sabato 2 luglio 2011

Messaggio da Pistoia

Con molto piacere giro l'email dell'Assessore Paolo Magnanensi che, come
assessore alla Pubblica Istruzione, ha seguito il progetto delle giovani
sentinelle di Pistoia.
L'attenzione che le nostre Amministrazioni dimostrano sul proprio territorio
nell'ascoltare le proposte che vengono dai propri giovani cittadini è il
segnale migliore per la loro crescita ma anche radicare con l'impegno civile
il valore delle buone pratiche.
Bilotta


> ----- Original Message ----- From: "Paolo Magnanensi"
> To:
> Sent: Friday, July 01, 2011 3:58 PM
> Subject: R: Comunicazione per le giovani sentinelle e per tutti i giovani volontari
>
>
> Ho letto della vostra splendida esperienza a Corleone, grazie ai diari che mi vengono quotidianamente inviati.Voi non potete neppure immaginare la gioia che prova un insegnante, che fa l'amministratore, nel leggere i vostri racconti.
> Quando parlo con i miei studenti cerco di includere, in ogni argomento, il concetto di Legalità , perchè sono convinto che sta alla base della convivenza civile.Anche come Amministratore ho la Legalità come stella polare.
> Spero vivamente che la vostra malattia sia contagiosa e che possa colpire i giovani ed i meno giovani.Grazie anche alla Fondazione.
> Spero di incontrarvi il 3 ottobre. Paolo Magnanensi. Ass. provincia di Pistoia.
>
> ________________________________
>
> Prof. Paolo Magnanensi
>
> PROVINCIA DI PISTOIA
> Assessore allo Sviluppo Economico,
> Pubblica Istruzione e
> Formazione Professionale
>
> Piazza San Leone, 1
> I-51100 Pistoia
> Tel. 0573-374297
> Fax 0573-374278
> ________________________________
>
>
>
>>>> Tutor - Giovani sentinelle della legalità 01/07/11 10.06 >>>
> Allego una bella comunicazione di Luciano Silvestri Responsabile Legalità Cgil Nazionale, nostra partner del progetto "Sentinelle della legalità"
>
> ----- Original Message ----- From: l.silvestri@cgil.it
> To: Tutor - Giovani sentinelle della legalità ; Fondazione Antonino Caponnetto - SCUOLA
> Sent: Thursday, June 30, 2011 8:56 AM
> Subject: R: Ultimo giorno a Corleone per le giovani sentinelle
>
>
> Caro Mimmo,care/i ragazze/i,
> Sto seguendo, attraverso i diari che Maurizio Pascucci, e in questo periodo anche Mimmo, inviano quotidianamente, le belle ed impegnative giornate di Corleone. Ogni volta che li leggo la memoria va inevitabilmente al 2004, quando iniziammo in pochi, con pochi mezzi e senza alcuna esperienza questo cammino, e la gioia diventa ancora più grande nel vedere che i valori, lo spirito e sprattutto l'entusiasmo sono rimasti gli stessi. Cari/e ragazzi/e,come testimonia quest'ultimo diario, siete stati protagonisti di una esperienza straordinaria e avete dato un contributo importante alla crescita di quell'impegno civile che anima il lavoro delle associazioni che compongono il mondo dell'antimafia sociale. Porterete con voi un piccolo tesoro. Conservatelo con cura, raccontatelo. La legalita' e' una malattia buona, di quelle necessarie per costruire gli anticorpi contro le infiltrazioni mafiose, contro il malaffare, la corruzione. Senza legalita' questo paese non ha futuro. Il vostro entusiasmo, il vostro impegno solidale e gioioso da' a tutto questo e a tutti noi una forza straordinaria. Grazie.
> Spero di incontrarvi presto, magari in una delle tante iniziative che insieme all'Arci, alla Fondazione Caponnetto, a Libera, alla CGIL stiamo organizzando.
> Un caro saluto a tutti
> Luciano Silvestri
> Responsabile legalita' e sicurezza CGIL Nazionale
>
>
>
> Ultimo giorno a Corleone per le giovani sentinelle
> Ieri si è conclusa la splendida esperienza a Corleone. Per tutta la settimana, le giovani sentinelle insieme ai volontari hanno lavorato al mattino nei campi, offrendo un contributo di solidarietà tangibile, e nel pomeriggio hanno attivamente partecipato agli stage formativi, con incontri, visite a luoghi simbolo dell'antimafia siciliana e testimonianze.
>
> Nel pomeriggio di ieri i gruppi del progetto Giovani sentinelle e i volontari si sono riuniti insieme per una riflessione sull'esperienza fatta. Riflessione utile per i ragazzi e le ragazze sia affinché non la considerino un episodio concluso e isolato nella loro vita, ma che fecondi il bagaglio culturale e di crescita di ciascuno di loro, sia affinché il confronto con il tema della mafia e del contrasto ad essa costituisca un antidoto efficace anche nei luoghi dove vivono per l'affermazione dei valori della legalità. La stessa cooperativa Lavoro e non solo e l'Arci hanno sempre ritenuto importanti questi incontri e scambi di riflessioni che possono così aiutarli ad affinare regole e richieste per tutti i giovani che vogliono fare questa esperienza a Corleone, mentre i ragazzi possono avere maggiore chiarezza nelle loro aspettative relativamente al volontariato.
>
> Dall'incontro è emerso l'entusiasmo di tutti e il desiderio di tornare nuovamente a Corleone. Tale desiderio è il segnale migliore della loro crescita, del loro protagonismo. A tutte le Giovani sentinelle abbiamo richiesto di essere testimoni, sin da ottobre nei primi incontri del nuovo anno scolastico, nei confronti dei loro coetanei nelle proprie città e scuole. In questo modo sono fedeli allo spirito del progetto che intende valorizzare queste esperienze e radicare un costume di impegno civile nelle proprie comunità a difesa del rispetto delle regole, della Costituzione e per contrastare ogni forma di illegalità.
>
> La Fondazione è grata a tutti i giovani agli insegnanti che hanno partecipato al progetto 2010-2011 per l'impegno e le proposte fortemente sentite che hanno elaborato, per le quali dà appuntamento alla Conferenza Regionale del 3 ottobre prossimo a Firenze.
>
> Un grazie a Fabrizio e Giulia dell'Arci che hanno seguito i ragazzi durante la settimana, a Calogero, Franco, Salvatore e a tutta la Cooperativa: una parte del nostro cuore è rimasto a Corleone.
>
> Un augurio a tutti di buone vacanze.
>
>
>
> Editore Domenico Bilotta
>
> Responsabile Nazionale Progetto Scuola
>
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------------
>
>
>
> Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze
>
> Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190
>
> tutor@giovanisentinelledellalegalita.org
>
> domenico.bilotta55@gmail.com
>
> scuola@antoninocaponnetto.it
>
> http://www.antoninocaponnetto.it
>
> http://www.giovanisentinelledellalegalita.org
>
> http://giovanisentinelle.blogspot.com/
>
>
>
>
>
>

giovedì 30 giugno 2011

Liberarci dalle mafie: concluso il 3° campo antimafie




Carissime,i,

era una Casa di mafia della famiglia Riina oggi è Casa Caponnetto sede della Cooperativa Lavoro e Non Solo!!

Prima era frequentata da mafiosi e da cittadini che avevano perso la loro dignità oggi è continuamente riempita da ragazze e ragazzi che condividono con i soci cooperatori corleonesi antimafia sociale e Giustizia Sociale.



I diari riportati qui sotto sono fedeli al cambiamento in corso e le bandiere e striscioni nelle foto (allegate) sono il segno del coraggio , della memoria e del presente di soggetti collettivi che si sporcano le mani per la libertà di tanti.........



un saluto



Maurizio Pascucci

Coordinatore Campi Antomafie Arci

cell 348 7005531
CORLEONE 28-06-11

E siamo arrivati alla fine di questa esperienza,di questa avventura,così piena di emozioni:gioia,curiosità,risate ed anche pianti.
Con malinconia ripercorriamo i giorni passati.L'obbiettivo è stato pienamente raggiunto,siamo riusciti a formare un gruppo unito,compatto,formato da persone tutte diverse ma con ideali e concezioni se non uguali molto simili.

Questa mattina dopo che ci siamo divisi tra il campo di pomodori ed il vigneto abbiamo salutato i nostri compari corleonesi,con la soddisfazione di esser riusciti a veder "crescere"una vigna,ma soprattutto per aver condiviso tutto: INSIEME.

Dopo pranzo i ragazzi del Progetto Caponnetto hanno preparato le valigie dato che dovevao partire alle 19:00 qui da corleone per tornare verso casa.
Verso le 16:00 ci siamo riuniti per fare una "verifica di fine campo",ovvero un punto della situazione, relativo all'esperienza che ormai haimè avevamo alle spalle.
Durante il meeting sono emerse le considerazioni di ognuno di noi:sono stati affrontati i punti salienti della nostra esperienza,cosicchè abbiamo potuto riscontrare all'unisono che questo è solo la nostra rampa di lancio che ci ha permesso di poter vedere in modo più globale ciò che ci sta intorno,vivendolo ogni giorno in prima persona. Molti invece sono portati a parlare per sentito dire pensando che determinate realtà siano dei tabù,mentre invece essendo cose reali,che esistono,dobbiamo parlarne, e come! dato che interessano proprio tutti!

Siamo riusciti a saper condividere,ad essere più autonomi,indipendenti,responsabili,abbiamo scoperto una parte d'Italia che tanti di noi non conoscevano o perlomeno se la immaginavano soltanto.
Abbiamo cantato nelle difficoltà, riso a crepapelle nei momenti più belli, ci siamo interessati ed abbiamo preso a cuore ogni singola esperienza vissuta.

Ora che ci siamo resi conto che il nostro tempo qui è ormai scaduto, promettiamo che al ritorno a casa, cercheremo di diffondere le nozioni che abbiamo acquisito, condividendole soprattutto con le persone che non hanno partecipato al campo di lavoro, speranzosi che possano comprendere che la mafia in Italia C'è.Dunque è un problema che convolge tutti, indistintamente.
è necessario oltre che pensare GLOBALMENTE, agire LOCALMENTE,
continuando ad essere uniti:
un fascio di spighe infatti è impossibile da piegare!

