domenica 18 maggio 2014

Le Giovani sentinelle sbarcano all'isola d'Elba

Le Giovani sentinelle sbarcano all'isola d'Elba giovedì 15 maggio. Nella sala De Laugier di Portoferraio si sono ritrovati studenti e studentesse delle scuole medie inferiori Pascoli - le classi seconde A, B, C, D, E - e superiori - le classi terza SAB dell'Istituto Brignetti e la classe seconda B del Liceo Foresi - con l'assessora comunale all'Istruzione, Jessika Muti, e l'omologa della Provincia di Livorno, Catalina Schezzini, che ha la delega per le isole, per confrontarsi sui temi scelti dai giovani per questo primo anno di esperienza del progetto. Siamo grati all'amministrazione comunale di Portoferraio che ha sposato il progetto e, nel saluto di apertura, Jessika Muti ha ringraziato studenti e insegnanti per la bella esperienza di questo percorso di formazione a cui si legano altre iniziative dell'amministrazione, tutte intorno al tema della legalità e al rispetto delle regole. Poi è toccato alla Fondazione introdurre i lavori e lo ha fatto ricordando quanto sia importante l'attenzione dei media al progetto - all'incontro è presente TeleElba che lo ha ripreso per intero - e quella delle istituzioni, perché il contributo di ciascuno è necessario alla crescita culturale e civile di studenti e studentesse. I contributi dei giovani sono via via divenuti di grande rilievo e attenti alle emergenze delle comunità in cui vivono, ragazzi e ragazze sono caparbi e tenaci nel non arretrare dinanzi alle difficoltà e alle resistenze che si trovano davanti, lasciano intravedere competenza e passione, intransigenza e nettezza delle posizioni. I primi a rompere il ghiaccio sono stati quelli del Brignetti, Alessia e Francesca, che hanno illustrato il progetto Isola d'Elba: dipendenze? No, grazie relativo alle diverse forme di dipendenza, da droghe, alcol, gioco, mettendone in evidenza i gravi rischi della salute, dipendenze che spesso sono il risultato di una condizione difficile, per le scarse relazioni fra i giovani fuori dall'orario scolastico, perché tutti gli istituti superiori sono a Portoferraio e studenti e studentesse provengono da tutta l'isola, ma non hanno l'opportunità di muoversi nel pomeriggio per i scarsi collegamenti fra i comuni. Loro si impegnano molto nel contrasto alle dipendenze anche partecipando ai progetti come Guida sicura, Camper di notte e altre iniziative analoghe. Sono poi intervenuti i più giovani della scuola media Pascoli. Dalla mafia all'istruzione, il titolo del loro progetto che è frutto di una settimana di studio e ricerche per mettere in chiaro quanto sia importante lo studio, l'apprendimento, la conoscenza e il possesso di strumenti intellettuali per comprendere modi di pensare e di agire delle organizzazioni criminali. Altre due classi hanno invece posto l'attenzione su Il centro giovani che vorrei, uno spazio dove intraprendere attività e trascorrere il tempo con gli amici, libero dalle necessità del consumo, dove poter svolgere delle attività gratuite. Per meglio definire la proposta hanno elaborato un questionario da somministrare a compagni e compagne, facendolo subito con i presenti nella sala, per sondare le diverse esigenze. Le rimanenti due classi hanno invece proposto un video per ricordare quanto vorrebbero vedere e non vedere a Portoferraio. Pur nella apparente diversità delle tre proposte, traspare in modo netto la preoccupazione di questi giovani per gli spazi intorno a loro e quelli a loro riservati, dove trascorrere il tempo libero e fare delle attività, spazi la cui esistenza nega in radice ogni forma di comportamento e compromissione con la cultura mafiosa, spazi dove mettere a valore gli insegnamenti e le sollecitazioni della scuola. Hanno chiuso quelli del Liceo Foresi che hanno proposto la lettera scritta alle istituzioni locali per avere informazioni e per poter esprimere le proprie valutazioni, conoscendo i progetti, relativamente alla nuova sede del Liceo. Questa esigenza di poter dire la propria è molto sentita fra gli studenti e la presenza delle due amministrazioni, comunale e provinciale, ha permesso un dialogo e un confronto aperto, con l'impegno dell'assessora Schezzini di ulteriori appuntamenti per informare e fornire documenti ai giovani. La Fondazione apprezza questi comportamenti degli amministratori e giudica positivamente che un edificio come una caserma, chiusa da tempo sia riaperta e ospiti una scuola. Si augura che questo esempio sia il primo di analoghi, laddove il patrimonio pubblico dispone di edifici liberi, ampi e adatti per ospitare scuole o cose pubbliche senza dover ricorrere a onerosi affitti che assorbono risorse pubbliche senza soddisfare appieno le esigenze dei cittadini. Catalina Schezzini ha espresso apprezzamento per le proposte dei giovani e ha ricordato l'immagine di Antonino Caponnetto dopo la strage di Capaci che, prostrato dal dolore, mise a disposizione dello Stato la sua propria vita, quale esempio di cosa sia servire lo Stato. Ha partecipato al Vertice antimafia immediatamente successivo alla morte del giudice con il bellissimo intervento di Oscar Luigi Scalfaro sulla Costituzione e alla intitolazione delle strade di Pianosa alle vittime di mafia. La scuola è luogo non solo della conoscenza, ma anche luogo per apprendere a prendersi cura di ciò che appartiene a tutti e i lavori dei giovani elbani sono una testimonianza preziosa in questo senso. Il loro impegno non dovrebbe essere disperso ma conservato con attenzione. Jessica Muti ha ricordato di quando era studentessa e del senso di frustrazione provato dinanzi al rigetto delle richieste sue e dei propri compagni, provando un senso di sollievo nel constatare il clima favorevole di confronto e discussione, un contatto quotidiano che è proseguito in queste settimane e che lascia ben sperare in futuro. Di questa collaborazione è testimonianza anche la premiazione dei lavori presentati per il bando una produzione letteraria avente come tema la legalità, premio che ha avuto il contributo dell'agenzia Unipol dell'isola d'Elba. La Fondazione ha chiuso leggendo alcune lettere di ragazzi e ragazze sulla scuola che vogliono, lettere non banali né semplici, ma ricche di grandi sentimenti e di valori. Una bella giornata di confronto, di dibattito e di condivisione, che lascia ben sperare e che costituisce un ottimo esempio di quanto intendiamo noi con percorso di formazione. Con i giovani elbani ci siamo dati appuntamento alla Conferenza finale di ottobre. Ida Goglia Referente per l'Elba della Fondazione Via Baldasseroni, 25 - 50136 Firenze Tel. e fax 055 2478574 cell. 333 4875190 tutor@giovanisentinelledellalegalita.org domenico.bilotta55@gmail.com scuola@antoninocaponnetto.it http://www.antoninocaponnetto.it http://www.giovanisentinelledellalegalita.org http://giovanisentinelle.blogspot.com/

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