martedì 15 giugno 2010
Incontro finale a Firenze
Ragazzi e ragazze dell'ITT Marco Polo e del Buontalenti di Firenze sono stati ospiti del Consiglio Regionale della Toscana.
Ad accoglierli il vice presidente del consiglio Giuliano Fedeli, Leonardo Brunetti, consigliere provinciale e l'Assessore all'Istruzione Rosa Maria Di Giorgi del Comune di Firenze.
Hanno iniziato i lavori le ragazze della IV C dell'ITT Marco Polo, guidate dalla prof.ssa Isabella Stasi. Con slide e un filmato hanno trattato il tema del Lavoro nero, denunciando e sottolineando quanto sia grave e diffuso il fenomeno anche nella nostra regione e quanto incida sui conti pubblici e favorisca sempre di più a chiudere ogni speranza ai giovani riguardo il loro futuro! Dalla ricerca è emerso che il fenomeno è diffuso soprattutto nel settore dell'edilizia, dell'agricoltura e della ristorazione ma che di anno in anno il lavoro nero attecchisce in tutti i settori! I ragazzi hanno concluso, con uno spot, chiedendo alle Istituzioni presenti di farsi portavoce affinchè parta un segnale dalla Toscana, con una campagna di "Tolleranza zero e di contrasto al lavoro nero", fatta da maggiori controlli.
Infine la proposta dei giovani è di consegnare, a fianco delle Istituzioni locali, la pubblicazione che la Fondazione Caponnetto preparerà per l'incontro di settembre, come testimonianza e richiesta di impegno da parte delle Istituzioni nazionali affinché si facciano carico delle 20 priorità giovanili toscane.
Sono intervenuti il vice presidente del consiglio Fedeli, il consigliere provinciale Brunetti e l'assessore Di Giorgi, complimentandosi con i ragazzi per i lavori svolti e disponibili a proseguire insieme nel percorso formativo dei giovani ed essere insieme a settembre in occasione della manifestazione conclusiva in Regione.
Hanno preso poi la parola i ragazzi e le ragazze dell'Istituto Professionale Buontalenti, con l'aiuto del professore Giuseppe Pallanti si sono occupati di Ambiente urbano e il suo decoro nell'ambito della loro scuola e del quartiere che la ospita. Con grande maturità, hanno documentato il degrado ma soprattutto si sono soffermati a ricercare delle soluzioni. Le loro proposte sono state molteplici: disposizione di un filtro per l'acqua nella scuola e garantire acqua potabile in modo da eliminare la distribuzione di bottiglie di plastica; sistemazione di cassonetti per la raccolta differenziata nella scuola; hanno elaborato un progetto per collocare delle rastrelliere per biciclette non ingombranti evitando che le stesse facciano da "raccolta sporcizia"; hanno prodotto uno studio per la creazione del decoro di piazza delle Cure ed infine la nascita di una consulta di giovani per lo studio, la difesa e il decoro del proprio quartiere.
E' intervenuta con entusiasmo l'assessore Di Giorgi che ha elogiato i ragazzi, apprezzando il loro impegno e ha proposto un incontro presso la scuola, eventualmente anche con il sindaco, per valutare e studiare insieme agli studenti le soluzioni più adeguate.
L'applauso che è seguito è stata la conferma di quanto sia importante dare credito ai propri giovani, nel contempo, per tenere fede al titolo del progetto, i ragazzi si sono ripromessi di essere sentinelle attente affinché gli impegni proseguano e vadano a buon fine.
Ha preso la parola Elisa Bolognini dell'Arci di Firenze e partner del nostro progetto, ha ricordato il disagio dei giovani nel trovare lo spazio e voce per poter promulgare le proprie idee in un mondo di adulti!
Ha concluso l'incontro nonna Betta Caponnetto che ha ricordato ai ragazzi di non abbandonare l'impegno e, citando una frase del giudice Caponnetto, ha detto: "le battaglie in cui si crede non sono mai perse!"
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
venerdì 28 maggio 2010
nvito Olimpiadi della Legalità
Come vi avevamo anticipato nelle email precedenti, gli studenti del Rosmini hanno affrontato il tema dello sport e il rispetto delle regole.
Hanno messo in atto lo spirito del progetto, tenendo corsi di formazione con bambine e bambini che frequentano le scuole elementari del loro territorio. Come futuri educatori non si sono tirati indietro e hanno dato esempio di come lo sport è divertimento, è rispetto di se stessi e degli altri, rispetto dell’avversario, la capacità di accettare la sconfitta e di onorare l’avversario in caso di vittoria.
Ma soprattutto i ragazzi del Rosmini hanno "fatto proprio" il progetto "I Giovani Sentinelle della Legalità" continuando con altre iniziative e con lo spirito di continuare anche negli anni futuri!
Grazie ragazzi!
Solo un'osservazione!
Usate il sito de "I giovani sentinelle della legalità", fate rete, usate anche il blog perchè anche altri studenti del progetto stanno facendo delle cose meravigliose!
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
giovedì 27 maggio 2010
incontro provincia di Prato
Gentili professori e professoresse referenti progetto I giovani sentinelle della legalità
Istituzioni
Partner
Collaboratori
Ieri giovedì 20 maggio si è svolto l'incontro finale con le scuole della provincia di Prato. Studentesse e studenti del Liceo scientifico Copernico e dell'Istituto professionale Datini di Prato si sono dati appuntamento per presentare i loro progetti presso il Salone di Palazzo Novellucci, ospiti dell'Amministrazione provinciale.
Una prima amara sorpresa è stata quella di non aver trovato alcun esponente dell'Amministrazione provinciale ad accoglierli!
Malgrado le email inviate, seguite da telefonate non sono bastate né ad avere considerazione né a far conoscere i progetti che i ragazzi con tanta dedizione stanno portando avanti!