INSIEME ed UNITI, un'ITALIA DIVERSA è POSSIBILE!!!!!!

Chiara G Ginevra e Niccolò



Corleone 28 giugno:

Oggi poteva essere una giornata come tutte le altre, invece il clima è stato diverso perché, per quanto cercassimo di nasconderlo o comunque di non pensarci, sapevamo bene che era l’ultimo giorno di campo(infatti le sentinelle sono partite in serata, mentre i volontari torneranno a casa domani mattina). In ogni caso la sveglia è suonata alla stessa ora ed ancora un po’ assonnati abbiamo preso la zappa e ci siamo diretti nel campo, dove, sotto la direzione di Gino e Leoluca, abbiamo continuato a rincalzare il pomodoro. Tornati a casa ci aspettava un duro pomeriggio: non solo dovevamo prepararci per la partenza e quindi ripulire tutta la casa, ma soprattutto dovevamo fare la verifica, che, come ha sottolineato Fabrizio, è un momento fondamentale del campo. Tuttavia, proprio durante un breve momento di relax prima della verifica, tutti siamo stati positivamente colpiti dal vedere il nostro vicino di casa che, seduto sullo scalino della nostra porta a vetri, giocava a dama con Niccolò. In questi giorni ci siamo abituati a vederlo seduto di fronte al suo garage che osserva incuriosito le nostre attività, per questo il fatto che abbia “attraversato la strada” c’ha reso estremamente contenti e ottimisti: a Corleone le cose pian piano cambiano!. La verifica è stato un importante momento di confronto tra i ragazzi, in particolare tutti hanno notato come la differenza iniziale tra sentinelle e volontari sia andata scomparendo con il passare della settimana, facendo emergere come l’obiettivo dei due progetti sia il medesimo. Inoltre è emerso come tutti siano rimasti entusiasti del rapporto che si è instaurato con i soci della Cooperativa e con i “diversamente giovani” dello SPI che in queste settimane ci hanno sfamato. Purtroppo, però, il momento dei saluti è veramente arrivato e così abbiamo pensato che il modo migliore per farlo fosse quello di un aperitivo tutti insieme in villa. A questo punto ai volontari non resta che passare quest’ultima notte in casa Caponnetto, certamente ultima di questo campo, ma non in assoluto.

Giulia insieme a Fabrizio coordinatrice del campo antimafie




Ultimo giorno a Corleone per le giovani sentinelle

Ieri si è conclusa la splendida esperienza a Corleone. Per tutta la settimana, le giovani sentinelle insieme ai volontari hanno lavorato al mattino nei campi, offrendo un contributo di solidarietà tangibile, e nel pomeriggio hanno attivamente partecipato agli stage formativi, con incontri, visite a luoghi simbolo dell'antimafia siciliana e testimonianze.

Nel pomeriggio di ieri i gruppi del progetto Giovani sentinelle e i volontari si sono riuniti insieme per una riflessione sull'esperienza fatta. Riflessione utile per i ragazzi e le ragazze sia affinché non la considerino un episodio concluso e isolato nella loro vita, ma che fecondi il bagaglio culturale e di crescita di ciascuno di loro, sia affinché il confronto con il tema della mafia e del contrasto ad essa costituisca un antidoto efficace anche nei luoghi dove vivono per l'affermazione dei valori della legalità. La stessa cooperativa Lavoro e non solo e l'Arci hanno sempre ritenuto importanti questi incontri e scambi di riflessioni che possono così aiutarli ad affinare regole e richieste per tutti i giovani che vogliono fare questa esperienza a Corleone, mentre i ragazzi possono avere maggiore chiarezza nelle loro aspettative relativamente al volontariato.

Dall'incontro è emerso l'entusiasmo di tutti e il desiderio di tornare nuovamente a Corleone. Tale desiderio è il segnale migliore della loro crescita, del loro protagonismo. A tutte le Giovani sentinelle abbiamo richiesto di essere testimoni, sin da ottobre nei primi incontri del nuovo anno scolastico, nei confronti dei loro coetanei nelle proprie città e scuole. In questo modo sono fedeli allo spirito del progetto che intende valorizzare queste esperienze e radicare un costume di impegno civile nelle proprie comunità a difesa del rispetto delle regole, della Costituzione e per contrastare ogni forma di illegalità.

La Fondazione è grata a tutti i giovani agli insegnanti che hanno partecipato al progetto 2010-2011 per l'impegno e le proposte fortemente sentite che hanno elaborato, per le quali dà appuntamento alla Conferenza Regionale del 3 ottobre prossimo a Firenze.

Un grazie a Fabrizio e Giulia dell'Arci che hanno seguito i ragazzi durante la settimana, a Calogero, Franco, Salvatore e a tutta la Cooperativa: una parte del nostro cuore è rimasto a Corleone.

Un augurio a tutti di buone vacanze.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

martedì 28 giugno 2011

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Posted by Picasa

Corleone 27 giugno 2011

27/06/2011

Anche oggi ci siamo alzati alle 6.45 per andare a lavorare nei campi. Dopo il lavoro nei vigneti, stamani siamo andati a zappare i pomodori. Il lavoro consisteva nel radunare la terra intorno alla pianta del pomodoro; il lavoro è risultato più faticoso del solito, ma anche più divertente. Cinque di noi sono andati al vigneto per continuare il lavoro dei giorni scorsi.
A pranzo è tornato a farci visita un volontario della SPI di Palermo, venuto i primi 3 giorni del campo. Inoltre altri volontari della SPI CGIL hanno compensato la mancanza degli altri volontari di Messina partiti ieri, preparandoci delle squisite lasagne alla siciliana, con l'aiuto anche di Lucia e della moglie di Franco.
Dopo il riposino pomeridiano, siamo andati a vedere il luogo della strage avvenuta a Portella della Ginestra. A spiegarci l'eccidio sono venuti 2 sopravvisuti alla strage: Giacomo Schirò e Mario Nicosia e il fondatore dell'associazione "La Ginestra" , la quale si preoccupa dei sopravvissuti e delle loro testimonianze per ricordare e indagare sulla strage avvenuta il 1° Maggio 1947. Giacomo e Mario, non solo ci hanno raccontato come hanno vissuto l' avvenuto, ma ci hanno anche fatto riflettere, narrandoci delle loro esperienze vissute durante il ventennio fascista e negli anni seguenti, facendoci apprezzare di più quei diritti che loro hanno conquistato per noi e per le generazioni future. La strage è stata fatta dal Bandito Giuliano, su commissione della mafia.
Oggi è l'ultima sera che si cena tutti insieme, infatti domani partono i ragazzi della Fondazione Caponnetto e dopo domani i volontari dell' Arci e tutta l'allegra combriccola!!

Irene, Martina, Beatrice e con la collaborazione esterna di Deborah

27 giugno, penultimo giorno a Corleone! Si concludono gli incontri pomeridiani, come al solito ricchi e stimolanti. Questo pomeriggio abbiamo provato un'emozione forte nel visitare i luoghi della strage di Portella della Ginestra. Fra quelle pietre, come scrive Ignazio Buttitta, c'è la memoria dei compagni assassinati dalla mafia. A ricordare giovani e meno giovani vittime, due superstiti hanno raccontato di quel giorno terribile e hanno risposto alle domande dei ragazzi che hanno "toccato con mano" cosa siano i misteri di questo nostro Paese. Quel buco nero che tutto inghiotte e che non vuole lasciarci alcun brandello di memoria per ricostruire una storia condivisa.
Stamattina, durante il lavoro dei campi abbiamo realizzato delle interviste con i volontari che inseriremo nel DVD che sarà allegato al volume dei progetti di quest'anno.

Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

domenica 26 giugno 2011

Corleone 26 giugno 2011


Corleone 26-06-2011
Oggi è stata una giornata particolare, diversa dalla routine del campo, poiché era domenica invece
di lavorare ai campi abbiamo intrapreso un viaggio verso Cinisi, dove abbiamo visitato la casa di
Peppino Impastato, ed in seguito abbiamo raggiunto la località marittima di Capaci.
La sveglia fortunatamente questa mattina è suonata alle 8 e dopo una tradizionale colazione a casa
Caponnetto il pullman degli studenti americani ci ha accompagnato tutti insieme alla prima tappa
della giornata.
A Cinisi si è svolto un interessante incontro all’interno della Casa-memoria di Peppino Impastato,
dove, tramite una visita guidata da immagini e oggetti legati alle vicende che hanno caratterizzato la
sua vita, ci è stato illustrato il pensiero e l’operato antimafia svolto da quest’ultimo.
Da buoni lavoratori ci siamo concessi una pausa e ci siamo recati al mare.
Appena arrivati, alcuni di noi non hanno perso tempo per farsi subito un bagno. Successivamente
abbiamo consumato un pranzo al sacco amorevolmente preparato dai volontari dello SPI che sono
rimasti a Corleone dopo la partenza dei volontari provenienti da Messina.
La giornata si è svolta all’insegna del divertimento tra partite di pallone, nuotate , passeggiate sul
bagnasciuga e musica dal vivo del nostro cantautore preferito Giancarlo, nonché nostro autista!
Tornati a Corleone per la cena ci apprestiamo ad affrontarci sul campo con una partita di calcetto!!!
Un saluto e un bacio Deborah e Veronica

