martedì 8 febbraio 2011

Sentinelle a Grosseto!


INCONTRO CON GLI STUDENTI DI GROSSETO

Sabato 5 febbraio abbiamo incontrato i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Rosmini e dell’Einaudi di Grosseto. Hanno introdotto i lavori gli studenti del Rosmini guidati dalle docenti Marilena Simoncelli e Barbara Benigni.

Dal confronto in classe, gli studenti hanno deciso di occuparsi ancora del tema del gioco, proseguendo l’esperienza maturata lo scorso anno ma affrontandolo da un punto di vista diverso. Non più il gioco come momento di svago e come occasione per riflettere e mettere in pratica il rispetto delle regole, ma visto come espediente per far soldi il cui esito finale è determinato dal caso. Infatti il gioco d’azzardo e le scommesse si vanno diffondendo negli ultimi anni soprattutto tra i giovani divenendo veicolo di disagi personali o sociali. È forte l’incitamento al gioco che i mass media offrono con spot e con slogan del tipo “Vincere è facile, …si può vincere subito”, ma soprattutto si collega la vincita alla felicità che a volte dura tutta la vita!

Gli alunni si divideranno in gruppi per poter comprendere il fenomeno della dipendenza da gioco, per capirne le conseguenze, che tipo di impatto ha soprattutto tra i giovani e quali siano le motivazioni che li spingono a fare certe scelte.

Approfondiranno il fenomeno non solo per le sue implicazioni a livello sociale, ma anche in riferimento ai comportamenti di illegalità che ad esso si accompagnano: gioco d’azzardo, criminalità organizzata, riciclaggio di denaro che deriva da traffici illeciti e usura.

Prenderanno contatti con l’Azienda Sanitaria territoriale per proporre progetti di prevenzione, che abbiano l’obiettivo di informare sulle conseguenze delle dipendenze da gioco e sensibilizzare ad una corretta attività ludica per una cultura del gioco sano e responsabile. E ritorneranno nelle scuole elementari per far apprezzare ai bambini la bellezza del gioco vissuto in armonia con se stessi e gli altri.

Sono intervenuti l’Assessore Provinciale all’Ambiente, Patrizia Siveri, che ha ribadito la disponibilità dell’Amministrazione a sostenere l’impegno dei ragazzi in questo progetto; l’ex Sindaco di Gavorrano, Massimo Borghi, che ha raccontato l’angoscia di molte famiglie cadute nella trappola del gioco d’azzardo e si è soffermato sulle decisioni prese dal Governo di incentivare giochi e lotterie che trasformano lo Stato in un promotore dell’azzardo, ricordando la sua proposta di vietare slotmachine e videopoker nel Comune da lui amministrato.

Le due classi dell’Istituto Luigi Einaudi con le insegnanti Laura Ciampini e Giuseppina Bacciarini lavoreranno alla realizzazione di una puntata radiofonica e una televisiva sul tema della lotta alla mafia.

Faranno il punto della situazione, proseguendo l’esperienza dello scorso anno, sulla regolarizzazione degli immigrati in Italia e le forme di cooperazione internazionale per lo sviluppo di attività imprenditoriali.

Quest’anno approfondiranno la figura di Peppino Impastato, come hanno fatto lo scorso anno per padre Puglisi. Intervisteranno in videoconferenza Giovanni Impastato, fratello di Peppino, e Pino Maniaci, giornalista direttore di Telejato – la principale emittente antimafia della provincia di Palermo - che per la sua coraggiosa attività ha subito diversi attentati.

Relativamente all’integrazione è intervenuto il Giudice Onorario per il Tribunale dei Minori, Prof. Ugo Camarri che ha letto un brano di Gian Antonio Stella su “L’orda, Quando gli Albanesi eravamo noi”.

Ha concluso i lavori della mattinata Gianni Bracciali della CGIL, nostra partner.

All’incontro pomeridiano presso la Sala Consiliare del Comune di Grosseto sono stati invitati, oltre agli studenti, i genitori, i cittadini, le associazioni e gli Amministratori locali.

Il sindaco, Emilio Bonifazi, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza dell’insegnamento dei valori, primi tra i quali il rispetto verso gli altri e l’attenzione verso il territorio, meta sempre ambìta dei gruppi di interesse criminale più o meno organizzati.

È toccato poi ad uno studente dell’Einaudi che ha illustrato il lavoro svolto al mattino e ha rimarcato l’assenza, nella toponomastica grossetana, di nomi di vittime di mafia e comunque inerenti la storia contemporanea.

Il Sindaco ha spiegato che cambiare toponomastica implica una serie di complicazioni per gli stessi cittadini (cambiare documenti di identità, indirizzi per gli studi e le aziende, per le forniture, Asl ecc.). Più facile è intitolare parchi, biblioteche, complessi di servizi e così via. In futuro, si può prevedere che la toponomastica di un nuovo quartiere sia dedicata anche alle vittime della mafia.

Ha poi preso la parola la responsabile CGIL Scuola, Cristina Citerni, che ha espresso grande apprezzamento per il progetto che valorizza il sistema peer-to-peer tra studenti più grandi e studenti più piccoli; ha quindi toccato il tema del lavoro nero, che cresce di pari passo con la criminalità organizzata, in particolare in edilizia, per il regime degli appalti e subappalti.

L’Assessore Provinciale alla Cultura, Cinzia Tacconi, si è soffermata sulla condizione ed il rispetto delle donne, ha continuato spiegando che bisogna pretendere dalle Istituzioni rispetto dell’etica pubblica e delle leggi.

È stato quindi il turno dell’Assessore Ferretti che ha sottolineato il merito del progetto che mette in luce le problematiche presenti sul territorio e ha ricordato come per l’amministrazione sia difficoltoso intervenire sull’integrazione quando manca una comunità di cittadini di immigrati tema oggetto del lavoro degli studenti.

La prof.ssa Simoncelli, ha ringraziato gli Amministratori e la Fondazione, perché questo Progetto permette di scoprire il protagonismo e la fantasia dei giovani e, contemporaneamente, le realtà del territorio.

La prof.ssa Ciampini ha invece apprezzato l’opportunità che si da ai ragazzi di avere dei punti di riferimento e la possibilità di esprimersi con la propria creatività.

Importante è stato l’intervento di una mamma, che ha espresso assoluta contentezza per questo tipo di lavoro e che ha affermato la sua convinzione che essere “sentinelle della legalità” sia un impegno da tenere sempre presente.


Antonio Panico e Marina Biagiotti

Responsabili di zona – Fondazione Caponnetto Grosseto

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