giovedì 22 novembre 2018

Le giovani sentinelle Veronese e di Petrosino (TP)

Mercoledì 21 Novembre sono ragazzi e ragazze del Veneto e della Sicilia ad essere protagonisti della giornata, tutti al primo esordio, una sorta di maratona della legalità dove i giovani mettono in campo le loro proposte, le loro idee, i loro sogni, in cambio chiedono un confronto leale a cittadini, cittadine e a chi governa la cosa pubblica.

Subito all’apertura della scuola all’Istituto comprensivo1 di San Giovanni Lupatoto alle porte di Verona i rappresentanti di nove classi della scuola media Leonardo da Vinci con il loro  insegnante ci hanno accolto nella loro aula video per il primo appuntamento. 

Attenti, curiosi, “armati di quaderni e penne” hanno ascoltato il racconto di Antonino Caponnetto e tutte le nostre sollecitazioni relative alla mafia, a questa grande impresa criminale che con i suoi traffici illegali accumula grandi capitali sporchi che poi ricicla e con i quali si introduce nell’economia legale, mettendo a repentaglio però la nostra democrazia e le nostre libertà. 

Giovanissimi di prima, seconda e terza media non hanno solo ascoltato e seguito il nostro ragionamento ma hanno interloquito, chiesto, espresso le loro osservazioni e i loro dubbi rendendo l’incontro ricco e interessante e lasciandoci con la sensazione del buon lavoro svolto dagli insegnanti nel preparare questo primo incontro. Gli esempi delle altre scuole hanno offerto qualche suggerimento per il loro tema da approfondire e illustrare in occasione del secondo appuntamento, quando saranno ospiti degli amministratori di San Giovanni Lupatoto il prossimo giovedì 21 marzo.

Giusto il tempo di spostarci a Verona e ad attenderci erano ragazze e ragazzi più grandi di tre classi  dell’ITES Luigi Einaudi con i loro insegnanti, pronti a percorrere il sentiero della cittadinanza attiva. 

E anche in questo secondo appuntamento della mattinata abbiamo fatto esperienza di curiosità e attenzione al tema delle mafie, di preoccupazione e di vivacità intellettuale nel cogliere le sfumature del fenomeno mafioso, di come le organizzazioni criminali si insinuino nella vita delle collettività con le loro offerte criminali apparentemente irrinunciabili. 

E lo scambio è stato fitto, pieno di domande, di osservazioni, di chiarimenti e di puntualizzazioni a cui hanno partecipato gli stessi insegnanti a testimoniare la bontà e la cura del loro lavoro quotidiano con studenti e studentesse. 

Nell’approfondire il tema del traffico dei rifiuti che genera ingenti profitti alle organizzazioni criminali il ragionamento è scivolato sulla questione della responsabilità di ciascuno e sull’importanza di non voltarsi dall’altra parte. 

Senza accorgercene il tempo è volato e ci siamo ritrovati al suono della campanella a darci appuntamento al prossimo venerdì 22 marzo per il secondo degli incontri del progetto, quando saranno ospiti degli amministratori di Verona.
In contemporanea in Sicilia, nelle prime due ore di lezione a scendere in campo sono stati ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo G. Nosengo di Petrosino (TP) insieme alle loro insegnanti Antonina Gabriella Giacomarro, Liliana Rizzo, Simona Marino, Maria Giuseppa Aiello.
 
Mattinata intensa per il Nosengo: tanta animazione e tante belle iniziative oggi, giornata nazionale degli alberi, con la scuola a festeggiare e ricordare l'importanza del polmone verde e della nostra stessa esistenza. 

Nel cortile antistante la scuola abbiamo trovato un albero con tante bandierine dei paesi europei e tutto intorno piante dalle varie sfumature di colore pronte per essere utilizzate  dai ragazzi per formare i colori delle bandiere del Paese di origine perché l'Istituto sta ospitando una scuola della Polonia per le iniziative Erasmus e hanno voluto coinvolgere anche loro alla festa nello spirito dell'accoglienza. 

Abbiamo trovato anche qui un dirigente, Giuseppe Inglese, molto attivo con il suo esercito di insegnanti! 