4° giorno a Corleone

Corleone 25/06/2011

Oggi la giornata è cominciata come sempre con una veloce colazione e con il lavoro nei campi.
Come ieri a farci "compagnia" c'erano i nostri coetanei Americani, che come noi si sono dati molto da fare nel finire di sistemare la vigna.
Il lavoro oggi è stato facilitato da un fantastico venticello che straordinariamente ha reso il lavoro molto più veloce e meno faticoso, al punto tale da consentirci addirittura di stare nel vigneto una mezz'oretta in più.
Tornati a casa, dopo una rapida doccia ci siamo accomodati a tavola per gustare un altro degli squisiti pranzetti cucinati dai nostri bravissimi e simpaticissimi cuochi dello Spi Cgil.
Anche gli americani, nostri graditi ospiti si sono leccati i baffi!
Nel pomeriggio dopo un breve, anche se meno degli altri giorni, riposino siamo andati al museo della legalità, edificio confiscato al boss mafioso Bernardo Provenzano, ed utilizzato come museo espositivo per opere narranti, dal principio ai giorni nostri, le stragi mafiose.
Dopo una breve introduzione sulla storia dell'edificio e delle opere al suo interno, da parte di Calogero Parisi, presidente della Cooperativa "Lavoro e non solo", abbiamo assistito ad un incontro dal titolo "Meritocrazia Impossibile" organizzato dalla Sign. Maurilia Rizzotto.
Durante questo incontro ci sono stati numerosi interventi da parte di esponenti politici regionali e provinciali, ed addirittura del Sindaco di Corleone, Iannazzo.
Interventi che appunto si concentravano, come dice il titolo stesso, sulla meritocrazia che ci circonda e con la quale ci troviamo a confrontarci in ambiti lavorativi, scolastici, ecc...
In particolare abbiamo assistito al racconto del padre dello studente Norman Zancone, morto suicida.
La morte di Norman, come appunto si è detto oggi, è stato il chiaro esempio del malfunzionamento della società in Italia che porta ad una errata e mancata applicazione della meritocrazia .
L'Italia paese nel quale non conta quanto tu sia intelligente o quanto tu abbia studiato, ma bensì ciò che è essenziale è la tua posizione sociale o le tue conoscenze.
Norman, un ragazzo semplice, ed innamorato soltanto della Filosofia e dello studio, un ragazzo che studiava e sognava di poter usufruire di tutto il suo studio per insegnare ad altri giovani appassionati studenti tutto il suo sapere ....è morto per lanciare un segnale Forte ... ha rinunciato alla sua vita magari per migliorare quella degli altri, per far si che qualcosa cambiasse.

“la libertà di pensare e anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla”.

Vi salutiamo con le ultime parole di Norman

Iolanda , Giulia, Martino e Irene

Le ragazze e i ragazzi del progetto sentinelle e quelli dei volontari dopo il loro contributo nei campi confiscati, continuano il loro percorso di stage formativo e, ancora una volta, hanno dato una lezione di impegno e di passione al mondo degli adulti che li vuole "bamboccioni" o disinteressati!
Al dibattito sulla meritocrazia impossibile, i ragazzi hanno seguito il dibattito con grande attenzione ma, qualcuno ha pensato che i ragazzi fosssero rimasti fino alla fine per "cortesia"! ... è intervenuta invece Sara Nardi come portavoce dei ragazzi e, non solo ha fatto notare come non bastano le norme per agevolare i meritevoli contro le amicizie strategiche e le raccomandazioni ma spetta allo Stato e alle Istituzioni applicare la nostra Carta Costituzionale per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale in modo da permettere a tutti uguali possibilità iniziali sia nello studio, sia nel mondo del lavoro.

Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

sabato 25 giugno 2011

Giovani Sentinelle a Corleone 3° giorno

24 giugno 2011
3° giorno a Corleone

Bentornati carissimi e carissime!!

Questa mattina siamo tornati nel nostro ormai caro campo..che ormai stiamo vedendo crescere giorno per giorno.
Con grande sorpresa ci ha raggiunto un gruppo di studenti universitari provenienti dall' America qui in italia per un soggiorno studio dedicato all'antimafia.
Con una iniziale difficoltà di comunicazione ci hanno aiutato a completare le nostre attività lavorative.Questa è stata un'occasione per poter avere un ulteriore scambio di cultura e di lingua,la quale ci ha permesso di poter affrontare meglio il lavoro terminato più rapidamente!!
Tornati in sede,a tavola abbiamo aggiunto una ventina di posti in più con grande piacere e curiosità di poter scambiare opinioni in inglese anche sulla mafia, continuando dunque ad approfondire meglio le nostre conoscenze su essa.
Successivamente ci siamo riposati un paio d'ore,per poi ripartire alle quattro per la caserma della guardia di finanza a Corleone; la cui sede è stata trasferita nella casa confiscata a Totò Riina dove il Maresciallo Giuseppe Coppola ci ha spiegato la storia dello stabile, dalla sua costruzione alla sua odierna funzione.
Ci ha dato la possibilità di porgli alcune domande alle quali lui ha risposto in modo chiaro ed esauriente,spiegandoci anche i compiti della guardia di finanza. Ci ha resi partecipe della globalizzazione delle mafie presenti quest'oggi, del riciclaggio del denaro sporco, delle energie rinnovabili gestite dalla criminalità organizzata e della vicinanza della Guardia di Finanza ai cittadini.
Molto entusiasti di questa esperienza siamo rientrati à la maison cercando di riflettere sulle tematiche affrontate.
Prima di cena le giovani sentinelle della legalità si sono riunite per discutere dell'andamento del campo svolto finora.

Dopo cena siamo usciti per le vie del paese addobbate per la festa del "corpus domini" e ci siamo divertiti al Luna Park...

Notte !!!!

Francesco, Gianmarco, Chiara e Niccolò !!


Le giornate continuano ad essere intense fra lavoro la mattina nei campi ed il pomeriggio con veri e propri stage di approfondimenti.
Questo pomeriggio è toccato al maresciallo Coppola che, ancora una volta ha stregato tutti i ragazzi! Le domande sono state tante ma lui non ha lasciato nessuno senza risposte, neppure quando al gruppo si sono aggiunti i ragazzi americani della Siracusa University di Firenze: due ore e mezza di esperienze investigative, la realtà italiana ed europea, movimenti di denari illeciti, riciclaggio di denaro ma anche speranza di grande cambiamento che viene dai giovani e dalla società civile.


Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

venerdì 24 giugno 2011

Giovani sentinelle a Corleone 2





Corleone 23 giugno
Oggi per noi, sentinelle della legalità, è stato il primo giorno di lavoro nei campi: traumatico!
I volontari dell’ associazione Arci ci hanno guidato e affiancato nel lavoro nelle vigne. Stiamo progredendo nel completamento della vigna nonostante la temperatura alta e il sole cocente ci abbiano costantemente messi a dura prova. Elemento fondamentale dell’attività nei campi è stato il lavoro di squadra che ha permesso di unire ulteriormente le due comitive di ragazzi e di scoprire il nostro spirito agreste. Come di consuetudine il pranzo è stato consumato a casa Caponnetto,preparato gentilmente dai “giovani” della SPI. Nel pomeriggio è stata organizzata la visita ad alcune tappe legate agli attentati operati dalla criminalità organizzata. Siamo,dunque,partiti per Palermo verso le 3 del pomeriggio. Come prima tappa abbiamo raggiunto l’albero dedicato alla memoria del magistrato Giovanni Falcone e in seguito la strada in cui fu compiuto l’attentato al suo collega Paolo Borsellino. L’impatto visivo con queste testimonianze ha rafforzato in noi la motivazione che ci spinge ad impegnarci in questo progetto. Come ultima tappa siamo stati invitati al circolo Arci di Palermo dove abbiamo seguito una conferenza portata avanti Antonio Leone,esponente dell’Arcigay di Palermo,Carlo Verri,presidente dell’”Articolo Tre”-associazione nata nel 2006 che si batte per i diritti degli omosessuali- e Valentina Morici. Attraverso tali testimoniane abbiamo avuto modo di affrontare la tematica dell’accettazione della diversità come opportunità di arricchimento ed emblema di uno stato democratico. E’ emersa una’attività giovanile capace di rianimare gran parte della popolazione,di una città considerata retrograda, ormai inerte dinanzi a questioni sociali di primaria importanza. Il circolo Arci ci ha gentilmente offerto un aperitivo-cena a seguito della conferenza .Verso le 10 ci siamo messi sulla strada del ritorno.
Ginevra, Enea, Sara e Alessandro
Ore 6.45 sveglia!

Con grande responsabilità tutti si sono svegliati da se. Molti sono scesi a far colazione con gli occhi chiusi ma coscienti dell'impegno preso hanno affrontato egregiamente il loro primo giorno di lavoro.
La Fondazione è orgogliosa di tutti loro, della maturità dimostrata soprattutto nel pomeriggio. Dopo i due momenti emozionanti della visita all’albero Falcone e Via D’Amelio, è seguito l’incontro con l’Arci Palermo dove Lorenzo Bartalini e Deborah Diamanti sono intervenuti facendosi portavoce in merito ai diritti di ogni cittadino, al rispetto della dignità umana: una bella lezione di vera democrazia.

Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola




Giovani sentinelle a Corleone 1


Prima giornata a Corleone per le giovani sentinelle

Martedì 21 Giugno, ore 18.50 ragazzi e ragazze delle 20 scuole pilota provenienti da tutta la Toscana arrivano con i propri genitori all'aereoporto di Pisa. Prime conoscenze e socializzazione, si passa poi al Check-in mentre, alcuni genitori si trasferiscono nella terrazza dove attenderanno la partenza dell'aereo. Al gate la prima foto di gruppo, per alcune è il primo volo ma niente paura, le ragazze e i ragazzi hanno già socializzato infatti il battessimo del volo si fa tenendosi per mano.
All'aereoporto di Palermo ci attendono Salvatore ed altri della cooperativa con i pulmini, un rapido saluto e via per Corleone dove il gruppo, già presente a Casa Caponnetto insieme allo Spi CGIL, hanno preparato la cena per i nuovi ospiti.
Mercoledì 22 come prima giornata non prevede lavoro nei campi e quindi dopo la colazione si parte per una visita alla cattedrale di Monreale e dopo al luogo dove è stato ucciso dalla mafia il capitano Basile mentre, nel pomeriggio, ancora una gita: a Ficuzza nella tenuta di caccia dei Borboni. In serata ci aspetta Dino Paternostro della Cgil di Corleone che racconta la storia delle lotte contadine.
Dopo cena un'ultima sorpresa! Con skype in collegamento con Serravalle Pistoiese dove il sen. Giuseppe Lumia, Maurizio Pascucci, il segretario regionale toscano dello Spi Cgil dibattono sul valore di solidarietà che i giovani portano nelle terre confiscate alla mafia. La giornata è stata intensa ed ...oggi, visto che sono le due di notte! La sveglia sarà alle 7.00 e, dopo la colazione amorevole dello Spi Cgil, sarà per i ragazzi la prima esperienza di lavoro nei campi.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola

venerdì 20 maggio 2011

I ragazzi di Torrita


INCONTRO FINALE CON LE SCUOLE DI TORRITA DI SIENA



Oggi giovedì 19 maggio si è tenuto l'incontro conclusivo con le scuole di Torrita di Siena, alla presenza del sindaco, Giordano Santoni, che ha voluto ringraziare la Fondazione per l'impegno e la passione con cui ha lavorato con i ragazzi e le ragazze delle scuole di Torrita, a diffondere la cultura delle regole e i principi della nostra Carta costituzionale. Dopo questa prima esperienza, il Comune ha confermato di voler proseguire questa collaborazione.

