venerdì 23 maggio 2014

Martedì 20 maggio le Giovani sentinelle si ritrovano ad Arezzo

Martedì 20 maggio le Giovani sentinelle si ritrovano ad Arezzo nella bellissima Sala dei Grandi, ospiti dell'Amministrazione provinciale con la vice presidente, Mirella Ricci, e di Martina Carnesciali, intervenuta a far le veci di Francesco Romizi, assessore comunale alla Legalità, che non ha potuto prender parte all'incontro. Come già lo scorso anno, con l'obiettivo di allargare in modo sia pure indiretto a tutto l'istituto il progetto, sono stati i rappresentanti delle classi terze quarte e quinte che sono intervenuti ai lavori, occupando tutti gli scanni disponibili della Sala, attenti e silenziosi, incuriositi dalle sollecitazioni giunte dalla Fondazione che ha aperto l'incontro. Questa edizione ha messo ancora più in rilievo le preoccupazioni dei giovani in relazione alla convivenza civile, ne sono testimonianza i diversi progetti sul razzismo, percepito come estraneo al proprio modo di vedere le cose, perché molti compagni e compagne di scuola provengono da paesi lontani o hanno genitori extracomunitari, tema di cui si erano occupati negli anni scorsi i loro compagni più grandi. Quest'anno, dopo averne discusso, hanno scelto di occuparsi del bullismo omofobico, tema che appare per la prima volta fra quelli di interesse fra i giovani, ma che segnala la preoccupazione di ragazzi e ragazze in relazione al rispetto delle scelte e all'integrità di ciascuno e ciascuna. Per approfondire la questione hanno chiesto aiuto a Fabio De Pasquale, educatore, che si occupa da tempo di temi quali il bullismo, e hanno contattato l'associazione Il rifugio di Francesco, guidata da Renata Ludovici, madre di Francesco Scerbo, vittima di bullismo. Con Fabio Pasquale hanno lavorato e approfondito il tema per costruire un modello per la prevenzione degli atti di bullismo soprattutto nelle prime classi degli istituti superiori, segno di un'attenzione anche a creare un clima favorevole e di accoglienza a scuola quale presupposto per vivere meglio fuori di essa. È necessario che ognuno cominci a fare la sua parte, prenda su si sé un pezzo di responsabilità, se vogliamo che a prevalere sia il rispetto per l'altro e la sua integrità, quali che siano le scelte e gli orientamenti. L'appello è rivolto soprattutto ai cittadini, perché è compito loro tenere viva l'attenzione e soprattutto sollecitare chi non si schiera, come ha pure ricordato Renata Ludovici nell'intervista che hanno fatto vedere Per comprendere meglio tutti gli aspetti della questione hanno somministrato un questionario a 740 studenti e adulti per indagare conoscenze e pregiudizi e, incrociando le risposte, hanno scoperto, con non poca sorpresa, come fra ragazzi e ragazze siano più forti alcuni preconcetti. Nell'approfondire il tema, è nata la collaborazione con Stefano Silvestri, regista, che ha avuto come esito la sceneggiatura e il montaggio di ben quattro video, proiettati alla fine della presentazione, sui luoghi comuni, sull'intolleranza e sul bullismo. Non conta lo stato civile ma cosa c'è nel cuore - diceva don Andrea Gallo – e mai asserzione fu più profetica per ricordare quanto siano decisivi i sentimenti nelle relazioni umane, e con le parole di don Andrea hanno camminato i giovani lungo i sentieri difficoltosi del bullismo e dell'omofobia per costruire comportamenti e modi di sentire differenti. Lo hanno fatto con grande passione, la stessa che anima i loro insegnanti, Agostino Fabbri e Daria Meazzini, i Grandi di questi nostri tempi, e il Dirigente scolastico, professor Luciano Tagliaferri che non ha mai saltato un appuntamento, segno di estrema attenzione alla scuola e ai percorsi degli studenti, che, intervenuto, ha voluto sottolineare ancora una volta quanto sia essenziale questa educazione alla cittadinanza responsabile. Mirella Ricci ha preso la parola per sottolineare il valore di questo percorso nel segno delle regole e dei valori contro l'omologazione dei comportamenti. In chiusura la fondazione ha sottolineato quanto una discussione così stimolante, un progetto ricco di spunti e riflessioni, i video e la passione degli interventi sono il miglior viatico per immaginare una scuola migliore e cittadini liberi e consapevoli. Con questo patrimonio parteciperemo alla Nave della legalità, in partenza per Palermo e, in piazza Magione, nel cuore della Kalsa dove sono cresciuti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, venerdì 23 racconteremo delle Giovani sentinelle, piccolo seme gettato cinque anni fa e che è ora una pianta giovane e robusta. Sergio Tamborrino Responsabile Progetto Scuola Toscana Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

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