Giovani sentinelle

venerdì 10 luglio 2020

numero 4 Le SENTINELLE DI NONNO Nino!!

Tanti altri contributi dalle Giovani sentinelle 
Altri ancora su: Che cosa accadrà con l’educazione civica?
Rifiuti e legalità
La giustizia continua a muoversi come un bradipo
La cultura della cura
Ustica, 40 anni di falsità e di depistaggi
Alla ricerca delle masche­rine perdute!

E tanto altro da leggere con il numero 4 
Le SENTINELLE DI NONNO Nino
Clicca sotto e buona lettura 

mercoledì 8 aprile 2020

Bronte - la Biblioteca dei ricordi





Amici vicini e lontani, da Bronte ragazze e ragazzi dell’Istituto Benedetto Radice lanciano la Biblioteca dei ricordi.

Quando abbiamo inoltrato il nostro report lo scorso 20 marzo, pensavamo di sollecitare la condivisione delle buone pratiche e di quelle modalità per rafforzare i costumi civici e i legami fra cittadini e cittadine - giovani, giovanissimi e meno giovani - in tempo di Corona virus, quando lo spazio pubblico è occupato dal distanziamento sociale e dall’assenza dei contatti, dalle strette di mano ai baci.

Forti dei tanti bei progetti che avevamo ascoltato nelle conversazioni telefoniche con tanti insegnanti immaginavamo solo di raccogliere e mettere in comune esperienze e suggerimenti che alleggerissero la condizione di chiusi in casa ad attendere che cessassero i rischi del virus. Invece dalle scuole, da giovani e insegnanti, abbiamo ricevuto molti doni, ricami con i quali hanno cominciato a colorare la trama bianca delle relazioni.
Prima da Bagno a Ripoli, poi da Gramolazzo e tante altre scuole ora da Bronte, ragazze e ragazzi guidati dai loro insegnanti ci sorprendono con le loro scelte, i loro percorsi che scavano in molte direzioni, anche inusuali, e aprono scenari che arricchiscono le nostre idee di cittadinanza, lasciano intravedere legami nuovi.

Le belle foto che potete vedere sotto raccontano molto di più di quanto lascia intendere il titolo del loro progetto La cura. Ma vogliamo iniziare proprio dal titolo. Cura rimanda all’attenzione, all’interesse che dobbiamo avere verso l’altro e in questo senso è parte del lessico della cittadinanza, ma presuppone il legame che vi è fra gli uomini e le donne che abitano questo nostro mondo, non solo quello fra generazioni diverse: ad un gruppo di adulti hanno insegnato l’uso degli strumenti informatici e hanno realizzato dei power point con immagini e testi che raccontano la loro vita dopo aver ascoltato il racconto delle vicende passate. Hanno poi messo in cantiere anche un intervento con alcuni bambini e bambine in cura presso il locale ospedale.

Ma questo legame fra generazioni diverse rinvia alla questione della memoria e, con essa, ai valori condivisi, alle scelte importanti, a costumi e comportamenti giusti.
Nella cura delle giovani sentinelle di Bronte vi è questa complessità di temi e proposte che ci auguriamo presto prosegua e di cui continueremo a dare conto.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

martedì 31 marzo 2020

Per chi pensava che la scuola…

Chi pensava che la scuola, in questi momenti terribili che stiamo vivendo, avesse più bisogno di portare avanti la didattica tradizionale e terminare i programmi, sbagliava!

Ancora una volta sono venuti in soccorso i meravigliosi insegnanti partigiani dei valori che hanno dovuto fare i conti con tecnologie a volte inesistenti, oppure insufficienti, o addirittura obsolete. Hanno sperimentato in campo, per non dire in trincea, tali difficoltà, ma non hanno fatto mancare il loro sostegno e la presenza costante ai propri ragazzi e ragazze. Come per i medici e tutto il personale ospedaliero che si stanno occupando della vita degli uomini, loro si stanno occupando dell’animo. 

Trasmettono sicurezza, assicurano, si prendono cura delle emozioni dei giovani affinché non restino schiacciati dal panico. Altro che privacy! Sono entrati nelle case e hanno rassicurato anche i genitori, un Paese impaurito che oggi sta reagendo, consentendo che crescesse quel numero di persone responsabili e coscienti per affrontare un nemico invisibile con le armi della Cultura, contro gli errori visibili del passato.