Nell'introdurre il primo dei tre incontri previsti nella giornata, la Fondazione ha voluto sottolineare quanto sia stata significativa la scelta dell'amministrazione comunale e del Corpo dei vigili urbani di Torrita nel proporre questa esperienza ai propri giovani cittadini, con l'intento di farli crescere.

A bambine e bambini della scuola elementare abbiamo proposto, con l'aiuto di slide i quattro grandi valori che Antonino Caponnetto si è impegnato a sostenere e promuovere fra i ragazzi nei suoi incontri: il divieto del lavoro minorile, l'opposizione alla guerra, la contrarietà alla pena di morte e la lotta contro la fame nel mondo.

Temi importantissimi e di grande impatto che hanno suscitato la curiosità e tante domande. In particolare, il racconto della vicenda di Iqbal Masih, bambino lavoratore pachistano che a dodici anni, nel 1995 è stato assassinato perché aveva cercato di opporsi a coloro che sfruttavano il lavoro minorile nel suo Paese, ha suscitato tanto interesse e richieste fra gli scolari curiosi di conoscere in tutte le sue pieghe che cosa significa lavoro minorile. Ci siamo soffermati a parlare di cosa è la globalizzazione economica per la quale, noi cittadini del mondo più ricco, indossiamo scarpe cucite da bambini come Iqbal.

Abbiamo incontrato poi i ragazzi della seconda media, con i quali ci siamo soffermati sulla nostra Carta costituzionale. Anche con loro abbiamo fatto ricorso a delle slide per introdurre i principi della nostro patto firmato alla fine della Seconda Guerra Mondiale. E parlando di principi abbiamo ripreso la questione del lavoro nero, su cui siamo molto impegnati con il lancio della proposta di un grande segnale dalla Toscana di contrasto al lavoro nero e lotta all'evasione fiscale e contributiva, fatta a Cecina lo scorso martedì 17. Abbiamo approfondito con i ragazzi e le ragazze, sollecitati da una loro domanda sulle proposte di revisione dell'articolo 1 della Costituzione, il valore e la centralità del lavoro nel pensiero dei Costituenti e quanto quella loro scelta sia ancora attuale.

Nel pomeriggio, e ci piace sottolinearlo perché la scuola era chiusa e i ragazzi potevano restare a casa, abbiamo incontrato quelli di terza, tutti presenti e attenti e alcuni con i propri genitori, a smentire le frasi fatte su di loro e sui loro insegnanti, cui va il merito di aver lavorato durante l'anno sul tema della legalità e aver suscitato in loro la curiosità intellettuale e favorito la piena maturità morale.

Con loro abbiamo visto il film che racconta la vicenda di Antonino Caponnetto, l'arrivo a Palermo, il pool antimafia, il maxiprocesso, Falcone e Borsellino, il ritorno a Firenze e le stragi di mafia. E subito un'infinità di domande e richieste per cercare di capire come la mafia si muove, come giunge in territori sempre nuovi per “fare affari”, il riciclaggio e, importantissimo, che cosa possiamo fare noi, come essere vigili e attenti nelle città in cui viviamo per contrastare i tentativi di infiltrazione.

Da questo punto di vista abbiamo sottolineato l'importanza di essere osservatori acuti, di avere un'informazione capace di tenere desta l'attenzione di tutti, di avere politici integri e capaci di governare e d essere esempio per i propri cittadini.

Ci siamo lasciati con l'augurio di ritrovarci con loro, quando frequenteranno le scuole superiori, a lavorare in altri progetti della Fondazione.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

giovedì 19 maggio 2011

terzo incontro a Prato



INCONTRO A PRATO



Mercoledì 18 maggio ragazze e ragazzi del Liceo Copernico di Prato sono stati accolti dall’assessore provinciale all’Istruzione, Loredana Ferrara, in una sala della Provincia per il terzo e ultimo incontro del progetto. Come abbiamo già ricordato, il prossimo anno il progetto coinvolgerà molte altre scuole della provincia di Prato.

Per una straordinaria coincidenza, proprio oggi, mentre gli studenti presentano il loro lavoro sull’immigrazione, l’amministrazione provinciale è impegnata ad accogliere 13 uomini, donne e bambini che richiedono asilo, perché fuggono dalla guerra. Il fatto ha scatenato una violenta campagna politica sostenuta dal Sindaco e da alcuni esponenti della Giunta comunale contro l’accoglienza riservata a questi uomini e donne, violando con il loro comportamento i principi sanciti nella nostra Costituzione.

Il volantino preparato dalle ragazze per il loro lavoro diverrà un manifesto della Provincia di Prato, una sorta di dichiarazione di principio di quella che è la politica dell’amministrazione provinciale.

La Fondazione, nell’introduzione, ha ricordato il saluto e l’augurio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che con un colloquio telefonico ha rivolto a Elisabetta Caponnetto, presidente onorario della Fondazione, durante la sua recente visita a Firenze, per il lavoro svolto a favore della cultura della legalità nella scuola e fra i giovani. È uno sprone a continuare nel nostro lavoro con rinnovato entusiasmo e impegno.

Immigrazione e integrazione, il titolo del lavoro dei giovani che affronta la questione da un punto di vista dei flussi oltreché da quello più propriamente culturale. Chi giunge nel nostro Paese, in fuga dalla guerra o perché perseguitato per ragioni politiche, ha diritto alla protezione dell’asilo politico. La crescita dell’immigrazione è stata rafforzata dal processo di globalizzazione economica, processo che ha avvicinato cittadini di tutto il mondo, dando origine a fenomeni di omologazione economica, culturale, degli stili di vita, ma, al tempo stesso, grazie agli scambi fra gli uomini, è possibile rendere più incisiva la battaglia contro le discriminazioni e il divario fra i Paesi del nord e sud del mondo.

Le motivazioni dei flussi migratori sono varie, la prima è di natura economica, poi vi sono quelle politiche o religiose, o a seguito di disastri naturali. Le migrazioni costituiscono delle opportunità per i Paesi di arrivo perché nuove forze lavoro consentono di irrobustire il sistema sociale, oltre ad avere forza lavoro qualificata. Dal punto di vista dei paesi di partenza l’immigrazione serve ad attenuare le tensioni sociali, se vi è una forte disoccupazione, mentre da un altro lato costituisce un impoverimento perché migrano giovai acculturati.

A Prato è particolarmente significativa l’immigrazione cinese, insediata in alcune parti della città, immigrazione cui viene attribuita ingiustamente la diffusione del lavoro nero e dell’evasione fiscale e contributiva. Per contrastare efficacemente l’immigrazione clandestina è necessario sviluppare e rafforzare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione a cominciare dal promuovere la conoscenza della lingua e delle leggi.

Una buona politica dell’integrazione richiede il confronto, il dialogo, il rispetto e il coinvolgimento. Gli studenti hanno individuato quali primi interventi da realizzare l’attività dei facilitatori per aiutare i migranti ad orientarsi nella nuova realtà, la disponibilità di alloggi per i primi mesi per consentire la ricerca di un lavoro e una sistemazione più stabile in condizioni di sicurezza, l’offerta di piccoli lavori quali forme di avviamento ad un lavoro duraturo e sicuro.

Prato è oggetto di dibattito la forte presenza della comunità cinese che talvolta è pretesto per politiche e ragionamenti fortemente discriminatori.

Su questo l’assessore Ferrara, intervenuta successivamente, ha voluto ribadire che la questione del lavoro nero è rimasto sotto silenzio e di comodo finché non è scoppiata la crisi economica con tutte le sue conseguenze sul piano dell’occupazione ed è diventato una vera e propria emergenza quando le aziende pratesi hanno cominciato a delocalizzare la produzione. Nella conclusione la Fondazione ha ringraziato i giovani per questo loro lavoro, autentica lezione di civismo in un momento così difficile e in una realtà cittadina percorsa da tensioni sul tema dell’immigrazione.

Peccato l'assenza del Comune di Prato e al confronto mancato!