Hanno poi atteso che fosse pronta la sala per iniziare i lavori e l'arrivo dell'assessore Ivano Menchetti della Provincia, finalmente, ragazze e ragazzi dell'Istituto professionale hanno iniziato ad illustrare il loro lavoro. Si sono occupati, di gioco d'azzardo e rifiuti tossici, guidati dalla loro professoressa Anna Carpani, producendo un dvd contenente una canzone e una denuncia sulla diffusione del gioco d'azzardo, sulle abitudini dei giocatori e sulle mille possibilità di giocare anche quando è vietato espressamente dalla legge. Hanno sottolineato quanto sia grave la dipendenza dal gioco, vera e propria patologia dei nostri tempi, mettendo in rilievo il paradosso di uno Stato che promuove legalmente lotterie, giochi e scommesse che hanno come effetti danni e disagi per giocatori e per le loro famiglie. Proprio per contrastare questi rischi, studentesse e studenti hanno preparato una bozza di legge da sottoporre all'attenzione dei politici e dell'opinione pubblica per introdurre criteri ancora più restrittivi nell'accesso al gioco online per i minori. Il filmato infine, ha messo in rilievo con le interviste fatte dai ragazzi, quanta poca conoscenza si ha sui rifiuti tossici.
Hanno preso poi la parola i ragazzi del Liceo scientifico Copernico, seguiti durante l'anno dalla professoressa Caterina Ramogida. Si sono occupati di degrado urbano e integrazione a Prato. Con grande maturità, hanno realizzato interviste e un video per documentare e far conoscere la situazione, oltre che ricercare delle soluzioni.
E' poi intervenuta l'assessore all'istruzione Rita Pieri che si è complimentata per il lavoro dei ragazzi, ha particolarmente apprezzato la proposta di legge elaborata dai ragazzi e ha preso l'impegno di essere presente a settembre insieme ai ragazzi in occasione della manifestazione conclusiva in Regione. Ha preso la parola l'assessore alla sicurezza urbana, Aldo Milone, del Comune di Prato che ha ricordato la figura del giudice Caponnetto.
A concluso l'assessore alle infrastrutture, Ivano Menchetti che ha ricordato come i rifiuti speciali siano un pericolo ed è necessario una vigilanza attenta sia da parte degli amministratori che dai cittadini. Ha toccato infine il fenomeno dell'immigrazione, rispetto della legge all'interno del principio dell'accoglienza. Tutti sono stati concordi nell'essere tutti insieme, Istituzioni e ragazzi, a settembre in Regione.
A concludere è spettato a Riccardo Cammelli della Cgil.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
incontro provincia di Pistoia
Gentili professori e professoresse referenti progetto I giovani sentinelle della legalità
Istituzioni
Partner
Collaboratori
Martedì 18 maggio, presso la Sala Consiliare di Palazzo Balì della Provincia di Pistoia, si è tenuto l'incontro con gli studenti dell'ITC Aldo Capitini di Agliana e l'Istituto d'Arte P. Petrocchi di Pistoia.
E' intervenuto l'assessore provinciale, Paolo Magnanensi, che si è trattenuto circa un'ora, per poi lasciare il compito di risponedere alla richieste dei ragazzi alla consigliera provinciale Marianna Menicacci!
Hanno aperto i lavori i ragazzi e le ragazze dell'ITC di Agliana sul tema "Beni comuni e rifiuti" con particolare riferimento alla propria scuola. Sostenuti dai professori Spicciani e Sanigati e con l'ausilio di slide hanno evidenziato le carenze della loro palestra, di come le strutture abbiano bisogno di interventi, soprattutto il tetto. Infatti durante le lezioni, nei giorni di pioggia, i ragazzi sono costretti a saltare e correre fra i secchi che raccolgono l'acqua che gocciola dall'alto! Hanno affrontato poi la questione dei rifiuti. I giovani hanno somministrato dei questionari ai loro coetani ricavando dati e confrontandoli con altri grafici consegnati loro dal Comune e da altri enti. Hanno cercato di sapere quanto sia diffusa la buona pratica di separare i rifiuti sia a scuola che a casa, ma i dati non sono incoraggianti perchè solo il 40% della popolazione attua la raccolta differenziata. Le proposte degli studenti sono state di partecipare in prima persona a una campagna di promozione per la raccolta separata dei rifiuti. Ha preso la parola l'assessore Fabrizio Magazzini del Comune di Agliana, che ha seguito il progetto sin dall'inizio e ha anticipato l'intendimento dell''amministrazione comunale di favorire la raccolta porta a porta per incrementare ulteriormente la differenziata e ridurre sempre di più i rifiuti da conferire al termovalorizzatore! Poi ha preso la parola la consigliera provinciale Menicacci sulla questione dello stato dell'edificio che ospita la scuola e ha ricordato la difficoltà delle Istituzioni locali a intervenire per la scarsezza dei fondi che Stato trasferisce agli enti locali per l'edilizia scolastica!
Hanno proseguito i lavori le ragazze dell'Istituto d'Arte Petrocchi accompagnate dalla loro professoressa Angela Borselli. Il tema da loro affrontato è stato "gli spazi e il diritto all'istruzione". Con delle slide e un filmato hanno messo in evideza il degrado dell'edificio che ospita la scuola e che si protrae ormai da decenni. Aule anguste, assenza di spazi comuni e di una mensa per evitare di mangiare sui gradini della scuola fanno il paio con le promesse non mantenute da parte delle istituzioni!
La Fondazione ha ribadito quanto sia importante che le istituzioni locali siano coraggiose e vicine ai cittadini nel sostenere con forza le loro richieste nei confronti del Governo centrale, a non fare tagli scellerati ai bilanci degli enti locali! Nel contempo auspica che gli amministratori locali evitino inerzie e rinvii nel portare a termine tutti i lavori necessari a rendere gli edifci scolastici accoglienti e confortevoli. Questa scelta è un investimento significativo sui giovani per evitare la moderna emigrazione di essi che al posto della valigia di cartone hanno un più confortevole zainetto con il computer!
Ha preso la parola, l'assessore Mario Tuci del Comune di Pistoia, che si è soffermato sull'importanza della cultura del rispetto dell'ambiente quale possibilità di salvare il nostro territorio dalla catastrofe. Ha ribadito l'importanza del rispetto delle regole quale strumento efficace per consolidare la legalità nel nostro Paese.Si è dichiarato infine disponibile a promuovere una consulta giovanile per favorire un confronto sempre più ferrato fra l'amministrazione comunale e i ragazzi. E' intervenuta nuovamente la consigliera Menicacci che si è impegnata a farsi portavoce della richiesta di una consulta presso l'amministrazione provinciale e di lavorare per un fronte comune tra giovani e amministrazioni locali da presentare al convegno di settembre, presso la regione Toscana, dove saranno invitati esponenti del Governo centrale.