Nel precedente report abbiamo parlato di ragazzi che hanno scelto di aiutare l’animatore digitale della propria scuola e hanno offerto come dono ad altre scuole tempo e competenze per accedere alle piattaforme delle videoconferenze online. Le meravigliose esperienze che stanno avvenendo da nord a sud del nostro Paese sono tante: insegnanti che avevano fatto esperienza di didattica a distanza con giovani che non potevano frequentare perché malati hanno passato questa loro conoscenza a loro colleghi. Dirigenti, docenti, tecnici informatici mandano “segnali a distanza” che ravvicinano ragazzi e genitori. Dobbiamo preservare e conservare esperienza e ricchezza di queste settimane per il futuro, riflettere su questi valori per dare continuità al lavoro iniziato.

Ragazzi e ragazze dopo la prima settimana di “offerta didattica” da parte dei propri insegnanti hanno cominciato ad aiutare i propri genitori nelle faccende domestiche, o in garage con papà a condividere nuovi hobby. Un ragazzo ha chiamato il proprio nonno che abita in un’altra casa e ha chiesto al telefono di raccontargli le sue storie. Ha continuato a farlo anche nei giorni successivi scrivendo i racconti nel suo computer. Ecco la magia dell’esercito degli insegnanti: dall’angoscia passare a generazioni che si avvicinano.
Lo scorso anno delle giovani sentinelle di Siracusa si sono occupate dei propri nonni e ci avevano fatto capire come spesso l’anello mancante dei rapporti fra nonni e nipoti siano proprio i genitori. 

Partendo da queste due esperienze, la Fondazione vuole rendere “virale” con altri giovani e giovanissimi l’esperienza di chi trascrive i racconti del nonno, proponendo a ciascuno di chiamare i propri per farsi raccontare le loro storie. La Fondazione si impegna a pubblicare nel volume del progetto  delle Giovani sentinelle, Idee e proposte dei giovani 2020, alcune di tali storie. Avranno la funzione di tenere viva la memoria, di rinsaldare i legami fra le generazioni, a tenerle unite in questi momenti terribili in cui si corre il rischio di perdere i propri cari più fragili, a tenere viva la memoria dei fatti, anche di quelli piccoli, grazie agli attori e ai registi della nostra scuola italiana, alla loro straordinaria energia, al loro impegno di formatori di anime.

Tutte queste ragioni danno senso a rinnovare il nostro impegno al fianco di docenti e giovani. Lo abbiamo fatto e lo faremo, nel difendere i valori del convivere civile.
Siamo vicini ai tanti funzionari e dirigenti del Miur e delle Istituzioni cui sta a cuore il valore della scuola pubblica e della legalità.

Rinasceremo, facendo tesoro di queste esperienze, nel combattere ancora di più quegli errori “visibili”, difendendo il Servizio sanitario nazionale e la scuola pubblica. Due sistemi che negli anni hanno subito tagli irreversibili perché, nella logica della new economy, non redditizi!

Continueremo a stare vicini a uomini e donne di buona volontà di tutto il nostro Paese, persone come li definiva Antonino Caponnetto, che lavorano per l’Italia con passione e dedizione, facendolo al di là dell’essere osannati o condannati secondo la situazione del momento.

Ci auguriamo di passare presto da questo incubo per consolidare i bisogni dei tanti contro gli interessi dei pochi. Parleremo ad ottobre di queste ragioni come pure dell’Unione Europea o, meglio, e ce lo auguriamo, degli Stati Uniti d’Europa.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

lunedì 23 marzo 2020

La memoria, condizione per un radicale rinnovamento




Sabato 21 marzo: primo giorno di primavera.

Ma il 21 marzo è anche la data per ricordare le vittime di mafia. E, ancora una volta, sono stati anche i giovanissimi a ricordarci questa ricorrenza, a tenere viva quella memoria. Studenti e studentesse della media di Gramolazzo hanno organizzato un flashmob a distanza: alle finestre, ai balconi, nelle proprie camerette e giardini si sono fatti fotografare con disegni a rammentare gli uomini e le donne giuste che si sono battuti fino all'estremo contro la mafia e la criminalità organizzata. E in ognuna di queste immagini compaiono dei fiori a rappresentare non solo la primavera, ma anche la speranza di una futura rinascita anche in questi terribili tempi, possibile solo lasciandosi alle spalle corruzione e illegalità.