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro pubblico a Cecina


INCONTRO A CECINA CONTRO IL LAVORO NERO E L'EVASIONE FISCALE



Martedì 17 maggio finalmente a Cecina. Dopo averlo annunciato per tanto tempo ed aver suscitato tante curiosità, abbiamo mantenuto l'impegno di tenere l’incontro che prosegue il lavoro avviato dai ragazzi e dalle ragazze dell’Istituto Marco Polo – Cattaneo della città. Presso la sala della Consulta giovanile, che proprio oggi è stata intitolata a Peppino Impastato, nella cornice della festa della legalità, la Fondazione ha ripreso il cammino, avviato lo scorso anno. Ci intristisce che accanto ai giovani della Consulta non ci fossero gli studenti del Cattaneo. Eppure le sollecitazioni erano state continue, li avevamo esortati con l'esempio di Antonino Caponnetto a non abbandonare alle prime difficoltà le battaglie in cui si crede. Siamo, invece, ben contenti di riprendere, il prossimo anno, il percorso già avviato e riconquistare la fiducia dei ragazzi. In questi mesi la Fondazione ha lavorato e ha convinto l’amministrazione comunale a sedersi intorno ad un tavolo e confrontarsi con quanto hanno da dire i giovani. E partendo proprio da Cecina, ha lanciato questa battaglia per il contrasto al lavoro nero e all'evasione fiscale e contributiva. Dalla sollecitazione diffusa dei giovani di effettuare maggiori controlli e dalla delusione di aver scoperto che fra le misure del ministro Sacconi vi è quella di operare gli accertamenti fiscali e di contrasto al lavoro nero solo dopo aver avvertito, degli stessi, le categorie economiche, la proposta della Fondazione è che dalla Toscana venga un segnale forte a favore della legalità e della giustizia fiscale: le amministrazioni comunali esercitino quel potere che hanno e impegnino il Corpo dei vigili urbani nei controlli alle aziende del proprio territorio. Non sono necessarie “guardie verdi o gialle”, né poteri speciali, i vigili sono a conoscenza delle attività economiche, di capannoni e aziende sul territorio comunale e possono intervenire celermente ed efficacemente a contrastare evasori (145 miliardi di euro, secondo le ultime stime!) e coloro che fanno ricorso al lavoro nero. Solo così si può avviare un percorso virtuoso di recupero e che sia da esempio per tutto il Paese.

Maurizio Pascucci dell’Arci, nostra partner, nel ricordare Peppino Impastato, ha indicato l’esempio di Felicia, madre di Peppino, ricerca di giustizia e ha voluto ringraziare Lorenzo Diana, limpidamente impegnato nella battaglia a favore della legalità. Ha fornito dei dati relativamente al lavoro nero, numeri estremamente preoccupanti provenienti da fonti ufficiali, da cui si evince una diminuzione significativa delle ispezioni, diminuzione a cui si può accostare l'altro dato allarmante dell’aumento degli infortuni sul lavoro, specie al primo giorno di lavoro, indizio di lavoro irregolare.

Anche in Toscana vi è un numero significativo di lavoratori in nero, fra di essi vi sono alcuni minori. In particolare, nel caso di un’indagine è stato ipotizzato il reato della riduzione in schiavitù, vicenda in cui sono coinvolti cittadini italiani nelle vesti di sfruttatori.

Contro questi fenomeni è necessaria un'assunzione di responsabilità da parte di ogni cittadino di buona volontà, ma occorre pure che chi ha responsabilità di governo elabori strumenti di contrasto efficace per evitare che nelle smagliature della società civile si inserisca la malapianta della cultura e delle pratiche mafiose.

Ha preso la parola Lorenzo Diana, membro nelle passate legislature delle Commissioni parlamentari antimafia ed oggi impegnato con la fondazione Antonino Caponnetto, che ha voluto ricordare, anche lui, Peppino Impastato, divenuto oramai simbolo della lotta contro la mafia.

Se noi abbassiamo il livello di attenzione sulla sicurezza sul lavoro cresce il numero degli infortuni sul lavoro, molti dei quali mortali, circa 1000 all’anno, e moltissimi sono quelli che hanno come conseguenze delle menomazioni per i lavoratori. Contro tutto ciò dobbiamo rafforzare decisamente la cultura della legalità, del rispetto delle norme, che sono la vera garanzia per chi ha meno potere, per chi è indifeso. Ha rivolto un appello ai giovani all’impegno politico, senza il quale non è possibile l’esercizio della democrazia, né ci si può illudere che ci siano terre immuni dal fenomeno mafioso, che si può tenere a distanza solo tenendo alta la guardia e la vigilanza da parte di ogni cittadino.

Sergio Iommelli della Fondazione si è occupato dei temi connessi all'evasione e al riciclaggio del denaro guadagnato illecitamente, sottolineando la questione della concorrenza sleale di quegli imprenditori che ricorrono al lavoro nero, oltre a provocare un danno alla collettività. Ha richiamato all'attenzione di tutti che i dati forniti dall’Istat sono solo delle stime molte volte prudenziali, che potrebbero nascondere numeri ancora più allarmanti, che stanno a significare ricchezze sottratte illegalmente al fisco, e quindi alla collettività, costretta ad intervenire per ripianare i buchi dei mancati introiti o, in alternativa, a rinunciare alle prestazioni dello Stato sociale. In questo senso ha denunciato l'assenza di consapevolezza morale dei cittadini del vivere in comune, mentre la trama delle relazioni fra i cittadini sembra ridursi ai soli rapporti giuridici lasciando fuori la politica quale dimensione del vivere insieme e della ricerca di orizzonti collettivi.

Federico Gelli, con cui condividiamo numerose battaglie a favore della legalità, ha raccontato della sua esperienza nella Regione Toscana in tema di lavoro. In occasione dei due scioperi generali del 2003 e del 2008 vi è stata una forte richiesta in tema di appalti pubblici e, in Toscana, era stata votata una legge molto rigorosa che li regolamentasse, legge che aveva provocato non poche resistenze e critiche anche fra i membri del Consiglio regionale. Per una complessa situazione giuridica alcune delle parti della legge sono state modificate, espungendo parti significative, e si è giunti alla attuale legge 38 della Regione Toscana sugli appalti.

I cardini della legge sono quelli di disciplinare in tutti gli aspetti la questione degli appalti pubblici, riconoscendo che grazie ad essa è anche possibile salvaguardare la prestazione d’opera dei lavoratori.

Inoltre essa prevede un osservatorio degli appalti pubblici con funzioni di controllo e monitoraggio, consulenza e supporto per i piccoli comuni, individuando modalità di comportamento omogenei. È una garanzia anche per gli imprenditori, perché introduce il principio di non ricorrere all’offerta con il massimo ribasso negli appalti pubblici. Infatti ci sono delle imprese che, dopo aver vinto l’appalto ed eseguito parte dei lavori, scompaiono. Aver privilegiato invece l’offerta economicamente più vantaggiosa è uno strumento che valuta molti parametri oltre la l'utilità economica: la qualità dell’opera, il rispetto delle norme da parte dell’impresa, l’attenzione all’ambiente. La questione della sicurezza è un altro elemento significativo, perché il costo della sicurezza è uno dei tagli più frequenti per abbassare l'offerta. La banca dati degli appalti incrociata con quella della Guardia di Finanza permette di scoprire rapidamente se si è in presenza di imprese poco affidabili. Si aggiunga poi il prezziario delle opere per evitare comportamenti disomogenei delle imprese sul territorio toscano. La Regione ha potenziato i vigili sanitari che si affiancano a quelli urbani nel controllo degli appalti nel territorio di competenza. Infine c'è una particolare attenzione al subappalto, elemento critico questo perché è lo strumento con cui aziende in odore di mafia tentando di introdursi nel tessuto economico di una regione. La regola è quella che chi vince una gara non può permettere di accodarsi ad altre aziende subappaltanti.

Alla fine il saluto di Giovanni Impastato ha ricordato a tutti che, per battere la mafia, è necessario un sano progetto di sviluppo morale e culturale.

Luciano Mennonna della Cgil ha voluto confermare l’impegno del sindacato sui versanti della lotta alla mafia e al contrasto all’economia illegale. Ci sono settori a fortissima vocazione al lavoro nero, ma anche vero e proprio lavoro fantasma, anticamera dello schiavismo. Contro tutto ciò ha auspicato il sostegno alla magistratura e alle forze dell’ordine, soprattutto in questo momento in cui le risorse disponibili alla loro attività di controllo sono scarse.

Alla fine del dibattito, che è stato sereno e molto sentito dai giovani, esprimiamo l’augurio che le amministrazioni comunale attente comincino ad adottare comportamenti coerenti con la volontà di combattere l’evasione fiscale e di contrastare il lavoro nero.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

INCONTRO CON IL PESENTI DI CASCINA E IL XXV APRILE DI PONTEDERA



Nell’Auditorium della Provincia di Pisa, martedì 17 maggio si è tenuto l’incontro conclusivo con gli studenti e le studentesse di Cascina e di Pontedera. Ad accoglierli, il presidente della Provincia, Andrea Pieroni, che ospitando la manifestazione ha voluto dare un segnale di attenzione. Ha esordito apprezzando il contributo dei giovani in un progetto così impegnativo. Ha ricordato quanto sia importante la battaglia contro la mafia e contro la criminalità organizzata che inquinano lo spazio democratico e, nel far ciò, agevolano l’erosione dei diritti dei cittadini. Nella provincia di Pisa vi sono più soggetti che lavorano a favore della diffusione della cultura delle regole che sono impegnati quotidianamente a tale scopo.

La Fondazione ha voluto dare atto dell’impegno degli amministratori locali che sono accanto ai propri giovani concittadini che, con questo loro comportamento, irrobustiscono le difese della società civile e hanno funzione di prevenzione nei confronti dei tentativi di infiltrazione criminale. In questo senso vanno intese anche le osservazioni critiche rivolte a talune amministrazioni, perché servono a richiamarle al loro dovere, quello di essere interlocutori ed esempio per i giovani. Lo scorso anno i ragazzi del Liceo di Pontedera hanno posto il tema del lavoro nero, senza però ricevere risposte. Dispiace per questo l’assenza del Comune di Pontedera che solo a fase alternata è presente a questi appuntamenti con i propri giovani. La Fondazione ha deciso di non lasciare inevasa la domanda e, per questo, rilancerà il tema. Lo farà da Cecina, prendendo spunto dalla proposta elaborata lo scorso anno dagli studenti dell’Istituto Marco Polo – Cattaneo e che non aveva trovato alcuna interlocuzione da parte degli amministratori locali, che avevano disertato tutte le occasioni di confronto.

Quest’anno studentesse e studenti di Pontedera si sono occupati della loro scuola, di come preservare il bene, di come salvaguardarlo e migliorarlo. Quelli di Cascina invece si sono interessati di rifiuti, con particolare attenzione a quelli speciali. Come si intuisce facilmente, i giovani sono preoccupati da questioni di grande rilievo che mettono in crisi il loro futuro, ma anche quello di tutti noi.

