giovedì 17 maggio 2018

Terzo incontro con le giovani sentinelle Pistoiesi







Venerdì 11 maggio appuntamento a Pistoia con le Giovani sentinelle dell'Istituto Capitini di Agliana e i più giovani del comprensivo Caponnetto di Monsummano.


Ad accogliere ragazze e ragazzi nella sala Nardi del palazzo della Provincia di Pistoia il consigliere regionale Marco Niccolai, le assessore all'istruzione di Agliana, Luisa Tonioni, e di Monsummano Terme, Elena Sinimberghi, il presidente della Provincia, Rinaldo Vanni, che è anche sindaco di Monsummano Terme.

La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando l'appuntamento del prossimo 23 maggio, Giovani sentinelle Insieme per non dimenticare, in ricordo delle vittime delle stragi di Capaci e di via D'Amelio. 

Con ragazze ragazzi delle scuole della città e della provincia porremo l'accento sulla questione della memoria, la cura che se ne deve avere, perché da essa possiamo trarre insegnamenti e scoprire e condividere valori e principi. Ha poi ricordato l’importanza di questo terzo appuntamento, quando scuole diverse per tanti aspetti si incontrano e raccontano l’una all’altra i propri progetti, le soluzioni, gli obiettivi e questo enorme lavoro è oggetto di confronto con amministratori locali e consiglieri regionali, come è accaduto nella sala Nardi, offrendo così a ragazze e ragazzi una nuova esperienza di discussione e di arricchimento.

Hanno preso la parola per primi i giovani del Capitini con la loro proposta riguardo l’ambiente e i rifiuti, tema che ricorre con una certa frequenza e che è indizio di attenzione fra studenti e studentesse. 

Con l’ausilio di slide hanno elaborato informazioni e analisi per giungere alla strategia delle quattro erre: ridurre, che vuol dire consumo consapevole; riutilizzare, che significa abbandonare le tentazioni al consumo compulsivo; riciclare, che equivale a dare valore agli oggetti e alle materie con cui sono fatti; recuperare, con belli ed originali esempi di recupero. Un bel video del rapper pratese Blebla, Non mi rifiuto il titolo, ha fatto da intermezzo nel racconto di ragazze e ragazzi dell’istituto di Agliana che hanno organizzato incontri per le classi prime, seconde e terze con degli esperti per approfondire la questione della raccolta differenziata e hanno somministrato due questionari, prima e dopo gli incontri, per poter valutare gli effetti, osservando come l’informazione abbia prodotto una migliore conoscenza delle modalità della raccolta differenziata.

Nella loro scuola intanto procede il lavoro di cura dell’edificio da parte degli studenti e delle studentesse con altre aule tinteggiate, la pulizia e il ripristino degli spazi verdi esterni, un programma vero e proprio dopo la scelta operata dai loro compagni e compagne tre anni fa, sempre nell’ambito del progetto delle giovani sentinelle, di prendersi cura della propria scuola secondo la logica dei beni comuni. E che questo lavoro di assunzione di responsabilità sia nella cornice della Costituzione è testimoniato dalla scelta di riprodurre sui muri delle classi ripulite e tinteggiate due articoli della Costituzione: l’1 e il 3.

Anche i più giovani di Monsummano hanno scelto la propria scuola per il proprio lavoro, e pure in questo caso vi è una continuità con i compagni e le compagne degli anni passati. 

Negli spazi esterni della loro scuola vi è da tempo il Giardino della pace, cui ha dato un contributo rilevante il compianto prof. Marcello Michelotti, docente appassionato e infaticabile, amico della Fondazione. Ora ragazzi e ragazze si sono impegnati a ripristinare le parti che hanno bisogno di cura e aggiungere panchine per avere un luogo di incontro o lettura piacevole e accogliente. La descrizione accurata dei lavori ha confermato il grande impegno dei giovanissimi, il loro senso di responsabilità, l’assunzione di questo compito che certifica la loro piena maturità di cittadini. Hanno poi indetto un concorso nella propria scuola per illustrare gli articoli della Costituzione che è il loro modo per festeggiare il settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Carta.