Hanno chiuso gli interventi Federico Tasselli dell'Arci e Sergio Frosini della Cgil che hanno sottolineato quanto sia necessario una maggiore efficacia ed efficenza nell'azione delle amministrazioni locali e maggiore collaborazione con i cittadini.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
http://giovanisentinelle.blogspot.com/
PROVINCIA DI MASSA CARRARA - INCONTRO FINALE DEL PROGETTO "I giovani sentinelle della legalità"
Gentili professori e professoresse referenti progetto I giovani sentinelle della legalità
Istituzioni
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Collaboratori
Oggi 17 maggio abbiamo incontrato, presso l'Auditorium dell'Istituto di Istruzione Superiore P. Rossi di Massa, gli studenti del Liceo classico dello stesso istituto, insieme con i ragazzi del Liceo scientifico di Carrara.
Hanno aperto i lavori i giovani di Carrara che, guidati dalla professoressa Stefania Figaia, hanno affrontato il tema "Aria ed acqua quali beni comuni".
Con l'ausilio di slide e hanno esposto in modo dettagliato il problema delle polveri sottili nel loro territorio, dove è diffusa la presenza di cave di marmo. Hanno sottolineato che pur in presenza di una legislazione che impone una serie di misure di cautela (camion con teli di copertura, lavaggio delle gomme all'uscita dai cantieri) per queste attività produttive, prevalgono l'interesse delle azienze a fare profitti e il silenzio da parte dei lavoratori sottoposti al ricatto di non perdere il posto di lavoro, favorendo così la mancata osservanza delle leggi e la mancata denuncia alle autorità. Quanto all'acqua, i ragazzi hanno dimostrato, dati alla mano, come la privatizzazione non produce gli effetti desiderati di chi la propone, ma bollette sempre più alte e profitti per chi gestisce il servizio. La rappresentazione finale in vernacolo scritta e interpretata dai ragazzi, è servita a sottolineare, una volta di più, come la scarsa attenzione dei cittadini ai temi del vivere in comune produca solo benefici per pochi e non per l'intera comunità.
Gli studenti hanno richiesto maggiori controlli da parte di tutti e un più rigoroso senso di responsabilità degli amministratori in modo da evitare la solita giustificazione che il problema è competenza di qualcun altro.
Sfortunatamente gli amministratori comunali di Carrara erano assenti, deludendo per questo i ragazzi, e rafforzando con la loro assenza la parodia in vernacolo!
Hanno poi preso la parola le studentesse di Massa, guidate dal prof. Carlo Paolini e dal Dirigente scolastico prof. Bianchi. Il loro tema è stato la carenza degli "spazi per i giovani in città" e il nuovo Piano strutturale. Con delle slide le ragazze hanno intervistato assessore e tecnici competenti, hanno appprezzato la loro disponibilità, e negli incontri con gli amministratori hanno potuto verificare che alcune loro proposte concordano con gli indirizzi del Comune per molti aspetti. Hanno rimarcato l'esigenza di una maggiore attenzione per gli spazi riservati ai giovani, per la chiusura del centro storico, per la disponibilità di collegarsi in rete gratuitamente in modalità wireless nel centro della città, per la ricerca di un equilibrio fra attività commerciali e residenza nel centro storico in modo da contrastare l'abbandono del centro e favorire con la presenza dei residenti una vigilanza e una cura della città. Hanno concluso con un video di denuncia dello stato di abbandono dei quartieri vicini al mare.
Ha preso la parola il vicesindaco di Massa, Martina Nardi che, con molta disponibilità nei confronti dei ragazzi, ha spiegato come sia difficile arginare l'abusivismo a causa dei ripetui condoni, ha tuttavia lodato l'impegno e la serietà delle studentesse e ha assicurato la sua collaborazione. Ha preso la parola l'assessore Carmen Menghini che ha ribadito il valore del lavoro svolto e l'attenzione dell'amministrazione ai temi della legalità. Infine l'Assessore Lara Venè della provincia di Massa e Carrara ha elogiato pubblicamente gli studenti e ha ricordato l'impegno dell'amministrazione a favorire i ragazzi e ragazze nell'impegno di volontariato nelle terre confiscate alla mafia. Ha concluso Paolo Gozzani della CGIL di Massa, partner del progetto, che ha illustrato l'esperienza a Corleone con i giovani coinvolti nel progetto "Liberarci dalle spine".
La Fondazione ha apprezzato l'esempio del Presidente della Provincia di Massa e Carrara, Osvaldo Angeli, che ha presenziato al primo incontro e che ha sostenuto il progetto fin dall'inizio e ha ricordato ai ragazzi l'impegno della Regione Toscana a favorire i progetti giovanili di promozione alla legalità.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
incontro Provincia di Lucca
Le scuole coinvolte erano il Liceo Tecnologico Galileo Galilei di Vaireggio e l'Istituto di Istruzione Superiore di Barga. Hanno aperto i lavoro i ragazzi di Barga sotto la guida delle professoresse Maria Gemma Biagini e Giovanna Mannelli. I temi da loro trattato è stato il lavoro nero e rifiuti; il contributo di questi ragazzi è stato abbastanza corposo con slide e interviste. Innanzitutto è emerso quanto sia falso il luogo comune che il lavoro nero venga svolto e gestito da extracomunitari, i ragazzi hanno messo in luce come invece il lavoro nero sia sempre più diffuso e utilizzato da cittadini italiani, smendendo un altro luogo comune che il caporalato esista solo a sud! Il fenomeno è invece sempre più frequente anche nella provincia di Lucca dove viene utilizzata mano d'opera straniera nell'agricoltura e nell'edilizia. Gli studenti hanno puntualizzato come l'evasione fiscale incida notevolmente sui conti pubblici e come favorisca aziende che sempre più spesso violano le norme di sicurezza. Un altro gruppo ha trattato la questione rifiuti portando come esempio il modello Barga dove la differenziata viene fatta porta a porta e il lavoro dell'amministrazione comunale ha dato i suoi frutti.
