martedì 13 maggio 2014
Lunedì 5 maggio 2014 le giovani sentinelle approdano a Padova.
Lunedì 5 maggio 2014 le giovani sentinelle approdano a Padova.
Accolti da Enrico Pavanetto, Assessore alla Sicurezza, Immigrazione, Volontariato Associazionismo e Polizia Provinciale e dal Comandante della Polizia provinciale di Padova Cino Cecchini, le giovani sentinelle di Selvazzano Dentro entrano per la prima volta nella storica sala consiliare di Palazzo santo Stefano. Ad accompagnarli il sindaco di Selvazzano Dentro Enoch Soranzo, gli assessori Giovanna Rossi e Bruno Saponaro e il Presidente della Giunta Comunale Bruno Natale.
Dopo i saluti degli amministratori, ha aperto i lavori il nostro referente Nazionale Scuola Domenico Bilotta che ha ringraziato l’Amministrazione di Selvazzano per l’attenzione che ha avuto nei confronti dei ragazzi e per aver creduto sin da subito in questo progetto, tanto da coinvolgere due istituti compresivi e un liceo del suo territorio. Riguardo la Provincia la Fondazione aveva per tutto l’anno interpellato l’assessorato alla Pubblica Istruzione ma non abbiamo mai avuto riscontro, un plauso va quindi all’assessore Pavanetto che con grande sensibilità ha voluto presenziare all’incontro con i ragazzi, portando i saluti della Provincia, un grazie va anche al suo infaticabile collaboratore Antonello Bertin. Confidiamo che il prossimo anno anche la Regione Veneto dia un segno tangibile di condivisione e apprezzamento per il lavoro svolto dai nostri ragazzi. Abbiamo esposto così i risultati ottenuti in Veneto con il progetto, non senza rammaricarci per l’assenza di alcuni Amministratori sordi al richiamo dei giovani e attenti cittadini e abbiamo ricordato il rigore morale al quale si aggrappava e spronava i ragazzi il giudice Antonino Caponnetto.
È toccato ai ragazzi e alle ragazze di 1F e 1E della scuola Secondaria di primo grado di Caselle, accompagnati dalle insegnanti Ricoveri, Crisci e Schiavo, aprire i lavori di questa giornata.
Ha preso la parola Riccardo che ha ringraziato la Fondazione e gli amministratori a nome dei suoi compagni per aver avuto la possibilità di avere un ruolo di cittadini attivi all’interno della comunità. Riccardo ha ripreso il tema della sistemazione di piazza Carlo Leoni e ha introdotto un nuovo video, stavolta con impostazioni di tipo giornalistico. Abbiamo notato con vivo interesse il montaggio e la cura da vero TG d’inchiesta montato totalmente dal “reporter” Pietro di 1^F. Poi è stato presentato un meraviglioso plastico realizzato dagli studenti e introdotto da Daniela e Chiara, sono seguite le proposte che vanno dalla pulizia della fontana e della piazza, all’installazione o sostituzione dei lampioni poco luminosi, alla realizzazione di segnalibri, volantini e adesivi (totalmente disegnati dagli studenti) da distribuire ai commercianti della zona e alla comunità di Caselle, affinché aderiscano tutti al progetto Sentinelle della legalità e diventino tutor affinché la piazza diventi luogo di aggregazione giovanile. Sorrisi di compiacimento sono apparsi sui volti dei nostri amministratori alla visione della breve fiction realizzata con gli attori principianti Matteo, Alessia, Simone e Marcello della 1^E, che hanno impersonificato i bulli di quartiere e “graffitari” intenti a deturpare il patrimonio di piazza Leoni. Hanno così rappresentato una criminalità predatoria, fatta di soggetti travisati, che per eludere il controllo delle autorità arrivano a sfidarle nonostante i sistemi di videosorveglianza installati. I messaggi moderni che abbiamo ricevuto da questi nostri ragazzi sono anche il segno di una civiltà in continua espansione mediatica e questo è motivo di spunto per la Fondazione per individuare prossimamente, insieme agli insegnanti, percorsi in tema di comunicazione ed immagine.
A seguire hanno preso la parola gli studenti di 2A B e C della Scuola secondaria di Primo grado “M. Cesarotti” di Selvazzano Dentro, coordinati dal vicario del Dirigente Scolastico Giuliana Coletta, accompagnati e stimolati dai loro insegnanti Matteo Doria, Paola Brusamolin, Vindigni Matilde e Bollacasa Lodovico, hanno sviluppato diverse idee per migliorare la fruizione del Parco pubblico di via Veneto, suggerendo agli amministratori presenti una serie di proposte. Tra queste, oltre all’idea di valorizzare lo spazio verde attraverso momenti di festa, attività ludiche, è stata immediatamente accettata dall’amministrazione comunale di Selvazzano di intitolare il Parco alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. A questo incontro la scuola ha deciso di far partecipare tutte le classi seconde e l’idea ha ottenuto risultati eccellenti, perché anche quegli studenti che hanno mostrato poco interesse, all’uscita dalla sala, hanno commentato positivamente l’incontro, chiedendo agli insegnanti se fosse stato possibile partecipare per il prossimo anno scolastico.