Era per questo motivo che ci avevano chiesto di spostare il nostro appuntamento ad un'altra data - e ci è dispiaciuto non poter soddisfare la loro richiesta perché il nostro calendario è altrettanto intenso - perché volevano dedicare spazio al nostro progetto in maniera adeguata, ma noi siamo felici di essere stati coinvolti in questo turbine di attività, ci fa star bene vedere nel nostro peregrinare persone che prendono a cuore i valori della formazione dei giovani in tutte le sue sfaccettature. 

Non si sono persi d'animo e dopo dieci minuti avevamo tecnici, insegnanti, ragazzi e spazi per poter svolgere e presentare il nostro progetto a ragazzi e ragazze di prima che, armati di quaderni hanno preso appunti per tutto il tempo e poter poi parlarne con i ragazzi impegnati nelle altre attività. 

Nel loro bel museo dell'arte contadina dotata di LIM hanno seguito in religioso silenzio le varie fasi del progetto, le vicende umane di Antonino Caponnetto e il suo impegno civile. Hanno accettato la sfida anche loro di essere protagonisti del loro territorio e dopo aver visto i video di altri giovani che hanno partecipato al progetto sono cadute anche le ultime titubanze. 

Le due ore sono volate via e nell'andare via abbiamo incontrato il Dirigente occupato a sistemare le piante e controllare da regista che tutto fosse in ordine per la festa, intanto il cortile si riempiva di mamme e bambini e degli stessi ragazzi che avevano partecipato al progetto, 

Giuseppe Inglese ha chiesto alla Fondazione di restare per presentarci al pubblico ma vedere tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze cantare e ascoltare gli inni nazionali di diversi Paesi, dobbiamo noi ringraziare la scuola di questo regalo. 

Con loro come per Castelvetrano ci siamo dati appuntamento per il 19 marzo festa di San Giuseppe e di tutti i papà e lo faremo con un doppio appuntamento.


Editore Domenico Bilotta

mercoledì 21 novembre 2018

Martedì 20 Novembre ancora 3 incontri fra la Toscana e la Sicilia

A Prato alle giovani sentinelle veterane del Convitto Nazionale Cicognini guidate dal loro insegnante Alessandro Chianese e dagli altri suoi colleghi si sono aggiunte altre classi interessate alle sfide del progetto ci hanno accolto nel loro teatro per questo primo incontro. 

Con loro abbiamo allargato l’orizzonte soffermandoci sulle tante piccole illegalità che alimentano un clima che favorisce l’infiltrazione mafiosa con il voltarsi dall’altra parte di cittadini e cittadine dinanzi alle offerte e alle proposte criminali. 

Contro questo clima è necessario rafforzare il costume civile rendendo evidente patto fra attività illecita e arricchimento, fra connivenze e vantaggio personale. 

Per questo abbiamo dedicato molto tempo a sottolineare questo legame e l’attenzione e le tante curiosità ci hanno testimoniato quanto sia vivo l’interesse di ragazzi e ragazze.

Abbiamo chiesto ai giovanissimi di riprendere il lavoro e di offrire nuove proposte per l’incontro con l’amministrazione comunale del prossimo mercoledì 20 marzo.

All’appuntamento saranno presenti anche i coetanei dell’Istituto comprensivo Cironi, una scuola che è per la prima volta nostra compagna di viaggio. 

Quattro classi terze con le insegnanti Francesca Noci e Antonella Pasquare e con il dirigente scolastico Alessandro Giorni ci hanno accolto nell’aula magna e il dirigente ha voluto ringraziarci dell’impegno e sollecitare ragazze e ragazzi ad essere attenti e responsabili nel lavorare e nel fare questa esperienza di cittadinanza.
E i giovanissimi sono stati interlocutori vivaci del nostro racconto. 

Abbiamo approfondito alcuni concetti chiave della criminalità mafiosa: guerra fra cosche, traffici illeciti e i loro rischi, denaro sporco e riciclaggio, infiltrazioni nell’economia legale e confisca dei beni dei mafiosi, le qualità della cittadinanza e i comportamenti responsabili.


Con questo bagaglio abbiamo lanciato la sfida del progetto: fare un’esperienza di cittadinanza, approfondendo un tema e facendone oggetto di discussione pubblica con chi ha il governo della cosa pubblica. Siamo certi che l’appuntamento del prossimo 20 marzo sarà ricco e stimolante.