Al termine, i ragazzi si sono soffermati sulle proposte e soluzioni. Per il lavoro nero: maggiori controlli da parte delle Istituzioni preposte per contrastare con efficacia questo fenomeno. Per i rifiuti: campagne di sensibilizzazione presso i cittadini per una maggiore attenzione non solo allo smaltimento dei rifiuti ma anche alla loro riduzione.
Hanno posto le loro richieste alle Istituzioni ma a rispondere vi era solo l'Amministrazione Provinciale nella persona dell'Assessore, Silvano Simonetti che ha datto risposte esaurienti e attente. Si è soffermato in particolare come sia necessario da parte delle Istituzioni dare un segnale forte al contrasto all'illegalità diffusa e alla difesa dei beni comuni come il territorio e l'acqua, ha ribadito la sua contarrietà alla privatizzazione dell'acqua e ha ricordato l'impegno della provincia con il contributo stanziato per l'acqua potabile nel comune di Barga. Non ha partecipato all'incontro, se pur giustificato, l'assessore all'Istruzione del Comune di Barga, anche se occorre ricordare che l'amministrazione ha seguito con attenzione il progetto sin dall'inizio. Ci dispiace però sottolineare che i temi proposti dagli studenti erano tali da consentire la partecipazione di altri assessori competenti che avrebbero potuto dare risposte appropriate alle sollecitazione degli studenti.
E' stata poi la volta dei ragazzi del Galileo Galilei di Viareggio che hanno trattato il tema dell'Immigrazione. Anche loro hanno intervistato cittadini extracomunitari e hanno raccolto la testimonianza di ragazzi stranieri che frequentano la loro stessa scuola, cogliendo il loro disagio dovuto alle leggi del nostro Paese che impongono a questi giovani, al compimento dei 18 anni, il ritorno in patria se non hanno la possibilità di iscriversi all'università o di un contratto di lavoro. Hanno ricordato come sia importante per un paese civile la politica dell'integrazione e della mediazione dimostrando al mondo degli adulti quella maturità che sempre più spesso manca loro!
Alle richieste dei ragazzi, di diffondere opuscoli, di avere biblioteche e mediatori multiculturali è mancata la risposta dell'Amministrazione comunale di Viareggio che ha ignorato gli inviti della Fondazione e le sollecitazioni dei ragazzi. L'Assessore Lucia Accialini è stata presente al primo incontro presso la scuola, scusandosi di non poter rimanere e di fare solo un saluto ma promettendo che la sera all'incontro cittadino sarebbe rimasta fino alla fine: non ha mantenuto la parola! Gli studenti hanno chiesto, durante il percorso del loro progetto, un appuntamento all'Amministrazione per un'intervista: questa loro richiesta non ha avuto risposta!
La Fondazione biasima questo comportamento di alcune amministrazioni che con molta leggerezza sottovalutano l'impegno, lo scrupolo e la serietà dei ragazzi e nel contempo mancano a un loro dovere fondamentale che è quello di ascoltare i propri cittadini!
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
venerdì 14 maggio 2010
Giovani Sentinelle a Livorno
Gentili professori e professoresse referenti progetto I giovani sentinelle della legalità
Istituzioni
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Collaboratori
Nell'Auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno, oggi 10 maggio, gli studenti dell'ITC Buontalenti di Livorno e dell'ISIS Cattaneo di Cecina hanno presentato i loro lavori.
I temi scelti sono rispettivamente per l'ITC Buontalenti la speculazione edilizia e il recupero di edifici di valore storico Culturale, mentre quelli dell'ISIS Cattaneo di Cecina hanno trattato il tema del lavoro nero.
I ragazzi di Cecina hanno aperto l'incontro con delle slide per illustrare quanto sia grave il problema a partire da alcuni dati acquisiti presso uffici pubblici, prendendo a campione il settore edilizio. Hanno verificato quanto incide questa piaga per i mancati introtiti di contributi previdenziali e fiscali, realizzando con la professoressa di economia un modello matematico di calcolo per rilevare l'incidenza su scala provinciale e regionale.
Hanno ricavato altri dati attraverso delle interviste a giovani che lavorano stagionalmente e i risultati hanno confermato le loro iniziali impressioni. Sono giunti alla conclusione che l'evasione è favorita dalla scarsità dei controlli. Alla chiusura del loro intervento è mancata qualsiasi interlocuzione in quanto, per l'ennesima volta, il Comune di Cecina pur contattato ripetutamente, come già negli incontri di dicembre, ha ritenuto di non dare ascolto ai suoi giovani cittadini.
La Fondazione come tutore del progetto giudica severamente questa assenza e invita il Comune a sanare questo comportamento e a ricercare un altro momento di dibattito con gli studenti, anche in previsione dell'incontro finale a Firenze presso la Regione Toscana.
Ha preso poi la parola l'Assessore Carla Roncagli del Comune di Livorno relativamente al tema del lavoro nero e dopo il dott. Guido Cruschelli, dirigente del 4° Dipartimento Istruzione e Cultura, in rappresentanza della Provincia di Livorno e che faceva le veci dell'Assessore e vice presidente Fausto Bonsignori! Infine Wiliam Ferrari della Cgil di Livorno, nostro partner.
E' toccato poi ai ragazzi del Buontalenti che con filmati e slide hanno presentato il loro studio di recupero delle Terme del Corallo. Dopo una chiara e attenta analisi storica hanno evidenziato il degrado in cui versa l'edificio, ricco di affreschi e di valore storico. Con il loro lavoro hanno avanzato alcune proposte di recupero prendendo come esempio un'ala dell'edificio per la quale hanno preparato una ipotesi di recupero e di utilizzo di questi spazi presentando lo studio anche in tridimensionale. A chiusura i giovani avrebbero voluto chiedere al Comune impegni precisi sia sull'utilizzo futuro dell'edificio, sia un impegno preciso contro ogni ipotesi di speculazione edilizia. Ma l'assessore, ahi loro, era andata via!
