzi individuano alcune azioni onorevoli della quotidianità: pagare le tasse, il biglietto del bus, non inquinare, avere cura dell’ambiente, rispettare le regole della strada, non essere indifferenti, fare la raccolta differenziata e riciclare.
Fra le azioni disonorevoli individuano l’evasione fiscale, il bullismo, l’inquinamento, il vandalismo, la corruzione, l’abusivismo.
Alla fine del loro ragionamento propongono di riutilizzare un capannone dismesso per fare un cinema o un centro di aggregazione giovanile.
La prima D illustra con dei cartelloni e delle slide cos'è la mafia e conclude cantando un rap sulla mafia composto da loro.
La seconda B illustra un fumetto dal titolo Nato mafioso Uomo per scelta che narra la storia di un mafioso che si è pentito delle sue crudeltà e ha deciso di collaborare con la giustizia.
Tale lavoro vuole essere uno stimolo per tutti a muoversi per promuovere la legalità e termina con le parole di Falcone: «gli uomini passano, le idee restano e cammineranno sulle vostre gambe.»
La seconda D parla della presenza della mafia a Montemurlo partendo dal rapporto sulla mafia in Toscana elaborato dalla Fondazione Caponnetto. A Montemurlo la mafia si nasconde dietro il commercio degli stracci, li compra a 10 centesimi, poi falsifica i documenti e porta gli stracci in Campania dove una parte viene venduta a 15 centesimi e una parte bruciata in mezzo alla strada con conseguente danno ambientale.
I nomi conosciuti nel traffico degli stracci sono quelli di Ciro Ascione e Franco Fioravanti e quest’ultimo sembra aver favorito lo sviluppo del clan camorristico Birra-Iacomino.
Numerosi incendi dolosi si sono avuti nelle fabbriche di stracci appartenenti alle famiglie di Ercolano.
Gli studenti analizzano anche la situazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata e propongono di utilizzare lo spazio confiscato in via La Querce come centro di attività ludiche e scolastiche dei giovani.
La seconda C presenta Montemurlo domani un paese per giovani. Hanno individuato tre aree: il campo in via Deledda, dove auspicano la creazione di un campo da rugby e di uno da calcio, con spogliatoi e bar gestiti da una cooperativa di giovani montemurlesi: poi per il campo di calcio in via Montalese propongono la creazione di uno spazio polifunzionale utilizzabile per eventi teatrali e musicali: infine, l’area dell’ex fabbrica rossa potrebbe diventare uno spazio per poter organizzare feste, o per la realizzazione di un cinema, una sala di registrazione per gruppi musicali o di una sala giochi. Concludono chiedendo al sindaco notizie sull’appartamento di via Della Quercia che è stato sequestrato alla mafia.
La prima B ha lavorato su due progetti: Sgommiamo e Coloriamoci. Con il primo intendono organizzare una giornata di pulizia dei banchi della scuola per togliere le gomme da masticare attaccate sotto i banchi e, successivamente, chi sarà trovato ad imbrattare i banchi sarà punito con la multa di 1 euro che sarà utilizzato per ripulire. Con il secondo vogliono colorare i muri esterni dell’edificio scolastico con murales per stimolare gli studenti a prendersi cura del proprio edificio scolastico coinvolgendo anche altre classi.
Al termine Ilaria ha cantato I cento passi brano che i Modena City Ramblers hanno scritto in ricordo di Peppino Impastato.
Mauro Lorenzini ha voluto subito precisare che relativamente al bene sequestrato alla mafia vi sono ancora delle incertezze: l'immobile non è ancora nelle disponibilità dell'Agenzia dei beni confiscati e sequestrati che non può trasferirlo al Comune. Occorrerà attendere la definizione giuridica dell'immobile prima di discutere della destinazione. Ha poi apprezzato e dichiarato la propria disponibilità in merito ad alcune delle proposte dei giovani: nel mese di settembre prendere il via un percorso di partecipazione che richiederà il contributo di tutti per alcuni degli spazi che hanno indicato studenti e studentesse. E analogo invito ha rivolto Rossella De Masi che ha chiesto ai giovani di preparare delle proposte articolate.
In ultimo l'amministrazione comunale ha manifestato interesse per la proposta di colorare i muri della scuola.
Il confronto è stato proficuo e la disponibilità di ciascuno ha avuto come effetto l'avvio di uno scambio di idee e proposte, buon esempio di discussione pubblica, a cui contribuisce in modo significativo la scuola, che siamo certi proseguirà già dal prossimo appuntamento di mercoledì 27 maggio quando i giovani di Montemurlo saranno ospiti della Provincia di Prato insieme alle altre scuole del territorio.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
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