giovedì 19 maggio 2011


INCONTRO CON IL PESENTI DI CASCINA E IL XXV APRILE DI PONTEDERA



Nell’Auditorium della Provincia di Pisa, martedì 17 maggio si è tenuto l’incontro conclusivo con gli studenti e le studentesse di Cascina e di Pontedera. Ad accoglierli, il presidente della Provincia, Andrea Pieroni, che ospitando la manifestazione ha voluto dare un segnale di attenzione. Ha esordito apprezzando il contributo dei giovani in un progetto così impegnativo. Ha ricordato quanto sia importante la battaglia contro la mafia e contro la criminalità organizzata che inquinano lo spazio democratico e, nel far ciò, agevolano l’erosione dei diritti dei cittadini. Nella provincia di Pisa vi sono più soggetti che lavorano a favore della diffusione della cultura delle regole che sono impegnati quotidianamente a tale scopo.

La Fondazione ha voluto dare atto dell’impegno degli amministratori locali che sono accanto ai propri giovani concittadini che, con questo loro comportamento, irrobustiscono le difese della società civile e hanno funzione di prevenzione nei confronti dei tentativi di infiltrazione criminale. In questo senso vanno intese anche le osservazioni critiche rivolte a talune amministrazioni, perché servono a richiamarle al loro dovere, quello di essere interlocutori ed esempio per i giovani. Lo scorso anno i ragazzi del Liceo di Pontedera hanno posto il tema del lavoro nero, senza però ricevere risposte. Dispiace per questo l’assenza del Comune di Pontedera che solo a fase alternata è presente a questi appuntamenti con i propri giovani. La Fondazione ha deciso di non lasciare inevasa la domanda e, per questo, rilancerà il tema. Lo farà da Cecina, prendendo spunto dalla proposta elaborata lo scorso anno dagli studenti dell’Istituto Marco Polo – Cattaneo e che non aveva trovato alcuna interlocuzione da parte degli amministratori locali, che avevano disertato tutte le occasioni di confronto.

Quest’anno studentesse e studenti di Pontedera si sono occupati della loro scuola, di come preservare il bene, di come salvaguardarlo e migliorarlo. Quelli di Cascina invece si sono interessati di rifiuti, con particolare attenzione a quelli speciali. Come si intuisce facilmente, i giovani sono preoccupati da questioni di grande rilievo che mettono in crisi il loro futuro, ma anche quello di tutti noi.

Hanno esordito i giovani dell’Istituto di Cascina ringraziando Ecofor e Arpat per l’aiuto ricevuto nel loro lavoro, poi sono passati ad analizzare che cosa è un rifiuto, come sono raccolti e smaltiti.

Hanno visitato il sito di Peccioli, che da discarica a cielo aperto, negli anni Ottanta del secolo scorso, è divenuto un impianto di trattamento dei rifiuti dopo l’intervento di risanamento. Oggi, è un modelli che attira l’attenzione di organismi internazionali e di coloro che si occupano di trattamento dei rifiuti.

Hanno poi esaminato le vicende della discarica della De.Co Industria, che è stata chiusa a seguito del provvedimento dell’Autorità giudiziaria lasciando un debito a carico della collettività, non solo finanziario, ma anche per ciò che concerne l’ambiente. L'altra discarica del “Tiro a segno” è stata per molto tempo luogo di sversamento di rifiuti, fino al tentativo di regolamentarla e metterla in sicurezza degli ultimi anni. Un questionario preparato dagli studenti e distribuito a 250 loro compagni è servito a saggiare le loro conoscenze, quanta consapevolezza vi è del problema e se si fa la raccolta differenziata in casa. Il questionario è stato distribuito anche a cittadini e le loro risposte hanno fornito dati su cui riflettere.

Hanno preso poi la parola ragazze e ragazzi del Liceo di Pontedera. Dapprima hanno riproposto lo spot che illustra il loro progetto dello scorso. Quest’anno si sono voluti occupare dei beni comuni e, in particolare, della scuola. Con l’aiuto di immagini ne hanno sottolineato il degrado. Vorrebbero imbiancare le pareti, intervenire sul riscaldamento, definire degli spazi nell’edificio da rendere disponibili per gli studenti, trovare soluzioni per le pulizie di aule e corridoi. Hanno coinvolto i propri compagni e approntato un decalogo dei buoni piccoli gesti, perché modificando i comportamenti individuali è possibile raggiungere risultati incoraggianti. Hanno previsto un incontro con un tecnico di Acque SpA per approfondire il tema dell'acqua e che cosa possono fare nella loro scuola per evitare sprechi e rifiuti. Di energia si sono occupati in relazione al problema di quella necessaria per l'edificio scolastico. Hanno incontrato tecnici di Enel Energia per conoscere le diverse fonti alternative. In piccolo sperano di far installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto della propria scuola e, intanto, si impegnano a risparmiare con i piccoli gesti quotidiani. Per concludere uno spot a favore delle fonti alternative.

Un ultimo bel segnale: ragazze e ragazzi hanno coinvolto compagni di altre scuole con l’intento di ampliare le buone pratiche e i buoni comportamenti. Due brani tratti dai temi dei ragazzi sulla loro esperienza hanno chiuso il loro intervento.

L’assessora provinciale all’Istruzione, Miriam Celoni, sempre presente e molto attenta alle sollecitazioni dei ragazzi, comportamento che la Fondazione apprezza come esempio di amministratore credibile, intervenuta dopo, ha innanzitutto espresso la sua soddisfazione per il lavoro di questi ragazzi che ha al centro la scuola, scuola in fortissima sofferenza in questo momento, ma che è sempre viva, come testimoniano i giovani. Ha preso l’impegno di rilanciare la proposta degli studenti di Pontedera dei pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola, almeno a cominciare da alcune scuole della provincia quale segno di scelta a favore delle energie alternative, e lavorerà affinché questo diventi esempio virtuoso.

Ha richiesto la collaborazione dei ragazzi, a sollecitare, a ricercare il dialogo e il confronto. Ha apprezzato l’assunzione di responsabilità da parte loro, sia quella individuale, perché i piccoli gesti quotidiani servono ad aprire la strada a modificazioni significative nel vivere comune, sia quella collettiva perché rafforza la possibilità di una convivenza fondata sui valori della democrazia e della legalità.

L’assessore provinciale ai Lavori pubblici, ai Trasporti e Legalità, Gabriele Santoni, ha assunto questo incarico, dichiara, per costruire una cornice culturale entro la quale soggetti diversi possano lavorare insieme sulla cultura delle regole. Anche in Toscana la mafia, che non controlla il territorio, è presente in quegli ambiti che consentono larghi profitti: i rifiuti, l’usura e il racket della contraffazione. Per contrastare tutto ciò è necessario l’impegno di tutti, ma anche la capacità e le competenze, che si acquisiscono a scuola. Ecco perché è importante difendere e rafforzare la scuola.

Questa bella esperienza di ascolto e di confronto fra ragazzi e Istituzioni locali conforta le convinzioni della Fondazione sul proprio lavoro, sull’impegno, e ci gratifica la risposta degli amministratori perché esempio di educatori lungimiranti e attenti, soprattutto se messo a confronto con le accuse di demagogia e di populismo che ci sono state rivolte ultimamente e ai tentativi di emarginare la Fondazione, una sorta di cattiva maestra da scansare, perché forse non si vuole o non si è abituati al dibattito e non si accettano di buon grado le critiche.

Fabio Mariotti, assessore del Comune di Cascina amministrazione, questa sempre attenta e presente sin dal primo anno, ha lodato di tutti gli studenti di Cascina presenti all’incontro in un giorno di chiusura della loro scuola, sede elettorale e ha confermato che anche la nuova amministrazione proseguirà ad essere nel percorso con i suoi giovani cittadini.

In conclusione, Lorenzo Diana, già membro della Commissione Antimafia ed esperto di ecomafie, ha raccontato ai ragazzi come funziona il traffico dei rifiuti e, in particolare, quelli speciali. E ha voluto rimarcare che un’efficace contrasto alle ecomafie può venire dal comportamento attento e vigile dei cittadini, autentiche sentinelle nel difendere la legalità.



Editore Domenico Bilotta

Responsabile Nazionale Progetto Scuola

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