Ribadiamo, per gli incontri futuri, come già espressamente chiesto nelle email inviate a tutte le Istituzioni, che sarebbe un segnale importante essere presenti fino alla fine per rispondere alle sollecitazione dei nostri giovani come è accaduto ad Arezzo e Grosseto.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
domenica 9 maggio 2010
Le giovani sentinelle di Grosseto
Nell'Aula Magna dell'Istituto Einaudi di Grosseto, venerdì 7 maggio, si è tenuto l'incontro finale con i giovani delle 2 scuole pilota della provincia di Grosseto: l'Einaudi e il Rosmini. Erano presenti le forze dell'ordine, il vice Prefetto Dott.ssa Vincenza Filippi, l'Assessore provinciale Cinzia Tacconi, l'Assessore delle Politiche giovanili del Comune di Grosseto Simone Ferretti, il sindaco di Gavorrano Massimo Borghi e la dott.ssa Cecilia Liuti dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Grosseto.
Hanno iniziato i lavori i ragazzi e le ragazze dell'Istituto Rosmini sul tema "Lo sport e il rispetto delle regole". Seguiti dagli insegnanti Katia Bartali, Maria Elena Simoncelli e Tiziana Peri e con l'aiuto di slide hanno illustrato le varie fasi del loro lavoro svolto durante l'arco dell'anno, dimostrando come sia necessario educare, fin dalla tenera età, a rispettare le regole anche nello sport, come il gioco può diventare formula di rispetto per sé stessi e per gli altri. Ancora una volta i giovani, gli studenti rivelano come gli adulti dimenticano di essere educatori e, per realizzare inconsciamente i propri desideri o le proprie frustrazioni, sempre più spesso sentiamo nei campetti da calcio incitare i propri figli a "spezzare le gambe ai propri compagni"!
Gli studenti del Rosmini con questo progetto non solo hanno chiesto alle Istituzioni di mettere a disposizione spazi ricreativi assenti, soprattutto nei piccoli paesi dell'interland, ma si sono "messi in gioco" come futuri educatori e sentinelle della legalità, proponendosi alle Istituzioni locali, con stage presso le scuole primarie di alcuni comuni limitrofi.
Il loro desiderio è quello di proseguire questa esperienza di tirocinio anche per i prossimi anni trasferendo la loro esperienza alle classi future.
Hanno proseguito gli studenti dell'Einaudi con il progetto Immigrazione e integrazione, guidati dalle professoresse Laura Ciampini e Giuseppina Bacciarini, hanno esposto attraverso delle slide e poi con un filmato partendo dai "fatti di Rosarno", come il circuito perverso di un territorio malato di mafia altera il mercato e crea nuovi schiavi. L'analisi si è spostata poi sul proprio territorio, prendendo in prestito uno slogan della nostra Fondazione "La Toscana non è terra di mafia ma la mafia c'è e va combattuta!".
Le politiche di «immigrazione zero» dovrebbero cedere il passo a politiche capaci di aprire canali migratori legali, migliorare la gamma di capacità professionali delle schiere di lavoratori migranti così come le loro prestazioni sul mercato del lavoro, promovendo un’immigrazione economica gestita, restringendo i canali collegati alla malavita organizzata.
Nuovi diritti e doveri dovrebbero, di fatto, costituire la base del processo di integrazione.
Ci dispiace che i tempi oramai ristretti imposti a chiusura del dibattito non hanno permesso di esporre le soluzioni che i ragazzi richiedevano alle Istituzioni locali come innovazioni significative ad una politica pubblica in grado di sostenere i processi di integrazione attarverso concessione di spazi agli immigrati per vendere e far conoscere i propri prodotti.
La Fondazione Antonino Caponnetto, alla presenza di Nonna Betta Caponnetto, l’Arci con Maurizio Pascucci, Simone Bartolini, la Cgil con Cristina Citerni e Gianni Bracciali si augurano che le proposte e le soluzioni scaturite dalle due scuole grossetane proseguono con l'attenzione che le Istituzioni locali hanno fino ad ora condiviso con i propri giovani cittadini.
Un ringraziamento va a RTV9 che dall'inizio del progetto ha favorito i giovani nel loro percorso di formazione. Questo esempio ci fa ben sperare e ci auguriamo che altri media prendano esempio a divulgare azioni di giovani impegnati a difesa del proprio territorio e da contrapporre agli esempi diseducativi come "Corona e altro!"
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
mercoledì 5 maggio 2010
Evento finale a Arezzo
Hanno rotto il ghiaccio gli studenti dell'Istituto d'Arte Piero della Francesca! Sotto la regia dei Professori Fabbri e Meazzini, i ragazzi per nulla emozionati ma molto motivati hanno illustrato in modo dettagliato il tema da loro scelto: Uso e abuso dell'alcool fra i giovani.
Con l'ausilio di slide, frutto dei dati raccolti in oltre 900 questionari, distribuiti in tutte le scuole di Arezzo hanno fatto emergere diversi dati inaspettati:
l’uso e abuso dell’alcool fra le pareti domestiche nel corso di feste nella casa “lasciata libera dai genitori”!
La facilità di aggirare i divieti nel somministrare l’alcool ai minori; uso dell’alcool omogeneo su fasce di età fra i 14 e i 18 anni … e tanti altri dati che troverete a giorni sul sito www.igiovanisentinelledellalegalita.org Hanno chiuso il loro intervento con uno spot molto incisivo di pubblicità progresso contro l’uso dell’alcool.
Gli studenti del Liceo Scientifico F. Redi hanno affrontato il tema delle condizioni dell’edificio che ospita la loro scuola e il decoro urbano cittadino.
Con l’aiuto di immagini e testi da loro realizzati hanno progettato dei manifesti grazie ai quali poter scuotere i propri coetanei e concittadini alla tutela dei beni della propria città, della propria scuola senza l’ausilio di uno stato di polizia ma ancora una volta i giovani attraverso una citazione di Antonino Caponnetto:
Ragazzi godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli ribadiscono e sollecitano di diventare protagonisti e partecipi nella salvaguardia della comunità in cui vivono.
Le Istituzioni locali, la vice presidente Mirella Ricci, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caroti e il consigliere Marco Paolucci, Presidente alle politiche giovanili hanno, con le loro risposte dato la loro disponibilità a ricercare soluzioni nella direzione indicate dai ragazzi.
