martedì 13 maggio 2014
Martedì 6 maggio le Giovani sentinelle risalgono il Veneto e approdano in Laguna.
Martedì 6 maggio le Giovani sentinelle risalgono il Veneto e approdano in Laguna. Eravamo ancora contenti e pieni di entusiasmo per il bell'incontro di Padova del giorno prima, segno importante dell'attenzione, fra cittadini e amministratori, per questo percorso di educazione alla cittadinanza attiva e responsabile anche in Veneto, che questi nostri sentimenti si sono repentinamente mutati in delusione appena giunti a Venezia.
Come per Rovigo, nonostante i ripetuti inviti, le mail, le telefonate e le tante esortazioni a non deludere i propri giovani cittadini, gli amministratori della Provincia di Venezia hanno disertato l'incontro, oltre a non aver ritenuto importante ospitarli, confrontarsi e discutere con loro. I giovani non hanno avuto l'opportunità di essere ascoltati e, con ciò, è venuto meno l'obiettivo del progetto, quello del protagonismo giovanile e del loro ingresso nell'àgora.
E il tema scelto da ragazzi e ragazze dell'Istituto Algarotti non è banale o frivolo. Tutt'altro. Il gioco d'azzardo è una piaga sociale che assume via via proporzioni inquietanti e devasta la vita di tanti uomini e donne e i ragazzi e le ragazze sarebbero stati ben lieti di conoscere e discutere l'orientamento di chi governa la cosa pubblica.
Vista l'indisponibilità dell'amministrazione provinciale, l'incontro si è tenuto presso l'Aula magna della scuola. Ad introdurlo il saluto di Domenico Ticozzi, vice presidente del Consiglio comunale, unico amministratore locale presente, e quello del vicario della Dirigente scolastica.
L’aula Magna gremita studenti e studentesse, erano presenti anche l’Istituto comprensivo di Viale San Marco di Mestre con la scuola primaria Tiziano Vecellio che il prossimo anno farà parte del progetto come Open day della legalità grazie al suo Dirigente prof. Davide Frisio e all’insegnante Giuliana Pezzin.
Hanno iniziato i ragazzi dell’Algarotti che hanno presentato, illustrandole e commentandole, alcune slide sul tema dell'azzardo, confermando alcune nostre impressioni, che abbiamo avanzato in passato, che i giovani hanno una maggiore consapevolezza e preoccupazione del diffondersi di questa moderna patologia.
Poi è intervenuto il dott. Vincenzo Roca, questore di Venezia, che ha ripreso il tema del gioco d'azzardo quale moderna malattia sociale, soffermandosi sugli aspetti meno evidenti, quelli legati alle infiltrazioni criminali e, in particolare, al riciclaggio. Ha ringraziato la scuola e la Fondazione per l'enorme impegno profuso a favore dell'educazione alla legalità e alla formazione dei cittadini.
A seguire una vera e propria sorpresa: la testimonianza di Francesco Fiore, giocatore d'azzardo patologico che ha voluto raccontare il suo dramma di uomo dipendente patologico dell'azzardo, le sue vicissitudini che lo hanno condotto lungo un pian inclinato divenire via via soggetto incapace di intendere e volere che, a differenza dell'alcolista, non lascia trasparire la sua condizione di dipendenza per cui non è facile riconoscerlo. Il suo mimetizzarsi rende difficile senza dubbio che altri possano intervenire o allertare chi può farlo e lo sperpero del proprio denaro e del proprio tempo divengono i tratti caratteristici della sua vita. Francesco ha testimoniato della rovina della sua famiglia, dell'allontanamento di sua figlia che vede di rado, dell'aiuto ricevuto dal proprio padre che gli ha consentito di intraprendere un cammino di riabilitazione. Il racconto della sua discesa negli inferi dell'azzardo ha colto impressionato ragazzi e ragazze.
Domenico Ticozzi ha preso la parola subito dopo e si è soffermato sul tema del gioco che da elemento di convivialità e divertimento si è trasformato profondamente in strumento che mette a repentaglio la salute e la vita delle persone.
È intervenuto il dott. Giliberti dell’Ufficio scolastico provinciale che ha elogiato la Fondazione e il rapporto stretto con la scuola di tutti i soggetti per questa collaborazione, adesione importante a formare i giovani cittadini alla disciplina cittadinanza e Costituzione.
A conclusione è giunto il saluto della Dirigente scolastica, professoressa Marina Perini, che ha ringraziato la Fondazione ha ricordato il percorso fatto dagli studenti che ha preso il via dall'educazione alla legalità ed è approdato alle Giovani sentinelle. Ha voluto ricordare il valore del contributo di Francesco Fiore che certamente aiuterà i giovani a capire e a discernere il gioco dalla dipendenza.
In chiusura la Fondazione ha sottolineato l'impegno dei ragazzi e delle ragazze nell'affrontare un tema così difficile e si è rammaricata ancora una volta dell'occasione persa da parte degli amministratori provinciali e comunali, perché non hanno voluto e potuto prendere posizione sul tema, e ha espresso l'auspicio che siano i cittadini a sollecitarli ad essere presenti e interlocutori attivi, a dare il buon esempio e a scegliere la buona politica. Caponnetto ricordava che bisogna far politica, Politica con la “P” maiuscola, Politica dei valori, Politica dei comportamenti, e al di là dello schieramento politico deve essere prioritario il benessere dei cittadini. Ha chiuso ringraziando l'insegnante Giusi Sazio per l'impegno e la passione e come referente della Fondazione a Venezia.
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