Hanno esordito i giovani dell’Istituto di Cascina ringraziando Ecofor e Arpat per l’aiuto ricevuto nel loro lavoro, poi sono passati ad analizzare che cosa è un rifiuto, come sono raccolti e smaltiti.

Hanno visitato il sito di Peccioli, che da discarica a cielo aperto, negli anni Ottanta del secolo scorso, è divenuto un impianto di trattamento dei rifiuti dopo l’intervento di risanamento. Oggi, è un modelli che attira l’attenzione di organismi internazionali e di coloro che si occupano di trattamento dei rifiuti.

Hanno poi esaminato le vicende della discarica della De.Co Industria, che è stata chiusa a seguito del provvedimento dell’Autorità giudiziaria lasciando un debito a carico della collettività, non solo finanziario, ma anche per ciò che concerne l’ambiente. L'altra discarica del “Tiro a segno” è stata per molto tempo luogo di sversamento di rifiuti, fino al tentativo di regolamentarla e metterla in sicurezza degli ultimi anni. Un questionario preparato dagli studenti e distribuito a 250 loro compagni è servito a saggiare le loro conoscenze, quanta consapevolezza vi è del problema e se si fa la raccolta differenziata in casa. Il questionario è stato distribuito anche a cittadini e le loro risposte hanno fornito dati su cui riflettere.

Hanno preso poi la parola ragazze e ragazzi del Liceo di Pontedera. Dapprima hanno riproposto lo spot che illustra il loro progetto dello scorso. Quest’anno si sono voluti occupare dei beni comuni e, in particolare, della scuola. Con l’aiuto di immagini ne hanno sottolineato il degrado. Vorrebbero imbiancare le pareti, intervenire sul riscaldamento, definire degli spazi nell’edificio da rendere disponibili per gli studenti, trovare soluzioni per le pulizie di aule e corridoi. Hanno coinvolto i propri compagni e approntato un decalogo dei buoni piccoli gesti, perché modificando i comportamenti individuali è possibile raggiungere risultati incoraggianti. Hanno previsto un incontro con un tecnico di Acque SpA per approfondire il tema dell'acqua e che cosa possono fare nella loro scuola per evitare sprechi e rifiuti. Di energia si sono occupati in relazione al problema di quella necessaria per l'edificio scolastico. Hanno incontrato tecnici di Enel Energia per conoscere le diverse fonti alternative. In piccolo sperano di far installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto della propria scuola e, intanto, si impegnano a risparmiare con i piccoli gesti quotidiani. Per concludere uno spot a favore delle fonti alternative.

Un ultimo bel segnale: ragazze e ragazzi hanno coinvolto compagni di altre scuole con l’intento di ampliare le buone pratiche e i buoni comportamenti. Due brani tratti dai temi dei ragazzi sulla loro esperienza hanno chiuso il loro intervento.

L’assessora provinciale all’Istruzione, Miriam Celoni, sempre presente e molto attenta alle sollecitazioni dei ragazzi, comportamento che la Fondazione apprezza come esempio di amministratore credibile, intervenuta dopo, ha innanzitutto espresso la sua soddisfazione per il lavoro di questi ragazzi che ha al centro la scuola, scuola in fortissima sofferenza in questo momento, ma che è sempre viva, come testimoniano i giovani. Ha preso l’impegno di rilanciare la proposta degli studenti di Pontedera dei pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola, almeno a cominciare da alcune scuole della provincia quale segno di scelta a favore delle energie alternative, e lavorerà affinché questo diventi esempio virtuoso.

Ha richiesto la collaborazione dei ragazzi, a sollecitare, a ricercare il dialogo e il confronto. Ha apprezzato l’assunzione di responsabilità da parte loro, sia quella individuale, perché i piccoli gesti quotidiani servono ad aprire la strada a modificazioni significative nel vivere comune, sia quella collettiva perché rafforza la possibilità di una convivenza fondata sui valori della democrazia e della legalità.

L’assessore provinciale ai Lavori pubblici, ai Trasporti e Legalità, Gabriele Santoni, ha assunto questo incarico, dichiara, per costruire una cornice culturale entro la quale soggetti diversi possano lavorare insieme sulla cultura delle regole. Anche in Toscana la mafia, che non controlla il territorio, è presente in quegli ambiti che consentono larghi profitti: i rifiuti, l’usura e il racket della contraffazione. Per contrastare tutto ciò è necessario l’impegno di tutti, ma anche la capacità e le competenze, che si acquisiscono a scuola. Ecco perché è importante difendere e rafforzare la scuola.

Questa bella esperienza di ascolto e di confronto fra ragazzi e Istituzioni locali conforta le convinzioni della Fondazione sul proprio lavoro, sull’impegno, e ci gratifica la risposta degli amministratori perché esempio di educatori lungimiranti e attenti, soprattutto se messo a confronto con le accuse di demagogia e di populismo che ci sono state rivolte ultimamente e ai tentativi di emarginare la Fondazione, una sorta di cattiva maestra da scansare, perché forse non si vuole o non si è abituati al dibattito e non si accettano di buon grado le critiche.

Fabio Mariotti, assessore del Comune di Cascina amministrazione, questa sempre attenta e presente sin dal primo anno, ha lodato di tutti gli studenti di Cascina presenti all’incontro in un giorno di chiusura della loro scuola, sede elettorale e ha confermato che anche la nuova amministrazione proseguirà ad essere nel percorso con i suoi giovani cittadini.

In conclusione, Lorenzo Diana, già membro della Commissione Antimafia ed esperto di ecomafie, ha raccontato ai ragazzi come funziona il traffico dei rifiuti e, in particolare, quelli speciali. E ha voluto rimarcare che un’efficace contrasto alle ecomafie può venire dal comportamento attento e vigile dei cittadini, autentiche sentinelle nel difendere la legalità.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

mercoledì 18 maggio 2011

Sentinelle a Massa terzo incontro


INCONTRO MASSA



Venerdì 13 maggio appuntamento a Massa. Ragazze e ragazzi del Liceo Classico Pellegrino Rossi della città e quelli del Liceo Scientifico Marconi di Carrara sono stati ricevuti dall’assessore provinciale all'Istruzione, Raffaele Parrini, e dalle omologhe del Comune di Massa, Carmen Menchini, e del Comune di Carrara, Giovanna Bernardini.

La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando lo spirito del progetto: dare voce ai giovani, ricercare gli spazi perché possano esprimersi, essere protagonisti, partecipare alla vita pubblica e trovare finalmente cittadinanza. In questo senso ha rimarcato i passaggi in cui si articola il progetto stesso che prevede un incontro introduttivo di presentazione con i soli studenti. Poi, un secondo, cui sono invitati amministratori e cittadini, proprio per far conoscere il lavoro che gli studenti hanno avviato e richiedere il confronto, attivare un canale di comunicazione, anche per ricevere consigli e suggerimenti, promuovere la discussione e il rispetto reciproco. Infine, al terzo incontro, quando i ragazzi hanno completato il proprio lavoro, invitano gli amministratori locali ad un dibattito più stringente e chiedono loro di assumere degli impegni precisi. Questa articolazione del progetto, come abbiamo più volte ripetuto, nasce dalla convinzione di rafforzare e stimolare il confronto pubblico e l'interlocuzione fra cittadini e amministratori perché, senza tali modalità, è la stessa democrazia a soffrirne. Continueremo a ricordarlo fino a vincere tutte le resistenze che, ancora una volta, abbiamo riscontrato in questo incontro.

Dopo un breve saluto di Carmen Menchini, che ha ringraziato la Fondazione e ha sottolineato il valore di queste esperienze perché consentono ai giovani di fare esercizio di democrazia, hanno esordito i ragazzi di Massa che si sono occupati, fin dallo scorso anno, di spazi giovanili. Gli studenti hanno ripetuto, per l'ennesima volta, di non volere essere informati, ma di essere coinvolti! Dagli incontri con i tecnici del Comune hanno invece appreso cos’è il Piano strutturale e quali sono le scelte dell'amministrazione. Ma di partecipazione attiva alle decisioni sul disegno della loro città, niente! Dopo due anni scolastici, i ragazzi hanno allora simulato, con l'aiuto di slide, come sarebbe stata oggi la città con uno spazio per loro, dove poter fare concerti, mostre e altre attività, per far meglio comprendere la loro idea di protagonismo.

A seguire, i giovani del Liceo Marconi hanno presentato il loro progetto sull’acqua. Hanno fatto alcune interviste ai cittadini dopo la recente assegnazione del servizio ad una società, Gaia, assegnazione che ha avuto come primo effetto un aumento dei prezzi. Dalle risposte alle loro domande si desume l’insoddisfazione degli abitanti di Carrara. I giovani si sono soffermati a chiarire le caratteristiche dell’acqua potabile e delle acque minerali in bottiglia e hanno richiesto che ci siano controlli più stringenti sulla qualità delle acque imbottigliate che, nonostante abbiano limiti meno severi di quella del rubinetto, costano dalle 500 alle 1000 volte di più.

Hanno poi preso la parola le ragazze della quarta E dello stesso Liceo che, lo scorso anno, si sono occupate delle polveri sottili nella loro città, dovute al trasporto dei blocchi di marmo. Le studentesse hanno fatto la cronistoria del progetto, ricordando l’assenza degli amministratori a tutti gli incontri fino a quello del 28 marzo scorso a Carrara, nel ridotto del Teatro degli Animosi. In quella occasione, il sindaco, Angelo Zubbani, ha incontrato per la prima volta i suoi giovani cittadini, offrendo delle risposte alle loro richieste e ai loro rilievi. Ma le risposte non hanno convinto i ragazzi, come hanno ribadito, perché a loro sembrava, e sembra, preminente l’interesse della tutela della salute dei cittadini. Questo giudizio lo hanno ripetuto anche dopo aver ricevuto la visita del Sindaco, presso la loro scuola, dopo il 28 marzo, che sarebbe dovuta servire, nelle intenzioni del primo cittadino, a fornire, sia pure tardivamente, quei dati relativi alle polveri sottili, utili alla ricerca, che non aveva mai fornito.

Carmen Menchini ha voluto innanzitutto apprezzare il dato che nelle richieste dei ragazzi ci sia sempre un riferimento all’offerta culturale, ma ha voluto rivolgere loro alcune osservazioni critiche. Innanzitutto il sillogismo dei ragazzi: non ci sono spazi per noi giovani, voi amministratori non li avete realizzati, dunque non avete dato risposte alle nostre richieste. Al contrario, sostiene l'Assessore, esistono dei progetti del Comune di Massa che sembrano soddisfare le richieste dei giovani. C’è un corso di alfabetizzazione per gli stranieri, un cineforum, la biblioteca comunale apre anche la domenica. La pedonalizzazione di piazza Aranci inizierà nel prossimo mese di luglio e lo spazio sarà libero dalle auto. Ha chiesto loro atteggiamenti responsabili quando si richiedono agli amministratori pubblici degli impegni, cominciando ad interrogarsi quanto della propria paghetta è destinato al consumo culturale.

Raffaele Parrini ha dichiarato di apprezzare il dibattito franco, chiaro e ha inteso il lavoro dei giovani come una critica costruttiva all'opera degli amministratori. Ha però osservato che la Fondazione ha espresso giudizi un po’ tranchant, rischiando il populismo e il qualunquismo perché non tengono conto dell’attacco fatto alle amministrazioni locali dal governo del nostro Paese, amministrazioni che sono in difficoltà enormi da un punto di vista finanziario per i tagli operati ai trasferimenti e per la mancata indicazione di fonti nuove di finanziamento. Tutto ciò non consente loro di lavorare con serenità e per soddisfare le esigenze dei cittadini.

Relativamente alla questione dell’acqua, ha ribadito che la scelta di Gaia, la società pubblica che gestisce il servizio dell'acqua, è un tentativo di mantenerla in mano pubblica.

Sul tema delle polveri ha ricordato la legittimità delle diverse posizioni in campo, avendo bene in mente l’interesse della salute pubblica, ma ha voluto difendere la scelta della strada dei marmi quale strumento per risolvere il problema. Ha invitato ad una assunzione di responsabilità collettiva per individuare, discutere e risolvere i problemi, per sfuggire alla facile demagogia di addossare agli amministratori tutte le responsabilità.

Paolo Gozzani della Cgil, nostra partner, ha sottolineato il valore di questa discussione e ha voluto ricordare la grave situazione in cui si trovano molti lavoratori della provincia di Massa che rischiano di perdere il posto a causa della crisi economica.

Giovanna Bernardini si è rammaricata per l’assenza dell’assessore comunale all’Ambiente, Giovanni Dell’Amico, che avrebbe meglio dialogato con i ragazzi. Anche lei ha lamentato i tagli al bilancio del suo assessorato che non consente di poter programmare in modo adeguato tutte le attività. Dopo aver bacchettato i ragazzi per le interviste ai cittadini che non sono un campione statistico, quindi prive di valore scientifico, ha voluto rimarcare l’assenza di una educazione all’uso di questo bene fondamentale. Ha invitato studenti e studentesse a proseguire nel loro impegno, proponendo loro un patto affinché continuino ad essere sentinelle, anche a prescindere dalla fondazione Caponnetto!

Maurizio Pascucci dell’Arci, nostra partner, ha molto apprezzato la discussione e ha ricordato alcune delle regole di questo progetto: privilegiare l’ascolto dei ragazzi, non sovrapporre la propria voce a quella dei giovani e la presenza delle istituzioni sia quella di dare delle risposte. Queste regole assumono maggiore rilevanza se incrociate con la complessità degli argomenti. Occorre rifuggire sì dalla demagogia e dal populismo, ma questo non può esimere da una valutazione critica delle scelte che operano le amministrazioni e chi ha responsabilità di governo, come nel caso delle decisioni difficili sull'acqua, che scontano anche, talvolta, una scarsa consapevolezza delle conseguenze. Ha posto l'accento sulla partecipazione, quale tratto distintivo della buona politica, che è autentica quando si contano le ragioni di ciascuno. La politica deve occupare gli spazi che finora sono stati lasciati vuoti dal clima generale di disattenzione.

Prima dell'intervento conclusivo di Maurizio Pascucci, la Fondazione ha voluto sottolineare alcuni passaggi di questa giornata. Dopo l'impegno straordinario per convincere gli amministratori locali a sedersi attorno ad un tavolo e discutere e dopo aver moderato un dibattito difficile ed aspro, come quello del 28 marzo scorso, abbiamo scoperto che il Sindaco di Carrara ha rilasciato un'intervista a Tele Toscana Nord due giorni dopo, dichiarando di essere stato vittima di un'imboscata. Imboscata è parola forte, scelta non a caso, come se il 28 qualcuno avesse deciso di tendergli una trappola, senza alcun preavviso, invece all'appuntamento, il Sindaco, era giunto dopo ripetuti inviti cui erano allegati sempre tutti i documenti preparati dagli studenti per la discussione. Con non poco sgarbo, aveva poi incontrato i ragazzi del Liceo scordandosi di invitare la Fondazione, tutor del progetto, che, piaccia o no, continuerà ad essere presente.

Ricordiamo che i rappresentanti delle Istituzioni locali, dopo essere stati eletti, devono tener conto del benessere di tutta la collettività. I ragazzi a distanza di due anni scolastici sono sempre senza soluzioni e le risposte date in privato a scuola più che risposte sembrano giustificazioni, non risolvendo i drammatici problemi di tutela della salute.

La soluzioni proposte dai ragazzi: mettere a norma l’impianto di lavaggio in modo che i camion arrivino in città puliti; e l'impegno a contrastare l’imbrattamento e la perdita di materiale dai camion in transito rimangono lettera morta.

All'incontro finale, senza nemmeno celarlo tanto, c'è l'invito rivolto ai giovani alla collaborazione, anche senza la Fondazione. Che cosa può aver prodotto questa situazione straordinaria? Che cosa induce degli amministratori a dare un tale esempio ai giovani che si avvicinano alla politica?

Quello che si intravede è una difficoltà ad ascoltare, ad accettare un confronto libero con posizioni diverse, a valutare le ragioni differenti che alcuni cittadini propongono. Lo spirito del progetto è invece quello di mettere insieme, attorno ad un tavolo, studenti, cittadini ed amministratori e ha fatto vedere che la nostra Toscana è capace di dare segnali importanti e concreti di fiducia, partecipazione e responsabilità, come dimostrano gli esempi di Firenze, Arezzo, Grosseto, gli amministratori della Provincia di Lucca e di Pistoia, di Barga, Agliana, Cascina, Pontedera e la Provincia di Pisa. La nostra insistenza e quella dei giovani sono state premiate, quest'anno, da comportamenti decisamente più attenti all'ascolto, si vedano i casi degli amministratori della Provincia di Prato, dei Comuni di Livorno e di Pistoia, di Siena, che hanno inteso la Fondazione come un alleato degno di fiducia in questo cammino difficile per riconquistare i giovani all'impegno. Gridare al qualunquismo e alla demagogia è una difesa debole contro l'evidenza della disaffezione alla politica e al protagonismo civile, serve tutt'al più a mascherare l'insofferenza e la disabitudine al confronto e alle critiche. Riguardo ai tagli, la Fondazione ha dichiarato sin dall'inizio, e le nostre mail sono lì a testimoniarlo, tutta la propria contrarietà ai tagli scellerati del governo. Tanto che ha apprezzato la scelta dell'assessore alle Infrastrutture della Provincia di Pistoia di avere quali alleati gli studenti e la Fondazione nella battaglia per avere una ex caserma da riutilizzare come edificio scolastico.

In chiusura, una ragazza del Liceo di Massa e una di quello di Carrara hanno chiesto la parola per una breve replica. La studentessa di Carrara ha smentito che l’incontro del 28 marzo sia stato bello e ha ribadito che il Sindaco era infastidito dalle loro richieste; inoltre, quando si è recato al loro Liceo, ha ribadito che non è possibile avere tecnicamente dei camion a tenuta stagna che trasportano i blocchi di marmo, ma per i giovani resta prioritaria la salute pubblica.

Gli studenti di Massa hanno dimostrato grande maturità esprimendo, in primo luogo, solidarietà ai lavoratori della Eaton, dove trecento di loro rischiano il posto di lavoro per la delocalizzazione dell’azienda. Hanno ribadito di essere disponibili a collaborare con l'amministrazione cittadina, invocando di essere “usati” e hanno osservato che alcune delle iniziative dell’amministrazione sono poco pubblicizzate, come il corso di alfabetizzazione per stranieri. Il cineforum è semplicemente un'altra cosa da quello che loro intendono e ricercano. L'apertura della biblioteca è insufficiente, limitandosi a tre ore, tanto è vero che si sono detti pronti all'autogestione. Di questo vorrebbero discutere, senza dover giustificare quanta parte della loro paghetta è destinata alla spesa culturale!

Ragazzi che si mettono in gioco e sono così disponibili alla fatica per costruire insieme una città migliore costituiscono motivo di orgoglio e devono indurre tutti noi adulti a comportamenti più umili e a non farci dimenticare di essere buoni educatori, capaci di far crescere giovani così responsabili.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

sabato 14 maggio 2011


INCONTRO DI AREZZO



Oggi mercoledì 11 maggio è stata la volta del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo. Ad accoglierci i ragazzi e i loro instancabili insegnanti, Agostino Fabbri e Daria Meazzini.

Come già a Firenze, anche ad Arezzo le Istituzioni hanno dato un bel segnale ai giovani, non solo con la presenza agli incontri, che è fondamentale, ma anche con l’interlocuzione quotidiana che si è tradotta in atti amministrativi. Alla presentazione il progetto sembrava molto ambizioso, ma alla prova dei fatti dobbiamo lodare tutti i ragazzi per i risultati davvero eccellenti. Dal confronto con gli amministratori è scaturita una prima delibera che ha consentito agli studenti di progettare e realizzare, in tempi incredibilmente brevi, le opere sui muri del sottopasso del Parco Pertini. E il risultato è stato così bello da convincere l’amministrazione a deliberare per un nuovo intervento artistico nel cavalcavia da destinare alla street art per i writer che la praticano.
Grazie alla collaborazione della Questura che, fin dall’inizio, ha avuto fiducia nei ragazzi e nel loro approccio complessivo: difendere e tutelare il patrimonio artistico e il decoro urbano, dare visibilità all’opera dei writers, riconoscere a questa forma artistica degli spazi in luoghi precisi e condivisi da tutti.

