sabato 17 maggio 2014
Pistoia!
Mercoledì 14 maggio le Giovani sentinelle sono a Pistoia, nella bella sala Nardi del palazzo che ospita l'amministrazione provinciale. Ad accogliere studenti e studentesse del Liceo artistico Petrocchi della città, dell'ITC Capitini di Agliana e dell'Istituto comprensivo di Monsummano, l'assessore provinciale all'Istruzione, Paolo Magnanensi, e il suo collega con delega al Patrimonio immobiliare, Mauro Mari.
La Fondazione ha introdotto i lavori facendo appello alla buona politica quale strumento per costruire una società dove partecipazione, responsabilità, rispetto delle regole sono parole condivise, valori di riferimento. Grazie all'impegno delle Giovani sentinelle questi valori sono all'origine di tanti buoni lavori, di tante proposte, di tanti progetti che, con molta attenzione, possono costituire un insieme di contributi significativi per il governo del Paese, significativi perché frutto di un lavoro fatto nella scuola, con la partecipazione e il confronto con cittadini e amministratori locali.
Dopo la Marcia della legalità e della memoria che si è svolta a Pistoia venerdì 9 maggio, la Fondazione parteciperà anche al viaggio della Nave della legalità previsto dal 22 al 24 maggio e, in in tale occasione, presenterà il progetto Giovani sentinelle.
Ad esordire con il proprio progetto sono stati i più giovani dell'Istituto comprensivo Antonino Caponnetto di Monsummano. Alice e i suoi compagni e compagne hanno deciso di approfondire e ampliare il proprio orizzonte dagli spazi verdi in città, al giardino astronomico nella scuola fino al Padule di Fucecchio. Grazie alla passione e all'impegno costante delle proprie insegnanti, hanno scelto di occuparsi di questa area umida che si trova, in parte, anche nel territorio comunale di Monsummano e hanno raccolto informazioni, immagini che hanno inserendole in un video per informare sui rischi che corre l'area, soprattutto per mano dell'uomo che talvolta la utilizza come scarico, fuori dalle norme, di attività industriali, mentre per le sue peculiarità l'area dovrebbe essere rigorosamente salvaguardata a garanzia della enorme biodiversità. Il Padule, inoltre, è luogo della memoria perché teatro di un eccidio nazista nell'agosto del 1944 che provocò la morte di 174 uomini, donne e bambini. Ancora una volta i ragazzi richiamano gli adulti a mettere in pratica quegli eventi fatti in questi giorni sul territorio e non lasciare che sia solo una "passarella" i buoni propositi: legalità e memoria.
Poi è toccato ai giovani del Capitini che hanno scelto come tema il razzismo o, per dirla con loro, di etnofobia, la paura del diverso, perché non si può parlare sensatamente di razze, come ci insegnano gli studi scientifici. Meglio porre l'accento sulla paura del diverso, paura difficile da comprendere e definire, e per questo hanno preparato un questionario che hanno somministrato ai propri compagni. I dati raccolti sono molto utili per capire quanti stereotipi e quanti tranelli si nascondono nella nostra vita quotidiana e nei modi di pensare più comune, come hanno rilevato i giovani, e aiutano a capire in quale direzione muoversi per provare a rimuoverli, per favorire un clima più accogliente, per “coltivare” sentimenti di rispetto.
Infine hanno preso la parola i giovani del Liceo artistico Petrocchi, anzi, più che le parole, a esprimere il loro punto di vista a proposito degli spazi è il video che hanno realizzato con la consueta perizia e raffinatezza. Le immagini sono più eloquenti di qualsiasi discorso e ragionamento perché il tema in questione è vecchio e arcinoto: la scuola non ha spazi sufficienti per ospitare tutti gli studenti che la frequentano. Chiedono semplicemente di avere delle risposte chiare e definitive. E certamente l'appuntamento delle Giovani sentinelle ha costituito un'occasione per chiarire i punti controversi e prospettare delle soluzioni. Infatti la presenza dell'assessore Mari, che ha la delega al patrimonio edilizio, è stata fortemente voluta per chiarire i termini della questione. Concorda, l'assessore, sulla insostenibilità della sistemazione attuale del Liceo che ha ben otto sedi, sottolinea che vi sono oneri per la stessa Provincia come il pagamento per affitti di alcuni locali che ospitano poche classi, mentre sempre la Provincia ha la disponibilità di uno spazio con 15 o 16 classi di proprietà.
Le parole di Mauro Mari danno il via ad un intenso scambio fra studenti, il proprio insegnante e gli amministratori, molto ricco e articolato, con dati e in cui ciascuno ha potuto esprimere il proprio punto di vista argomentandolo. Ci auguriamo che l'esempio della caserma che ospiterà le scuole elbane a Portoferraio possa essere di riferimento anche per la caserma, più volte richiesta dai ragazzi del Petrocchi, adiacente alla propria scuola ma per la Fondazione è stato molto soddisfacente constatare come le sue previsioni e le sue sollecitazioni a cittadini e amministratori al confronto pubblico e franco quale premessa per coinvolgere i cittadini nel governo della cosa pubblica si siano rivelate giuste perché, alla fine, segnali incoraggianti di accordo sembrano prevalere anche in vista dell'incontro programmato, per il giorno dopo a scuola, con genitori e alunni. Aggiungiamo che la discussione ha pure messo in rilievo che nelle discussioni pubbliche non vi è sempre una parte buona (la stessa, cioè gli studenti e i cittadini) e una cattiva (la stessa, cioè chi governa la cosa pubblica), quanto piuttosto che la discussione e il confronto è un'arte faticosa che richiede molta umiltà e pazienza e spirito di collaborazione.
Proprio questi aspetti ha voluto sottolineare il professor Ivano Paci, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, sponsor del progetto, ospite dell'incontro, che ha apprezzato il dibattito vivace e la intraprendenza dei giovani insieme alla disponibilità delle amministrazioni locali, riconoscendo al progetto quel valore formativo alla cittadinanza.
E crediamo che questa piccola prova sia stata ben accetta anche dagli altri studenti e studentesse quale esempio per i propri percorsi e per i propri progetti.
Editore Domenico Bilotta
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