La Fondazione Antonino Caponnetto, l’Arci con Maurizio Pascucci, Nino Materazzi ed Elisa Viti, lo SPI Cgil con Adriana Sensi hanno ribadito che le proposte scaturite dalle due scuole aretine costituiscono l’inizio di un percorso comune, anche attraverso una pubblicazione e un DVD che raccoglieranno le priorità giovanili delle 20 scuole pilota toscane. Questa testimonianza sarà consegnata, alla fine di settembre presso la Regione Toscana, a tutte le Istituzioni locali e nazionali affinché dalla Toscana parta un segnale di riscossa per ristabilire le condizioni di legalità e giustizia sociale.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
giovedì 10 dicembre 2009
Il progetto
La conoscenza del territorio quale strumento per un nuovo protagonismo dei giovani nel solco della legalità
Ogni anno oltre cinquecento ragazzi e ragazze provenienti dalla Toscana partecipano ai campi di lavoro sulle terre confiscate alla mafia. Alla fine di questa loro splendida esperienza, pieni di entusiasmo e ricchi di passione civile, ritornano a casa, ma si scontrano con la difficoltà di proseguire nel loro impegno civile. Spesso mancano le strutture adeguate perché il mondo degli adulti ha dato spazio ad altre priorità economiche, negando ai giovani ogni protagonismo nella vita politica e civile. Altre volte sono negate loro le opportunità di partecipare e crescere nella comunità lasciando il segno distintivo delle proprie capacità.
L'esclusione dei giovani dal protagonismo civile e politico è un gravissimo errore che la nostra società, sempre più spesso, commette senza valutare la conseguenza di recidere il legame fra i cittadini e fra le giovani generazioni, negandosi così ogni idea di futuro e sancendo la propria morte naturale.
Questa premessa ci induce a riflettere e ad elaborare un progetto grazie al quale i giovani si sentano finalmente membri consapevoli e attivi della propria comunità, responsabili dei beni comuni e difensori del territorio urbano e sociale in cui vivono.
Più in particolare, i giovani che tornano dai campi di lavoro sulle terre confiscate alla mafia possono essere i tutor di studenti e studentesse delle scuole superiori che intendono avvicinarsi all'impegno civile e sociale. Insieme, e con la partecipazione di esperti, possono elaborare dei progetti di conoscenza, monitoraggio e salvaguardia del territorio in cui vivono.
Tutte queste attività hanno l'obiettivo di far maturare da un lato la consapevolezza del territorio in cui si vive quale bene comune e, dall'altro, offrire ai giovani l'opportunità di un nuovo protagonismo che irrompe nella società civile e politica per offrire le loro competenze, le sollecitazioni, i bisogni, il disegno di una comunità di cui sono membri a pieno titolo.
Espressione dei bisogni
I giovani vivono in una condizione di esclusione ed estraneità che è frutto di una crescita sociale distorta, i cui responsabili sono gli adulti. Il prolungarsi dell’adolescenza, le difficoltà talvolta insormontabili a costruire un proprio progetto di vita: lavoro non garantito, carenza di investimenti nella scuola e nella formazione, difficoltà ad avere un’abitazione propria, disconoscimento del principio del merito, sono caratteristiche oramai riconosciute del disagio giovanile. Ne consegue la marginalizzazione dei giovani, conseguenza che stride con la loro voglia di impegnarsi e partecipare alle attività in tutti gli ambiti della vita pubblica.
Anche se l’esperienza di volontariato sulle terre confiscate alla mafia sono un esempio tangibile di una lunga tradizione di solidarietà propria della Toscana, alla fine, non hanno l’opportunità di far germogliare quei valori che hanno maturato.
Ragazzi e ragazze, pur essendo protagonisti con il loro impegno civile e pur dimostrando capacità e potenzialità, restano sempre ai limiti dell'agire perché portatori di bisogni ed esigenze incomprimibili entro gli schemi degli adulti: esigenze di libertà, di rigore, di legalità, di attenzione ai vincoli per l'ambiente, di passione culturale, di rapporti solidali. Queste esigenze si scontrano con il deterioramento dei rapporti civili in un momento di grave crisi morale ed economica.
Questa esperienza costituisce un modello generale per tutti i giovani, anche per quelli che frequentano gli istituti superiori o l’università e sono impegnati in produzioni artistiche, nel fare musica, in attività culturali o teatrali, nella difesa dell’ambiente naturale e del proprio territorio dall’inquinamento o da mire speculative, o di beni comuni come l’acqua.
La Fondazione i partner e i destinatari finali
La Fondazione Antonino Caponnetto da anni incontra giovani che frequentano scuole di ogni grado e ha verificato che i ragazzi non comunicano più con il mondo degli adulti perché hanno sperimentato come già dagli stessi genitori non vengono ascoltati. Hanno visto inoltre come la società li ha ingannati sistematicamente non rispettando nessun impegno nei loro confronti.
Da ricerche e indagini emerge quanto nella società contemporanea sia diffusa la corruzione, le raccomandazioni o le connivenze politico-criminali.
Nel comportamento giovanile vi è un distacco marcato dalla politica intesa come attività quasi privata per il perseguimento dei fini personali.
Assistiamo a trasformazioni del tessuto urbano al di fuori da ogni controllo perché sempre più manca una discussione pubblica sull’uso e la difesa del territorio.
In relazione al progetto sono nettamente distinti i destinatari finali: i ragazzi che fanno volontariato nelle terre confiscate alla mafia e numerosi giovani che frequentano gli istituti superiori di alcune scuole pilota di tutte le province toscane; dai destinatari intermedi che sono una pluralità di soggetti.
In particolare, per la sua realizzazione, il progetto prevede la partecipazione e il coinvolgimento delle scuole: il ruolo degli insegnanti è insostituibile nel guidare i ragazzi nell’acquisire le competenze necessarie in ordine ai beni comuni.
Il ruolo degli enti locali è altrettanto decisivo nel caratterizzare la propria politica come prossima alle tematiche giovanili, nel rendere disponibili gli spazi per le attività e nel favorire le indicazioni che provengono dai giovani.
Le Camere del Lavoro nell’aderire al progetto dichiarano di essere disponibili ad aprire le proprie strutture per le attività dei giovani, a fornire ogni consulenza necessaria in tema di aggiornamento e di formazione e lavoro.
Le diverse associazioni possono offrire ulteriori spazi per attività culturali, teatrali, musicali e costituire un primo luogo di incontri fra giovani e il mondo degli adulti.