A testimonianza del loro intervento artistico i ragazzi della prima classe hanno realizzato un video che testimonia le varie fasi del progetto dal titolo "Arezzo a colori", nel corso del quale si sono confrontati con i cittadini ricevendone apprezzamenti.

La Fondazione ha ringraziato tutti i protagonisti del progetto a partire dai ragazzi che, con il loro entusiasmo e la loro serietà, hanno dato una bella lezione agli adulti su cosa significa aggregazione, capacità di costruire consenso, bellezza e gioco. Agli insegnanti, veri motori e autentici interpreti del loro ruolo di guida. All’Arci, compagna di viaggio insostituibile che mette a disposizione dei ragazzi il suo contributo a proseguire le esperienze anche fuori dalla scuola. Alla Questura che lavora con lungimiranza alla crescita dei giovani.

È intervenuto il Presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, che ha ricordato la figura di Antonino Caponnetto che dopo il dolore per la perdita di Falcone e Borsellino decise di battere un colpo a favore della democrazia e della legalità. Ha invitato gli studenti a non dimenticare e ad essere esigenti con se stessi e con gli altri nel fare emergere i valori della solidarietà, della tolleranza e della democrazia. Per quanto riguarda l’amministrazione da lui guidata ha promesso l’impegno a proseguire insieme con i giovani.

È intervenuta poi l’ispettore capo della Questura di Arezzo, Giulia Cappelletti, che ha collaborato con i ragazzi in questo percorso di legalità e si è dichiarata dispiaciuta che questi esempi positivi trovano poco spazio sulla stampa e nei media in generale.
Ha preso la parola l'assessore Aurora Rossi, che ringraziamo per il contributo dato alla realizzazione del progetto, la quale si è dichiarata soddisfatta per il lavoro fatto dagli studenti, ma anche del valore di una forma d’arte poco conosciuta. Ha consegnato la delibera comunale che autorizza l’intervento artistico nel sottopasso di via Arno alla attività dei writers. Luoghi poco accoglienti possono essere riqualificati per divenire più vissuti e più sicuri.
Elisa Viti dell’Arci, nostra partner, ha proposto di utilizzare le bozze dei disegni realizzati per una mostra di sensibilizzazione e di prevenzione al degrado.
Ha concluso Luciana Tartaglia della Cgil, anch’essa nostra partner che si è dichiarata soddisfatta ed entusiasta di proseguire e collaborare a questo progetto.
Professori, autorità e i ragazzi, tutti assieme ci siamo spostati verso il sottopasso ad ammirare le opere dei ragazzi.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

Incontro finale a Pistoia



INCONTRO PISTOIA



Oggi giovedì 12 maggio, nella bella sala Vannucci, presso l’assessorato alla Cultura della Provincia di Pistoia, si è tenuto l’incontro finale con le due scuole pistoiesi.

A ricevere i giovani Mauro Mari, assessore alle Infrastrutture della Provincia, Daniela Pinzauti, dell’assessorato alle Politiche giovanili che è intervenuta a nome dell’Assessore Chiara Innocenti, Eleanna Ciampolini, sindaco di Agliana, e Fabrizio Magazzini, assessore alla Legalità del comune di Agliana.

La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando lo spirito del progetto: favorire lo scambio, il dibattito fra cittadini e amministratori in modo da alimentare il fuoco della democrazia, in questo coerente con l’insegnamento di Antonino Caponnetto. I giovani non richiedono canali privilegiati di ascolto, vogliono essere ascoltati ed essere cittadini a pieno titolo. I temi che sollevano devono essere nell’agenda degli amministratori: per questo torniamo a ribadire quanto sia importante una presenza costante e non a singhiozzo in questo percorso di formazione. La Fondazione si sforza di informare per tempo sulle scadenze, riconosce che gli impegni degli amministratori possono essere tanti ed anche improvvisi ma, per fortuna, in una amministrazione vi sono più componenti che possono intervenire. Dispiace l’assenza del Comune di Pistoia, per altro presente nelle altre occasioni. Anche per questo invitiamo l’amministrazione di mettere in agenda la data del 3 ottobre per la Conferenza finale!

La Fondazione ha intenzione di lanciare una campagna di contrasto al lavoro nero, scelto quale tema emblematico di quello che vogliamo fare a favore dei giovani.

Hanno aperto i lavori gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico. Si sono occupati di rifiuti, in particolare di ciò che accade nella propria scuola. Hanno studiato da vicino il problema, raccolto dati e hanno fatto vedere, con delle slide, che le bottigliette di acqua e i contenitori di the consumati nelle scuole della provincia di Pistoia in un anno scolastico (200 giorni) riempiono per due volte e mezzo il Battistero di Pistoia. Per contrastare efficacemente questa enorme quantità di rifiuti allora è necessario una strategia fatta di tre R: ridurre, riusare, riciclare. In questa direzione propongono l’installazione di una cannella d’acqua e di distribuire a ciascuno studente una boraccia personalizzata, da loro disegnata, all’inizio dell’anno. Inoltre ogni classe dovrà essere dotata di un cestino per i rifiuti, con separatori per la raccolta differenziata. Infine, hanno scritto alla direzione marketing di ditta produttrice di bevande richiedendo l’adozione di contenitori eco-sostenibili. Per dare forza alla loro battaglia hanno realizzato un fumetto che invita al riciclaggio.

Hanno preso la parola i ragazzi e le ragazze del Capitini di Agliana che, divisi in gruppi, hanno analizzato da più angolazioni il fenomeno della dipendenza: droga, gioco d’azzardo, tabacco, videogiochi, cellulari e computer. Hanno acquisito ed esposto dati molto interessanti sulle diverse forme di dipendenza, arricchendo questa parte con un questionario somministrato ai propri compagni su ciascuno dei temi. In particolare, sul gioco d’azzardo, hanno messo in rilievo la contraddizione stridente fra il contrasto al gioco d’azzardo e lo Stato che lo incentiva, perché ne derivano entrate fiscali di un certo rilievo! I giovani fanno notare, dando un grande insegnamento, come sia inconcepibile il comportamento di uno Stato che dovrebbe avere cura, secondo la Costituzione, dei propri cittadini mentre agisce come un vero e proprio “sfruttatore” di essi!

I ragazzi si sono chiesti infine come intervenire sulle dipendenze e hanno individuato la questione dell’alcol come una prima occasione per farlo. Si sono impegnati a una campagna di sensibilizzazione fra i loro compagni, oltre che a modificare i propri comportamenti. Inoltre intendono abbandonare collettivamente quegli esercizi dove vi sono le macchinette per i giochi d’azzardo.

Mauro Mari, sollecitato dalla Fondazione che ha ricordato la richiesta avanzata dagli studenti del Liceo Artistico lo scorso anno relativamente alle condizioni del loro edificio scolastico, si è soffermato, innanzitutto, sulle difficoltà a trovare gli spazi per le scuole di Pistoia, specie per quelle del centro. Ha voluto raccontare della vicenda della ex caserma Gavinana, da tempo vuota e per la quale da anni l’amministrazione richiede di poter intervenire per ristrutturarla e destinarla ad edificio scolastico. Ha chiarito in modo esauriente quali sono rispettivamente le competenze della Provincia e delle istituzioni scolastiche.

La Fondazione ha proposto agli studenti e alla Provincia di sollevare nuovamente in occasione della Conferenza regionale.

Daniela Pinzauti, si occupa da anni del progetto Albachiara, percorso di cittadinanza e di legalità nel campus di Montecatini. Quest’anno Albachiara si occuperà di responsabilità ed è molto interessante che vi sia un punto di contatto con i progetti dei ragazzi sulle dipendenze. Ha voluto sottolineare il tema del benessere, che non è solo fisico, quale elemento da non sottovalutare nel parlare di dipendenze.

Il Sindaco di Agliana si è dichiarata contenta di aver ascoltato i giovani perché è importante il confronto continuo con i propri cittadini, è un segnale di grande serietà e attenzione e, d’altra parte, la cittadinanza consapevole e responsabile richiede che ciascun cittadino sia disponibile ad occuparsi dei problemi della comunità in cui vive. Annuncia l’intenzione di coinvolgere la scuola nel progetto dell’amministrazione del bilancio partecipato. Il Comune di Agliana ha dichiarato, nel proprio Statuto, che l’acqua è un bene comune da non privatizzare e nelle scuole di Agliana si beve già quella del rubinetto e ha sollecitato i ragazzi a farsi promotori, nella propria famiglia, al consumo di acqua del rubinetto. Ha ringraziato i ragazzi per aver indotto tutti a riflettere sulle dipendenze anche da quegli strumenti di uso quotidiano, come il computer o il cellulare oramai insostituibili, e ha ricordato che per contrastare tale abitudini è necessario l’impegno di ciascuno di noi a modificare le proprie.

Fabrizio Magazzini ha sottolineato il bisogno crescente di legalità e per convincersene sarebbe sufficiente leggere le notizie dai giornali. Anche lui, ha voluto ripreso l’appello alla responsabilità di ciascuno perché, senza un tale comportamento, non si vince la battaglia contro le dipendenze e per ridurre i rifiuti.

Marco Cortese dell’Arci, nostra partner, ha annunciato la decisione presa ieri dall’Associazione di bandire definitivamente le macchinette per il gioco d’azzardo dai propri circoli. Ha ricordato che a Pistoia vi è un progetto di apertura di una sala per slot machine nella stazione ferroviaria. Contro queste nuove aperture ha voluto invitare gli amministratori a utilizzare tutti gli strumenti di legge per ridurne la diffusione.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola