Le sentinelle lagunari incontrano il commissario prefettizio della Provincia di Venezia
Martedì 12 maggio, nella bella e prestigiosa sala del Consiglio del Palazzo Cà Corner, opera del fiorentino Jacopo Sansovino, ragazzi e ragazze del Liceo Franchetti di Mestre con la loro insegnante Alessandra Artusi e i compagni e compagne dell'Istituto Algarotti di Venezia con la propria insegnante Giusi Sazio sono stati accolti dal commissario straordinario della Provincia, prefetto Cesare Castelli. Con le giovani sentinelle della Laguna veneziana ha preso il via il terzo appuntamento del progetto. Purtroppo i giovani veneziani non hanno avuto la possibilità quest'anno di confrontarsi con le proprie istituzioni comunali e provinciali perché, come è noto, sono state commissariate. Ci auguriamo che con le prossime elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale e con il successivo insediamento della Città metropolitana si possa riprendere quel cammino democratico di confronto, di dialogo ma soprattutto di legalità.
Il prefetto Castelli nel suo saluto ha voluto ricordare il particolare significato di ospitare le sentinelle nella sala del Consiglio dove si prendono le decisioni relative al governo del territorio, del cambiamento in atto nelle Province e dell'istituzione della Città metropolitana, ma ha incitato ragazzi e ragazze a continuare ad essere i protagonisti del loro futuro nel cammino della legalità e del rispetto delle regole. Ha poi ascoltato una buona parte dell'intervento dei ragazzi del Franchetti per poi assentarsi per disbrigare del lavoro, ma dopo breve tempo, con vero piacere di tutti, è ritornato ed è rimasto fino alla fine intervenendo nel dibattito. La Fondazione ha gradito insieme ai ragazzi questo comportamento di esempio e di responsabilità da parte di un funzionario dello Stato. Dispiace l'assenza del commissario straordinario del Comune di Venezia che non solo non ha ospitato gli studenti nel secondo incontro, ma anche in questa occasione, pur invitato, ha disatteso l'appuntamento!
Prima dell'introduzione dei lavori del Franchetti la professoressa Alessandra Artusi insieme alla Fondazione e a tutti i presenti hanno deciso di dedicare la giornata ad Ernesto Forcato, scomparso purtroppo da pochissimi giorni, rappresentante del consiglio d’Istituto per la componente Genitori, nonché padre di Davide, studente presente in sala, proprio Ernesto era stato affascinato dall’altissimo valore formativo che il percorso Giovani Sentinelle della Legalità porta con sé e, assieme a Elisabetta Giuri, con la quale condivideva l’incarico di rappresentanza dell’Istituto Scolastico, aveva fortemente voluto, nel settembre 2014, che il progetto fosse inserito nel POF dell’IIS Bruno-Franchetti, come poi è stato deciso.
Gli studenti e le studentesse della classe II E del liceo classico Franchetti hanno ampliato il loro approfondimento legato al tema della sicurezza in rete e dei pericoli che possono derivare da una navigazione in internet poco responsabile. Andrea, Elisabetta, Andrea e Marco si sono soffermati sul Deep web, ossia la parte latente del web alla quale tuttavia è possibile accedere con estrema facilità da parte di chiunque. È un terreno fertile per la vita delle organizzazioni criminali, dove proliferano facili mercati la cui moneta corrente è il bitcoin. Dopo aver illustrato brevemente questo quadro con l’efficace immagine di un iceberg la cui punta è costituita dai siti comunemente utilizzati dagli utenti, mentre la parte sommersa rappresenta proprio il Deep web, Andrea propone una maggiore e più incisiva azione d’informazione su questa realtà oscura ai più.
L’esposizione prosegue con gli approfondimenti giuridici e le azioni poste in essere dalla Stato (OSCAD, Safer Day Internet, Miur aprile 2015 - Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto per il bullismo e cyberbullismo) proposti da Veronica, Mariachiara e Camilla, mentre Silvia allarga i confini dell’indagine, facendo riferimento al bilancio dell’indagine ESPAD-Italia del CNR di Pisa, con dati allarmanti sull’esposizione dei giovani all’uso di internet e con la descrizione del giovane-tipo potenzialmente più predisposto di altri alla dipendenza dalla rete.
Non sono mancate testimonianze reali molto emozionanti di giovani caduti nelle trappole della rete, raccolte in un video interamente realizzato dalle Giovani Sentinelle.
A conclusione Essere Cittadini Responsabili, altro filmato introdotto da Gabriele cui ha collaborato anche il dottor Corvini, uno degli esperti incontrati dalle Giovani Sentinelle nel proprio percorso.
Ha poi preso la parola Greta dell'Algarotti, che ha ricordato l’altissima percentuale dei soggetti affetti da GAP la cui crescita è purtroppo inarrestabile e la continua e irresistibile attrazione dei giovani nei confronti del gioco d’azzardo, che hanno potuto osservare grazie al lavoro effettuato oramai da due anni, proteso alla conoscenza e alla prevenzione.
Secondo alcune ricerche tra i maschi, in genere, il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia dopo i 20 anni, ma le giocatrici più diffuse sono quelle over 45. Sono circa 30 milioni gli italiani coinvolti. Greta ribadisce che il compito delle sentinelle non è di sostituirsi agli operatori dei Ser.T, ma di contribuire ad una corretta informazione rivolta non solo ai loro coetanei ma anche ai bambini più piccoli.
Claudia ha analizzato la diffusione tra gli adolescenti in relazione al contesto sociale e familiare in cui vivono. Si è chiesta cosa spinge i ragazzi a giocare? I fattori possono essere molteplici: mancanza di riferimenti, eccessiva dipendenza dal nucleo familiare, fragilità, carenza di sostegno e sicurezza, ma ha sottolineato come prevenire sia possibile, dando importanza al dialogo, quello in famiglia e soprattutto tra genitori e figli, che è una delle forme di prevenzione migliori.
Giada e Ilaria, informano che nei casi più gravi è necessario rivolgersi ai gruppi d’aiuto, gruppi terapeutici offerti dalle ASL locali.
Ha concluso Carlo ribadendo l’importanza del dialogo familiare, sottolineando il dovere genitoriale di vigilare sui propri figli, come ad esempio il lavoro fatto dal Moige, movimento genitori.
Dopo l'esperienza fatta nel secondo incontro, quando le sentinelle dell’Algarotti si sono cimentate in una danza contro il gioco d'azzardo rivolto a coetanei, in questa occasione hanno proposto un pezzo teatrale. Cristian, Elia, Daniela, Irene, Giulia, Linda e un'altra Giulia, rivisitando la storia di Pinocchio, dopo aver superata la timidezza travestendosi e truccandosi, hanno voluto mettere in scena il gioco d'azzardo con l'obiettivo di informare i bambini della pericolosità di questa cattiva e fuorviante pratica chiamata erroneamente “gioco”.
A conclusione dei lavori ha preso la parola Lando Albizzani dell'Associazione Nazionale Seniores di Aziende che si è resa disponibile a collaborare per il futuro con approfondimenti in merito al lavoro e a ricercare opportunità e momenti di unione e collaborazione fra uomini e donne di generazioni differenti.
Editore Domenico Bilotta
Responsabile Nazionale Progetto Scuola
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