mercoledì 18 maggio 2011
Sentinelle a Massa terzo incontro
INCONTRO MASSA
Venerdì 13 maggio appuntamento a Massa. Ragazze e ragazzi del Liceo Classico Pellegrino Rossi della città e quelli del Liceo Scientifico Marconi di Carrara sono stati ricevuti dall’assessore provinciale all'Istruzione, Raffaele Parrini, e dalle omologhe del Comune di Massa, Carmen Menchini, e del Comune di Carrara, Giovanna Bernardini.
La Fondazione ha introdotto i lavori ricordando lo spirito del progetto: dare voce ai giovani, ricercare gli spazi perché possano esprimersi, essere protagonisti, partecipare alla vita pubblica e trovare finalmente cittadinanza. In questo senso ha rimarcato i passaggi in cui si articola il progetto stesso che prevede un incontro introduttivo di presentazione con i soli studenti. Poi, un secondo, cui sono invitati amministratori e cittadini, proprio per far conoscere il lavoro che gli studenti hanno avviato e richiedere il confronto, attivare un canale di comunicazione, anche per ricevere consigli e suggerimenti, promuovere la discussione e il rispetto reciproco. Infine, al terzo incontro, quando i ragazzi hanno completato il proprio lavoro, invitano gli amministratori locali ad un dibattito più stringente e chiedono loro di assumere degli impegni precisi. Questa articolazione del progetto, come abbiamo più volte ripetuto, nasce dalla convinzione di rafforzare e stimolare il confronto pubblico e l'interlocuzione fra cittadini e amministratori perché, senza tali modalità, è la stessa democrazia a soffrirne. Continueremo a ricordarlo fino a vincere tutte le resistenze che, ancora una volta, abbiamo riscontrato in questo incontro.
Dopo un breve saluto di Carmen Menchini, che ha ringraziato la Fondazione e ha sottolineato il valore di queste esperienze perché consentono ai giovani di fare esercizio di democrazia, hanno esordito i ragazzi di Massa che si sono occupati, fin dallo scorso anno, di spazi giovanili. Gli studenti hanno ripetuto, per l'ennesima volta, di non volere essere informati, ma di essere coinvolti! Dagli incontri con i tecnici del Comune hanno invece appreso cos’è il Piano strutturale e quali sono le scelte dell'amministrazione. Ma di partecipazione attiva alle decisioni sul disegno della loro città, niente! Dopo due anni scolastici, i ragazzi hanno allora simulato, con l'aiuto di slide, come sarebbe stata oggi la città con uno spazio per loro, dove poter fare concerti, mostre e altre attività, per far meglio comprendere la loro idea di protagonismo.
A seguire, i giovani del Liceo Marconi hanno presentato il loro progetto sull’acqua. Hanno fatto alcune interviste ai cittadini dopo la recente assegnazione del servizio ad una società, Gaia, assegnazione che ha avuto come primo effetto un aumento dei prezzi. Dalle risposte alle loro domande si desume l’insoddisfazione degli abitanti di Carrara. I giovani si sono soffermati a chiarire le caratteristiche dell’acqua potabile e delle acque minerali in bottiglia e hanno richiesto che ci siano controlli più stringenti sulla qualità delle acque imbottigliate che, nonostante abbiano limiti meno severi di quella del rubinetto, costano dalle 500 alle 1000 volte di più.
Hanno poi preso la parola le ragazze della quarta E dello stesso Liceo che, lo scorso anno, si sono occupate delle polveri sottili nella loro città, dovute al trasporto dei blocchi di marmo. Le studentesse hanno fatto la cronistoria del progetto, ricordando l’assenza degli amministratori a tutti gli incontri fino a quello del 28 marzo scorso a Carrara, nel ridotto del Teatro degli Animosi. In quella occasione, il sindaco, Angelo Zubbani, ha incontrato per la prima volta i suoi giovani cittadini, offrendo delle risposte alle loro richieste e ai loro rilievi. Ma le risposte non hanno convinto i ragazzi, come hanno ribadito, perché a loro sembrava, e sembra, preminente l’interesse della tutela della salute dei cittadini. Questo giudizio lo hanno ripetuto anche dopo aver ricevuto la visita del Sindaco, presso la loro scuola, dopo il 28 marzo, che sarebbe dovuta servire, nelle intenzioni del primo cittadino, a fornire, sia pure tardivamente, quei dati relativi alle polveri sottili, utili alla ricerca, che non aveva mai fornito.