E la Fondazione rilancia questo bell'esempio che ci giunge dalle giovanissime sentinelle della Garfagnana con l'augurio che le immagini suscitino riflessioni e azioni a uomini e donne, amministratori e amministratrici, tutti per un cambiamento radicale.

Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola


sabato 21 marzo 2020

Resistere con le buone pratiche e le cattive tentazioni della privacy!

Care e cari insegnanti, studenti e studentesse,
                                                                        viviamo un momento lunghissimo di sospensione del presente, con una forte limitazione delle nostre attività quotidiane e della vita di relazione. In questa situazione, i legami sociali e i valori della convivenza civile sono messi a dura prova dai rischi connessi al diffondersi del contagio e dalle paure che spingono uomini e donne a fuggire lontano da impegni e responsabilità, allora è quanto mai necessaria la lucidità e la consapevolezza di ogni cittadino e cittadina per superare questa difficile sfida e noi, insieme a tutti voi, saremo in prima fila nel promuovere e sostenere quei percorsi che favoriscono e facilitano quella diffusione della cultura della legalità e della convivenza civile.
Occorre moltiplicare gli sforzi per essere uniti e rafforzare i legami di solidarietà per contrastare i rischi della disgregazione sociale e, in questo compito, emerge con forza il compito della scuola e il lavoro quotidiano, tenace, paziente di ognuno e ognuna di voi.
Nelle conversazioni telefoniche di questi giorni abbiamo apprezzato molto l’impegno e la disponibilità a proseguire, sia pure a distanza e in forma virtuale, nel percorso avviato all’inizio dell’anno scolastico.
Abbiamo anche scoperto con piacere le belle scelte come quella delle sentinelle dell’Istituto Volta Gobetti di Bagno a Ripoli: ragazzi e ragazze avevano iniziato a lavorare sulle questioni dell’ambiente, ma a seguito delle vicende del Covid 19 hanno cambiato direzione e, con l’evolversi del contagio e della chiusura delle scuole, hanno deciso di occuparsi di come favorire la diffusione dell’uso degli strumenti digitali per studiare da casa.
- Se prima venivamo guardati con sospetto tutte le volte che eravamo al computer in cameretta o al cellulare in classe, oggi questa nostra competenza di rete, di tecnologia, di intelligenza digitale può aiutare qualcuno? - si sono chiesti retoricamente, quando hanno constatato che la chiusura della scuola il 4 di marzo - non era la stessa di quella dell’ultimo giorno di scuola prima di due settimane di reale sospensione delle lezioni per festività natalizie... -
Nel pieno della bufera hanno fatto esperienza di cosa significa assumersi delle responsabilità ed essere credibili ed efficaci anche agli occhi degli adulti: i propri genitori o gli insegnanti. Per questa ragione hanno intrapreso un percorso per aiutare l’animatore digitale della propria scuola e consentire lo svolgimento delle lezioni a distanza. Inoltre, aiuteranno compagni e compagne di altre scuole che volessero adottare lo stesso loro percorso, e noi siamo disponibili a fare da tramite.
Per noi è motivo di soddisfazione vedere che quella nostra intuizione di favorire il protagonismo giovanile prende corpo in un momento di difficoltà estrema, costituisce quella sollecitazione allo spirito civico di ogni giovane, che diviene lui stesso educatore ed esempio nei confronti di coetanei e adulti, anche all’interno della propria famiglia, e contro ogni forma di egoismo tenendo viva quella fiammella delle virtù civiche.
Una seconda buona notizia viene dal Ministero dell’Istruzione che, con una nota del Ministro, inviataci da Giovanna Boda, come di consueto attenta e autorevole nelle questioni della scuola, che dirige il Dipartimento delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, che potete leggere in allegato, ha dissolto ogni dubbio relativo alle questioni paventate da più parti circa la violazione delle norme della privacy in relazione alla didattica a distanza. Le parole del Ministro non hanno bisogno di ulteriori commenti e consente a docenti, studenti e studentesse di proseguire con tranquillità a studiare anche a distanza.
Intanto noi proseguiamo con la nostra fatica di raccogliere i materiali dei diversi progetti per organizzarli e presentarli a sindaci e assessori dei comuni dove hanno sede le scuole. Chiederemo a questi amministratori di preparare delle risposte, nella forma di un’intervista che registreremo, in modo che il dialogo e il confronto abbia luogo nonostante le difficoltà del momento.
Raccoglieremo le loro dichiarazioni e risposte che restituiremo rispettivamente ad ogni scuola e daremo forma compiuta al dialogo nel volume che raccoglierà i materiali del progetto, come abbiamo fatto negli anni passati.
Manterremo le Conferenze finali in ottobre, lavorando sempre in rete con ragazzi e ragazze per preparare il confronto con deputati e senatori.
Non sarà un impegno facile per tutti, ma gravoso e insieme esaltante perché sarà il lavoro di voi docenti e giovani, autentici partigiani, a ricostruire quel senso civico, disperso in questi ultimi anni, la cui assenza ha procurato e procura tanti danni sociali alla nostra cultura e al nostro agire da cittadini e cittadine.
Con l’augurio di rivederci presto vis à vis, buon lavoro.



Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 6 febbraio 2020

Incontro con le giovani sentinelle Corleonesi e inizio di modalità diverse per i primi incontri

 

Per diverse ragioni non era stato possibile tenere il primo incontro con le giovani sentinelle corleonesi nel mese di dicembre, così abbiamo dovuto rimandare l’appuntamento a giovedì 30 con quelli delle 8 classi della scuola media e venerdì 31 con i piccoli delle 15 classi della scuola primaria. Ma loro, giovani e giovanissimi, con le loro meravigliose maestre e insegnanti hanno lavorato, anticipando gli incontri.
Questa modalità, prevista dal progetto ma ancora mai applicata, di insegnanti veterani che introducono i lavori del primo incontro sarà l’opzione da tenere in considerazione in futuro: laddove gli appuntamenti dovrebbero sovrapporsi, chiederemo agli insegnanti che hanno già lavorato con noi di introdurre loro il progetto e di avviare il lavoro in classe in vista del secondo appuntamento.
Una prima conferma ci è venuta dalla Sicilia: a Chiusa Sclafani, Giuliana, Contessa Entellina, Petrosino e Siracusa.
In parte anche a Corleone, in questo primo appuntamento, gli insegnanti avevano già introdotto gli obiettivi del progetto e avviato una serie di riflessioni all'interno delle classi. Talvolta sono emersi una serie di aspetti che hanno reso evidente come il confronto tra alunni fosse stato vivo e complesso.
All'incontro con le classi della scuola media erano presenti anche gli studenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi. I giovanissimi Sindaco e Presidente del Consiglio hanno rappresentato un lavoro di partecipazione educativa alla delega illustrando la proposta sulla quale pensano di effettuare le attività per poi presentarle al Comune.
"Siamo piccoli cittadini" il tema su cui hanno iniziato a lavorare, segnalando l'assenza di luoghi idonei per fare educazione fisica in quanto la palestra e il campetto esterno alla scuola non sono agibili.
Tra l'altro recentemente vi è stato un intervento di manutenzione straordinaria di un'ala della scuola, danneggiato da un'alluvione, ma nell'appalto dei lavori non è stata inclusa la risistemazioni dei locali della palestra. Pertanto l'educazione motoria si tiene all'esterno, in uno spazio con il pavimento di cemento armato. Quando piove o è freddo gli alunni non fanno attività fisica.
Una seconda richiesta riguarda la disponibilità, nella scuola, di contenitori per fare la raccolta differenziata. Infatti gli insegnanti hanno introdotto la regola di fare raccolta differenziata a scuola ma gli alunni non sanno dove depositare i rifiuti differenziati. Così hanno deciso di comprare a proprio spese i contenitori.
Infine gli studenti hanno segnalato l'esigenza di fare sport in orario extrascolastico, ma a Corleone vi è una palestra comunale chiusa da 19 mesi e un'area sportiva dove è previsto un pagamento per accedere.
Nell'incontro con i piccoli della primaria si è intravisto l’ottimo lavoro programmato dalle insegnanti nelle classi coinvolte. Hanno scelto un unico tema: "La scuola che vorrei" per poi sviluppare le varie azioni: il monitoraggio dell'area esterna con delle proposte di vari miglioramenti;   un’evidente necessità della cura del verde in quanto ci sono aree verdi non curate e in alcuni casi è stata tagliata l'erba senza rimuoverla. Si tratta di rendere gradevoli degli spazi che attualmente sono occupati da rovi e da notevoli presenze di zanzare e alcuni topi. Non sono mancate segnalazioni di disagi in classe in quanto i banchi e le sedie sono troppo piccoli e spesso gli alunni hanno difficoltà a sedersi.
Le tante domande degli alunni alla fine hanno messo in evidenza tanti problemi che sono poi quelli delle proprie famiglie: strade di campagna con le buche; rifiuti lasciati per strada; mancanza di illuminazione pubblica.
Alla fine di questi due giorni intensi siamo usciti dalle scuole con la consapevolezza che gli alunni e i loro insegnanti hanno esercitato i loro diritti di cittadinanza.
E con questa consapevolezza ci avviamo al secondo appuntamento del prossimo 18 marzo.
In alcuni Comuni, retti negli anni passati da Commissari perché le amministrazioni erano decadute a seguito di provvedimenti di scioglimento, ragazze e ragazzi presenteranno dei veri e propri documenti con i quali richiameranno i nuovi amministratori che si sono insediati dopo le tornate elettorali a discutere anche dei temi sollevati negli anni passati.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 19 dicembre 2019

Incontro con le giovani sentinelle fiorentine

Venerdì 13 dicembre ultimo appuntamento del 2019 con le giovani sentinelle fiorentine. 

Al Liceo Rodolico abbiamo ritrovato alcuni dei giovani che ci avevano seguito nell’anno passato insieme con nuovi compagni che proseguiranno nella sfida di essere cittadini responsabili.

Con loro abbiamo ripreso i ragionamenti sulle evoluzioni delle organizzazioni criminali per focalizzare la nostra attenzione sul tema della complicità e della connivenza di cittadini e cittadine nel consentire alle mafie di prosperare e di continuare a fare affari indisturbate.

Occorre una forte reazione di ciascuno, assumere comportamenti e fare scelte anche faticose per prosciugare quel pantano entro cui sguazzano forme criminali e cittadini silenti e ciechi e abbiamo bisogno della scuola, degli insegnanti e del contributo di adulti di buona volontà per formare quell’abito civico che costituisce una barriera alle pretese del malaffare.

Con loro ci siamo dati appuntamento al prossimo venerdì 13 marzo.

Sergio Tamborrino
Responsabile Regionale Progetto Scuola

martedì 17 dicembre 2019

Le giovani sentinelle mestrine


A concludere i primi incontri di questo anno scolastico in Veneto sono stati il liceo classico Franchetti il 26 novembre 2019 e il liceo scientifico Bruno di Mestre (VE) il 9 dicembre 2019, da anni eredi di una tradizione di giovani impegnati nel confronto con la pubblica amministrazione, su temi di interesse collettivo.

Abbiamo ricordato nonno Nino, le vicende legate al maxiprocesso, le stragi di mafia, l’amarezza di Caponnetto dopo la morte del giudice Borsellino, la preghiera laica, a cui tenne fede per tutta la vita, di continuare a diffondere i valori della legalità e della giustizia. Abbiamo parlato anche della testimonianza di Angelo Corbo, resa a voce in molte occasioni nel Veneto, il suo volume: Strage di Capaci. Paradossi, omissioni e altre dimenticanze.

I ragazzi hanno cominciato subito a interrogarsi su come aderire all’invito di Antonino Caponnetto. Al liceo Franchetti è emerso un forte interesse per lo spaccio di droga, e per la propaganda con cui gli spacciatori cercano di reperire compratori. I ragazzi hanno sottolineato la loro preoccupazione e il senso di insicurezza per il degrado in cui versano alcune zone della città. Tema più volte ripreso in questi anni ma, nonostante siano stati sempre accolti dalla propria amministrazione la stessa non li ha mai coinvolti e anche loro, prendendo da esempio altri giovani sentinelle, non vogliono mollare, l’incontro è stato occasione per osservare il lavoro dei compagni più vecchi, e di altri che in Italia si sono mobilitati su argomenti analoghi. Abbiamo concluso con il video realizzato dagli studenti del liceo artistico Petrocchi di Pistoia sull’acqua pubblica: un illuminato esercizio di fantapolitica, che ci ammonisce a tutelare le risorse pubbliche.

Con i ragazzi del Bruno abbiamo parlato anche della recente testimonianza, nella conferenza regionale del Veneto, del signor Gianluca Maria Calì: una scelta di coraggio senza esitazioni.  I ragazzi del Liceo scientifico veneto sono interessati alla cura della loro città, e hanno sollevato il problema dello smaltimento dei rifiuti, della raccolta differenziata, della necessità di impegnarsi tutti, per inquinare meno. A conclusione, il bel video con l’Hallelujah, reinterpretato dai ragazzi dell’Istituto Valle di Padova, che hanno realizzato un “monumento” contro l’indifferenza.

Ci siamo dati appuntamento per martedì 10 marzo 2020, con entrambi gli istituti, per discutere e confrontarsi con l’amministrazione cittadina. 

Francesca Vian
Responsabile Veneto

lunedì 16 dicembre 2019

Le giovani sentinelle di Augusta (SR)







Proseguono gli appuntamenti siciliani delle Giovani sentinelle. 

Martedì 10 dicembre è stata la volta dei ragazzi e delle ragazze di seconda e terza media dell’istituto Domenico Costa di Augusta.

Con i nuovi abbiamo ripercorso la vicenda di Antonino Caponnetto, ristabilendo così la memoria storica di quanto accaduto e dei lasciti che abbiamo ricevuto da uomini che si sono battuti per la giustizia. 

Con entusiasmo, i giovanissimi hanno raccolto l'eredità lasciata da nonno Nino che confidava nei ragazzi e nelle ragazze e, nell’ultima parte della sua vita, ne ha incontrati tantissimi per spronarli all’azione e al cambiamento e ad essere testimoni.

Hanno poi preso la parola le classi terze, veterane del progetto, che hanno illustrato ai loro compagni il lavoro svolto lo scorso anno riguardo gli spazi comuni, lamentando la carenza di spazi aggregativi, problema che si fa sempre più acuto dappertutto nel nostro Paese e, in particolare, ad Augusta dove non c’è un cinema, un teatro.  

I giovanissimi del Domenico Costa lamentano la mancanza di una palestra per poter fare sport. Lo scorso anno avevano esordito con uno slogan: Piccoli passi per grandi progressi, voglia di essere ascoltati, spazi di aggregazione, di ascolto, di ritrovo… ma di ascolto da parte della propria amministrazione non ce n’è stato. Né il confronto ha avuto luogo nel terzo appuntamento a Siracusa o alla Conferenza finale.

I ragazzi hanno quindi accolto con grande entusiasmo il fatto che oltre la scelta di un nuovo tema da approfondire potranno, con la collaborazione delle nuove classi, non abbandonare il tema dello scorso anno ma anzi arricchirlo di nuove idee e proposte.

Nel secondo appuntamento, quando saranno ospiti dell’amministrazione comunale, le giovani sentinelle di Augusta vorranno chiedere al loro sindaco, Maria Concetta Di Pietro, se era opportuno o meno essere presente e chiedere ai parlamentari presenti e alla Regione Siciliana come mai dei finanziamenti siciliani del Miur di 4,6 milioni di euro per la ristrutturazione delle scuole non ci fosse e né ci sarà spazio per l’Istituto comprensivo Domenico Costa!
 
La Fondazione il 26 marzo 2018 aveva riportato l’aneddoto del pesciolino rosso di Ernesto Rossi citato dal Dirigente scolastico in merito all’immobilismo che rischia di far morire le buone idee. Ci auguriamo che il confronto e il dialogo venga riaperto e i giovanissimi abbiano interlocutori e risposte. Di certo loro non indietreggeranno e non staranno zitti.


Elena Giampapa

giovedì 12 dicembre 2019

Doppio incontro con le giovani sentinelle di Licata (AG) e Castelvetrano (TP)


Ancora due incontri con le giovani sentinelle siciliane venerdì 6 dicembre.

Ad attenderci a Licata sono i ragazzi e le ragazze dell’Istituto comprensivo Marconi insieme con la loro insegnante referente Carmelina Di Rosa. Maurilio Lombardo, dirigente scolastico,  segue con attenzione il progetto e ha voluto salutarci e ringraziarci dell’impegno prima di entrare in aula dove abbiamo ritrovato una classe di veterani insieme a due nuove.

Lo scorso anno si erano occupati della loro villa comunale che versava in cattive condizioni e ai nuovi compagni e compagne hanno ricordato il loro incontro con il vice sindaco, della loro proposta di un orto botanico curato da anziani e bambini, di come hanno lavorato con lena a vari livelli dividendosi in gruppi tracciando una mappa di come avrebbero voluto gli spazi per i giochi, per gli spettacoli dei pupi per mantenere viva la tradizione. Hanno studiato e approfondito le vicende storiche della villa con il suo passato ricco di vicende, costumi e tradizioni e come la villa era ritenuta il salotto buono della loro città.
A distanza di pochi mesi, l’amministrazione comunale ha tenuto fede all’impegno preso con i ragazzi e questa collaborazione ha dato i suoi frutti con la villa rimessa a nuovo, infatti il prossimo 19 dicembre ci sarà l’inaugurazione e alla scuola sarà assegnato l’orto botanico.
L’entusiasmo delle giovanissime sentinelle per aver raggiunto l’obiettivo ha contagiato i compagni e le compagne, anch’essi disponibili a proseguire nel loro impegno di cittadini attivi in erba.

Forti di questa prima bella esperienza abbiamo discusso del progetto rimarcandone le finalità che sono  proprio quelle appena realizzate dalle giovani sentinelle licatesi.

Amministrazione e ragazzi diventano esempio per altre scuole nel pieno spirito del progetto. Abbiamo spiegato loro di come la scuola e i giovani possono diventare motore di un cambiamento reale nei propri territori. Abbiamo provato ad immaginare cosa accadrebbe se ogni anno le scuole divenissero promotrici di idee, con le amministrazioni attente alle esigenze e ai bisogni dei cittadini e disponibili al confronto e allo scambio!

 
Abbiamo poi affrontato l’esperienza della Conferenza finale al Politeama di Palermo, esperienza positiva ma che bisogna ancora migliorare prendendo esempio anche dalle Conferenze fatte in altre regioni.

Abbiamo ricordato che ogni scuola deve preparare una sola domanda da proporre alle istituzioni presenti per poi dare spazio ai parlamentari presenti di dare risposte chiare e concrete. Domande da fare dal proprio posto e non permetteremo file né calcarsi sotto il palco anche per rispetti delle altre scuole.
La mattinata è stata ricca di spunti gettando le basi per nuovi suggerimenti e strategie e prepararsi così ai prossimi incontri, non solo di marzo con l’amministrazione locale ma anche per quelli successivi per raggiungere gli obiettivi che ogni scuola si propone.

Il secondo appuntamento della mattinata è stato a Castelvetrano con i ragazzi e le ragazze della Direzione Didattica 2° Circolo Ruggero Settimo, protagonisti anche quest’anno di una nuova esperienza educativa di cittadinanza con l’auspicio che a marzo avranno finalmente ascolto dalla nuova amministrazione.
La Fondazione ha ringraziato la dirigente, Maria Luisa Simanella, e il suo esercito di insegnanti per la dedizione e la passione con le quali ogni anno accompagnano i propri giovani nel compito di formarli ad essere cittadini attivi e consapevoli.  Alle nuove leve abbiamo raccontato la vita del giudice Caponnetto e del suo impegno con i giovani. Siamo passati a spiegare nei dettagli il progetto e la testimonianza di tre ragazzi veterani ci ha aiutato e facilitato nel compito arricchendo proficuamente la mattinata.
Sono stati bravissimi nel raccontare la loro esperienza e di come siano stati colpiti positivamente, divenendo giovani responsabili e attori del proprio futuro. Abbiamo concluso con la frase di nonno Nino che racchiude tutto lo spirito del progetto da lui ideato: «Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi! L’avvenire è nelle vostre mani. Ricordatelo sempre!»
L’invito ai giovanissimi è ad assumerlo come proprio motto.


Domenico Bilotta e Pasquale Calamia