Questo richiamarsi alla Costituzione di due scuole differenti per ordine e grado è segno evidente di quanto viva sia l’attenzione e l’interesse per la nostra Carta, di come essa costituisca un orizzonte ideale per cittadini e cittadine e alla Carta ha fatto riferimento Rinaldo Vanni nel suo intervento. 

Oltre ad apprezzare il lavoro dei giovani ha ricordato che il territorio pistoiese è molto vivo per le attività di una pluralità di soggetti: studenti, insegnanti, gruppi e associazioni che hanno come riferimento la Costituzione che deve camminare sulle gambe dei cittadini e delle cittadine e ha aggiunto quanto sia importante il complesso delle istituzioni per far funzionare degnamente il Paese. Ha concluso con un appello alla responsabilità individuale per assolvere pienamente ai compiti di cittadinanza dai quali nessuno può sentirsi esentato.

Alla partecipazione ha fatto appello Elena Sinimberghi che ha proposto un gioco a giovani e giovanissimi per ribadire l’importanza del coinvolgimento di ciascuno e ciascuna, perché allargare  la partecipazione favorisce l'assunzione della responsabilità e la cura.

Luisa Tonioni ha invece sottolineato quanto sia importante l'impegno di ogni amministratore per dare una risposta alle sollecitazioni dei cittadini e, dall’altro lato, questa assunzione di responsabilità civile nel ricercare risposte a sollecitazioni e domande costituisce una sorta di abito che testimonia lo sforzo che ragazze e ragazzi faranno usciti dalla porta della sala.

Marco Niccolai ha ringraziato studenti e studentesse, insegnanti e la Fondazione per questo prezioso lavoro e ha confessato di essere rimasto molto colpito dai progetti elaborati e dalle attività svolte in ciascuna delle due scuole, segno di un cambio di mentalità rispetto al passato e di una maggiore consapevolezza delle difficoltà del mondo in cui viviamo. Proprio questa maggiore attenzione fa ben sperare nel cambio di passo per la soluzione dei problemi che hanno sollevato ragazze e ragazzi, infatti partecipazione e condivisione si alimentano della consapevolezza e della conoscenza dei problemi, della discussione e del confronto, e su questo occorre far leva anche per la crescita della raccolta differenziata in Toscana.

Partecipazione, condivisione, discussione pubblica e confronto rimandano tutti alla Carta costituzionale, tanto citata nella mattinata, e ai comportamenti e alle buone pratiche della politica di cui abbiamo fatto esperienza nella mattinata trascorsa con gli istituti pistoiesi. Il nostro augurio è che si ripetano, che la partecipazione sia sempre larga e convinta e che questi auspici siano validi anche per la Conferenza finale di ottobre, alla quale ci siamo dati appuntamento in conclusione dell’incontro.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

martedì 15 maggio 2018

Terzo incontro per le giovani sentinelle Carraresi


Mercoledì 9 marzo l’appuntamento delle giovani sentinelle è a Massa con ragazze e ragazzi del Liceo Montessori Repetti di Carrara. 

Erano attesi pure i più giovani della scuola media Taliercio che non hanno però partecipato a questo incontro conclusivo nella sala consiliare della Provincia di Massa dove, ad attendere ragazze e ragazzi, vi era il presidente del Consiglio comunale di Carrara, Michele Palma, e il vicario del Prefetto, dott. Giuseppe La Rosa.

Mercoledì ricorreva il quarantennale delle morti di Aldo Moro e di Peppino Impastato e, per questa ragione, prima di introdurre i lavori veri e propri abbiamo voluto ricordare le loro vicende tragiche, vittime della violenza terroristica, l'uno, e mafiosa, l'altro, accomunati dall'essere stati uccisi tutti e due nella mattinata del 9 maggio. Come per altri fatti della nostra storia le due vicende presentano ancora lati oscuri e controversi e rimane viva e forte l’esigenza non tanto di ottenere giustizia quanto di individuare la verità, esigenza che interessa l’intera società italiana, come ha sottolineato Giovanni Moro, ultimogenito del presidente della Democrazia Cristiana.

Per il nostro percorso che ha preso il via dal racconto dell’impegno di Antonino Caponnetto e della sua lotta contro la mafia le due vicende non possono passare sotto silenzio perché hanno avuto enormi effetti sulle vicende successive del nostro Paese e sulle trame di poteri oscuri e incontrollabili.

Nell’introdurre i lavori veri e propri la Fondazione ha posto accanto due vicende differenti sotto molti aspetti: le scuole di Capaci e quelle di Carrara: nel comune siciliano lo scorso anno sono stati in novecento scolari e scolare a partecipare al percorso educativo che hanno ripulito la villa comunale e ne sono divenuti custodi. 

Qualche settimana fa alcuni vandali hanno ucciso una decina di tartarughe in modo orribile e hanno sottratto una gran quantità di pesci dalla vasca, oltre ad arrecare danni a piante e arredi. 

Quest’anno a partecipare al progetto solo quattro classi. Analogamente a Carrara, alla grande partecipazione dell’anno passato ha fatto seguito una molto esigua di quest’anno. Occorre chiedersi perché accade tutto ciò e di chi è la responsabilità maggiore: a ragazze e ragazzi spesso manca l’interlocuzione politica, non ci sono risposte, ma dobbiamo essere esigenti e richiamare genitori e cittadini al compimento del proprio dovere, a non girarsi dall’altra parte, a non cedere alla delusione ma anche alle facili demagogie. 

Dentro questo contesto acquista valore il percorso proposto a studenti e studentesse, l’invito a non cedere alla disperazione e alla disillusione. Per questo abbiamo ricordato a tutti l’appuntamento della Conferenza finale in ottobre quando i giovani potranno interloquire con i parlamentari.
 
A partecipare al progetto sono classi di due indirizzi differenti dell’Istituto: quelli del Liceo linguistico hanno scelto di occuparsi del La nostra scuola nel parco perché vorrebbero che fosse recuperato lo spazio di villa Giampaoli, nel retro della scuola, che versa in condizioni di degrado. Si sono chiesti, i giovani, come riutilizzare questo patrimonio anche a fini didattici, riprendendo le previsioni del Piano strutturale del 1997 con le indicazioni strategiche per la difesa del territorio, e hanno indicato alcuni progetti didattici che potranno essere realizzati nel parco stesso indicandoli su una pianta dell'area.

Quelli dell’indirizzo linguistico hanno individuato l’area di villa Ceci con particolare attenzione agli usi e alle destinazioni.

Altri hanno invece soffermato la propria attenzione sulla Caravella ricostruendo le vicende di quella area e hanno prodotto un bel cortometraggio per proporre possibili usi dello spazio, come valorizzare il territorio recuperando l'area per attività utili alla crescita: parco giochi, pista di pattinaggio a rotelle, fattoria didattica.

Come già per l’anno passato a Carrara si continua a porre l’attenzione sulla questione degli spazi, di contenitori o luoghi di valore storico abbandonati o in stato di degrado e non mancano le proposte di un loro utilizzo, muovendosi lungo ipotesi di beni comuni che dovrebbero soddisfare esigenze e necessità di un pubblico vasto.

Alla questione dei beni comuni si è rifatto il dottor La Rosa che ha apprezzato l’impegno e la serietà di studenti e studentesse, come già aveva fato lo scorso anno, nel porre attenzione a tali beni da valorizzare, rispettare e tutelare e alla loro gestione. Ha sollecitato tutti ad evitare facili alibi come quello di dare la colpa sempre agli altri, mentre è necessaria la partecipazione attiva di tutti quanti, consapevoli del proprio ruolo di cittadini e del rispetto delle regole, in assenza delle quali cresce il degrado.

E l’impegno della Fondazione è meritorio anche in relazione al richiamare l’attenzione su beni di così alto valore.
Michele Palma ha ringraziato tutti per l’impegno e la serietà mostrate che confermano il ruolo della  scuola pubblica come luogo di incontro di ragazzi e ragazze di diversa estrazione in tanti sensi, dove è possibile lavorare per cambiare. Ha poi aggiunto alcune informazioni, come ad esempio che l’area Ceci è privata, per avere piena contezza di quali interventi sono possibili.

E questa disponibilità al dialogo e al confronto è l’esito migliore di questi incontri, perché ai giovani è riconosciuto il pieno titolo ad esercitare la cittadinanza. Con questi auspici ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale di ottobre.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

venerdì 11 maggio 2018

Terzo incontro per le sentinelle Pratesi


Martedì 8 maggio le giovani sentinelle si sono ritrovate a Prato per il terzo appuntamento: ragazzi e ragazze dell'istituto Dagomari e i giovanissimi dell'istituto Cicognini di Prato e quelli della scuola media Salvemini La Pira di Montemurlo sono stati accolti nella bella sala del Consiglio provinciale di Prato insieme con la Fondazione che ha introdotto i lavori.

Questo incontro che giunge verso la fine dell’anno scolastico è stato inteso sin dagli esordi del progetto come momento di scambio fra le scuole, non quello virtuale del mettere in comunicazione gli istituti e i loro progetti nella rete, ma come occasione di ascoltare dal vivo altri ragazzi e ragazze, coetanei o meno, raccontare e argomentare, scoprire temi inesplorati e delineare soluzioni, offrire soluzioni o condividere problemi. Ad arricchirlo ci dovrebbero essere politici e amministratori che dovrebbero essere interlocutori di giovani e giovanissimi, uomini e donne attenti e pazienti, capaci di ascolto e di ricercare soluzioni insieme, di individuare percorsi che favoriscono il protagonismo e la partecipazione. Dobbiamo però osservare che a Prato è mancata questa interlocuzione e la Fondazione ha il compito di incoraggiare giovani e giovanissimi a non desistere, ad essere testardi nel richiedere comportamenti responsabili.

Eppure il menù - i progetti elaborati dai tre istituti - era ricco e interessante. Quelli del Dagomari, di tre classi diverse, avevano deciso di occuparsi di un aspetto della storia della città: gli scarti della lavorazione tessile, questione complessa nella storia industriale perché la soluzione è stata spesso quella di bruciarli o di abbandonarli in discariche clandestine. 

Studenti e studentesse hanno rilanciato la cultura dell’attenzione e della cura dell’ambiente e per farlo hanno approfondito la loro indagine ascoltando il responsabile di Alia, l’azienda che ha in gestione la raccolta dei rifiuti, hanno gettato uno sguardo sul fiume Bisenzio, le cui condizioni possono essere intese come il termometro della situazione ambientale, hanno incontrato Niccolò Cipriani che ha illustrato loro l'idea dell'economia circolare, infine hanno proposto uno slogan e alcune immagini da diffondere, coerenti in questo con la filosofia del progetto. Con i compagni e le compagne di una classe quarta della sezione grafica dell'istituto Datini, una scuola vicina alla loro, hanno realizzato dei manifesti con lo slogan Curare l’ambiente è un’arte che aveva ricevuto apprezzamenti e interesse già nel secondo appuntamento da parte dell’assessore comunale all’Istruzione Maria Grazia Ciambellotti.

Hanno poi preso la parola i giovanissimi del Cicognini che hanno scelto di approfondire alcune tematiche che destano allarme fra i giovanissimi legate all’uso e all’abuso di alcol e droghe e alla diffusione delle dipendenze dal gioco. Dinanzi a questi fenomeni ragazzi e ragazze corrono un doppio rischio: quello di essere vittime e quello altrettanto grave di soggetti attivi, come accade con le baby gang. Mancano dei punti di riferimento forti e si sono trasformate le culture come quella del consumo di alcol che, dalla ritualità del bere nel corso dei pasti, si è trasformata in momento di sballo.

Sorprende positivamente l’attenzione nei confronti del gioco d'azzardo e la scarsa percezione dei rischi rispetto al contatto troppo precoce con il gioco che i giovanissimi del Cicognini hanno voluto sottolineare, ma questa loro consapevolezza fa ben sperare che il lavoro a scuola possa dare i suoi frutti. In ultimo hanno voluto porre l’accento su un altro fattore di rischio: l’abbandono scolastico, un tema dai numeri molto preoccupanti a Prato.
Ultimi i giovanissimi della media Salvemini La Pira. Frequenta la scuola un alto numero di ragazzi e ragazze che vengono da altri Paesi o sono figli di uomini e donne nati in posti lontani. Questo dato di fatto è all’origine della scelta di riscrivere la Costituzione in modo da renderla chiara e alla portata di tutti. 

Hanno dapprima studiato che cos'è e come è nata la Carta, approfondito i diritti e i doveri e poi hanno riscritto gli articoli in un linguaggio facilmente comprensibile per chi non ha l’italiano come lingua madre. È stato molto significativo che, giunti al settantesimo anniversario della sua entrata in vigore, il testo della Carta sia divenuto riferimento di principi e valori anche per uomini e donne che vengono da lontano. Anche questo progetto aveva suscitato enorme interesse nel corso del secondo appuntamento e si era prospettata l’idea di pubblicare il testo della Costituzione e accanto la riscrittura dei ragazzi e delle ragazze.

Prima della conclusione dell’incontro Paola Tassi, vicepresidente della Provincia di Prato, ha ringraziato giovani e Fondazione per l’impegno con cui hanno lavorato e ha ricordato quello dell’istituzione di cui fa parte nel trovare sistemazioni soddisfacenti a tutti i ragazzi e le ragazze che frequentano le scuole di Prato e li ha invitati al rispetto per insegnanti e istituzioni.

Nella  conclusione abbiamo ricordato, come già a Cascina, l’anniversario del 9 maggio e le tragiche vicende di Aldo Moro e Peppino Impastato, le loro vite segnate dalla passione e dall’impegno politico spezzate dalla violenza terrorista e mafiosa, e abbiamo chiuso con il bel video dei giovani di Padova che invita a riflettere e a non girarsi dall'altra parte.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 10 maggio 2018

Terzo incontro per le sentinelle di Cascina

Lunedì 7 maggio terzo appuntamento a Cascina con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Pesenti. 

Nella sala della biblioteca ci siamo ritrovati con i giovani delle tre classi che hanno studiato e approfondito la questione del bullismo e del cyberbullismo e con le consigliere regionali Alessandra Nardini e Irene Galletti, intervenute per discutere con i giovani gli esiti e gli impieghi della loro fatica.
 
La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando gli avvenimenti tragici del 9 maggio 1978: la morte di Aldo Moro e quella per mano mafiosa di Peppino Impastato. 

Pur nella diversità delle vicende vi è un segno comune: il porre fine in modo violento alla vita di due uomini che hanno avuto come bandiere quelle della libertà e della democrazia, da punti di vista differenti ma rispettosi. La nostra scelta di ricordare negli incontri di questa settimana le due vicende è dettata proprio dalla convinzione di poter difendere e ampliare gli spazi della partecipazione, del contributo di ogni cittadino e cittadina, della possibilità di essere liberi e di alimentare la democrazia con l’essere cittadino e cittadina a pieno titolo. Le due vicende hanno segnato la nostra storia e Alessandra Nardini, nel ringraziare la Fondazione e gli studenti per essere interlocutrice dei loro progetti, ha voluto ricordare la notte più buia della Repubblica.

Anche Irene Galletti ha ringraziato la Fondazione e i giovani dell’invito e ha dichiarato di apprezzare queste occasioni di confronto.
Gli studenti e le studentesse hanno poi illustrato i dati del loro sondaggio compiuto a scuola relativo allo star bene e alle relazioni con docenti e compagni, al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo che hanno approfondito mettendo in rilievo le differenze e i rischi. Hanno posto enorme attenzione alla figura del bullo, sottolineandone i tratti e i caratteri. I più giovani hanno prodotto manifesti e cartelloni con messaggi di contrasto ai due fenomeni.

Nel confronto vivace, partecipato e pieno di domande e di proposte che è seguito all’esposizione di dati e di immagini è stato sottolineato come il lavoro dei giovani somigli allo spiraglio di una porta che si apre appena e lascia filtrare uno squarcio di luce che rischiara uno spazio di comunicazione fra giovani e adulti. A questi ultimi tocca il compito di utilizzare quel rischiaramento per cogliere i segni che giungono dall’altra parte e stabilire forme di comunicazione. 

Con questo spirito abbiamo sollecitato, la fondazione e le due consigliere, studenti e studentesse a proseguire e a dare maggiore visibilità alle loro proposte e loro hanno replicato aggiornando i loro impegni: illustrare i propri risultati a coetanei e adulti partecipando ad iniziative specifiche, approfondire le proprie analisi con i compagni di scuola e illustrarli agli studenti e alle studentesse degli istituti comprensivi di Cascina. In questo modo si può esprimere uno dei sensi più compiuti del fare scuola come percorso di formazione del cittadino e si mettono in atto strategie per la prevenzione del bullismo, offrendo degli strumenti per impedire che cresca un bullo nel cuore e nella mente di un ragazzo o una ragazza.