Carmen Menchini ha voluto innanzitutto apprezzare il dato che nelle richieste dei ragazzi ci sia sempre un riferimento all’offerta culturale, ma ha voluto rivolgere loro alcune osservazioni critiche. Innanzitutto il sillogismo dei ragazzi: non ci sono spazi per noi giovani, voi amministratori non li avete realizzati, dunque non avete dato risposte alle nostre richieste. Al contrario, sostiene l'Assessore, esistono dei progetti del Comune di Massa che sembrano soddisfare le richieste dei giovani. C’è un corso di alfabetizzazione per gli stranieri, un cineforum, la biblioteca comunale apre anche la domenica. La pedonalizzazione di piazza Aranci inizierà nel prossimo mese di luglio e lo spazio sarà libero dalle auto. Ha chiesto loro atteggiamenti responsabili quando si richiedono agli amministratori pubblici degli impegni, cominciando ad interrogarsi quanto della propria paghetta è destinato al consumo culturale.
Raffaele Parrini ha dichiarato di apprezzare il dibattito franco, chiaro e ha inteso il lavoro dei giovani come una critica costruttiva all'opera degli amministratori. Ha però osservato che la Fondazione ha espresso giudizi un po’ tranchant, rischiando il populismo e il qualunquismo perché non tengono conto dell’attacco fatto alle amministrazioni locali dal governo del nostro Paese, amministrazioni che sono in difficoltà enormi da un punto di vista finanziario per i tagli operati ai trasferimenti e per la mancata indicazione di fonti nuove di finanziamento. Tutto ciò non consente loro di lavorare con serenità e per soddisfare le esigenze dei cittadini.
Relativamente alla questione dell’acqua, ha ribadito che la scelta di Gaia, la società pubblica che gestisce il servizio dell'acqua, è un tentativo di mantenerla in mano pubblica.
Sul tema delle polveri ha ricordato la legittimità delle diverse posizioni in campo, avendo bene in mente l’interesse della salute pubblica, ma ha voluto difendere la scelta della strada dei marmi quale strumento per risolvere il problema. Ha invitato ad una assunzione di responsabilità collettiva per individuare, discutere e risolvere i problemi, per sfuggire alla facile demagogia di addossare agli amministratori tutte le responsabilità.
Paolo Gozzani della Cgil, nostra partner, ha sottolineato il valore di questa discussione e ha voluto ricordare la grave situazione in cui si trovano molti lavoratori della provincia di Massa che rischiano di perdere il posto a causa della crisi economica.
Giovanna Bernardini si è rammaricata per l’assenza dell’assessore comunale all’Ambiente, Giovanni Dell’Amico, che avrebbe meglio dialogato con i ragazzi. Anche lei ha lamentato i tagli al bilancio del suo assessorato che non consente di poter programmare in modo adeguato tutte le attività. Dopo aver bacchettato i ragazzi per le interviste ai cittadini che non sono un campione statistico, quindi prive di valore scientifico, ha voluto rimarcare l’assenza di una educazione all’uso di questo bene fondamentale. Ha invitato studenti e studentesse a proseguire nel loro impegno, proponendo loro un patto affinché continuino ad essere sentinelle, anche a prescindere dalla fondazione Caponnetto!
Maurizio Pascucci dell’Arci, nostra partner, ha molto apprezzato la discussione e ha ricordato alcune delle regole di questo progetto: privilegiare l’ascolto dei ragazzi, non sovrapporre la propria voce a quella dei giovani e la presenza delle istituzioni sia quella di dare delle risposte. Queste regole assumono maggiore rilevanza se incrociate con la complessità degli argomenti. Occorre rifuggire sì dalla demagogia e dal populismo, ma questo non può esimere da una valutazione critica delle scelte che operano le amministrazioni e chi ha responsabilità di governo, come nel caso delle decisioni difficili sull'acqua, che scontano anche, talvolta, una scarsa consapevolezza delle conseguenze. Ha posto l'accento sulla partecipazione, quale tratto distintivo della buona politica, che è autentica quando si contano le ragioni di ciascuno. La politica deve occupare gli spazi che finora sono stati lasciati vuoti dal clima generale di disattenzione.
Prima dell'intervento conclusivo di Maurizio Pascucci, la Fondazione ha voluto sottolineare alcuni passaggi di questa giornata. Dopo l'impegno straordinario per convincere gli amministratori locali a sedersi attorno ad un tavolo e discutere e dopo aver moderato un dibattito difficile ed aspro, come quello del 28 marzo scorso, abbiamo scoperto che il Sindaco di Carrara ha rilasciato un'intervista a Tele Toscana Nord due giorni dopo, dichiarando di essere stato vittima di un'imboscata. Imboscata è parola forte, scelta non a caso, come se il 28 qualcuno avesse deciso di tendergli una trappola, senza alcun preavviso, invece all'appuntamento, il Sindaco, era giunto dopo ripetuti inviti cui erano allegati sempre tutti i documenti preparati dagli studenti per la discussione. Con non poco sgarbo, aveva poi incontrato i ragazzi del Liceo scordandosi di invitare la Fondazione, tutor del progetto, che, piaccia o no, continuerà ad essere presente.