Hanno aperto i lavori Vittoria e Cecilia di 2A con le loro premesse e l’espressione dei loro bisogni. A seguire abbiamo ascoltato Alessio, Francesco, Luca, Tommaso e Giorgia e Alessia, confrontarsi come veri conferenzieri con le Autorità presenti. Sedersi sui rostri della politica per un giorno, ed avere la possibilità di dialogare con i propri amministratori, li ha fatti sentire consapevoli di poter esercitare democraticamente il loro diritto di cittadini in uno stato di legalità. Per la Fondazione è stato oltremodo un valore aggiunto poter avere tra i protagonisti di questo progetto il giovane Marco, il quale, da studente speciale, ha voluto rappresentare il suo “sentire” attraverso disegni e grafici che appaiono come di mani esperte e che la Fondazione ha proposto di rendere pubblici.
E’ stato infine il Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei di Selvazzano a completare la scaletta degli interventi; accompagnati dagli insegnanti Aliberti e Roverato i ragazzi delle classi terze hanno presentato il loro lavoro al quale hanno dato come incipit la domanda “È possibile conciliare sicurezza e solidarietà?” Dopo essersi divisi in quattro gruppi di ricerca, ognuno ha sviluppato un tema: La legislazione sull'immigrazione; Le cause dell'immigrazione; Come risponde la società al fenomeno; Il problema della sicurezza nel nostro territorio. Hanno posto domande acute e mature, partendo da una bellissima riflessione sull’integrazione sociale di uno tra i sociologi italiani più autorevoli, Luciano Gallino. Educati, critici e protagonisti attivi del loro territorio, hanno saputo utilizzare un approccio scientifico alla loro ricerca sul campo, partendo dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ma affrontando anche il tema della sicurezza urbana nella prospettiva del paradigma dei diritti umani; hanno analizzato i provvedimenti del Governo nell’interpretazione dei principi costituzionali, hanno richiesto alle varie associazioni presenti sul territorio, attraverso vere e proprie interviste, di conoscere le buone prassi di inclusione realizzate a livello locale. Hanno intervistato alcuni soggetti di etnie diverse presenti sul nostro territorio, chiedendo direttamente agli interessati se avessero mai subito discriminazioni di tipo razziale e se potevano ritenersi sufficientemente soddisfatti del processo di integrazione multiculturale. Ma soprattutto hanno fatto proposte per migliorare l’integrazione e l’accoglienza degli immigrati a partire dallo loro scuola! Due proposte in particolare sono parse particolarmente interessanti: quella di promuovere all' interno della scuola giornate dedicate al tema dell'integrazione, nelle quali ogni famiglia (degli alunni della scuola) porti: libri, costumi e oggetti tipici della propria cultura e l’altra che prevede l’affiancamento di uno studente bilingue che accolga e segua il nuovo studente immigrato, per facilitare l'integrazione e l'apprendimento.
Interessante e particolarmente animato è stato il dibattito che ha visto coinvolti tutti gli amministratori e in particolare l’assessore Enrico Pavanetto e il Comandante della polizia Provinciale Cino Cecchini. Hanno ribadito il sistema degli interventi operati in Veneto soprattutto nel lavoro di rete multi agenzia, pur ammettendo che è possibile migliorarlo. Il Comandante Cecchini ha introdotto qualche caso pratico che l’aveva visto protagonista e questo ha suscitato un notevole interesse per i ragazzi. In particolare la riflessione che ha posto è stata rivolta alle attività istituzionali degli operatori di Polizia: impegnati quotidianamente nella garanzia di equilibrio tra l’esercizio delle libertà religiose e il rispetto dei principi costituzionali, anche attraverso il monitoraggio delle differenti realtà di matrice religiosa presenti nella città di Padova e talvolta alle nette contraddizioni di queste con il nostro Diritto; un pensiero è stato rivolto ad esempio ai casi di infibulazione spacciati per rito religioso. Vorrei poter ricordare i nomi di tutti gli studenti intervenuti e di coloro che si sono prodigati nella realizzazione di ogni lavoro; lo faccio ricordandone solo alcuni per ricordarli tutti: Shirin e Jugerta e Daniele e Matteo, perché sappiamo che ciascuno di essi ha partecipato come se si trovasse in un vero laboratorio di cittadinanza plurale.
È stato l’assessore Pavanetto che nei saluti di commiato ha affidato alla responsabile dell’uffico Stampa della Provincia il compito di illustrare i meravigliosi affreschi della sala consiliare e di portare a conoscenza dei giovani ospiti una parte del patrimonio storico culturale della città di Padova, invitando gli insegnanti e i ragazzi a una nuova visita presso il Palazzo Santo Stefano.
Possiamo concludere affermando che da parte degli studenti partecipanti al progetto Sentinelle della Legalità, l’ampia conoscenza del territorio circostante, la corretta interlocuzione con le amministrazioni pubbliche, le Autorità locali e l’osservazione critica di aspetti del vivere civile che possono essere modificati partendo proprio dai luoghi a loro più prossimi, è ora patrimonio condiviso e realizzabile anche dai più piccoli cittadini di Selvazzano Dentro.
Vi lascio così con il pensiero di Antonino Caponnetto, con il suo incitamento a credere che l’avvenire è nelle mani dei giovani. Si, perché la storia è dei giovani. Ma di coloro i quali saranno consapevoli che la vita impone regole e talvolta sacrifici; dei giovani che si preoccuperanno di creare quei luoghi ideali in cui il loro entusiasmo positivo, la loro intelligenza, la loro onestà, la loro solidarietà e accoglienza, possano trovare la più perfetta e fruttuosa realizzazione. Insieme dunque per promuovere un’autentica educazione civica quale via prioritaria per la costruzione di città sempre più sicure, gentili e conviviali.
Licia Serpico
Referente per il Veneto
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