Obiettivi generali
L'obiettivo generale è di mettere a frutto questa consapevolezza del valore e delle potenzialità di questo mondo giovanile. In altre parole, attraverso questo progetto, i giovani acquisiscono uno spazio di visibilità e di ascolto e una capacità moltiplicativa di coinvolgimento di altri ragazzi, oltre a maturare la coscienza del territorio in cui vivono come bene di tutti e quindi da difendere. Infatti il progetto proseguirà negli anni futuri con la partecipazione di sempre nuove scuole e con l'intento di rinsaldare il nuovo protagonismo giovanile e di non tradire la fiducia da loro riposta nella Fondazione e nelle associazioni impegnate in questo progetto.
La visibilità e l’ascolto sono un ponte verso il mondo degli adulti in modo da stabilire una interlocuzione anche grazie al coinvolgimento per empatia di altri ragazzi. A questo proposito occorre sottolineare l’importanza dei nuovi strumenti di comunicazione, nel nostro caso la creazione di una rete telematica di collegamento, di discussione, di elaborazione e di alleanza fra i giovani. Si costituirebbe in questo modo una massa critica capace di determinare diversamente le scelte operate dal mondo adulto e correggere la politica. Maturare la coscienza del territorio in cui vivono come bene di tutti significa incidere sulle politiche di trasformazione del tessuto urbano con una diversa scala di priorità fra le quali la legalità e la sicurezza.
Obiettivi specifici
Per ogni scuola coinvolta nel progetto ci sarà una località che verrà adottata e avremo, per quel territorio, una sorta di lente per mettere sotto osservazioni alcuni dei caratteri del vivere bene di una comunità cittadina.
Il gruppo comincerà a conoscere la propria città in tutti i suoi aspetti: ambientale, culturale, sociale ed economica. L'osservazione, lo studio e la conoscenza avranno come effetto la definizione da parte dei giovani di una sorta di agenda delle criticità locali: degrado ambientale, tessuto urbano, assenza di politica e spazi culturali, mancanza di trasparenza amministrativa, tentativi di infiltrazione della criminalità. Con questa agenda è possibile avviare due operazioni: aprire una interlocuzione con l'Amministrazione pubblica e gli altri enti per interventi di risanamento, sistemazione e progettazione partecipata. In secondo luogo si istituzionalizza, anche se non in modo formale, una collaborazione fra gli enti locali e le giovani generazioni sulle città di domani, sancendo quindi l'ingresso dei giovani nei meccanismi decisionale.
Metodologie di intervento
Per la prima parte del progetto, ci sono due scuole pilota in ciascuna provincia della Toscana fra quelle che collaborano, con progetti didattici di educazione alla legalità, con la Fondazione Antonino Caponnetto.
In ogni scuola si individuerà una o più classi, all'interno della quale uno o più studenti responsabili avrà il compito di coordinamento.
Un primo incontro con la Fondazione Caponnetto e i partner del progetto, al quale saranno invitati gli enti locali, servirà ad introdurre il progetto.
Le singole classi, a loro volta suddivise in piccoli gruppi avvieranno una attività di ricerca sul territorio fatta di osservazione e di produzione di materiale audiovisivo, oltre alla ricerca di archivio di documenti e testimonianze.
Il materiale così raccolto sarà catalogato e organizzato in un'agenda delle priorità dal punto di vista giovanile: spazi e politica culturale, una città amica dei ragazzi e delle ragazze, degrado ambientale e dei beni culturali, trasparenza amministrativa, secondo una griglia concettuale comune approntata nel corso dei primi incontri.
Alcuni gruppi collaboreranno con i partner del progetto per individuare le macroemergenze: la lotta alla criminalità, il lavoro nero, la salute, per definire un quadro d'insieme e del territorio in cui vivono. Naturalmente l'attività di questi piccoli gruppi è di denuncia e non di controllo sul campo.
L'insieme dei dati, delle esperienze e delle proposte di ogni parte della Toscana saranno messe in rete attraverso un sito web che avrà la funzione di aggiornamento, scambio e di archivio dati per gli enti locali e per la Fondazione che si occupa da anni di monitoraggio della presenza criminale in Toscana, oltre ad essere tramite con le istituzioni regionali e statali per quanto riguarda la condizione giovanile. Sarà utile anche il blog come luogo di confronto e discussione tra ragazzi di realtà diverse.
A far da cornice concettuale saranno gli insegnamenti del giudice Antonino Caponnetto attraverso l’illustrazione puntuale del suo impegno professionale e sociale.
Per tutte queste attività e per favorire lo scambio di esperienze, conoscenze e competenze con altri giovani, sono previste gite e visite scolastiche a Corleone. Nell’ambito dei beni confiscati alla mafia e assegnati alla Cooperativa Lavoro e Non Solo, si darà spazio alla cultura giovanile di produzione e realizzazione di arti visive: pittura, scultura, manufatti, grafica, per trasformare i beni confiscati alla mafia, curando e migliorando l’aspetto estetico di immobili, annessi e laboratori sottratti dalla Stato alla criminalità organizzata. In questo modo si rimarcherà, grazie all’arte, sul piano simbolico il valore dell’impegno giovanile a trasformare il mondo circostante nel segno della legalità e dei valori civili.
I destinatari dell'intervento sono i ragazzi e le ragazze delle scuole toscane e i giovani che hanno fatto esperienza sulle terre confiscate alla mafia per un numero complessivo di 500.
La fascia di età è quella dai 14 ai 20 anni.
Attività e realizzazione
In relazione agli obiettivi definiti prima, le attività che li realizzano, sia quelli generali sia gli specifici, sono nettamente distinte da quelle che attuano funzioni. Queste ultime sono senza dubbio l'educazione alla legalità e il funzionamento e l'aggiornamento del sito web. La loro è una funzione di cornice entro la quale perseguire gli obiettivi definiti. La prima costituisce, per la sua natura, il punti di riferimento per la gerarchia dei valori. Essa è la trama alla cui maglia agganciare le azioni che compiamo quotidianamente dando loro un senso.
Il sito web è lo strumento che supera le distanze: spaziali e culturali, mette in relazione persone distanti e diverse e offre l’opportunità di scambi di idee, di esperienze, favorendo un continuo arricchimento per le singole scuole.
Gli obiettivi perseguiti dallo svolgimento del progetto sono molteplici: la conoscenza del proprio ambiente naturale e urbano che si raggiunge grazie all'osservazione, allo studio, allo scambio di informazioni e di punti di vista, fino alla padronanza di strumenti concettuali per la realizzazione di una vera e propria agenda delle criticità e dei bisogni della comunità in cui si vive.
Ultimo, ma più importante, è l’interlocuzione con la pubblica amministrazione, le associazioni e le altre espressioni della società civile nel discutere e nell’assumere un punto di vista giovanile sui problemi della comunità.
Definizione del rapporto
Le attività si caratterizzano per la loro parziale sovrapposizione e per il susseguirsi di momenti specifici, due caratteristiche che definiscono il rapporto fra gli obiettivi e le attività in modo del tutto singolare.
La parziale sovrapposizione significa il riconoscimento dei tempi differenti per avviare il progetto nelle singole scuole. Senza questo elemento non è possibile pensare ad un lavoro che abbia il respiro regionale, che coinvolga ragazzi che vivono in contesti differenti sotto tanti aspetti: città/provincia, i diversi tipi di scuola e le età. Il riconoscimento di questa flessibilità significa pure dare l'opportunità a tutti di muoversi secondo le esigenze della propria scuola.
Il susseguirsi di momenti diversi, indica come il progetto sia costruito in modo da procedere per gradi o, meglio, per grandi temi. Ciascuno di questi temi è costituito da una pluralità di compiti che si svolgono a livelli sempre più complessi. In questo modo è evidente come sia importante aver definito esattamente ogni passaggio in tutti i suoi dettagli e nella definizione degli obiettivi.
In altri termini, ciascun grado o grande tema racchiude un obiettivo specifico, si può
intendere come una vera e propria attività autonoma e, tuttavia, nel loro comporsi consente di chiudere il mosaico del progetto stesso.
Sullo sfondo, l'educazione alla legalità e il sito web, attività fra di loro diversissime, costituiscono il “rumore di fondo” che fa assumere al progetto stesso il suo aspetto peculiare: la legalità è il valore da acquisire e intorno al quale costruire l'avvenire di tutti; il web è lo strumento di collegamento per superare le distanze spaziali e culturali.
Risultati attesi
Dalla particolare architettura del progetto crediamo che un primo risultato sia la partecipazione dei ragazzi delle scuole alle attività programmate nel corso dell’anno scolastico e la partecipazione di alcuni di essi al viaggio a Corleone, dove è possibile fare esperienza di cosa vuol dire riconquistare la legalità in terra di mafia. In secondo luogo, ci attendiamo che alla fine dell’anno, dopo il lavoro comune, nelle scuole resti traccia marcata dell’esperienza fatta: per i ragazzi che, nell’anno successivo, continueranno il progetto già avviato; per gli stessi ragazzi che avranno acquisito conoscenze e competenze per monitorare il proprio territorio in materia di legalità. Quest’ultimo è il risultato decisivo del valore del progetto: aver preparato dei giovani alla partecipazione alla vita politica e sociale della propria città e averne fatto dei cittadini consapevoli, cioè maturi e consapevoli che possano riconquistare il senso della politica nel suo valore più autentico.
Piano di valutazione
All'inizio, prima di avviare il progetto, occorre definire con chiarezza la condizione di tanti giovani esclusi dal discorso pubblico, il loro disagio a non poter incidere sui modi in cui si articola il dibattito politico nella propria comunità, l'impossibilità a intervenire sulla scelta di valori, priorità, interessi rappresentati ed esclusi, sulla capacità di immaginare il futuro, sulla possibilità di agire. Parimenti è necessario delineare i caratteri della propria realtà urbana o, meglio, di quella parte del proprio ambiente urbano che è stato assunto quale orizzonte della propria azione pubblica.
La definizione di questi due piani è la condizione necessaria per valutare significativamente il progetto stesso nel suo svolgimento ed aver cognizione del suo dipanarsi.
Nel corso dell'anno in cui i ragazzi e le ragazze coinvolte lavorano secondo quanto previsto si devono preparare degli strumenti di verifica per accertarci di come, quando e in che misura le condizioni indicate sopra crescono e si radicano all'interno del discorso pubblico e all'interno dell'ambiente urbano. Un indicatore sono le risposte alle sollecitazioni di ragazzi e ragazze. Le reazioni dei cittadini alle
iniziative, la diffusione degli argomenti utilizzati nell'analisi, l'impegno condiviso all'interno del proprio gruppo sono gli indicatori intermedi del progetto.
Alla fine prevediamo due livelli di valutazione: uno territoriale fatto con le scuole pilota, con i giovani coinvolti, con gli enti locali e con i cittadini. In questo contesto sarà necessario verificare il valore dell’agenda del territorio che i ragazzi avranno redatto sulle emergenze e sulle ricchezze del proprio ambiente. Inoltre considereremo quale impatto ha sulla cittadinanza questo protagonismo giovanile, relativamente alle loro capacità, responsabilità e credibilità, tutti valori importanti per divenire attori della crescita della propria comunità. L’altro livello è più istituzionale e ha una dimensione regionale. Esso serve per coinvolgere tutte le realtà che partecipano al progetto. Il seminario finale, infatti, è da intendersi non come una sorta di “brindisi di festa di fine anno”, ma come momento di analisi critica dell’esperienza fatta e ha il compito di tracciare il lavoro futuro anche incrementando il numero delle scuole e delle comunità coinvolte.
Comunicazione, informazione ed evento finale
In ogni singola città coinvolta è necessario informare la stampa e le televisioni, anche nazionale, durante le fasi del progetto. L'invito sarà esteso anche a RAI Educational che ha già seguito la Fondazione nel progetto legalità con i giovani. importante l'informazione presso i cittadini che saranno invitati a partecipare agli incontri aperti a tutti.
Alla fine gli stessi risultati saranno divulgati attraverso i media e saranno raccolti in un testo finale a stampa.
A conclusione del progetto è previsto lo svolgimento di un seminario di riflessione sui risultati conseguiti e che sarà la base del progetto dell'anno successivo.
Fondazione Antonino Caponnetto
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Progetto Scuola
Cell. 3334875190
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