Ricordiamo che i rappresentanti delle Istituzioni locali, dopo essere stati eletti, devono tener conto del benessere di tutta la collettività. I ragazzi a distanza di due anni scolastici sono sempre senza soluzioni e le risposte date in privato a scuola più che risposte sembrano giustificazioni, non risolvendo i drammatici problemi di tutela della salute.
La soluzioni proposte dai ragazzi: mettere a norma l’impianto di lavaggio in modo che i camion arrivino in città puliti; e l'impegno a contrastare l’imbrattamento e la perdita di materiale dai camion in transito rimangono lettera morta.
All'incontro finale, senza nemmeno celarlo tanto, c'è l'invito rivolto ai giovani alla collaborazione, anche senza la Fondazione. Che cosa può aver prodotto questa situazione straordinaria? Che cosa induce degli amministratori a dare un tale esempio ai giovani che si avvicinano alla politica?
Quello che si intravede è una difficoltà ad ascoltare, ad accettare un confronto libero con posizioni diverse, a valutare le ragioni differenti che alcuni cittadini propongono. Lo spirito del progetto è invece quello di mettere insieme, attorno ad un tavolo, studenti, cittadini ed amministratori e ha fatto vedere che la nostra Toscana è capace di dare segnali importanti e concreti di fiducia, partecipazione e responsabilità, come dimostrano gli esempi di Firenze, Arezzo, Grosseto, gli amministratori della Provincia di Lucca e di Pistoia, di Barga, Agliana, Cascina, Pontedera e la Provincia di Pisa. La nostra insistenza e quella dei giovani sono state premiate, quest'anno, da comportamenti decisamente più attenti all'ascolto, si vedano i casi degli amministratori della Provincia di Prato, dei Comuni di Livorno e di Pistoia, di Siena, che hanno inteso la Fondazione come un alleato degno di fiducia in questo cammino difficile per riconquistare i giovani all'impegno. Gridare al qualunquismo e alla demagogia è una difesa debole contro l'evidenza della disaffezione alla politica e al protagonismo civile, serve tutt'al più a mascherare l'insofferenza e la disabitudine al confronto e alle critiche. Riguardo ai tagli, la Fondazione ha dichiarato sin dall'inizio, e le nostre mail sono lì a testimoniarlo, tutta la propria contrarietà ai tagli scellerati del governo. Tanto che ha apprezzato la scelta dell'assessore alle Infrastrutture della Provincia di Pistoia di avere quali alleati gli studenti e la Fondazione nella battaglia per avere una ex caserma da riutilizzare come edificio scolastico.
In chiusura, una ragazza del Liceo di Massa e una di quello di Carrara hanno chiesto la parola per una breve replica. La studentessa di Carrara ha smentito che l’incontro del 28 marzo sia stato bello e ha ribadito che il Sindaco era infastidito dalle loro richieste; inoltre, quando si è recato al loro Liceo, ha ribadito che non è possibile avere tecnicamente dei camion a tenuta stagna che trasportano i blocchi di marmo, ma per i giovani resta prioritaria la salute pubblica.
Gli studenti di Massa hanno dimostrato grande maturità esprimendo, in primo luogo, solidarietà ai lavoratori della Eaton, dove trecento di loro rischiano il posto di lavoro per la delocalizzazione dell’azienda. Hanno ribadito di essere disponibili a collaborare con l'amministrazione cittadina, invocando di essere “usati” e hanno osservato che alcune delle iniziative dell’amministrazione sono poco pubblicizzate, come il corso di alfabetizzazione per stranieri. Il cineforum è semplicemente un'altra cosa da quello che loro intendono e ricercano. L'apertura della biblioteca è insufficiente, limitandosi a tre ore, tanto è vero che si sono detti pronti all'autogestione. Di questo vorrebbero discutere, senza dover giustificare quanta parte della loro paghetta è destinata alla spesa culturale!
Ragazzi che si mettono in gioco e sono così disponibili alla fatica per costruire insieme una città migliore costituiscono motivo di orgoglio e devono indurre tutti noi adulti a comportamenti più umili e a non farci dimenticare di essere buoni educatori, capaci di far crescere giovani così responsabili.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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