Queste proposte e suggerimenti costituiscono pezzi della migliore scuola che devono essere valorizzati, hanno ricordato Alessandra Nardini e Irene Galletti. Nel fare scuola si producono comportamenti e abiti civici che sono in grado di contrastare forme di illegalità e scarsa consapevolezza di quanto sia importante il rispetto delle norme, non solo quelle giuridiche ma anche quelle morali e della convivenza civile. Siamo così ritornati alla memoria di Aldo Moro e di Peppino Impastato e con quest’ultimo al contrasto della mafia che non è presente in Toscana, non è insediata come in altre regioni, ma in Toscana ricicla denaro sporco e fa affari, entra nel circuito legale dell’economia e inquina il tessuto sociale ed economico, mettendo a repentaglio libertà e democrazia.

Al bel confronto ha posto fine il suono della campanella e con i giovani di Cascina ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale di ottobre.


Sergio Tamborrino
Responsabile Toscana Progetto Scuola

mercoledì 9 maggio 2018

Terzo incontro provinciale con le sentinelle fiorentine




Mercoledì 2 maggio hanno preso il via gli incontri, con le scuole della provincia di Firenze, per il terzo degli appuntamenti delle Giovani sentinelle. Ad esordire sono stati ragazzi e ragazze del Liceo Rodolico e del comprensivo Galluzzo di Firenze, del comprensivo Caponnetto e del Gobetti Volta di Bagno a Ripoli, del Calamandrei di Sesto Fiorentino e del comprensivo Balducci di Fiesole.

Nel suo saluto Vittorio Bugli, assessore regionale al Bilancio con delega alla Legalità, ha invitato ragazze e ragazzi all'attenzione e alla memoria, senza le quali rischiamo di cadere in errore nel sottovalutare o misconoscere la pericolosità e i rischi legati a fenomeni di criminalità mafiosa solo perché li riteniamo lontani. 

Le mafie si mimetizzano e fanno affari inquinando la vita pubblica e la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, allora questi percorsi di educazione alla legalità servono ad offrirci strumenti di orientamento per comprendere e disvelare modalità e forme con cui le organizzazioni si nascondono, costituiscono uno dei contributi dei cittadini per tenere lontano fenomeni come quelli mafiosi. Inoltre, questi percorsi formativi hanno il compito di ampliare la cerchia della partecipazione e la consapevolezza dei rischi. 

Da parte degli amministratori regionali vi è l’impegno a tenere alta l'attenzione e nell’approntare strumenti di contrasto. Sempre con l’intento di valorizzare la partecipazione giovanile la Regione Toscana sostiene ragazze e ragazzi che si dedicano alle attività di volontariato sulle terre confiscate e le proposte di restituzione alle comunità locali di alcuni beni confiscati alle mafie.

La fondazione Caponnetto ha ringraziato l'assessore Bugli e la Regione Toscana per il sostegno anche finanziario al progetto e ha ribadito la determinazione a proseguire con il proprio impegno quotidiano, come testimonia la vicenda della pubblicità progresso del progetto Bussiamo alla legalità degli studenti del liceo Volta Gobetti che hanno ripreso la vicenda del loro progetto elaborato nell'anno scolastico 2011-2012. La Fondazione ha sostenuto i giovani che hanno continuato a richiedere testardamente che alle promesse seguissero i fatti e ha manifestato la propria perplessità di fronte al silenzio di istituzioni e ATAF che non hanno dato ancora alcuna notizia della campagna pubblicitaria sugli autobus e del riconoscimento ai ragazzi e alle ragazze di Bagno a Ripoli del loro impegno civico. Ha poi annunciato una nuova compagna di viaggi, l'associazione Generazione Contatti, che contribuirà a lavorare sul tema degli stili di vita e si è augurata che altri soggetti saranno accanto nel condividere gli stessi obiettivi, senza nessuna pretesa di essere esclusiva e autosufficiente, sempre nella logica della cooperazione fra pari e disponibile a camminare insieme con altri.