Anche in Sicilia nuovi compagni di viaggio in una scuola ormai veterana, la Direzione Didattica 2° Circolo Ruggero Settimo di Castelvetrano. 

A dare il benvenuto la dirigente scolastica, Maria Luisa Simanella da sempre convinta sostenitrice che la disciplina Cittadinanza e Costituzione debba essere disciplina obbligatoria e insieme alle sue insegnanti, Grace Gambina e Carmela Valenti, referenti del progetto, e altri loro colleghi sono impegnate in questo compito. 

Nel suo intervento Pasquale Calamia, nostro referente provinciale, ha ricordato la figura di Antonino Caponnetto e del suo pool ha poi esortato bambini e bambine ad essere sentinelle della loro vita presente e futura, di essere parte attiva di questa terra martoriata dalla mafia e con il loro senso civico esigere quei diritti che la nostra Carta ci garantisce e correggere gli errori degli adulti. Il filmato e gli esempi di quello che altri loro compagni in tante parti d'Italia, la testimonianza di 4 bambini e bambine di quinta che hanno partecipato al progetto lo scorso anno scolastico che, con forbita proprietà di linguaggio hanno lasciato senza parole gli adulti presenti e hanno entusiasmato le giovani sentinelle in erba. 

Grace Gambina ci ha chiesto il testo e la base della canzone Oltre il silenzio realizzato dai ragazzi più grandi di Bagheria, vogliono insegnarla ai bambini castelvetranesi che alcuni momenti prima all'ascolto della canzone ne avevano portato il ritmo e i movimenti con le mani. La proposta è stata accolta dai presenti che immaginano di poterla cantare in occasione dell'incontro regionale insieme ai compagni e compagne più grandi di Bagheria e, chissà, anche ad altri ragazzi siciliani: un inno contro l'omertà e il silenzio degli onesti che, come ripetiamo, è diventato un silenzio rumoroso e complice!

All'intervento dei 4 bambini ha voluto riprendere la parola la loro dirigente che con orgoglio ha voluto sottolineare il bel lavoro fatto dai bambini e dalle loro insegnanti.

La Fondazione ha riproposto che scolari e scolare scrivano una sorta di lettera per i genitori con le idee e le proposte dei giovani castelvetranesi  da  presentare ai candidati per le elezioni del nuovo sindaco.

Tante le domande e gli interventi da parte dei bambini e le due ore sono volate ... e non è retorica! Gli insegnanti continuavano a ricordare ai bambini la ricreazione e loro continuavano ad alzare la mano per altre domande. Ancora una volta viene in ricordo nonno Nino quando, prima degli incontri con i giovani, arrivava stanco ma ripartiva carico di vigore grazie ai ragazzi che sapevano e sanno dare emozioni e coraggio.

Con loro ci siamo dati appuntamento per martedì 19 marzo.


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino

Il ponte della legalità si allarga e si sposta fra la Sicilia e la Toscana

Lunedì 19 Novembre ancora quattro incontri: due in Toscana: a Monsummano all'Istituto comprensivo intitolato al giudice Caponnetto  e poi ad Agliana all'ITC Capitini; e, contemporaneamente, due in Sicilia a Bagheria.

Per essere puntuali in piedi alle 3 per prendere il volo da Pisa per Palermo. Ancora una volta abbiamo svegliato noi il gallo! 
 
Il primo incontro della mattina alla Direzione Didattica G. Cirincione 2° Circolo di Bagheria dove ben 400 bambini e bambine erano ad attenderci insieme alle loro insegnanti e all'infaticabile loro dirigente, Vito Cudia,animatore anche delle giovani sentinelle veterane dell'Istituto Tecnico Commerciale Don Sturzo dove, nelle ultime due ore di questa mattinata, erano ad  attendere 200 ragazzi e ragazze in rappresentanza di 600 studenti.

Esempio lodevole il condottiero Vito Cudia e il suo esercito di insegnanti nel riconoscere pienamente valore e importanza alla disciplina Cittadinanza e Costituzione per tutta la scuola affinché i giovani possano essere responsabili e consapevoli contro il puzzo del compromesso. Intendimenti e obiettivi condivisi dalla Fondazione per i quali saremo sempre accanto a loro. 
 
Da subito sono stati i bambini e le bambine incuriositi a coinvolgerci con le loro domande, ad aprire il dialogo. Gli esempi di quello che altri bambini hanno fatto in questi anni in tante parti d'Italia li ha appassionati e senza filtri e senza veli anch'essi hanno messo a nudo le contraddizioni degli adulti, pronti ad accettare la sfida a mettersi in gioco ed essere protagonisti nel loro territorio. Abbiamo ricordato l'esempio di Capaci e dei  giovanissimi della Direzione Didattica Alcide De Gasperi:  900 bambini e bambine hanno costretto, nel loro percorso di giovani sentinelle, la propria amministrazione a consegnare alla città, Villa Mafalda di Savoia, giardino in degrado. Sotto la regia di Vito Cudia, allora dirigente di quell’istituto, hanno coinvolto mamme, associazioni e cittadini a difendere quel bene comune. Aveva preso il via un percorso contro il degrado, scolari e scolare con il loro coraggio e il loro senso civico erano divenuti ambasciatori di legalità.

L'anno successivo Vito Cudia è stato trasferito a Bagheria e, quando siamo ritornati a Capaci per continuare ad affiancare la scuola nel compito di educare alla cittadinanza i giovani, ad attenderci non c'erano più 900 bambini e neppure le loro mamme, ma solo 50 bambini e bambine ad occuparsi di un altro bene: il lungomare di Capaci! Alcune notti prima delle tartarughe che abitavano nella fontana della Villa erano state ammazzate in modo atroce: il carapace fracassato e oltre 200 pesci scomparsi!

La modalità con cui sono state uccise le tartarughe portavano un messaggio chiaro di marca mafiosa: a far paura era semplicemente un numero di cittadini e cittadine, bambini e bambine divenuti consapevoli dei propri diritti alla bellezza, diritto di usufruire degli spazi liberi.

Abbiamo chiesto ai bambini di Bagheria cosa ne pensassero e come si può pensare di poter difendere dei beni che appartengono a tutti con 50 bambini e come pensava di intervenire la scuola
per contrastare tale atto mafioso.

La risposta della scuola è stata quella di abbandonare il progetto. Non sappiamo se hanno continuato ad occuparsi del lungomare o hanno donato ad ogni bambino un cucchiaino per portare l'acqua del mare e con quello pulire le responsabilità degli adulti.

Ci auguriamo che anche il Ministero rifletta e non abbandoni dirigenti ed insegnanti coraggiosi nel difficile compito di educare i giovani ad essere cittadini liberi. Con questo auspicio e con l'entusiasmo dei ragazzi ci siamo salutati dandoci appuntamento per lunedì 18 marzo.

Il tempo di spostarci insieme al Dirigente Cudia e nell'aula magna erano ad attenderci una delegazione di ogni classe in rappresentanza di tutti gli studenti e le studentesse dell’Istituto Don Sturzo, molti nuovi insieme ai veterani dello scorso anno. 

Al nostro intervento, per la prima mezz'ora i giovani hanno risposto con diffidenza studiandoci, ma poco alla volta la barriera è stata abbattuta lasciando spazio all'interesse. 

Si è parlato dell'indifferenza, del girarsi dall'altra parte, di bullismo e dello schierarsi con i più deboli, poi il filmato prodotto dai loro compagni e la canzone Oltre il silenzio ha fatto cadere l'ultima reticenza lasciando spazio alle emozioni, i ragazzi dello scorso anno e alcuni di quest'anno hanno occupato lo spazio antistante e tutti insieme sulle note del filmato hanno intonato e cantato la canzone coinvolgendo tutta la platea. 

Abbiamo lasciato le conclusioni al Dirigente scolastico e ci siamo dati appuntamento anche con loro al prossimo 18 marzo.

In Toscana, all’Istituto Comprensivo Caponnetto di Monsummano vi è una certa familiarità con la Fondazione e le Sentinelle, ma all’incontro avevamo una serie di delegazioni di 12 nuove classi e anche del Consiglio Comunale dei Ragazzi, giovanissimi sia i consiglieri che il Sindaco. Evidentemente a Monsummano l'amministrazione comunale è particolarmente sensibile e già da tempo attiva per avvicinare i giovani alla democrazia e a come utilizzarla da liberi cittadini per il bene comune. Già il fatto di delegare è segno di consapevolezza e fiducia nei propri colleghi, compagni di classe.

La professoressa Giulia Arabelli ha introdotto i ragazzi e abbiamo iniziato a parlare dei comportamenti illegali, della presenza del crimine organizzato servendoci del video della storia del pool di Palermo e del maxi processo alla mafia degli anni 80 e di come i cittadini possano associarsi, unirsi, solidarizzare e organizzarsi per migliorare la vita di tutti aiutando i più deboli e bisognosi e per difendersi meglio dalle minacce di ricatti e estorsioni.
I ragazzi hanno mostrato anche di sapere abbastanza bene come funziona internet e anche dei pericoli del "deep web".

Parlando di come il Sud sia ancora largamente sotto il ricatto mafioso, è emerso come la quasi totalità dei presenti abbia parenti o origini meridionali e allora ci siamo chiesti perché si emigri lasciando la propria bellissima terra solo per bisogno urgente, per la disoccupazione causata molto spesso dallo stato di miseria imposto dal ricatto delle mafie.

Un altro dato interessante emerso è che nessuno dei presenti, tutti possessori di smartphone, sia iscritto a Facebook, ma utilizzi Instagram. Dato che conferma quanto già sapevamo. I ragazzi non amano essere letti da genitori e parenti e Instagram concede più privacy.

Le giovani sentinelle di Monsummano hanno iniziato lo scorso anno un progetto per il restauro del giardino della scuola e, grazie anche alla collaborazione del Comune, intendono lavorarci anche quest’anno, dato che deve essere completato pure con l’istallazione di panchine frutto delle collaborazioni al progetto da parte di altri “attori” interessati e del Comune stesso.

Con loro ci siamo dati appuntamento al prossimo mercoledì 5 marzo, ospiti dell’amministrazione comunale.

La mattinata è proseguita all’Istituto Tecnico del Settore Economico I.T.S.E. Aldo Capitini di Agliana dove siamo stati accolti dalle professoresse Daniela Begliomini, Paola Scotti e Alessandra Ducceschi.

Abbiamo incontrato 4 classi: la 3B e 4B del corso SIA (Servizi Informativi Aziendali), la 4E del corso Turistico, la 4A del corso (Amministrazione Finanza Marketing). Tutte classi nuove al progetto Sentinelle eccetto una che ha già partecipato l’anno passato.

I ragazzi oramai 17enni e in qualche caso anche 18enni hanno mostrato di sapere chi fossero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e hanno seguito la storia del pool ideato da Antonino Caponnetto. Si è riflettuto su come da soli si sia vulnerabili a qualsiasi sopruso e che pertanto sia necessario essere solidali e unire le forze per affrontare il futuro. Come dimostrò Caponnetto che formò un gruppo di magistrati, togliendoli dall'isolamento e rendendoli più sicuri ed efficaci.

Le insegnanti stanno organizzando un incontro sulle dipendenze da sostanze e forse questo potrebbe anche essere uno degli argomenti da vagliare con gli studenti per il progetto di questo anno scolastico.
Un buon interesse è emerso dalla visione dei video prodotti da altri studenti e studentesse negli anni passati e qualche video è opera dei giovani del Capitini, una scuola che è compagna di viaggio sin dalle origini del progetto.

L’appuntamento con loro è per il prossimo martedì 12 marzo.


Domenico Bilotta e Claudio Gherardini

domenica 18 novembre 2018

Le giovani sentinelle nel Pratese

Venerdì 16 novembre 3 incontri nel Pratese: due con l’Istituto comprensivo Margherita Hack di Montemurlo e uno con i giovani dell’Istituto Tecnico e Professionale Paolo Dagomari di Prato.

Il buon lavoro di questi anni di ragazzi e ragazze della scuola media Salvemini La Pira di Montemurlo, l’attenta interlocuzione degli amministratori, le belle proposte di studenti e studentesse hanno avuto come effetto quello di coinvolgere nel nostro percorso educativo anche scolari e scolare della classe quinta della scuola primaria Alberto Manzi.

Ad esordire  nelle prime due ore nella sala Banti, ampia e accogliente, sono stati i veterani di quattro classi terze e seconde che avevano partecipato lo scorso anno al nostro percorso. Con loro abbiamo ripreso il ragionamento sul rispetto delle regole e su come l’inosservanza nasconda che si favoriscono interessi privati a scapito di quello pubblico. Questa disattenzione ne genera altre che hanno conseguenze distruttive sulla convivenza civile e sull’idea stessa di cittadinanza e alimentano, a loro volta,  ulteriori comportamenti illeciti in una sorta di spirale dell’illegalità.  Le sollecitazioni hanno favorito uno scambio fitto e serrato che si è protratto fino all’ultimo momento, quando studenti e studentesse di altre tre classi e scolari e scolare della scuola primaria erano pronte ad occupare i posti della sala.

Con questo nutrito gruppo di esordienti abbiamo ricordato la vicenda di Antonino Caponnetto, le indagini del pool antimafia, il maxiprocesso, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Poi abbiamo raccontato della scelta di Antonino Caponnetto di incontrare i giovani per sollecitarli ad essere cittadini attivi e responsabili. La Fondazione ha ripreso la bandiera della legalità alla morte del giudice e ha lanciato la sfida ai giovani: In modo del tutto analogo, anche abbiamo proposto di occuparsi di una emergenza del territorio, di studiarla e di farne oggetto di discussione con chi governa la cosa pubblica a Montemurlo il prossimo lunedì 4 marzo quando giovanissimi e genitori saranno ospiti degli amministratori di Montemurlo.

All’Istituto Dagomari di Prato ad attenderci nella loro aula magna tre classi seconde insieme al referente Gerardo Furzi e a due sue colleghe che seguiranno ragazzi e ragazze in questo percorso di cittadinanza. Con noi Angelo Corbo, oramai compagno di viaggio che condivide l’obiettivo di formare i giovani alla responsabilità in difesa dei valori costituzionali e del vivere civile.

Filmati e slide sul progetto e sulla storia del Pool sono serviti a tenere viva la memoria degli accadimenti storici affinché il nostro Paese non continui a brancolare nel buio con il bastoncino bianco come dei ciechi, ma i cittadini divengano consapevoli e responsabili, come i tanti giovani che si sono messi in gioco per essere delle autentiche sentinelle della legalità, proponendo ed elaborando soluzioni e idee, mettendosi a confronto e dialogando con le istituzioni a vari livelli. E i ragazzi e le ragazze del Dagomari ne sono rimasti affascinati e hanno accettato di essere anche loro protagonisti e di continuare finché trovino ascolto.

Infine l’intervento di Angelo: la sua vicenda come agente di scorta di Giovanni Falcone, l’esperienza di studente bullizzato e il suo impegno, grazie alla scuola, a favore dell’antimafia e diventare poliziotto, mettersi a disposizione degli altri. Mentre lui parlava scorrevano le immagini di quel tragico 23 maggio! E Angelo non aveva visto che avevamo messo il filmato e, ad un tratto, si è girato e guardato scorrere le immagini, poi ha guardato i ragazzi e ha rimodulato il suo intervento.

Nonostante siano oramai diversi anni che Angelo ci onora accompagnandoci in questo nostro peregrinare, ha voluto donare ai ragazzi presenti momenti di emozioni che per lui però sono ferite laceranti. Ha spiegato, entrando nei loro cuori e nell’anima, il suo dramma di cosa vuol dire essere un sopravvissuto e di come parlando e rivivendo quei tragici momenti lui muore giornalmente!

Il silenzio e gli sguardi dei ragazzi avrebbero permesso ad Angelo di continuare, dimenticando l’ora della colazione o della ricreazione. Imparando a conoscerlo più a fondo e incredibilmente, ieri ancora di più, gli sguardi di quei ragazzi e quelle ragazze hanno donato ad Angelo la catarsi e la liberazione dalle sue angosce. 
L’appuntamento a Prato è per il prossimo lunedì 11 marzo.


Domenico Bilotta e Sergio Tamborrino