mercoledì 27 marzo 2013
Ragazzi e ragazze del Comprensivo Antonino Caponnetto di Monsummano incontrano le Istituzioni
Ragazzi e ragazze del Comprensivo Antonino Caponnetto di Monsummano incontrano le Istituzioni
Ultimo incontro di questo secondo ciclo del Progetto Giovani sentinelle a Monsummano. Venerdì 22, ospiti nella sala del teatro intitolato al grande chansonnier Yves Montand, ragazze e ragazzi dell'Istituto comprensivo Antonino Caponnetto con le loro insegnanti e il Dirigente scolastico, Bruno Pace, la Fondazione e un folto gruppo di genitori siamo stati accolti dal sindaco, Rinaldo Vanni, e dall'assessore provinciale all'Istruzione, Paolo Magnanensi, sempre presente e che ha colto il senso vero del progetto che è quello del dialogo e confronto fra cittadini e Istituzioni senza gli steccati delle competenze. Infatti è intervenuto nonostante la sua delega non contempli le scuole medie!
Dopo il saluto del sindaco, abbiamo ringraziato i ragazzi e le ragazze per aver invitato i propri genitori e gli insegnanti per il loro lavoro spesso misconosciuto e non adeguatamente apprezzato. Anche a Monsummano abbiamo ricordato Teresa Mattei, l'ultima delle Costituenti, poi abbiamo introdotto il progetto ai numerosi cittadini presenti.
Nel raccogliere l'eredità del giudice padre del pool antimafia, la fondazione ha assunto l'impegno di favorire il protagonismo giovanile quale modalità per la formazione del cittadino. È compito della scuola, secondo il dettato costituzionale, quello di preparare i giovani alla cittadinanza attiva e la fondazione si accosta ad essa, senza sostituirsi e rispettandone fino in fondo l'autonomia e l'autorevolezza, col progetto delle giovani sentinelle a collaborare all'obiettivo. E le proposte che giungono dalle scuole pilota della Toscana sono particolarmente significative dell'attenzione di tanti giovani e giovanissimi ai problemi dell'ambiente e dei rifiuti, delle dipendenze da alcol e droghe, degli spazi per loro e della loro scuola.
Dopo aver sollecitato nel primo incontro studenti e studentesse di Monsummano a scegliere un tema di particolare interesse per loro, studiarlo e approfondirlo con i propri insegnanti, oggi presenteranno ai cittadini e agli amministratori i risultati del loro lavoro e le proposte di intervento.
I giovani delle tre classi della sezione E hanno riflettuto in classe e tutti insieme hanno scelto di occuparsi degli spazi verdi nella loro scuola e, più in generale, in città. Hanno ricordato innanzitutto la tradizione della loro scuola di attenzione ai temi dell'educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva. Regole, partecipazione democratica, diritti sono il lessico che apprendono nella loro scuola e, grazie a queste sollecitazioni hanno scelto di occuparsi delle aree verdi.
Innanzitutto quelle della loro scuola, poi in generale alcune del comune di Monsummano. Sarebbe un grande segnale di attenzione per i propri cittadini, oltre a riqualificare alcuni spazi in stato di degrado, come hanno documentato le immagini dei ragazzi e delle ragazze che, con qualche emozione, le hanno presentate ai propri cittadini e amministratori.
Hanno lanciato la proposta che ogni classe della scuola adotti uno spazio verde, prendendosene cura, segnalando abusi, chiedendo l'aiuto di cittadini e cittadine, proponendo agli esercizi commerciali di fare altrettanto con il verde attiguo alle loro attività. Infine chiedono di riqulificare lo spazio verde adiacente alla loro scuola e intitolarlo ad Antonino Caponetto.
Rinaldo Vanni ha riconosciuto il valore del lavoro dei giovani, ha elogiato il senso civico dei ragazzi per avere rimesso al centro del discorso pubblico la questione dei beni comuni, e si è dichiarato attento alle loro indicazioni, anche se ha ribadito le difficoltà finanziarie di tutti gli enti locali, “vittime” di tagli e riduzioni di risorse. Inoltre, la crisi economica ha avuto ripercussioni sull'attività edilizia che non fornisce, in termini di oneri di urbanizzazione, quelle risorse disponibili fino a pochissimi anni fa. L'amministrazione ha deciso di affidare a privati, con accordi specifici, parti di alcune aree verdi con l'obbligo di attrezzarle con giochi.
Anche Paolo Magnanensi ha sottolineato il valore del progetto per la crescita civile dei giovani. Ha richiamato ciascuno al compito di prendersi cura dei beni del proprio territorio e ha voluto mettere l'accento sulla corresponsabilità, come impegno di ognuno verso gli altri.
La fondazione ha voluto sottolineare quanto sia importante che i Comuni mettano in campo strategie di contrasto all'evasione fiscale, facendo accordi con altri soggetti pubblici, in modo da accrescere la quantità di risorse disponibili alla spesa pubblica, e ha voluto sottolineare i rischi impliciti nel coinvolgimento di soggetti privati nella gestione della cosa pubblica perché possono offrire opportunità di investimento anche a soggetti e ricchezze dalle provenienze equivoche. Per questo ha invitato tutti, cittadini e amministratori alla massima attenzione, proprio nello spirito di Antonino Caponnetto.
Attenzione al lavoro dei giovani è stata riservata dall'emittente locale TVL Pistoia, che li ha intervistati, e dal quotidiano La Nazione. Tutti segnali incoraggianti per i giovani, con l'augurio, però, che la presenza di una macchina da presa serva a informare più che ad essere scambiata per opportunità di promozione di altro tipo!
Con i ragazzi e le ragazze di Monsummano ci siamo dati appuntamento presso la sala della Provincia di Pistoia per martedì 7 maggio.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze
Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190
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martedì 26 marzo 2013
Ragazzi e ragazze del Comprensivo Don Milani di Tavarnelle (FI) incontrano le Istituzioni
Ragazzi e ragazze del Comprensivo Don Milani di Tavarnelle (FI) incontrano le Istituzioni
Martedì 21 marzo penultimo incontro del secondo ciclo Giovani sentinelle a Tavarnelle. Ragazze e ragazzi delle classi 3A, 3B, 3D, e 2D dell’Istituto Comprensivo Don Milani insieme con la Fondazione sono ospiti dell'amministrazione comunale. Nella sala consiliare ad accoglierci il sindaco Sestilio Dirindelli, l'assessore all'Istruzione, Marina Baretta, il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Guttadauro, e il consigliere comunale Raffaele Tasso.
Il saluto del sindaco ha aperto l'incontro cui erano presenti anche alcuni esponenti del circolo “La Rampa”, uno dei più attivi nella comunità locale, e di una polisportiva. La vivacità delle tante realtà associative del territorio è una grande ricchezza per la comunità locale, perché costituisce una rete di partecipazione che alimenta la democrazia e l'attenzione dei cittadini al benessere comune.
Dopo aver ricordato anche agli studenti e alle studentesse di Tavarnelle Teresa Mattei, l’ultima delle donne ad aver partecipato alla scrittura della nostra Costituzione, la Fondazione ha richiamato ragazzi e ragazze ad una maggiore attenzione nei confronti dei beni di tutti, quale modalità di formazione del cittadino, ringraziando le insegnanti per aver guidato i giovani in questo percorso. In più occasioni abbiamo ascoltato ragazzi e ragazze soffermarsi sui problemi della loro scuola, della propria città, mettendo in rilievo l'impegno personale e la propria determinazione ad operare modificando comportamenti o programmando azioni per salvaguardare spazi dal degrado e dall'abbandono. Si pensi alle diverse proposte di intervento nelle scuole per tinteggiare, pulire o custodire i beni, o quelle di salvaguardia e recupero di spazi per loro.
Proprio in questa direzione si sono voluti muovere i giovani di Tavarnelle che, ci racconta la loro insegnante Bruna Cobau, hanno discusso e riflettuto non poco per scegliere il tema del progetto. Alla fine hanno deciso di occuparsi della loro scuola, di come è e di come la vorrebbero, con rampe per i disabili, tavoli con sedie all’esterno del giardino per poter fare lezioni all’aperto con le belle giornate. Vorrebbero che il campetto non fosse in cemento ma con un manto d’erba, i corridoi che adesso sembrano spogli, adornati con piante e fiori. E poi finestre sempre in buono stato, bagni con la tazza e non alla turca, e le porte che si chiudono per... la privacy. Sarebbe necessario intervenire sugli spazi esterni realizzando un orto per le esperienze di scienze, e attrezzando alcune parti per le discipline sportive. In breve, ascoltandoli, ci si convince che vorrebbero non semplicemente migliorare gli spazi, ma immaginare una scuola diversa.
Hanno aggiunto che l'edificio della vecchia scuola dell'infanzia può essere recuperato per laboratori, di cucina o di teatro, e spazi polifunzionali per i giovani. Il loro proposito sarebbe quello di creare un luogo per mettere in pratica il corso sull’alimentazione, per riscoprire anche gli antichi mestieri e le tradizioni dei loro nonni.
Il sindaco ha apprezzato molto le sollecitazioni, ma ha voluto subito ricordare che il suo impegno di amministratore è di essere capace di scegliere, fra le diverse proposte, quelle che possono essere realizzate in relazione alle disponibilità finanziarie di un'amministrazione piccola come quella di Tavarnelle. Alcune delle segnalazioni dei giovani sono fra le cose da fare per l'amministrazione comunale: arredare l’esterno della scuola, sostituire i wc alla turca.
Sestilio Dirindelli ricorda, infine, che la vecchia scuola dell'infanzia sarà recuperata e trasformata in una palestra, in modo da soddisfare le numerose richieste di pratica sportiva delle società del territorio, mentre per le proposte dei ragazzi e delle ragazze sarà possibile discuterne nel Consiglio comunale dei ragazzi la cui costituzione, il sindaco si augura, si realizzi a breve.
L'assessore Marina Baretta ha molto apprezzato il lavoro dei giovani e ha voluto sollecitarli a mantenere il legame con la propria città, in special modo quando frequenteranno gli istituti superiori e i legami con essa si allentano, perché la comunità di Tavarnelle ha bisogno di confrontarsi con loro e ascoltarli.
Anche Giuseppe Guttadauro e Raffaele Tasso hanno espresso la propria gratitudine alla Fondazione e ai giovani per i loro contributi e si sono dichiarati ben disponibili a proseguire in questo percorso.
A tutti abbiamo dato appuntamento per venerdì 3 maggio a Firenze all'incontro con le altre scuole fiorentine e con gli amministratori provinciali che, ci auguriamo, non vorranno disertare ancora il confronto.
Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola
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Le giovanissime sentinelle di Firenze incontrano le Istituzioni
Le giovanissime sentinelle di Firenze incontrano le Istituzioni
Mercoledì 20 marzo la Fondazione incontra le giovanissime sentinelle di Firenze. Bambine e bambini delle scuole primarie Balducci, Baracca e Bargellini di Firenze ci accolgono nella palestra della scuola Balducci. Gradita sorpresa: è presente la nuova assessore comunale all'Educazione, Cristina Giachi, da poco nominata. Sono circa duecento scolari e scolare con le proprie insegnanti, partecipi e ansiosi di raccontarci le loro idee. Con loro ci attendono anche un numeroso gruppo di genitori.
Ai genitori che non hanno partecipato al primo incontro in classe, raccontiamo la vicenda umana e professionale del giudice Antonino Caponnetto, i meriti di “inventore” del pool antimafia, di istruttore del primo maxi processo, di testimone del valore della legalità e della Costituzione repubblicana. La Fondazione ha ereditato questo suo impegno e ha il compito di proseguire nella sua opera proponendo progetti di educazione alla legalità nelle scuole.
Le giovani sentinelle sono ragazzi e ragazze che scelgono il protagonismo, quale percorso di formazione alla cittadinanza, assumendo un tema della comunità in cui vivono, studiandolo e approfondendolo a scuola con i propri insegnanti e ricercando una soluzione attraverso il dialogo con cittadini e amministratori. E giovani sentinelle sono anche bambini e bambine, nonostante, a volte, noi adulti li consideriamo cittadini minori, ai quali chiediamo di prendersi cura della propria scuola o dei giardini in cui giocano. Con loro abbiamo deciso di fare questa scommessa, confidando nel sostegno deciso di maestre e maestri in questo percorso e nel valore di un'esperienza educativa in un'età decisiva.
Poi hanno preso la parola loro, i giovani cittadini. Ordinati e silenziosi. Seri e concentrati.
Hanno aperto i lavori Giacomo, Sabina e i loro compagni e compagne di quarta della scuola Baracca. Hanno letto prima il verbale del primo incontro, poi annunciato di volersi occupare della propria scuola che conoscono benissimo, «come le proprie tasche, perché la frequentano tutti i giorni». Con molta acutezza e attenzione hanno osservato quanto, a loro giudizio, non va nella scuola: nel giardino e all'interno dell'edificio, hanno riprodotto nei disegni i loro pensieri e poi, a turno, hanno letto didascalie e osservazioni.
Hanno poi preso la parola quelli della Balducci. Gaia, per prima, e i propri compagni e compagne hanno illustrato le condizioni del proprio edificio scolastico, la condizione dei giochi, delle siepi, del prato e hanno suggerito come intervenire e migliorare lo spazio arredandolo con giochi e attrezzature sportive.
Infine la scuola Bargellini. Elisa e le proprie compagne hanno ricordato la visita del sindaco Renzi nel 2009 e l'impegno che assunse di intervenire; poi Alessandro e Federico hanno sollecitato alcuni interventi per consentire loro di giocare e svagarsi dopo il pranzo dato che trascorrono otto ore a scuola, come hanno voluto puntualizzare.
Un'altra classe della Baracca ha chiuso gli interventi, riferendo cosa non va nella propria classe e prendendo l'impegno al rispetto delle regole.
Cristina Giachi ha salutato e ha ricordato che ha assunto l'incarico da pochissimo, ma non ha voluto mancare all'appuntamento. Il nuovo incarico non le consente di conoscere le problematiche delle scuole, ma ha garantito che lo farà in pochissimo tempo. Ha invitati bambine e bambini a difendere la legalità, perché leggi e regole sono beni preziosi che servono a proteggere i più deboli. Ha voluto ricordare quanto sia difficile amministrare una città, a partire dalla ricerca delle risorse in tempi di tagli e restrizioni come il patto di stabilità! Ma si è dichiarata disponibile a studiare a fondo le osservazioni di bambini e bambine e a fare un grande sforzo di immaginazione per intervenire, sia pure in modo graduale, e soddisfare alcune delle richieste.
La Fondazione accoglie questa disponibilità della nuova assessore e si augura che il confronto appena avviato sia proficuo e sempre più stringente, si favorisca la partecipazione, indizio di coscienza democratica, e il confronto.
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sabato 16 marzo 2013
I ragazzi e le ragazze del Petrocchi di Pistoia incontrano le Istituzioni locali
I ragazzi e le ragazze del Petrocchi di Pistoia incontrano le Istituzioni locali
Venerdì 15 marzo a Pistoia, nella Sala dell'assessorato all'Istruzione, infagottati e decisi i giovani del Liceo Petrocchi sono stati accolti dall'assessore all'Istruzione, Elena Becheri, e dall'omologo della Provincia, sempre presente e disponibile al confronto, Paolo Magnanensi.
Elena Becheri ha salutato i giovani e li ha sollecitati ad aver coraggio in questo momento così importante per il nostro Paese.
I lavori degli studenti e delle studentesse di Pistoia sono stati, in questi anni, particolarmente interessanti e vivaci: dall'acqua alla propria scuola. Grazie ai lavori che hanno prodotto il tema dell'acqua è definitivamente divenuto di interesse in molte altre scuole pilota e conforta osservare che nel passaggio da un istituto all'altro le analisi sono più puntuali, le proposte si arricchiscono, il confronto si fa più stringente e si intravedono delle soluzioni: le fontanelle dell'acqua nelle scuole e poi in città, per ridurre i rifiuti, e gli impegni presi dall'amministrazione comunale di dare esecuzione alla volontà popolare espressa con i referendum del 2011 di riportare a gestione pubblica l'acqua. Fa sperare questo gesto di Pistoia perché ha smosso anche altre amministrazioni e noi ci aspettiamo che il loro numero cresca via via.
In modo analogo l'attenzione sulla scuola, sull'edificio che loro frequentano, e che è stato oggetto di interesse dei loro compagni del progetto Giovani sentinelle di tre anni fa, ha prodotto una maggiore consapevolezza, in tante altre parti della Toscana, ad avere cura dei propri edifici scolastici, dello spazio dove si trascorre una parte importante della propria vita, oltre alla crescente coscienza che questi luoghi sono patrimonio di tutti. I loro compagni più grandi avevano posto con forza la questione di avere altre aule e laboratori e avevano individuato, nella vicina caserma, i locali adatti, ma ancora oggi lamentano la carenza di spazi e le mancate risposte a quella loro proposta.
Natasha ha il compito di illustrare il tema scelto da ragazzi e ragazze: l'abuso di alcol. Quest'anno sono stati in Ungheria, a Budapest, nell'ambito di un viaggio di istruzione e hanno visitato anche una scuola, un istituto dove si recuperano ragazzi e ragazze con problemi di diverso tipo. Durante la permanenza hanno potuto osservare quanto sia diffuso l'abuso dell'alcol fra ragazzi e ragazze maggiorenni. I minorenni non possono entrare nei locali né acquistare nei supermercati e negli spacci, e per questo i controlli sono rigorosissimi. Inoltre hanno fatto esperienza del funzionamento del trasporto pubblico durante la notte che permette ai giovani di rincasare anche ad ora tarda senza correre i rischi della guida dopo aver bevuto, o senza essere costretti all'uso del mezzo privato.
I giovani hanno osservato il rigore nell'applicazione delle leggi e lo hanno confrontato con le leggerezze e la scarsità d controlli che osservano nel nostro Paese e ritengono che questa dei controlli, maggiori di numero ed estremamente rigorosi, sia la prima misura da adottare per contrastare la diffusione dell'uso dell'alcol. Concordano nel ritenere importante interventi di più ampio respiro sul tema degli spazi ai giovani, di luoghi liberi dalla costrizione del consumo e dove poter fare delle attività scelte da loro.
Per illustrare la loro proposta hanno in cantiere la produzione di un video, di cui hanno preparato lo storyboard, video molto utile da far vedere agli altri e da utilizzare nelle campagne di pubblicità progresso, al pari di quello dello scorso anno sul tema dell'acqua.
Paolo Magnanensi ha invitato gli studenti pistoiesi ha contattare i propri compagni dell'istituto Capitini di Agliana che lo scorso anno avevano elaborato la proposta di feste analcoliche e di coinvolgere studenti e studentesse dell'Istituto alberghiero di Montecatini per chiedere loro, grazie alle competenze acquisite a scuola di preparare cocktail analcolici. E questa attività può essere intesa in un'ottica imprenditoriale. Fa piacere scoprire che da un progetto sulla legalità si giunga a immaginare, sia pure su una scala locale, un mondo differente nei gusti e nell'immaginario, nel divertimento e nel tempo libero.
Infine, ha consigliato gli studenti di contattare le tante associazioni presenti sul territorio pistoiese da cui attingere i dati dell'abuso di alcol soprattutto fra i giovani, molto utili per definire le politiche di contrasto.
L'incontro si è concluso dopo aver fissato l'appuntamento per il prossimo martedì 7 maggio nella sala della Provincia di Pistoia insieme con i giovani di Agliana.
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venerdì 15 marzo 2013
Ragazzi e ragazze del Carducci di Volterra (PI) incontrano le Istituzioni locali
Ragazzi e ragazze del Carducci di Volterra (PI) incontrano le Istituzioni locali
Giovedì 14 marzo a Volterra, nella bellissima Sala del Gran consiglio del Palazzo dei Priori, sede del Comune, ospiti dell'amministrazione e accolti dal sindaco, Marco Buselli, e dall'assessore all'Istruzione, Lilia Silvi, e dalla sempre presente assessora all'Istruzione della Provincia di Pisa, Miriam Celoni, i ragazzi e le ragazze delle quattro classi di ciascun indirizzo del Liceo Carducci hanno presentato le proprie proposte. Encomiabile la disponibilità e la partecipazione di questi giovani, molti dei quali abitanti di comuni intorno a Volterra ma distanti non pochi chilometri, che partono anche alle 5.30 del mattino e tornano a casa nel tardo pomeriggio. Per essere invece presenti all'incontro, molti/e sono tornati alle proprie case oltre le 21.00!
Ha salutato i giovani Lilia Silvi, attenta lettrice dei nostri report e interessata al confronto con i propri giovani cittadini.
I temi che studenti e studentesse hanno scelto si ripetono e si arricchiscono, sono più articolati e testimoniano una crescita significativa, frutto di un modo di lavoro collettivo a scuola che rende tutti più responsabili e partecipi, proprio nello spirito del nostro progetto di favorire il protagonismo giovanile. Ci preme sottolineare che alcuni di questi temi si impongono con maggiore urgenza e, per il fatto di essere ripresi in scuole diverse, sono indizi della sensibilità di tanti studenti e studentesse nei confronti delle grandi questioni del nostro tempo.
Come abbiamo più volte rilevato, quella del gioco d'azzardo è una delle urgenze del nostro Paese. La sua diffusione è tale che il tema è divenuto oggetto di allarme e, ad esso, non sfuggono i ragazzi e le ragazze che, anzi, si ingegnano nel disegnare delle proposte di contrasto efficaci e coinvolgenti. Ecco la scelta fatta a Cascina di costruire una mappa dei luoghi del “vizio” e, contestualmente, il progetto di un bollino per i luoghi - circoli, bar, esercizi commerciali – liberi dall'azzardo.
Ancora l'acqua: nel duplice aspetto di bene comune, per cui torniamo ad invitare, sollecitati da tanti giovani, le amministrazioni locali al rispetto della volontà espressa nei referendum del giugno 2011; e di bene per il cui consumo è urgente l'impegno alla installazione di fontanelle pubbliche, anche nelle scuole, contribuendo alla riduzione drastica della plastica che la contiene. In questo senso sono significative le esperienze di Pontedera e, ci auguriamo, tra breve di Viareggio. La ricerca di risorse nel combattere l'evasione, il lavoro!
Quest'anno l'impegno della Fondazione è quello di richiedere alle amministrazioni locali degli impegni precisi: che cosa vogliamo fare contro il gioco d'azzardo? Che cosa vogliamo fare con l'acqua? Ci aspettiamo di ricevere delle indicazioni più precise di quelle degli anni scorsi.
Anche a Volterra abbiamo voluto ricordare Teresa Mattei, partigiana e ultima delle Costituenti, morta a Lari martedì scorso.
Francesca e Andrea hanno illustrato il tema da loro proposto: uno spazio per le loro assemblee d’istituto. Fino ad oggi sono costretti a farle separatamente e ciò impedisce un reale scambio e un confronto anche fra ragazzi e ragazze di età e di indirizzi differenti. Hanno individuato a Volterra degli spazi pubblici, in particolare uno utilizzato da altro istituto che potrebbero condividere. In alternativa altri spazi pubblici purché siano confortevoli climaticamente e dotati di impianto audio.
Lilia Silvi ha riconosciuto la legittimità della richiesta che le assemblee di istituto si svolgano tutti insieme e ha subito ricordato come esista la buona pratica di condividere la palestra fra istituti scolastici diversi, buona pratica cui Lei ha contribuito con i Dirigenti scolastici interessati, e che si ripromette di estendere anche per quanto riguarda lo spazio delle assemblee d'Istituto. E anche per la dotazione dell'impianto audio.
Miriam Celoni intervenuta subito dopo si è dichiarata contenta dell'impegno e della responsabilità dei giovani nell'individuare un problema, nel delineare una soluzione, nel pensare agli spazi pubblici e alle attrezzature idonee, così lontani da quegli stereotipi di ragazzi che chiedono l’impossibile o progetti onerosi. Questi invece propongono condivisioni per evitare spechi e sono un'enorme risorsa intellettuale e morale del Paese che deve esprimersi compiutamente e del cui contributo non possiamo fare a meno e si augura che la proposta di oggi sia un primo passo di un lavoro più ampio sulle scuole di Volterra ma anche un esempio per le Amministrazioni a collaborare al di là delle competenze di ciascuno.
Marco Buselli ha ringraziato i giovani e si è dichiarato ben lieto che l'amministrazione ascolti e ricerchi soluzioni insieme con i propri cittadini. Lamenta anche lui le difficoltà dell'amministrazione di Volterra che ha potere su un territorio ampio con scarsissime risorse. Lancia un appello affinché anche la Fondazione si faccia portavoce del grido di dolore di tanti amministratori relativamente ai vincoli del patto di stabilità che strangola i Comuni, anche quelli virtuosi.
Ha voluto ricordare che l'amministrazione che guida ha dato un segnale importante di apertura ai propri cittadini con il bilancio partecipato e si augura di allargare ad un numero sempre maggiore l'opportunità di intervenire e portare il proprio contributo. Ragazzi e ragazze che sono rimasti fino all'ultimo prima di prendere il treno o l'autobus o attendere i propri genitori per tornare a casa sono la migliore prova della partecipazione e della democrazia. Per questo li abbiamo ringraziati e ci siamo dati appuntamento a martedì 14 maggio.
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giovedì 14 marzo 2013
Bagno a Ripoli - I ragazzi e le ragazze del Comprensivo Antonino Caponnetto incontrano le Istituzioni locali
I ragazzi e le ragazze del Comprensivo Antonino Caponnetto incontrano le Istituzioni locali
Mercoledì 13 marzo il progetto Giovani sentinelle è a Bagno a Ripoli, con la cui Amministrazione e la Polizia municipale la collaborazione data da tempo. La mattina, un primo incontro richiesto dai ragazzi delle cinque terze classi della scuola media dell'Istituto comprensivo Caponnetto per uno scambio di idee prima del confronto con l’Amministrazione e i cittadini nel pomeriggio.
Alle ore 16.00, nella Sala consiliare intitolata a Falcone e Borsellino, accolti dal Sindaco, Luciano Bartolini, dall'assessore alle Politiche giovanili Silvia Tacconi, dal comandante dei Vigili Urbani, Filippo Fusi e dall’ispettore Valentino Maltinti da sempre impegnati a diffondere e consolidare la cultura delle regole, studenti e studentesse hanno presentato il proprio progetto ad amministratori e ai genitori intervenuti.
Luciano Bartolini ha salutato i giovani e ha voluto rimarcare la fiducia sua e dell'amministrazione tutta nel lavoro della Fondazione.
La Fondazione ha aperto l'incontro ricordando Teresa Mattei, partigiana e ultima delle Costituenti, morta ieri a Lari (PI), che da giovane ha vissuto, con la propria famiglia, una parte della sua vita proprio a Bagno a Ripoli. La nostra fedeltà alla Costituzione, uno dei due insegnamenti fondamentali che ci ha trasmesso Antonino Caponnetto, ci impone di tenere viva la memoria di coloro che hanno contribuito alla lotta di liberazione del nostro Paese e alla Costituzione repubblicana. L'esempio di Teresa Mattei è tanto più stringente in un momento in cui si torna nuovamente a distinguere un fascismo buono da uno cattivo e si ripropongono nuove modifiche al testo costituzionale. Abbiamo invitato ragazzi e ragazze a leggere il bellissimo intervento fatto all'Assemblea costituente il 18 marzo 1947 sull'articolo 3 della nostra Carta, parte del suo prezioso contributo alla scrittura del nostro testo fondamentale.
Al nostro ricordo si è associato Luciano Bartolini che ha ricordato in modo accorato l'incontro con Teresa Mattei, intervenuta a Bagno a Ripoli nel 2006 alla presentazione di un libro di Renzo Gherardini, studioso della lingua dei contadini dei territori fra Firenze e Pontassieve.
Gemma ha assunto il compito, assolvendolo con impegno e bravura, di fotografare l'incontro.
La Fondazione ha ringraziato i genitori che sono intervenuti perché, con la loro presenza, ribadiscono quanto sia decisivo il loro compito nella formazione dei propri figli, molte volte affidata esclusivamente alla scuola, e ha voluto, una volta di più, rammentare l’impegno degli insegnanti che svolgono con valore il proprio lavoro di formare i cittadini e le cittadine.
La Fondazione come d'abitudine ha ripreso le proposte e i progetti dei giovani delle altre scuole pilota, che toccano temi e questioni di stringente attualità: il gioco d'azzardo, e quelli di Cascina hanno assunto l'impegno di costruire una mappa dei luoghi - sale, circoli, esercizi commerciali – liberi al gioco d'azzardo rivolgendo un appello a tutti i giovani di fare altrettanto; l'acqua, nel duplice aspetto di bene comune e di riduzione dei rifiuti, come hanno ricordato i giovani di Pontedera, di Pistoia e, ci auguriamo prossimamente, di Viareggio che hanno richiesto l’installazione di cannelle nella propria scuola.
Ma i progetti dei ragazzi e delle ragazze sono indicativi di un mutamento profondo: le proposte sono frutto del lavoro collettivo e quindi rifuggono dalle tentazioni di personalismi e dalle logiche dell'uomo della Provvidenza che interviene per salvarci o per proporci soluzioni miracolose.
Sara, Veronica, un’altra Sara, Andrea e Camilla a nome delle loro classi hanno presentato il lavoro svolto insieme con i propri compagni e con le insegnanti: un'accurata riflessione sul rispetto delle regole. Allo scopo è stato sufficiente armarsi di macchina fotografica e pazienza per documentarne il mancato rispetto.
La denuncia dei giovani è puntuale e circostanziata e richiama tutti alle proprie responsabilità: quelle dei singoli cittadini che abbandonano i rifiuti fuori dai cassonetti, ma anche quelle di tanti studenti e studentesse che imbrattano muri e porte delle scuole, o ancora delle amministrazioni pubbliche che ritardano o dimenticano di intervenire per sanare il degrado.
La Fondazione ha voluto richiamare ciascuno al proprio impegno, a contribuire compiendo il proprio dovere a rendere la città e i luoghi che si frequentano accoglienti e gradevoli. Di ciò abbiamo più di una testimonianza nelle scuole che hanno aderito al progetto, e si possono rintracciare nel sito www.giovanisentinelledellalegalita.org buoni esempi da conoscere e diffondere.
I ragazzi e le ragazze hanno ripreso la parola dichiarando l’impegno a ripulire le porte delle aule, prospettando un intervento anche nel giardino della propria scuola, confermando che il loro lavoro prosegue con l’individuazione di misure concrete nel prevenire comportamenti fuori dalle regole e nel prendersi cura della propria scuola
Come in passato, gradita la presenza del giornale Metropoli, esempio di informazione corretta e attenta al territorio.
Il Sindaco intervenuto nuovamente ha ripreso il filo della memoria relativamente all’esempio di Teresa Mattei e ha introdotto in un appassionato intervento l’adozione di uno dei cippi che punteggiano il territorio di Bagno a Ripoli e che ricordano episodi o caduti della Guerra di Liberazione dal nazi-fascismo.
Quanto al progetto dei ragazzi ha ricordato l’importanza della collaborazione di tutti e ha rivolto un appello ai giovani, alle famiglie e alla scuola ma anche alla stessa amministrazione a collaborare strettamente per modificare comportamenti e cattive abitudini. Da tempo la sua amministrazione è impegnata nella riduzione dei rifiuti con l'istallazione di fontanelle di acqua. Ha lamentato che il buon intendimento dell’Amministrazione di collocare pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole e degli impianti sportivi è stato bloccato dal patto di stabilità, nonostante il bilancio comunale fosse in ordine!
Ha incitato i ragazzi a non mollare, ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione nel pulire tutti insieme i giardini e i luoghi pubblici del proprio territorio e ha invitato i ragazzi a partecipare alla manifestazione “Puliamo il Mondo” alla fine di settembre.
Ha concluso Silvia Tacconi, ricordando anche lei Teresa Mattei e dichiarandosi molto interessata a definire iniziative al contrasto del gioco d'azzardo.
Ci siamo dati appuntamento per venerdì 3 maggio.
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I ragazzi e le ragazze del Rosmini e del Bianciardi di Grosseto incontrano le Istituzioni locali
I ragazzi e le ragazze del Rosmini e del Bianciardi di Grosseto incontrano le Istituzioni locali
Martedì 12 marzo appuntamento a Grosseto, ospiti nella Sala consiliare dell'amministrazione comunale. I ragazzi e le ragazze degli istituti Bianciardi e Rosmini e la Fondazione sono stati accolti dal sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, dall'assessore all'Istruzione, Luca Ceccarelli e dal vicepresidente della Provincia, Marco Sabatini. Come per Arezzo, Cascina (PI), Agliana(PT) le Amministrazioni comunali e provinciali presenti, un bel significato ed esempio per i nostri giovani! Presente e partecipe anche Marco Berni responsabile del giornale online Dubidoo.it che da alcuni anni segue i ragazzi del Rosmini a diventare giornalisti e difensori del proprio territorio.
Silenzioso e incuriosito anche un gruppo di genitori. Presente TV9, che ringraziamo, da sempre attenta alle tematiche dei giovani.
Emilio Bonifazi ha salutato i giovani ringraziando loro e gli insegnanti e poi la Fondazione, che si occupa di unire le tante realtà che lottano per sconfiggere la mafia ed il sistema mafioso ma soprattutto a formare cittadini responsabili. La lotta alle mafie è fondamentale, ma serve soprattutto educare alla legalità, responsabilità che ha bisogno della partecipazione di tutti.
La Fondazione ricorda che i tagli ai bilanci dei Comuni significano privare i cittadini di servizi essenziali per la propria comunità. Analogamente condanna il consenso di chi si ritiene progressista nell'accodarsi alla proposta di abolire le Province, ente essenziale per l'equilibrio dei poteri territoriali contro chi, e paradossalmente sono gli stessi, lamentano troppa centralità. Condanna chi ritiene di essere il vincitore del momento, ma individua nella nostra Costituzione il limite per non poter fare quello che si vuole! Nessuno però si sofferma nel voler intervenire sugli sprechi, le malversazioni, gli abusi e salvaguardare la democrazia. Forti degli esempi di tanti giovani, dalle scuole primarie alle superiori, continueremo a lanciare l'invito insieme ai tanti Amministratori con la A maiuscola, ad essere uniti, certi come diceva Caponnetto che: "le battaglie in cui si crede non sono mai perse!".
Hanno iniziato i lavori ragazze e ragazzi della prima classe del Rosmini. La loro insostituibile insegnante Marilena Simoncelli ha scelto di coinvolgere delle prime, convinta come noi, che un percorso di più anni da parte degli stessi ragazzi lascerebbe tracce indelebili sia sulla loro crescita sociale, sia nella propria scuola e sul proprio territorio. I ragazzi mostrano le foto ed i cartelli che hanno preparato per il progetto. I loro discorsi e le immagini parlano di rispetto, di diritti e doveri: dalle foto di padroni che lasciano i propri cani sporcare strade e marciapiedi, a quelle dei cassonetti rotti con i sacchetti dei rifiuti che fuoriescono. Cartelli stradali divelti, ad automobilisti che parcheggiano sui marciapiedi e non permettono il transito a disabili, ma anche alle persone anziane che hanno difficoltà a destreggiarsi fra auto e biciclette. Parlano dell'art 3. della Costituzione.
Per il prossimo 23 maggio anche a Grosseto è previsto l'open day della legalità con le scuole medie Ungaretti e Leonardo da Vinci, seguendo in ciò l'esempio di altre città toscane, grazie alla collaborazione con l'Assessore Ceccarelli del Comune e dell'Assessore Cinzia Tacconi della Provincia.
Ricordano il progetto dello scorso anno sul gioco d'azzardo portato avanti dai loro compagni più grandi, passandosi la staffa per non dimenticare! Parlano della “ Carta Etica” nata a Pavia, la prima città italiana con maggiore dipendenza dal gioco d'azzardo. Per ottenerla nessuna slot o altro, e progetti sulla legalità, già 50 esercizi hanno aderito a questa proposta. A Milano altri esercizi commerciali hanno messo un cartello “bar senza slot". Ricordiamo loro l'appello fatto dai ragazzi di Cascina di fare una mappatura degli esercizi dove è possibile giocare d'azzardo.
Arrivano i ragazzi delle medie della scuola Ungaretti, che parteciperanno all'open day della legalità.
La professoressa presenta una seconda e due terze classi che partecipano al progetto legalità, insieme al Rosmini e che ha aderito alla rivista Dubidoo nel diventare giornalisti in erba! Rivista sulla quale i ragazzi hanno già scritto varie volte.
Poi tocca a quelli del Bianciardi accompagnate dalle loro insegnanti Laura Ciampini e Giuseppina Bacciarini: Giada Sodi e Elhame Shabani della 2°A, alla prima esperienza e con grande voglia di mettersi in gioco come le loro compagne. Hanno intenzione di portare avanti i temi degli scorsi anni, come il calcio scommesse e le infiltrazioni mafiose, hanno ricordato al Sindaco l'impegno di intitolare un parco giochi a Peppino Impastato, ma vogliono creare anche un sito o forum per inserire le loro idee e percorsi sulla legalità.
L'Assessore Ceccarelli ringrazia la Fondazione per l'incredibile lavoro, i ragazzi, gli insegnanti e i genitori come formatori, tutti soggetti educatori per contrastare il mal costume. Ricorda che la Costituzione viene sempre sottovaluta, tutti vorrebbero cambiarla, e non ci rendiamo conto che sono i principi che difendono la libertà di tutti.
Interviene Marco Sabatini, vicepresidente della Provincia che si congratula e ricorda che questa esperienza dovrà diventare il seme per far nascere un impegno, un interesse per i beni comuni. Ricorda l'importanza della presenza dei genitori, e si associa nel dire che la Costituzione nasce alla fine del fascismo, il periodo più buio del nostro Paese per l'assenza di democrazia, di libertà, di ascolto, di dialogo. La Costituzione sono le radici su cui si basa lo sviluppo e il benessere di un Paese.
Marco Berni, direttore di Dibidoo, ringrazia le classi che negli ultimi due anni hanno collaborato con la rivista, e saluta anche le scuole medie che si stanno avvicinando ora. Si augura che la testimonianza attiva, possa aiutare a migliorare i comportamenti, a trovare i valori e a crescere nella legalità.
Conclude il Sindaco che riconosce la profondità dei lavori, conferma la disponibilità della sua Amministrazione riguardo l'intitolazione di un parco giochi a Peppino Impastato ed è favorevole a partecipare ad iniziative con altri enti per un contrasto al gioco d'azzardo. La Fondazione ha chiesto di aderire insieme al Comune di Cascina, proposta che faremo anche con le Province e tutti i Comuni che partecipano al Progetto sentinelle di aderire ai tanti Comuni che nel nostro Paese hanno preso già posizione contro l'attuale aborto di legge! Ci siamo dati appuntamento per il 10 di maggio alle ore 10 ospiti della Provincia.
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martedì 12 marzo 2013
I RAGAZZI DEL CAPITINI DI AGLIANA (PT) INCONTRANO LE ISTITUZIONI
I RAGAZZI DEL CAPITINI DI AGLIANA (PT) INCONTRANO LE ISTITUZIONI
Proseguono gli incontri di questo secondo ciclo e lunedì 11 marzo ad Agliana ragazze e ragazzi dell'Istituto Capitini, come di consueto, sono stati accolti nella Sala consiliare del Palazzo comunale dal sindaco, Eleanna Ciampolini, e dall'assessore alla Legalità, Fabrizio Magazzini, sempre presenti e molto disponibili al dialogo, come pure l'assessore provinciale Paolo Magnanensi.
Ad accompagnare i giovani il loro insegnante, Domenico Santagati, carismatico e sollecito, e il Dirgente scolastico, prof. Marroncini, a sostenere i propri ragazzi.
Gli studenti e le studentesse hanno scelto, dopo averne discusso fra di loro, di occuparsi di raccolta differenziata, scelta particolarmente significativa in un comune dove tale sistema è attivo e segna risultati importanti.
Eleanna Ciampolini ha ricordato che l'incontro si svolge nella Sala in cui nel 2010, all'unanimità il Consiglio comunale ha dato il via alla delibera per la raccolta differenziata. Per realizzarla il Comune ha costituito con quelli vicini di Quarrata e di Montale il CIS, un servizio territoriale con il compito della raccolta dei rifiuti. Il suo Direttore, Graziano Tesi, è presente all'incontro. Questa scelta della differenziazione è particolarmente significativa perché non ha riguardato solo le decisioni delle amministrazioni pubbliche, ma anche i comportamenti dei cittadini. Senza il loro contributo e la loro consapevolezza non è possibile raggiungere risultati soddisfacenti.
La Fondazione ha apprezzato la decisione dei giovani perché indica una consapevolezza nuova di tanti cittadini del valore dell'impegno quotidiano modificando i propri comportamenti e individuando sprechi e inefficienze che ancora persistono. Essi riprendono un tema emerso già più volte negli incontri a significare la preoccupazione delle giovani generazioni alle grandi questioni del nostro tempo. Proprio come accade per l'acqua nel duplice aspetto di bene comune ma anche della produzione di rifiuti plastici per il suo consumo. Meritevole l'esempio di Pontedera, che segue la scelta fatta a Barga e, ci auguriamo, presto a Viareggio!
Siamo stati portavoce dei giovani del Pesenti di Cascina nel proporre anche ai ragazzi di Agliana di preparare una mappa dei luoghi del gioco d'azzardo/bar circoli e sale da gioco come posti da evitare e promuovere i locali liberi dall'azzardo. Pensando ad una proposta di legge efficace a contrastarne la diffusione e non a misure palliative prive di qualsiasi effetto.
Questi esempi sono particolarmente interessanti perché mettono in rilievo l'esigenza di "fare rete" perché le buone pratiche si diffondano e si consolidino, si creino alleanze nuove e forti per rompere il muro del silenzio.
Luca fotografa l'incontro, Simone e Giulio illustrano le slide preparate per l'occasione con il contenuto delle proposte. Ragazzi e ragazze si pongono l'obiettivo di far crescere la coscienza di ciascun cittadino e ciascuna cittadina del valore dell'impegno individuale per riciclare e fanno alcune proposte per la riduzione dei rifiuti, ambito questo ricco di suggestioni e di idee.
Per motivare i cittadini alla differenziata ritengono importante legare la diminuzione della quantità dei rifiuti differenziati ad una riduzione della tassa sui rifiuti. Questa misura necessita di strumenti moderni e una raccolta efficace: dotare i contenitori di codice a barre e i mezzi per la raccolta di lettori ottici, investire in ricerca e intervenire a monte della produzione di imballaggi per la loro drastica riduzione.
Graziano Tesi ha voluto sottolineare che alcuni dei punti sollevati dai ragazzi possono essere subito risolti, come ad esempio l'installazione graduale di cannelle d'acqua nelle scuole e in luoghi pubblici, mentre altri, quelli relativi alla produzione degli imballaggi, richiedono interventi legislativi a livello parlamentare.
Per la corretta raccolta differenziata sono necessari controlli a campione degli operatori e per taluni rifiuti il conferimento ai centro di raccolta, tutte misure che servono al calcolo della tariffa effettiva.
Eleanna Ciampolini ha ricordato l'importanza del coinvolgimento del cittadino e degli studenti, nelle famiglie e nella stessa scuola, per consolidare questo mutamento di abitudini. Aggiungiamo noi: in cifre si tratta di 650 ragazzi dell'Istituto cioè 650 nuclei familiari, cifra considerevole per un cambiamento.
Fabrizio Magazzini ha sottolineato il rapporto stretto con la scuola e ha elogiato tutti i soggetti per questa collaborazione continua e proficua.
Paolo Magnanensi apprezza la costanza della scuola nell'adesione ai progetti e invita i giovani a diffondere le buone proposte, li sollecita alla corresponsabilità, principio secondo il quale ciascuno deve assumere su se stesso l'impegno a modificare i propri comportamenti. Ha inoltre ricordato come le attività della filiera del riciclare i rifiuti sono occasioni imprenditoriali del prossimo futuro e che ad esse i giovani devono guardare come opportunità di lavoro.
Nel suo saluto Sante Marroncini ha ringraziato la Fondazione e ha voluto ricordare che la scelta della scuola a progetti che abbiano un legame forte con il territorio e le aspettative dei propri giovani.
Domenico Santagati ha offerto, con poche e incisive parole, una bella lezione di economia politica ricordando come tutti questi temi di cui discutiamo sono legati al nostro modo di intendere la ricchezza e ha aggiunto una proposta costituzionale, che la Fondazione sottoscrive e rilancia, di difendere la nostra Carta prevedendo per ogni modifica il referendum confermativo, per il quale è necessario il raggiungimento del quorum, quali strumenti per evitare le manomissioni al mutamento delle maggioranze e del personaggio alla ribalta!
Nel chiudere l'incontro, Eleanna Ciampolini ha puntualizzato l'importanza delle misure adottate dall'amministrazione comunale, del tutto estranee alla corsa alle privatizzazioni, dimostrando come una buona amministrazione crea nuovi posti di lavoro con la gestione dello smaltimento dei rifiuti.
Analogamente, aggiungiamo noi, può avvenire con la gestione diretta dell'acqua, la promozione delle energie alternative e dei servizi in generale.
Sempre il Sindaco ha aggiunto che l'investimento dell'amministrazione sulle compostiere distribuite ai cittadini possono favorire un circolo virtuoso dei rifiuti, suggerendo ai ragazzi di considerare questa fra le soluzioni da esaminare e presentare al prossimo incontro previsto per martedì 7 maggio, ospiti della Provincia di Pistoia.
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lunedì 11 marzo 2013
Ragazzi e ragazze del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo incontrano le Istituzioni locali
Ragazzi e ragazze del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo incontrano le Istituzioni locali
Venerdì 8 marzo, secondo appuntamento ad Arezzo con ragazzi e ragazze del Liceo Artistico Piero della Francesca. Nella bella Sala del Consiglio del Palazzo comunale, accolti dall'assessore all'Istruzione Lucia De Robertis e dalla vice presidente della Provincia, Mariella Ricci, i rappresentanti del comitato studentesco, due per ogni classe, portavoce dell'intero Liceo, insieme con i loro infaticabili insegnanti Agostino Fabbri e Daria Meazzini. Subito dopo è arrivato il Dirigente scolastico Luciano Tagliaferri, sempre presente e attento a dare forza all’impegno dei propri studenti e insegnanti. Nel suo intervento, ha ringraziato la Fondazione per il contributo nel promuovere la legalità e nell’accostare la Scuola nel compito di formare giovani cittadini responsabili.
A fotografare l’evento Jose Eduardo.
La Fondazione, come di abitudine, si è soffermata a descrivere i temi svolti nelle altre scuole pilota e di quanto sia importante che i Comuni e le Province siano accanto ai giovani in questo percorso di formazione. Ha ricordato di fare rete fra le scuole pilota e ha riportato l’appello dei ragazzi e ragazze di Cascina ad ampliare la mappa del rischio gioco anche in altri territori e avviare così una campagna di sensibilizzazione ad evitare sale, esercizi commerciali e luoghi dove si gioca d'azzardo.
Il tema scelto dal Liceo Artistico Piero della Francesca riguarda la diffusione esponenziale di sostanze stupefacenti tra i giovani. Per una puntuale ricerca e documentazione i ragazzi e le ragazze hanno partecipato la mattina ad un incontro con il SerT Arezzo che si occupa di dipendenze patologiche. Sofia comincia ad illustrare le scelte fatte insieme con i propri compagni e il desiderio di affrontare una delle piaghe che affligge molti giovani e sempre più massicciamente i giovanissimi. Ambra ha spiegato che lo studio del fenomeno trova difficoltà ad avere dati certi, nonostante il confronto con medici, il personale della Questura, delle comunità, e se ne possono ricavare solo dati indiretti da incidenti stradali e dalle azioni della polizia.
Ma come negli anni scorsi, con l’insostituibile apporto degli insegnanti e della scuola, i ragazzi hanno illustrato sapientemente, da far invidia a professionisti del settore, con slide i dati nazionali elaborati dal CNR confrontandoli però con un questionario da loro elaborato sottoposto ad un campione di una popolazione di 835 giovani dai 14 ai 19 anni, in diversi punti del territorio per una mappatura dettagliata. I quesiti evidenziavano abitudini, consumatori, la difficoltà o meno di reperire sostanze, il denaro speso mensilmente per i consumi, ma anche voci legate a una valutazione sulle possibili misure per prevenire il fenomeno. Questa ultima parte, spiegavano i ragazzi, farà parte dell’analisi della seconda fase del loro lavoro per individuare luoghi, interventi dove fare prevenzione e strategie da percorrere per la soluzione del problema che terminerà con l’incontro di venerdì 3 Maggio ospiti della Provincia.
È intervenuta Mariella Ricci che ha elogiato il lavoro dei ragazzi e ha dato piena collaborazione nell’essere tutti insieme a risolvere i problemi sociali che affliggono i nostri territori.
Francesco Romizi, insieme ad Elisa Viti dell’Arci, nostra partner ha rimarcato l’assenza dei valori e il degrado che ne consegue e ha menzionato l’impegno quotidiano dell’Arci presente con tante attività sociali.
Infine Lucia De Robertis si dice non sorpresa dei dati ma fa appello affinché i ragazzi trovino le soluzioni attraverso gli esempi positivi.
La Fondazione ha concluso nel rammentare che i giovani vivono in una condizione di esclusione ed estraneità nella vita sociale, i cui responsabili sono gli adulti. Come è emerso anche quest’anno dai temi scelti da molti giovani, il loro disagio nasce da luoghi, spazi e attività negate. Spetta a noi adulti dare esempi e risposte adeguate.
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sabato 9 marzo 2013
I ragazzi e le ragazze del Pesenti di Cascina incontrano le Istituzioni locali
I ragazzi e le ragazze del Pesenti di Cascina incontrano le Istituzioni locali
Nella bella sala della biblioteca comunale intitolata a Peppino Impastato, giovedì 7 marzo 2013 la Fondazione ed i ragazzi e le ragazze dell'Istituto Pesenti sono ospiti dell'Amministrazione comunale di Cascina. Seri ma ben determinati hanno convinto una piccola presenza di genitori ad essere presente insieme con un giornalista del Tirreno e la troupe di TeleGranducato per tutta la durata dell'incontro.
Ci accolgono gli assessori al Welfare e alle Politiche giovanili, Fernando Mellea, e all'Istruzione, Silvia Innocenti.
Anche a Cascina abbiamo esordito ricordando l'incendio della Città della Scienza a Napoli, a voler sottolineare quanto la criminalità organizzata operi contro i cittadini e i giovani, quanto i suoi interessi di dominio e controllo del territorio siano preminenti rispetto all'interesse generale e ai beni di tutti.
Abbiamo richiamato brevemente le esperienze delle scuole dove si sono tenuti già i secondi incontri, a tenere vivo e forte un legame fra tutti i giovani che partecipano al progetto I Giovani Sentinelle della legalità sia sul piano dei contenuti, per mettere in rilievo i temi che si ripetono e le buone pratiche che si diffondono – come abbiamo ripetuto in questi giorni a proposito dell'acqua e delle cannelle nelle scuole - sia sul piano culturale e politico per sottolineare ancora una volta come non siano convincenti e plausibili ricette frettolose: riduzione dei parlamentari e abolizione delle province. In gioco è la nostra democrazia che ha bisogno di un numero congruo di parlamentari rappresentativi di tutti gli orientamenti, e il numero dei nostri parlamentari è nella media europea, e ha bisogno di livelli intermedi di governo, anche nelle altre democrazie europee vi sono gli ambiti provinciali. Togliere risorse ai Comuni e cancellare le Province significa il non ascolto dei bisogni territoriali. Cambieranno le località ma staremo ad attendere sempre gli ordini da Roma, da Varese o se preferite da Genova! Il Popolo Sovrano ringrazia! La Fondazione continuerà, nonostante i tagli, a formare cittadini protagonisti in grado di elaborare decisioni comuni e condivisi, dove le decisioni è compito di tanti e non della singola persona!
Il punto riguarda, semmai, i privilegi, i costi fuori dalle regole e le malversazioni, sono questi gli elementi su cui intervenire con celerità e in modo netto, anche per recuperare risorse. Invece assistiamo a stucchevoli petizioni di principio che hanno come effetto quello di bloccare le attività degli enti locali, quelli più vicini ai cittadini, di proseguire in questa lenta agonia che insieme al dissanguamento delle casse pubbliche ha come effetto quello della democrazia e della libertà.
Dopo essere stati silenziosi, tocca a Francesco della prima C esporre il progetto su cui hanno lavorato in questi mesi. La classe ha deciso di dare seguito al lavoro dei propri compagni e compagne che hanno partecipato lo scorso anno: il gioco d'azzardo . E, per meglio illustrare la propria proposta, hanno preparato una serie di slide per esporre le loro idee. In particolare si sono interessati del nesso fra gioco d'azzardo e ragazzi, quanto sia rischiosa la presenza di sale e l'accesso al gioco via internet per ragazzi e ragazze. Con molta pazienza e acume hanno rilevato nei loro comuni di origine dove sono ubicate tutte le sale e i punti dove giocare e li hanno riportati su una mappa, una vera e propria “carta del pericolo” perché su di essa sono rilevate le vicinanze di molte sale alle scuole. Hanno richiamato il decreto Balduzzi, che da limitativo nell'ubicazione delle sale nelle vicinanze delle scuole si è via via trasformato in molto tollerante, a significare quanta forza abbiano le pressioni delle lobby a favore del gioco d'azzardo ed esegue la volontà delle persone oneste. Hanno posto il tema della pubblicità televisiva e in rete. Ma un primo passo in avanti lo fanno lanciando un appello a compagni e compagne della propria e delle altre scuole delle province che partecipano al progetto: ampliare la mappa del rischio gioco e avviare una campagna di sensibilizzazione ad evitare sale, esercizi commerciali e luoghi dove si gioca d'azzardo. È un segnale molto interessante questo dei giovani del Pesenti perché, oltre ad esprimere l'attenzione al problema per il loro coetanei, indica un costume morale da acquisire, una gerarchia di valori da difendere e consolidare in cui non vi è posto per l'azzardo. Un primo passo sarà quello di inserire la mappa del rischio nel sito del progetto.
Silvia Innocenti e Fernando Melela hanno voluto sottolineare e apprezzare la sollecitazione che viene da questi giovani, manifestando la disponibilità di tutta l’Amministrazione a interloquire con continuità con loro, a ricercare proposte comuni.
Per l'Arci, nostro partner, è intervenuto Gaetano da sempre attento alla questione del gioco e animatore di iniziative di contrasto alla diffusione di slot machine nei circoli dell'associazione. Nell'apprezzare il lavoro di studenti e studentesse ha voluto sollecitarli ad un lavoro sul piano linguistico: quello di evitare la parola gioco nel caso dell'azzardo. Dobbiamo salvare il gioco, di bambini, giovani e adulti, perché l'aspetto ludico è importante nella vita di ciascuno, e dobbiamo cestinare l'azzardo, in modo da separare sul piano simbolico il bene dal male.
Di queste interessanti suggestioni riparleremo nell'ultimo incontro del prossimo 14 maggio, quando saranno presenti anche gli studenti e le studentesse di Volterra e quando interverranno pure l'assessore provinciale all'Istruzione, Miriam Celoni, ieri a casa con la febbre.
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giovedì 7 marzo 2013
Open Day della legalità Siena
Open Day della legalità Siena
I ragazzi e le ragazze della scuola media Leonardo da Vinci di Poggibonsi incontrano le Istituzioni locali
Poggibonsi, martedì 5 marzo, nell'Aula consiliare del Palazzo comunale ad accogliere ragazze e ragazzi della scuola media Leonardo da Vinci e la Fondazione Caponnetto, il sindaco, Lucia Cocchieri, che ha dovuto subito lasciare l'aula per un impegno improvviso, a fare gli onori di casa, le assessore all'Istruzione, Serena Cortecci, e alle Politiche sociali, Filomena Convertito. I banchi del Consiglio tutti occupati da ragazzi e ragazze delle due classi, mentre i posti riservati al pubblico dai genitori. Una bella sorpresa questa presenza e del giornalista della Nazione invitato per l’occasione. Anche qui i ragazzi hanno realizzato come per magia una partecipazione ampia e interessata, segno che questi giovani sono stati convincenti con tutti. A fotografare l'incontro Marika.
In apertura abbiamo ricordato a tutti lo sconvolgente affronto alla città di Napoli della notte scorsa: l'incendio alla Città della scienza, volendo sottolineare l'attualità e la necessità dell'ammonimento di Antonino Caponnetto di prendersi cura dei beni che appartengono a tutti noi e di quanto sia importante l'impegno di ciascuno per proteggerli.
E nel suo saluto, Serena Cortecci ha ricordato l'impegno dell'amministrazione di intitolare nel prossimo maggio uno spazio verde a Falcone e Borsellino raccogliendo l'indicazione dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato al progetto lo scorso anno, proprio a tenere vivo il filo della memoria e i loro tanti insegnamenti.
A genitori e cittadini abbiamo illustrato il progetto in tutti i suoi aspetti e abbiamo ricordato quanto il tema della criminalità organizzata tocchi da vicino ciascuno di noi e, di conseguenza, quanto sia importante essere vigili e non voltarsi dall'altra parte, nel custodire i beni di tutti.
Il lavoro delle due classi è stato particolarmente meritorio perché hanno collaborato strettamente, pur frequentando plessi diversi, e non si sono limitate a richiedere degli spazi per giocare, ma si sono poste anche il problema di come tutelarlo da danni e atti vandalici, di come accedere alle strutture sportive e fruirne. Che siano attenti e consapevoli, questi giovani, lo testimonia pure il lavoro di ripulitura dei muri a scuola di cui sono stati artefici.
Daniela e Noemi hanno introdotto il loro progetto ringraziando il Comune di aver attrezzato giardini e luoghi all'aperto, ma hanno subito voluto parlare di uno spazio per loro, intendendo con ciò uno spazio per la loro età, senza invadere quelli riservati per bambini e bambine più piccoli o anziani, attrezzato per lo sport in modo da non essere “costrette” a passare molte ore davanti al computer chiuse nella propria cameretta. E per meglio far intendere il loro punto di vista hanno scritto, diretto e interpretato un video che esprime questo loro disagio.
Gaia e i propri compagni di classe hanno invece realizzato un plastico con materiale totalmente riciclato, per il quale hanno ringraziato le insegnanti che hanno guidato il loro lavoro, che riproduce il progetto di questi impianti sportivi.
Serena Cortecci intervenendo nuovamente ha ricordato il progetto della città di tutti, promosso dall'amministrazione. Una città che accolga tutti e tutte, da questo punto di vista si augura che questo progetto sia anche stato sollecitato da questa loro scelta. Ha ripetuto l'impegno dell'amministrazione in tema di legalità con l'intitolazione di un altro giardino pubblico a Marcello Torre, avvocato ucciso dalla camorra di Raffaele Cutolo nel 1980, coniugando così ambiente e legalità.
Filomena Convertito ha introdotto il tema della responsabilità sociale nei confronti di questi beni, riprendendo le sollecitazioni di ragazzi e ragazze, e condivide la convinzione di un più ampio coinvolgimento nel custodire lo spazio per i ragazzi. Nel sottolineare il valore del progetto ha voluto ribadire l'importanza di programmare nel tempo tutti gli interventi con le risorse pubbliche.
La Fondazione è ben consapevole del grave momento che vive il nostro Paese e ha criticato, e continua a farlo, tutte le politiche di tagli indiscriminati che mettono in grave difficoltà, ma ha voluto rilanciare la proposta di un pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali nel costituire, con accordi e collaborazioni, strumenti per il contrasto alla criminalità organizzata e all'evasione fiscale, da cui si ricaverebbero risorse importanti. Per quanto riguarda la proposta dei ragazzi e delle ragazze del Leonardo da Vinci, propone di ricercare congiuntamente ad altri enti locali, Provincia e Regione, e soggetti privati, banche e fondazioni bancarie, le risorse necessarie per avviare la realizzazione del progetto. Occorre uno scatto di immaginazione per intervenire in questa situazione di crisi, ma anche e soprattutto la consapevolezza di un impegno straordinario di Istituzioni e cittadini nel modificare comportamenti, nel ridefinire le priorità della politica nel costruire città e luoghi a misura d’uomo accoglienti e interessanti.
Proprio nella direzione di un confronto più ampio abbiamo concordato l'ultimo incontro, ospiti della Provincia di Siena per il prossimo giovedì 9 maggio alle ore 10 dove avremo l'opportunità di discutere anche con quest'ultima amministrazione, purtroppo ieri assente!
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mercoledì 6 marzo 2013
Le Sentinelle di Massa vanno avanti
IL TONIOLO DI MASSA INCONTRA LE ISTITUZIONI LOCALI
Lunedì 4 marzo a Massa, nella Sala consiliare del Comune si è tenuto il secondo incontro con i ragazzi di quarta dell'ITG Toniolo. Ad accoglierci non Carmen Menchini, assessore all'Istruzione, che ha seguito il progetto negli scorsi anni e impossibilitata in questa occasione, ma Lina Coppa, collega di giunta con delega alle Attività produttive, intervenuta a far le veci e interessata dall'esperienza ha promesso di essere presente anche all'incontro di maggio.
A lei abbiamo illustrato brevemente l'articolazione del progetto e i suoi obiettivi prima di lasciar parlare ragazze e ragazzi intervenuti. Proseguendo nella loro ricognizione degli spazi esistenti in città che potrebbero essere aperti e fruiti dai giovani ma non solo, autentici “contenitori vuoti” da trasformare e riempire di idee, attività, occupazioni.
Lo scorso anno avevano individuato la villa della Rinchiostra e avevano proposto all'amministrazione di Massa di essere partecipi nel definire gli usi e nel riservare degli spazi a ragazzi e ragazze anche in merito al programma di eventi estivi. La loro proposta si muoveva nella stessa direzione di quella avanzata tre anni fa dall'altra scuola della città che aveva partecipato al progetto, il Liceo Classico Pellegrino Rossi, nel richiedere un'interlocuzione vera e un confronto effettivo, anche aspro, e non solo una mera consultazione sul piano strutturale.
Questa richiesta, osserviamo è emersa con frequenza nelle varie scuole e testimonia un disagio reale che necessita di risposte politiche certe e che diano spazio veri ai giovani.
Quest'anno hanno individuato la filanda di Forno, la cui riqualificazione offrirebbe la disponibilità di luoghi di aggregazione non consumistici assenti o comunque rari in città in particolare per loro giovani.
Intanto studenti e studentesse hanno prospettato diversi usi: farne una sezione del Museo sulla resistenza del Forno, perché il luogo è stato teatro della guerra partigiana; immaginare una sede distaccata della biblioteca con apposita sala computer; tenere viva la memoria su questo luogo della produzione industriale anche con corsi per imparare a tessere; infine organizzare una mostra fotografica per le scuole secondarie superiori.
Su queste loro proposte hanno invitato l'assessore a pronunciarsi e Lina Coppa ha illustrato quali sono le iniziative in atto. In un'ottica più ampia vi è l'interesse a preservare questo luogo di archeologia industriale che è oggetto di uno studio che sarà presentato il prossimo 8 marzo. All'interno di questo contenitore dell'archeologia industriale è possibile immaginare usi diversi, su cui l’assessore si dice disponibile a discutere. Non nasconde le difficoltà legate al Patto di stabilità che ogni Comune deve rispettare, anche quelli più virtuosi (e di questo si dovrà molto discutere su piano nazionale!), e proprio a partire da questa difficoltà propone ai ragazzi e alle ragazze di assumersi una responsabilità all'interno della comunità cittadina: offrire il proprio aiuto volontario per un progetto avviato dalla Regione Toscana che intende fronteggiare la chiusura di alcuni uffici postali in località molto piccole, come nel caso di Forno, chiusura che provoca un disagio ai cittadini più anziani. Nei locali della scuola di Forno, fruendo di computer e della connessione alla rete è possibile offrire ai cittadini alcuni dei servizi postali per via telematica. Questo invito ai giovani sembra indicare un percorso di cittadinanza richiedendo un'assunzione di responsabilità e offrendo in cambio l'opportunità di spazi.
La Fondazione ha accolto questa disponibilità ma ha voluto puntualizzare quanto sia importante che si parta dai bisogni dei giovani, quale segno di apertura e accoglienza nella comunità civica. Sin dall’inizio abbiamo rimarcato la distinzione fra comunicare, mettere a conoscenza, informare, tutte attività che le Amministrazioni realizzano, e discutere, confrontarsi, ascoltare tutte attività che richiedono fatica e anche un cambio di prospettiva: quello di riconoscere il ruolo attivo di cittadini e cittadine. L'esperimento di Forno può essere interessante per creare relazioni nuove fra cittadini giovani e meno giovani, relazioni che servono a presidiare il territorio, come sarebbero anche gli spazi per attività che ragazze e ragazzi richiedono. Ma per far questo è necessario l’ascolto e il coinvolgimento dei giovani. Se questo accadrà i giovani hanno già dato esempi tangibili di cosa vuol dire volontariato ad esempio sulle terre confiscate alla mafia! Ricordiamo che alle offerte di collaborazione e disponibilità delle liceali del Rossi si è risposto con scelte già preconfezionate. Occorre uno sforzo di coraggio e di grande fiducia per modificare la rotta che ha contraddistinto le decisioni politiche di questi ultimi anni. A cominciare, ad esempio a Massa, dall’invitare ragazzi e ragazze nella definizione della rassegna cinematografica estiva.
Intanto, ragazze e ragazzi hanno richiesto all'amministrazione di poter visitare la filanda nelle prossime settimane, per meglio comprendere il luogo e tutte le opportunità che vi sono, magari con la guida della Parlamentare Elena Cordoni, delegata alla memoria del Comune di Massa. Si ripropongono poi di sollecitare, in un incontro pubblico, i candidati sindaci alle prossime amministrative della loro città a prendere posizione sulla loro richiesta di spazi. Per far questo si impegnano a coinvolgere anche compagni di scuola e di altri istituti cittadini.
Con questo programma si è concluso l'incontro e ci siamo dati appuntamento per mercoledì 8 maggio alle ore 9.30, ospiti, come gli anni scorsi, della Provincia con l’augurio che anche questo Ente locale partecipi con assiduità e contribuisca pure lui alla definizione del progetto in coerenza con la nostra idea di formazione per la quale è indispensabile il contributo di tutti.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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domenica 3 marzo 2013
Istituto XXV Pontedera - Missione compiuta
La tenacia a non mollare porta i ragazzi e le ragazze del XXV Aprile di Pontedera a realizzare una loro proposta.
Sabato mattina 2 marzo al Liceo Classico e Scientifico XXV Aprile di Pontedera sono state inaugurate, all'interno dell'edificio scolastico, due cannelle di acqua microfiltrata, progetto nato dalla proposta degli studenti svolta in questi anni nell’ambito del progetto I giovani sentinelle della legalità. Con il patrocinio della Provincia di Pisa, presente l'assessora all'istruzione, Miriam Celoni, e del Comune di Pontedera, con il sindaco, Simone Millozzi e con finanziamento del Rotary club di Pontedera e la società Acque Spa che, oltre alle cannelle, hanno offerto le borracce agli studenti e alle studentesse dell'Istituto.
Finalmente un bel segnale! Sul depliant il titolo “Acqua in cartella” i loghi delle Istituzioni locali e dei finanziatori … manca il logo della Fondazione ma non importa! Il miglior logo per la Fondazione sono stati i ragazzi e le ragazze del Liceo che nella loro presentazione hanno voluto testimoniare il merito del progetto I giovani sentinelle della legalità quale occasione per occuparsi di acqua come bene comune e di non aver indietreggiato dalla loro proposta coinvolgendo, al contrario, altri soggetti per realizzarla. Insieme per un progetto comune!
Siamo ben felici che questo segnale sia venuto da Pontedera, la cui amministrazione abbiamo qualche volta sollecitato fortemente ad essere più solerte nel rispondere agli appelli dei propri giovani cittadini, perché ci rafforza nella convinzione di dover proseguire nel nostro impegno a “richiamare” amministratori e amministratrici ad essere puntuali e presenti.
La Fondazione nel suo intervento ha voluto ricordare sia la volontà dei cittadini espressa con i due referendum del 2011 sia quanto hanno proposto in più parti della Toscana studenti e studentesse del nostro progetto: la gestione dell’acqua deve essere pubblica! Finora solo il Comune di Pistoia ed alcuni comuni del suo interland hanno dichiarato l'impegno di riprendere la gestione diretta dell'acqua e a rispettare ed onorare il volere dei cittadini.
Inoltre, l’istallazione delle cannelle ha effetto sulla diminuzione dei rifiuti di plastica, come hanno mostrato in modo eccellente i giovani del Petrocchi di Pistoia.
Questa buona pratica di Pontedera rafforza il progetto dei giovani del Liceo Scientifico e Tecnologico Galileo Galilei di Viareggio che in questi due anni hanno lavorato al Muro dell'acqua nella propria scuola. Da Pontedera, per loro, giunge un messaggio incoraggiante e forte che consentirà loro di confrontarsi e discutere con i propri amministratori per realizzare, anche nel proprio Istituto e nella propria città, l'installazione di cannelle di acqua pubblica di qualità. È un esempio a non mollare anche per i ragazzi del Buontalenti di Firenze che attendono il sindaco da tre anni per discutere con lui sia dell’acqua, sia del degrado del loro quartiere chiedendo un centunesimo luogo su cui lavorare in città! I ragazzi del Marco Polo di Firenze e di Cecina e tanti altri …non mollate!
Se la proposta dell'acqua ha avuto seguito la Fondazione non può dimenticare che, sempre a Pontedera, ragazzi e ragazze hanno lanciato l'altra “provocazione”: pannelli fotovoltaici sul proprio edificio scolastico, giungendo, per realizzarla, a raccogliere una parte di finanziamenti.
La proposta di pannelli fotovoltaici sulle scuole e sugli edifici pubblici ha un sostenitore importante in Sicilia: il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha lanciato il programma ambizioso a Comuni e Province dell'isola di dotarsene, sfruttando la risorsa naturale del sole e ricercando i finanziamenti anche in ambito europeo e sponsor internazionali in modo che grazie ad una gestione pubblica e non privata è possibile non solo avere una bolletta leggera ma rimpinguare le casse degli enti locali in modo trasparente senza scappatoie e sotterfugi e migliorare la qualità della vita nel proprio territorio.
Acqua bene comune e pannelli fotovoltaici sono due begli esempi di quella buona politica di cui tanto si parla in questi ultimi giorni. Le due proposte sono state elaborate e costruite nella scuola pubblica, grazie a ragazzi e ragazze e ai loro insegnanti sfuggendo dalle polemiche futili e dalle miserie di molti dibattiti politici.
Il lavoro nero e l’evasione fiscale: i ragazzi e la Fondazione hanno proposto da tempo che siano i Comuni a farsi protagonisti di maggiori controlli attraverso la propria Polizia municipale in collaborazione con Inail, Guardia di Finanza e Forze di Polizia.
Ora è necessario che trovino sempre più spazio nei luoghi deputati alla loro realizzazione: in Parlamento, che non ha necessità di essere dimezzato col rischio non rappresentare tutti, ma solo gli interessi delle lobby più potenti e organizzate; ma anche nelle assemblee provinciali, senza immaginare cancellazioni di Province perché questo livello di governo territoriale è importante e si ritrova in tutte le democrazie europee.
Abbiamo solo bisogno di liberarci dal cancro mafia, eliminare sprechi, malversazioni, corruzioni, costi alti e impropri della politica, per recuperare risorse per il nostro Paese e per il futuro dei nostri giovani.
Grazie ragazzi, la Fondazione sarà sempre al vostro fianco, le Istituzioni ci sono ma è dal vostro esempio e dalla vostra tenacia che potrà svegliarli alla loro responsabilità.
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PROGETTO FRIULI Incontro con le scuole di Casarsa della Delizia
PROGETTO FRIULI
Incontro con le scuole di Casarsa della Delizia
Venerdì 1 marzo la Fondazione inizia il secondo ciclo di incontri in Friuli. Alunne ed alunni delle classi 5 della primaria del Comprensivo di Casarsa della Delizia e del plesso di San Giovanni raggiungono con l’autobus il teatro Pasolini. Sono molti e tanti portano con se cartelloni colorati: sono i progetti che hanno disegnato e preparato per l’occasione. Ad accompagnarli i loro insegnanti e il Dirigente scolastico Danilo Buccaro. Subito dopo arriva per fare gli onori di casa l’assessore all’Istruzione Fernando Agrusti.
Il Dirigente scolastico ha ringraziato la Fondazione e ha ricordato che la legalità è un bene comune, un fine imprescindibile del percorso scolastico di ciascun allievo del territorio. Dopo il saluto dell’assessore Agrusti, Donatella Giuliani, responsabile delle insegnanti delle scuole di Casarsa e San Giovanni ricorda l'importanza di questi percorsi e introduce i lavori fatti dai ragazzi. A gruppi, alunni e alunne, “armati” di computer, pennette ed altro raggiungono il palco felici di illustrare i loro lavori che, ad onor del vero, sono dettagliati e puntuali.
Patrizia e Alberto spiegano cosa vuol dire sentinelle della legalità, attraverso slide preparate con altri loro compagni, e espongono cosa intendono per legalità: rispetto dell’ambientale, dei beni comuni, delle regole della strada, attenzione al bullismo per proteggere i più deboli. Inoltre hanno voluto esprimere con alcuni sonetti il significato di essere giovani sentinelle.
Alle 10.30 è toccato a ragazzi e ragazze delle Medie presentare le loro proposte: alcuni si sono occupati, per usare le loro parole, di cosa va e di cosa non va a Casarsa. Con l’ausilio di immagini e con alcune interviste, con il piglio da giornalisti hanno fatto vedere i luoghi più significativi della loro città, luoghi di incontri, le efficenze dei servizi ma anche le buche delle strade e l’asfalto sconnesso a causa delle radici degli alberi.
Altri hanno esposto i significati più profondi delle frasi, che comparivano sullo schermo per essere visibili a tutti, tratte dai discorsi o dagli scritti di Falcone, Borsellino e Caponnetto, mettendone in rilievo gli aspetti più sottili, a testimoniare quanto l’insegnamento di questi tre magistrati sia vivo e fecondo.
Con questi loro lavori i ragazzi e le ragazze ci hanno regalato momenti di grande emozione. Come aveva sottolineato l’assessore Agrusti nel suo saluto, Casarsa è una città attenta ai problemi sociali, vi sono associazioni di volontariato che aiutano minori e anziani, cooperative sociali che lavorano con persone in difficoltà. Tutto ciò è un forte stimolo a proseguire in questo percorso dandogli il rilievo che più gli compete, per questo motivo all’appuntamento del 6 di maggio alle ore 17.00 le due scuole insieme presenteranno i propri lavori e ci auguriamo la presenza numerosa di genitori e cittadini che possano toccare con mano il percorso dei propri ragazzi e l’impegno costante degli insegnanti e della scuola pubblica.. I ragazzi si sono pure assunti l’incarico di invitare giornali, radio e TV perchè tengano fede al loro compito di informare!
Ovviamente l’invito per l’appunatamento del 6 maggio è esteso anche alla Provincia di Pordenone e alla Regione Friuli e ci auguriamo che la prossima volta, avvertiti con largo anticipo non vorranno mancare all’appello dei propri giovani cittadini.
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