Cristina Giachi ha dato il benvenuto del Comune e della Città metropolitana di Firenze e ha dichiarato di non essere a conoscenza degli esiti della vicenda dei cartelli pubblicitari sugli autobus dell’ATAF e che si sarebbe informata.

Ha poi ricordato che ogni ragionamento sulla legalità deve essere più articolato, come si può intuire dalla riflessione sulla mafia che non può ridursi ai soli grandi criminali, ma deve ragionare anche degli indifferenti, di coloro che sono distratti o si voltano dall’altra parte, e ha invitato costoro a considerare di non essere soli al mondo, che l’altro richiede tutto il rispetto e tutta l’attenzione allo stesso modo in cui lo richiede ciascuno. Tale consapevolezza è essenziale per essere dei bravi cittadini e delle brave cittadine ai quali occorre che le istituzioni diano risposte alle loro sollecitazioni.

Ha annunciato infine l’intendimento di promuovere l’insegnamento della disciplina Cittadinanza e Costituzione nelle scuole con una legge di iniziativa popolare. 

Prima di dare la parola ad Annalisa Massari, assessora all’Istruzione di Bagno a Ripoli, per il suo saluto a giovani e giovanissimi che partecipano con passione ed entusiasmo alla fatica quotidiana delle Giovani sentinelle, la Fondazione ha voluto puntualizzare quanto sia importante praticare quotidianamente l’educazione alla cittadinanza e favorire partecipazione e discussione, confronto e dibattito, tutti strumenti di crescita democratica e di passione civile, comportamenti che ci sono sfuggiti in occasione della vicenda dei ragazzi e delle ragazze del Volta dopo la nostra email in cui chiedevamo un intervento delle Istituzioni presenti al tavolo presso il Comune di Bagno a Ripoli per sbrogliare questa imbarazzante vicenda!

Ad esordire i ragazzi e le ragazze del comprensivo di Fiesole che hanno ripreso il proprio progetto di miglioramento degli spazi esterni della loro scuola che hanno arricchito ulteriormente dopo il secondo appuntamento nella sala del Basolato a Fiesole, ospiti degli amministratori locali. Così hanno raccontato agli altri ragazzi e alle altre ragazze della realizzazione del murales e il campino polivalente, proposte che hanno avuto una svolta in febbraio, quando  l’assessore ha annunciato che vi sono le risorse per gli interventi. E i giovanissimi hanno proseguito nel loro percorso coinvolgendo i compagni più piccoli della primaria, raccontando loro del lavoro fatto e delle opportunità future. Per la inaugurazione del campino prevedono di organizzare una grande festa aperta a tutta la scuola.

Prima di dare la parola ai giovani del Rodolico, Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha ricordato, nel suo saluto, Antonino Caponnetto sottolineando gli enormi meriti per aver istruito il maxi processo e la determinazione con cui ha affrontato il compito di prendere posto di Rocco Chinnici assassinato dalla mafia nel lontano luglio del 1983. Ha ricordato l’impegno del giudice padre del pool antimafia a raccontare la vicenda dei giudici Falcone e Borsellino e ha concluso che la mafia si può sconfiggere con il rispetto delle leggi e i progetti dei ragazzi e delle ragazze che si muovono nel solco dell'insegnamento dei giudici coraggiosi.

Hanno poi preso la parola i giovani del Liceo Rodolico che si sono occupati di commercio ambulante e della direttiva Bolkestein con una bella intervista a una operatrice del mercato di Scandicci che argomenta la sua contrarietà alla misura del Parlamento europeo. Anche in questo caso ragazze e ragazzi hanno continuato a lavorare dopo l’incontro di febbraio a Firenze.

Ragazzi e ragazze della scuola media Redi di Bagno a Ripoli con le loro maglie e le loro felpe rosse con il nome della scuola hanno ripreso il Decalogo dello star bene a scuola. Per abbellire la propria scuola hanno organizzato un mercatino in aprile e, con i proventi, intendono realizzare alcuni progetti. Hanno nuovamente richiesto l'impegno dell'amministrazione in merito alla questione dell’auditorium. Intanto il prossimo 11 maggio ci sarà un Consiglio comunale riservato a discutere le questioni da loro sollevate: interventi sugli arredi scolastici - tende ignifughe e parasole - lo spazio a scuola e all’aperto. 

Con le immagini hanno presentato alcuni oggetti come le scatole portacellulari o il modulo di segnalazione guasti, poi hanno raccontato dell’incontro presso la facoltà di Architettura nel corso del quale hanno ascoltato, fatto domande e proposte relativamente ai progetti di recupero della scuola. In conclusione hanno ribadito l’importanza delle buone relazioni fra compagni e compagne.

Gli studenti dell’istituto Gobetti Volta hanno rinfrescato la memoria della già citata vicenda pluriennale della pubblicità progresso per pagare il biglietto dell’autobus, poi ha preso la parola  Annalisa Massari, assessora all’Istruzione del Comune di Bagno a Ripoli che ha voluto puntualizzare alcune questioni: l’impossibilità di prevedere la costruzione di un auditorium perché la scuola Redi sorge in una zona dove non è possibile edificare per il rischio idrogeologico, e su tale vincolo, come su ogni prescrizione di legge, occorre che ragazzi e ragazze facciano attenzione nel momento in cui elaborano una proposta. Ha aggiunto che in estate prenderanno il via i lavori per la messa in sicurezza antisismica che si completeranno, con i lavori nella sola stagione calda quando la scuola è chiusa il prossimo anno. Vi è stato uno scambio con i giovani e con la Fondazione dai toni anche alti, ma utile perché ragazzi e ragazze hanno potuto comprendere la complessità della questione e hanno potuto esprimere i propri disagi e le proprie aspettative e la Fondazione ha voluto sottolineare quanto sia importante il confronto, anche aspro, la discussione franca e apprezziamo l’assessora Massari per non essersi sottratta offrendo un buon esempio di  democrazia e buona cittadinanza.

La Fondazione ha voluto rilanciare la sua vecchia proposta di una intransigente lotta alla mafia, alla corruzione e all’evasione fiscale quali strumenti per reperire le risorse per politiche attive.
I giovanissimi dell’istituto comprensivo Galluzzo hanno ripreso le loro proposte relative all’utilizzo dello spazio esterno alla scuola nei momenti di ricreazione e per fare lezione all’aperto, arricchite dai dati raccolti con un questionario distribuito ai propri compagni e compagne della scuola San Brunone, e hanno aggiornato la loro ricerca relativa allo stato di degrado degli edifici delle case popolari vicino alla scuola, tutte di proprietà pubblica. Sfortunatamente l’assessora Giachi aveva lasciato il teatro prima e non hanno potuto discutere con lei.
In ultimo quelli del Liceo Calamandrei di Sesto hanno raccontato la vicenda dei due spazi – la ex caserma di Castello e la ex fabbrica Fiorenza – chiusi da anni e in stato di abbandono che potrebbero essere utilizzati dalla collettività e per la propria scuola.

In breve, una pluralità di questioni che richiedono di essere discusse e dibattute, approfondite e diffuse che non hanno avuto interlocutori, con la sola eccezione dell’assessora Massari.

Ad arricchire la mattinata sono stati i due interventi di Bruno Lo Cicero e di Valentino Patussi che si sono occupati di dipendenze e di stili di vita. Lo Cicero si è soffermato su alcuni aspetti della comunicazione relativa alla pubblicità di bevande alcoliche, mentre Patussi ha voluto sottolineare i rischi dell’abuso e i pericoli di chi è spettatore silenzioso. Ancora una volta il voltarsi dall’altra parte, il chiudere gli occhi, il tacere pavido o menefreghista! E questo terreno comune di soggetti diversi è fecondo di collaborazioni e di percorsi fatti insieme, come ha ricordato nel suo intervento pure Matteo Lucherini, presidente di Generazione Contatti, per  costruire una rete di associazioni e gruppi che operi nella direzione della legalità.

A conclusione della bella mattinata ci siamo dati appuntamento per la Conferenza finale di ottobre e abbiamo ricordato che il prossimo 23 maggio, in occasione di Insieme per non dimenticare la manifestazione per ricordare le stragi di Capaci e di via D’Amelio, ci ritroveremo con le giovani sentinelle aretine in un teatro di Arezzo in collegamento con Palermo.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola